Ineleggibilità, decadenza e sospensione dei membri dei Collegi Sindacali derivanti dalla emissione di una sentenza penale di condanna

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1 Ineleggibilità, decadenza e sospensione dei membri dei Collegi Sindacali derivanti dalla emissione di una sentenza penale di condanna Sommario: PIERLUIGI CIARAMELLA 29/05/ Premessa - 2. La disciplina generale del codice civile - 3. La decadenza derivata - 4. Premessa in ordine alle leggi speciali - 5. Le società quotate e le società di intermediazione mobiliare - 6. Intermediari finanziari - 7. Banche - 8. Assicurazioni. 1. Premessa Com è noto, l art. 40 della legge sul risparmio delegava il governo a ridisegnare con decreto delegato la disciplina delle sanzioni accessorie alle sanzioni penali e amministrative per gli organi di società, e quindi la disciplina delle cause di decadenza, sospensione o ineleggibilità derivanti (anche) dalla emissione di una sentenza penale di condanna, nel termine di un anno dall entrata in vigore della legge stessa. Il termine è spirato senza che la delega legislativa sia stata utilizzata. Pertanto la disciplina (sarebbe forse più appropriato dire: le discipline) circa i rapporti tra le sentenze penali di condanna e le conseguenti sanzioni accessorie in capo ad amministratori e sindaci delle società è rimasta immutata. Questo breve scritto, si ripropone di effettuare una ricognizione della normativa vigente sulle sopra citate cause di ineleggibilità, decadenza e sospensione dei membri dei collegi sindacali di società, banche e altri intermediari finanziari riconnesse esclusivamente alla pronunzia di una sentenza penale di condanna, senza affrontare le analoghe fattispecie impeditive o interruttive del rapporto ricollegate a cause diverse (legami familiari con gli amministratori, incarichi di consulenza svolti per la società o per una sua controllata e difetto dei requisiti soggettivi prescritti).. 2. LA DISCIPLINA GENERALE DEL CODICE CIVILE. Con riferimento ai componenti del collegio sindacale, il Codice Civile contiene una disciplina scarna che si limita a fissare soltanto alcune cause di ineleggibilità e decadenza discendenti da condanna penale. In particolare l art lett. a) cc estende ai sindaci le stesse cause di decadenza ed ineleggibilità previste per gli amministratori dall art c.c.. A mente del menzionato art cc non può essere nominato amministratore e, se nominato, decade dalla carica, colui che è stato condannato ad una pena che importa l interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici o l incapacità di esercitare uffici direttivi. Sia l interdizione dai pubblici uffici che l incapacità di esercitare negli uffici direttivi sono annoverabili nella categoria delle pene accessorie. Quindi, il sindaco diviene ineleggibile ovvero decade dall incarico quando riporta, insieme alla comminatoria per la pena principale (reclusione, arresto, multa o ammenda), anche condanna ad una delle pene accessorie indicate. In particolare, la pena accesoria dell interdizione dai pubblici uffici può essere perpetua o temporanea a seconda della pena principale cui accede. L interdizione perpetua consegue alla condanna alla pena della reclusione per un tempo non inferiore a 5 anni. Invece la condanna alla reclusione per un tempo non inferiore a tre anni e non superiore a 5 importa l interdizione Pag 1 di 5

2 temporanea dai pubblici uffici per la durata di 5 anni. Per ciò che concerne invece l interdizione dagli uffici direttivi delle imprese e delle persone giuridiche, questa consegue ad ogni condanna alla reclusione non inferiore a sei mesi per i delitti commessi con abuso di poteri o violazione dei doveri dell ufficio ed ha come effetto quello di inibire il condannato a ricoprire cariche sociali. Tra i reati presupposto dell interdizione dagli uffici direttivi delle imprese rientrano sicuramente i reati societari, nonché quelli previsti dalla legge fallimentare, ma piu in generale tutti gli illeciti commessi per effetto della strumentalizzazione della carica per finalità diverse da quelle istituzionali come ad esempio la rivelazione di segreti industriali ovvero l appropriazione indebita di somme in danno della