Difesa fitosanitaria delle pomacee

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1 Difesa fitosanitaria delle pomacee TICCHIOLATURA DEL MELO Strategia di difesa La difesa di tipo preventivo, ormai consolidata nel nostro areale da diversi anni, ha consentito, in particolare nelle ultime due stagioni, di limitare al minimo l insorgenza di infezioni anche con condizioni decisamente favorevoli al patogeno contenendo l incidenza del danno alla raccolta al di sotto delle soglie di riferimento. Nel periodo dell infezione primaria, in previsione di una precipitazione, anche se di lieve entità, risulta fondamentale procedere con opportune coperture per evitare l insediamento del fungo sulla vegetazione. L impostazione di base fa riferimento ad attente valutazioni delle previsioni meteo le quali risultano ormai sempre più precise e affidabili nel breve periodo (3 giorni). Oltre all analisi dell andamento climatico si utilizzano modelli previsionali i quali in corrispondenza di precipitazioni infettanti consentono di valutare al meglio la gravità delle infezioni stesse. Grazie all identificazione del loro grado di pericolosità è possibile stabilire se è necessario intervenire anche dopo la precipitazione attuando la cosiddetta difesa retroattiva. Quest ultima è realizzata solo nei seguenti casi: Mancata copertura della pianta a seguito di un avvenuta infezione Dilavamento del prodotto di copertura Infezioni molto gravi segnalate dal modello Rim-pro Questa strategia di difesa ha termine con la fine dell infezione primaria e cioè con l esaurimento della massa d inoculo (fine maggio inizio giugno). Durante la stagione estiva la linea da seguire dipende dal grado d infezione primaria: Nel caso in cui si siano contenute con successo le infezioni del periodo primaverile si procederà con coperture a base di zolfo (formulazione liquida) in corrispondenza di eventuali periodi piovosi. Nel caso in cui le infezioni primaverili abbiano originato dei focolai si dovrà assolutamente mantenere un opportuna copertura dei frutti al fine di evitare ulteriori infezioni secondarie. I prodotti consigliati in questa fase sono quelli a base di dodina, fluazinam e di captano, per quest ultimo rispettando le limitazioni poste dal disciplinare. Fig. 1: Sintomi su foglie 42

2 PRODOTTI AD AZIONE PREVENTIVA Sostanze attive impiegate a scopi preventivi Principio attivo Formulato commerciale Dose g-ml/hl Resistenza dilavamento (mm) Limitazioni e note metiram Polyram DF mancozeb 80% Dithane 45 ecc Entro la fase di frutto noce: è consigliabile comunque entro fioritura per favorire lo sviluppo dei fitoseidi ditianon 66% Delan 70 WG ecc captano 80% Merpan 80 WDG captano 48% Merpan 480 SC fluazinam Ohayo, Banjo ecc trifloxistrobin Flint boscalid + pyraclostrobin Bellis I dosaggi ridotti sono adottabili con formulati già sperimentati Max 3 interventi complessivi all anno, indipendentemente dall avversità. Tempo di carenza pari a 60 giorni Max 3 interventi con questo p.a. Max 3 interventi complessivi con questi prodotti polisolfuro di Calcio** zolfo** Vari In fioritura svolge un azione diradante Thiopron, Heliosufre, ecc Da usare verso fine infezione primaria rameici** / *** Vari Impiegare su pianta asciutta **:Questi prodotti vengono di norma impiegati nella lotta biologica ma possono trovare applicazione, nell ottica del contenimento dei residui di prodotti ripetutamente utilizzati, anche nel convenzionale ***:Porre molta attenzione all etichetta in quanto solo pochi prodotti sono impiegabili in vegetazione (Es. Poltiglia Disperss) Fig. 2: Sintomi su frutto 43

3 Difesa fitosanitaria delle pomacee PRODOTTI AD AZIONE RETROATTIVA La retroattività in senso stretto viene garantita solo da alcune famiglie di sostanze attive: anilino-pirimidine, I.B.E. e dodina. Tutti gli altri, cosiddetti preventivi elencati nella tabella precedente, svolgono un attività retroattiva di alcune ore (24-36 ore) dall inizio infezione, a condizione che le temperature si mantengano relativamente basse (inferiori ai C) e che la germinazione delle spore avvenga lentamente, diversamente con temperature più elevate quest ultimo processo avverrà molto velocemente ed i prodotti di copertura non saranno più efficaci. Sostanze attive utilizzate a scopo curativo Fase fenologica Principio attivo Formulato commerciale Dose g-ml/hl Retroattività (ore) Limitazioni e note Fino a caduta petali cyprodinil (1) pyrimethanil (1) Chorus Scala (1) max 4 interventi complessivi: consigliabile aggiunta di 30 g di dithianon difenoconazolo (2) penconazolo (2) Score 25 EC, ecc Topas 10 EC ecc Da preferirsi a seguito d infezioni gravi Da caduta petali tebuconazolo (2) Folicur SE, ecc bitertanolo (2) Proclam, ecc tetraconazolo (2) Domark 125 ecc (2) max 4 interventi complessivi all anno miclobutanil (2) fenbuconazolo (2) Thiocur Forte, ecc Indar 5 EW, ecc In tutte le fasi dodina 65% Vari Evitare su varietà sensibili alla ruggine Inibitori della sintesi degli ergosteroli (i.b.e.) Data la tendenza a manifestare fenomeni di resistenza si raccomanda di usarli sempre in miscela ad un prodotto di copertura La loro efficacia si manifesta solo con temperatura oltre i 10 C Il principio attivo più efficace contro la ticchiolatura è indubbiamente il difenoconazolo (Score 25 EC ecc), prodotto specifico nei confronti della malattia. Gli altri prodotti oltre 44

