Università degli Studi di Cagliari Cds in Economia e Finanza. Geografia Economica A.A

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1 Università degli Studi di Cagliari Cds in Economia e Finanza Geografia Economica A.A

2 Geografie dello sviluppo

3 Le ambiguità dello sviluppo L invenzione dello Sviluppo Ideologia della Modernizzazione Il Produttivismo Il Neoliberismo Teoria della dipendenza Teorie del «contro-sviluppo»

4 Truman: l invenzione dello sviluppo 1949: rielezione come Presidente degli USA: Dobbiamo lanciare un nuovo programma che sia audace e che metta i vantaggi del nostro progresso scientifico e industriale al servizio del miglioramento e della crescita delle regioni sottosviluppate. Più della metà delle persone di questo mondo vive in condizioni prossime alla miseria. Il loro nutrimento è insoddisfacente. Sono vittime di malattie. La loro vita economica è primitiva e stazionaria. La loro povertà costituisce un handicap e una minaccia, tanto per loro quanto per le regioni più prospere. ( ). Gli Stati Uniti occupano tra le nazioni un posto preminente per quel che riguarda lo sviluppo delle tecniche industriali e scientifiche. Le risorse materiali che possiamo permetterci di utilizzare per l assistenza ad altri popoli sono limitate. Ma le nostre risorse in conoscenze tecniche che fisicamente non pesano niente crescono incessantemente e sono inesauribili. ( ). In collaborazione con altre nazioni, noi dovremmo incoraggiare l investimento di capitali nelle regioni dove lo sviluppo manca.

5 Lo sviluppo come «crescita» Ideologia della modernizzazione Domina sino alla fine degli anni 60 In biologia sviluppo descrive il processo evolutivo di un organismo spiegando così, in senso lato, la naturale crescita di animali e vegetali Il trasferimento della metafora biologica alle scienze sociali avvenne verso la fine del XVIII secolo convergenza nei significati di crescita, sviluppo e progresso idea ottimistica di evoluzione della società verso forme sempre più perfette, lungo un cammino tortuoso, con errori, ma lineare, cumulativo e irreversibile

6 Il modello di Rostow Rostow W. W. (1960), The Stages of Economic Growth, Cambridge University Press, Cambridge lo sviluppo dei paesi avviene per stadi successivi, con il passaggio dalla società tradizionale a quella dei consumi di massa, lungo un sentiero lineare verso la modernità. le società capitalistiche occidentali rappresentano l obiettivo ultimo dello sviluppo dei paesi più arretrati, in ritardo nel proprio cammino evolutivo. Walt Whitman Rostow ( )

7 Il modello degli stadi di sviluppo di Rostow (fonte: Geografia umana, un approccio visuale, UTET)

8 Il modello di Rostow il sottosviluppo è da imputare a cause endogene (no prospettiva relazionale) manifesto di fede nel progresso sociale, nell illimitatezza delle risorse naturali, nella razionalità economica come meccanismo regolatore, nel legame fra crescita industriale e sviluppo: industria e tecnologia assicurano progresso e benessere ( visione eurocentrica) impostazione alla base del produttivismo - sostituzione del fine (benessere) con il mezzo (crescita economica)

9 Il modello dell industrializzazione «su invito» William Arthur Lewis lo sviluppo si origina con il trasferimento del surplus di lavoro dalle attività economiche tradizionali alle attività industriali moderne. Nell assenza di capacità di investimento «endogene», l industrializzazione deve avvenire «su invito»: attraverso l attrazione di capitale straniero.

