Corso di aggiornamento per i coordinatori della sicurezza. nei cantieri temporanei e mobili. in fase di progettazione ed esecuzione
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- Evangelista Paoli
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1 Corso di aggiornamento per i coordinatori della sicurezza nei cantieri temporanei e mobili in fase di progettazione ed esecuzione Centro medico- culturale G. Marani Via S. Camillo De Lellis Verona, DATA
2 Scelte progettuali ed organizzative per la prevenzione dei rischi durante l esecuzione di lavori stradali Ing. Renato Pontillo
3 La cantieristica stradale presenta un alta incidenza di infortuni. - La tipologia più importante è rappresentata dall investimento da macchine operatrici, con il 74% di tutti gli infortuni mortali ed il 47% dei gravi. - Un altra tipologia più frequente sono le lesioni acute della colonna dorso lombare da sforzi improvvisi e le ustioni da bitume. - Le malattie professionali prevalenti sono l ipoacusia da rumore, le malattie osteo-articolari, le artroangiopatie da strumenti vibranti (morbo di Raynaud e di Dupuytren), l eczema da cemento e le broncopneumopatie da polveri e fumi di bitume. Negli asfaltisti sono segnalati anche casi di tumore della pelle per l esposizione a raggi solari e tumori polmonari.
4 Il cantiere stradale rappresenta un rischio per i lavoratori e per le persone esterne, oltre che per la tipologia dei lavori anche per il traffico stradale nel quale spesso si trova. La norme di prevenzione sono complesse perché devono integrare aspetti di sicurezza e di salute nei luoghi di lavoro, contenuti nel D.Lgs. 81/2008 con le norme previste dal Codice della strada. Nella valutazione dei rischi del cantiere stradale il datore di lavoro deve prendere in esame i seguenti rischi per la sicurezza: - dei lavoratori impegnati nel cantiere, sia negli aspetti specifici delle lavorazioni che per l interferenza del traffico veicolare; - delle persone e dei veicoli che transitano nei pressi del cantiere stradale.
5 VALUTAZIONE DEI RISCHI DEL CANTIERE STRADALE I pericoli riconducibili alla strada
6 VALUTAZIONE DEI RISCHI DEL CANTIERE STRADALE I pericoli riconducibili alle caratteristiche degli utenti
7 Valutazione dei rischi Prima della installazione del cantiere, vanno valutate: - la tipologia di strada*, la funzione territoriale assegnata ed il tipo di traffico; - le possibili interazioni (o gli eventuali conflitti) tra le diverse componenti del traffico ammesso (es. mezzi pubblici e/o privati, residenti, pedoni, esercizi commerciali); - le interferenze con la viabilità esistente e con l ambiente attraversato, con particolare riferimento agli insediamenti ed alle attività presenti o programmate nelle aree ad accessibilità diretta.
8 * Classificazione delle strade Codice della strada D.Lgs. 285/92 ART DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE. 1. Ai fini dell applicazione delle norme del presente codice si definisce strada l area ad uso pubblico destinata alla circolazione dei pedoni, dei veicoli e degli animali. 2. Le strade sono classificate, riguardo alle loro caratteristiche costruttive, tecniche e funzionali, nei seguenti tipi: DPI classe 3 DPI classe 2 { { A. Autostrade; B. Strade extraurbane principali; C. Strade extraurbane secondarie; D. Strade urbane di scorrimento; E. Strade urbane di quartiere; F. Strade locali. F-bis. Itinerari ciclopedonali
9 Valutazione dei rischi Rispetto all interferenza tra cantiere di lavoro e la strada di transito sono da valutare i rischi: - di investimento dei lavoratori che prestano l attività lavorativa nel cantiere o nelle vicinanze; - di investimento di persone estranee al cantiere (es. pedoni residenti, passanti, clienti di esercizi pubblici, ecc.) e la collisione con i veicoli in transito, da parte delle macchine operatrici; - di investimento di persone e/o veicoli provenienti da accessi laterali alla zona di lavoro (es. proprietà private, parcheggi, ecc.); - di proiezione o caduta di materiale dall alto durante particolari fasi lavorative; - di caduta all interno dello scavo presente ai margini del cantiere.
10 In che documenti è esplicitata la Valutazione dei rischi La valutazione di questi rischi è contenuta nel Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) e nel/i Piano/i Operativo/i per la Sicurezza (POS) con la descrizione, per ogni lavorazione effettuata, delle misure di prevenzione e di protezione collettive, tecniche, organizzative e dei dispositivi personali di protezione (DPI).
