Informa Scuola & EF N.7 del 13 maggio 2014

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1 Informa Scuola & EF N.7 del 13 maggio Scatti d anzianità 2012 Da FLCgil: si va verso il recupero - La Ministra Giannini sta per firmare l atto di indirizzo che dà il via al negoziato tra Aran e sindacati scuola sul ripristino degli scatti di anzianità 2012 per docenti e ATA. Questo è quanto ha essa stessa riferito durante un audizione che si è tenuta nei giorni scorsi al Senato. Finalmente si sblocca una situazione che sta ingiustamente penalizzando docenti e ATA, già sottopagati a causa del blocco del Ccnl, dei tagli e dell assenza di qualsivoglia valorizzazione sociale del lavoro scolastico. Ci aspettiamo, però, che nell atto di indirizzo sia contenuto anche il reintegro dei Fondi per il Mof (Miglioramento dell offerta formativa) che ha rappresentato in questi anni uno, se non l unico, valido supporto per arricchire la didattica e il lavoro scolastico, consentendo l esercizio reale dell autonomia scolastica. L utilizzo del Mof per retribuire gli scatti di anzianità maturati nel 2011 ha inferto un duro colpo (-25% delle risorse complessive del MOF) all autonomia scolastica, ha ridimensionato la contrattazione di istituto e, soprattutto, ha inciso dolorosamente e negativamente sull offerta formativa agli alunni. Questi fondi non andavano toccati perché l impegno governativo di restituzione degli scatti era basato sul recupero del 30% dei risparmi realizzati con il taglio di circa 140 mila unità di personale (Legge 133/2008). Adesso si paventa un ulteriore taglio di 350 milioni di euro per il ripristino dell annualità 2012: ciò significa più che dimezzare le risorse disponibili. Chiediamo il ripristino dell intero ammontare del Mof. Per la restituzione degli scatti 2012 e 2013 vanno trovate le risorse altrove, ad esempio ridando alle scuole quanto è stato sottratto negli ultimi anni. Da Uil scuola: Il ministro Giannini annuncia la firma dell atto di indirizzo. - Con l annuncio dato in Commissione Istruzione al Senato, l impegno preso dal ministro nel corso dell incontro del 23 aprile viene rispettato è un primo commento del segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna che rileva, tuttavia, come occorra verificare i tempi di tutte le firme necessarie e quanto sarà scritto nell atto di indirizzo e come i ritardi accumulati in precedenza fanno giungere a soluzione questo problema solo a fine di anno scolastico. Serve una programmazione rigorosa e un approccio complessivo ed organico delle questioni legate alla retribuzione del personale. Il ministro - sottolinea Di Menna - deve assicurare che tutti gli atti preparatori, compresa la disponibilità delle risorse del fondo di istituto per retribuire le attività aggiuntive siano assicurate già da settembre, in modo da permettere alle scuole di programmare le attività per l intero anno scolastico. CAPDI & LSM Via del Gazzato, n Mestre Venezia info@capdi.it - fax:

2 Questo anche in considerazione degli effetti del decreto legge approvato recentemente che ripristina quanto previsto dal contratto e quindi anche la normale progressione per anzianità. Una volta convocati all Aran auspichiamo non ci saranno ulteriori ritardi e freni burocratici e soprattutto si possano utilizzare le risorse non spese. Per quanto ci riguarda ribadisce Di Menna come abbiamo fatto nella precedente trattativa, siamo pronti a concludere il negoziato in 24 ore. Quando la vicenda degli scatti di anzianità sarà conclusa è bene che siano affrontati lo ripeteremo nell incontro con il ministro, previsto per il 14 maggio, precisa Di Menna i temi legati agli aspetti retributivi del personale che vanno affrontati, in modo organico, dal fondo di istituto al riconoscimento delle professionalità, nell unica sede possibile, quella del rinnovo contrattuale, evitando di pensare a soluzioni tampone o a un utilizzo improvvisato delle risorse collegate a progetti tra loro scoordinati. - Graduatorie ad esaurimento docenti 2014: prorogata la scadenza fino al 17 maggio Il Miur, ha comunicato con la nota 4406/14 la proroga della scadenza per la presentazione delle domande delle Graduatorie ad esaurimento fino alle ore 14 del 17 maggio La proroga è soltanto tecnica, in considerazione delle numerose anomalie del sistema, mentre resta ferma la data del 10 maggio per la valutabilità di titoli e servizi. - Sui banchi 223 mila alunni disabili. Barriere in molte scuole da Press-IN anno VI / n ROMA. Le scale sono a norma e anche i bagni sono per lo più accessibili, ma quanto ai percorsi interni ed esterni le scuole italiane hanno ancora barriere a volontà: in sette su dieci non c è praticamente traccia di supporti o aiuti (dagli scivoli ai segnali visivi o acustici) che rendano più facili gli spostamenti delle persone con disabilità. A rimarcarlo sono i dati elaborati, su base Istat, da Exposanità, la manifestazione dedicata a sanità e assistenza che andrà in scena a Bologna dal 21 al 24 maggio prossimi e che dedicherà diversi focus di approfondimento e di riflessione proprio al tema della disabilità. In un report dedicato alla situazione delle scuole, viene segnalato che oltre alla presenza del CAPDI & LSM Via del Gazzato, n Mestre Venezia info@capdi.it - fax:

3 sostegno gli alunni disabili necessitano di servizi con determinate caratteristiche per il superamento delle barriere architettoniche: ecco dunque che i dati mostrano che nel nostro paese c è una percentuale abbastanza alta di scuole con scale a norma (sono il 79% delle scuole primarie e l 86,8% delle secondarie di primo grado) e un numero ugualmente alto di strutture con servizi igienici a norma (si tratta del 76,7% delle scuole primarie e del 79,7% delle secondarie di primo grado). Non che non vi siano differenze regionali, anche abbastanza marcate, ma nella media i numeri sono abbastanza soddisfacenti: nella scuola primaria i due opposti sono rappresentati dalla Calabria (60,6% di scale a norma e 58,7% di servizi igienici) e dalla Valle d Aosta (rispettivamente al 93,2% e al 94,5%), mentre nella scuola secondaria di primo grado l eccellenza è sempre in Valle d Aosta (che può vantare perfino un 100% di scale a norma, e il 95,2% dei bagni) con Calabria (76,6% di scale) e Basilicata (62,7% di servizi igienici) a chiudere le due classifiche. Fra le altre, in media il Piemonte oscilla sull 80%, la Lombardia sul 90%, il Veneto sull 83%, il Lazio sul 78%, la Puglia sull 84%, la Sicilia e la Sardegna sul 77%. Va ovunque male, invece, la situazione dei percorsi interni ed esterni: solo il 29,8% delle scuole primarie e appena il 29,1% delle scuole secondarie di primo grado hanno reso accessibili i percorsi interni, e numeri simili (28,4% delle scuole primarie e nel 27,2% delle scuole secondarie) si registrano per i percorsi esterni. A superare il 50% di scuole accessibili da questo punto di vista sono solamente le due province autonome di Trento e Bolzano (con percentuali variabili fra il 51 e il 66%): tutte le altre regioni restano ampiamente al di sotto della soglia. Il Piemonte oscilla intorno al 31%, la Lombardia sul 36%, il Veneto e l Emilia Romagna sul 34%, la Liguria sul 25%, la Toscana sul 30%, il Lazio fatica ad arrivare al 20%, la Campania è al 21%, la Puglia al 26%, la Basilicata al 18%, la Calabria al 17%. Exposanità ricorda poi i dati complessivi sul sostegno che parlano di 223 mila alunni disabili (anno scolastico 2012/13), pari al 2,5% degli studenti totali. L incidenza più elevata si segnala in Trentino Alto Adige (3,3% sul totale degli alunni della regione), Lazio (3,1%) e Abruzzo (3,1%) mentre la Basilicata (1,9%) e la Calabria (2%) sono le regioni con il tasso più basso. La netta maggioranza degli alunni disabili (66,7%) ha una disabilità di tipo intellettivo mentre quella motoria è presente nel 4,1% dei casi, quella uditiva nel 2,9% e quella visiva nell 1,7%. Il rapporto tra docenti e numero degli alunni con disabilità è di uno ogni due studenti: Molise e Basilicata sono le regioni che dedicano più risorse con una media di un insegnante ogni 1,6 alunni con disabilità mentre nelle regioni Lazio e Lombardia il rapporto è inferiore (un docente ogni 2,4 alunni). Il tema dell integrazione scolastica degli alunni con disabilità - afferma Marilena Pavarelli, project manager di Exposanità - impone due diversi livelli di riflessione: da un lato è necessario ripensare ed adattare l edilizia scolastica così da renderla fruibile al maggior numero di studenti possibile, dall altro occorre dotarsi di una serie di risorse materiali ed umane che concorrano a rendere la scuola italiana più accessibile anche nei confronti di coloro che presentano difficoltà nell apprendimento. Exposanità continua - darà come di consueto spazio a queste due tematiche dedicando una serie di appuntamenti alla progettazione for all, a quei prodotti destinati a chi presenta difficoltà cognitive nonché alle competenze necessarie a tutti coloro che seguono gli alunni con tali difficoltà: famiglie, insegnanti di sostegno, logopedisti, fisioterapisti e, più in generale, tutte le figure dello spettro riabilitativo. Oltre alle iniziative su! barriere architettoniche e handicap cognitivi, la manifestazione bolognese affronterà il tema CAPDI & LSM Via del Gazzato, n Mestre Venezia info@capdi.it - fax:

4 disabilità da più punti di vista: fra le altre iniziative, previsti eventi speciali come Horus Sport (realizzato insieme al Comitato Paralimpico) con un'area sport in cui sarà possibile praticare dal vivo le discipline più diffuse, e come Ludoteca for all spazio ai giochi per bambini disabili, per far conoscere al pubblico e agli addetti ai lavori le ultime novità presenti sul mercato. - Musei gratis per gli insegnanti dal sito del Miur E in vigore, dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 26 marzo, il provvedimento che consente ai docenti delle scuole di accedere gratuitamente a musei statali e siti archeologici, storici e di interesse culturale gestiti dallo Stato, in via sperimentale per l anno Allegato A: Circolare 9 aprile 2014 Allegato B: Modulo richiesta - Autonomia e flessibilità nella secondaria di II grado da Flcgil "Quota di autonomia", "spazi di flessibilità", "insegnamenti facoltativi", "attivazione di ulteriori insegnamenti obbligatori", ecc. I Regolamenti sulla secondaria di secondo grado presentano una serie di istituti giuridici che impattano sulla concreta azione educativa delle scuole e che stanno creando non pochi malintesi, se non veri e propri conflitti, determinati soprattutto dalla scarsa chiarezza delle norme emanate. Il documento allegato ha lo scopo di fornire un aiuto concreto ai docenti e ai dirigenti scolastici per definire le modalità di utilizzo delle quote di autonomia e degli spazi di flessibilità coerenti con l'idea di una scuola pubblica autorevole e di qualità. Allegato C: Scheda FLcgil su autonomia e flessibilità CAPDI & LSM Via del Gazzato, n Mestre Venezia info@capdi.it - fax:

5 Seguici in Un abbraccio Flavio Cucco Presidente Capdi & LSM Venezia Mestre 13 maggio 2014 CAPDI & LSM Via del Gazzato, n Mestre Venezia - fax:

6 MIUR.AOODGPER.REGISTRO UFFICIALE(U)

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8 Timbro dell Istituto scolastico Modello di documentazione rilasciato ai sensi del Decreto del del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, di concerto con il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e il Ministero dell Economia e delle Finanze su Modalità per l accesso gratuito del personale docente nei musei statali e nei siti di interesse archeologico, storico e culturale (Legge , n. 128, articolo 16, comma 3). La/il docente, nata/o il. a.... è insegnante con contratto a tempo indeterminato determinato dal. al.. presso questa Istituzione scolastica. La/ il docente.., insegnante di (indicare la/le disciplina/e ) ha diritto, secondo le disposizioni sopra indicate e nei limiti delle risorse finanziarie previste dalla legge, all accesso gratuito ai musei statali e ai siti di interesse archeologico, storico e culturale. IL DIRIGENTE SCOLASTICO (Timbro della Scuola)

9 Premessa "Quota di autonomia", "spazi di flessibilità", "insegnamenti facoltativi", "attivazione di ulteriori insegnamenti obbligatori", ecc. I Regolamenti sulla secondaria di secondo grado presentano una serie di istituti giuridici che impattano sulla concreta azione educativa delle scuole e che stanno creando non pochi malintesi, se non veri e propri conflitti, determinati soprattutto dalla scarsa chiarezza delle norme emanate. Anche su questo versante la FLC CGIL conferma il giudizio nettamente negativo sui Regolamenti Gelmini sulla secondaria di II grado, non solo per la forte riduzione del personale docente e ATA, ma anche perché il riordino disegna una scuola più povera, non all altezza delle sfide della società contemporanea, incapace di dare risposte credibili ai bisogni di formazione e conoscenza dei giovani della fascia di età tra i 14 e i 18 anni. Il presente documento ha lo scopo di fornire un aiuto concreto ai docenti e ai dirigenti scolastici per definire le modalità di utilizzo delle quote di autonomia e degli spazi di flessibilità coerenti con l idea di una scuola pubblica autorevole e di qualità. 1

10 ISTITUTI PROFESSIONALI Riferimenti normativi: DPR 87/10 art. 5 e 8 Direttiva 65/10 punto Direttiva 5/12 punto DPR 275/99 CM 34/14 Cos è QUOTA AUTONOMIA Si tratta di una quota oraria del piano di studi che viene rimessa direttamente alle singole istituzioni scolastiche, nell ambito degli indirizzi definiti dalle singole regioni e in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale a conclusione dei percorsi degli Istituti Professionali. Con tale quota è possibile: potenziare gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti, con particolare riferimento alle attività di laboratorio attivare ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell'offerta formativa. L utilizzo della quota di autonomia riguarda tutte le classi. Infatti con il 2014/15 il riordino andrà a regime sull intero percorso di studi. Vincoli Nell'ambito delle dotazioni organiche del personale docente determinate annualmente, è prevista la possibilità di assegnare un contingente potenziato di organico alle singole istituzioni scolastiche e/o di renderlo disponibile attraverso gli accordi di rete (ipotesi altamente improbabile vista la forte riduzione di personale operata negli scorsi anni) L utilizzo della quota di autonomia non deve determinare esuberi di personale né nell'immediato né a regime non deve determinare la trasformazione di cattedre interne in cattedre orario esterne non può essere superiore al 20% dell orario complessivo delle lezioni previsto per il primo biennio e per il complessivo triennio. Inoltre ciascuna disciplina non può essere ridotta in misura superiore al 20% del monte ore previsto per ciascun Istituti professionali 2

11 percorso di studio le attività e gli insegnamenti scelti autonomamente dalle istituzioni scolastiche devono essere coerenti con il profilo educativo, culturale e professionale dello studente definito in relazione al percorso di studi prescelto gli studenti sono tenuti alla frequenza delle attività e degli insegnamenti facoltativi prescelti la valutazione dei risultati di apprendimento delle materie facoltative concorre alla valutazione complessiva le richieste degli studenti sono formulate all atto delle iscrizioni alle classi. Come già detto, l'utilizzo della quota di autonomia deve essere coerente con gli indirizzi definiti dalle singole regioni. Suggerimenti e indicazioni Cosa fare per il 2014/15 Cosa non fare per il 2014/15 Cosa dicono le norme L'utilizzo della quota di autonomia determina la modifica dei contributi orari delle varie discipline coinvolte ai fini della costituzione degli organici. La scelta dell utilizzo della quota di autonomia deve essere deliberata dal collegio dei docenti e motivata nel POF con l indicazione delle modalità di raggiungimento di tutti gli obiettivi previsti per ciascuna disciplina, soprattutto per quelle per le quali si prevede una riduzione oraria Programmare l eventuale utilizzo della quota di autonomia sulla base di un POF "pluriennale" e in relazione ai vincoli elencati nel riquadro precedente. Non utilizzare la quota di autonomia per attivare insegnamenti affidati esclusivamente a esperti esterni (ipotesi che sembrerebbe prevista dall art. 5 comma 3 lettera f) del DPR 87/10. Peraltro questa parte del Regolamento è poco chiara poiché parla di spazi di flessibilità riferendosi però alla quota di autonomia! Evitare conflitti personali all interno del collegio. A) Quota oraria demandata alle singole istituzioni scolastiche DPR 87/10 art. 5 comma 3 lettera a) Gli istituti professionali: a) possono utilizzare la quota di autonomia del 20% dei curricoli, nell'ambito degli indirizzi definiti dalle regioni e in coerenza con il profilo di cui all'allegato A), sia per potenziare gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti, con particolare riferimento alle attività di laboratorio, sia per attivare ulteriori insegnamenti, Istituti professionali 3

