COMUNE DI CAMPOBASSO

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1 COMUNE DI CAMPOBASSO DISCIPLINA DEL CONTROLLO DI REGOLARITA AMMINISTRATIVA E CONTABILE Art.1 1. Il controllo di regolarità amministrativa e contabile è assicurato, nella fase preventiva della formazione dell atto, da ogni Dirigente ed è esercitato attraverso il rilascio del parere di regolarità tecnica attestante la regolarità e la correttezza dell azione amministrativa 2. Il controllo contabile è effettuato dal responsabile del servizio finanziario ed è esercitato attraverso il rilascio del parere di regolarità contabile e del visto attestante la copertura finanziaria della spesa 3. Il controllo di regolarità amministrativa è inoltre assicurato, nella fase successiva, secondo principi generali della revisione aziendale, con le modalità stabilite dal presente regolamento, ed è diretto a perseguire i seguenti obiettivi: monitorare e verificare la regolarità e correttezza delle procedure e degli atti adottati dall Ente; rilevare in itinere la legittimità dei provvedimenti, registrare gli eventuali scostamenti rispetto alle norme comunitarie, costituzionali, legislative, statutarie e regolamentari sollecitare laddove necessario l esercizio del potere di autotutela per il riesame degli atti nei quali viene ravvisata l esistenza di qualche patologia attivare una forma di autocontrollo della legittimità e della correttezza dei procedimenti amministrativi al fine dell introduzione di eventuali misure autocorrettive; migliorare costantemente la qualità degli atti amministrativi al fine di mantenere l attività amministrativa entro margini di sicurezza; indirizzare l attività amministrativa verso percorsi più lineari, semplificati e celeri in modo da garantire una maggiore trasparenza e snellimento dei procedimenti; assicurare una guida nell individuazione di procedure omogenee e standardizzate per l adozione di provvedimenti di identica tipologia in modo da garantire la massima imparzialità; costruire in sinergia con la struttura amministrativa un sistema di regole condivise (governance) cui parametrare i comportamenti e l azione amministrativa; valutare in collaborazione con le strutture la necessità di proporre all organo politico l adozione di norme regolamentari o l introduzione di eventuali modifiche ai regolamenti vigenti; collaborare con le singole strutture per l impostazione di nuovi procedimenti connessi all attuazione di disposizioni normative particolarmente complesse ovvero al conferimento di nuove funzioni.

2 Art.2 (Oggetto del controllo amministrativo) 1. Sono oggetto del controllo le Determinazioni dirigenziali quali atti di gestione amministrativa. Art.3 (Principi del controllo amministrativo) 1. Il controllo di regolarità amministrava deve essere improntato sui seguenti principi: a. Utilità: le risultanze del controllo devono essere utili ed utilizzabili, devono garantire la standardizzazione nella redazione degli atti ed il miglioramento complessivo della qualità degli atti prodotti; b. Contestualità: effettuazione del controllo in tempi vicini all emanazione dell atto; c. Indipendenza: il responsabile e gli e addetti all attività di auditing devono essere indipendenti dalle attività oggetto di verifica. d. Imparzialità e trasparenza: estensione del controllo a tutti i Settori dell Ente secondo regole chiare, condivise, conosciute preventivamente. e. Ininfluenza sui tempi dell azione amministrativa, il controllo non deve appesantire i tempi delle procedure amministrative f. Condivisione: il modello di controllo interno di regolarità amministrativa deve essere condiviso dagli Uffici, come momento di sintesi e di raccordo in cui le criticità eventualmente emerse vengono valutate, non a scopo precipuamente sanzionatorio o repressivo, ma collaborativo, al fine di farne emergere le cause ed approntare idonee misure correttive che possano contribuire alla semplificazione delle procedure ed al miglioramento della qualità dei risultati dell attività amministrativa. g. Flessibilità: la metodologia di controllo deve essere adeguata in relazione agli obiettivi che l organo politico intende perseguire, alle problematiche riscontrabili nell attività amministrativa ed emerse nel corso del controllo, ai suggerimenti, alle proposte ed alle necessità formulate dai Settori. h. Integrazione con le altre forme di controllo al fine di costruire un sistema omogeneo di dati ed informazione utilizzabili in relazioni alle finalità da realizzare. oggetto di Art.4 (Organismi preposti all attività di controllo di regolarità amministrativa) 1. Il Servizio di controllo di regolarità amministrativa è espletato dal Segretario Generale che si avvale di un Ufficio da istituirsi con apposito atto di organizzazione.