11 Quadro normativo e nuovi obblighi per le imprese e per i coordinatori della sicurezza
12 Titolo V SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO Art. 161.Campo di applicazione Capo I Disposizioni generali 1. Il presente titolo stabilisce le prescrizioni per la segnaletica di sicurezza e di salute sul luogo di lavoro. 2. Le disposizioni del presente decreto non si applicano alla segnaletica impiegata per regolare il traffico stradale, ferroviario, fluviale, marittimo ed aereo. 2-bis. Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo, con decreto dei Ministeri del lavoro, della salute e delle politiche sociali e delle infrastrutture e dei trasporti, acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale, è emanato il regolamento per l'individuazione delle procedure di revisione, integrazione e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si svolgano in presenza di traffico veicolare.
13 DECRETO INTERMINISTERIALE d.d VISTO l articolo 161, comma 2-bis, del D.L.gs 81/08 VISTO il D.Lgs n. 285/92 - codice della strada VISTO il D.P.R. 495/92 - regolamento codice della strada VISTO il D.M. 10 luglio disciplinare tecnico relativo agli schemi segnaletici, differenziati per categoria di strada, da adottare per il segnalamento temporaneo VISTO il D.M. 9 giugno disciplinare tecnico sulle prescrizioni relative ad indumenti e dispositivi autonomi per rendere visibile a distanza il personale impegnato su strada in condizioni di scarsa visibilità
14 Cantieri stradali Decreto Interministeriale d.d Art. 1 Ambito di applicazione - Attività lavorative che si svolgono in presenza di traffico veicolare. - Le attività lavorative di cui al comma 1 fanno riferimento alle situazioni esplicitate nei principi per il segnalamento temporaneo di cui all articolo 2 del disciplinare approvato con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 10 luglio 2002* e s.m.i. * Legge 2 ottobre 2007, n. 160 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 3 agosto 2007, n. 117, recante disposizioni urgenti modificative del codice della strada per incrementare i livelli di sicurezza nella circolazione.
15 DISCIPLINARE TECNICO RELATIVO AGLI SCHEMI SEGNALETICI, DIFFERENZIATI PER CATEGORIA DI STRADA, DA ADOTTARE PER IL SEGNALAMENTO TEMPORANEO. D.M E S.M.I. 2. PRINCIPI DEL SEGNALAMENTO TEMPORANEO Sulle strade possono presentarsi anomalie, quali cantieri, incidenti, ostruzioni, degrado, etc., che costituiscono un pericolo per gli utenti (nel seguito del testo con la generica dizione "cantieri" si intende una qualsiasi delle anomalie richiamate). Ma allora si comprende come e con quale frequenza si può presentare la necessità di far fronte a delle situazioni anomale che, se non organizzate e disciplinate in modo uniforme sono fonti di potenziale pericolo per tutti.
16 DISCIPLINARE TECNICO RELATIVO AGLI SCHEMI SEGNALETICI, DIFFERENZIATI PER CATEGORIA DI STRADA, DA ADOTTARE PER IL SEGNALAMENTO TEMPORANEO. D.M E S.M.I. Si distinguono in: - cantieri la cui durata non superi i due giorni: comportano l utilizzazione di segnali mobili (es. coni di delimitazione del cantiere); - cantieri la cui durata è compresa tra i due ed i sette giorni: comportano l utilizzazione di segnali parzialmente fissi (es. delineatori flessibili di delimitazione del cantiere); - cantieri la cui durata supera i sette giorni: comportano l utilizzazione di segnali fissi ed anche di segnaletica orizzontale di colore giallo; - cantieri fissi sono quelli che non subiscono alcun spostamento durante almeno una mezza giornata e comportano il posizionamento di una segnaletica di avvicinamento (segnale di lavori o altri pericoli ; di riduzione delle corsie ; di divieto di sorpasso ecc..), segnaletica di posizione (uno o più raccordi obliqui realizzati con barriere, coni, delineatori flessibili o paletti di delimitazione, ecc.) e segnaletica di fine prescrizione.
17 DISCIPLINARE TECNICO RELATIVO AGLI SCHEMI SEGNALETICI, DIFFERENZIATI PER CATEGORIA DI STRADA, DA ADOTTARE PER IL SEGNALAMENTO TEMPORANEO. D.M E S.M.I. Si distinguono in: - cantieri mobili sono caratterizzati da una velocità media di avanzamento dei lavori, che può variare da poche centinaia di metri al giorno a qualche chilometro l ora, perciò deve essere adeguatamente presegnalato e segnalato. Di solito il cantiere mobile lo si incontra solo su strade con almeno due corsie per senso di marcia ed è opportuno che il cantiere risulti operativo in condizioni di scarso traffico. Il sistema di segnalamento è costituito da un segnale mobile di preavviso e da un segnale mobile di protezione che si spostano in modo coordinato all avanzamento dei lavori in modo che entrambi siano comunque separatamente visibili da almeno 300 metri. I segnali mobili possono essere posti su un veicolo di lavoro o su un carrello trainato. Generalmente si delimita la zona di lavoro con coni o paletti di delimitazione.