stessa società. La norma risultante dal disposto degli artt. 2399, lettera a) cc cc merita qualche breve commento: Innanzitutto, la condanna da cui discende l interdizione deve essere pronunciata con sentenza passata in giudicato. Come si vedrà in seguito, nei casi in cui specifiche discipline settoriali hanno voluto riconnettere effetti pregiudizievoli all assunzione o al mantenimento dell incarico ad una sentenza non ancora definitiva poiché soggetta a gravame, lo hanno espressamente previsto In secondo luogo, è noto che la pene accessorie, così come le pene principali, possono essere condizionalmente sospese. (art. 166 c.p.). Ci si chiede quindi se, in caso di sospensione condizionale della pena accessoria, operi o meno la causa di incompatibilità o decadenza in esame. In sostanza si tratta di valutare se con l espressione pena che importa l interdizione il legislatore abbia preteso che la pena accessoria, oltre che pronunciata, sia anche eseguita. Ove si sostenga che la pena accessoria, produrre gli effetti interdittivi e caducativi menzionati debba essere non solo comminata ma anche eseguita, si dovrà allora concludere che la sospensione condizionale della pena (anche) accessoria, congelando l esecuzione della stessa, renda non operativa la causa di ineleggibilità e decadenza in esame. Il tenore letterale della disposizione (richiamata) di cui all art cc, oltre che la stessa ratio che ispira la sospensione condizionale, inducono a ritenere fondata questa interpretazione. Un ulteriore problema si pone allorquando la condanna abbia ad oggetto una pena detentiva convertita, ai sensi degli artt. 53 ess della legge 689/81, nella corrispondente pena pecuniaria. Com è noto la conversione puo essere effettuata allorquando la pena detentiva (della reclusione o dell arresto) non superi i sei mesi. Poiché la specie di pena che determina l applicazione delle pene accessorie (e quindi di conseguenza l applicazione dell art cc.) è quella della reclusione, discende che la decadenza non dovrebbe operare ove essa sia conertita in pena pecuniaria ai sensi dell art.53 della legge 689/81. Va inoltre ricordato che la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti emessa ai sensi dell art. 444 c.p.p. non comporta l applicazione di pene accessorie, pertanto a seguito delle sentenze di patteggiamento non potranno prodursi i presupposti che danno luogo alle fattispecie contemplate dall art cc. 3. LA DECADENZA DERIVATA Nell ambito del collegio sindacale almeno uno dei sindaci effettivi ed uno dei sindaci supplenti devono essere scelti tra gli iscritti all albo dei revisori contabili (art c.2, c.c. ). Per tali sindaci, la cancellazione e la sospensione dal registro dei revisori contabili è espressamente stabilita dall art. 2399, 3 co., cc quale causa di decadenza dall ufficio. A mente dell art. 8 D.lgs 27/1/92 n. 88. non possono essere iscritti nel suddetto registro dei revisori contabili coloro che: Pag 2 di 5

3 a. si trovano in stato di interdizione temporanea o di sospensione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese; b. sono stati sottoposti a misure di prevenzione ai sensi della L. 27 dicembre 1956, n o della L. 31 maggio 1965, n. 575 e successive modificazioni e integrazioni, salvi gli effetti della riabilitazione. c. hanno riportato condanna alla reclusione, anche se con pena condizionalmente sospesa, salvi gli effetti della riabilitazione: 1. per uno dei delitti previsti dal R.D. 16 marzo 1942, n. 267; 2. per uno dei delitti previsti dal Titolo XI del Libro V del Codice Civile; 3. per un delitto non colposo, per un tempo non inferiore a un anno; 4. per un delitto contro la pubblica amministrazione, contro la fede pubblica, contro il patrimonio, contro l economia pubblica, per un tempo non inferiore a sei mesi. Qualora tali cause di decadenza siano sopravvenute all iscrizione, l art. 40 del DPR 98/99 dispone che venga disposta la cancellazione dall albo con provvedimento comunicato anche alla CONSOB (art. 41). 