MANUALE D'USO (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)

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1 Comune di Nettuno Provincia di Roma PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D'USO (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) OGGETTO: messa in sicurezza edifici scolastici-manutenzione straordinaria, progetto esecutivo art. 33 del DPR n 207 s.m.i. Istituto Comprensivo di via E. Visca n 26. COMMITTENTE: Comune di Nettuno area LL.PP. Nettuno, febbraio 2016 IL TECNICO Dott. Architetto Gentile Ruggiero Pagina 1 studio via ennio visca 61, Nettuno, Roma IT. tel , ,

2 Manuale d'uso Comune di: Provincia di: Oggetto: Nettuno Roma messa in sicurezza edifici scolastici-manutenzione straordinaria, progetto esecutivo art. 33 del DPR n 207 s.m.i. Istituto Comprensivo di via E. Visca n 26. Il complesso scolastico è un edificio disposto su tre livelli, fu costruito in due fasi la prima realizzata intorno al 1960 quando venne edificata la scuola elementare "S. D'Acquisto" organizzata su due livelli e realizzata con strutture in c.a. tradizionali, la scuola Materna e la media Sangallo vennero aggiunte successivamente ampliando e sopraelevando la suola elementare intorno l'anno 1987 con una struttura metallica. Gli interventi convenuti a seguito del sopralluogo eseguito con il RUP presso il complesso scolastico e quelle previste dal progetto preliminare approvato deliberazione commissariale 27 del 25 giugno 2015, riguardano essenzialmente: il miglioramento dell'involucro edilizio in modo da aumentare il comfort degli occupanti, offrendo inoltre significativi vantaggi di risparmio energetico; dall'analisi dell'involucro si è potuto individuare le caratteristiche costruttive delle pareti, dei solai, degli infissi; inoltre sono state individuate le caratteristiche dei generatori di calore. Le pareti hanno uno spessore di circa 30cm e sono essenzialmente di tre tipi: con pannello sandwich per parete lato esterno spessore 5cm, intercapedine, mattone forato 8cm intonaco 1,5cm (ampliamento e sopraelevazione), pareti in muratura tradizionale con intonaco esterno da 1,5cm, mattone forato 8cm, intercapedine, mattone forato 8cm, intonaco interno 1,5cm (scuola elementare) parete con paramento a cortina costituita da mattone semi pieno spessore 12cm, intercapedine, mattone forato 8cm, intonaco interno 1,5cm (scuola elementare). I solai calpestabili e di copertura dell'edificio originario (scuola elementare) sono in latero cemento con uno spessore di circa 30 cm, i solai calpestabili dell'ampliamento sono in lamiera grecata caldana in c.a. massetto e pavimento l'intradosso protetto da controsoffitto 60x60 in fibre. La copertura della soprelevazione è costituita da un pannello sandwich grecato per coperture spessore 4cm con una pendenza di circa il 5% l'intradosso del tetto è protetto da controsoffitto 60x60 in fibre. Gli infissi che costituiscono un importante quota dell'involucro sono costituiti da infissi in alluminio di tipo tradizionale e doppio vetro tradizionale. Dal progetto eseguito per verificare la tenuta dell'isolamento termico delle pareti e dei solai, per contenere la dispersione di calore e per quantificare il rendimento dei sistemi impiantistici, si è potuto accertare che è necessario apportare una serie di miglioramenti sia di carattere impiantistico che di miglioramento della tenuta dell'involucro, compatibilmente alle risorse da impegnare quindi si potrà procedere per fasi successive, il presente progetto prevede il miglioramento dell'involucro che attualmente presenta maggiori problemi di tenuta, la copertura infatti è costituita esclusivamente da un pannello sandwich da 4 cm che certamente dopo 28 anni ha perso molte delle sue caratteristiche. L'intervento pertanto prevede il rivestimento a cappotto delle falde utilizzando un materassino isolante termoriflettente avente una resistenza termica pari a circa R=5,25 mqk7w, con spessore notevolmente ridotto pari a 35mm sormontato da una lastra in acciaio grecata che garantisce l'impermeabilizzazione. I vantaggi del sistema sono legati alla velocità di posa e al miglioramento immediato delle condizioni delle aule immediatamente sotto la copertura, la leggerezza del pacchetto 750 gr/mq oltre la lastra grecata che pesa circa 8 kg/mq comporta un incremento di peso di circa 10 kg/mq trascurabile ai fini statici dell'edificio, il sistema deve prevedere il raddoppio dei fissaggi vista la particolare ventosità della zona. I controsoffitti posti a protezione dei solai in lamiera grecata, presentano notevoli problemi di tenuta e in più parti risultano ammalorati da infiltrazioni di acque piovane che nel tempo hanno compromesso la tenuta dell'intera struttura, il progetto quindi prevede la rimozione dell'intero controsoffitto, compreso le plafoniere incassate, di norma da plafoniere 60x60 4x18w, il nuovo controsoffitto REI 60 sarà costituito da lastre dim. 1220x2000 in silicati e solfati di calcio incombustibili classe 0 ancorate a profili zincati tenuti in sospensione da adeguata pendinatura. Le plafoniere al neon 4x18w saranno sostituite da plafoniere slim a led 40w che dovranno garantire un livello di illuminamento nelle aule non inferiore a 300 lumen, alcune plafoniere saranno corredate di un kit composto da un alimentatore elettronico di emergenza per garantire un adeguato livello di illuminazione di emergenza. Il nuovo sistema di illuminazione consentirà così un risparmio energetico di circa il 50%. Tutti i rilevatori e i vari impianti attualmente presenti saranno installati nuovamente. È prevista la ristrutturazione di alcuni blocchi servizi, che risalgono in alcuni casi ancora all'epoca della costruzione della scuola elementare, l'intervento prevede la rimozione della pavimentazione dei rivestimenti dei sanitari in alcuni casi la rimozione del gradino interno delle porte interne e la ricostruzione utilizzando pavimenti antiscivolo e sanitari adeguati, in modo specifico nell'asilo saranno eliminate definitivamente le separazioni in muratura e le rispettive porte applicando esclusivamente delle separazioni in pannelli laminati di HPL, l'intervento nel suo insieme migliora i livelli igienico sanitarie e la sicurezza dei servizi applicando pavimentazioni con classe di scivolosità R10 così come definito dalla DIN La viabilità interna lungo i corridoi per alcuni modesti tratti presenta rischio di caduta o scivolamento a causa della pavimentazione sconnessa e particolarmente scivolosa, pertanto saranno sostituite alcune zone di pavimento composto da Pagina 2

