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1 In ricordo di tutte le Vittime delle mafie Un fiore contro la mafia Libera Associazioni, nomi e numeri contro le mafie - libera.lombardia@aclimilano.com Realizzato e stampato in proprio a cura di OMILEGIS (Osservatorio Milanese sulla Legalità e Giustizia Sociale), - Milano maggio

2 Le vittime della mafia dagli anni sessanta ai giorni nostri 30 giugno 1963, Ciaculli (PA) Al culmine della prima guerra di mafia, l esplosione di una carica di tritolo collocata all interno di una vettura, posteggiata nei pressi della villa della famiglia Greco, provoca una strage. Muoiono sette esponenti delle forze dell ordine: il maresciallo della Polizia Silvio Corrao, il tenente dei carabinieri Mario Malausa e il maresciallo dell Arma Calogero Vaccaro, i carabinieri Eugenio Altomare e Mario Farbelli, il maresciallo dell Esercito Pasquale Nuccio e il soldato Giorgio Ciacci. La successiva offensiva dello Stato italiano spinge le cosche a sciogliere la Commissione e a rendere meno visibile la propria soffocante presenza criminale. 24 marzo 1966, Tusa (ME) Viene ucciso Carmelo Battaglia, combattivo sindacalista e assessore comunale nella locale giunta di sinistra. 27 aprile 1969, Altavilla Milicia (PA) Durante un operazione condotta dalle forze dell ordine contro una banda di estorsori, il carabiniere Orazio Costantino viene assassinato da Antonio Parisi, uomo d onore della cosca locale. 16 settembre 1970, Palermo Mauro De Mauro, giornalista de L Ora di Palermo, è rapito da tre uomini sotto la propria abitazione. Il suo corpo non sarà mai più ritrovato. A più di vent anni dalla scomparsa, alcuni collaboratori di giustizia hanno confermato l eliminazione di De Mauro, eseguita dalla mafia, oltre che a proprio vantaggio, anche a favore degli oscuri interessi messi in pericolo dagli sviluppi della sua inchiesta giornalistica sul caso Mattei. 5 maggio 1971, Palermo All uscita dal cimitero, dopo la consueta visita resa alla tomba della moglie, il procuratore capo della Repubblica Pietro Scaglione cade vittima di un agguato tesogli dai corleonesi in via Cipressi. Con lui rimane ucciso anche l autista Antonio Lo Russo. Alla notizia della morte di Scaglione, tornano ad essere alimentati con forza i sospetti di sue possibili collusioni 2

3 con alcune famiglie del palermitano. 10 gennaio 1974, Palermo Il maresciallo di P.S. Angelo Sorino, ormai in pensione, viene assassinato nel quartiere San Lorenzo. 2 luglio 1975, Palermo Il poliziotto Gaetano Cappiello muore nella sparatoria con i sequestratori dell imprenditore Angelo Randazzo. 20 agosto 1977, Ficuzza (PA) I corleonesi assassinano il colonnello dei Carabinieri Giuseppe Russo, congedatosi da pochi mesi, e il suo amico insegnante Filippo Costa. A quasi vent anni di distanza, i tre pastori condannati per il duplice omicidio sono stati riconosciuti innocenti, grazie alle recenti rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia. 1 dicembre 1977, Palermo I sicari uccidono il maresciallo Attilio Bonincontro, dirigente dell ufficio matricola dell Ucciardone. 26 gennaio 1978, Prizzi (PA) Il vice pretore onorario di Prizzi, Ugo Triolo viene colpito a tradimento davanti alla propria abitazione. 9 maggio 1978, Cinisi (PA) Nello stesso giorno del ritrovamento a Roma del corpo di Aldo Moro, ucciso dalla Brigate Rosse, lungo i binari della linea ferroviaria Palermo - Trapani è rinvenuto il cadavere dilaniato di Giuseppe Impastato. In una prima fase delle indagini, viene avanzato il sospetto che l esponente della sinistra extraparlamentare possa essere rimasto vittima dell ordigno da lui stesso innescato. La difficile e tormentata inchiesta, riaperta ancora ultimamente, ha invece confermato come Impastato in realtà abbia pagato con la vita le coraggiose denunce rivolte dalla radio locale nei confronti della cosca diretta da Gaetano Badalamenti. 11 gennaio 1979, Palermo Filadelfio Aparo, vicebrigadiere della Polizia specializzato nella ricerca e nella cattura di latitanti, è ucciso a colpi di lupara in Piazza Tenente Anelli. 26 gennaio 1979, Palermo Due killer mafiosi uccidono il giornalista Mario Francese, nelle vicinanze della propria abitazione di viale Campania: Francese seguiva da anni la cronaca giudiziaria per Il Giornale di Sicilia. 11 luglio 1979, Milano L avvocato Giorgio Ambrosoli, commissario liquidatore della Banca Privata di proprietà di Michele Sindona, cade sotto i colpi del killer italo americano William Arico, in via Morozzo della Rocca. Ambrosoli muore per non es- 3