12 finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell'offerta formativa. Nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato, tale quota è determinata, in base all'orario complessivo delle lezioni previsto per il primo biennio e per il complessivo triennio, tenuto conto delle richieste degli studenti e delle loro famiglie, fermo restando che ciascuna disciplina non può essere decurtata per più del 20% previsto dai quadri orario di cui agli allegati B) e C). B) Orario annuale DPR 87/10, art. 5 comma 1 lettera b) b) l'orario complessivo annuale è determinato in ore, corrispondente a 32 ore settimanali di lezione, comprensive della quota riservata alle regioni e dell'insegnamento della religione cattolica secondo quanto previsto all'articolo 3, comma 1, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226; C) Insegnamenti facoltativi ed esperti DPR 87/10, art. 5 comma 3 lettera f) Gli istituti professionali: f) possono stipulare contratti d'opera con esperti del mondo del lavoro e delle professioni con una specifica e documentata esperienza professionale maturata nel settore di riferimento, ai fini dell'arricchimento dell'offerta formativa e per competenze specialistiche non presenti nell'istituto, nei limiti degli spazi di flessibilità di cui alla lettera a) e delle risorse iscritte nel programma annuale di ciascuna istituzione scolastica. D) Soprannumerarietà Linee guida primo biennio degli Istituti Professionali Direttiva 65/10, punto La quota di autonomia può essere utilizzata, nei limiti del contingente di organico annualmente assegnato alle istituzioni scolastiche e senza determinare situazioni di soprannumerarietà, in base all orario complessivo delle lezioni previsto per il primo biennio e per il complessivo triennio. Linee guida triennio degli Istituti Professionali Direttiva 5/10, punto La quota di autonomia è determinata nei limiti del contingente di organico annualmente assegnato alle istituzioni scolastiche in base all orario complessivo delle lezioni del secondo biennio e del quinto anno, senza determinare esuberi di personale. Istituti professionali 4

13 CM 34 del 01/04/2014, Dotazioni organiche del personale docente per l anno scolastico 2014/2015 Poiché l utilizzo di tale quota, da calcolare tenendo conto della proiezione sull intero percorso quinquennale, non potrà comunque determinare esuberi di personale a regime, il sistema informativo ha attivato una apposita funzione a mezzo della quale le istituzioni scolastiche potranno apportare le modifiche orarie alle classi di concorso (ore in più in corrispondenza di ore in meno) e, contestualmente, gli Uffici scolastici territoriali potranno verificare il determinarsi o meno di situazioni di esubero, e quindi, autorizzare interventi modificativi del quadro orario. L utilizzo della quota dell autonomia non potrà determinare a regime situazioni di soprannumerarietà (né trasformazione di cattedre interne in cattedre orario esterne) a livello scuola e, pertanto, si renderà possibile solo in presenza di classi di concorso con posti o ore disponibili. N.B.: Le istituzioni scolastiche possono continuare ad utilizzare tutte le forme di flessibilità organizzativa e didattica, ivi compresa le compensazioni fra discipline e attività, previste dal Regolamento sull autonomia delle istituzioni scolastiche di cui al DPR 275/99. Le compensazioni fra le discipline e le attività non hanno alcuna conseguenza sulla costituzione delle cattedre e sulla definizione dell'organico. Istituti professionali 5

14 Utilizzo degli spazi di flessibilità per i percorsi sussidiari di Istruzione e Formazione professionale Norme di riferimento: D. Lgs. 226/05 DPR 87/10 Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 29 aprile 2010 Intesa in Conferenza Unificata del 16 dicembre 2010 Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 27 luglio 2011 Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 19 gennaio 2012 Linee guida primo biennio Istituti professionali Direttiva 65/10 punto Linee guida triennio Istituti professionali Direttiva 5/12 punto CM 34/14 CM 18/13 (circolare organico di fatto a.s. 2013/14 in attesa della emanazione della CM relativa all'a.s. 2014/15) Premessa Il Regolamento sugli istituti professionali prevede la possibilità di utilizzare, a partire dal 3 anno, gli spazi di flessibilità (35% nel secondo biennio e 40% nel quinto anno), per articolare le aree di indirizzo in opzioni (cfr. la scheda specifica). Il medesimo regolamento prevede che gli istituti professionali possano utilizzare gli spazi di flessibilità anche nel primo biennio per erogare in regime di sussidiarietà e previa intesa in Conferenza Unificata, i percorsi di istruzione e di formazione professionale regionale ai fini del conseguimento di qualifiche e diplomi professionali. A seguito della sottoscrizione: dell Accordo Stato-Regioni il 29/4/2010 che ha definito, in prima applicazione, le 21 qualifiche professionali e i 21 diplomi professionali validi su tutto il territorio nazionale dell Intesa in Conferenza Unificata del 16/12/2010 che ha definito le modalità di erogazione dei percorsi di IeFP in regime di sussidiarietà (complementare e integrativa) da parte degli istituti professionali statali a partire dall a.s. 2011/12 è stato possibile utilizzare gli spazi di flessibilità fin dal primo anno del percorso di studi degli istituti professionali. Con l'accordo Stato-Regioni del 27/07/2011 sono state definiti i repertori delle qualifiche e dei diplomi professionali nonché le modalità per la "messa a regime" dei percorsi di IeFP. Infine, con l'accordo Stato-Regioni del 19/01/2012 è stata aggiunta una ulteriore qualifica, "Operatore del mare e delle acque interne" e ridefinita quella di "Operatore del benessere". Percorsi sussidiari di istruzione e formazione professionale 6