3 Manuale d'uso mattonelle in gres 20x20 aventi classe di scivolosità R9 così come definito dalla DIN Nell'ambito del miglioramento della viabilità interna è prevista l'inversione delle aperture di alcune porte di accesso alle aule che attualmente non aprono lungo la via di esodo, l'intervento è rapportato alla disponibilità economica dell'appalto pertanto l'attuale l'intervento prevede l'inversione di 8 porte, ne restano altre 6 da realizzare Per le attività di sport all'aperto è necessario pavimentare il cortile dell'asilo essendo notevolmente ammalorato e sconnesso pertanto sarà installato un pavimento composto da mattonelle in gres 20x20 aventi classe di scivolosità R9 così come definito dalla DIN Elenco dei Corpi d'opera: 01 copertura 02 controsoffitto REI illuminazione 04 bagni ristrutturati 05 porte aule Pagina 3

4 Corpo d'opera: 01 copertura Manuale d'uso Materassino isolante termoriflettente e lastra multistrato in acciaio. Unità Tecnologiche: coibentazione Coperture inclinate Pagina 4

5 Unità Tecnologica: coibentazione Manuale d'uso materassino isolante termoriflettente avente una resistenza termica pari a circa R=5,25 mqk7w, con spessore notevolmente ridotto pari a 35mm L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Strato di isolamento termico Pagina 5

6 Elemento Manutenibile: Strato di isolamento termico Manuale d'uso Unità Tecnologica: coibentazione Lo strato di isolamento termico ha lo scopo di garantire alla copertura il valore richiesto di resistenza termica globale e allo stesso tempo di attenuare la trasmissione delle onde sonore provocate dai rumori aerei, ecc.. L'isolamento va calcolato in funzione della sua conducibilità termica e secondo della destinazione d'uso degli ambienti interni. Gli strati di isolamento termico possono essere in: calcestruzzi alleggeriti, pannelli rigidi o lastre preformati, elementi sandwich, elementi integrati e materiale sciolto. Modalità di uso corretto: Gli strati di isolamento termico sono adottati anche per la riduzione dei consumi energetici e per l'eliminazione dei fenomeni di condensazione superficiale, ecc. Nelle coperture discontinue lo strato isolante va posizionato al di sotto dell'elemento di tenuta e può integrarsi con l'elemento portante con funzione di supporto del manto (tegole, lastre, ecc.). L'utente dovrà provvedere al controllo delle condizioni della superficie del manto ponendo particolare attenzione alla presenza di eventuali ristagni di acqua e di vegetazione sopra la tenuta. In particolare è opportuno effettuare controlli generali del manto in occasione di eventi meteo di una certa entità che possono aver compromesso l'integrità degli elementi di copertura. Fare attenzione alla praticabilità o meno della copertura. Se necessario vanno rinnovati gli strati isolanti deteriorati mediante sostituzione localizzata o generale. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Deliminazione e scagliatura Disgregazione in scaglie delle superfici A02 Deformazione Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi A03 Disgregazione Disgregazione della massa con polverizzazione degli elementi A04 Distacco Distacco degli elementi dai dispositivi di fissaggio e relativo scorrimento A05 Fessurazioni, microfessurazioni Incrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi A06 Imbibizione Assorbimento di acqua nella composizione porosa dei materiali A07 Penetrazione e ristagni d'acqua Comparsa di macchie da umidità e/o gocciolamento localizzato in prossimità del soffitto e negli angoli per cause diverse quali: invecchiamento dello strato impermeabilizzante con rottura della guaina protettiva; rottura o spostamenti degli elementi di copertura; ostruzione delle linee di deflusso acque meteoriche. Pagina 6