4 sersi piegato alle minacce del bancarottiere, preoccupato della ricostruzione dei suoi torbidi intrecci con mafia, massoneria e politica, operata con inflessibilità dal professionista milanese. 21 luglio 1979, Palermo Boris Giuliano, capo della Squadra Mobile palermitana, è ucciso da un killer che lo sorprende di mattina presto in un bar di via Francesco Paolo Blasi. A quasi vent anni di distanza Leoluca Bagarella è stato condannato all - ergastolo come esecutore materiale dell omicidio. Giuliano aveva avviato importanti indagini sul traffico internazionale di sostanze stupefacenti. 28 agosto 1979, Palermo Rimane vittima della lupara bianca Calogero Di Bona, vice comandante delle guardie dell Ucciardone. 25 settembre 1979, Palermo In via Rutelli cadono sotto i colpi dei killer mafiosi Cesare Terranova e Lenin Mancuso. Terranova, terminata da poco l esperienza politica in Parlamento e alla Commissione Antimafia, per i suoi precedenti professionali era ritenuto unanimemente il candidato naturale alla guida dell Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo. Il maresciallo della P.S. Man- cuso era da più di vent anni il suo collaboratore più fedele. 10 novembre 1979, Catania Durante il trasferimento del boss Angelo Pavone, i tre carabinieri Giovanni Bellissima, Domenico Mazzara e Salvatore Bologna sono eliminati da un commando mafioso che sequestra e uccide il capo mafia rivale. 6 gennaio 1980, Palermo Piersanti Mattarella, presidente democristiano della Regione Sicilia, viene assassinato da un killer in pieno giorno, mentre con la famiglia stava uscendo dall abitazione di via Libertà per recarsi alla messa dell Epifania. A segnare la fine di Mattarella fu la determinazione dimostrata nel porre mano ad una seria opera di moralizzazione nel settore degli appalti pubblici, oggetto da sempre degli interessi mafiosi. 4 maggio 1980, Monreale (PA) Emanuele Basile, capitano della locale stazione dei Carabinieri, viene ucciso da tre sicari mafiosi al termine della processione religiosa per la festa patronale del Crocefisso, proprio quando stava facendo ritorno a casa in compagnia della moglie e della figlia. 6 agosto 1980, Palermo 4