4 a svolgere un azione di contenimento nei confronti della ticchiolatura svolgono anche azioni accessorie contro altri funghi: Oidio: tetraconazolo (Domark 125 ecc), penconazolo (Topas 10 EC ecc), miclobutanil (Thiocur Forte ecc) Monilia: tebuconazolo (Folicur SE ecc), fenbuconazolo (Indar 5 EW ecc) Cancri rameali: bitertanolo (Proclaim ecc) Vanno sempre impiegati su pianta asciutta Strobilurine (Flint e Bellis) Per questa famiglia di prodotti esistono numerose segnalazioni di resistenza soprattutto nelle zone in cui il loro uso avviene da più anni, per questo si raccomanda di: Limitare il numero di trattamenti nell arco della stagione (3 interventi all anno) Evitare l uso a blocchi senza intervallarli con altri principi attivi Non impiegare in presenza di infezioni secondarie in atto Distribuire il principio attivo sempre su pianta asciutta. Anilinopirimidine (Scala, Chorus) Per la probabile insorgenza di resistenze, vale lo stesso discorso fatto per gli altri gruppi e precisamente: Limitare il numero di trattamenti nell arco della stagione (4 interventi all anno) Miscelare questi prodotti con altre sostanze attive di copertura (es. ditianon 30 g/hl) Presentano scarsa attività sui frutti quindi l impiego è limitato sino a caduta petali Distribuire il principio attivo sempre su pianta asciutta. Va inoltre ricordato che questa classe di fungicidi, funziona anche a temperature relativamente basse (fino a 5 C). Fattori predisponenti VARIETÀ Il panorama varietale che si è aggiornato in questi anni indica una diversa sensibilità varietale dei frutti così sintetizzabile: Varietà molto sensibili Varietà mediamente sensibili Varietà poco sensibili Ambrosia, gruppo Gala, Braeburn, Fuji, Red Delicious Golden Delicious e Granny Smith gruppo Renetta. 45

5 Difesa fitosanitaria delle pomacee INOCULO DELL ANNO PRECEDENTE Per prevedere la probabile gravità della malattia si consiglia di procedere con la valutazione dell inoculo potenziale presente nel meleto ad inizio caduta foglie. Per frutteti con superficie inferiori all ettaro si individuano 10 alberi omogenei, per appezzamenti di dimensioni maggiori bisognerà aumentare il numero di piante prese in esame. Per ciascun albero si controllano 10 getti, di dimensioni medie (circa cm), 5 da un versante e 5 dall altro; verranno così osservati in totale 100 germogli. Su ciascun germoglio si individua l eventuale presenza di macchie di ticchiolatura, (sia sulla pagina superiore sia su quella inferiore della foglia). Il risultato che scaturisce dal controllo dei germogli condizionerà la strategia di lotta per la stagione successiva, infatti, con un inoculo alto si dovrà iniziare la difesa tassativamente della prima infezione segnalata mantenendo una copertura costante per tutta l infezione primaria. Valutazione dell inoculo Inoculo basso Inoculo medio Inoculo alto Nessuna macchia 1 10 macchie oltre 10 macchie AMBIENTE L ambiente in cui si trova il frutteto può condizionare la predisposizione della pianta alla malattia: Zone con ristagno d umidità Presenza di reti antigrandine Meleti in condizioni di vigoria o comunque con emissione prolungata di giovani foglie. Azioni di profilassi La riduzione dell inoculo in campo è una pratica utile, e diventa necessaria con un inoculo medio alto. Qui di seguito riportiamo le tecniche più efficaci. IMPIEGO D UREA PER VIA FOGLIARE La somministrazione d urea ha lo scopo di inibire lo sviluppo del fungo nella foglia, e di agevolare la sua decomposizione dopo la caduta a terra. 46

6 Se si vuole ridurre l inoculo è necessario intervenire prima della caduta foglie impiegando il fertilizzante a concentrazioni del 4-5% con un volume d acqua di 1000 l/ha (trattamento non consentito nel biologico). AVVERTENZE L utilizzo dell urea a dosi elevate potrebbe favorire lo sviluppo di cancri rameali e del tronco e di conseguenza si raccomanda di evitare questa pratica nelle situazioni a rischio. DISTRUZIONE MECCANICA DELLE FOGLIE Anche se non abbiamo ancora maturato un esperienza nel nostro territorio, se non limitatamente ad alcune realtà biologiche; questa pratica consente di eliminare buona parte dell inoculo presente in campo riducendo notevolmente il livello di rischio. Essa consiste nella distruzione delle foglie cadute a terra raccogliendole con l ausilio di spazzole e procedendo in seguito alla bruciatura. Raccomandazioni da adottare I trattamenti curativi con IBE ed anlinopirimidine devono essere eseguiti assolutamente su pianta asciutta, lo stesso vale per le strobilurine. Solamente le coperture con ditianon possono realizzarsi su pianta leggermente umida. E necessario rispettare il dosaggio ad ettaro sia per le coperture sia per i trattamenti curativi in relazione a qualsiasi volume di distribuzione utilizzato. I trattamenti curativi con le anilinopirimidine non sono efficaci su frutto per cui l impiego di questa categoria di agrofarmaci è consigliata solo fino alla fioritura. L impiego degli IBE è possibile solamente quando le temperature sono maggiori ai 10 C altrimenti la loro azione viene meno; in tal caso, se si è nelle fasi precedenti l allegagione impiegare le anilinopirimidine Si consiglia di monitorare, nel caso non esistano stazioni meteo nelle vicinanze, anche con semplici pluviometri a lettura immediata, la quantità di acqua caduta al suolo durante le precipitazioni, in modo da valutare al meglio il dilavamento dei prodotti di copertura, questo soprattutto in appezzamenti a conduzione biologica. 47

7 Difesa fitosanitaria delle pomacee Dati epidemiologici della ticchiolatura (da Mills e Laplante e modificata secondo Mancini-Cotroneo) Temperatura in C Mills Leggera Ore di bagnatura Infezioni primarie Mancini Media Forte Infezioni secondarie Tempo di incubazione in giorni 4 23 oltre 2gg ,5 22 5, , , ,5 20 6, ,5 15, , , , ,5 14, , , , , , , ,5 10, , , , , , ,5 10, , , , , , ,5 9, , ,5 9, , , , ,5-21, , ,5 19 6,5-48

8 Prodotti a base di CAPTANO molecola con meccanismo d azione unico e multisito, ad ampio spettro e selettiva su acari fitoseidi Che spettacolo di frutta! via G. Falcone, BERGAMO tel fax mait@ma-italia.it - MERPAN 480 SC, MERPAN 80 WDG sono agrofarmaci autorizzati dal Ministero della Salute. Leggere attentamente le istruzioni. 49

