Testo vigente della Costituzione Italiana con breve excursus storico Inno nazionale, Tricolore, Emblema Diritti e doveri della maggiore età

Transcript

1 Alla scoperta della COSTITUZIONE ITALIANA Testo vigente della Costituzione Italiana con breve excursus storico Inno nazionale, Tricolore, Emblema Diritti e doveri della maggiore età

2 Un augurio a tutti coloro che stanno per diventare maggiorenni e a chi tale passaggio lo ha appena compiuto, affinché colgano sempre la preziosità della vita e valorizzino il proprio processo di crescita, costruendo insieme con fiducia e speranza un futuro di pace per sé, per la società, per l Italia. Ci sono date che rimangono consegnate alla storia del Paese, scandendone in modo significativo il divenire: esse vanno ricordate e valorizzate al fine di coltivare tra gli italiani la coscienza del comune passato storico. Ma la data del 1 gennaio 1948 è altro: perché ha segnato la nascita di qualcosa che ha continuato a vivere, è vivo e ha un futuro, una tavola di principi e di valori, di diritti e di doveri, di regole e di equilibri, che costituisce la base del nostro stare insieme animando una competizione democratica senza mettere a repentaglio il bene comune. Con queste straordinarie parole (rivolte alla Camera dei Deputati in occasione della Celebrazione del 60 anniversario della Costituzione, il 23 gennaio 2008) il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ci offre la migliore sintesi sulla peculiarità, il significato e il valore della nostra Costituzione Italiana. Capita facilmente ai giovani di vivere tanto immersi nel presente da dimenticare o da sminuire o addirittura da ignorare i fatti e le persone della storia che hanno reso possibile e vivibile questo nostro tempo, nella nostra Italia e che ci permettono, nella libertà e nel rispetto reciproco, di coltivare ideali, sogni, progetti per costruire il nostro avvenire. 3

3 Quanti, per esempio, conoscono la Costituzione Italiana e la sua genesi? Quanti sanno i sacrifici di uomini e donne, di tanti giovani, che hanno dato anche la vita per conquistare il terreno favorevole alla sua realizzazione? Quanti hanno almeno letto gli articoli sui principi fondamentali? Quanti si rendono conto delle sostanziali novità benefiche apportate dalla Costituzione all identità del Paese e della sua influenza vitale nella nostra società? In un mondo massmediatico, come l attuale, bombardato da parole spesso inutili, ambigue, offensive, mistificanti, la Costituzione Italiana rischia di essere accantonata, proprio dai giovani, come un testo qualunque, come l ennesima raccolta di parole vuote o come un bel reperto archeologico. Occorre, pertanto, riscoprire le radici dei valori, delle istituzioni, delle regole a cui è ancorata la convivenza democratica dell Italia, radici che sono il fondamento per una condivisione di valori comuni e per la coesione politica sociale e morale della nostra terra. E non basta La Costituzione Italiana, infatti, non è solo una fondamentale tappa della storia italiana, bensì una presenza indispensabile, il punto fermo di riferimento sempre valido che guida e sostiene la Nazione. Ecco perché il presente sussidio non è una mera, seppur utile proposta di lettura, ma una sfida aperta a tutti i giovani, affinché, attraverso questo incontro cordiale con la Costituzione Italiana, amino maggiormente e rispettino il nostro Paese, acquisiscano coscienza piena della propria identità civile e si riapproprino di un ruolo responsabile, attivo e significativo, nel progresso e nello sviluppo dell Italia, nell Europa e nel Mondo. Le origini della Costituzione Dall Unità d Italia alla Seconda Guerra Mondiale 150 anni fa nasceva ufficialmente lo Stato Italiano, dopo anni di lotte, sudore e sangue, eroismi e tradimenti, moti rivoluzionari e azioni diplomatiche. I vari stati che strutturavano la Penisola italiana, uno per uno si unirono o furono annessi al Regno di Sardegna: il 17 marzo 1861 il primo parlamento nazionale, eletto con la legge elettorale vigente nel Regno di Sardegna, proclamò Vittorio Emanuele II Re d Italia. Il nuovo stato adottò lo Statuto Albertino, lo statuto che era stato concesso da Carlo Alberto di Savoia nel 1848 ai suoi sudditi. Tale carta fondamentale rimarrà in vigore per un secolo. Due guerre mondiali calpesteranno violentemente il suolo italiano. Proprio durante la Seconda Guerra Mondiale si porranno, però, le basi per la successiva rinascita dell Italia, la cui nuova Costituzione ne sarà il simbolo. La caduta del Fascismo e i primi progetti di ricostruzione Tra il 9 e il 10 luglio del 1943, le truppe anglo-americane sbarcano in forze in Sicilia e in pochi giorni la conquistano, preparando la risalita e la liberazione della Penisola. In quell estate di guerra in Italia succede di tutto: Mussolini perde la fiducia dei suoi gerarchi e il 25 luglio viene fatto arrestare dal Re Vittorio Emanuele III che affida il governo a Pietro Badoglio; cade quindi il Fascismo e si sgretola, di conseguenza, l alleanza con la Germania di Hitler; il 3 settembre, a Cassibile, l Italia firma l armistizio, reso pubblico l 8 settembre; in questo stesso giorno il Re, Badoglio e i massimi vertici militari fuggono, lasciando il paese nel caos, privo di ogni guida; il 12 settembre Mussolini è liberato dando inizio alla Repubblica di Salò. All indomani dell armistizio le forze antifasciste danno vita al Comitato di Liberazione Nazionale. Contemporaneamente in varie città italiane cominciano insurrezioni e, soprattutto da Roma in su, nasce la Resistenza. Il conflitto infuria: Roma viene liberata dopo un anno, il 4 giugno Vittorio Emanuele III nomina suo figlio Umberto Luogotenente del Regno; Badoglio si dimette e al suo posto si insedia il governo Bonomi. Il Decreto luogotenenziale n. 151 del 25 giugno 1944 stabilisce che alla fine della guerra sarà eletta a suffragio universale un Assemblea Costituente che sceglierà la forma dello stato e darà al Paese una nuova Costituzione. Questo decreto segna una rottura drastica con il passato e una svolta significativa nel futuro dell Italia: lo Statuto Albertino era stato una conces- 5