7 Manuale d'uso A08 Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali a carico degli strati impermeabilizzanti per vetustà degli elementi o per evento esterno (alte temperature, grandine, urti, ecc) A09 Rottura Rottura degli elementi costituenti il manto di copertura A10 Scollamenti tra membrane, sfaldature Scollamento delle membrane e sfaldature delle stesse con localizzazione di aree disconnesse dallo strato inferiore e relativo innalzamento rispetto al piano di posa originario. In genere per posa in opera errata o per vetustà degli elementi. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE C01 Controllo dello stato Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare le condizioni della superficie del manto ponendo particolare attenzione alla presenza di eventuali ristagni di acqua e di vegetazione sopra la tenuta. Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 2) Impermeabilità ai liquidi; 3) Isolamento termico. Anomalie riscontrabili: 1) Deliminazione e scagliatura; 2) Deformazione; 3) Disgregazione; 4) Distacco; 5) Fessurazioni, microfessurazioni; 6) Imbibizione; 7) Penetrazione e ristagni d'acqua; 8) Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali; 9) Rottura; 10) Scollamenti tra membrane, sfaldature. Pagina 7

8 Unità Tecnologica: Coperture inclinate Manuale d'uso Lastre a protezione multistrato, costituite da una lamina in acciaio zincato spessore 0,6 mm rivestita superiormente da un composto plastico anticorrosivo ed insonorizzante a base bituminosa e da una lamina di alluminio naturale, ed inferiomente da un primer bituminoso e da una lamina di alluminio naturale. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Strato di tenuta in lastre di acciaio Pagina 8

9 Elemento Manutenibile: Strato di tenuta in lastre di acciaio Manuale d'uso Unità Tecnologica: Coperture inclinate Essa è caratterizzata da soluzioni di continuità dell'elemento di tenuta all'acqua. La funzione è legata alla pendenza minima del piano di posa che varia a secondo dei componenti impiegati e dal clima. Modalità di uso corretto: L'utente dovrà provvedere alla pulizia del manto di copertura mediante la rimozione di elementi di deposito in prossimità dei canali di gronda e delle linee di compluvio. In particolare è opportuno effettuare controlli generali del manto in occasione di eventi meteo di una certa entità che possono aver compromesso l'integrità degli elementi di copertura. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Alterazioni cromatiche Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario A02 Deformazione Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi A03 Deliminazione e scagliatura Disgregazione in scaglie delle superfici A04 Deposito superficiale Accumulo di materiale e di incrostazioni di diversa consistenza, spessore e aderenza diversa A05 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio Difetti nella posa degli elementi costituenti il manto di copertura con conseguente errata sovrapposizione degli stessi e rischio di infiltrazioni di acqua piovana A06 Disgregazione Disgregazione della massa con polverizzazione degli elementi A07 Dislocazione di elementi Spostamento degli elementi costituenti il manto di copertura dalla posizione di origine A08 Distacco Distacco degli elementi dai dispositivi di fissaggio e relativo scorrimento A09 Efflorescenze Formazione cristalline sulle superfici, di colore biancastro, di sali solubili. Pagina 9

10 Manuale d'uso A10 Errori di pendenza Errore nel calcolo della pendenza (la determinazione in gradi, o in percentuale, rispetto al piano orizzontale di giacitura delle falde) rispetto alla morfologia del tetto, alla lunghezza di falda (per tetti a falda), alla scabrosità dei materiali, all'area geografica di riferimento. Insufficiente deflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse A11 Fessurazioni, microfessurazioni Incrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi A12 Mancanza elementi Assenza di elementi della copertura A13 Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio A14 Penetrazione e ristagni d'acqua Comparsa di macchie da umidità e/o gocciolamento localizzato in prossimità del soffitto e negli angoli per cause diverse quali: invecchiamento dello strato impermeabilizzante con rottura della guaina protettiva; rottura o spostamenti degli elementi di copertura; ostruzione delle linee di deflusso acque meteoriche A15 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante in prossimità di superfici o giunti degradati A16 Rottura Rottura degli elementi costituenti il manto di copertura. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE C01 Controllo manto di copertura Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo dello stato generale della superficie. Verifica dell'assenza di eventuali anomalie in particolare la presenza di vegetazione, depositi superficiali, alterazioni cromatiche. Controllo della regolare disposizione degli elementi dopo il verificarsi di fenomeni meteorologici particolarmente intensi. Controllare la presenza di false pendenze e conseguenti accumuli d'acqua. Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione superficiale; 2) (Attitudine al) controllo della regolarità geometrica per strato di tenuta in lastre di acciaio; 3) Impermeabilità ai liquidi; 4) Isolamento termico; 5) Resistenza al gelo; 6) Resistenza al vento; 7) Ventilazione. Anomalie riscontrabili: 1) Alterazioni cromatiche; 2) Deformazione; 3) Deliminazione e scagliatura; 4) Deposito superficiale; 5) Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio; 6) Disgregazione; 7) Dislocazione di elementi; 8) Distacco; 9) Efflorescenze; 10) Errori di pendenza; 11) Fessurazioni, microfessurazioni; 12) Mancanza elementi; 13) Patina biologica; 14) Penetrazione e ristagni d'acqua; 15) Presenza di vegetazione; 16) Rottura. Pagina 10

11 Corpo d'opera: 02 controsoffitto REI 60 Manuale d'uso Lastre dim. 1220x2000 costituite da silicati e solfati di calcio, esenti da amianto, il sistema deve garantire un elevato isolamento termico in caso di incendio, essere incombustibile(classe zero), ed avere una elevata resistenza all'umidità. in corrispondenza di elementi strutturali in acciaio o quando la distanza tra l'estradosso del pannello e l'elemento da proteggere è inferiore a 20cm son presenti due lastre accoppiate Unità Tecnologiche: Controsoffitti REI 60 Pagina 11