9 Difesa fitosanitaria delle pomacee TICCHIOLATURA DEL PERO biologia (CONFRONTO CON LA TICCHIOLATURA DEL MELO) La ticchiolatura del pero, Venturia pirina (Fusicladium pirinum) si manifesta nel nostro areale attraverso un quadro sintomatologico analogo a quello della Venturia inaequalis (Fusicladium dendriticum) sul melo. Dal punto di vista morfologico i due funghi sono simili, infatti provocano entrambi la comparsa di vistose macchie scure sia su foglia sia sui frutti: inizialmente di piccole dimensioni ed isolate ma che poi diventano via via più fitte fino a tappezzare quasi completamente l organo colpito. Le foglie attaccate tendono a diventare progressivamente di colore giallo e nei casi gravi si va incontro ad una filloptosi anticipata. La differenza di maggior rilievo con la Venturia inaequalis è rappresentata dal fatto che la ticchiolatura del pero sverna oltre che nella forma sessuata (ascospora) anche nella forma agamica come micelio all interno dei cancri rameali o all interno delle gemme; da questo micelio svernante si origineranno in primavera gli elementi infettivi agamici cioè i conidi. Per questo motivo la ticchiolatura del pero risulta molto più temibile rispetto a quella del melo in quanto può originare più facilmente infezioni anche con scarse precipitazioni e ridotta umidità dell aria. Gli attacchi di questa malattia sono fortemente favoriti da un andamento stagionale piovoso ed umido, con frequenti sbalzi di temperatura. Fra le varietà maggiormente colpite si possono segnalare: Kaiser, William e Decana del Comizio. Per contro sono meno sensibili: Conference e Abate Fétel. Fig. 1: Frutto colpito Strategia di difesa La lotta per contenere lo sviluppo di questo fungo, come per il melo, risulta di tipo preventivo associata ad interventi curativi in occasione di infezioni gravi segnalate dal modello previsionale Rim-pro. La necessità di intervenire prima che si verifichi una possibile precipitazione infettante utilizzando prodotti ad azione preventiva risulta d obbligo al fine di evitare l insediamento del fungo impedendo direttamente la germinazione degli elementi infettivi. Il ricorso ad interventi curativi è necessario solo in seguito a gravi infezioni, in caso di mancata esecuzione del trattamento preventivo oppure quando il 50

10 prodotto di copertura è stato dilavato. Risulta di fondamentale importanza iniziare la stagione con una bassa quantità di inoculo in campo; nel caso in cui questo non sia possibile andrà posta la massima attenzione a partire già dalle prime infezioni primaverili, in quanto, come già detto nel paragrafo precedente, il fungo può determinare l insorgenza di infezioni anche per via conidica. Per quanto riguarda i prodotti da utilizzare nella difesa non vi sono differenze rilevanti con quanto già riportato nel capitolo TICCHIOLATURA DEL MELO se non per: Prodotti ad azione preventiva: non risulta inserito nel disciplinare regionale per la lotta alla ticchiolatura del pero il Fluazinam. Prodotti ad azione retroattiva: è presente nel disciplinare del pero, per la lotta alla ticchiolatura anche il Ciproconazolo (Galeo), impiegabile alla dose di 30 cc/hl in non più di 4 interventi complessivi come gli altri IBE. Anche su pero valgono le raccomandazioni indicate per il melo: si ribadisce quindi l importanza di intervenire con prodotti curativi su pianta asciutta, diversamente, si vanifica completamente l efficacia dell intervento. 51

11 maculatura bruna del pero biologia - sintomatologia Difesa fitosanitaria delle pomacee La maculatura bruna del pero (Stemphylium vesicarium) risulta uno dei funghi più pericolosi per il pero in grado di provocare seri danni alla raccolta. La sensibilità della pianta inizia già dall emissione degli abbozzi vegetativi anche se la fase fenologica più suscettibile risulta essere la fase di caduta petali in quanto sia le temperature più favorevoli, sia la presenza di sepali e residui fiorali in decomposizione che permangono sui giovani frutticini favoriscono la permanenza prolungata di acqua libera su di essi, determinando una situazione molto favorevole alla germinazione degli elementi infettivi per lo più di origine agamica (conidi): dalla caduta petali in poi la difesa dovrà essere sicuramente più incisiva. Dal punto di vista della sintomatologia il fungo dà origine sui frutti a marciumi di colore bruno scuro tendenzialmente circolari, spesso contornati da un alone rosso. I primi sintomi compaiono solitamente nel mese di maggio e continuano a manifestarsi fino alla raccolta. Su foglie si possono evidenziare sino dal mese di aprile macchie necrotiche di forma inizialmente circolare che progressivamente si allargano fino ad interessare tutta la superficie fogliare. La fase di svernamento può avvenire, oltre che nella forma agamica, anche in quella sessuata (Pleospora allii), Fig. 1: Attacco su frutti sia su foglie sia su frutti caduti a terra. In primavera (dal mese di aprile) il patogeno riprende la sua attività in presenza di elevata umidità e temperature di circa C. Questa patologia risulta molto frequente nei frutteti ubicati in zone umide, in terreni limosi o argillosi. Le principali cultivar di pero che possono essere colpite da questo patogeno sono, in ordine decrescente di suscettibilità: Abate Fètel, Conference, Decana del Comizio e Kaiser. Inoltre risultano essere più colpite piante innestate su cotogno. La cultivar William è poco sensibile a questo patogeno. Strategia di difesa La strategia di difesa adottata per il contenimento della maculatura bruna del pero è analoga a quella messa in atto nei confronti della ticchiolatura del pero e si basa su interventi di copertura preventivi realizzati ogni qual volta sono attese condizioni climatiche particolarmente umide. Dalla comparsa degli abbozzi vegetativi fino alla fioritura, i 52

12 prodotti impiegati nella lotta alla ticchiolatura risultano altrettanto contenitivi per questo patogeno mentre dalla fase di caduta petali, in particolare durante l allegagione, è necessario utilizzare delle sostanze attive più specifiche appartenenti alla famiglia delle strobilurine (trifloxistrobin) e delle anilinopirimidine (cyprodinil + fludioxonil). Secondo le linee guida nazionali e regionali sono previsti non più di 3 interventi all anno con strobilurine e 4 interventi con le anilinopirimidine per evitare l insorgenza di resistenze. E inoltre consigliato alternare ai trattamenti realizzati con strobilurine, altri prodotti a diverso meccanismo di azione, evitando i cosiddetti blocchi, sempre con il fine di evitare l insorgenza di ceppi resistenti. Dall esperienze svolte dall IRTA in Catalogna, la rimozione autunnale delle foglie cadute a terra può fornire buoni risultati, in quanto come per il melo, lo svernamento del fungo avviene essenzialmente nelle foglie e nei frutti caduti. Sostanze attive impiegabili per la lotta alla MACULATURA BRUNA DEL PERO Principio Formulato Dose Limitazioni attivo commerciale g-ml/hl e note rameici Vari Applicare su pianta asciutta tiram Pomarsol 80 wg ecc metiram Polyram DF ecc 200 mancozeb 80% Dithane 45 ecc 200 Consentito L utilizzo solo fino a 40 giorni prima della raccolta tebuconazolo Folicur SE ecc Con i fungicidi IBE non si possono effettuare più di 4 interventi nel corso dell annata indipendentemente dall avversità trifloxisrobin Flint 15 boscalid Cantus 27 Max 3 interventi con le Strobilurine indipendentemente dall avversità Max 3 interventi l anno indipendentemente dall avversità fosetyl Al Aliette ecc cyprodinil + fludioxonil Switch 300 Max 4 interventi con le Anilinopirimidine indipendentemente dall avversità 53

