LE FUNZIONI E GLI ADEMPIMENTI DEL REVISORE
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- Regina Di Mauro
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1 LE FUNZIONI E GLI ADEMPIMENTI DEL REVISORE 1
2 LE FUNZIONI DEL REVISORE ORGANO DI REVISIONE ECONOMICO FINANZIARIO Processo di riforma delle pubbliche Amministrazioni - Legge 8 giugno 1990 n. 142; - D. Lgs 25 febbraio 1995 n. 77; - D. Lgs 18 agosto 2000 n
3 NOMINA DELL ORGANO DI REVISIONE Articolo 234 del T.U.E.L. CONSIGLI COMUNALI CONSIGLI CONSIGLI PROVINCIALI COMUNALI E CITTA CONSIGLI METROPOLITANE PROVINCIALI CITTA METROPOLITANE COLLEGIO DEI REVISORI 3
4 I COMUNI CON POPOLAZIONE FINO A ABITANTI UNIONI DI COMUNI COMUNITA MONTANE REVISORE UNICO OSTI DELLA POLITICA 4
5 I tre membri del collegio sono scelti con la seguente modalità: - uno tra gli iscritti al registro dei revisori contabili, che svolgerà le funzioni di presidente; - uno tra gli iscritti nell albo albo dottori dei dottori commercialisti commercialisti - uno tra gli iscritti nell albo ed esperti dei ragionieri commercialisti. contabili 5
6 Il revisore unico è scelto tra i soggetti aventi uno dei requisiti indicati precedentemente. 6
7 La decorrenza della carica è prevista dalla data di esecutività della delibera o dalla data di immediata eseguibilità della stessa. Il Consiglio Comunale comunica la nomina. Il revisore eletto dovrà decidere se accettare o meno la carica. I revisori durano in carica tre anni e sono rieleggibili una sola volta. 7
8 LIMITI DI AFFIDAMENTO Articolo 238 T.U.E.L.: Salvo diversa disposizione del regolamento di contabilità dell Ente locale, ciascun revisore non può assumere complessivamente più di otto incarichi, tra i quali: 8
9 - non più di quattro incarichi in comuni con popolazione inferiore a abitanti; - non più di tre in comuni con popolazione compresa tra i ed i abitanti; - non più di uno in comune con popolazione pari o superiore a abitanti. Le province sono equiparate ai comuni con popolazione pari o superiore a abitanti e le comunità montane ai comuni con popolazione inferiore a abitanti. 9
10 Il non superamento del limite degli incarichi deve essere dichiarato dal revisore nella dichiarazione di accettazione della carica. 10
11 FUNZIONE DELL ORGANO DI REVISIONE Art. 239 del T.U.E.L. Le attività attribuite all organo di revisione riguardano la collaborazione con il Consiglio nella funzione di controllo e di indirizzo, la vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione. 11
12 Possono essere, sinteticamente, così riassunte: - collaborazione; - pareri obbligatori sul bilancio e relative variazioni; - vigilanza; - verifiche; - attestazioni; - rilievi; - proposte; - referto. 12
13 L ultimo comma dell articolo 239 del Tuel stabilisce che lo statuto dell Ente può prevedere ampliamenti delle funzioni affidate ai revisori. 13
14 Nella prima riunione del collegio dei revisori, appena insediato, è opportuna la richiesta: - dello Statuto dell Ente; - del Regolamento di contabilità dell Ente; - dell ultimo Bilancio di previsione approvato con i relativi allegati; - dell ultimo Rendiconto approvato con i relativi allegati; - delle società partecipate: statuto, bilanci, contratti di servizio e carta della qualità dei servizi; - del P.E.G.; - del Libro verbali del collegio dei revisori precedente. 14
15 IL LIBRO DEL COLLEGIO DEI REVISORI La tenuta del Libro verbali del collegio dei revisori o revisore unico: - permette una programmazione dell attività da svolgere; - permette la manifestazione di volontà, dei singoli membri del collegio, in relazione alle decisioni adottate. 15
16 Per il libro verbali del collegio: non è prevista una vidimazione o bollatura ma si ritiene opportuno che venga preventivamente numerato e bollato dal Segretario dell Ente; - devono essere trascritti, cronologicamente, i verbali delle riunioni tenutesi, le ispezioni e le verifiche effettuate. Si ritiene che anche il revisore unico dovrebbe istituire un proprio libro dei verbali. In alternativa. 16
17 DIRITTO DI ACCESSO E PARTECIPAZIONI ALLE RIUNIONI Articolo 239, secondo comma, T.U.E.L. L organo di revisione al fine di garantire l adempimento delle proprie funzioni ha diritto all accesso: - ad atti dell Ente; - a documenti dell Ente; 17
18 - può (deve) partecipare alle assemblee dell organo consiliare che approva il bilancio di previsione e il rendiconto; - può (deve) partecipare alle altre assemblee dell organo consiliare; - può (deve) partecipare, se previsto dallo Statuto dell Ente, alle riunioni dell organo esecutivo. 18
19 Ogni singolo componente del collegio dei revisori può compiere ispezioni e controlli individuali. Le decisioni del collegio devono derivare da una deliberazione collegiale. 19
20 L ESPRESSIONE DEI PARERI La definizione, dei tempi e dei modi di espressione dei pareri dell organo di revisione, è contenuta nel regolamento di contabilità e dovrebbe contenere: 20