4 sione del Re, mentre la nuova Costituzione sarà decisa dal nuovo sovrano : il popolo italiano; in pratica non sarà più il sovrano a concedere la Costituzione al popolo, bensì il popolo a concedere, se deciderà in tal senso, la corona al sovrano. Poco prima della fine della guerra vengono istituiti la Consulta Nazionale e il Ministero della Costituente, degli organismi che dovranno preparare il terreno per la successiva fase di ricostruzione del Paese. Il Referendum istituzionale e l elezione dell Assemblea Costituente E finalmente la pace! Nazismo e Fascismo sono definitivamente sconfitti. L Italia esce, sì, distrutta e umiliata dalla terribile catastrofe bellica, ma con una grande volontà di rinascere. Non si perde tempo: per prima cosa occorre dare un volto nuovo al Paese e questo si potrà realizzare principalmente con una nuova Costituzione, qualunque sia la forma di governo tra monarchia e repubblica che si sceglierà. Nel marzo del 46, con due Decreti luogotenenziali, il governo De Gasperi modifica la normativa precedente e affida la decisione sulla forma istituzionale dello stato ad un referendum popolare; allo stesso tempo fissa le norme per l effettuazione delle votazioni sia per il referendum che per l Assemblea Costituente, che dovrà preparare la nuova Costituzione. Col referendum gli Italiani per la prima volta anche le donne sono chiamati a decidere se l Italia resterà una Monarchia o se diventerà una Repubblica. Si va alle urne il 2 giugno. L affluenza è altissima: quasi il 90% degli aventi diritto al voto che sono oltre 28 milioni. Come detto in precedenza si vota anche per la formazione dell Assemblea Costituente. Il 10 giugno finalmente, concluso lo scrutinio, si ottengono i risultati che decretano la vittoria della Repubblica. L Assemblea Costituente, dalle votazioni, risulta composta da 556 deputati, di cui 22 donne, rappresentanti di vari partiti. Seppur sorta con un mandato straordinario quello di preparare la Costituzione l Assemblea Costituente segna la rinascita di un Parlamento liberamente eletto in Italia dopo oltre vent anni di regime. Il 28 giugno l Assemblea Costituente elegge il primo Presidente della Repubblica: Enrico De Nicola. La Commissione, a sua volta, viene suddivisa in tre Sottocommissioni che si occuperanno rispettivamente: dei Diritti e Doveri dei cittadini; dell Organizzazione costituzionale dello Stato; e dei Lineamenti economici e sociali. Il 26 luglio hanno inizio i lavori per l elaborazione della nuova Costituzione. Ma da dove cominciare? Ormai non è più tempo per un lifting dello Statuto Albertino: occorre tagliare definitivamente i ponti con il passato e guardare al futuro, con contenuti e linee nuovi. L esperienza appena conclusa del regime ha lasciato una ferita aperta e dolorosa e ha evidenziato l importanza delle libertà civili e politiche, che si arricchisce di prospettive originali: in particolare la rilevanza del lavoro e del lavoratore. E poi come tornare ad una democrazia più forte, più efficiente, più protetta, tra le varie forme possibili? Dopo un intensa attività di elaborazione viene proposto un progetto di Costituzione all Assemblea plenaria che, il 4 marzo 1947, inizia la discussione generale. Il dibattito sui vari punti, tra le diverse forze politiche, è serrato, complesso, a tratti aspro. Malgrado ciò, con un larghissimo consenso, si arriva ad approvare definitivamente il testo della Costituzione della Repubblica Italiana il 22 dicembre dello stesso anno. Il 27 dicembre tale testo viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, ma è dal 1 gennaio 1948 che la Costituzione entra in vigore. La Commissione dei 75 ha ritenuto di dover partire da alcuni Principi fondamentali che, nella stesura definitiva, sono formulati nei primi 12 Articoli della Costituzione. Ricordiamo prima di tutto, nell Art. 1, il fondamento della Repubblica, il lavoro, che è anche un diritto-dovere di ciascuno (Art. 4). Poi si riconoscono e si difendono con forza i diritti inviolabili dell uomo (Art. 2). Si ribadisce l uguaglianza nella dignità sociale di tutti i cittadini, ai quali si deve garantire il pieno sviluppo della persona umana e l effettiva partecipazione all organizzazione politica, economica e sociale del Paese (Art. 3). Si indicano i nuovi capisaldi nel rapporto tra Stato e Chiesa (Art. 7) e tra Stato e tutte le altre confessioni religiose, ugualmente libere davanti alla Legge (Art. 8). Si assicura il diritto d asilo agli stranieri che nei loro paesi non vivono nella libertà (Art. 10). Si rende solenne, per la nuova Italia, l impegno per la pace e il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; l Italia acconsente, anche, alle limitazioni della propria sovranità derivanti dall adesione ad organismi internazionali che assicurino la pace e la giustizia tra le nazioni (Art. 11). La redazione e l entrata in vigore della Costituzione Italiana Il 15 luglio 1946 l Assemblea delibera l istituzione della Commissione per la Costituzione: un gruppo di 75 deputati incaricato di elaborare e proporre il progetto di Costituzione. 6 7