13 OIDIO DEL MELO (MAL BIANCO) biologia SINTOMATOLOGIA Difesa fitosanitaria delle pomacee L oidio del melo, detto comunemente mal bianco, prende il nome dalla sua tipica manifestazione sintomatologica cioè dalla presenza di un micelio di colore bianco sugli organi colpiti: foglie, germogli e frutti. Sulla pagina inferiore delle foglie compaiono zone più o meno estese bianche, mentre sulla pagina superiore si possono osservare anche aree clorotiche all interno delle parti colpite, i margini fogliari in genere si ripiegano. I germogli dell anno attaccati dal fungo si ricoprono anch essi di micelio bianco, al pari delle foglie, e la loro crescita risulta limitata. Nei casi più gravi il fungo si sposta Fig. 1: Giovane germoglio colpito anche sui frutti determinandone un significativo danno estetico con conseguente deprezzamento alla raccolta. Il fungo sverna come micelio (forma agamica, Podosphaera leucotricha) fra le perule delle gemme, ma può anche superare la stagione invernale nella forma sessuata (Oidium farinosum) sui rami e sulle gemme. Lo sviluppo del patogeno non è legato alla presenza di elevata umidità relativa dell aria ma è per lo più favorito da una ventosità costante e da temperature tendenzialmente alte (non superiori a 30 C). Condizioni di lussurreggiamento durante il periodo vegetativo risultano altresì favorevoli all insediamento del fungo il quale predilige tessuti teneri. Il patogeno inizia a svolgere la sua attività già all emissione dei primi abbozzi vegetativi (da punte verdi in poi) anche se le prime manifestazioni sono generalmente osservabili nella fase di bottoni rosa. Le infezioni possono poi proseguire per tutta la stagione anche se le temperature estive superiori a 30 C spesso ne limitano l attività. Non tutte le cultivar presentano lo stesso grado di sensibilità, tra le più suscettibili vanno segnalate quelle appartenenti al gruppo Gala, Golden Delicious, Granny Smith, Renetta mentre tra le meno sensibili rientrano le cultivar del gruppo Red Delicious. Strategia di difesa La linea di difesa contro l oidio deve tenere conto dell ubicazione del meleto. Nelle zone a rischio si consiglia: iniziare i trattamenti già dalla prefioritura, dalle fase di mazzetti divaricati (D3), utilizzando prodotti a base di bupirimate (Nimrod), fungicida specifico per la lotta all oidio avente azione preventiva e curativa, e quinoxyfen (Arius) avente esclusivamente azione preventiva. I trattamenti prefiorali consigliati sono alme- 54

14 no 2. In questa fase si sconsiglia di utilizzare sostanze attive della famiglia degli IBE le quali sono attive con temperature maggiori di 10 C. in post fioritura sono necessari da 1 a 2 trattamenti, a seconda delle condizioni dell appezzamento, utilizzando le sostanze attive già citate in precedenza e/o gli IBE, quali il penconazolo (Topas 10 WDG, ecc), tetraconazolo (Domark 125), miclobutanil (Thiocur Forte, ecc). Gli IBE hanno un azione curativa e per essere efficaci devono essere distribuiti su pianta asciutta. In post fioritura anche le strobilurine, in particolare boscalid + pyraclostrobin, risultano efficaci contro il patogeno (a differenza degli IBE esplicano un azione preventiva). nel corso del periodo estivo è consigliabile mantenere un opportuna copertura con zolfo bagnabile (Thiopron, Heliosoufre ecc), avente un azione collaterale anche nei confronti degli eriofidi e della ticchiolatura. Nelle zone a basso rischio è spesso sufficiente un solo intervento eseguito alla fase di mazzetti divaricati (D3), mentre in seguito basteranno gli interventi con IBE o strobilurine che già vengono fatti per la ticchiolatura. Sostanze attive impiegabili per la lotta all OIDIO Principio Formulato Dose Efficacia Limitazioni attivo commerciale g-ml/hl prodotto e note bitertanolo Proclaim ecc difenoconazolo Score 25 EC ecc 15 + miclobutanil Thiocur Forte ecc penconazolo Topas 10 WDG tebuconazolo Folicur SE ecc Con i fungicidi IBE non si possono effettuare più di 4 interventi nel corso dell annata indipendentemente dall avversità tetraconazolo DomarK 125 ecc ciproconazolo* Galeo 30 + bupirimate Nimrod Fitotossico su cultivar Imperatore trifloxisrobin Flint boscalid + pyraclostrobin Bellis ecc *Non sono ammesse le formulazioni Xn Attività del prodotto: + (debole) ++ (media) +++ (buona) Max 3 interventi con le Strobilurine indipendentemente dall avversità quinoxifen Arius Max 3 interventi l anno zolfo Thiopron, Heliosufre, ecc

15 CARPOCAPSA Strategie di difesa Difesa fitosanitaria delle pomacee Ad oggi, nell areale melicolo cuneese, la confusione sessuale risulta il metodo più utilizzato per contenere e contrastare la Cydia pomonella. La lotta di tipo chimico viene utilizzata a completamento della strategia di difesa con i semiochimici (vedere tabelle sottostanti) e in quei casi dove la pressione del fitofago risulta modesta per cui 2-3 trattamenti risultano sufficienti a limitare la presenza dell insetto. La diffusione della confusione sessuale nell ultimo decennio ha segnato una vera svolta nella difesa di questo carpofago riducendo al minimo gli interventi con prodotti fitosanitari e la presenza di residui sui frutti alla raccolta. Questa situazione, rende però più impegnativo il monitoraggio dell insetto, in quanto le catture delle normali trappole a feromone risultano condizionate dall erogazione dei dispenser e quindi non più significative. Buone indicazioni derivano dalle trappole a cairomone (modello DA Combo) che consentono, con la cattura sia di maschi sia di femmine, di avere una valutazione dell andamento del volo, anche se tale sistema pone in discussione le soglie di riferimento attualmente in uso. Le strategie di difesa di seguito riportate prendono in considerazione le due situazioni: appezzamenti fuori confusione e appezzamenti in confusione, con diversa entità di popolazione. Strategie di difesa in appezzamenti non coperti dalla confusione METODO ELEVATO RISCHIO BASSO RISCHIO DI LOTTA I generazione II generazione I generazione II generazione A p p l i c a z i o - Applicazione del larvicida A p p l i c a z i o n e Intervenire con ne dell ovicida dell ovicida (Chiti- un larvicida (Chitino-inibitore ad inizio dell attività no-inibitore o MAC) solamente al superamento o MAC) su indicazione larvale su indicazione del della del modello (su indicazione del modello previsiona- soglia critica previsionale prima modello previsionale). le oppure del virus (frutti bacati/1000 dell ovideposizione ad inizio schiu- controllati): oppure di un sura uova. fuori confusione ovo-lavicida ad ovideposizione avviata oppure del virus ad inizio schiusura uova. Applicazione del larvicida ad inizio dell attività larvale. Successivamente si ripeterà il larvicida sulla base dei controlli, cioè al superamento della soglia critica (frutti bacati/1000 controllati): - 5/1000 giugno - 8/1000 luglio - 10/1000 agosto Applicazione del larvicida solo in caso di superamento della soglia critica (5 frutti bacati/1000). - 5/1000 giugno - 8/1000 luglio - 10/1000 agosto 56