21 relativamente ai termini: - entro quindici giorni dal ricevimento per l espressione del parere sulla proposta di bilancio annuale, pluriennale, relazione previsionale e programmatica e relativi allegati predisposti o approvati dall organo esecutivo; - entro cinque giorni dal ricevimento per la formulazione del parere della proposta di accoglimento di emendamenti consiliari allo schema di bilancio; 21
22 - entro cinque giorni dal ricevimento l espressione del parere della proposta di accoglimento per gli atti gestionali. 22
23 relativamente alla richiesta del parere può essere effettuata: - dal sindaco; - dal presidente del Consiglio; - dal segretario comunale; - dai dirigenti o funzionari dell Ente; - dal gruppo consiliare con richiesta sottoscritta del capogruppo può essere trasmessa, al collegio dei revisori, anche via fax, facendo seguire l originale. 23
24 PRINCIPI DI REVISIONE I principi di revisione indicano le regole etico-professionali che il Revisore deve seguire per formulare il proprio giudizio. 24
25 PIANO DI CONTROLLO Il Revisore predispone un programma di controllo amministrativo-contabile e uno di revisione e tiene conto dell obbligo minimo stabilito dalla trimestralità, ma deve dedicare ai controlli le risorse necessarie e compatibili con le dimensioni e l organizzazione dell Ente. 25
26 Il Revisore nel corso delle verifiche periodiche effettua un esame delle procedure e dei sistemi contabiliamministrativi adottati attraverso sondaggi a campione per testare l operatività del sistema di controllo interno e ottiene informazioni attraverso interviste ai responsabili di settore o unità operative, conferme esterne, conte fisiche e ne valuta gli effetti sulla regolarità amministrativa e contabile e sulla corretta rilevazione degli atti di gestione nel sistema informativo. 26
27 La revisione richiede l utilizzo di motivate tecniche campionarie le quali devono assicurare che i campioni prescelti siano qualitativamente e quantitativamente rappresentativi e significativi. 27
28 Le tecniche di campionamento utilizzate possono essere basate su selezioni: soggettive: in cui le procedure di selezione e la dimensione del campione sono affidate al giudizio del Revisore. L uso di questa tipologia di campionamento non permette l estrapolazione dei risultati del complesso dell attività, ma indica solo gli eventuali errori nell ambito del campione e suggerisce la necessità o meno di estenderlo per arrivare ad una sufficiente evidenza; statistiche: che permettono di valutare in termini quantitativi l affidabilità dei risultati in relazione alla dimensione del campione stesso. 28
29 METODO DI CONTROLLO CONTABILE INTERNO Deve essere effettuata: la verifica del rispetto della legge, dello Statuto e dei regolamenti nelle procedure contabili; verifica del rispetto dei principi contabili predisposti dall Osservatorio per la Finanza e la contabilità; verifica sui metodi, sulle tecniche e sulle procedure di rilevazione contabile dei fatti amministrativi dell Ente e le tecniche di controllo interno. 29
30 IL REVISORE VALUTA LE TECNICHE DI CONTROLLO sono inesistenti sono valide o inaffidabili (anche( se non formalizzate) 30
31 Nel caso di tecniche di controllo inesistenti o inaffidabili l organo di revisione dovrà: relazionare al Consiglio l elenco delle debolezze riscontrate nelle procedure amministrative indicando gli eventuali suggerimenti per migliorarle; predisporre ed eseguire i controlli di dettaglio sui dati contabili generati da tali procedure. I controlli di dettaglio, in presenza dell inesistenza e/o inaffidabilità delle tecniche di controllo, dovranno essere maggiormente estesi ed eseguiti con il metodo motivato del campione. 31
32 La scelta dell estensione del campione dovrà essere fatta dall organo di revisione sulla base della valutazione dei rischi di errori che possono essere generati dall accertata assenza di valide tecniche di controllo. 32
33 Nel caso di presenza di tecniche di controllo valide o apparentemente valide, l organo di revisione dovrà svolgere i necessari sondaggi ed interviste sull effettiva applicazione di tali tecniche e sul conseguente buon funzionamento delle procedure amministrative. 33
34 Dopo aver svolto questa fase di lavoro, l organo di revisione sarà in grado di decidere se: le procedure amministrative funzionano e sono effettivamente seguite. In questo caso potranno essere programmati controlli a campione meno estesi sui dati contabili generati da tali procedure. I revisori non saranno responsabili di eventuali errori non riscontrati nella misura in cui avranno controllato la validità tecnica e l efficacia delle procedure amministrative dell ente; se l organo di revisione accerta che le tecniche di controllo e, di conseguenza, le procedure amministrative sono valide solo in teoria, ma in pratica vengono costantemente disattese, dovrà operare come indicato in precedenza. 34
35 Tutte le operazioni eseguite dovranno essere documentate e risultare dai verbali e/o dalle carte di lavoro. 35
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