5 Breve presentazione della Costituzione Costituzione Italiana La Costituzione Italiana contiene il complesso delle norme fondamentali della vita della Repubblica e, come tale, ha un valore preminente su tutte le altre norme dello Stato. Per questo motivo ogni legge che viene proposta e votata dal Parlamento deve essere conforme alla Costituzione, altrimenti viene annullata. L organo competente preposto a verificare che le leggi siano conformi con la Costituzione è la Corte costituzionale. La Costituzione Italiana è composta da 139 Articoli. Dopo i primi 12 che, come già detto, espongono i principi fondamentali, la Costituzione è divisa in due parti: la prima tratta i diritti e i doveri dei cittadini; la seconda contiene le norme di organizzazione e la disciplina delle funzioni della Repubblica. La Costituzione comprende, infine, 18 disposizioni di carattere transitorio e finale che furono necessarie per attuare la transizione graduale al nuovo ordinamento. Ecco la struttura della Costituzione Italiana: PRI CIPI FO DAME TALI (1-12) PARTE I. DIRITTI E DOVERI DEI CITTADI I Titolo I. Rapporti civili (13-28) Titolo II. Rapporti etico-sociali (29-34) Titolo III. Rapporti economici (35-47) Titolo IV. Rapporti politici (48-54) PARTE II. ORDI AME TO DELLA REPUBBLICA Titolo I. Il Parlamento Sezione I. Le Camere (55-69) Sezione II. La formazione delle leggi (70-82) Titolo II. Il Presidente della Repubblica (83-91) Titolo III. Il Governo Sezione I. Il Consiglio dei Ministri (92-96) Sezione II. La Pubblica Amministrazione (97-98) Sezione III. Gli organi ausiliari (99-100) Titolo IV. La Magistratura Sezione I. Ordinamento giurisdizionale ( ) Sezione II. orme sulla giurisdizione ( ) Titolo V. Le Regioni, le Provincie, i Comuni ( ) Titolo VI. Garanzie costituzionali Sezione I. La Corte costituzionale ( ) Sezione II. Revisione della Costituzione. Leggi costituzionali ( ) DISPOSIZIO I TRA SITORIE E FI ALI (I-XVIII) 8 PRI CIPI FO DAME TALI Art. 1. L Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Art. 2. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Art. 4. La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. Art. 5. La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell autonomia e del decentramento. Art. 6. La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche. 9

6 Art. 7. Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale. Art. 8. Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze. Art. 9. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Art. 10. L ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l estradizione dello straniero per reati politici. Art. 11. L Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. Art. 12 La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni. 10 PARTE I DIRITTI E DOVERI DEI CITTADI I TITOLO I RAPPORTI CIVILI Art. 13. La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto. È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà. La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva. Art. 14. Il domicilio è inviolabile. Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri, se non nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale. Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanità e di incolumità pubblica o a fini economici e fiscali sono regolati da leggi speciali. Art. 15. La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili. La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge. Art. 16. Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche. Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge. 11