15 SPAZI DI FLESSIBILITÀ Cosa sono Vincoli Suggerimenti e indicazioni Cosa fare per il 2014/15 Cosa non fare per il 2014/15 Si tratta di una quota dell'orario annuale delle lezioni che può essere utilizzata dalle singole istituzioni scolastiche per svolgere un ruolo integrativo e complementare rispetto al sistema dell'istruzione e della formazione professionale regionale. La flessibilità: non può determinare esuberi di personale non può essere superiore al 25% dell orario annuale complessivo delle lezioni previsto per il primo biennio non può essere superiore al 35% dell orario annuale complessivo delle lezioni previsto per il terzo anno (tipologia A: sussidiarietà integrativa) non può essere superiore al 35% dell orario delle lezioni previsto per il secondo biennio (tipologia B: sussidiarietà complementare) Gli insegnamenti attivati mediante l utilizzazione degli spazi di flessibilità devono fare riferimento alle competenze-abilità-conoscenze previste per ciascuna qualifica professionale dagli Accordi del 27/7/2011 e del 19/01/2012 e alla corrispondenza competenze-classi di concorso definite dall Intesa del 16/12/2010 e dal citato Accordo del 19/1/2012. ATTENZIONE: La CM 34/14 precisa chiaramente che gli spazi di flessibilità nei percorsi IeFP sussidiari determina la modifica dei contributi orari delle varie discipline coinvolte in organico di fatto e non di diritto. L utilizzo degli spazi di flessibilità riguarda le classi prime, seconde e terze dei percorsi sussidiari integrativi di IeFP e le classi dalla prima alla quarta dei percorsi sussidiari complementari. Infatti in base all Intesa del 16/12/2010 tali percorsi sono stati attivati a partire dall a.s. 2011/12 La scelta dell utilizzo degli spazi di flessibilità deve essere deliberata dal Collegio dei docenti e inserita nel POF Occorre programmare l utilizzo degli spazi di flessibilità sulla base di un POF "pluriennale" e in relazione ai vincoli elencati nel riquadro precedente. Non utilizzare gli spazi di flessibilità per attivare insegnamenti affidati esclusivamente a esperti esterni Non utilizzare tale quota se non supportata da una precisa quantificazione oraria su base annuale e pluriennale di ciascuna competenza da acquisire Evitare conflitti personali all interno del collegio. Percorsi sussidiari di istruzione e formazione professionale 7

16 Cosa dicono le norme A) Spazi di flessibilità DPR 87/10, Art. 5 comma 3 lettera c) Gli istituti professionali: c) possono utilizzare gli spazi di flessibilità anche nel primo biennio entro il 25% dell'orario annuale delle lezioni per svolgere un ruolo integrativo e complementare rispetto al sistema dell'istruzione e della formazione professionale regionale nei limiti degli assetti ordinamentali e delle consistenze di organico previsti dal presente regolamento. C) Intesa in Conferenza Unificata del 16/12/10 "4.5 ( ) Per le tipologie A e B, le classi hanno una composizione qualitativa dell organico docente e tecnico coerente con gli standard formativi dei percorsi di IeFP, utilizzando le modalità organizzative di cui all articolo 5, comma 3, del D.P.R. n. 87/2010." D) Arricchimento dell offerta formativi ed esperti Linee guida primo biennio degli Istituti Professionali Direttiva 65/10, punto Per arricchire l offerta formativa della scuola e disporre di competenze specialistiche non presenti nell istituto, le scuole possono stipulare contratti d opera con esperti del mondo del lavoro e delle professioni, che abbiano una specifica e documentata esperienza professionale maturata nel settore di riferimento, nei limiti degli spazi di flessibilità previsti dal regolamento sul riordino degli istituti professionali e delle risorse iscritte nel programma annuale di ciascuna istituzione scolastica. E) Soprannumerarietà Linee guida primo biennio degli Istituti Professionali Direttiva 65/10, punto La flessibilità non può determinare comunque esuberi di personale, perciò va utilizzata nei limiti delle dotazioni organiche assegnate. CM 34 del 01/04/2014, Dotazioni organiche del personale docente per l anno scolastico 2014/2015 Resta inteso che la scelta della classe di concorso prevista dalla citata tabella 2 (allegata all'intesa del 16/12/2010, n.d.r.) non dovrà comportare situazioni di soprannumero o di esubero a livello provinciale, tenendo a riferimento lo sviluppo quinquennale dei corsi statali e di quelli triennali dei corsi IeFP. Percorsi sussidiari di istruzione e formazione professionale 8

17 CM 18 del 4 luglio 2013 Anno scolastico 2013/ adeguamento degli organici di diritto alle situazioni di fatto. " Mentre per l utilizzo della quota di autonomia è stata prevista una apposita funzione dal Sistema informativo, la quota di flessibilità necessaria per svolgere un ruolo integrativo e complementare rispetto al sistema di istruzione e formazione professionale regionale potrà essere utilizzata in organico di fatto applicando le opportune curvature alle discipline previste dal riordino dell istruzione professionale dal D.P.R. 15 marzo 2010, n. 87," Percorsi sussidiari di istruzione e formazione professionale 9

