CONSIDERAZIONI PRATICHE SUL CLIMA DELLA VALPOLICELLA ANCHE DAL PUNTO DI VISTA BIOMETEOROLOGICO E BIOCLIMATOLOGICO.
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- Valeria Cuomo
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1 CONSIDERAZIONI PRATICHE SUL CLIMA DELLA VALPOLICELLA ANCHE DAL PUNTO DI VISTA BIOMETEOROLOGICO E BIOCLIMATOLOGICO. La Valpolicella si differenzia dalle zone circostanti per la sua particolare conformazione orografica, caratterizzata da valli longitudinali da sud verso nord e pertanto molto favorevole al sollevamento delle masse d aria lungo i pendii, quando soffiano forti venti meridionali. Il clima dunque risente di questo fatto importante, in modo particolare per quanto riguarda le caratteristiche della temperatura, delle precipitazioni liquide e solide, dei venti dominanti ed anche di qualche fenomeno speciale come nebbia e grandine. In questo breve excursus farò il punto proprio dell andamento di questi fattori atmosferici nel corso dell anno, in modo che ognuno possa essere a conoscenza del loro mutare nelle varie zone della Valpolicella, a seconda delle perturbazioni in transito o del variare delle stagioni.. Purtroppo non sono in grado di fornire, almeno per il momento, dati statistici, essendo mancati fino ad ora osservatori che abbiano raccolto informazioni giornaliere dei valori termici, dei venti e delle precipitazioni, ma la mia grande esperienza della zona, conosciuta da oltre cinquanta anni, mi mette in grado almeno di fornire qualche particolare utile ed interessante dal punto di vista meteorologico e climatico. Per quanto riguarda la temperatura è necessario sottolineare il fatto che le minime, in modo particolare le minime invernali, si presentano piuttosto basse solo nelle zone di pianura, mentre invece nelle zone collinari esse sono sempre superiori di qualche grado, per il fatto dell umidità relativa più bassa appunto passando dalla pianura a zone più elevate. Ed è notorio il fatto che quando diminuisce l umidità aumenta la temperatura. Gli abitanti della zona si saranno certamente accorti che la nebbia invernale della pianura si spinge di solito al massimo fino alla zona di Pescantina, mentre già a S.Pietro Incariano o Fumane, almeno prima degli anni novanta, splende il sole e la temperatura è molto mite. Queste condizioni particolari si presentano quando in inverno si forma una zona di alta pressione continentale con centro sulle Alpi e persistente per parecchi giorni di seguito. Al suolo si forma così uno strato di inversione termica con temperature molto basse, formazioni nebbiose persistenti, umidità relativa vicina al punto di saturazione e forte inquinamento (smog). Al di sopra dello strato di inversione termica, che di solito non supera i 150 metri di spessore, splende il sole, la temperatura può essere anche di dieci gradi superiore a quella registrata in pianura e l umidità relativa cade fin verso il 20%. A partire dagli anni novanta gli abitanti più anziani avranno però notato che il limite superiore della nebbia in certi casi si è alzato progressivamente, tanto che per esempio a Fumane, a Negrar, a S. Ambrogio allora completamente esenti dalla nebbia della Valpadana per tutta la giornata, ora, a volte, si nota che lo stesso limite superiore può giungere fin verso i primi contrafforti delle colline. Tale fatto è senza dubbio dovuto all innalzamento progressivo dello strato di inversione termica, per la presenza nell aria di notevoli quantità di polveri fini e di inquinanti che determinano una temperatura più alta dentro lo strato di smog e che forniscono abbondanti nuclei di condensazione alla massa d aria stazionante che pertanto diventa più densa tanto che anche lo strato di nebbia diviene di spessore più elevato. 1