18 DISCIPLINARE TECNICO RELATIVO AGLI SCHEMI SEGNALETICI, DIFFERENZIATI PER CATEGORIA DI STRADA, DA ADOTTARE PER IL SEGNALAMENTO TEMPORANEO. D.M E S.M.I. Per fare in modo che il segnalamento temporaneo sia efficace occorre che la segnaletica sia uniforme su tutto il territorio. Condizioni o situazioni identiche devono essere segnalate con segnali identici. Il segnalamento temporaneo deve informare, guidare e convincere gli utenti: un cantiere stradale può causare gravi intralci alla circolazione, per tanto il segnalamento deve essere posto in modo da tenere un comportamento adeguato ad una situazione non abituale. Per salvaguardare la loro sicurezza, e quella di chi opera sulla strada o nelle sue immediate vicinanze, mantenendo comunque una adeguata fluidità della circolazione, il segnalamento temporaneo deve: informare gli utenti; guidarli; convincerli a tenere un comportamento adeguato ad una situazione non abituale;
19 ...il segnalamento temporaneo deve: - ADATTARSI alla situazione concreta tendendo conto delle caratteristi che della strada, del traffico, delle condizioni metereologiche,ecc..; - deve essere COERENTE pertanto non possono coesistere segnali temporanei e permanenti in contrasto tra loro, eventualmente si provvederà ad oscurare provvisoriamente o rimuovere i segnali permanenti; - deve essere CREDIBILE informando l utente della situazione reale senza imporre comportamenti assurdi e seguendo l evoluzione del cantiere. Una volta terminati i lavori la segnaletica deve essere rimossa e non rimanere in luogo, come spesso accade; - deve essere VISIBILE E LEGGIBILE sia di giorno che di notte, deve avere forma, dimensioni, colori e caratteri regolamentari, deve essere in numero limitato (sullo stesso supporto non possono essere posti o affiancati più di due segnali); deve essere posizionata correttamente, deve essere in buono stato (non deteriorata o comunque danneggiata).
20 Ricordiamo: è molto importante l uso della segnaletica appropriata e il suo corretto posizionamento. COLORE: tutti i cartelli verticali di pericolo e di indicazione per la segnaletica temporanea hanno il FONDO GIALLO; DIMENSIONE: sia la segnaletica orizzontale che quella verticale deve avere le stesse dimensioni della segnaletica permanente. I segnali di formato piccolo o ridotto possono essere impiegati solo quando le condizioni di impianto limitano l impiego di formato normale ; RIFRANGENZA: i segnali devono essere percepibili e leggibili sia di giorno che di notte; SUPPORTI E SOSTEGNO: devono essere utilizzati supporti, sostegni e basi mobili di tipo trasportabile e ripiegabile che assicurano la stabilità del segnale in qualsiasi condizione atmosferica. Il segnale stradale deve risultare ben fermo ma, nel contempo, non deve risultare eccessivamente rigido, sul suo punto di collocazione. La base dello stesso non deve costituire un corpo unico e rigido (quali pietre, cerchioni di ruota, ecc.); sono infatti vietati gli zavorramenti rigidi.
21 Il primo segnale che deve preavvisare ogni cantiere stradale è il segnale LAVORI che viene collocato in prossimità del punto in cui inizia il pericolo. Detto segnale deve essere corredato da pannello integrativo se l estensione del cantiere supera i 100 m. Ogni pericolo diverso da quello che può derivare dalla sola presenza del cantiere deve essere presegnalato con lo specifico cartello e se questo non è previsto per mezzo del cartello ALTRI PERICOLI; nelle ore notturne ed in tutti i casi di scarsa visibilità deve essere munito di apparato luminoso costituito da luce rossa fissa.
