Leonardo inventore: scienza e tecnologia nel Rinascimento italiano 发明家达芬奇 : 意大利文艺复兴时期的科学与技术

Transcript

1 Leonardo inventore: scienza e tecnologia nel Rinascimento italiano 发明家达芬奇 : 意大利文艺复兴时期的科学与技术 Sintesi...1 Leonardo inventore: scienza e tecnologia nel Rinascimento italiano...1 Sintesi 莱奥纳多. 达芬奇无疑是意大利文艺复兴时期最典型的人物. 众所周知, 他不仅仅是一名顶尖的艺术家 杰出的发明家, 还是运用技术形成科学进程的主角. 正因为此, 他被视为第一个努力试图将技巧转变成技术的创始人. 从编纂历史传统来看, 他这两方面的才能是截然相反, 被视为完全不同的领域活动. 可以说他的艺术作品是科技成果, 还可以说在他的机械绘图中表达了同样的一种美学天赋, 意为比例的平衡与形式的和谐, 这种天赋还使得他的肖像画与风景画美不胜收. 莱奥纳多. 达芬奇的全面性并不在于他从事许多不同的专业, 相反的是, 他以同样的思维方式, 运用同样的原理, 面对至今仍认为不能分开的一个多样性话题. 他还经常被称赞为轰动一时的发明创始人, 在数世纪的当代与现代世界里一直遥遥领先. 莱奥纳多. 达芬奇发明家最杰出的贡献更在于他最原始的贡献 : 确定了在所有机器性能中表现出的普遍原理. 在本次展览中, 将达芬奇对文艺复兴技术的贡献主要分为三点 : 首先是他杰出的装置方案, 数世纪以来超越了它们实际的成品. 第二, 展览突出其内在展示以及达芬奇作品中艺术与技巧的不断融合. 第三, 展览还强调了他对机械运行的理论分析原理. 通过典型运行样机, 同互动多媒体产品, 展示了机械的内部系统和以此形成的一个真正的重要组成部分手册. 展览展示了莱奥纳多. 达芬奇的启发性, 可以说是历史性的一面, 在很多方面与众多其他对天才达芬奇的组建画面不同. 这些组建画面, 如近来取得成功的小说对达芬奇在神学上做了一些歪曲, 改编成电影, 流传开来. 我个人很高兴有幸向中国观众展示我们的成果, 希望此展能获得如在世界其他首都同样的成功. 并希望借中意文化年这次机会加强两国机构间的合作, 如同北京自然博物馆和北京市科学技术协会, 希望借此能开展长时间的交换与合作. 也着重感谢意大利教育, 大学科研部, 对本次合作意向的发起与推动, 感谢中国政府对开展此展所作的重要贡献. 难度 Leonardo inventore: scienza e tecnologia nel Rinascimento italiano Leonardo è senza ombra di dubbio la figura più emblematica dell'intero Rinascimento italiano. E questo per tutta una serie di ragioni. L'immagine del Rinascimento che si è imposta nell'immaginario collettivo è quella di un'epoca straordinariamente fertile e creativa soprattutto nell'ambito delle produzioni artistiche, architettoniche e letterarie. Questa immagine non rende giustizia ad altri settori di ricerca significativi ai quali prestò attenzione l'uomo del Rinascimento. Mi riferisco allo slancio innovativo che alcuni protagonisti del Rinascimento italiano vennero manifestando nel perfezionamento delle tecniche e al contribuito originale che recarono al progresso delle conoscenze scientifiche. Ecco la prima ragione che rende emblematica la figura di Leonardo, il quale fu, com'è noto, non solo grandissimo artista, ma anche straordinario inventore e protagonista del processo di fondazione scientifica delle applicazioni tecniche. Proprio per questo egli può essere considerato come l'autore che per primo si sforzò di trasformare la tecnica in 1

2 tecnologia. Ma c'è di più. Leonardo risulta figura assolutamente emblematica anche per il rapporto del tutto speciale che nella sua esperienza assumono le attività di artista, da un lato, e di scienziatotecnologo, dall'altro. Nella tradizione storiografica questi due aspetti sono stati solitamente giustapposti, considerati cioè come aree di attività distinte. E la figura di Leonardo è stata esaltata soprattutto per la sua capacità di misurarsi, sempre ad altissimi livelli, in ambiti disciplinari che oggi avvertiamo come irrimediabilmente separati. Occorre dire con forza che questo modo di interpretare l'opera di Leonardo è fuorviante. Arte, scienza e tecnica formano infatti per Leonardo un unicum concettuale. Nella sua mente il passaggio da una realizzazione artistica a un progetto di natura tecnica avviene senza soluzione di continuità. Si può insomma dire che le sue opere d'arte sono capolavori di scienza e di tecnica, così come si può affermare - altrettanto legittimamente - che nei suoi disegni di macchine si esprime lo stesso talento estetico, senso delle proporzioni armoniche ed equilibrio delle forme che hanno reso giustamente celebri i suoi ritratti e i suoi paesaggi. L'universalità di Leonardo non consiste dunque nell'essersi occupato di molte cose diverse, ma viceversa, nell'aver affrontato col medesimo atteggiamento mentale e utilizzando gli stessi principi una varietà di tematiche che vengono oggi avvertite come irriducibilmente separate. L'esperienza di Leonardo appare anche per questo assolutamente emblematica, dato che esprime quella stessa tensione verso l'unificazione di tutte le forme di conoscenza che caratterizza l'intero moto rinascimentale. Tale tensione venne definendo una tendenza destinata a rimanere costante nella tradizione culturale italiana e i cui esiti si protraggono fino alle manifestazioni più avanzate della produzione contemporanea, come il design industriale, che è luogo di ibridazione per eccellenza tra arte, tecnica e scienza. Leonardo è stato spesso esaltato come autore di sensazionali invenzioni