3 2. L Ufficio addetto del Segretario Generale è preposto a svolgere tutta l attività istruttoria propedeutica all espletamento del controllo concernente: a) formazione del campione di atti o individuazione della famiglia di atti da controllare sulla base del metodologia prescelta nel Piano di Auditing; b) collazione dei provvedimenti estratti dal campionamento; c) istruttoria preliminare dei provvedimenti da controllare; d) individuazione delle eventuali anomalie ed irregolarità sugli atti controllati da sottoporre all esame del Segretario Generale; e) formulazione di apposite segnalazioni da inviare ai Dirigenti dei Settori al fine di comunicare le anomalie ed irregolarità rilevate; f) predisposizione del report trimestrale da sottoporre all approvazione del Segretario Generale e successivo invio ai singoli Settori nell ambito della conferenza dei Dirigenti; g) predisposizione della Relazione Annuale sull attività di controllo da inviare al Sindaco ed al Nucleo Indipendente di Valutazione; h) convocazione delle Conferenze dei Dirigenti Art.5 (Il Piano di Auditing) 1. All inizio di ogni anno il Segretario Generale convoca una apposita Conferenza dei Dirigenti per discutere il Piano di Auditing che sarà applicato nel corso dell anno. 2. Il Piano di Auditing contiene l indicazione degli obiettivi da perseguire, della metodologia da adottare per la scelta del campione da sottoporre a controllo, secondo una selezione casuale effettuata con motivate tecniche di campionamento, ovvero l individuazione delle famiglie di atti campionabili in cui vanno ricomprese obbligatoriamente le determinazioni che comportino impegno di spesa o contratti, il modello di scheda (o griglia) di controllo da utilizzare con la definizione degli indicatori di conformità cui parametrare il controllo, lo schema di report trimestrale nel quale vengono riportate le risultanze del controllo. 3. Il Piano di Auditing approvato in sede di Conferenza dei Dirigenti viene trasmesso al Sindaco, alla Giunta ai Revisori dei Conti ed al Nucleo Indipendente di Valutazione. Se la Conferenza dei Dirigenti non si esprime nel termine di 30 giorni dalla data della prima convocazione verrà adottato il Piano proposto dalla Segreteria Generale. Art.6 (Funzionamento dell attività di controllo di regolarità amministrativa) 1. Il controllo è effettuato utilizzando il modulo di rilevazione (griglia), approvato dalla Conferenza dei Dirigenti insieme al Piano di Auditing che contiene gli elementi costituivi indispensabili del provvedimento e gli adempimenti essenziali,

4 di cui viene rilevata la presenza o l assenza mediante l attribuzione di un valore convenzionale prestabilito, che consente di misurare la conformità o meno del provvedimento e quindi la sua correttezza e legittimità sotto il profilo amministrativo. 2. Per ciascun atto controllato è redatta il modulo di rilevazione nel quale sono annotate la presenza o l assenza degli elementi costitutivi che indicano la sussistenza dei requisiti di fatto e di diritto, dei presupposti di legittimità, della motivazione e della sua completezza, la corretta impostazione della parte dispositiva dell atto dalla quale deve emergere la volontà provvedimentale, la scelta operata e la sua coerenza e logicità rispetto alle premesse. 3. La presenza dell elemento assunto a parametro di riferimento è annotata attraverso l attribuzione automatica del valore convenzionale prestabilito, mentre la mancanza di un elemento, ovvero di uno dei sub-elementi in cui esso si articola, comporta la decurtazione del valore convenzionale o di una sua frazione. 4. Dalla rilevazione complessiva emerge un indice di conformità il cui valore può risultare pari o inferiore al valore complessivo convenzionale massimo a seconda che l atto contenga in tutto o in parte gli elementi costitutivi presi a riferimento. 5. Per le anomalie di maggiore importanza è effettuata la segnalazione al Dirigente competente al fine di sottoporre alla sua attenzione quelle criticità o quelle irregolarità procedurali che potevano inficiare la legittimità o la correttezza del provvedimento ed avviare l attivazione di eventuali procedimenti di autotutela. 6. Le irregolarità o le anomalie di minore gravità, che configurano errori non incidenti sulla legittimità dell atto, sono riportate nelle note a margine del modulo allo scopo di poter effettuare un monitoraggio a livello statistico sulla ricorrenza o meno delle stesse. 7. le anomalie gravi e persistenti sono segnalate con immediatezza e contestualmente al Sindaco, all Assessore di riferimento, ai Revisori dei Conti ed al Nucleo di Valutazione. 8. Alla fine di ogni trimestre l Ufficio addetto predispone il report trimestrale che viene comunicato alla Conferenza dei Dirigenti, accompagnandolo con una relazione conclusiva sugli esiti del controllo. 9. Il report trimestrale evidenzia per ciascun Settore gli estremi degli atti controllati, l indicatore di conformità che misura la conformità e correttezza dell atto rispetto ad un modello tipo di atto perfetto e legittimo, le anomalie o irregolarità eventualmente riscontrate. 10. La Conferenza dei Dirigenti si riunisce con cadenza trimestrale per far propri i risultati dell istruttoria svolta dall Ufficio addetto sulle determine controllate, esaminare le anomalie o irregolarità riscontrate, formulare eventuali proposte di modifica delle procedure amministrative e/o decidere sulla necessità di suggerire l adozione di eventuali misure correttive nell attività di controllo 11. La fase conclusiva dell attività di controllo si sostanzia nella redazione, sulla base dei dati raccolti ed elaborati dall Ufficio addetto nei report trimestrali, del Rapporto semestrale sull attività di controllo di regolarità amministrativa nel quale vengono evidenziate le problematiche emerse nel corso dell attività di controllo, si

5 effettua la valutazione complessiva delle attività sottoposte a controllo, si verifica l affidabilità delle procedure informative e di controllo utilizzate, si monitorano i miglioramenti prodotti dall attività di controllo sulla qualità degli atti amministrativi e sui procedimenti, si formulano eventuali proposte di modifiche procedurali o regolamentari. 12. Il rapporto semestrale viene trasmesso ai singoli Dirigenti, al Sindaco, alla Giunta, ai Revisori dei Conti, al Nucleo Indipendente di valutazione e al Presidente del Consiglio Comunale che ne dà comunicazione ai Capigruppo consiliari.

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