16 Strategie di difesa in appezzamenti coperti dalla confusione METODO ELEVATO RISCHIO BASSO RISCHIO DI LOTTA I generazione II generazione I generazione II generazione CONFUSIONE SESSUALE Applicazione dell ovicida (Chitino-inibitore o MAC) su indicazione del modello previsionale prima dell ovideposizione oppure di un ovo-lavicida ad ovideposizione avviata oppure del virus ad inizio schiusura uova. Applicazione di larvicidi sulla base dei controlli,e precisamente al superamento della soglia critica (frutti bacati/1000 controllati): - 5/1000 giugno - 8/1000 luglio - 10/1000 agosto Applicazione dell ovicida (Chitino-inibitore o MAC) alla segnalazione da parte del modello previsionale prima dell ovideposizione oppure del virus ad inizio schiusura uova. Non dovrebbero essere richieste altre applicazioni salvo superamento della soglia (10 frutti bacati su 1000 controllati in agosto). Applicazione del larvicida ad inizio attività larvale da valutare per ogni singolo caso. NOTA: - Situazione ad elevato rischio; elevata pressione del fitofago con danni alla raccolta l anno precedente superiori al 2%. - Situazione a medio rischio; scarsa pressione del fitofago con danni alla raccolta tra 0.5-2%. - Situazione a basso rischio; scarsa pressione del fitofago con danni alla raccolta inferiori al 0.5 %. E da segnalare che nelle annate più calde il carpofago può svolgere una III generazione, in tal caso valgono le medesime indicazioni della II generazione. 57

17 Difesa fitosanitaria delle pomacee Agrofarmaci da impiegare nella strategia di difesa da Carpocapsa FAMIGLIA PRINCIPIO ATTIVO PRODOTTI cc/hl CARENZA (gg) EPOCA DI APPLICAZIONE Regolatori di crescita: Chitino-inibitori Regolatori di crescita: MAC acceleratori della muta flufenoxuron diflubenzuron Agrimix Flufen 50 DC ecc Dimilin ecc Solo I generazione ad inizio ovideposizione. Prima dell ovideposizione in I o in II generazione metossifenozide Prodigy Inizio ovideposizione in I tebufenozide Mimic ecc o in II generazione Gruppo RRM clorantraniliprole Coragen Neonicotinoidi tiacloprid Calypso Inizio ovideposizione in I o in II generazione Schiusura uova larve giovani di I e II generazione Fosforganici Avermectine Fenossiderivati Bio-insetticidi clorpirifos etile fosmet clorpirifos metile emamectina benzoato etofenprox Dursban 75 WG ecc Spada WDG ecc Cleaner 22 ecc Affirm Trebon Up ecc 50 7 spinosad Laser ecc 30 7 granulosis virus Madex ecc Su larve giovani di I/II generazione Su larve giovani di I/II generazione. Attenzione: verificare la registrazione su carpocapsa in etichetta. Su larve giovani di I/II generazione Su larve giovani di II generazione Schiusura uova in I generazione 58

18 Attività dei prodotti Lepidotteri contenuti dai principali principi attivi impiegati contro la Carpocapsa Principio Attivo Carpocapsa Ricamatori Cemiostoma Litocollete diflubenzuron +/ flufenoxuron clorantraniliprole** emamectina benzoato** tebufenozide tiacloprid /++ metossifenozide +/ clorpirifos etile clorpirifos metil ++/+++ ++/ fosmet +/++ +/ etofenprox +/++ +/ spinosad granulosis virus Questi giudizi scaturiscono dalle esperienze CReSO di questi ultimi anni **l efficacia di questi p.a. su ricamatori e fillominatori è in corso di valutazione LEGENDA: Attività del prodotto: - (insufficiente) + (debole) ++ (media) +++ (buona) 59

19 Difesa fitosanitaria delle pomacee Azioni di profilassi La carpocapsa come è noto presenta un comportamento particolarmente legato all appezzamento, per questo motivo risulta di fondamentale importanza conoscere la situazione di danno alla raccolta dell anno precedente. Si consiglia di adottare alcune precauzioni negli appezzamenti storicamente più a rischio e precisamente: Effettuare la distruzione completa dei frutti caduti a terra in quanto rappresentano uno dei principali punti di svernamento del fitofago Posizionare i cartoni ondulati impiegati per la cattura delle larve alla base delle piante ad inizio agosto Adottare il metodo della confusione sessuale integrato da una puntuale applicazione di prodotti insetticidi Alternare i prodotti utilizzati nella difesa in base alle diverse famiglie chimiche di appartenenza Nei casi più gravi, procedere in autunno, all applicazione dei prodotti a base di nematodi parassiti sulle larve svernanti. L intervento è indicato in tutti in quegli appezzamenti dove l incidenza del danno alla raccolta è stata superiore al 2-3 % ed in particolare dove si attua una conduzione di tipo biologico. CONTROLLI E MONITORAGGI Con l elevata diffusione del metodo della confusione sessuale i controlli di campo hanno assunto una rilevanza determinante al fine di comprendere la reale situazione nel proprio appezzamento e per individuare eventuali attacchi inattesi; infatti, le trappole a feromoni, come già ricordato, non risultano più così attendibili come in passato. I controlli visivi vanno realizzati a partire dal mese di giugno (epoca diradamento manuale) e proseguiti fino alla raccolta. Lo scopo di questi campionamenti risulta quello di individuare il numero di frutti bacati su almeno 1000 frutti controllati. Si consiglia di considerare sia i frutti presenti nella parte bassa sia nella parte alta della pianta, osservando attentamente soprattutto i frutti che sono a contatto tra di loro. Al superamento delle soglie indicate nella tabella sottostante, si dovrà intervenire con un prodotto larvicida. Se alla raccolta viene superata la soglia, l anno successivo si dovrà applicare una strategia di lotta con elevato rischio. Soglie di intervento SOGLIA PERIODO > del 0.5% (> 5 frutti/1000) GIUGNO > del 0.8% (> 8 frutti/1000) LUGLIO > del 1% (> 10 frutti/1000) AGOSTO > del 2% (> 20 frutti/1000) ALLA RACCOLTA 60