12 Unità Tecnologica: Controsoffitti REI 60 Manuale d'uso I controsoffitto REI 60 dim. 1220x2000 posto a protezione dei solai in lamiera grecata e delle strutture portanti in acciaio, sono costituiti da lastre in silicati e solfati di calcio, esenti da amianto, vanno fissate mediante viti rispettando le indicazioni contenute nelle specifiche certificazioni, in relazione alle tipologie adottate, stuccatura dei giunti con stucco dedicato e nastro in rete o nastro in fibra di vetro lastre i pannelli saranno fissati ad un orditura realizzata con profili a C 50x27x0,6 mm sia per l orditura primaria che per l orditura secondaria e una pendinatura posta a un passo non superiore 900 mm. In corrispondenza di distanze inferiori a 20 cm tra l'estradosso e la struttura da proteggere è presente una doppia lastra in silicati e solfati di calcio. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Controsoffitti antincendio Pagina 12

13 Elemento Manutenibile: Controsoffitti antincendio Manuale d'uso Unità Tecnologica: Controsoffitti REI 60 I controsoffitto antincendio sono in genere costituiti da lastre in classe 0 di reazione al fuoco omologate dal Ministero dell'interno,realizzate in calcio silicato idrato rinforzato con fibre di cellulosa ed additivi inorganici, esenti da amianto ed altre fibre inorganiche. Costituiscono uno schermo incombustibile interposto fra il pannello e la struttura in acciao e la protegge dal fuoco. Modalità di uso corretto: Il montaggio deve essere effettuato da personale specializzato. Nella rimozione degli elementi bisogna fare attenzione a non deteriorare le parti delle giunzioni. Si consiglia, nel caso di smontaggio di una zona di controsoffitto, di numerare gli elementi smontati per un corretto riassemblaggio degli stessi. Periodicamente andrebbe verificato lo stato di complanarità degli elementi dei controsoffitti, attraverso la registrazione dei pendini e delle molle di regolazione. Quando necessario sostituire gli elementi degradati. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Alterazione cromatica Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza, saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni A02 Bolla Rigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura A03 Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.) A04 Deformazione Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento, ondulazione A05 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile, poco coerente e poco aderente al materiale sottostante A06 Distacco Distacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti A07 Fessurazione Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti A08 Fratturazione Pagina 13

14 Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti. Manuale d'uso A09 Incrostazione Deposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica A10 Lesione Degradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti A11 Macchie Pigmentazione accidentale e localizzata della superficie A12 Non planarità Uno o più elementi dei controsoffitti possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema A13 Scagliatura, screpolatura Distacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità A14 Scollaggi della pellicola Mancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura. Pagina 14

15 Corpo d'opera: 03 illuminazione Manuale d'uso Plafoniere slim a led 40W con flusso luminoso non inferiore a 3600 lumen completa di trasformatore e applicata direttamente lungo l'intradosso del controsoffitto con idonei supporti nelle quantità necessarie garantire un livello di illuminamento nelle aule non inferiore a 300 lumen. Di dette plafoniere alcune devono essere corredate di un Kit composto da un alimentatore elettronico di emergenza per illuminazione a Led da applicare alla plafoniera, ricarica 12 ore, autonomia ore 1, tensione volt Unità Tecnologiche: Plafoniere LED 60x60 e 60x30 Pagina 15

16 Unità Tecnologica: Plafoniere LED 60x60 e 60x30 Manuale d'uso L'impianto di illuminazione consente di creare condizioni di visibilità negli ambienti. L'impianto di illuminazione deve consentire, nel rispetto del risparmio energetico, livello ed uniformità di illuminamento, limitazione dell'abbagliamento, direzionalità della luce, colore e resa della luce. L'impianto di illuminazione è' costituito generalmente da: plafoniere 60x60 o 60x30 slim LED L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Plafoniere LED 60x60; 60x30 Pagina 16

17 Elemento Manutenibile: Plafoniere LED 60x60; 60x30 Manuale d'uso Unità Tecnologica: Plafoniere LED 60x60 e 60x30 Plafoniere slim a led 40W con flusso luminoso non inferiore a 3600 lumen completa di trasformatore e applicata direttamente lungo l intradosso del controsoffitto con idonei supporti nelle quantità necessarie garantire un livello di illuminamento nelle aule non inferiore a 300 lumen. Di dette plafoniere alcune devono essere corredate di un Kit composto da un alimentatore elettronico di emergenza per illuminazione a Led da applicare alla plafoniera, ricarica 12 ore, autonomia ore 1, tensione volt Modalità di uso corretto: Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Le plafoniere quando hanno esaurito il loro ciclo di ore vanno sostituite e vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Abbassamento livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento delle lampadine A02 Avarie Possibili avarie dovute a corto circuiti degli apparecchi, usura degli accessori, apparecchi inadatti A03 Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. Pagina 17

18 Corpo d'opera: 04 bagni ristrutturati Manuale d'uso alcuni bagni sono stati ristrutturati e sono stati sostiutiti i sanitari la rubinetteria, i pavimenti e i rivestimenti oltre le porte. Unità Tecnologiche: Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Pagina 18