5 Nella centralissima via Cavour, il procuratore capo della Repubblica di Palermo Gaetano Costa viene ucciso a colpi di pistola: un killer solitario attende al varco il magistrato che si muove a piedi e senza scorta. Costa era stato oggettivamente isolato ed esposto, quando, contro il parere dei suoi sostituti, decise di firmare da solo i mandati di cattura a carico di diversi esponenti della famiglia mafiosa degli Inzerillo. 28 agosto 1980, Carini (PA) La vendetta mafiosa colpisce inesorabilmente l albergatore Carmelo Jannì, responsabile di avere collaborato con la Polizia, consentendo la cattura di Gerlando Alberti e di alcuni chimici francesi esperti nella raffinazione della morfina per conto delle famiglie siciliane. 10 settembre 1981, Palermo L autovettura di Vito Jevolella, sottufficiale dell Arma, viene affiancata da quella dei sicari, che esplodono al suo indirizzo numerosi colpi d arma da fuoco uccidendolo. 6 novembre 1981, Palermo In via Cuccia viene assassinato Sebastiano Bosio, primario di chirurgia vascolare presso l Ospedale Civico, forse colpevole di avere rifiutato alcuni favori ai boss. 4 gennaio 1982, Palermo In via Maggiore Galloni viene ucciso Piero Pisa, uno tra i costruttori edili più importanti della città. 26 gennaio 1982, Isola delle Femmine (PA) Nicolò Piombino, carabiniere in pensione, viene ucciso a causa dell aiuto ancora reso alle forze dell ordine. 18 marzo 1982, Catania Alfredo Agosta, maresciallo dei Carabinieri, viene colpito a morte in un bar di via Veneto. 30 aprile 1982, Palermo In via Turba cadono per mano di killer mafiosi Pio La Torre, deputato e segretario regionale del PCI e il suo autista Rosario Di Salvo. La Torre fu tra i primi ad intuire la necessità di colpire la mafia nella fase di accumulazione del capitale illecito, lavorando alacremente alla normativa che sarà recepita nell ordinamento solo dopo la sua morte. 16 giugno 1982, Palermo Nella strage della circonvallazione, decisa dai Corleonesi per eliminare il boss catanese Alfio Ferlito, sono uccisi anche i tre carabinieri Luigi Di Barca, Silvano Franzolin, Salvatore Raiti e l autista Giuseppe Di Lavore. 12 agosto 1982, Palermo Paolo Giaccone, professore universitario e medico legale, viene assassinato nei viali del Policlinico: lo stimato professionista si era rifiutato di modificare alcune 5

6 perizie e rilievi sfavorevoli alla cosca dei Marchese. 3 settembre 1982, Palermo Il generale Carlo Alberto dalla Chiesa, prefetto di Palermo, la moglie, Emanuela Setti Carraro e l agente di scorta Domenico Russo cadono sotto il fuoco dei killer mafiosi in via Isidoro Carini. Durante la sua permanenza a Palermo, il prefetto aveva richiesto incessantemente che i poteri di coordinamento nella lotta alla mafia a lui assegnati diventassero effettivi, ma ottenne solamente rassicurazioni sterili. 14 novembre 1982, Palermo Calogero Zucchetto, agente di polizia e uomo fidato di Ninni Cassarà, viene assassinato in via Notarbartolo. Zucchetto era apprezzato dai colleghi per l abilità dimostrata più volte nel seguire le tracce dei latitanti. 25 gennaio 1983, Valderice (TP) Il sostituto procuratore della Repubblica Giangiacomo Ciaccio Montalto, viene sorpreso a tarda notte dai killer mentre stava tornando a casa e ucciso a colpi di pistola. Le qualità professionali di Montalto, impegnato per anni in difficili indagini sulle cosche del trapanese, sono ancor più meritevoli di nota, se si considerano le ambiguità e le collusioni allora caratterizzanti il locale Palazzo di Giustizia, emerse successivamente in indagini giudiziarie e disciplinari. 13 giugno 1983, Palermo In via Scobar cadono sotto i colpi dei sicari il capitano Mario D Aleo e i due carabinieri Giuseppe Bommarito e Pietro Morici. D Aleo aveva preso il posto di Basile alla guida della compagnia dei CC di Monreale, proseguendo nelle attività di indagine e repressione avviate da Basile. 29 luglio 1983, Palermo L esplosione di un autobomba sotto la sua abitazione di via Pipitone Federico, uccide il consigliere i- struttore Rocco Chinnici e i carabinieri Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta. Muore anche il portiere dello stabile, Stefano Li Sacchi. Con Chinnici, all Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo prende avvio l esperienza del pool antimafia, che tanti risultati produsse successivamente nella lotta alla mafia. 5 gennaio 1984, Catania All ingresso del teatro Stabile cade per mano mafiosa il giornalista e scrittore Giuseppe Fava, direttore della rivista I Siciliani. Fava fu sempre inflessibile nel denunciare le complicità tra la mafia dell isola ed esponenti del mondo politico ed imprenditoriale, tra cui i famigerati cavalieri del lavoro catanesi. 6