10 Gli effetti del modernismo Termini come crescita, sviluppo, evoluzione e progresso divengono intercambiabili. Mentre lo sviluppo (così come l evoluzione) si riferisce a trasformazioni qualitative, la crescita ad aspetti quantitativi strutture interpretative dualistiche (schemi dicotomici avanzato/arretrato, civilizzato/non civilizzato, tradizionale/moderno ( sottosviluppo/occidente) Problema dello sviluppo alla scala globale versione generale di questa dicotomia atteggiamento paternalistico e questione avvicinamento alle strutture occidentali

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13 La crisi del modernismo L ideologia del modernismo entra in crisi verso la fine degli anni 60 sotto una duplice spinta ideologico-scientifica. evidenti problemi ecologici determinano la nascita dei movimenti ecologisti e la ricerca di interpretazioni alternative dello sviluppo, che sfoceranno molti anni più tardi in concetti come sviluppo sostenibile fallimento della modernizzazione dei paesi del Sud del mondo crisi fiducia in un modello unico di sviluppo ruolo dei paesi del Nord? approcci della dipendenza La crisi del modernismo non coincide con la crisi del concetto di sviluppo, che rimane ancora oggi un concetto pregnante e trasversale.

14 Dal modernismo al neoliberismo Emanazione ideologica del «modernismo»: non c è un percorso univoco ma ci sono «ricette» che se applicate e rispettate producono maggiore sviluppo (sempre inteso come crescita economica) Insieme di politiche ispirate al «disimpegno» dello Stato dall economia (contrapposizione al modello Keynesiano): deregolamentazione, apertura agli investimenti, privatizzazioni, Diffusione a partire dagli anni Ottanta in UK e USA (Margareth Thatcher e Ronald Reagan), ma con antecedenti in alcuni Paesi latinoamericani.

15 Dal modernismo al neoliberismo Insieme di fenomeni e significati su piani differenti ma intrecciati: - Economico: razionalità individuale vs collettiva/espansione geografica e settoriale dell economia di mercato/commodification - Politico: rimozione delle barriere artificiali e «costruzione» di un «libero mercato» (frutto sempre di una costruzione sociale: quali sono i confini del libero mercato?) - Ideologico: apparato di idee e concetti che legittimano il neoliberismo come modello organizzativo «naturalmente» migliore, più efficiente, più democratico, più libero.

16 Dal modernismo al neoliberismo Applicazione delle ricette neoliberiste nei Piani di Aggiustamento Strutturale (FMI) Crisi del debito degli anni 80 nei PVS Imposizione di ricette neoliberali «standardizzate» Conseguenze sociali, economiche e politiche che hanno aggravato la situazione in quasi tutti i Paesi in cui si è intervenuto (Zimbawe, Somalia, Haiti, Russia, Costa d Avorio, Uganda, Russia, Argentina, )

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18 Lavoro Pensioni Pubblico Impiego Privatizzazioni Punti di disaccordo UE- FMI e Grecia - Salario minimo - Contrattazion e collettiva - Flessibilità del mercato del lavoro e licenziamenti collettivi - Età pensionabile - Tassazione delle pensioni - No tredicesima e quattordicesi ma - Riduzione del personale pubblico ( dipendenti) - Riduzione drastica degli stipendi - Privatizzazione per 50 Miliardi di proprietà pubbliche e settori strategici (elettricità, aeroporti, porto del Pireo)

19 La teoria della dipendenza e le critiche neomarxiste Sviluppo e sottosviluppo dipendono dall organizzazione capitalistica del sistema internazionale (oggi diremmo: globale Le disuguaglianze economiche sono il prodotto di disuguaglianze (e ingiustizie) nei rapporti sociali e, in particolare, della concentrazione del potere politico Il modello capitalistico ha una sua geografia (=organizzazione e forma spazializzata es. rapporto centro-periferia) Il sottosviluppo non è una condizione naturale o transitoria dovuta ad arretratezza o tradizionalismo, ma è la conseguenza del funzionamento del sistema capitalistico.