2 Courtesy Noaa. Fig. 1 Un bell esempio di nebbia in Valpadana disposta a banchi più fitti sul Piemonte e sull alta e bassa Lombardia, che arriva fino ai primi contrafforti della Lessinia e della Valpolicella, mentre a nord splende il sole su tutto l arco alpino, versante italiano. Durante il periodo estivo notiamo come la temperatura si mantenga sempre di qualche grado più bassa che non in pianura, in modo particolare durante le ore notturne, quando la brezza di monte porta un notevole refrigerio anche in fondo valle, mentre non arriva, se non molto attenuata, nelle zone pianeggianti, ove il caldo afoso a volte persiste anche nelle ore notturne per molti giorni di seguito, come nella seconda metà dell agosto appena trascorso, con grave disagio climatico per l organismo umano. Ne deriva che le condizioni termiche della Valpolicella si presentano molto migliori di quelle della città ed ancor più di quelle della bassa pianura, favorendo in questo modo un particolare tipo di clima molto adatto a tutti, specie a bambini ed anziani. Per quanto riguarda invece l andamento delle precipitazioni esse sono via via più abbondanti passando dalla pianura verso la collina e la montagna, tanto che in collina se ne misura un terzo di più che in pianura ed in montagna quasi il doppio. L apporto è dovuto essenzialmente alle forti precipitazioni temporalesche estive, ma spesso in autunno, quando soffia forte lo scirocco, le piogge possono essere altrettanto abbondanti. Di solito le piogge più intense in Valpolicella sono portate dai venti meridionali, in modo particolare quando si forma una zona di bassa pressione sul Golfo di Genova che richiama aria calda ed umida dall Adriatico. Non è raro che in certi casi le piogge possano essere cosi abbondanti da superare anche i 100 mm. in un solo giorno, quantità all incirca un decimo della media annuale. Purtroppo però, come si diceva all inizio, a volte nel corso dei forti temporali estivi si verificano anche disastrose grandinate con perdita completa del raccolto, che può risultare addirittura compromesso anche per l anno successivo. 2
3 In certi temporali sono stati segnalati casi di chicchi di grandine anche grossi come uova di gallina. Un solo esempio tra i tanti: l 8 Agosto 1945, appena terminata la seconda guerra mondiale, a Fumane e zone limitrofe si sono osservati chicchi più grossi di uova di gallina e danni incalcolabili, non solamente ai raccolti ma perfino alle abitazioni. Fig. 2 Forte temporale in Valpolicella con violenti scrosci di pioggia, visto dalla città. Sullo sfondo da sinistra a destra il Monte Solane, il Pastello ed i primi contrafforti del Baldo. 3
4 Fig. 3 Temporale grandinigeno in Valpolicella con il caratteristico tuba, visto dalla città. La presenza della grandine si nota per il tuba, formazione di nubi molto basse, che si stanno portando nella foto addirittura fino a pochi metri da terra, accompagnate da violenti rovesci. Esse, in qualche caso però estremamente raro in Valpolicella, possono anche dare luogo alla formazione di trombe d aria molto dannose, in modo particolare nella bassa pianura padana, estremamente calda al suolo, che in questo caso fornisce un ulteriore apporto di energia. La grandine che cade al suolo è ben visibile all estrema destra della foto, ove il cielo si presenta bianco latteo, oppure ancora appena sotto al tuba. Di norma in Valpolicella la grandine cade quando è in arrivo un energico fronte freddo da nord-ovest, come in questo caso, che contrasta con la massa d aria molto calda stazionante al suolo da parecchi giorni. 4
5 Fig. 4 Chicchi di grandine dai 3 ai 4 cm con la loro caratteristica formazione a strati, dovuti al movimento dal basso verso l alto e viceversa, nel corso delle forti correnti ascensionali, anche superiori ai 100 km/h, nei nuclei temporaleschi. Le forti correnti ascendenti infatti, ad ogni viaggio verso l alto del chicco di grandine, depositano un nuovo strato di ghiaccio facendolo aumentare notevolmente se i venti in salita si presentano molto forti. La neve in Valpolicella, specie dopo gli anni 90, è divenuta molto scarsa con caduta di appena qualche cm. e quasi sempre di breve durata, forse per le mutate condizioni climatiche dovute all effetto serra che ha diminuito l apporto di neve perfino in alta montagna. Esistono però dei punti, specie nei luoghi ove la valle diventa molto stretta prima di iniziare con la montagna, che presentano microclimi speciali, come ad es. il luogo chiamato El Molin de Cao, al termine della Valle dei Progni, ove la neve può cadere a volte abbondante, mentre tutto intorno piove, anche a quote più