19 Unità Tecnologica: Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Manuale d'uso L'impianto di distribuzione dell'acqua fredda e calda consente l'utilizzazione di acqua nell'ambito degli spazi interni del sistema edilizio o degli spazi esterni connessi. L'impianto è generalmente costituito dai seguenti elementi tecnici: - allacciamenti, che hanno la funzione di collegare la rete principale (acquedotto) alle reti idriche d'utenza; - reti di distribuzione acqua fredda e/o calda, aventi la funzione di trasportare l'acqua fino ai terminali di erogazione; - apparecchi sanitari e rubinetteria che consentono agli utenti di utilizzare acqua calda e/o fredda per soddisfare le proprie esigenze. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Apparecchi sanitari e rubinetteria Pagina 19

20 Elemento Manutenibile: Apparecchi sanitari e rubinetteria Manuale d'uso Unità Tecnologica: Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Gli apparecchi sanitari sono quegli elementi dell'impianto idrico che consentono agli utenti lo svolgimento delle operazioni connesse agli usi igienici e sanitari utilizzando acqua calda e/o fredda. Per utilizzare l'acqua vengono utilizzati rubinetti che mediante idonei dispositivi di apertura e chiusura consentono di stabilire la quantità di acqua da utilizzare. Tali dispositivi possono essere del tipo semplice cioè dotati di due manopole differenti per l'acqua fredda e per l'acqua calda oppure dotati di miscelatori che consentono di regolare con un unico comando la temperatura dell'acqua. Modalità di uso corretto: Gli apparecchi sanitari vanno installati nel rispetto di quanto previsto dalle normative vigenti ed in particolare si deve avere che: - il vaso igienico sarà fissato al pavimento in modo tale da essere facilmente rimosso senza demolire l'intero apparato sanitario; il vaso sarà collegato alla cassetta di risciacquo ed alla colonna di scarico delle acque reflue; - il lavello dovrà essere collocato su mensole di sostegno fissate a parete verificando prima l'idoneità della stessa a resistere all'azione dei carichi sospesi. Frontalmente dovrà avere uno spazio libero di almeno 100 cm da qualsiasi ostacolo fisso; - la cassetta di scarico tipo alto sarà fissata a parete previa verifica dell'idoneità di questa a resistere all'azione dei carichi sospesi e sarà equipaggiata con rubinetto a galleggiante e tubazione di scarico per il risciacquo del vaso cui è collegata. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Cedimenti Cedimenti delle strutture di sostegno degli apparecchi sanitari dovuti ad errori di posa in opera o a causa di atti vandalici A02 Corrosione Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni A03 Difetti ai flessibili Perdite del fluido in prossimità dei flessibili dovute a errori di posizionamento o sconnessioni degli stessi A04 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori di posizionamento e/o sconnessioni delle giunzioni A05 Difetti alle valvole Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse A06 Incrostazioni Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni A07 Interruzione del fluido di alimentazione Interruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore. Pagina 20

21 Manuale d'uso A08 Scheggiature Scheggiature dello smalto di rivestimento degli apparecchi sanitari con conseguenti mancanze. Pagina 21

22 Corpo d'opera: 05 porte aule Manuale d'uso infissi aule Unità Tecnologiche: porte aule Pagina 22

23 Unità Tecnologica: porte aule Manuale d'uso Le porte di alcune aule sono state sostituite con un modello in alluminio e pannelli laminati di HPL con aperura verso la via di esodo, larghezza utile di passaggio 120cm L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Porte Pagina 23

24 Elemento Manutenibile: Porte Manuale d'uso Unità Tecnologica: porte aule Le porte hanno funzione di razionalizzare l'utilizzazione dei vari spazi in modo da regolare il passaggio di persone, cose, luce naturale ed aria fra ambienti adiacenti, oltre che funzioni di ordine estetico e architettonico. La presenza delle porte a secondo della posizione e delle dimensioni determina lo svolgimento delle varie attività previste negli spazi di destinazione. In commercio esiste un'ampia gamma di tipologie diverse sia per materiale (legno, metallo, plastica, vetro, ecc.) che per tipo di apertura (a rotazione, a ventola, scorrevole, a tamburo, ripiegabile, a fisarmonica, basculante, a scomparsa). Le porte interne sono costituite da: anta o battente (l'elemento apribile), telaio fisso (l'elemento fissato al controtelaio che contorna la porta e la sostiene per mezzo di cerniere), battuta (la superficie di contatto tra telaio fisso e anta mobile), cerniera (l'elemento che sostiene l'anta e ne permette la rotazione rispetto al telaio fisso), controtelaio (formato da due montanti ed una traversa è l'elemento fissato alla parete che consente l'alloggio al telaio), montante (l'elemento verticale del telaio o del controtelaio) e traversa (l'elemento orizzontale del telaio o del controtelaio). Modalità di uso corretto: E' necessario provvedere alla manutenzione periodica delle porte in particolare al rinnovo degli strati protettivi (qualora il tipo di rivestimento lo preveda) con prodotti idonei al tipo di materiale ed alla pulizia e rimozione di residui che possono compromettere l'uso e quindi le manovre di apertura e chiusura. Controllare inoltre l'efficienza delle maniglie, delle serrature, delle cerniere e delle guarnizioni; provvedere alla loro lubrificazione periodicamente. Per le operazioni più specifiche rivolgersi a personale tecnico specializzato. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Alterazione cromatica Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza, saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni A02 Bolla Rigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessive temperatura A03 Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.) A04 Deformazione Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento, ondulazione A05 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile, poco coerente e poco aderente al materiale sottostante A06 Distacco Distacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti. Pagina 24