22 Alcuni esempi di cicli lavorativi soggetti alla nuova regolamentazione tratti dalle Linee guida ISPESL
23 Entrata in vigore G.U. n. 67 d.d Si rende noto che in data 4 marzo 2013 è stato firmato il decreto interministeriale predisposto ai sensi dell art. 161, comma 2 -bis, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i. L art. 7 del decreto dispone l entrata in vigore decorsi 30 gg dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale Entra in vigore il:
24 DECRETO INTERMINISTERIALE d.d Obblighi differiti nel tempo Articolo 4 - DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE 1. gli indumenti ad alta visibilità devono rispondere a quanto previsto: dal D.L.gs 475/92 e D.M.10/97 (marcatura CE) dal D.M. 9 giugno 1995 dal dalla norma UNI EN 471 quindi devono essere di classe 3, o equivalente, per tutte le attività lavorative su strade* di categoria A, B, C, e D, ed almeno di classe 2 per le strade E ed F urbane ed extraurbane, secondo la classificazione di cui all articolo 2, comma 3, del codice della strada. 2. Fermi restando gli obblighi già vigenti in applicazione delle corrispondenti previsioni di cui al D.Lgs. n. 81/2008, i datori di lavoro sono tenuti ad adeguarsi alle previsioni di cui al comma 1 entro e non oltre dodici mesi ( ) dall entrata in vigore del presente decreto. NON SONO PIÙ AMMESSI INDUMENTI AD ALTA VISIBILITÀ DI CLASSE 1
25 DECRETO INTERMINISTERIALE d.d Obblighi differiti nel tempo ALLEGATO II: Schema di corsi di formazione per preposti e lavoratori, addetti alle attività di pianificazione, controllo e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si svolgano in presenza di traffico veicolare. I soggetti tenuti allo svolgimento dei corsi di cui al presente allegato che alla data di entrata in vigore ( ) del presente regolamento operano già nel settore da almeno 12 mesi, sono esonerati dal corso di formazione di cui al punto 5, essendo tenuti ad effettuare il corso di aggiornamento entro 24 mesi dall entrata in vigore del presente decreto. 10. Modulo di aggiornamento L aggiornamento della formazione dei lavoratori di cui al punto 2 va garantito, alle condizioni di cui al presente allegato, ogni quattro anni per mezzo di un corso teorico-pratico di durata minima di 3 ore, di cui 1 ora di contenuti tecnico-pratici, in caso di modifiche delle norme tecniche.
26 DECRETO INTERMINISTERIALE d.d Riassumiamo i termini differiti Aggiornamento della formazione specifica per i lavoratori già impiegati nel settore Entro il Messa a disposizione di DPI ad alta visibilità conformi alla classificazione delle strade di cui al codice della strada in cui si opera Entro il Formazione e addestramento sui nuovi DPI forniti Entro il informazione e formazione specifica di cui all ALLEGATO II per lavoratori non già impiegati nel settore Entro il NON è previsto alcun regime transitorio per la formazione dei lavoratori che non hanno esperienza lavorativa nel settore
27 DECRETO INTERMINISTERIALE d.d I CONTENUTI E NOVITÀ SPECIFICHE - Informazione e formazione specifica dei lavoratori - Redazione di procedure di lavoro da riportare nei POS - Rappresentazione grafica o schematica della segnaletica del cantiere - Presenza di almeno due operatori - Obbligo dello sbandieratore in assistenza al cantiere nella fase di allestimento/smantellamento - Avvicendamento a tale mansione - Fermo lavori di allestimento in caso di condizioni meteo avverse (neve,nebbia, ecc) continua
28 DECRETO INTERMINISTERIALE d.d I CONTENUTI E NOVITÀ SPECIFICHE - Gestione del cantiere da parte di un preposto o responsabile (dirigente ) individuato - Distanze predefinite dal cantiere per il veicolo di servizio (50 mt) e lo sbandieratore (100 mt) - Definizione di cantiere fisso inteso quale durata di almeno mezza giornata - Definizione di cantiere mobile inteso quale progressione continua di poche centinaia di metri al giorno o qualche chilometro/ora
29 DECRETO INTERMINISTERIALE d.d I soggetti destinatari IMPRESE I gestori delle infrastrutture, quali definiti dall articolo 14 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Poteri e compiti degli enti proprietari delle strade). Le imprese appaltatrici Le imprese esecutrici Le imprese affidatarie applicano almeno i criteri minimi di sicurezza di cui all ALLEGATO I. ERGO: i lavoratori autonomi sono esclusi; nè potrebbero acquisire questi appalti in quanto le regole dell ALLEGATO I punto 2.1 prevedono almeno due operatori.
30 I soggetti destinatari COORDINATORI Della adozione e applicazione dei criteri minimi di cui al precedente capoverso: I gestori delle infrastrutture DECRETO INTERMINISTERIALE d.d Le imprese appaltatrici Esecutrici Affidatarie danno evidenza nei documenti della sicurezza di cui agli articoli 17, 26, 96 e 100 del D.Lgs. n. 81/2008. Ma l articolo Piano di sicurezza e di coordinamento non lo redige il COORDINATORE??
