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1 Provincia di Salerno Indice 1. Il sistema di offerta dei servizi costruito dall Ambito I servizi attivati nell anno 2003 per aree prioritarie di...4 intervento e per macrotipologie di servizi Schede di monitoraggio dell offerta dei servizi sociali per il Schede di rilevazione della spesa sociale dei Comuni dell Ambito Organizzazione dell Ufficio di Piano, funzionamento del Coordinamento Istituzionale e dei servizi di segretariato sociale Risultati conseguiti per l integrazione sociosanitaria rispetto alle linee guida del dicembre Gli assetti organizzativi e gli strumenti di regolazione per la gestione unitaria dell ambito I contenuti dell Accordo di programma e degli impegni aggiuntivi Eventuali accordi di intesa o altri accordi tra le parti Composizione del Coordinamento Istituzionale e regolamento di funzionamento Assetto organizzativo definitivo dell Ufficio di Piano e regolamento di funzionamento Regolamento per l affidamento dei servizi Regolamento per la compartecipazione al costo delle prestazioni da parte degli utenti...72

2 3. Obiettivi specifici ed azioni prioritarie da realizzare con il Piano Sociale di Zona Le aree di intervento e gli obiettivi strategici per area La struttura dei livelli prioritari di assistenza per area d intervento Le motivazioni dell eventuale redistribuzione del 10% del FNPS per la programmazione dei servizi delle aree di intervento Azioni previste per area prioritaria: tipologie di servizi da garantire come livelli essenziali sociali e sociosanitari, altre tipologie di servizi ed interventi, servizi da gestire in continuità con l'annualità precedente Servizi gestiti in forma associata nell'ambito territoriale: soggetti gestori, modalità di gestione, integrazione con gli altri interventi gestiti dai singoli comuni e strutture esistenti o in via di realizzazione sul territorio Piano di Comunicazione Sociale dell'ambito Territoriale La programmazione finanziaria Tav. 3.1 Il piano finanziario 2004 di Ambito Territoriale, per area prioritaria e fonti di finananziamento Tav. 3.2 Il piano finanziario 2004 del singolo Ente Locale, per area prioritaria e fonti di finananziamento Tav.3.3 Il prospetto delle risorse finanziarie per Progetti di intervento per il Tav La gestione delle eventuali risorse residue della prima (2002) e seconda (2003) annualità Tav. 3.7 Il piano finanziario delle attività socio-sanitarie integrate a compartecipazione

3 5. Le schede dei progetti per area di intervento e per servizi Sostegno alla famiglia e alla genitorialità Case di accoglienza per donne in difficoltà e loro figli minori Affido familiare Interventi di sostegno economico e sociale a famiglie in difficoltà Tutoraggio educativo Socializzazione e animazione dei minori Comunità a dimensione familiare Ludoteca Assistenza domiciliare anziani (SAD) Turismo sociale per la terza età Contributi economici diretti all integrazione del reddito Assistenza domiciliare (SAD) e gestione e funzionamento CentriSociali Polivalenti o Strutture residenziali socio- assistenziali comunali Centro per i senza fissa dimora Contributi economici diretti all integrazione del reddito Esperienze di lavoro/formazione - Borse lavoro Reddito di Cittadinanza Assistenza Domiciliare per Disabili Interventi di integrazione scolastica in favore degli alunni disabili Interventi di socializzazione e integrazione sociale dei disabili Progetto sperimentale di intervento volto all inclusione di persone disabili Campagne di sensibilizzazione sulle dipendenze Inserimento lavorativo Borse lavoro Il tempo (ri)trovato Ufficio di Piano - Sistema Informativo Segretariato sociale e Assistenti sociali Allegati al Piano di Zona 3ª annualità

4 1. Il sistema di offerta dei servizi costruito dall Ambito 1.1. I servizi attivati nell anno 2003 per aree prioritarie di intervento e per macrotipologie di servizi Il Coordinamento Istituzionale, con provvedimento n. 3 del 27 gennaio 2004, ha incaricato, per la elaborazione del progetto Piano di Zona 3ª Annualità, i Coordinatori dei Segretariati Sociali presenti nei tre Distretti Sanitari , gli Esperti del Sistema Informativo, i Funzionari Responsabili delle Politiche Sociali dei Comuni Di Agropoli, Camerota e Vallo della Lucania, il Responsabile dell Ufficio di Piano e il Responsabile del Servizio Finanziario del Comune di Castellabate. I lavori per la costruzione del P.d.Z 3ª Annualità, hanno avuto inizio nel febbraio 2004 con una serie di consultazioni con gli Esperti del Sistema Informativo e con le antenne sociali, al fine di avere elementi utili, risultanti dalla raccolta dei dati e dal monitoraggio dei bisogni effettuato sul territorio, su cui hanno trovato fondamento i servizi avviati e realizzati nella seconda annualità. La fase di monitoraggio è stata interessata anche all andamento dei servizi espletati nella prima annualità, tenuto conto che quelli della 2ª annualità sono tutt ora in corso di attuazione. Nella fase del monitoraggio dei bisogni è stato elaborato un documento di sintesi basato su una 4

5 metodologia che ha tenuto conto delle azioni da programmare, degli obiettivi da raggiungere e dei punti di forza e di debolezza emersi. Su tali presupposti è stata avviata la predisposizione delle linee programmatiche di massima per la progettazione degli interventi da realizzare nel corso della 3ª annualità del Piano di Zona, relativamente alle seguenti aree di intervento, qui di seguito elencate: Area Famiglia Minori Area Anziani Area Disabili Salute Mentale Area Nuove povertà - Emarginazione sociale Area Dipendenze Nella 2ª Annualità, in rapporto ai fabbisogni sociali monitorati sul territorio, le risorse economiche sono state così ripartite: circa il 28% è stato destinato alle Aree: Responsabilità Familiari e Diritti dell Infanzia ed Adolescenza; circa il 30 % all Area Anziani; circa il 22 % all Area Disabili; circa il 4 % al Contrasto alla Povertà. circa il 16 % alla Gestione dell Ufficio di Piano Segretariati Sociali e Antenne Sociali. In verità, l area del Contrasto alla Povertà è risultata penalizzata rispetto alle precedenti, in quanto in rapporto ai dati raccolti sul territorio, si è registrato 5

6 un fabbisogno economico pari circa ,00, mentre il Piano di Zona ha previsto la disponibilità di soli ,00. L analisi della destinazione delle risorse ª Annualità - articolata per tipologia di intervento ha segnalato, in sintesi: la limitata quota di risorse destinate ad interventi di emergenza; la limitata quota di risorse destinate ad interventi collegati alla domiciliarità nelle Aree Anziani, Disabili, Diritti infanzia ed adolescenza rispetto alla reale esigenza riscontrata sul territorio. Nella 2ª Annualità sono stati oggetto di interventi mirati allo sviluppo e miglioramento, i servizi più strutturati e consolidati, cioè quelli che fanno riferimento all Area Responsabilità familiari e Diritti dell Infanzia e Adolescenza e quelli relativi all area Anziani e Disabili. In riferimento a ciò, sono stati avviati, i seguenti servizi: Educativa Domiciliare Minori Socializzazione Minori Retta Case Famiglia Assistenza Domiciliare Anziani Socializzazione Anziani Assistenza Domiciliare Disabili Fisici Socializzazione Disabili Contrasto Povertà 6