che hanno precorso di secoli le acquisizioni del mondo moderno e contemporaneo. È questa l'immagine più popolare del genio di Vinci, quella dell'inventore dell'aeroplano, dell'automobile, dell'elicottero, del sottomarino, della bicicletta, della macchina a vapore, e via di seguito. Va effettivamente riconosciuto che Leonardo concepì visioni di straordinaria anticipazione e che si dedicò a studi teorici e pratici finalizzati alla realizzazione di macchine estremamente innovative per i suoi tempi. Ma non in questo consiste il suo contributo più straordinario. Le macchine di Leonardo che più hanno impressionato l'uomo moderno sono quasi sempre "macchine impossibili". Funzionano cioè solo teoricamente, come la macchina volante, perfetta sul piano dell'analisi della trasmissione del movimento, e tuttavia incapace di sollevarsi di un solo metro da terra per via del suo peso eccessivo, rispetto al quale la forza erogata dall'uomo risulta inadeguata. La vera grandezza del contributo del Leonardo inventore va cercata altrove. In particolare, il suo apporto più originale va individuato nell'analisi intrapresa per individuare le leggi universali che presiedono al funzionamento di tutte le macchine. Leonardo ha avviato una ricerca davvero pionieristica sui principi teorici della meccanica. Ha cioè fermato per primo lo sguardo sulle ragioni che presiedono al funzionamento di ogni sistema meccanico. Ha capito che quelle ragioni sono semplici e che possono essere espresse in linguaggio matematico. Egli ha inoltre tentato di redigerne un puntuale catalogo. Per conseguire questi ambiziosi obbiettivi Leonardo si è impegnato in una vera e propria campagna di dissezione anatomica delle macchine, esaminandone con cura le parti componenti in ragione delle loro funzioni (motori, freni, riduttori di forza e, quindi, di velocità, dispositivi per attenuare le frizioni, sistemi di trasmissioni del movimento, ecc.). L'anatomia delle macchine perseguita da Leonardo costituisce un metodo di trattazione delle questioni meccaniche che non ha precedenti nella storia delle tecniche. Gli ingegneri delle generazioni precedenti e i contemporanei erano altrettanto capaci di Leonardo di progettare e costruire strutture architettoniche complesse e macchine perfettamente performanti. Ma nessuno di loro fissò lo sguardo sui principi teorici in base ai quali quelle soluzioni tecniche funzionavano. Sapevano cioè costruire per esperienza, ma ignoravano le regole universali del costruire, i principi che consentono di stabilire, ancor prima di precedere alla verifica sperimentale, se un determinato dispositivo possa funzionare. 2

3 Anche da questo punto di vista, la figura di Leonardo appare, dunque, emblematica. Egli ci si presenta infatti come un perfetto uomo del Rinascimento, del quale condivide pienamente gli ideali di rinnovamento e la tensione verso quell'unificazione piena del sapere, che culmina nella visione sintetica di arte, tecnica e scienza. E, tuttavia, con i suoi studi sulla teoria delle macchine, Leonardo anticipa lo spirito della Rivoluzione Scientifica, definendo il metodo dei grandi padri della scienza moderna, come Galileo e Newton, che, portando ad esiti ancora più avanzati i procedimenti introdotti da Leonardo, fonderanno in maniera rigorosa la nuova disciplina della meccanica razionale, condizione essenziale, quest'ultima, per la trasformazione della tecnica nella moderna tecnologia. Proprio grazie a questo nuovo criterio metodologico Leonardo diede avvio a un processo che avrebbe permesso successivamente di definire le leggi fisiche fondamentali, mediante le quali l'uomo sarebbe stato posto in condizione di piegare la natura ai propri fini. Sono questi i caratteri essenziali del rapporto che lega Leonardo al Rinascimento, un periodo che, come tutti sanno, produsse gli esiti più originali in Italia, proponendo, accanto a modelli esemplari d'arte e scienza, riflessioni profonde sulla vita civile, sui valori morali, sui rapporti tra uomo e natura. Modelli e riflessioni destinati ad affermarsi durevolmente come punti di riferimento per il mondo intero. Sono proprio questi caratteri universali del Rinascimento (unità di arte, tecnica e scienza, corrispondenza piena tra uomo e universo - cioè tra microcosmo e macrocosmo - trasformazione della tecnica in tecnologia) che