7 7 dicembre 1984, Palermo Dopo un agonia durata cinque giorni, si spegne in ospedale Leonardo Vitale, il primo uomo d onore a parlare dell esistenza della mafia, con una serie di rivelazioni davvero sensazionali per l epoca in cui furono fatte. Vitale era stato colpito a morte il 2 dicembre, all uscita della messa: un pesante ammonimento a tutti i mafiosi perché rispettassero la consegna del silenzio, proprio nel momento in cui le confessioni di Buscetta e Contorno iniziavano a sortire i primi effetti. 23 dicembre 1984, San Benedetto Val di Sambro (BO) L esplosione di una bomba sul rapido 904 Napoli Milano causa il ferimento di duecento persone e la morte di altre quindici: Giovanbattista Altobelli, Anna Maria Brandi, Angela Calvanese in De Simone, Anna De Simone, Giovanni De Simone, Nicola De Simone, Susanna Cavalli, Lucia Cerrato, Pier Francesco Leoni, Luisella Materazzo, Carmine Moccia, Valeria Moratello, Maria Luigia Morini, Federica Taglialatela, Abramo Vastarella. La Corte di Cassazione ha condannato tra i mandanti il boss Pippo Calò, militanti neofascisti ed esponenti della camorra. La mafia siciliana avrebbe preso parte all organizzazione del terribile attentato per distogliere l attenzione delle forze dell ordine dai suoi traffici illeciti in Sicilia. 23 febbraio 1985, Palermo Ucciso Roberto Parisi, industriale e presidente del Palermo Calcio. Dopo di lui una lunga scia di sangue; vittime altri imprenditori, manager e professionisti, eliminati per non essersi piegati al racket o aver ignorato i criteri stabiliti dalla mafia per l assegnazione dei lavori: Piero Patti (27 febbraio 1985), Giovanni Carbone (13 marzo 1985), Paolo Bottone (21 gennaio 1986), Francesco Alfano (29 gennaio 19-86), Donato Boscia (2 marzo 1988), Luigi Ranieri (14 dicembre 1988), Alessandro Rovetta e Francesco Vecchio (31 ottobre 1990), Paolo Borsellino (21 aprile 1992), Gaetano Giordano (10 dicembre 199-2), Giuseppe Borsellino (17 dicembre 1992), Ignazio Panepinto (30 maggio 1994), Calogero Panepinto e Francesco Maniscalco (19 settembre 199-4). 2 aprile 1985, Pizzolungo di Erice (TP) L autobomba destinata ad eliminare il giudice Carlo Palermo provoca invece la morte di Barbara Rizzo Asta e dei suoi due figli gemelli di sei anni, Giuseppe e Salvatore. Arrivato a Trapani solo da poche settimane, il magistrato aveva dovuto lasciare la sede giudiziaria di Trento, tra mille polemiche: qui aveva condotto una 7