4. PREMESSA IN ORDINE ALLE LEGGI SPECIALI. La legislazione speciale contempla un sistema più articolato di incidenza della condanna nell accesso e nella permanenza alla carica sindacale. Infatti, come si vedrà in seguito, la legislazione speciale prescrive alternativamente o congiuntamente, come condizioni necessarie per l assunzione e la conservazione della carica, la sussistenza di requisiti di onorabilità ovvero di professionalità nell ambito dei quali acquistano particolare incidenza talune condanne penali. Va segnalato, e si vedrà in seguito, che taluni ordinamenti conferiscono efficacia preclusiva non solo ai delitti ma anche a talune ipotesi contravvenzionali sanzionate con la pena detentiva dell arresto. Cosi come va segnalato che tutte le normative speciali includono tra le cause di decadenza le sole pene detentive e che quindi vanno escluse dal novero delle condanne pregiudizievoli quelle che irrogano una pena convertita in sanzione pecuniaria. Inoltre, quasi tutti gli ordinamenti settoriali attribuiscono opportunamente efficacia preclusiva alle misure di prevenzione antimafia, le quali pur non essendo sentenze di condanna vanno annoverate tra i provvedimenti giurisdizionali emessi dall autorità giudiziaria penale. 5. LE SOCIETÀ QUOTATE E LE SOCIETÀ DI INTERMEDIAZIONE MOBILIARE L art 148 del decreto DRAGHI (D.Lgs 24.2:98, n.58) estende ai sindaci delle società quotate le stesse cause di ineleggibilità e decadenza di cui all art c.c.. Inoltre, ha demandato ad un regolamento l individuazione dei requisiti di onorabilità e professionalità. A seguito della delega, è stato emanato il decreto 30 marzo 2000, n.162, il quale all art. 1, nella indicazione dei requisiti di professionalità, prescrive che almeno uno dei sindaci effettivi (due, se il collegio è composto da cinque membri) debba essere scelto tra gli iscritti al registro dei revisori dei conti. Per le società quotate non è espressamente previsto che la cancellazione dal registro dei revisori determini anche la decadenza dalla carica di sindaco. Tuttavia, non solo per analogia alla disciplina delle società non quotate già trattata al punto 2, ma anche per una evidente ragione logica deve ritenersi che non possa essere nominato ovvero debba essere considerato decaduto il sindaco che non possieda il requisiti soggettivo di revisore indispensabile per ricoprire l incarico. L art. 2 del decreto fissa invece i requisiti di onorabilità, in carenza dei quali è inibito l accesso e la permanenza nella carica. In particolare non presentano i requisiti di onorabilità atti a ricoprire la carica coloro che: a) sono stati sottoposti a misure di prevenzione antimafia. b) sono stati condannati con sentenza irrevocabile, salvi gli effetti della riabilitazione: Pag 3 di 5

4 - a pena detentiva (reclusione o arresto) per uno dei reati che disciplinano l attività bancaria, finanziaria, assicurativa e dalle norme in materia di mercati e strumenti finanziari, in materia tributaria o di strumenti di pagamento; - alla reclusione per uno dei delitti della legge fallimentare; - alla reclusione per un tempo non inferiore a sei mesi per un delitto contro la pubblica amministrazione, la fede pubblica, il patrimonio, l ordine pubblico e l economia pubblica; - alla reclusione non inferiore a due anni per qualsiasi delitto non colposo; Per esplicito dettato (art. 2 comma 2 del decreto), acquistano rilevanza anche le pene riportate -nei termini di cui sopra- con sentenza di patteggiamento, salvo il caso di estinzione del reato- ai sensi dell art. 445 c.p.- determinato dal decorso di cinque anni dal passaggio in giudicato della sentenza di patteggiamento e dalla non commissione di ulteriori reati in tale arco temporale. Il decreto non contiene una particolare disciplina atta a rilevare l assenza dei requisiti di onorabilità, demandando al consiglio di amministrazione la verifica della sussistenza dei requisiti anche in relazione a situazioni disciplinate in tutto o in parte da ordinamenti stranieri. 