31 I percorsi formativi dei lavoratori ALLEGATO II La formazione essendo formazione specifica, non è sostitutiva della formazione obbligatoria e deve, considerarsi integrativa della formazione prevista dall accordo Stato-Regioni. Devono essere formati : sia i lavoratori adibiti all installazione ed alla rimozione della segnaletica di cantieri stradali in presenza di traffico o comunque addetti ad attività in presenza di traffico; che i preposti alle attività lavorative in presenza di traffico.
32 I percorsi formativi dei lavoratori ALLEGATO II I datori di lavoro non sono annoverati tra i soggetti abilitati a fare formazione in questo campo. La durata dei corsi per i lavoratori deve essere di 8 ore più verifica finale così articolata: a) modulo giuridico - normativo della durata di 1 ora; b) modulo tecnico della durata di 3 ore; c) prova di verifica intermedia (questionario a risposta multipla da effettuarsi prima del modulo pratico); d) modulo pratico della durata di 4 ore, e) Prova di verifica finale (prova pratica).
33 I percorsi formativi dei lavoratori ALLEGATO II La durata dei corsi per i preposti deve essere di 12 ore più verifica finale così articolata: a) modulo giuridico - normativo della durata di 3 ore; b) modulo tecnico della durata di 5 ore; c) prova di verifica intermedia (questionario a risposta multipla da effettuarsi prima del modulo pratico); d) modulo pratico sulla comunicazione e sulla simulazione dell addestramento della durata di 4 ore; e) Prova di verifica finale (prova pratica). Per tutti (lavoratori e preposti) obbligo di superare le prove di apprendimento pena la ripetizione dei moduli
34 I percorsi formativi dei lavoratori ALLEGATO II L aggiornamento della formazione dei lavoratori di cui al punto 2 va garantito, alle condizioni di cui al presente allegato, ogni quattro anni per mezzo di un corso teoricopratico di durata minima di 3 ore, di cui 1 ora di contenuti tecnico-pratici, in caso di modifiche delle norme tecniche. L attestato di frequenza con verifica dell apprendimento e la frequenza ai corsi di aggiornamento potranno essere inseriti nella III sezione Elenco delle certificazioni e attestazioni del libretto formativo del cittadino se concretamente disponibile in quanto attivato nel rispetto delle vigenti disposizioni.
35 DECRETO INTERMINISTERIALE d.d ALLEGATO I punto 2.1 Dotazioni delle squadre di intervento Una sfumatura. Nel caso di squadra composta da due persone è da intendersi che almeno un operatore debba avere esperienza nel campo delle attività che prevedono interventi in presenza di traffico veicolare ed aver completato il percorso formativo di cui all allegato II. ERGO: dopo la fase transitoria (2015) se siamo in due uno deve avere l esperienza e il corso di aggiornamento di cui all ALLLEGATO II e l altro, se neo assunto < 12 mesi, solo il corso. Quindi: NON posso far operare due lavoratori neo assunti in possesso solo del corso.
36 SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
37 Titolo V SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO Capo I Art. 162.Definizioni 1. Ai fini del presente titolo si intende per: a) segnaletica di sicurezza e di salute sul luogo di lavoro, di seguito indicata «segnaletica di sicurezza»: una segnaletica che, riferita ad un oggetto, ad una attività o ad una situazione determinata, fornisce una indicazione o una prescrizione concernente la sicurezza o la salute sul luogo di lavoro, e che utilizza, a seconda dei casi, un cartello, un colore, un segnale luminoso o acustico, una comunicazione verbale o un segnale gestuale; b) segnale di divieto: un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo; c) segnale di avvertimento: un segnale che avverte di un rischio o pericolo; d) segnale di prescrizione: un segnale che prescrive un determinato comportamento;
38 Titolo V SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO Art Definizioni e) segnale di salvataggio o di soccorso: un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio; f) segnale di informazione: un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate alle lettere da b) ad e); g) cartello: un segnale che, mediante combinazione di una forma geometrica, di colori e di un simbolo o pittogramma, fornisce una indicazione determinata, la cui visibilità è garantita da una illuminazione di intensità sufficiente; h) cartello supplementare: un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato alla lettera g) e che fornisce indicazioni complementari; i) colore di sicurezza: un colore al quale è assegnato un significato determinato; l) simbolo o pittogramma: un'immagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento, impiegata su un cartello o su una superficie luminosa;
39 Titolo V SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO Art Definizioni m) segnale luminoso: un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente, che è illuminato dall'interno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa; n) segnale acustico: un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un apposito dispositivo, senza impiego di voce umana o di sintesi vocale; o) comunicazione verbale: un messaggio verbale predeterminato, con impiego di voce umana o di sintesi vocale; p) segnale gestuale: un movimento o posizione delle braccia o delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicanti un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori.