8 pericolosa indagine sul traffico internazionale di armi e droga, dalla quale erano emersi anche alcuni inconfessabili legami tra mafia e politica. 28 luglio 1985, Porticello (PA) Due sicari a viso scoperto uccidono Giuseppe Montana, il capo della sezione della squadra mobile palermitana che si occupava della ricerca e della cattura dei latitanti. La mafia elimina uno dei suoi nemici più pericolosi. 6 agosto 1985, Palermo In via Croce Rossa, cadono sotto una pioggia di proiettili il vice questore Antonino Cassarà e l agente di scorta Roberto Antiochia. La tragica fine di Cassarà e le polemiche e i trasferimenti successivi alla morte di Salvatore Marino, indiziato per l omicidio Montana e misteriosamente deceduto all interno della Questura, portano di fatto all azzeramento delle professionalità faticosamente costruite all interno della Polizia palermitana. 7 ottobre 1986, Palermo La pax mafiosa stabilita durante il primo maxi processo è rotta dalla notizia dell - omicidio di Claudio Domino, 11 anni. Recentemente un collaboratore di giustizia ha rivelato che il responsabile dell atroce delitto, un tossicodipendente spacciatore, venne poi punito e ucciso da Cosa Nostra. 27 agosto 1987, Niscemi (CL) Giuseppe Cotroneo e Rosario Montalto, otto e dodici anni, sono uccisi accidentalmente durante una feroce sparatoria tra bande rivali. 12 gennaio 1988, Palermo Due killer uccidono l ex sindaco di Palermo Giuseppe Insalaco, politico democristiano discusso e allo stesso tempo autore di numerose denunce contro le infiltrazioni mafiose nella pubblica amministrazione. 14 gennaio 198-8, Palermo Dopo essere scampato miracolosamente all agguato teso a Cassarà tre anni prima, l agente di polizia Natale Mondo viene ucciso nel quartiere Acquasanta. 14 settembre 1988, Trapani Alberto Giacomelli, già presidente di sezione presso il tribunale di Trapani, viene ucciso. Rimane oscuro il movente del suo omicidio, dopo l assoluzione nel 1993 dei quattro tossicodipendenti condannati inizialmente. 25 settembre 1988, Canicattì (AG) 8

9 Lungo la strada che collega Canicattì a Caltanissetta, i sicari della mafia uccidono Antonino Saetta, presidente di Corte d Appello a Palermo e il figlio Stefano. Saetta era indicato da più parti come il giudice che avrebbe dovuto presiedere la Corte d Appello nel primo maxi processo alle cosche palermitane. 26 settembre 1988, Valderice (TP) Il sociologo e giornalista Mauro Rostagno, ex leader di Lotta Continua e fondatore della comunità di recupero per tossicodipendenti Saman, viene ucciso nelle campagne trapanesi a colpi di pistola e fucile. Ancora oggi si indaga sulla fine di Rostagno: la tesi più accreditata vede il movente dell omicidio nell attività di denuncia intrapresa dal sociologo contro la mafia locale e le sue complicità istituzionali e imprenditoriali. 5 agosto 1989, Villagrazia di Carini (PA) Vengono assassinati l agente di polizia Antonino Agostino e la giovane moglie Ida Castellucci. 15 marzo 1990, Palermo Emanuele Piazza, già poliziotto e collaboratore del SISDE, scompare dalla sua abitazione senza lasciare tracce. 9 maggio 1990, Palermo L integerrimo funzionario regionale Giovanni Bonsignore viene assassinato in via Alessio Di Giovanni. Le sue denunce relative a tangenti e malaffare gli costarono prima un trasferimento, poi l isolamento e infine la vita. 21 settembre 1990, Agrigento Il giudice Rosario Livatino viene colpito a morte dai killer della cosca di Palma di Montechiaro lungo la statale che collega Agrigento a Caltanissetta. Divenuto troppo pericoloso per le cosche dell agrigentino, Livatino fu barbaramente eliminato da due sicari, individuati grazie alla coraggiosa testimonianza di Piero Nava, occasionale testimone oculare dell omicidio. 13 giugno 1991, Catania Assassinato il sindacalista Vincenzo Leonardi. L omicidio è legato alle denunce presentate da Bonsignore. 26 luglio 1991, Palermo Il piccolo Andrea Savoca di quattro anni viene raggiunto dai colpi che i killer sparano per uccidere il padre, imparentato con la famiglia mafiosa dei Savoca. 9 agosto 1991, Campo Calabro (RC) Su richiesta di Cosa Nostra, un commando della ndrangheta calabrese uccide Antonino Scopelliti, il magistrato che avrebbe dovuto reggere la pubblica accusa davanti alla Corte di Cassazione nell - ambito del primo maxi processo. 29 agosto 1991, Palermo L industriale Libero Grassi, che non si è 9