20 Teorie neo-marxiste Guardano soprattutto ai rapporti tra nazioni a livello internazionale Tre condizioni di contesto che favoriscono l espansione del sistema capitalistico: Mutamenti tecnologici scomposizione dei cicli produttivi in unità separate Sviluppo dei trasporti e delle comunicazioni Presenza di ampi bacini di manodopera e forza lavoro nei Paesi in via di sviluppo (allora: Terzo mondo)

21 Il modello centro-periferia La relazione tra sviluppo e sottosviluppo può essere letta nei termini di un rapporto tra centriperiferie Il sottosviluppo della periferia è funzionale allo sviluppo del centro L ideologia dello sviluppo è funzionale all integrazione delle periferie all interno del sistema e a rafforzare la loro dipendenza dal centro (colonizzazione, industrializzazione, confini artificiali) La relazione centro-periferia avviene nelle diverse epoche e alle diverse scale geografiche André Gunder Frank ( )

22 La teoria dello scambio ineguale (Paul Baran) Lo scambio ineguale invalida la teoria dei vantaggi comparati di Ricardo Le merci scambiate sul mercato hanno un valore intrinseco (o occulto) differente, dato dalla complessità del sistema economico e dei fattori produttivi: capitale e lavoro Le economie «forti» sono in grado di esercitare un potere di monopolio nei confronti di quelle più deboli, che si specializzano in produzioni più semplici e dipendono da quelle forti per beni più complessi Inoltre, il livello inferiore del costo del lavoro nei Paesi periferici fa sì che il valore reale dei prodotti scambiati sia inferiore

23 (fonte: Geografia umana, un approccio visuale, UTET)

24 La linea nord sud (Brandt Line ) Willy Brandt ( )

25 Il sistema mondo di Immanuel Wallerstein Divisione internazionale del lavoro: distribuzione delle attività economiche e produttive nello spazio mondiale Analizzare le modalità e le ragioni per cui determinati settori industriali o fasi del ciclo produttivo si concentrano in determinate regioni geografiche Nel dopoguerra: analisi delle relazioni commerciali mondiale: l export dei paesi più poveri comprendeva soprattutto materie prime e semilavorati, mentre quelli più ricchi si riferivano a prodotti industriali con elevato contenuto tecnologico

26 Il sistema mondo di Immanuel Wallerstein Nuova divisione internazionale del lavoro: Frammentazione dei processi produttivi a scala mondiale processi di decentramento territoriale di attività industriali (generalmente a opera di grandi imprese multinazionali), trasferite dai paesi centrali a quelli periferici Es: per utilizzare mano d opera poco costosa per lavori privi di specifiche competenza, di routine

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30 Idee di uno «sviluppo alternativo» Si diffondono, dagli anni 70 in avanti, moltissimi approcci «alternativi» allo sviluppo inteso come «crescita» Basic needs Ecosviluppo Sviluppo endogeno, Sviluppo dal basso, Grassroots development Lo sviluppo sostenibile, lo sviluppo locale (auto)sostenibile La decrescita Punti in comune sono: Una rielaborazione in chiave «locale» dello sviluppo (no modelli precostituiti) Una maggiore attenzione alle caratteristiche ambientali Mutamento terminologico: da Paesi «sottosviluppati» a Paesi «in via di sviluppo», «in transizione», appartenenti al «Sud del mondo».

31 Approfondimento: «Misurare lo sviluppo» Domanda: attraverso quali indicatori si deve misurare il livello di sviluppo e di sottosviluppo di una nazione (o di una parte di essa)? Gli indicatori non sono mai «neutri» Operano delle semplificazioni della realtà Seguono un particolare orientamento ideologico Tra i vari indicatori possibili, il più utilizzato ancora oggi è il PIL (organizzazioni internazionali, statistiche ufficiali, mezzi d informazione) PIL = misura del valore dell economia

32 Approfondimento: «Misurare lo sviluppo» Il PIL è considerato un indicatore imperfetto per diversi ordini di motivi: - Esclusiva attenzione agli accadimenti che hanno una valenza economica (= prevedono uno scambio monetario), anche quando queste sono negative o dannose (es. pendolarismo, attività inquinanti, spese mediche, riparazione danni ambientali). - Esclusione di attività non monetarie - Mondo informale (particolarmente importante nel Sud del mondo, ma anche al nord) e illegale - Comportamenti virtuosi che determinano un risparmio economico - Rilevamento statistico (spesso approssimato e parziale) - Interesse politico (finanziarizzazione, effetto annuncio) - Non considera altre dimensioni rilevanti per il benessere (ad esempio le disuguaglianze economiche e sociali)