20 Monitoraggio con le trappole Le catture segnalate dalle trappole a feromoni/cairomone offrono sia al tecnico sia al frutticoltore un indicazione di massima relativamente all entità della popolazione di carpocapsa presente nel proprio meleto. Vanno posizionate in punti strategici e rappresentativi dell appezzamento facendo attenzione a installarle nella parte alta delle piante onde evitare una non significatività del dato. Sono disponibili sul mercato trappole a feromoni (impiegabili in appezzamenti non in confusione) oppure di tipo misto con feromone e cairomone (impiegabili in appezzamenti in confusione). Quest ultime garantiscono effettivamente un risultato migliore rispetto alla classiche a feromone anche se al momento non è ancora stata definita una soglia opportuna d intervento. Ad oggi le trappole a cairomone sono utilizzate per stabilire l inizio del volo dell insetto per le diverse generazioni, per il conteggio dei gradi giorno e per meglio comprendere l evoluzione biologica dell insetto nel corso della stagione. 61

21 Difesa fitosanitaria delle pomacee 62

22 Vorrei un insetticida rapido ed efficace sui Lepidotteri dannosi! Cerco la sicurezza di poter vendere su tutti i mercati! Tranquilli, c è Affirm! AFFIRM è il nuovo insetticida-larvicida a base di Emamectina benzoato dotato di rapido potere abbattente e ottima effi cacia su tutti i Lepidotteri dannosi, per produzioni in linea con le più severe richieste della fi liera agroalimentare. Syngenta è uno dei principali attori dell agro-industria mondiale. Il gruppo impiega più di persone in oltre 90 paesi che operano con un unico proposito: sviluppare il potenziale delle piante al servizio della vita. Attraverso la nostra eccellente competenza scientifi ca, la nostra presenza su scala mondiale e l impegno nei confronti dei nostri clienti, aiutiamo ad accrescere la produttività delle colture, a proteggere l ambiente e a migliorare la salute e la qualità della vita. Per maggiori informazioni su Syngenta potete consultare il sito web e Agrofarmaco autorizzato dal Ministero della Salute. Per n di registrazione e composizione rifarsi al sito Internet. Leggere attentamente le istruzioni. Marchio registrato di una società del Gruppo Syngenta. 63

23 ERIOFIDI DEL MELO E DEL PERO ERIOFIDE DEL MELO BIOLOGIA E SINTOMATOLOGIA L eriofide del melo (Aculus Schlechtendali) è un acaro appartenente alla famiglia dei Eriophydae, caratterizzato da minuscole dimensioni ( micron di lunghezza), dall aspetto vermiforme e dalla presenza di solo due paia di zampa. La specie sverna come femmina riparata sotto le perule delle gemme o nelle anfrattuosità della corteccia. Alla ripresa vegetativa le femmine riprendono la loro attività colonizzando le parti verdi della pianta. Nel nostro areale può compiere anche 4 5 generazioni all anno a seconda delle annate. Sulle foglie i sintomi si manifestano con una decolorazione della pagina inferiore che da verde gira gradatamente al giallo ocra fino a una tonalità bronzea. Sui frutti causa una riduzione della colorazione della buccia la quale assume una tonalità più chiara. Strategie di difesa Di norma non sono necessari specifici trattamenti preventivi anche se l utilizzo di zolfo bagnabile dalla fase di caduta petali in poi, miscelato con altri trattamenti di routine contro oidio e ticchiolatura, risulta altresì contenitivo dell eriofide. Nel caso di gravi attacchi durante la stagione primaverile estiva, si suggerisce l intervento con sostanze attive acaro-specifiche: abamectina (Vertimec EC, ecc.) + bagnante, extiazox + fenazaquin (Fenergy), fenazaquin (Magister 100 EC, Difesa fitosanitaria delle pomacee ecc). I principi attivi elencati possono essere utilizzati in alternativa tra di loro, ed è consentito al massimo un intervento all anno indipendentemente dall avversità. In quei meleti nei quali storicamente sono rilevati infestazioni di eriofide, in particolare negli impianti in allevamento, si consiglia di intervenire con olio minerale nella fase di gemma gonfia (3 lt/hl) e successivamente con abamectina (Vertimec EC ecc) nelle prime fasi dell allegagione (fine aprile). 64 Fig. 1: Confronto tra foglia colpita e foglia non colpita Fig. 2: Germoglio completamente colpito

24 ERIOFIDE RUGGINOSO DEL PERO BIOLOGIA E SINTOMATOLOGIA L eriofide rugginoso del pero (Epitrimerus pyri) ha un comportamento molto simile a quello già descritto per il melo. Questo acaro sverna come femmina riparata tra le screpolature della corteccia, alla base delle gemme e sotto le perule esterne di quest ultime. Alla schiusura delle gemme l eriofide si sposta sulle giovani foglie neoformate e sui mazzetti fiorali dove inizia la sua attività trofica. Sui frutti l attacco si manifesta attraverso la comparsa di rugginosità più o meno estesa sulla superficie esterna, concentrata per lo più nella zona calicina, da cui si estende ad alone su tutto il frutto. Anche sulle foglie si possono osservare aree brunastre sulla pagina inferiore. L azione di questo eriofide risulta particolarmente dannosa sui frutti di alcune cultivar di pero a buccia chiara come William e Decana del Comizio. Fig. 3: Manifestazione sintomatologica su frutto Strategie di difesa In appezzamenti non particolarmente soggetti ad attacchi di eriofide, si consiglia di intervenire con formulati commerciali a base di zolfo dalla fase fenologica di caduta petali in avanti ad una cadenza di giorni l uno dall altro. Nel caso di comparsa di gravi attacchi durante la stagione primaverile estiva, si suggerisce l intervento con sostanze attive acaro-specifiche: extiazox + fenazaquin (Fenergy), fenazaquin (Magister 100 EC, ecc). I principi attivi elencati possono essere utilizzati in alternativa tra di loro, è consentito al massimo un intervento all anno indipendentemente dall avversità. Negli appezzamenti in cui si sono evidenziati elevati attacchi di eriofide negli anni precedenti, in impianti in allevamento e sulle varietà più sensibili, si consiglia di intervenire nella fase di gemma gonfia con la miscela olio-zolfo (polithiol) o polisolfuro di Ca, oppure, alla caduta petali con le sostanze attive extiazox + fenazaquin (Fenergy), fenazaquin (Magister 100 EC, ecc). 65