10 piegato alle richieste fatte dal racket, viene ucciso in via Alfieri. La sfida di Grassi era divenuta insostenibile per la famiglia dei Madonia, che vedevano in lui un pericoloso esempio per altri imprenditori sottoposti alle medesime vessazioni. 18 marzo 1992, Catania Il maresciallo dei CC Alfredo Agosta viene colpito a morte dai sicari che hanno appena ucciso un boss rivale. 4 aprile 1992, A- grigento Giuliano Guazzelli, maresciallo dell Arma, è assassinato lungo la statale tra Agrigento a Porto Empedocle. Togliendo di mezzo Guazzelli, le cosche locali eliminano uno degli investigatori più pericolosi. 23 maggio 1992, Capaci (PA) All altezza dello svincolo per Capaci, viene fatto saltare per aria un intero tratto dell autostrada che collega l aeroporto di Punta Raisi e Palermo. Obiettivo della strage mafiosa il corteo di auto blindate del magistrato Giovanni Falcone. Oltre al giudice palermitano, rimangono uccisi nell attentato, la moglie Francesca Morvillo, anch essa magistrato e i poliziotti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani. La mafia coglie opportunamente il momento più adatto per eliminare il rivale di sempre: muove i primi passi l indagine della Procura della Repubblica di Milano relativa alla cosiddetta Tangentopoli e gli scrutini per l elezione del nuovo Presidente della Repubblica contribuiscono ad agitare il mondo politico e l opinione pubblica. 19 luglio 1992, Palermo A poco meno di due mesi della strage di Capaci, Cosa Nostra torna a colpire i suoi nemici. In via Mariano D Amelio un auto carica di esplosivo viene fatta saltare per aria all arrivo del giudice Paolo Borsellino. Con lui muoiono gli a- genti della Polizia Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cusina, Claudio Traina e Vincenzo Li Muli. Dopo la morte dell amico, Borsellino era stato candidato da molti alla guida della Direzione Nazionale Antimafia, la nuova struttura voluta da Falcone per coordinare la lotta alla mafia. 26 luglio 1992, Roma La collaboratrice di giustizia Rita Atria, all età di soli 18 anni, si toglie la vita, a causa dello sconforto successivo alla morte di Paolo Borsellino, il magistrato in cui aveva riposto la propria fiducia. 27 luglio 1992, Catania L ispettore Giovanni Lizio, responsabile della sezione anti racket della squadra mobile, viene affrontato e ucciso da quattro sicari in via Leucatia. 10