6. INTERMEDIARI FINANZIARI Anche per gli intermediari finanziari elencati agli artt. 106 e 107 del D.lgs 385/93, l art.109 del decreto legislativo stesso ha demandato alla fonte regolamentare il compito di disciplinare nel dettaglio la materia che qui interessa. Riguardo ai requisiti di professionalità, va notato che a mente dell art. 2 del citato decreto, i soggetti competenti al controllo dei conti presso gli intermediari finanziari devono essere iscritti nel registro dei revisori contabili. Valgono quindi, per tutti i sindaci, le osservazioni già svolte in tema di incompatibilità derivata dalla cancellazione dall albo dei revisori dei conti. Quanto ai requisiti di onorabilità e con riferimento alle pronunce dell autorità giudiziaria penale, non possono essere chiamati a ricoprire le funzioni di controllo-comunque denominate-oltre che i soggetti i quali si trovino in una delle situazioni di ineleggibilità o decadenza di cui all art c.c. ovvero siano destinatari di una misura di prevenzione, anche coloro che abbiano riportato, salvi gli effetti della riabilitazione, una delle seguenti condanne con sentenza irrevocabile: - a pena detentiva (arresto o reclusione) per uno dei delitti previsti dalle norme che disciplinano l attività bancaria, finanziaria, mobiliare e assicurativa e delle norme in materia di mercati e valori mobiliari e di strumenti di pagamento - alla reclusione per uno dei reati previsti dalla legge fallimentare, -alla reclusione non inferiore ad un anno per i delitti contro la Pubblica amministrazione, la fede pubblica, il patrimonio, l ordine pubblico l economia pubblica ovvero per delitto in materia tributaria -alla reclusione per un tempo non inferiore a due anni per qualsiasi delitto non colposo. In sostanza i requisiti sono identici a quelli di cui al decreto attuativo della legge DRAGHI, salvo che per le condanna patteggiate, le quali, per i delitti di cui ai primi due punti, acquistano rilevanza solo se applicano una pena non inferiore ad un anno. Ai sensi dell art.109 del D.lgs 385/93, il difetto dei requisiti comporta la decadenza dall ufficio dichiarata dal consiglio di amministrazione o, in caso di inerzia di questo, dalla Banca d Italia. Va notato che, per espressa previsione dell art. 5 del DM 516/98, le condanne non ancora passate in giudicato (anche se patteggiate), medio tempore costituiscono (insieme all applicazione di misura cautelare personale, di applicazione provvisoria di misura di prevenzione nonché alla sentenza di patteggiamento non ancora definitiva) causa di sospensione dalla carica. 7. BANCHE Per quanto riguarda gli effetti delle condanne penali, la disciplina dettata dal decreto ministeriale 161/1998, emanato Pag 4 di 5

5 in attuazione del testo unico bancario, è assolutamente identica a quella illustrata al punto 5) per gli intermediari finanziari. 8. INTERMEDIARI FINANZIARI Il decreto ministeriale , n 186, quanto ai requisiti di onorabilità, oltre i casi di coloro che si trovino in stato di interdizione legale ovvero di interdizione temporanea dagli uffici direttivi delle persone giuridiche ovvero siano soggetti a misura di prevenzione prescrive che non possano essere chiamati a ricoprire cariche sociali, anche di controllo, coloro che siano stati condannati con sentenza definitiva a pena non condizionalmente sospesa -a pena detentiva (arresto e ammenda) per uno dei reati previsti dalla normativa che regola il settore delle assicurazioni, del credito e dei mercati mobiliari, non che dalla normativa in tema di riciclaggio; -alla reclusione per uno dei delitti previsti dalla legge fallimentare; -alla reclusione non inferiore ad un anno per i delitti contro la Pubblica amministrazione, la fede pubblica, il patrimonio, l ordine pubblico l economia pubblica ovvero per delitto in materia tributaria -alla reclusione per un tempo non inferiore a due anni per qualsiasi delitto non colposo. In conclusione va osservato che soltanto alcuni ordinamenti settoriali e cioè quelli del settore bancario e dell intermediazione finanziaria apprestano forma di tutela avanzata e confluiscono efficacia preclusiva anche alle sentenze non ancora passate in giudicato le quali determinano, non già il più grave effetto della decadenza, bensì quello della sospensione dalla carica. Unless otherwise noted, this article and its contents are licensed under a Creative Commons Attribution 2.5. Generic License. Se non altrimenti indicato, il contenuto di questo articolo è rilasciato secondo i termini della licenza Creative Commons Attribution 2.5. Generic License. Pag 5 di 5

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