7 Servizio di Socio- Educativa Minori Risorse Economiche utilizzate nella 2ª Annualità Distretti Numero Servizi Servizi Distretto Sanitario Importo Appaltato 1 Servizio di Socializzazione Minori Distr.108 Distr.109 Distr ,88 62,264, ,12 Totale ,00 Il servizio è stato costituito dal contesto di prestazioni teso alla socializzazione e di integrazione di minori, con difficoltà psicosociali. Esso ha avuto come finalità prioritarie l aiuto e il sostegno di minori che vivono in condizioni di disagio e provengono da famiglie con diverse problematiche interne nella gestione del rapporto con i figli. Esso ha assicurato al minore attraverso l adozione di adeguati strumenti di valutazione del bisogno, interventi che gli hanno consentito di instaurare e mantenere relazioni familiari e sociali indispensabili per vivere in maniera equilibrata. SOGGETTO AFFIDATARIO DEL SERVIZIO ATI Al Servizio della Città - Cilento Service Labor exercens nel Distretto Sanitario 108 di Agropoli ATI Occhio Magico - Maximum Illud - Agorà - S.C.A.r.B. nel Distretto 109 di Vallo della Lucania ATI Itaka - Futura - Centro Sociale Cooperare per Crescere nel Distretto 110 di Camerota 7

8 ATTIVITA SVOLTA - Attività ricreative e manuali - Attività di manipolazione di diversi materiali - Laboratorio musicale - Laboratorio espressivo - Attività Teatrale - Attività Culturali - Visite guidate - Lettura informatica - Animazione ed intrattenimento - Attività di recupero scolastico FIGURE PROFESSIONALI IMPEGNATE N. 5 Assistenti Sociali e n. 10 Animatori di Comunità nel Distretto 108 di Agropoli N. 5 Assistenti Sociali e n.10 Animatori di Comunità nel Distretto 109 di Vallo della Lucania N. 5 Assistenti Sociali e n.10 Animatori di Comunità nel Distretto 110 di Camerota UTENTI COINVOLTI N. 424 SONO I MINORI CHE HANNO USUFRUITO DEL SERVIZIO. 8

9 Punti di Forza: - Riduzione del disagio minorile. - Perseguimento dell obbiettivo attraverso la socializzazione e l avvicinamento del minore al contesto familiare disgregato. - Prevenzione dello stato di devianza sempre più frequente nella realtà dell Ambito S/7. - Sensibilizzazione delle tradizioni culturali del territorio - Sollecitazione dell interesse del minore verso le attività scolastiche. Punti di Debolezza : - Difficoltà di allestimento dei centri presso spazi che dovevano essere messi a disposizione dagli Enti comunali, ma che non tutti i Comuni hanno a disposizione. - Difficoltà di allestimento dei centri con apparecchiature software e hardware. - Difficoltà territoriali, bisogna considerare che la maggior parte dei Comuni dell Ambito S/7 sono costituiti da una serie di frazioni che risultano essere delle realtà distanti in quanto all allocazione e quindi difficilmente raggiungibili, per carenza dei mezzi di trasporto, sia pubblici che privati, e autonome rispetto al capoluogo 9

10 Sviluppo e/o miglioramento: - Aumento la sensibilizzazione dei nuclei familiari nei confronti della comunità minorile in stato di disagio. - Stimolo alla Comunicazione e alla Socializzazione attraverso la ricerca di strumenti adeguati allo sviluppo psico-sociale del Minore - Maggiori rapporti con strutture ricreative e culturali del territorio. - Incentivazione degli Enti, alla creazione e allestimento di un maggior numero di Centri. 10

11 Servizio di Socializzazione Minori Risorse Economiche utilizzate nella 2ª Annualità Distretti Numero Servizi Tipologia di Servizio Territorio di Attuazione Importo Appaltato 1 Servizio Socializzazione Minori Distretto Sanitario N. 108 Asl Sa/3 Distretto Sanitario N. 109 Asl Sa/3 Distretto Sanitario N. 110 Asl Sa/ , , ,64 Totale ,00 Il Servizio di Socializzazione Minori è finalizzato alla promozione e al miglioramento del tempo libero, attraverso attività che suscitano l interesse e il coinvolgimento dei minori, al fine della loro crescita culturale e per allontanarli da ogni tipo di devianza presente nella sfera quotidiana della loro vita. E forte ormai l esigenza di poter usufruire di opportunità per poter utilizzare il tempo a disposizione, arricchendo il proprio bagaglio di esperienze e conoscenze. E un fattore, che può trovare grande supporto negli organismi No profit e nei gruppi di volontariato spontanei o nelle associazioni, perché è indispensabile che sia la comunità ad attivarsi. Tali organismi, possono essere una risorsa in molte occasioni, diventando partner dell ente pubblico nella promozione di tali attività. 11

12 A conferma di ciò il successo ottenuto con il coinvolgimento della quasi totalità degli organismi del terzo settore operanti nel territorio dell ambito, che hanno presentato più Progetti cui vengono interessati e coinvolti i minori dei 42 Comuni dell S/7. SOGGETTO AFFIDATARIO DEL SERVIZIO Organismi del Terzo Settore di cui all art.1 comma 5 ex lege 328/2000. ATTIVITA SVOLTE 1- culturali ed educative; 2- teatrali, cinematografiche, di immagine e musicali; 3- di organizzazione di mostre, concerti aventi finalità culturali ed artistiche; 4- di promozione di scambi e conoscenze culturali ed educative fra i giovani residenti nel territorio dell ambito; 5- sportivo - amatoriali e delle attività fisico- motorie e ricreative del tempo libero; 6- coinvolgimento di minori in iniziative rivolte alla tutela, alla conoscenza e al rispetto dell ambiente. UTENTI COINVOLTI Minori dagli 11 ai 14 anni per complessivi 1292 utenti, FIGURE PROFESSIONALI IMPEGNATE Animatori, Operatori di strada, educatori, esperti di discipline sportive, musicali, teatrali operatori ambietali, mediatori culturali. Sociologi, Psicologi 12