11 28 settembre 1992, Castellammare del Golfo (TP) Assassinato l ex capitano della Marina Paolo Ficalora, in precedenza vittima di ripetute minacce mafiose. 5 gennaio 1993, Barcellona Pozzo di Gotto (ME) Mentre ritorna a casa con la sua auto, il giornalista de La Sicilia Giuseppe Alfano è colpito a morte. Alfano si era occupato professionalmente delle cosche del messinese e delle loro collusioni con politici locali. 27 maggio 1993, Firenze Dopo il fallito attentato di via Fauro a Roma (14 maggio 1993) ai danni del giornalista Maurizio Costanzo, Cosa Nostra prosegue nella sua strategia del terrore piazzando un autobomba nei pressi della Galleria dei Georgofili. L esplosione provoca la morte di Dario Capolicchio, Angela Fiume in Nencioni, Caterina Nencioni, Nadia Nencioni, Fabrizio Nencioni e gravi danni agli Uffizi. 27 luglio 1993, Milano e Roma Nella notte tre attentati dinamitardi mafiosi scuotono il nostro paese in rapida sequenza. Il primo, in via Palestro a Milano, uccide il vigile urbano Alessandro Ferrari, i vigili del fuoco Carlo Lacatena, Sergio Pasotto, Stefano Picerno e Driss Moussafir. Gli altri due, a Roma, provocano invece gravi danni al patrimonio artistico della Basilica di S. Giovanni in Laterano e di S. Giorgio al Velabro. 15 settembre 1993, Palermo Per la prima volta Cosa Nostra uccide un sacerdote. È Don Giuseppe Puglisi, parroco di Brancaccio. La mafia non poteva più tollerare la sua coraggiosa azione pastorale, rivolta soprattutto a sottrarre i giovani all ingrato compito di manovali delle cosche. 11 novembre 1995, Catania Il famoso penalista Serafino Famà cade sotto i colpi dei killer mafiosi. 23 dicembre 199-5, Trapani Giuseppe Montalto, agente di custodia presso il carcere dell Ucciardone, viene assassinato alla vigilia di Natale. 11 gennaio 1996, San Giuseppe Jato (PA) In un casolare di campagna, alla periferia del paese, si consuma uno dei più orrendi delitti mai compiuti dalla mafia: Giuseppe Di Matteo, il figlio del collaboratore Mario Santo, viene strangolato e il suo corpo viene sciolto nell acido. Si chiude così la lunga prigionia per il ragazzo che era stato rapito per spingere il padre a ritrattare le sue accuse. L atroce fine del ragazzo ha spinto molti uomini d onore a collaborare con la giustizia. 11

12 Legalità,Democrazia e Giustizia Gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali, continueranno a camminare, sulle gambe di altri uomini (Giovanni Falcone) E bello anche morire per le proprie idee Chi ha il coraggio di sostenere i propri valori muore una volta sola, chi ha paura muore ogni giorno. (Paolo Borsellino) Bisogna moltiplicare le idee al punto che non vi siano guardiani sufficienti per controllarle. (Stanislaw J. Lec) La politica è l arte di impedire alla gente di impicciarsi di ciò che la riguarda. (Paul Valèry) Le leggi sono come ragnatele, che rimangono salde quando vi urta qualcosa di molle e leggero, mentre una cosa più grossa le sfonda e sfugge. (Solone, attr. da Plutarco, Vite Parallele) Più uno stato è corrotto e più fa leggi. (Tacito I secolo d.c.) Perché, o stolti, far birberie fuor delle leggi? C è tanto posto di farne dentro! Il torto di molti ladri in faccia al pubblico e alla giustizia è quello di non aver rubato abbastanza per celare il furto. Certi inchiostri rossi invecchiando diventano neri. Tale è l animo di alcuni nostri politici. La legge è uguale per tutti gli straccioni. ( Carlo Dossi 1849/1910) E difficile decidere quando la stupidità assume le sembianze della furfanteria e quando la furfanteria assume le sembianze della stupidità. Perciò sarà sempre difficile giudicare equamente i politici. (Arthur Schnitzler) Non sono le idee che mi spaventano, ma le facce che rappresentano queste idee. (Leo Longanesi) La dove tutti cantano su una sola nota, le parole non contano (Stanislaw J. Lec) I roghi non illuminano le tenebre (Stanislaw J. Lec) Nulla di più dannoso c è, che un tiranno per la città, dove al primo posto non ci sono leggi comuni, ma domina uno solo che si è appropriato personalmente della legge. Lì non c è più uguaglianza. Con le leggi scritte invece il debole e il ricco godono di uguale diritto. I più deboli possono rispondere a chi sta bene se li offende, e il piccolo la spunta sul grande se ha ragione. La libertà poi è questo: Chi vuol fare una buona proposta per la città qui a tutti, se ne ha? Così chi vuole si distingue, chi non vuole tace. Che cosa c è di più uguale per la città? ( Euripide) 12

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Ipotesi sull etimologia MAFIA Ipotesi sull etimologia La parola mafia può derivare da varie parole arabe: MAEHFIL, adunanza-luogo di riunione; MA-HIAS, spacconeria, MAFFIA, dal dialetto toscano miseria; MU AFAH, protezione; M.A.F.I.A,

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