33 «L'economia sommersa vale il 31,1% del Pil. Bankitalia alza il velo su un tesoretto da 490 miliardi» (ilsole24ore, 12 maggio 2012) «L'economia sommersa vale 333 miliardi. Italia seconda «potenza» europea dopo la Germania» (ilsole24ore, 7 novembre 2013)

34 Approfondimento: «Misurare lo sviluppo» Misure alternative: lo sviluppo è diverso dalla crescita e dalla sola dimensione economica, ma potrebbe riferirsi anche al benessere, all equità, alla felicità Indice di Sviluppo Umano Promosso dall UNDP (United Nations Development Programme) a partire dal 1990 Indicatore composito in cui si cerca di esprimere attraverso un insieme di quantità le qualità dello sviluppo

35 Approfondimento: «Misurare lo sviluppo» L ISU considera tre dimensioni: - Longevità (speranza di vita alla nascita) - Scolarità (alfabetizzazione adulta e iscrizione ai livelli di istruzione primario, secondario e terziario). - Standard di vita (PIL pro capite) Il grado di sviluppo dei vari paesi secondo l ISU appare notevolmente diverso da quello secondo l indicatore tradizionale, il PIL. Casi più eclatanti sono Sri Lanka e Cina che risalgono la classifica di ben 44 e 44 posti, mentre paesi come l Arabia Saudita e il Gabon scendono di 53 e 65 posti (dati del 1990).

36 Approfondimento: «Misurare lo sviluppo» Primo 25% dei paesi: paesi a molto alto sviluppo umano (Indice sopra 0,9) Dal 25% al 50% dei paesi: paesi ad alto sviluppo umano (Indice tra 0,8 e 0,9) Dal 50% al 75% dei paesi: paesi a medio sviluppo umano (Indice tra 0,5 e 0,8) Ultimo 25% dei paesi: paesi a basso sviluppo umano (Indice sotto 0,5)

37 PIL ISU 1. Stati Uniti 1. Norvegia 2. Cina 2. Australia 3. Giappone 3. Stati Uniti 4. Germania 4. Paesi Bassi 5. Francia 5. Germania 6. Regno Unito 6. Nuova Zelanda 7. Brasile 7. Irlanda 8. Russia 8. Svezia 9. Italia 9. Svizzera 10. India 10. Giappone 11. Canada 11. Canada 12. Australia 12. Corea del Sud 13. Spagna 13. Hong Kong 14. Messico 14. Islanda 15. Corea del Sud 15. Danimarca 16. Indonesia 16. Israele 17. Turchia 17. Belgio 18. Paesi Bassi 18. Austria 19. Arabia Saudita 19. Singapore

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39 Le nuove gerarchie «I Nord del Sud» Stati a rendita petrolifera

40 Le nuove gerarchie Le «tigri asiatiche»

41 Le nuove gerarchie I quattro «dragoni» e le tigri minori (Indonesia, Filippine, Malesia, Tailandia talvolta anche Vietnam e Cambogia) Nuove superpotenze industrializzate (Cina e, in parte, India) Paesi emergenti: Paesi a base agricola/mineraria ma con una discreta base industriale (Brasile, Argentina, Messico, Sud Africa, India) Paesi in fase di decollo industriale più o meno avanzato (Turchia, Bangladesh, Egitto, Pakistan) Piccoli stati a medio-alto reddito (Uruguay, Cile) Ministati o dipendenze a sviluppo terziario legato alle agevolazioni fiscali (Bahamas, Bermuda, Cayman, Antille Olandesi) Ministati o dipendenze a sviluppo turistico globale (Mauritius, Seychelles, Trinidad e Tobago)

42 Consigli di lettura Sviluppo come esperienza religiosa Sviluppo come razionalità tecno-centrica Sviluppo come insieme di politiche e strumenti di governo

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