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1 A tre anni da Vallà... A cura di Tormena Ezio Sono passati tre anni da quel 6 giugno del 2009, quando un violento tornado colpì il paese di Vallà di Riese PioX, provocando gravi danni. Ricordiamo brevemente cosa accadde quel giorno, e cerchiamo di capire come nascano simili fenomeni. Una saccatura sulla penisola Iberica, convoglia correnti fredde e secche in quota verso le regioni settentrionali, dove al suolo è presente una massa d aria calda e umida. La differenza termo-igrometrica è già favorevole a instabilizzare l atmosfera, ma quel giorno si vanno ad aggiungere altri due ingredienti, che risulteranno determinanti per la genesi dell evento tornadico. Il ramo ascendente di una forte corrente a getto (con valori prossimi ai 200 Km/h) interessa infatti il nord Italia da ovest ad est, e i radiosondaggi evidenziano uno shear favorevole allo sviluppo di supercelle, con una rotazione oraria e una intensificazione delle correnti salendo di quota. 1

2 Genesi e sviluppo della supercella tornadica Nel primo pomeriggio si formano due celle nella zona del Garda, che si rafforzano e vanno ad unirsi poco prima di entrare nel vicentino. Il sistema temporalesco approda nel vicentino e si organizza, assumendo le caratteristiche di una supercella. Lo stesso aumenta di velocità, e si stima viaggi a Km/h. 2

3 Entrato nel trevigiano le immagini del radar evidenziano la classica figura dell eco ad uncino, tipico delle formazioni tornadiche. Il sistema prosegue la sua corsa verso il Friuli, dove un nuovo tornado di categoria EF2 toccherà terra nei pressi di Valvasone (PN). Cerchiamo di capire ora in maniera semplice e comprensibile a tutti cosa sono e come si formano la supercella e il tornado. 3

4 La supercella Si tratta di un sistema di correnti ascendente e discendente su vasta scala in cui la prima è dotata di moto rotatorio (updraft rotante) e conosciuta col termine di mesociclone, un ciclone in miniatura con diametro di alcune decine di km. La supercella, per certi versi, può essere considerata come un enorme cella singola provvista al suo interno di una corrente ascensionale rotante in senso antiorario. Correnti ascendenti Inflow: corrente caldo-umida che alimenta dal basso la nube Updraft: corrente ascensionale all interno della nube Correnti discendenti Outflow: corrente fredda e secca che si propaga orizzontalmente a ventaglio al di sotto della nube Downdraft: corrente discensionale all interno della precipitazioni. 4 nube accompagnata da

5 In Italia è un fenomeno relativamente raro, però spesso succede che le supercelle vengano confuse con temporali violenti. Una supercella si differenzia da altre strutture temporalesche perché: Tutto il cumulonembo della supercella ruota lentamente in senso antiorario Non è presente la rigenerazione, in quanto il sistema si autoalimenta Possono stazionare per ore nella stessa zona geografica Presenza di eventuali tornado Il tornado Il tornado è una colonna d aria in violenta rotazione a contatto con il terreno che scende da un cumulonembo. I tornado sono fuori di ogni dubbio il fenomeno atmosferico più incredibile e distruttivo. Essi sono molto più piccoli e molto meno duraturi degli uragani: un uragano può superare i 1000 Km di diametro mentre i tornado eccedono raramente i 2 Km. Ma un tornado, nella sua ristretta fascia di distruzione, scatena venti che possono spirare a oltre 500 Km/h (molto superiori ai 300 Km/h dei venti dei cicloni tropicali) esercitando sulle superfici colpite pressioni dell'ordine di 1 tonnellata per metro quadrato. 5

6 Normalmente un fenomeno temporalesco sviluppa dei moti ventosi al suo interno più o meno rettilinei (correnti ascendenti); in alcuni casi, invece, il moto ventoso che genera il cumulonembo può dar vita a vortici, ovvero alla formazione di moti circolatori verticali all'interno e all'esterno della nube. Questi vortici, in determinate situazioni, danno origine al tornado. Gli ingredienti fondamentali per la possibile formazione di un tornado principalmente sono: aria calda e umida al suolo sormontata da aria fredda e secca in quota; direzione ed intensità dei venti che varia con la quota (wind shear) eventuale presenza del ramo ascendente della corrente a getto 6

7 Aria calda e umida al suolo e correnti fredde e secche in quota Corrisponde ad un fronte freddo, in cui l aria fredda in arrivo solleva in maniera forzata e violenta l aria calda e umida presente, favorendo lo sviluppo di temporali (temporali frontali). Wind shear Il variare dell intensità e della direzione dei venti con il salire di quota, può portare alla nascita di un mesociclone, cioè tutta la struttura temporalesca si comporto come un ciclone in miniatura, dove correnti fredde e calde ruotano attorno ad un centro di bassa pressione. Questa rotazione di tutto il sistema temporalesco va a modificare la corrente ascendente del sistema (corrente di inflow), che sarà costretta ora a salire in maniera vorticosa. Al centro della colonna d'aria ascensionale si forma una notevole depressione con una differenza di gradiente barico tra centro e periferia. Nel caso questa raggiunga valori notevoli (dai 20 ai 40 hpa) l'aria viene letteralmente risucchiata fino a raggiungere il suolo, con una corrente circolatoria concentrata che raggiunge altissime velocità. E nato il tornado. 7

8 Corrente a getto L eventuale presenza in quota del ramo ascendente la corrente a getto, stimola la formazione di moti rotativi, oltre a favorire il risucchio di aria Questo dai bassi grazie strati. alla divergenza in quota (cioè una fuoriuscita di aria sul piano orizzontale), che crea un deficit di aria che può essere colmato solamente con il richiamo di aria dal suolo. I danni Le devastazioni che, in un tempo relativamente molto breve, può provocare il passaggio di un tornado non hanno eguale in natura, e sono sicuramente paragonabili a quelle prodotte dai terremoti. Al suo passaggio si verifica un forte e brusco calo di pressione dell ordine di millibar in pochi minuti e, in casi eccezionali, addirittura fino a 60 millibar, pari a circa il 6% della pressione atmosferica al suolo. Tale brusco crollo della pressione nel centro del vortice crea un elevato dislivello barico rispetto alla periferia che sottopone gli ostacoli incontrati a una enorme forza di spinta orizzontale, dell ordine di qualche quintale per metro quadrato. I danni maggiori a costruzioni e oggetti sono dovuti alla pressione orizzontale dei violentissimi venti. Un vento che soffi alla velocità di 500 chilometri orari ha una forza d impatto che non è 8

9 solo 10 volte, ma bensì 100 volte maggiore a quella di un vento da 50 chilometri orari e ci si può immaginare quale sia la sua enorme potenza distruttiva (qualche tonnellata per metro quadrato). Non bisogna poi dimenticare i danni provocati dai detriti scagliati con violenza dal forte vento. Per poter classificare un tornado recentemente si tende ad utilizzare una nuova scala, la scala Enhanced Fujita (EF), ottenuta analizzando le informazioni e i dati disponibili dalle ultime campagne d'osservazione, in contemporanea con i progressi della scienza delle costruzioni con modelli e simulazioni, sulla dinamica dei venti sulle strutture urbane KMh KMh KMh KMh KMh Oltre 322 KMh 9

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