13 Punti di Forza: è un assistenza sanitaria pluriprofessionale a costo relativamente basso, molto gradita da parte dell utenza, rilevata attraverso un monitoraggio effettuato dalle Antenne Sociali dell Ambito S/7 d intesa con i Segretariati Sociali. Il servizio è stato reso solo per quanto attiene la parte sociale e l integrazione è stata effettuata tra le diverse professionalità. Punti di Debolezza : Difficoltà di allestimento dei centri presso spazi che dovevano essere messi a disposizione dagli Enti comunali, ma che non tutti i Comuni hanno a disposizione o non sono adeguati in termini di abbattimento delle barriere architettoniche. Difficoltà territoriali relative allo spostamento e. quindi, al raggiungimento dei centri adibiti alla crealizzazione di atiività educative e ricreative, dovute al fatto che la maggior parte dei Comuni dell Ambito S/7 sono costituiti da una serie di frazioni che risultano essere delle realtà autonome rispetto al capoluogo. Sviluppo e/o miglioramento: Stimolo alla comunicazione e alla socializzazione attraverso la ricerca di strumenti adeguati allo sviluppo psico-sociale del minore. Maggiori rapporti con strutture ricreative e culturali del territorio. 13

14 Incentivazione degli Enti alla creazione e all allestimento di un maggior numero di centri. Necessità di un personale altamente specializzato che sia in grado di comprendere le fasi critiche, tipiche di quasta rtà. Necessità di sviluppare attività ricreative e culturali, atrraverso escursioni nel territorio con mezzi di trasporto adeguati e previsti nel servizio e nei capitolato di gara. Promozione del territorio attraverso attività di educazione ambientale. 14

15 Retta Case Famiglia Risorse Economiche utilizzate nella 2ª Annualità Distretti Numero Tipologia di Servizio Territorio di Attuazione Importo del Servizio Appaltato 1 Servizio Rette Case Famiglia Distretto Sanitario N108 Asl Sa/3 Distretto Sanitario N109 Asl Sa/3 Distretto Sanitario N110 Asl Sa/3 totale ,00 Questo servizio ha riguardato l allontanamento temporaneo, su disposizione del tribunale dei minorenni, di minori, residenti in alcuni Comuni dell Ambito, dalle proprie famiglie, a causa della situazione socio economica del nucleo familiare e la loro sistemazione in CASE FAMIGLIA, indicate dal tribunale stesso, per assicurare al minore un ambiente più sereno ed adeguato al suo sviluppo psichico in una età così delicata. Complessivamente nella 2ª Annualità Anno 2003, per periodi più brevi, sono stati affidati a case famiglia n. 12 minori. Il servizio ha interessato i Comuni di Agropoli e Castellabate nel Distretto 108, Ascea, Ceraso, Castelnuovo e Casalvelino nel Distretto 109, Celle di Bulgheria nel Distretto

16 Case Famiglia Il Cucciolo di San Mauro la Bruca (Sa) Villaggio di Esteban di Salerno Tommaso Fusco di Salerno Kasama di Roccadaspide (Sa) ATTIVITA SVOLTA Tutte le attività previste dalle Linee di Indirizzo della Regione Campania per l accoglienza familiare e comunitaria dei minori in difficoltà personali e sociofamiliari. Punti di Forza : - Tali interventi hanno consentito al minore di vivere serenamente in strutture, che lontane da vecchio istituto per ricovero di minori, dato anche il numero esiguo di minori che ospitano, offrono un atmosfera casalinga dove il minore partecipa alla vita della casa, studia e socializza con gli altri ragazzi ospitatati. Punti di Debolezza: - Ubicazione delle case famiglia sono fuori dall ambito territoriale del Piano di Zona, lontane dalle realtà territoriali,ambientali e sociali in cui il minore è cresciuto e dovrà tornare. - Lontananza della struttura dal luogo dove vivono i genitori ed i parenti, che potrebbe creare nel minore, proprio nella difficile fase della crescita, un senso di distacco e di non appartenenza ai luoghi di origine. 16

17 - Assenza di un protocollo d intesa, con il Tribunale dei Minorenni, per una maggiore concertazione circa l intervento da attuare nei confronti dei minori in stato di disagio familiare. - Sviluppo e/o miglioramento: - Va invece tenuto in gran conto che il minore che vive situazioni del genere è solo la vittima di un sistema che ancora non riesce a dare alle famiglie più bisognose un adeguato aiuto sociale. 17

18 Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani Risorse Economiche utilizzate nella 2ª Annualità Distretti Numero Tipologia di Servizio Territorio Importo Appaltato di Attuazione del Servizio 1 Assistenza Domiciliare Anzia Distretto Sanitario N 108 Asl Sa/ ,966 Distretto Sanitario N 109 Asl Sa/ ,340 Distretto Sanitario N 110 Asl Sa/ ,735 Totale ,89 Il Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani, previo affidamento della gestione ad organismi del terzo settore ex art.1 L.328/00, è stato realizzato mediante un complesso di interventi e prestazioni di carattere socio-assistenziale, anche temporanei, erogati prevalentemente presso l'abitazione dell'utente. La finalità del servizio è stata quella di prevenire e rimuovere le situazioni di bisogno e di disagio, favorire l'integrazione familiare e sociale evitare l'allontanamento dell'utente dal proprio ambiente di vita e supportarlo in relazione alle difficoltà insite nella sua condizione. Pertanto, gli obiettivi prefissati, hanno riguardato in particolare: 18

19 la permanenza dell'anziano nell ambiente familiare e sociale di appartenenza, riducendo il ricorso a ospedalizzazione impropria ed evitando, per quanto possibile, il ricovero in strutture residenziali; la cura della persona e dell'ambiente domestico; la conservazione e il recupero dell'autonomia personale e dello svolgimento delle funzioni e delle relazioni sociali ed il miglioramento della vita di relazione; il supporto in situazioni di emergenza familiare; la prevenzione ed il contrasto dei processi di emarginazione sociale e di condizioni di isolamento, di solitudine e di bisogno, ed il miglioramento della qualità della vita in generale. SOGGETTO AFFIDATARIO DEL SERVIZIO Cooperativa Aido di Agropoli - nei Comuni del Distretto Sanitario 108 Asl Sa/3 ATI Cilento Service 2000 Al servizio della città di Vallo della Lucania - nei Comuni del Distretto Sanitario 109 Asl Sa/3 ATI Cooperativa Il Sorriso (Bn) e Arcobaleno di Celle di Bulgheria - nei Comuni del Distretto Sanitario 110 Asl Sa/3 19

20 SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI COMUNI DEL DISTRETTO 109 DISTRIBUZIONE fondo PER COMUNE AGROPOLI ,54 CASTELLABATE ,98 CICERALE 9.860,83 LAUREANA 8.547,59 LUSTRA 7.234,35 MONTECORICE ,90 OGLIASTRO ,53 PERDIFUMO ,08 POLLICA ,62 PRIGNANO 5.345,13 RUTINO 4.861,30 S. MAURO CILENTO 5.805,91 SERRAMEZZANA 2.234,82 TORCHIARA 6.220,62 DISTRETTO 108 AMBITO S ,20 20