40 Titolo V SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO Art. 163.Obblighi del datore di lavoro 1. Quando, anche a seguito della valutazione effettuata in conformità all'articolo 28, risultano rischi che non possono essere evitati o sufficientemente limitati con misure, metodi, ovvero sistemi di organizzazione del lavoro, o con mezzi tecnici di protezione collettiva, il datore di lavoro fa ricorso alla segnaletica di sicurezza, conformemente alle prescrizioni di cui agli allegati da XXIV a XXXII. 2. Qualora sia necessario fornire mediante la segnaletica di sicurezza indicazioni relative a situazioni di rischio non considerate negli allegati da XXIV a XXXII, il datore di lavoro, anche in riferimento alle norme di buona tecnica, adotta le misure necessarie, secondo le particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica. 3. Il datore di lavoro, per regolare il traffico all'interno dell'impresa o dell'unità produttiva, fa ricorso, se del caso, alla segnaletica prevista dalla legislazione vigente relativa al traffico stradale, ferroviario, fluviale, marittimo o aereo, fatto salvo quanto previsto nell'allegato XXVIII.
41 Titolo V SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO Art. 164.Informazione e formazione 1. Il datore di lavoro provvede affinché: a) il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e i lavoratori siano informati di tutte le misure da adottare riguardo alla segnaletica di sicurezza impiegata all'interno dell'impresa ovvero dell'unità produttiva; b) i lavoratori ricevano una formazione adeguata, in particolare sotto forma di istruzioni precise, che deve avere per oggetto specialmente il significato della segnaletica di sicurezza, soprattutto quando questa implica l'uso di gesti o di parole, nonché i comportamenti generali e specifici da seguire.
42 Allegato XXV Dlgs.81/2008 Condizioni d'impiego 2.1. I cartelli vanno sistemati tenendo conto di eventuali ostacoli, ad un'altezza e in una posizione appropriata rispetto all'angolo di visuale, all'ingresso alla zona interessata in caso di rischio generico ovvero nelle immediate adiacenze di un rischio specifico o dell'oggetto che s'intende segnalare e in un posto bene illuminato e facilmente accessibile e visibile. Ferme restando le disposizioni di cui al presente decreto, in caso di cattiva illuminazione naturale sarà opportuno utilizzare colori fosforescenti, materiali riflettenti o illuminazione artificiale Il cartello va rimosso quando non sussiste più la situazione che ne giustificava la presenza.
43 La segnaletica di sicurezza La superficie del cartello deve essere opportunamente dimensionata in relazione alla distanza dalla quale il cartello deve risultare riconoscibile: A L 2 / 2000 A = superficie del cartello espressa in m2 L = distanza in metri alla quale il segnale deve essere riconoscibile La formula è applicabile fino ad una distanza di circa 50 m
44 SEGNALETICA DI SICUREZZA E VALUTAZIONE DEI RISCHI NEI CANTIERI STRADALI
45 ESEMPI - Schemi segnaletici ed eventuali modalità di accesso e uscita dei mezzi di fornitura dei materiali FASE 1 - AVVICINAMENTO - AZIONARE IL GIROFARO ED IL LAMPEGGIATORE SINISTRO - PORTARE IL VEICOLO SULLA CORSIA DI SORPASSO E SUPERARE LA ZONA DI CANTIERE
46 ESEMPIO - Schemi segnaletici ed eventuali modalità di accesso e uscita dei mezzi di fornitura dei materiali FASE 2 ENTRATA IN CANTIERE - ENTRARE IN RETROMARCIA IN CANTIERE ASSISTITI DA MOVIERE POSTO IN POSIZIONE RIPARATA - PORTARSI SULLA CORSIA DI SORPASSO DELIMITATA CON DELINEATORI FLESSIBILI
47 ESEMPIO - Schemi segnaletici ed eventuali modalità di accesso e uscita dei mezzi di fornitura dei materiali FASE 3 - USCITA DAL CANTIERE - PORTARSI SUL MARGINE SINISTRO DELLA CARREGGIATA - USCIRE DAL CANTIERE PERCORRENDO LA CORSIA DI SORPASSO E QUANDO IL TRAFFICO LO CONSENTE IMMETTERSI SULLA CORSIA DI MARCIA - MUOVERE IL MEZZO ACCERTANDOSI CHE NESSUN MEZZO SOPRAGGIUNGA DAL RETRO
48 ESEMPIO Individuazione e segnalazione area cantiere
49 ESEMPIO Individuazione e segnalazione area cantiere
50 ESEMPIO. SEGNALETICA ALL INGRESSO E NELL AREA CANTIERE