25 Manuale d'uso A07 Fessurazione Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti A08 Frantumazione Riduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche A09 Fratturazione Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti A10 Incrostazione Deposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica A11 Infracidamento Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione A12 Lesione Degradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti A13 Macchie Pigmentazione accidentale e localizzata della superficie A14 Non ortogonalità La ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi A15 Patina Variazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione A16 Perdita di lucentezza Opacizzazione del legno A17 Perdita di materiale Mancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici A18 Perdita di trasparenza Perdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni A19 Scagliatura, screpolatura Distacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità A20 Scollaggi della pellicola Mancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE Pagina 25

26 Manuale d'uso C01 Controllo delle serrature Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo della loro funzionalità. Requisiti da verificare: 1) Riparabilità. Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione C02 Controllo maniglia Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo del corretto funzionamento. Requisiti da verificare: 1) Riparabilità; 2) Sostituibilità C03 Controllo parti in vista Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo delle parti in vista, delle finiture e dello strato di protezione superficiale (qualora il tipo di rivestimento lo preveda). Controllo dei fissaggi del telaio al controtelaio. Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Pulibilità; 3) Regolarità delle finiture. Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolla; 3) Corrosione; 4) Deformazione; 5) Deposito superficiale; 6) Distacco; 7) Fessurazione; 8) Frantumazione; 9) Fratturazione; 10) Incrostazione; 11) Infracidamento; 12) Lesione; 13) Macchie; 14) Non ortogonalità; 15) Patina; 16) Perdita di lucentezza; 17) Perdita di materiale; 18) Perdita di trasparenza; 19) Scagliatura, screpolatura; 20) Scollaggi della pellicola C04 Controllo laminati HPL Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo uniformità dei pannelli in laminato HPL e delle sigillature laminato-telaio. Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza di anomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.). Requisiti da verificare: 1) Pulibilità; 2) Sostituibilità. Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Perdita di lucentezza. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE I01 Lubrificazione serrature, cerniere Cadenza: ogni 6 mesi Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento I02 Pulizia ante Cadenza: quando occorre Pulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale I03 Pulizia organi di movimentazione Cadenza: quando occorre Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni. Pagina 26

27 Manuale d'uso I04 Pulizia telai Cadenza: ogni 6 mesi Pulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale I05 Pulizia pannelli HPL Cadenza: quando occorre Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei I06 Registrazione maniglia Cadenza: ogni 6 mesi Registrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura. Pagina 27

28 Manuale d'uso INDICE 01 copertura pag coibentazione Strato di isolamento termico Coperture inclinate Strato di tenuta in lastre di acciaio 9 02 controsoffitto REI 60 pag Controsoffitti REI Controsoffitti antincendio illuminazione pag Plafoniere LED 60x60 e 60x Plafoniere LED 60x60; 60x bagni ristrutturati pag Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Apparecchi sanitari e rubinetteria porte aule pag porte aule Porte 24 IL TECNICO Dott. Architetto Gentile Ruggiero Pagina 28

29 Comune di Nettuno Provincia di Roma PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE DI MANUTENZIONE (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) OGGETTO: messa in sicurezza edifici scolastici-manutenzione straordinaria, progetto esecutivo art. 33 del DPR n 207 s.m.i. Istituto Comprensivo di via E. Visca n 26. COMMITTENTE: Comune di Nettuno area LL.PP. Nettuno, febbraio 2016 IL TECNICO Dott. Architetto Gentile Ruggiero Pagina 1 studio via ennio visca 61, Nettuno, Roma IT. tel , ,