18 Riferimenti normativi: DPR 88/10 art. 5 e 8 Direttiva 57/10 punto Direttiva 4/12 punto DPR 275/99 CM 34/14 QUOTE ORARIE DI ISTITUTI TECNICI QUOTA AUTONOMIA Cos è Si tratta di una quota oraria del piano di studi che viene rimessa direttamente alle singole istituzioni scolastiche, nell ambito degli indirizzi definiti dalle singole regioni e in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale a conclusione dei percorsi degli Istituti Tecnici. Con tale quota è possibile: potenziare gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti, con particolare riferimento alle attività di laboratorio attivare ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell'offerta formativa. L utilizzo della quota di autonomia riguarda tutte le classi. Infatti con il 2014/15 il riordino andrà a regime sull intero percorso di studi. Vincoli Nell'ambito delle dotazioni organiche del personale docente determinate annualmente, è prevista la possibilità di assegnare un contingente potenziato di organico alle singole istituzioni scolastiche e/o di renderlo disponibile attraverso gli accordi di rete (ipotesi altamente improbabile vista la forte riduzione di personale operata negli scorsi anni) L utilizzo della quota di autonomia non deve determinare esuberi di personale né nell'immediato né a regime non deve determinare la trasformazione di cattedre interne in cattedre orario esterne non può essere superiore al 20% dell orario complessivo delle lezioni previsto per il primo biennio e per il complessivo triennio Inoltre ciascuna disciplina non può essere ridotta in misura Istituti tecnici 10

19 superiore al 20% del monte ore previsto per ciascun percorso di studio le attività e gli insegnamenti scelti autonomamente dalle istituzioni scolastiche sono coerenti con il profilo educativo, culturale e professionale dello studente definito in relazione al percorso di studi prescelto gli studenti sono tenuti alla frequenza delle attività e degli insegnamenti facoltativi prescelti la valutazione dei risultati di apprendimento delle materie facoltative concorre alla valutazione complessiva le richieste sono formulate all atto delle iscrizioni alle classi. Come già detto, l utilizzo della quota di autonomia deve essere coerente con gli indirizzi definiti dalle singole regioni. Suggerimenti e indicazioni Cosa fare per il 2014/15 Cosa non fare per il 2014/15 Cosa dicono le norme L'utilizzo della quota di autonomia determina la modifica dei contributi orari delle varie discipline coinvolte ai fini della costituzione degli organici. La scelta dell utilizzo della quota di autonomia deve essere deliberata dal collegio dei docenti e motivata nel POF con l indicazione delle modalità di raggiungimento di tutti gli obiettivi previsti per ciascuna disciplina, soprattutto per quelle per le quali si prevede una riduzione oraria Programmare l eventuale utilizzo della quota di autonomia sulla base di un POF "pluriennale" e in relazione ai vincoli elencati nel riquadro precedente. 1. Non utilizzare la quota di autonomia per attivare insegnamenti affidati esclusivamente a esperti esterni (ipotesi che sembrerebbe prevista dall art. 5 comma 3 lettera e) del DPR 88/10. Peraltro questa parte del Regolamento è poco chiara poiché parla di spazi di flessibilità riferendosi, però, alla quota di autonomia!) 2. Evitare conflitti personali all interno del collegio. A) Quota oraria demandata alle singole istituzioni scolastiche DPR 88/10, art. 5 comma 3 lettera a) Gli istituti tecnici: a) possono utilizzare la quota di autonomia del 20% dei curricoli, nell'ambito degli indirizzi definiti dalle regioni e in coerenza con il profilo di cui all'allegato A), sia per potenziare gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti, con particolare riferimento alle attività di Istituti tecnici 11

20 laboratorio, sia per attivare ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell'offerta formativa. Nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato, tale quota è determinata, in base all'orario complessivo delle lezioni previsto per il primo biennio e per il complessivo triennio, tenuto conto delle richieste degli studenti e delle loro famiglie, fermo restando che ciascuna disciplina non può essere decurtata per più del 20% previsto dai quadri orario di cui agli Allegati B) e C) B) Orario annuale DPR 88/10, art. 5 comma 1 lettera b) b) l'orario complessivo annuale è determinato in ore, corrispondente a 32 ore settimanali di lezione, comprensive della quota riservata alle regioni e dell'insegnamento della religione cattolica; C) Insegnamenti facoltativi ed esperti DPR 88/10, art. 5 comma 3 lettera e) Gli istituti tecnici: e) possono stipulare contratti d'opera con esperti del mondo del lavoro e delle professioni con una specifica e documentata esperienza professionale maturata nel settore di riferimento, ai fini dell'arricchimento dell'offerta formativa e per competenze specialistiche non presenti nell'istituto, nei limiti degli spazi di flessibilità di cui alla lettera a) e delle risorse iscritte nel programma annuale di ciascuna istituzione scolastica. D) Soprannumerarietà Linee guida primo biennio degli Istituti Tecnici Direttiva 57/10, punto La quota di autonomia è determinata, nei limiti del contingente di organico annualmente assegnato alle istituzioni scolastiche, senza determinare situazioni di soprannumerarietà, in base all orario complessivo delle lezioni previsto per il primo biennio e per il complessivo triennio. Linee guida triennio degli Istituti Tecnici Direttiva 4/12, punto "la quota di autonomia è utilizzabile esclusivamente nei limiti del contingente di organico annualmente assegnato alle istituzioni scolastiche in base all orario complessivo delle lezioni del secondo biennio e del quinto anno, senza determinare esuberi di personale." Istituti tecnici 12