21 SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI DISTRIBUZIONE FONDO PER COMUNI DEL DISTRETTO 109 COMUNE ASCEA ,13 CAMPORA 4.952,54 CANNALONGA 6.081,26 CASALVELINO ,82 CASTELNUOVO C ,64 CERASO ,11 CUCCARO VETERE 3.685,61 FUTANI 7.186,94 GIOI CILENTO 9.974,18 MOIO DELLA CIVITELLA ,62 NOVI VELIA 7.509,43 OMIGNANO 6.495,89 ORRIA ,25 PERITO 7.601,57 SALENTO ,43 SESSA CILENTO 8.937,60 STIO 6.703,20 VALLO DELLA LUCANIA ,08 DISTRETTO 109 AMBITO S ,29 21

22 SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI COMUNI DEL DISTRETTO 110 DISTRIBUZIONE FONDO PER COMUNE CAMEROTA ,38 CELLE DI BULGHERIA 9.308,84 CENTOLA ,46 LAURITO 4.930,92 MONTANO ANTILIA ,59 PISCIOTTA ,75 ROCCAGLORIOSA 9.239,71 S. GIOVANNI A PIRO ,63 S. MAURO LA BRUCA 4.654,42 DISTRETTO ,70 DISTRETTO 110 AMBITO S ,19 22

23 ATTIVITA SVOLTE Aiuto per il governo dell alloggio e per le attività domestiche Cura delle Condizioni igieniche dell alloggio con particolare riferimento a quelle destinate a funzioni primarie Cambio e lavaggio della biancheria anche durante il ricovero ospedaliero in assenza di sostegni parentali ed etero parentali Acquisto di generi alimentari, medicinali materiali igienico -sanitario Preparazione dei pasti Disbrigo pratiche varie Indicazione sulle corrette norme igienico sanitarie Svolgimento di piccole commissioni Aiuto ad alzarsi dal letto Pulizia e cura personale Vestizione Aiuto per l assunzione dei pasti Corretta deambulazione Uso di accorgimenti o attrezzi per lavarsi, vestirsi mangiare da soli, camminare; Mobilizzazione della persona costretta al letto Prestazioni igienico - sanitarie di semplice attuazione complementari all attività Socio Assistenziale Assistenza assunzione farmaci Ogni altro intervento Assistenziale necessario al soddisfacimento del bisogno dell utente Rapporti con Strutture ricreative e culturali del territorio Aiuto al mantenimento di abilità (uso del telefono, elettrodomestici, autobus, ecc.) Interventi tesi a ridurre la situazione di solitudine ed emarginazione, quali la compagnia, l aiuto nel favorire le relazioni amicali e parentali, informazione circa i servizi presenti nel territorio Ogni altra Prestazione Socio Assistenziale atta a rispondere al bisogno Sostegno inteso come Assistenza Psicologica FIGURE PROFESSIONALI IMPEGNATE N. 04 Assistenti Sociali 30 Operatori Socio-Assistenziali (O.S.A) per il Distretto 108 N. 04 Assistenti Sociali 40 Operatori Socio-Assistenziali (O.S.A) per il Distretto 109 N. 04 Assistenti Sociali 30 Operatori Socio-Assistenziali (O.S.A) per il Distretto110 UTENTI COINVOLTI La popolazione Anziana dei 41 Comuni dell Ambito per complessivi n.464 utenti, a fronte di n. 669 richieste pervenute. 23

24 Punti di Forza: - Tipo assistenza sanitaria pluri-professionale a costo relativamente basso, molto gradita da parte dell utenza, rilevata attraverso un monitoraggio effettuato dalle Antenne Sociali dell Ambito S/7 d intesa con i Segretariati Sociali. Il servizio è stato reso soprattutto per quanto attiene la parte sociale, effettuata dalle diverse professionalità. Punti di Debolezza: - Scarsa integrazione tra ASL e Piano di Zona. - Il numero di domande pervenute presso i Segretariati Sociali è stata superiore al numero dei fruitori del Servizio stesso. - Limitata disponibilità finanziaria prevista per tale intervento. - Elevato numero di utenti che hanno rinunciato al Servizio, a causa della compartecipazione alla spesa. Sviluppo e/o miglioramento: - Necessità di attuare una reale integrazione con ASL a livello istituzionale, valutativo, operativo. - Necessità di aumentare il n di ore per assistito. - Necessità di alzare il livello di professionalità degli operatori. 24

25 Servizio di Socializzazione Anziani Risorse Economiche utilizzate nella 2ª Annualità Distretti Numero Tipologia di Servizio Territorio di Attuazione del ServiImporto Appaltato 1 Servizio Socializzazione Distretto Sanitario N 108 Asl Sa/ ,18 Anziani Distretto Sanitario N 109 Asl Sa/3 Distretto Sanitario N 110 Asl Sa/ , ,04 Tot ,00 L obiettivo del progetto si è finalizzato nel favorire il processo di Socializzazione attraverso lo sviluppo di attività ricreative culturali presso i centri messi a disposizione sul territorio. Tale servizio permette in larga parte il soddisfacimento del bisogno dell anziano, ma soprattutto la loro integrazione con i tempi sociali di oggi, visto il radicale cambiamento dovuto ad un forte mutamento sociale. Infatti l Ambito S/7 risulta essere uno degli Ambiti con una percentuale di popolazione anziana più alta tra quelli della Regione Campania, con un tasso di circa il 20 % di presenza di ultrasessantacinquenni. Tale situazione è tutt oggi motivo di studio, da parte di Ricercatori Americani che stanno lavorando al cosiddetto Progetto Genoma. In rapporto a ciò, con la realizzazione del Progetto della 3ª Annualità si intende coinvolgere al fine dell attuazione delle relative azioni, 25

26 quanto più possibile l intera comunità (Volontariato, Parrocchia, Istituzioni, Enti, ecc.) che rappresentano comunque, una risorsa sociale, capace di offrire un contributo rilevante all Anziano. SOGGETTO AFFIDATARIO DEL SERVIZIO Organismi del Terzo Settore di cui all art.1 comma 5 ex lege 328/2000. ATTIVITA SVOLTE culturali ed educative; teatrali, cinematografiche, di immagine e musicali; di organizzazione di mostre, concerti aventi finalità culturali ed artistiche; di promozione di scambi e conoscenze culturali ed educative fra gli anziani residenti nel territorio dell ambito; sportivo - amatoriali e delle attività fisico- motorie e ricreative del tempo libero; coinvolgimento di anziani in iniziative rivolte alla tutela, alla conoscenza e al rispetto dell ambiente. FIGURE PROFESSIONALI IMPEGNATE N. 05 Assistenti Sociali n.12 Operatori Distretto 108 N. 05 Assistenti Sociali n.15 Operatori Distretto 109 N. 05 Assistenti Sociali n.10 Operatori Distretto 110 UTENTI COINVOLTI La popolazione Anziana dei 41 Comuni dell Ambito per complessivi n.570 utenti. 26