30 Manuale di Manutenzione Comune di: Provincia di: Oggetto: Nettuno Roma messa in sicurezza edifici scolastici-manutenzione straordinaria, progetto esecutivo art. 33 del DPR n 207 s.m.i. Istituto Comprensivo di via E. Visca n 26. Il complesso scolastico è un edificio disposto su tre livelli, fu costruito in due fasi la prima realizzata intorno al 1960 quando venne edificata la scuola elementare "S. D'Acquisto" organizzata su due livelli e realizzata con strutture in c.a. tradizionali, la scuola Materna e la media Sangallo vennero aggiunte successivamente ampliando e sopraelevando la suola elementare intorno l'anno 1987 con una struttura metallica. Gli interventi convenuti a seguito del sopralluogo eseguito con il RUP presso il complesso scolastico e quelle previste dal progetto preliminare approvato deliberazione commissariale 27 del 25 giugno 2015, riguardano essenzialmente: il miglioramento dell'involucro edilizio in modo da aumentare il comfort degli occupanti, offrendo inoltre significativi vantaggi di risparmio energetico; dall'analisi dell'involucro si è potuto individuare le caratteristiche costruttive delle pareti, dei solai, degli infissi; inoltre sono state individuate le caratteristiche dei generatori di calore. Le pareti hanno uno spessore di circa 30cm e sono essenzialmente di tre tipi: con pannello sandwich per parete lato esterno spessore 5cm, intercapedine, mattone forato 8cm intonaco 1,5cm (ampliamento e sopraelevazione), pareti in muratura tradizionale con intonaco esterno da 1,5cm, mattone forato 8cm, intercapedine, mattone forato 8cm, intonaco interno 1,5cm (scuola elementare) parete con paramento a cortina costituita da mattone semi pieno spessore 12cm, intercapedine, mattone forato 8cm, intonaco interno 1,5cm (scuola elementare). I solai calpestabili e di copertura dell'edificio originario (scuola elementare) sono in latero cemento con uno spessore di circa 30 cm, i solai calpestabili dell'ampliamento sono in lamiera grecata caldana in c.a. massetto e pavimento l'intradosso protetto da controsoffitto 60x60 in fibre. La copertura della soprelevazione è costituita da un pannello sandwich grecato per coperture spessore 4cm con una pendenza di circa il 5% l'intradosso del tetto è protetto da controsoffitto 60x60 in fibre. Gli infissi che costituiscono un importante quota dell'involucro sono costituiti da infissi in alluminio di tipo tradizionale e doppio vetro tradizionale. Dal progetto eseguito per verificare la tenuta dell'isolamento termico delle pareti e dei solai, per contenere la dispersione di calore e per quantificare il rendimento dei sistemi impiantistici, si è potuto accertare che è necessario apportare una serie di miglioramenti sia di carattere impiantistico che di miglioramento della tenuta dell'involucro, compatibilmente alle risorse da impegnare quindi si potrà procedere per fasi successive, il presente progetto prevede il miglioramento dell'involucro che attualmente presenta maggiori problemi di tenuta, la copertura infatti è costituita esclusivamente da un pannello sandwich da 4 cm che certamente dopo 28 anni ha perso molte delle sue caratteristiche. L'intervento pertanto prevede il rivestimento a cappotto delle falde utilizzando un materassino isolante termoriflettente avente una resistenza termica pari a circa R=5,25 mqk7w, con spessore notevolmente ridotto pari a 35mm sormontato da una lastra in acciaio grecata che garantisce l'impermeabilizzazione. I vantaggi del sistema sono legati alla velocità di posa e al miglioramento immediato delle condizioni delle aule immediatamente sotto la copertura, la leggerezza del pacchetto 750 gr/mq oltre la lastra grecata che pesa circa 8 kg/mq comporta un incremento di peso di circa 10 kg/mq trascurabile ai fini statici dell'edificio, il sistema deve prevedere il raddoppio dei fissaggi vista la particolare ventosità della zona. I controsoffitti posti a protezione dei solai in lamiera grecata, presentano notevoli problemi di tenuta e in più parti risultano ammalorati da infiltrazioni di acque piovane che nel tempo hanno compromesso la tenuta dell'intera struttura, il progetto quindi prevede la rimozione dell'intero controsoffitto, compreso le plafoniere incassate, di norma da plafoniere 60x60 4x18w, il nuovo controsoffitto REI 60 sarà costituito da lastre dim. 1220x2000 in silicati e solfati di calcio incombustibili classe 0 ancorate a profili zincati tenuti in sospensione da adeguata pendinatura. Le plafoniere al neon 4x18w saranno sostituite da plafoniere slim a led 40w che dovranno garantire un livello di illuminamento nelle aule non inferiore a 300 lumen, alcune plafoniere saranno corredate di un kit composto da un alimentatore elettronico di emergenza per garantire un adeguato livello di illuminazione di emergenza. Il nuovo sistema di illuminazione consentirà così un risparmio energetico di circa il 50%. Tutti i rilevatori e i vari impianti attualmente presenti saranno installati nuovamente. È prevista la ristrutturazione di alcuni blocchi servizi, che risalgono in alcuni casi ancora all'epoca della costruzione della scuola elementare, l'intervento prevede la rimozione della pavimentazione dei rivestimenti dei sanitari in alcuni casi la rimozione del gradino interno delle porte interne e la ricostruzione utilizzando pavimenti antiscivolo e sanitari adeguati, in modo specifico nell'asilo saranno eliminate definitivamente le separazioni in muratura e le rispettive porte applicando esclusivamente delle separazioni in pannelli laminati di HPL, l'intervento nel suo insieme migliora i livelli igienico sanitarie e la sicurezza dei servizi applicando pavimentazioni con classe di scivolosità R10 così come definito dalla DIN La viabilità interna lungo i corridoi per alcuni modesti tratti presenta rischio di caduta o scivolamento a causa della Pagina 2

31 Manuale di Manutenzione pavimentazione sconnessa e particolarmente scivolosa, pertanto saranno sostituite alcune zone di pavimento composto da mattonelle in gres 20x20 aventi classe di scivolosità R9 così come definito dalla DIN Nell'ambito del miglioramento della viabilità interna è prevista l'inversione delle aperture di alcune porte di accesso alle aule che attualmente non aprono lungo la via di esodo, l'intervento è rapportato alla disponibilità economica dell'appalto pertanto l'attuale l'intervento prevede l'inversione di 8 porte, ne restano altre 6 da realizzare Per le attività di sport all'aperto è necessario pavimentare il cortile dell'asilo essendo notevolmente ammalorato e sconnesso pertanto sarà installato un pavimento composto da mattonelle in gres 20x20 aventi classe di scivolosità R9 così come definito dalla DIN Elenco dei Corpi d'opera: 01 copertura 02 controsoffitto REI illuminazione 04 bagni ristrutturati 05 porte aule Pagina 3