51 POSIZIONAMENTO SEGNALETICA CANTIERE FISSO A C B B C A A C B B C A A - Zona della segnaletica di avvicinamento B - Zona della segnaletica di posizione (area di intervento) C - Zona della segnaletica di fine prescrizione
52 POSIZIONAMENTO SEGNALETICA CANTIERE MOBILE C B A C B A A - Zona della segnaletica di avvicinamento B - Zona della segnaletica di posizione (area di intervento) C - Zona della segnaletica di fine prescrizione
53 POSIZIONAMENTO SEGNALETICA CANTIERE MOBILE
54 POSIZIONAMENTO SEGNALETICA CANTIERE MOBILE ESEMPIO DI TRAFFICO ALTERNATO A VISTA
55 POSIZIONAMENTO SEGNALETICA CANTIERE MOBILE
56 ESEMPIO TRAFFICO ALTERNATO CON MOVIERE POSIZIONAMENTO SEGNALETICA CANTIERE MOBILE
57 POSIZIONAMENTO SEGNALETICA CANTIERE MOBILE ESEMPIO DI TRAFFICO ALTERNATO CON SEMAFORO
58 POSIZIONAMENTO CANTIERE MOBILE SEGNALETICA ESEMPIO DI FASE LAVORATIVA
59 POSIZIONAMENTO SEGNALETICA CANTIERE MOBILE ESEMPIO DI TRAFFICO ALTERNATO CON SEMAFORO
60 Esempio di Cantiere stradale mobile Il moviere è troppo vicino al mezzo d opera in funzione, elevato è il rischio di investimento da parte del mezzo d opera. L operaio non indossa il casco di protezione. Il cantiere stradale è privo di regolare delimitazione
61 RECINZIONE E DELIMITAZIONI AREE DI CANTIERE
62 Articolo Recinzione del cantiere Il cantiere, in relazione al tipo di lavori effettuati, deve essere dotato di recinzione avente caratteristiche idonee ad impedire l'accesso agli estranei alle lavorazioni. Articolo 96 - Obblighi dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti 1) I datori di lavoro delle imprese affidatarie e delle imprese esecutrici, anche nel caso in cui nel cantiere operi una unica impresa, anche familiare o con meno di dieci addetti: [Omissis] b) predispongono l'accesso e la recinzione del cantiere con modalità chiaramente visibili e individuabili; [Omissis]
63 Allegato XV Dlgs.81/2008 Paragrafo 2. PIANO DI SICUREZZA E DI COORDINAMENTO, sub-paragrafo Contenuti minimi del PSC in riferimento all'area di cantiere, all'organizzazione del cantiere, alle lavorazioni In riferimento all'organizzazione del cantiere il PSC contiene, in relazione alla tipologia del cantiere, l'analisi dei seguenti elementi: le modalità da seguire per la recinzione del cantiere, gli accessi e le segnalazioni; [Omissis] Tre punti nella norma ove si dettano prescrizioni e modalità di realizzazione della recinzione di cantiere da una lettura organica si deve interpretare che la recinzione, visto che per la diversa natura di cantiere (posizione e tipologia ad esempio c. stradali, edili, ecc.), e visto che per la recinzione non esiste una precisa norma tecnica, la stessa deve essere progettata nelle modalità dal CSP e di conseguenza prevista nel PSC. Successivamente è chiarito dal combinato disposto degli artt. 96 e 109 che l obbligo di predisporla ( predispongono l'accesso e la recinzione ) fare in modo che abbia le necessarie caratteristiche prestazionali è del datore di lavoro, dirigenti e preposti.
64 RECINZIONE DEL SITO Tutte le aree di cantiere nelle vicinanze di zone pubbliche devono essere delimitate da strutture di protezione temporanea, per prevenire l accesso di persone e mezzi non autorizzati. La recinzione deve prevedere punti di accesso pedonali e carrabili. L intero perimetro dell area deve essere equipaggiato con l opportuna segnaletica. Per lavorazioni temporanee esterne al perimetro del cantiere, che possono arrecare intralcio alla circolazione di mezzi o persone, è necessario prevedere barriere temporanee.
65 Controllo di accesso al cantiere (Rischi interni ed esterni) REGISTRO DI TUTTE LE PERSONE E MEZZI Ogni ingresso ed uscita e presieduto da personale addetto(servizio di guardiania), si deve provvedere la registrazione di tutte le persone e i mezzi non autorizzati all accesso al cantiere, la quale aspetteranno l autorizzazione prima di accedere al cantiere Le persone autorizzate possono entrare direttamente in cantiere previa identificazione mediante badge o biometria della mano. I mezzi autorizzati devono esibire il pass di accesso e conoscere la zona in cui devono recarsi. Tutti gli occupanti del veicolo devono identificarsi e registrarsi prima di entrare in cantiere.