27 Punti di Forza: Le necessità e i bisogni emersi sul territorio hanno reso indispensabile l attuazione di rigorosi programmi di socializzazione. La condizione dell anziano caratterizzata dal declino di tutte le forze vitali e dalla rinuncia a qualsiasi tipo di ambizione hanno portato più volte ad identificare questa età con una sorta di rassegnazione e di abbandono. Attraverso questo servizio l anziano viene messo in condizione di rivedere la propria posizione rispetto alla definizione sociale che gli viene attribuita. Il Servizio di Socializzazione ha avuto come primo obiettivo, il coinvolgimento alle attività culturali, educative e ricreative del territorio, inducendo l anziano ad una sorta riflessione e di valorizzazione della propria condizione nonché del proprio status. Punti di Debolezza : Difficoltà rilevate nell allestimento dei centri messi a disposizione dagli Enti comunali,risultati non adeguati in termini di abbattimento delle barriere architettoniche. Difficoltà territoriali, che hanno reso difficoltoso lo spostamento degli Anziani residenti nel territorio presso i Centri funzionanti e a norma. 27

28 Sviluppo e/o miglioramento: Necessità di promozione di attività di Socializzazione e di Aggregazione anche al di fuori del territorio di riferimento, attraverso gite ed escursioni, che permettono il confronto degli anziani dell Ambito S/7 con altri identità e realtà culturali. Necessità di favorire un educazione all invecchiamento, condizione necessaria per fronteggiare lo stato dell anziano. 28

29 Servizio di Assistenza Domiciliare Disabili Fisici Risorse Economiche utilizzate nella II^ Annualità Distretti Numero Tipologia di Servizio Territorio Importo Appaltato di Attuazione del Servizio 1 Assistenza Domiciliare Disabili Fisici Distretto Sanitario N 108 Asl Sa/3 Distretto Sanitario N 109 Asl Sa/3 Distretto Sanitario N 110 Asl Sa/ , , ,57 Totale ,28 Il Servizio di Assistenza domiciliare è stato costituito dal complesso di prestazioni di natura socio assistenziale prestate prevalentemente presso il domicilio dei disabili al fine di consentirne la permanenza nel normale ambiente di vita e di ridurre le esigenze di ricorso a strutture residenziali. Esso ha avuto quali finalità prioritarie, la prevenzione e rimozione delle situazioni di bisogno e di disagio, assicurando all utente, attraverso l adozione di adeguati strumenti di valutazione del bisogno, interventi che gli hanno consentito di conservare la routine quotidiana, di mantenere relazioni affettive, familiari e sociali, indispensabili per vivere in maniera autonoma. SOGGETTO AFFIDATARIO DEL SERVIZIO Cooperativa Aido Agropoli nei Comuni del Distretto 108 Cooperativa Al servizio della città Vallo della Lucania nei Comuni del Distretto 109 Cooperativa Arcobaleno Celle di Bulgheria nei Comuni del Distretto 110 SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE DISABILI FISICI 29

30 COMUNI DEL DISTRETTO 109 DISTRIBUZIONE fondo PER COMUNE AGROPOLI ,67 CASTELLABATE 8394,01 CICERALE 1380,26 LAUREANA 1199,29 LUSTRA 1230,99 MONTECORICE 2602,04 OGLIASTRO 2292,25 PERDIFUMO 1880,22 POLLICA 2700,19 PRIGNANO 901,77 RUTINO 962,09 S. MAURO CILENTO 1014,23 SERRAMEZZANA 408,97 TORCHIARA 1532,60 DISTRETTO 108 AMBITO S ,58 30

31 SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE DISABILI FISICI COMUNI DEL DISTRETTO 109 DISTRIBUZIONE FONDO PER COMUNE ASCEA 8063,46 CAMPORA 859,01 CANNALONGA 1695,77 CASALVELINO 7191,09 CASTELNUOVO C. 3355,94 CERASO 3893,01 CUCCARO VETERE 928,74 FUTANI 1956,89 GIOI CILENTO 2192,79 MOIO DELLA CIVITELLA 2835,19 NOVI VELIA 3081,47 OMIGNANO 2329,28 ORRIA 1928,70 PERITO 1655,72 SALENTO 3302,53 SESSA CILENTO 2225,43 STIO 1645,33 VALLO DELLA LUCANIA ,66 DISTRETTO 109 AMBITO S ,13 31

32 SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE DISABILI FISICI COMUNI DEL DISTRETTO 110 DISTRIBUZIONE FONDO PER COMUNE CAMEROTA 6744,59 CELLE DI BULGHERIA 2027,41 CENTOLA 5061,80 LAURITO 900,43 MONTANO ANTILIA 2405,63 PISCIOTTA 2903,84 ROCCAGLORIOSA 2046,61 S. GIOVANNI A PIRO 3840,75 S. MAURO LA BRUCA 776,60 DISTRETTO 110 AMBITO S ,65 32

33 ATTIVITA SVOLTE Aiuto per il governo dell alloggio e per le attività domestiche Cura delle Condizioni igieniche dell alloggio con particolare riferimento a quelle destinate a funzioni primarie Cambio e lavaggio della biancheria anche durante il ricovero ospedaliero in assenza di sostegni parentali ed etero parentali Acquisto di generi alimentari, medicinali materiali igienico -sanitario Preparazione dei pasti Disbrigo pratiche varie Indicazione sulle corrette norme igienico sanitarie Svolgimento di piccole commissioni Aiuto ad alzarsi dal letto Pulizia e cura personale Vestizione Aiuto per l assunzione dei pasti Corretta deambulazione Uso di accorgimenti o attrezzi per lavarsi, vestirsi mangiare da soli, camminare; Mobilizzazione della persona costretta al letto Prestazioni igienico - sanitarie di semplice attuazione complementari all attività Socio Assistenziale Assistenza assunzione farmaci Ogni altro intervento Assistenziale necessario al soddisfacimento del bisogno dell utente Rapporti con Strutture ricreative e culturali del territorio Aiuto al mantenimento di abilità (uso del telefono, elettrodomestici, autobus, ecc.) Interventi tesi a ridurre la situazione di solitudine ed emarginazione, quali la compagnia, l aiuto nel favorire le relazioni amicali e parentali, informazione circa i servizi presenti nel territorio Ogni altra Prestazione Socio Assistenziale atta a rispondere al bisogno Sostegno inteso come Assistenza Psicologica FIGURE PROFESSIONALI IMPEGNATE N. 05 Assistenti Sociali n.15 Operatori Socio-Assistenziali (O.S.A) Distretto 108 N. 04 Assistenti Sociali n.30 Operatori O.S.A nel Distretto 109 N. 03 Assistenti Sociali n.25 Operatori O.S.A nel Distretto 110 UTENTI COINVOLTI Gli utenti che usufruiscono del servizio sono complessivamente n