32 Corpo d'opera: 01 copertura Manuale di Manutenzione Materassino isolante termoriflettente e lastra multistrato in acciaio. Unità Tecnologiche: coibentazione Coperture inclinate Pagina 4

33 Unità Tecnologica: coibentazione Manuale di Manutenzione materassino isolante termoriflettente avente una resistenza termica pari a circa R=5,25 mqk7w, con spessore notevolmente ridotto pari a 35mm REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) R01 (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere La copertura dovrà essere realizzata in modo da evitare la formazione di condensazione al suo interno. La copertura dovrà essere realizzata in modo da evitare la formazione di condensazione al suo interno. In particolare in ogni punto della copertura sia interno che superficiale, il valore della pressione parziale del vapor d'acqua Pv deve essere inferiore alla corrispondente valore della pressione di saturazione Ps. I livelli minimi variano in funzione di prove di laboratorio eseguite secondo le norme vigenti R02 Impermeabilità ai liquidi Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere La copertura deve impedire all'acqua meteorica la penetrazione o il contatto con parti o elementi di essa non predisposti. Le coperture devono essere realizzate in modo tale da impedire qualsiasi infiltrazione d'acqua piovana al loro interno, onde evitare che l'acqua piovana possa raggiungere i materiali sensibili all'umidità che compongono le coperture stesse. Nel caso di coperture discontinue devono essere rispettate le pendenze minime delle falde, anche in funzione delle località, necessarie ad assicurare la impermeabilità in base ai prodotti utilizzati e alla qualità della posa in opera degli stessi. In particolare, per quanto riguarda i materiali costituenti l'elemento di tenuta, è richiesto che: le membrane per l'impermeabilizzazione devono resistere alla pressione idrica di 60 kpa per 24 ore, senza manifestazioni di gocciolamenti o passaggi d'acqua; i prodotti per coperture discontinue del tipo tegole, lastre di cemento o fibrocemento, tegole bituminose e lastre di ardesia non devono presentare nessun gocciolamento se mantenuti per 24 ore sotto l'azione di una colonna d'acqua d'altezza compresa fra 10 e 250 mm, in relazione al tipo di prodotto impiegato. Gli altri strati complementari di tenuta devono presentare specifici valori d'impermeabilità R03 Isolamento termico Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere La copertura deve conservare la superficie interna a temperature vicine a quelle dell'aria ambiente tale da evitare che vi siano pareti fredde e comunque fenomeni di condensazione superficiale. In particolare devono essere evitati i ponti termici. Le prestazioni relative all'isolamento termico delle coperture sono valutabili in base alla trasmittanza termica unitaria U ed ai coefficienti lineari di trasmissione kl per ponti termici o punti singolari che essa possiede. Pur non stabilendo specifici limiti prestazionali per le singole chiusure ai fini del contenimento delle dispersioni, tuttavia i valori di U e kl devono essere tali da concorrere a contenere il coefficiente volumico di dispersione Cd dell'intero edificio e quello dei singoli locali nei limiti previsti dalle leggi e normative vigenti. Pagina 5

34 Manuale di Manutenzione L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Strato di isolamento termico Pagina 6

35 Elemento Manutenibile: Strato di isolamento termico Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: coibentazione Lo strato di isolamento termico ha lo scopo di garantire alla copertura il valore richiesto di resistenza termica globale e allo stesso tempo di attenuare la trasmissione delle onde sonore provocate dai rumori aerei, ecc.. L'isolamento va calcolato in funzione della sua conducibilità termica e secondo della destinazione d'uso degli ambienti interni. Gli strati di isolamento termico possono essere in: calcestruzzi alleggeriti, pannelli rigidi o lastre preformati, elementi sandwich, elementi integrati e materiale sciolto. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Deliminazione e scagliatura Disgregazione in scaglie delle superfici A02 Deformazione Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi A03 Disgregazione Disgregazione della massa con polverizzazione degli elementi A04 Distacco Distacco degli elementi dai dispositivi di fissaggio e relativo scorrimento A05 Fessurazioni, microfessurazioni Incrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi A06 Imbibizione Assorbimento di acqua nella composizione porosa dei materiali A07 Penetrazione e ristagni d'acqua Comparsa di macchie da umidità e/o gocciolamento localizzato in prossimità del soffitto e negli angoli per cause diverse quali: invecchiamento dello strato impermeabilizzante con rottura della guaina protettiva; rottura o spostamenti degli elementi di copertura; ostruzione delle linee di deflusso acque meteoriche A08 Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali a carico degli strati impermeabilizzanti per vetustà degli elementi o per evento esterno (alte temperature, grandine, urti, ecc) A09 Rottura Rottura degli elementi costituenti il manto di copertura A10 Scollamenti tra membrane, sfaldature Scollamento delle membrane e sfaldature delle stesse con localizzazione di aree disconnesse dallo strato inferiore e relativo innalzamento rispetto al piano di posa originario. In genere per posa in opera errata o per vetustà degli elementi. Pagina 7

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