66 CANCELLO DI ENTRATA Controllo di accesso al cantiere (Rischi interni ed esterni) Adiacente all accesso al cantiere deve essere dislocato un presidio di guardiania preposto al controllo degli accessi al cantiere. All interno del cantiere e nei punti di accesso devono essere presenti la planimetria del cantiere sulla quale vengono evidenziate le varie zone del cantiere nonché la segnaletica necessaria all identificazione dei percorsi pedonali e carrabili. Accesso separato per i pedoni (primo piano) e per i veicoli (secondo piano) Accesso separato per i pedoni e per i veicoli Accesso separato per i pedoni e per i veicoli La strada di accesso per i mezzi deve essere separata da quella pedonale da segnaletica orizzontale o verticale per evitare eventuali interferenze. Gli addetti alle attività di induction devono esporre in modo chiaro e preciso ai lavoratori le modalità di accesso e di utilizzo della viabilità interna al cantiere.
67 Controllo di accesso al cantiere (Rischi interni ed esterni) SEGNALETICA DI ACCESSO All ingresso del cantiere deve essere posizionata la segnaletica riportante: Descrizione del progetto (in conformità con le disposizioni legislative) Segnaletica necessaria al raggiungimento delle zone interne del cantiere Segnaletica necessaria al raggiungimento di zone adiacenti al cantiere Segnaletica informativa relativa alla sicurezza (in conformità con i piani di sicurezza) Segnaletica antincendio (idranti e dispositivi antincendio) Cartelli di divieto al fumo, localizzazione di aree particolarmente a rischio, etc Piano Logistico Cartellonistica intercambiabile (i cinque maggiori rischi della settimana)
68 Accesso al cantiere (Rischi interni) SEGREGAZIONE PERCORSI CARRABILE E PEDONALE I percorsi carrabili e pedonali devono essere separati con barriere di protezione: transenne cunei per il traffico reti metalliche staccionate È necessario assicurare una adeguata visibilità ed illuminazione nei punti di accesso e attraversamento: - attraversamenti pedonali ben segnalati: i cartelli devono indicare i pericoli e dare prescrizioni sulla precedenza di attraversamento tutti gli attraversamenti pedonali devono avere accesso da entrambi i lati della strada
69 Accesso al cantiere (Rischi interni)... SEGREGAZIONE PERCORSI CARRABILE E PEDONALE gli autisti devono essere informati sulle regole di circolazione all interno del cantiere; le strade, pedonali e carrabili, devono essere sgombre da materiale, con un buon sottofondo e prive di buche; se possibile prevedere strade di ingresso ed uscita per i mezzi senza curve a gomito e limitare le occasioni di inversione di marcia; evitare la vicinanza delle strade a buche, scavi, pozzi e acqua; prevedere un adeguata protezione a tutte le strutture permanenti e temporanee, come ponteggi e casserature; evitare gli attraversamenti di cavi elettrici a terra, se non è possibile, proteggerli in modo adeguato; nel caso di mezzo in manovra ci deve essere sempre una persona addetta al controllo del veicolo durante le operazioni di manovra. L operatore deve essere sempre in contatto e ben visibile al conducente e indossare indumenti ad alta visibilità.
70 INGRESSO CANTIERE (Rischi interni, esterni e verso esterno) INTERFERENZE CON L ESTERNO I veicoli che entrano ed escono dall area di cantiere costituiscono un rischio nei confronti della comunità, del personale e degli altri veicoli. Le precauzioni da adottare sono: segnaletica adeguata; gli addetti alla sicurezza e al traffico devono controllare l ingresso e l uscita dei mezzi dal cantiere se quest ultimo si trova in una zona particolarmente critica; prevedere, se possibile, un ingresso ed una uscita distinti in modo da non creare congestione al cancello; gli ingressi pedonali e carrabili devono essere ben distinti; predisporre una recinzione esterna per impedire l ingresso di persone non autorizzate; verificare che tutti i cancelli non utilizzati siano ben chiusi con catene e lucchetti;
71 INGRESSO CANTIERE (Rischi interni, esterni e verso esterno)...interferenze CON L ESTERNO le persone che utilizzano i mezzi devono essere competenti. Il team di progetto deve controllare la qualifica delle persone designate all utilizzo di macchine. comunicare per tempo a tutti i lavoratori i cambiamenti delle aree di lavoro nessun tipo di materiale deve impedire il normale flusso di mezzi e persone all interno dell area di cantiere i veicoli devono essere lavati prima di accedere alla rete stradale pubblica, per eliminare eventuali residui di fango e polvere tutti i carichi devono essere coperti e saldamente fissati ai mezzi di trasporto per impedire eventuali cadute
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