34 Punti di Forza: Tipo di assistenza sociale a costo relativamente basso, molto gradita da parte dell utenza, rilevata attraverso un monitoraggio effettuato dalle Antenne Sociali dell Ambito S/7 d intesa con i Segretariati Sociali. Il servizio è stato reso solo per quanto attiene la parte sociale ed ha comportato l intervento del Segretariato attraverso la figura dello Psicologo oltre alle professionalità offerte dall aggiudicatario del Servizio (Assistenti Sociali - Assistenti materiali per portatori di Handicap). Punti di Debolezza: - Scarsa integrazione tra ASL e Piano di Zona. - Limitata disponibilità finanziaria prevista per tale intervento. - Elevato numero di utenti che hanno rinunciato al Servizio, a causa di carenza di fondi, nonché perché di compartecipare alla spesa. Sviluppo e/o miglioramento: - Necessità di attuare una reale integrazione con ASL a livello istituzionale, valutativo, operativo. - Necessità di integrare o con maggiori finanziamenti da parte della Regione Campania o da parte dei Comuni aderenti, il budget di risorse economiche, al fine di dare accesso al Servizio ad un maggior numero di utenti di aumentare il numero di ore per assistito. 34

35 - Servizio di Socializzazione Disabili Fisici Risorse Economiche utilizzate nella 2ª Annualità Distretti Numero Tipologia Territorio di Attuazione del Servizio Importo Appaltato di Servizio 1 Servizio Socializzazione Disabili Fisici Distretto Sanitario N 108 Asl Sa/3 Distretto Sanitario N 109 Asl Sa/3 Distretto Sanitario N 110 Asl Sa/ , , ,46 Tot ,69 Il Servizio di socializzazione è stato realizzato con una serie di interventi di natura animativa e di socializzazione prestate presso strutture territoriali, messe a disposizione dai Comuni, al fine di consentirne momenti di incontro e di interscambio tra persone disabili. L attività di socializzazione ha avuto quali finalità prioritarie l aiuto e il sostegno alle persone diversamente abili, che a causa della loro disabilità non hanno momenti di scambio con il mondo esterno. A tal fine il Servizio, ha assicurato all utente, attraverso l adozione di adeguati strumenti di valutazione del bisogno, interventi che gli hanno consentito di instaurare e mantenere relazioni affettive, familiari e sociali, indispensabili per vivere in maniera autonoma, favorendo, per quanto possibile, l apertura del disabile al mondo esterno. 35

36 SOGGETTI AFFIDATARI DEL SERVIZIO ATI Il Sorriso Bn Cooperativa Arcobaleno Celle di Bulgheria (Sa) ATI Al Servizio della Città - Cilento service Labor exercens nel Distretto Sanitario 109 di Vallo della Lucania Cooperativa Occhio Magico - Polla (Sa) nel Distretto 110 di Camerota ATTIVITA SVOLTE Stimolo alla comunicatività ed alla socializzazione; Rapporti con strutture ricreative e culturali del territorio; Aiuto al mantenimento di abilità (uso del telefono, elettrodomestici, autobus, ecc.); Interventi tesi a ridurre la situazione di solitudine ed emarginazione, quali la compagnia, l aiuto nel favorire le relazioni amicali e parentali, informazioni circa i servizi presenti nel territorio; E)Sostegno inteso come Assistenza Psicologica FIGURE PROFESSIONALI IMPEGNATE N. 05 Assistenti Sociali n.15 Animatori di Comunità nel Distretto 108 N. 05 Assistenti Sociali n.15 Animatori di Comunità nel Distretto 109 N. 05 Assistenti Sociali n.15 Animatori di Comunità nel Distretto 110 UTENTI COINVOLTI Gli utenti che usufruiscono del servizio sono n

37 Punti di Forza: - Miglioramento della qualità della vita delle persone diversamente abili, attraverso un processo di socializzazione e di integrazione sociale. - Riduzione dell emarginazione sociale a favore dei fruitori del Servizio. - Sviluppo della personalità del soggetto e rafforzamento della capacità comunicativa. - Rimozione di ostacoli sociali e materiali che aggravano le condizioni di disabilità. Punti di debolezza : Difficoltà di allestimento dei centri presso spazi pubblici che non tutti i comuni hanno a disposizione o che, pure avendoli, non sono adeguati in termini di abbattimento delle barriere architettoniche. Difficoltà da parte degli utenti di raggiungere i Centri del Comune di riferimento, vista la vastità del territorio. Carenza dei mezzi di trasporto adeguati, sia pubblici che privati. Sviluppo e/o miglioramento: - necessità di disporre di strutture pubbliche attrezzate, raggiungibili con mezzi messi a disposizione degli utenti. - Allestimento dei Centri presenti sul territorio, messi a disposizione dai Comuni. 37

38 - Servizio di Contrasto alla povertà Risorse Economiche utilizzate nella 2ª Annualità Distretti NumeTipologia di ServiziTerritorio di Attuazione del Serv. Importo Appaltato 1 Servizio Distretto Sanitario N 108 Asl Sa/ ,58 Contrasto alla Distretto Sanitario N 109 Asl Sa/ ,17 Povertà Distretto Sanitario N 110 Asl Sa/ ,25 Tot ,00 L obiettivo del servizio è stato quello di favorire il miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie con un grosso disagio economico dovuto a cause di vario genere. L erogazione di Sostegni economici a favore della popolazione dell Ambito è avvenuta dapprima con la ripartizione del Fondo pari a Vedi tabella N 1, in rapporto alla popolazione residente nei vari Comuni. In pochi Comuni sui 42 sono state realizzate le cosiddette Borse Lavoro che hanno visto la persona in difficoltà utilizzata per lavori di pubblica utilità, tra cui ( manutenzione verde e spazi pubblici, sorveglianza, ecc.). Le azioni sono state realizzate su richiesta degli interessati presenta su apposito modulo del Segretariato, seguita da indagine socio ambientale da parte delle Assistenti Sociali. Le istanze sono state corredate da : I dati personali dell utente Attestazione ISEE Valutazione dell Antenna Sociale Valutazione del Segretariato Sociale. In rapporto a ciò l eventuale contributo è stato erogato dal Responsabile dell Ufficio di Piano. 38

39 CONTRASTO ALLA POVERTA' DISTRETTO SANITARIO 108 DI AGROPOLI COMUNI DISTRIBUZIONE FONDO PER COMUNE AGROPOLI (Borse Lavoro) ,67 CASTELLABATE (Borse lavoro) 8.474,47 CICERALE 1.393,49 LAUREANA 1.210,79 LUSTRA 1.242,79 MONTECORICE 2.626,98 OGLIASTRO 2.314,22 PERDIFUMO 1.898,24 POLLICA 2.726,08 PRIGNANO 910,41 RUTINO 971,31 S. MAURO CILENTO 1.023,96 SERRAMEZZANA 412,89 TORCHIARA 1.547,29 TOTALE FONDO DISTRETTO ,58 39