la mostra che oggi inauguriamo pone al centro dell'attenzione. Le sezioni iniziali della mostra, nelle quali sono protagonisti Filippo Brunelleschi (vissuto due generazioni prima di Leonardo) e gli ingegneri senesi (Taccola, quasi contemporaneo di Brunelleschi, e Francesco di Giorgio, di poco più anziano di Leonardo), servono a prospettare il contesto nel quale l'esperienza straordinaria di Leonardo si sviluppò. Aiutano a capire che egli non fu affatto un genio isolato, ma che, al contrario, si alimentò fruttuosamente delle esperienze innovative di contemporanei e predecessori, nei quali riconosciamo la stessa tensione verso l'unificazione di arte, tecnica e scienza che caratterizza l'opera del genio di Vinci. Queste sezioni introduttive mostrano inoltre eloquentemente che il Rinascimento non fu un'epoca eccezionale solo per la fioritura che vi ebbero le arti e le lettere, ma registrò anche uno sviluppo sensazionale delle tecniche, grazie a personaggi che produssero risultati che meritano, a cinque secoli di distanza, tutta la nostra ammirazione. La parte più significativa della mostra pone al centro, d'altra parte, il contributo che Leonardo ha offerto alla rivoluzione tecnica del Rinascimento. Vengono qui sottolineati tre aspetti caratterizzanti del suo contributo. Anzitutto, i suoi straordinari progetti di dispositivi che anticipano di secoli la loro effettiva realizzazione, come la macchina volante, presente in mostra con il bellissimo e impressionante modello in grandezza reale; un modello che esprime eloquentemente sia lo scrupolo che Leonardo pose nel progettare soluzioni che avrebbero consentito all'uomo, usando tutte le proprie membra (testa, braccia e gambe), di azionare e di governare la macchina volante, sia la natura utopica di tale idea, che non avrebbe potuto in nessun modo funzionare per il peso eccessivo dello strumento. Diverso il caso dell'altra grande anticipazione di Leonardo esposta in mostra, la cosiddetta "automobile" che, dotata di un motore a molla e di un sofisticato sistema di programmazione della velocità e del sistema sterzante, funziona perfettamente, come evidenziano i bellissimi modelli presentati al pubblico. In secondo luogo, la mostra insiste sull'intrinseca e costante integrazione che si osserva nei lavori di Leonardo tra la tecnica e l'arte. Ne offrono testimonianza eloquente i suoi disegni di dispositivi meccanici, che sono veri e propri capolavori artistici, "ritratti di macchine", che ne illustrano perfettamente finalità e funzionalità, esattamente come i suoi ritratti in pittura esprimono magistralmente gli stati d'animo dei personaggi raffigurati. Va sottolineato con forza che una delle invenzioni più grandi di Leonardo, sulla quale non si insiste mai con l'enfasi che meriterebbe, è proprio l'invenzione dell'arte di raffigurare graficamente le macchine. Leonardo capì per primo che il linguaggio della tecnica è squisitamente visivo. E per primo stabilì la grammatica e la 3

4 sintassi di tale linguaggio. Prima di lui il disegno di macchine era un'attività occasionale e condotta con metodi incerti. Leonardo stabilì le regole del disegno tecnico, regole che sono ancora in uso nel tempo nostro, il tempo del disegno assistito dal computer. I suoi disegni di macchine offrono un campionario spettacolare di questa innovativa forma di attività artistica, che poté svilupparsi grazie alla definizione operata da Leonardo di precise convenzioni grafiche: vedute in pianta e in alzato, vedute esplose, vedute in trasparenza, vedute da punti di vista diversi, simulazioni di catene cinematiche per esprimere le dinamiche di funzionamento, evidenziazione degli effetti deformati degli attriti, uso sapiente dell'ombreggiatura per conferire rilievo tridimensionale ai dispositivi raffigurati, ecc. L'altro aspetto caratterizzante del contributo di Leonardo che la mostra pone in chiara evidenza è la sua analisi teorica dei principi che regolano il funzionamento delle macchine. Ho particolarmente insistito su questo tema perché ritengo che si tratti del contributo tecnico e scientifico più innovativo offerto da Leonardo, un contributo che sta alla base degli sviluppi successivi della scienza moderna. Con suggestivi modelli funzionanti, assistiti da prodotti multimediali interattivi, la mostra illustra la sistematica anatomia