21 CM 34 del 01/04/2014, Dotazioni organiche del personale docente per l anno scolastico 2014/2015 Poiché l utilizzo di tale quota, da calcolare tenendo conto della proiezione sull intero percorso quinquennale, non potrà comunque determinare esuberi di personale a regime, il sistema informativo ha attivato una apposita funzione a mezzo della quale le istituzioni scolastiche potranno apportare le modifiche orarie alle classi di concorso (ore in più in corrispondenza di ore in meno) e, contestualmente, gli Uffici scolastici territoriali potranno verificare il determinarsi o meno di situazioni di esubero, e quindi, autorizzare interventi modificativi del quadro orario. L utilizzo della quota dell autonomia non potrà determinare a regime situazioni di soprannumerarietà (né trasformazione di cattedre interne in cattedre orario esterne) a livello scuola e, pertanto, si renderà possibile solo in presenza di classi di concorso con posti o ore disponibili. N.B.: Le istituzioni scolastiche possono continuare ad utilizzare tutte le forme di flessibilità organizzativa e didattica, ivi compresa le compensazioni fra discipline e attività, previste dal Regolamento sull autonomia delle istituzioni scolastiche di cui al DPR 275/99. Le compensazioni fra le discipline e le attività non hanno alcuna conseguenza sulla costituzione delle cattedre e sulla definizione dell'organico. Istituti tecnici 13

22 Utilizzo degli spazi di flessibilità nel triennio degli istituti tecnici e professionali Riferimenti normativi: DPR 87/10 art. 5 comma 3 lett. b) e art. 8 comma 4 lett. c) Direttiva 5/12 punto DPR 88/10 art. 5 comma 3 lett. b) e art. 8 comma 2 lett. d) Direttiva 4/12 punto DECRETO INTERMINISTERIALE 24 aprile 2012 Definizione degli ambiti, dei criteri e delle modalità per l'ulteriore articolazione delle aree di indirizzo dei percorsi degli istituti professionali. DECRETO INTERMINISTERIALE 24 aprile 2012 Definizione degli ambiti, dei criteri e delle modalità per l'ulteriore articolazione delle aree di indirizzo dei percorsi degli istituti tecnici DECRETO INTERMINISTERIALE 7 ottobre 2013 Integrazione dell elenco nazionale delle opzioni degli istituti tecnici con l opzione Tecnologie del legno Il Regolamento sugli istituti tecnici prevede la possibilità di utilizzare, a partire dal 3 anno e quindi dall'a.s. 2012/13, gli spazi di flessibilità (30% nel secondo biennio e 35% nel quinto anno), per articolare le aree di indirizzo in opzioni. Analoga possibilità è prevista dal Regolamento sugli istituti professionali. In questo caso gli spazi di flessibilità sono pari al 35% nel secondo biennio e al 40% nel quinto anno. Le opzioni sono elencate in appositi repertori nazionali che sono stati recepiti in due decreti interministeriali del 24 aprile A partire dall a.s. 2014/15 sarà attivata negli istituti tecnici, l opzione Tecnologie del legno nell ambito dell indirizzo Meccanica, meccatronica ed energia, articolazione Meccanica e meccatronica. Le linee guida del triennio degli istituti tecnici e professionali chiariscono che l'utilizzo degli spazi di flessibilità non è di competenza delle singole istituzioni scolastiche in quanto "costituiscono lo strumento attraverso il quale rendere possibile l'attivazione delle opzioni, quali ulteriori articolazioni delle aree di indirizzo". Per l'attivazione di una opzione occorre una specifica richiesta della scuola e l'inserimento del percorso nell'ambito della programmazione dell'offerta formativa definita dalle singole Regioni. Istituti tecnici 14

23 Riferimenti normativi: DPR 89/10 art. 2 comma 3 e art. 10 DPR 275/99 CM 34/14 QUOTE ORARIE DI LICEI QUOTA AUTONOMIA Cos è Vincoli Si tratta di una quota oraria del piano di studi che viene rimessa direttamente alle singole istituzioni scolastiche. La quota di autonomia non va confusa: 1. con la possibilità di attivare insegnamenti facoltativi coerenti con il profilo educativo, culturale e professionale dello studente previsto per il relativo percorso liceale (DPR 89/10 art. 10 comma 2 lettera c) 2. con la possibilità di attivare ulteriori insegnamenti obbligatori finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell'offerta formativa. L'elenco di questi insegnamenti è compreso nell'allegato H al regolamento sui Licei. (DPR 89/10 art. 10 comma 3). Pertanto la quota di autonomia, nei Licei, può essere utilizzata esclusivamente per ridurre/incrementare le discipline previste dal piano di studi di ciascun percorso liceale. L utilizzo della quota di autonomia riguarda tutte le classi. Infatti con il 2014/15 il riordino andrà a regime sull intero percorso di studi dei Licei. L utilizzo della quota di autonomia non deve determinare esuberi di personale né nell'immediato né a regime non deve determinare la trasformazione di cattedre interne in cattedre orario esterne non può essere superiore al 20% del monte ore complessivo nel primo biennio non può essere superiore al 30% del monte ore complessivo nel secondo biennio non può essere superiore al 20% del monte ore complessivo del quinto anno. (art. 10 comma 1 lett. c) Inoltre ciascuna disciplina non può essere ridotta in misura superiore a un terzo nell'arco dei cinque anni non possono essere soppresse le discipline previste Licei 15