40 CONTRASTO ALLA POVERTA' DISTRETTO SANITARIO 109 DI VALLO DELLA LUCANIA COMUNE DISTRIBUZIONE FONDO PER COMUNE ASCEA 5.610,08 CAMPORA 597,65 CANNALONGA 1.179,82 CASALVELINO 5.003,14 CASTELNUOVO C ,87 CERASO 2.708,53 CUCCARO VETERE 646,17 FUTANI 1.361,49 GIOI CILENTO 1.525,61 MOIO DELLA CIVITELLA 1.972,56 NOVI VELIA 2.143,91 OMIGNANO 1.620,58 ORRIA 1.341,88 PERITO 1.151,95 SALENTO 2.297,71 SESSA CILENTO 1.548,32 STELLA CILENTO 907,32 STIO 1.144,72 VALLO DELLA LUCANIA (Borse lavoro) 8.999,87 TOTALE FONDO DISTRETTO ,17 40

41 CONTRASTO ALLA POVERTA' DISTRETTO SANITARIO 110 DI CAMEROTA COMUNI DISTRIBUZIONE FONDO PER COMUNE CAMEROTA 7.252,33 CELLE DI BULGHERIA 2.180,04 CENTOLA 5.442,86 LAURITO 968,22 MONTANO ANTILIA 2.586,73 PISCIOTTA 3.122,45 ROCCAGLORIOSA 2.200,68 S. GIOVANNI A PIRO 4.129,89 S. MAURO LA BRUCA 835,06 TOTALE FONDO DISTRETTO ,25 TOTALE FONDO AMBITO S ,00 Ufficio di Piano Ambito S/7 SOGGETTO AFFIDATARIO DEL SERVIZIO UTENTI COINVOLTI La popolazione in stato di disagio socio-economico dei 42 Comuni dell Ambito S/7 per complessivi n.283 utenti, a fronte di n.552 richieste pervenute. Sono state attivate n. 35 borse lavoro a fronte di n. 80 richieste pervenute.. 41

42 Punti di Forza: Il servizio è stato reso solo ad una fascia di popolazione molto limitata e con un forte stato di disagio economico, ed ha cercato di limitare l emarginazione a favore dei fruitori del Servizio. Mentre presso i Comuni che hanno realizzato le Borse Lavoro, la risultanza dell intervento è stata, oltre quella del sostegno economico, anche la creazione di momenti di formazione al lavoro di Socializzazione e di integrazione Sociale. Punti di debolezza: Il numero di domande pervenute presso i Segretariati Sociali, è stata più del doppio rispetto al numero dei fruitori del Servizio stesso, questo fattore è dipeso dalla limitata disponibilità finanziaria prevista per tale intervento. Il Contributo spettante alla popolazione risultata bisognevole dell intervento, è risultato penalizzato, rispetto alla richiesta pervenuta ai Segretariati Sociali, in quanto in rapporto ai dati raccolti sul territorio, si è registrato un fabbisogno economico pari circa ,00, mentre il Piano di Zona aveva previsto per la 2ª Annualità la disponibilità di soli ,00. Sviluppo e/o miglioramento: Necessità di potenziare la somma prevista per tale Servizio in quanto l analisi della destinazione delle risorse ª Annualità - articolata per tipologia di intervento ha segnalato, in sintesi come già ribadito nell introduzione della 3ªAnnualità La limitata quota di risorse destinate ad interventi di emergenza. 42

43 1.2. Schede di monitoraggio dell offerta dei servizi sociali per il

44 1.3. Schede di rilevazione della spesa sociale dei Comuni dell Ambito 44

45 1.4. Organizzazione dell Ufficio di Piano, funzionamento del Coordinamento Istituzionale e dei servizi di segretariato sociale Ufficio di Piano 2ª Annualità ANNO 2003 Risorse Economiche utilizzate nella 2ª Annualità 2003 Ufficio di Piano Numero Servizi Servizi Ambito Importo Appaltato 1 Servizio Ufficio di Piano S/ ,00 L Ufficio di Piano dell Ambito S/7 è stato programmato per la 2ª Annualità, secondo lo Schema riportato nella tabella 1. N. figure professionali Figure professionali N. ore Compenso orario Totale compenso lordo 1 Responsabile Ufficio di piano 400 Euro 33, ,00 1 esperto di ricerca e progettazione sociale 400 Euro 25, ,00 1 esperto analisi Sociologica 400 Euro 25, ,00 1 esperto contabile 400 Euro 25, ,00 1 esperto legale 200 Euro 25, ,00 2 operatori amministrativi 400 Euro 20, ,00 1 operatore informatico 400 Euro 20, ,00 2 Esperti progettazione 400 Euro 25, ,00 sociale 1 Esperto informatico(siu) 250 Euro 25, ,00 1 Esperto della comunicazione 250 Euro 25, ,00 (SIU) 1 Sociologo (SIU) 250 Euro 25, ,00 Totale ,00 Oneri riflessi ,00 Totale ,00 Costo del Servizio importo complessivo ,00 45

46 Tipologia di soggetto attuatore e modalità di affidamento Comune Capofila - Il Responsabile dell Ufficio di Piano sovrintende a tutte le attività necessarie per il buon funzionamento dell ufficio. Per quanto riguarda le modalità di affidamento si intende andare in continuità con le figure già assunte per la prima annualità avendo cura di assumere, eventualmente ve ne siano, le figure aggiuntive rispetto all anno precedente. Obiettivi dell'intervento/servizio Garantire la realizzazione del Piano di Zona; Garantire un adeguata pubblicizzazione e promozione del Piano di Zona; Realizzare un servizio di coordinamento tecnico di supporto alle attività da realizzare; Assicurare la rilevazione sistematica e il monitoraggio delle attività sociali degli Enti territoriali; Assicurare la valutazione di efficacia e efficienza dei progetti; Promuovere la valutazione della qualità dei servizi; Uniformare i sistemi di rilevazione, di valutazione e gli indicatori di qualità dei servizi socio-sanitari; Assicurare un sistema di interventi formativi finalizzati alla diffusione delle conoscenze teoriche e pratiche necessarie per svolgere ruoli 46

47 professionali alla qualificazione, alla riqualificazione, alla specializzazione, all aggiornamento e al perfezionamento degli operatori; Assicurare gli adempimenti amministrativi connessi all attività di realizzazione del Piano di Zona; Favorire la comunicazione interistituzionale; Predisporre con gli altri soggetti/operatori della rete il piano di comunicazione sociale Organizzazione, funzionamento e Attività svolta dall Ufficio di Piano nella 2ª Annualità L Ufficio di Piano nella 2ª annualità, su indirizzo del Coordinamento Istituzionale, ha subito una parziale ridefinizione rispetto a quanto previsto nel Piano di Zona 2ª annualità. La sua organizzazione e il suo funzionamento sono stati affidati alle seguenti figure professionali: N. figure professionali Figure professionali N 1 Responsabile Ufficio di Piano N 1 Responsabili in Adiuvandum del Distretto 108 N 1 Responsabili in Adiuvandum del Distretto 109 N 1 Responsabili in Adiuvandum del Distretto 110 N 1 Esperto Informatico (SIU) N 1 Esperto della Comunicazione (SIU) 47