della macchine condotta da Leonardo e i risultati che essa produsse: un vero e proprio catalogo dei componenti essenziali che, combinandosi diversamente, danno vita a tutte le possibili macchine che la mente dell'uomo è in grado di concepire. Quel catalogo, assieme ai principi geometrici della statica e della dinamica, mette Leonardo in condizione di progettare dispositivi meccanici il cui funzionamento può essere stabilito con certezza ancora prima di verificarlo sperimentalmente. In questa parte della mostra viene illustrato un altro aspetto emblematico della mente di Leonardo, vale a dire, la sua visione unitaria del sapere, che lo spinge a trasferire con ardite analogie i risultati raggiunti in un determinato ambito delle conoscenze ad altri ambiti, che oggi noi percepiamo come irriducibilmente diversi. I metodi e i fini dell'anatomia delle macchine vengono infatti estesi da Leonardo allo studio della macchina del corpo umano, sistematicamente dissezionato per individuarne i meccanismi più intimi e per catalogarne i componenti, i quali vengono ridotti da Leonardo a strumenti meccanici: le braccia e le gambe agiscono come leve, con il fulcro nelle articolazioni; la respirazione o il funzionamento del cuore sono analizzati in maniera rigorosamente meccanica; il flusso del sangue nelle arterie è sottoposto al medesimo metodo di analisi col quale studia le dinamiche dei corsi d'acqua e, in generale, i fenomeni idraulici. Il corpo dell'uomo è ridotto da Leonardo a una macchina e i principi che presiedono al suo funzionamento gli appaiono perfettamente speculari a quelli che governano le operazioni degli strumenti meccanici. Tali principi sono, d'altra parte, gli stessi dei quali si serve la natura nelle sue meravigliose operazioni. Viene così colta da Leonardo la profonda unità del mondo, un'unità carica di un senso religioso fortemente immanentistico e illuminata da una razionalità assolutamente matematica. Né questa visione unificante, fondata sull'analisi meccanica e geometrica di fenomeni naturali e artificiali, muta quando Leonardo si occupa di geologia (come mostrano le dissezioni che opera del corpo della Terra), del volo degli uccelli (con l'uccello dissezionato e definito un "perfetto strumento meccanico"), dei fenomeni idraulici (si pensi alle sue analisi dei moti vorticosi dei fiumi) e perfino di architettura (come mostrano i suoi studi di chiese a pianta centrale). La mostra offre insomma un'immagine suggestiva ma storicamente plausibile di Leonardo, un'immagine per molti aspetti diversa da quella proposta da tante ricostruzioni mitizzanti del genio di Vinci e dalle deformazioni misteriologiche che recenti romanzi di successo, oggi tradotti in film, hanno contribuito a mettere in circolazione. Sono personalmente molto lieto di aver avuto il privilegio di proporre al pubblico cinese questa nostra realizzazione, augurandomi che possa incontrare il successo che essa ha riscosso in altre grandi capitali del mondo. Si tratta per noi di un'occasione importante per onorare degnamente con uno degli ingegni più eccezionali della tradizione culturale italiana l'anno dell'italia in Cina e per rafforzare i legami di amicizia con istituzioni - come il Museo di Storia Naturale di Pechino e il 4

5 BAST - con le quali speriamo di poter avviare un lungo e proficuo rapporto di scambi e di collaborazioni. Per questo sono particolarmente grato al Ministero italiano dell'istruzione, dell'università e della Ricerca, che ha promosso l'iniziativa, e alle autorità cinesi, che hanno offerto un contributo essenziale alla sua realizzazione. Leonardo è portatore di un messaggio universale: messaggio di pace, anzitutto (egli definì la guerra come "una pazzia bestialissima") e di cooperazione, in nome della comune tensione verso la conoscenza che caratterizza gli uomini di ogni parte del mondo, uno sforzo necessariamente collettivo e indispensabilmente fondato sulla cumulazione dei saperi posseduti dai singoli individui. Non a caso, Leonardo diede vita a un'accademia, al centro della quale pose gli ideali di unità delle conoscenze e di collaborazione disinteressata per far avanzare il sapere. Abbiamo oggi tutti estremo bisogno di dare forza a quegli ideali. La mostra sulle invenzioni di Leonardo a Pechino intende offrire un contributo anche in questa direzione. 5