25 ERIOFIDE VESCICOLOSO DEL PERO BIOLOGIA E SINTOMATOLOGIA Difesa fitosanitaria delle pomacee L eriofide vescicoloso del pero (Epitrimerus pyri) trascorre l inverno nascosto sotto le perule delle gemme. Man mano che le perule si divaricano gli eriofidi penetrano nelle gemme, sino ad insediarsi nei primi abbozzi fogliari e dei fiori in fase di formazione. Le vescicole, che compariranno sulle giovani foglie e sui peduncoli fogliari, iniziano a formarsi già all interno delle gemme. Sulle foglie il sintomo caratteristico è la formazione delle già citate vescicole del diametro di alcuni millimetri e di consistenza spugnosa. Le vescicolette possono comparire anche sui peduncoli, sui calici dei fiori e dei frutticini che daranno origine alla raccolta a frutti leggermente deformati e con caratteristiche tacche rugginose. Compie dalle 3 alle 4 generazioni all anno e nel corso della stagione vegetativa si riproduce all interno del tessuto spugnoso. Fig. 4: Vescicole sugli abbozzi vegetativi Fig. 5: Manifestazione sintomatologica su foglie Fig. 6: Attacco su frutto con deformazione dello stesso Strategie di difesa Data la rapida penetrazione dell acaro all interno delle giovani foglioline e dei peduncoli fiorali già nella loro fase di formazione risulta necessario intervenire alla rottura gemme con olio minerale + zolfo (Polithiol). Nel caso di successive infestazioni nel corso della stagione estiva si ricorda che è possibile utilizzare solo più lo zolfo e che questi trattamenti non sono più efficaci in quanto l eriofide risulta protetto dal tessuto spugnoso. 66

26 $JURIDUPDFR DXWRUL]]DWR GDO 0LQLVWHUR GHOOD 6DOXWH /HJJHUH DWWHQWDPHQWH OH LVWUX]LRQL ULSRUWDWH LQ HWLFKHWWD $JURIDUPDFR DXWRUL]]DWR GDO 0LQLVWHUR GHOOD 6DOXWH /HJJHUH DWWHQWDPHQWH OH LVWUX]LRQL ULSRUWDWH LQ HWLFKHWWD

27 Difesa fitosanitaria delle pomacee IL DIRADAMENTO CHIMICO DEL MELO Per il melo questa pratica da sempre riveste un importanza fondamentale al fine di regolare il carico produttivo già nelle prime fasi di accrescimento dei frutti assicurando al meleto il miglior equilibrio vegeto produttivo. Spesso, il solo intervento chimico non risulta conclusivo ma si dovrà completare il diradamento con un apposito passaggio manuale. Con la revoca nel 2008 del carbaryl sono rimasti a disposizione diverse sostanze attive che però non hanno la stessa efficacia su tutte le varietà, tuttavia, utilizzandole in modo appropriato è possibile ottenere un risultato più che soddisfacente. Come noto, giocano un ruolo fondamentale le condizioni climatiche che si sono avute nel periodo della fioritura, esse infatti sono in grado di influenzare fortemente la percentuale di fiori fecondati e quindi di frutti allegati. Con climi molto piovosi e con basse temperature si avrà una bassa percentuale di allegagione, diversamente, questa sarà abbondante in assenza di piogge e con temperatura medio - alte. Non da meno le temperatura e l umidità influiscono sull efficacia dei prodotti utilizzati, con temperature e umidità dell aria molto basse molti principi attivi perdono la loro efficacia e al contrario la esaltano con medio - alte temperature e umidità. Si raccomanda per cui di seguire attentamente le indicazioni dei tecnici, non dimenticando che un perfetto diradamento chimico non sarà quasi mai possibile; saranno per cui molto importanti i successivi passaggi di diradamento manuale. NAD (amide) E il fitoregolatore di riferimento per la Golden Delicious e, in questi ultimi anni, a dose più ridotta, per il gruppo Gala. Si ricorda che non va utilizzato, neppure accidentalmente per deriva, sulle cv. Red Delicious e Braeburn. E impiegabile da caduta petali fino ad un diametro medio dei frutticini centrali, di 5-6 mm. Anticipando il periodo se ne esalta l azione. Su Gala va impiegato con cautela (max g e su piante con oltre 4 anni per ridurre il rischio della comparsa dei frutti pigmei), è da evitare l aggiunta dell olio, preferendo, per il formulato liquido (Geramid), l intervento al mattino per favorire una più veloce asciugatura. NAA (acido) Il prodotto è impiegabile preferibilmente sulle Golden Delicious e sul gruppo Gala. Si consiglia la miscela con la benziladenina su Fuji e Braeburn. Il principio attivo si può applicare nei seguenti casi: In condizioni avverse all utilizzo del NAD (es. temperature troppo basse, umidità insufficiente, piogge persistenti) o in caso di frutteti misti con varietà sensibili al NAD. 68

28 Come completamento del NAD (piante difficili da diradare o con condizioni climatiche sfavorevoli al diradamento). Il prodotto è applicabile su frutticini aventi un diametro medio di 8-10 mm in miscela con benziladenina (BA). Si consiglia di rispettare i dosaggi consigliati nella tabella in allegato per evitare il rischio di comparsa dei frutti pigmei. ETEPHON L etephon resta insieme al ATS una delle poche possibilità di prodotti diradanti da impiegare in epoca precoce su Fuji e Red Delicious. E consigliabile impiegare questo prodotto senza bagnante ed a una temperatura di almeno 12 C ma non superiore ai 20 C per evitare un sovra-diradamento. Al momento la sua migliore attività è svolta su Fuji a bottoni rosa, stessa applicazione su Red Delicious anche se i risultati sono meno costanti. BENZILADENINA (BA) Il BA pur essendo tra i migliori diradanti attualmente disponibili, presenta una certa variabilità di efficacia. In particolare si segnala che: Una temperatura di C dopo l applicazione esalta l azione sino a giungere, in taluni casi, ad un sovradiradamento; al contrario una temperatura di C ne deprime l azione. La finestra applicativa è in teoria abbastanza ampia, da 8 a 14 mm; si tenga però presente che con i diametri più elevati aumenta il rischio di frutti pigmei su Fuji e Red Delicious; di conseguenza si consiglia l applicazione a mm. L aggiunta di olio bianco lo rende più efficace. Un eventuale ripetizione di BA a 13 mm successiva all applicazione a 8-10 mm va valutata con attenzione e limitata esclusivamente a Fuji con fioritura abbondante. AMMONIO TIOSOLFATO (ATS) Il meccanismo di questo prodotto si basa unicamente sull azione fitotossica nei confronti dei fiori non ancora fecondati. Un fiore è fecondato dopo ore dalla sua completa apertura per cui l applicazione ottimale è a circa il 50% dei fiori aperti ed allegati su legno di 2 anni, nel caso di fioriture abbondanti ripetuto dopo 2-3 giorni. L utilizzo più idoneo è quello nei confronti di varietà sulle quali il NAD non può venire impiegato (Fuji, Red Delicious spur, Braeburn) oppure su quelle con produzione costantemente elevata (Gala). 69 Fig. 1: Azione della BA sui frutticini (Prova CReSO 2009)