48 Esso è stato organizzato nel seguente modo dal Responsabile dell ufficio di Piano, da tre funzionari Ad Adiuvandum, responsabili dei Servizi Sociali ei tre comuni sedi di Distretto Sanitario e rispettivamente , messi a disposizione per 6 ore alla settimana dai rispettivi Comuni, da un Esperto Informatico, da un Esperto in Comunicazioni e dal Ragioniere capo del Comune Capo Fila. Nonostante l oggettiva carenza di personale, ha cercato di svolgere nel modo migliore i suoi compiti istituzionali, offrendo adeguato supporto al Coordinamento Istituzionale, un informazione costante ai comuni dell Ambito sull andamento delle attività del Piano, intrattenendo assidui rapporti con gli organismi affidatari dei servizi, dando imput ed indirizzi ai Segretariati Sociali sul modo più efficace di dare informazione e supporto ai cittadini fruitori dei Servizi Sociali. Tale attività si è concretizzata in : N 228 Determine dal 1 Giugno 2003 al 30 Giugno 2004 N. 32 Contratti N. 24 Verbali di Coordinamento dal 1 Giugno 2003 al 31 Maggio 2004 N. 57 Delibere C.I. dal 1 Giugno 2003 al 31 Maggio 2004 Formulazione di indicazioni e suggerimenti diretti al Coordinamento Istituzionale in tema di iniziative di formazione e aggiornamento degli operatori, rimodulazione delle attività previste dal Piano di Zona, acquisizione di diverse competenze o nuove figure professionali per l espletamento di propri compiti; 48

49 Predisposizione degli atti per l organizzazione dei servizi e per l eventuale affidamento di essi ai soggetti previsti dal comma 5 dell art. 1 L. 29 novembre 2000 n 328; Definizione degli atti finanziari sia per la gestione corrente dell Ufficio di Piano medesimo (spese, beni strumentali e beni di consumo, percentuale per i costi generali di funzionamento quali telefono, personale ecc.), sia per la materiale erogazione delle somme destinate al finanziamento dei soggetti che gestiscono i servizi (Comuni, Privato sociale, Privati che agiscono in regime di convenzione). Predisposizione dell articolato di Protocolli d Intesa e degli altri atti finalizzati a realizzare il coordinamento con gli organi periferici delle amministrazioni statali; Organizzazione della raccolta delle informazioni e dei dati al fine della realizzazione del sistema di monitoraggio e valutazione; Predisposizione di tutti gli atti necessari all assolvimento da parte del soggetto capofila (gestore del Fondo complessivo dell Ambito) dell obbligo di rendicontazione; Predisposizione di una relazione annuale sullo stato di attuazione del Piano di Zona con l indicazione del livello di attuazione e del grado di soddisfazione dell utenza; Definizione di un regolamento che disciplini la gestione contabile del piano di zona; 49

50 Predisposizione di una proposta di regolamentazione tra le funzioni proprie dell Ufficio di piano e il Coordinamento Istituzionale; Adozione di un regolamento unico per l accesso alle prestazioni, la compartecipazione finanziaria da parte degli utenti ed i criteri per l applicazione dell ISEE; Predisposizione di Convenzioni/Protocolli con l ASL per l area di elevata integrazione socio-sanitaria; Promozione della costituzione delle Unità di Valutazione Integrata (U. V. I.), sviluppata attraverso l inserimento nelle Commissioni U.V.I., dei tre Coordinatori del Segretariato Sociale dei rispettivi Distretti ; Promozione ed avviamento della Porta Unitaria di Accesso alla rete dei servizi sociali e socio-sanitari. 50

51 Attività svolta dal Sistema Informativo Unitario Le figure previste per il Sistema Informativo Unitario (S.I.U), nel rispetto della Legge 328/2000, delle linee guida approvate dalla Giunta Regionale della Campania e del Ambito S7 2^ annualità, hanno avuto le seguenti competenze hanno i seguenti compiti e svolto le seguenti attività: 1. il monitoraggio del territorio con il raggiungimento dei seguenti obiettivi: la costruzione di una banca dei bisogni dell utenza e dei servizi da attivare sul territorio; istituzione di un sistema di rilevazione delle prestazioni effettuate dai servizi sociali territoriali; uniformità delle terminologie e dei modelli di rilevazione dei dati; messa in rete dei servizi sociali territoriali; fornitura degli strumenti all Ufficio di Piano per la valutazione periodica del raggiungimento degli obiettivi; fornitura degli strumenti ai Segretariati sociali; costituzione di un centro di documentazione unitario sulle politiche sociali e socio-sanitarie al servizio di tutti soggetti pubblici, privati e del privato sociale che operano sul territorio 2. la partecipazione alla costruzione del SISARC (Sistema Informativo Sociale della Regione Campania) che ha lo scopo di : di individuare i flussi informativi e le unità di offerta rilevare i dati tramite i Sistemi Informativi degli Ambiti costituire la Banca Dati Regionale monitorare periodicamente le unità di offerta rilevate 51

52 avviare il sistema di valutazione dei servizi e del livello di soddisfazione dell utenza 3. la realizzazione dei seguenti obiettivi individuati dal Piano Sociale di Zona Ambito S7 2ª annualità: li Piano di Comunicazione Sociale dell Ambito Territoriale al fine di creare una identità visiva e di avviare il processo di informazione e sensibilizzazione relativamente alle politiche sociali attuate dall Ente. La rete informativa interna ed esterna per garantire una copertura informativa capillare, capace di raggiungere chiunque necessiti di avere informazioni e per consentire a tutti di accedere alle informazioni Punti di Forza: - Grande azione di codifica e lettura dati del monitoraggio dei bisogni, effettuato dalle Antenne Sociali dell Ambito S/7 d intesa con i Segretariati Sociali, presenti sul territorio. - Maggiore conoscenza dei problemi e dei bisogni del territorio; - Maggiore attenzione alla prevenzione e alla dimensione immateriale della domanda e alla sua diversificazione territoriale; - Miglioramento della programmazione delle politiche sociali locali. Nel funzionamento dell UDP molto ha contato l esperienza professionale acquisita nel campo dei servizi sociali dei rispettivi Comuni, del Responsabile dell UDP e dei funzionari ad Adiuvandum. La conoscenza di procedimenti amministrativi anche complessi, ha consentito di muoversi con padronanza ed agilità nella soluzione dei problemi che di volta 52

F.1. Ic.1 F.2. Ic.2. :: Scheda IcF. :: Dati Ente. :: Obiettivi. Teano , ,00 CAMPANIA SOCIALE. Data Agg. Versione. Altro (specificare)

F.1. Ic.1 F.2. Ic.2. :: Scheda IcF. :: Dati Ente. :: Obiettivi. Teano , ,00 CAMPANIA SOCIALE. Data Agg. Versione. Altro (specificare) 17 di 85 :: Scheda Secondo I annualità Assetto della governance Costituzione del Servizio di Segretariato Sociale, nel Comune capofila, con Antenne Sociali che fungeranno da sue succursali, decentrate

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