24 Suggerimenti e indicazioni Cosa fare per il 2014/15 Cosa non fare per il 2014/15 QUOTE ORARIE DI nell'ultimo anno di corso nei piani di studio di ciascun percorso liceale L utilizzo della quota di autonomia deve essere coerente con: gli indirizzi definiti dalle Regioni il profilo educativo, culturale e professionale di ciascun percorso liceale L'utilizzo della quota di autonomia determina la modifica dei contributi orari delle varie discipline coinvolte ai fini della costituzione degli organici. La scelta dell utilizzo della quota di autonomia deve essere deliberata dal collegio dei docenti e motivata nel POF con l indicazione delle modalità di raggiungimento di tutti gli obiettivi previsti per ciascuna disciplina, soprattutto per quelle per le quali si prevede una riduzione oraria Programmare l eventuale utilizzo della quota di autonomia sulla base di un POF "pluriennale" e in relazione ai vincoli elencati nel riquadro precedente, tenuto conto della progressiva stabilità del quadro normativo dei Licei. Evitare conflitti personali all interno del collegio. Cosa dicono le norme DPR 89/10 A) Quota oraria demandata alle singole istituzioni scolastiche Art. 10 comma 1 lettera c) c) la quota dei piani di studio rimessa alle singole istituzioni scolastiche nell'ambito degli indirizzi definiti dalle regioni in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale di cui all'articolo 2, comma 3, come determinata nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato e tenuto conto delle richieste degli studenti e delle loro famiglie, non può essere superiore al 20 per cento del monte ore complessivo nel primo biennio, al 30 per cento nel secondo biennio e al 20 per cento nel quinto anno, fermo restando che l'orario previsto dal piano di studio di ciascuna disciplina non può essere ridotto in misura superiore a un terzo nell'arco dei cinque anni e che non possono essere soppresse le discipline previste nell'ultimo anno di corso nei piani di studio di cui agli allegati B, C, D, E, F e G. L'utilizzo di tale quota non dovrà determinare esuberi di personale. Licei 16

25 B) Orario annuale Art. 10 comma 1 lettera b) b) l'orario annuale, comprensivo della quota riservata alle regioni, alle istituzioni scolastiche autonome ed all'insegnamento della religione cattolica in conformità all'accordo che apporta modifiche al concordato lateranense e al relativo protocollo addizionale reso esecutivo con legge 25 marzo 1985, n. 121, ed alle conseguenti intese, è articolato in attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti e negli insegnamenti eventualmente previsti dal piano dell'offerta formativa di cui ai commi 2, lettera c), e 3; C) Insegnamenti facoltativi Art. 10 comma 2 lettera c) 2. Ai fini della realizzazione dei principi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, e per il conseguimento degli obiettivi formativi di cui al presente regolamento, nell'esercizio della loro autonomia didattica, organizzativa e di ricerca, le istituzioni scolastiche: c) possono organizzare, attraverso il piano dell'offerta formativa, nei limiti delle loro disponibilità di bilancio, attività ed insegnamenti facoltativi coerenti con il profilo educativo, culturale e professionale dello studente previsto per il relativo percorso liceale. La scelta di tali attività e insegnamenti è facoltativa per gli studenti. Gli studenti sono tenuti alla frequenza delle attività e degli insegnamenti facoltativi prescelti. Le materie facoltative concorrono alla valutazione complessiva. Al fine di ampliare e razionalizzare tale scelta, gli istituti possono organizzarsi anche in rete e stipulare contratti d'opera con esperti, nei limiti delle risorse iscritte nel programma annuale di ciascuna istituzione scolastica. D) Attivazione ulteriori insegnamenti obbligatori Art. 10 comma 3 3. Le attività e gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti sono finalizzati al conseguimento delle conoscenze, delle abilità e delle competenze essenziali ed irrinunciabili in rapporto allo specifico percorso liceale. Nell'ambito delle dotazioni organiche del personale docente definite annualmente con il decreto interministeriale ai sensi dell'articolo 22 della legge 23 dicembre 1998, n. 448, e successive modificazioni, fermi restando il conseguimento, a regime, degli obiettivi finanziari di cui all'articolo 64 del decreto-legge Licei 17

26 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e subordinatamente alla preventiva verifica da parte del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, circa la sussistenza di economie aggiuntive, può essere previsto un contingente di organico da assegnare alle singole istituzioni scolastiche e/o disponibile attraverso gli accordi di rete previsti dall'articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, con il quale possono essere potenziati gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti e/o attivati ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell'offerta formativa mediante la diversificazione e personalizzazione dei piani di studio. L'elenco di detti insegnamenti è compreso nell'allegato H al presente regolamento. CM 34 del 01/04/2014, Dotazioni organiche del personale docente per l anno scolastico 2014/2015 Poiché l utilizzo di tale quota, da calcolare tenendo conto della proiezione sull intero percorso quinquennale, non potrà comunque determinare esuberi di personale a regime, il sistema informativo ha attivato una apposita funzione a mezzo della quale le istituzioni scolastiche potranno apportare le modifiche orarie alle classi di concorso (ore in più in corrispondenza di ore in meno) e, contestualmente, gli Uffici scolastici territoriali potranno verificare il determinarsi o meno di situazioni di esubero, e quindi, autorizzare interventi modificativi del quadro orario. L utilizzo della quota dell autonomia non potrà determinare a regime situazioni di soprannumerarietà (né trasformazione di cattedre interne in cattedre orario esterne) a livello scuola e, pertanto, si renderà possibile solo in presenza di classi di concorso con posti o ore disponibili. N.B.: Le istituzioni scolastiche possono continuare ad utilizzare tutte le forme di flessibilità organizzativa e didattica, ivi compresa le compensazioni fra discipline e attività, previste dal Regolamento sull autonomia delle istituzioni scolastiche di cui al DPR 275/99. Le compensazioni fra le discipline e le attività non hanno alcuna conseguenza sulla costituzione delle cattedre e sulla definizione dell'organico. Licei 18

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