29 Difesa fitosanitaria delle pomacee Si consiglia di evitare l utilizzo del prodotto su vegetazione bagnata o in previsione di una pioggia imminente. La temperatura ottimale è compresa tra i C. Dalle prove eseguite dal CReSO nel corso della stagione 2010 è stato osservato che un solo intervento non risulta quasi mai efficace ed a questo ne dovrà seguire un altro 1 2 giorni dopo. NUOVI BAGNANTI La nuova generazione di bagnanti (gruppo degli organosilicati: Break-Thru e Silwet-Fastex) possono portare ad un miglioramento nell azione del prodotto diradante (NAD, NAA, BA). Fig. 2: Azione dell ATS sui fiori OSSERVAZIONI Come detto all inizio sull attività diradante dei fitoregolatori influiscono, più che il dosaggio del prodotto, le condizioni climatiche in cui si opera: temperature fra i 15 e 20 C per alcune ore dopo il trattamento, e umidità relativa superiore al 70%, sono i presupposti per una buona riuscita del diradamento chimico. A tale proposito sarà necessario scegliere con oculatezza il giorno per eseguire l intervento; è preferibile ritardare di qualche giorno l intervento, operando in condizioni di buona umidità, piuttosto che centrare perfettamente il periodo ma in situazione di clima asciutto! Nella generalità dei casi sarà sempre preferibile intervenire a sera tardi o a mattino presto. Si tenga presente che i formulati a base di NAD liquidi (Geramid) richiedono solo 2-3 ore di elevata umidità per essere assorbiti; diversamente i formulati in polvere necessitano di 8-10 ore di umidità e quindi il loro impiego dovrà essere posizionato alla sera. E consigliabile usare i diradanti fitoregolatori sempre da soli, non in miscela con altri prodotti soprattutto per ragioni di volumi d acqua. L impiego di Promalin (GA 4-7) o altri prodotti similari, contemporaneamente o a breve distanza da un fitoregolatore diradante, accentua l efficacia di quest ultimo. L utilizzo del ritardante di crescita Regalis (Proexadione), dalle prime esperienze, pare che diminuisca l azione diradante dei prodotti. 70

30 SCHEMA RIEPILOGATIVO PER LE STRATEGIE DI DIRADAMENTO Gruppo Red Delicious Strategia Epoca intervento Principio attivo Formulato commerciale Dose (g-ml\hl) Unica Bottoni rosa Fiore centrale aperto e fecondato 8-10 mm etefon o ATS BA + olio bianco o bagnanti Ethrel, ecc. Azos, Ger Ats Maxcell, Exilis, Cylex plus (2%) Brancher Dirado (9.4%) ecc Gerba 4 LG (4%) ecc vari Gruppo Gala Fioritura Strategia Epoca intervento Principio attivo Formulato commerciale Dose (g-ml\hl) Bottoni rosa etefon Ethrel, ecc. 25 Normale Opzione A Opzione B Fiore centrale aperto e fecondato mm Inizio caduta petali del fiore centrale sul legno vecchio mm o ATS BA + olio bianco o bagnanti Azos, Ger Ats Maxcell, Exilis, Cylex plus (2%) Brancher Dirado (9.4%) ecc Gerba 4 LG (4%) ecc vari NAD* Amid Thin W, Diramid (8%) BA + olio bianco o bagnanti Maxcell, Exilis, Cylex plus (2%) Brancher Dirado (9.4%) ecc Gerba 4 LG (4%) ecc vari

31 Difesa fitosanitaria delle pomacee Fioritura Strategia Epoca intervento Principio attivo Formulato commerciale Dose (g-ml\hl) Bottoni rosa etefon Ethrel, ecc. 25 Fiore centrale aperto e fecondato o ATS Azos, Ger Ats 1000 Abbondante Unica 8-10 mm NAA + BA* + olio bianco o bagnanti Nokad (4%) ecc Dirado (1.4%) ecc Dirager (3.3%) ecc Maxcell, Exilis, Cylex plus (2%) Brancher Dirado (9.4%) ecc Gerba 4 LG (4%) ecc vari *E disponibile la miscela di NAA + BA (4 %) nel formulato DIRA-MAX LG Gruppo Golden Delicious Fioritura Epoca intervento Principio attivo Formulato commerciale Dose (g-ml\hl) Inizio caduta petali del fiore centrale sul legno vecchio NAD Amid Thin W, Diramid (8%) Geramid neu (4%) Normale mm BA + olio bianco o bagnanti Maxcell, Exilis, Cylex plus (2%) Brancher Dirado (9.4%) ecc Gerba 4 LG (4%) ecc vari Abbondante o appezzamenti misti con Red delicious 8-10 mm NAA + BA* + olio bianco o bagnanti Nokad (4%) ecc Dirado (1.4%) ecc Dirager (3.3%) ecc Maxcell, Exilis, Cylex plus (2%) Brancher Dirado (9.4%) ecc Gerba 4 LG (4%) ecc vari *E disponibile la miscela di NAA + BA (4 %) nel formulato DIRA-MAX LG 72

32 Gruppo Fuji Fioritura Epoca intervento Bottoni rosa Principio attivo etefon Formulato commerciale Ethrel, ecc. Dose (g-ml\hl) 25 Fiore centrale aperto e fecondato o ATS Azos, Ger Ats 1000 Normale 8-10 mm BA + Maxcell, Exilis, Cylex plus (2%) Brancher Dirado (9.4%) ecc Gerba 4 LG (4%) ecc olio bianco o bagnanti vari mm BA + Maxcell, Exilis, Cylex plus (2%) Brancher Dirado (9.4%) ecc Gerba 4 LG (4%) ecc Abbondante mm olio bianco o bagnanti BA + vari Maxcell, Exilis, Cylex plus (2%) Brancher Dirado (9.4%) ecc Gerba 4 LG (4%) ecc olio bianco o bagnanti vari 100 Renetta Strategia Epoca intervento Principio attivo Formulato commerciale Dose (g-ml\hl) Inizio caduta Unica petali del fiore centrale sul legno vecchio NAD Amid Thin W, Diramid (8%) Geramid neu (4%)

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