elevate. Tutto questo è dovuto al fatto che essendo in quel punto la valle molto stretta non esiste ricambio d aria e pertanto l aria fredda, precedentemente affluita, rimane stazionante al suolo, dando modo ai fiocchi di neve di non trasformarsi in pioggia, come più a valle, pur alla stessa altezza sul livello del mare. Anche i giorni di gelo sono in diminuzione su tutto il territorio sempre per il riscaldamento progressivo del pianeta. Il regime dei venti in Valpolicella è regolato quotidianamente dal regime delle brezze: brezza di valle dai quadranti meridionali di giorno, brezza di monte dai quadranti settentrionali di notte. Le brezze aumentano di velocità mano a mano che si passa dalla pianura ai primi contrafforti delle colline per farsi piuttosto forti, anche oltre i km/h, lungo le dorsali, soprattutto durante il periodo estivo, quando l escursione termica tra giorno e notte è elevata, anche intorno ai 15 gradi. Le brezze sono molto regolari tanto che quando mancano ogni agricoltore sa che è prossimo un cambiamento delle condizioni meteorologiche entro qualche ora o al massimo un giorno. Altri venti importanti per la Valpolicella sono lo scirocco, vento caldo umido da sud-est che porta precipitazioni abbondanti, in modo particolare sulle dorsali delle colline esposte a sud-est e che raggiunge punte di km/h, ed il foehn, vento molto secco e mite anche durante l inverno, che soffia a volte impetuoso e turbolento dai quadranti settentrionali con raffiche che possono raggiungere anche i 100 km/h. Al contrario delle brezze aumenta di velocità quando raggiunge la pianura. Si forma quando è presente una zona di bassa pressione in Valpadana mentre la pressione al contrario è molto alta sull Europa Centrale. Un vento particolare è anche quello proveniente da Nord-Est, freddo e relativamente umido, specie in pianura, in modo particolare durante la stagione invernale e che raggiunge la Valpolicella come prolungamento della Bora dell Alto Adriatico. Arriva in Valpolicella piuttosto smorzato nell intensità, pur raggiungendo a volte anche punte oltre i 50 km/h. E dovuto al richiamo di ingenti quantità di aria fredda dai Balcani, quando l anticiclone russo-siberiano si spinge fino all Europa centro-occidentale e contemporaneamente si forma una zona di bassa pressione sul Tirreno. Da ultimo ci piace anche segnalare che nella stessa Valpolicella esistono molti microclimi, in modo particolare a ridosso delle colline. In questi casi la permanente esposizione a sud delle località favorisce un tipo di clima particolare che si potrebbe 5
6 definire sub-mediterraneo con flora e fauna caratteristiche di paesi a latitudine molto più bassa. In alcuni casi specifici si può veramente parlare di essere in presenza di condizioni climatiche molto più simili a quelle della riviera ligure che non proprie della Valpadana. Tutto questo contribuisce a rendere la Valpolicella molto più vivibile di molte altre località del Nord-Italia con clima molto favorevole a tutti ma in modo speciale a bambini ed anziani che qui trovano il modo di ritemprare il fisico e lo spirito, quasi completamente al di fuori anche dell inquinamento sempre più spiccato delle zone adiacenti. Si potrebbe dunque classificare la Valpolicella come la Sanremo del Nord, come un luogo non solo di villeggiatura estiva ma anche di ripresa delle energie perdute, per il suo clima tonificante e stimolante le difese immunitarie, in modo particolare nei soggetti in età evolutiva ed involutiva, per tutte le persone affette da malattie croniche come le broncopneumopatie, anche di tipo asmatiforme, le cardiovasculopatie compensate, le reumoartropatie di tipo degenerativo, l osteoporosi, le convalescenze da malattie infettive o debilitanti; un clima dunque adatto a tutti coloro che avendone la possibilità, sono in grado di fuggire dallo smog e dall inquinamento delle grandi città della Valpadana. Dott. Angelico Brugnoli. Esperto del Centro di Ricerche in Bioclimatologia Medica, Biotecnologie e Medicine Naturali dell Università degli Studi di Milano. Centro Collaborante O.M.S. per la Medicina Tradizionale. Sito internet: 6
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