MACBETH Melodramma in quattro parti
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- Giovanna Lorenzi
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1 Melodramma in quattro parti Libretto Francesco Maria Piave da Shakespeare Personaggi DUNCANO, re di Scozia (Mimo), generale dell'esercito del Re (Baritono) BANCO, generale dell'esercito del Re (Basso) LADY, moglie di Macbeth (Soprano) LA SUA DAMA (Mezzosoprano) MACDUFF, nobile scozzese, Signore di Fiff (Tenore) MALCOLM, figlio di Duncano (Tenore) MEDICO (Basso) DOMESTICO di Macbeth (Basso) SICARIO (Basso) ARALDO (Basso) FLEANZIO, figlio di Banco (Mimo) ECATE, Dea della notte (Ballerina) CORO streghe, messaggeri del re, nobili e profughi scozzesi, sicari, Soldati Inglesi, Bardi, Spiriti aerei, Apparizioni, ecc; Luogo Scozia ATTO PRIMO In Scozia Macbeth e Banco sono di ritorno da una vittoriosa battaglia contro i rivoltosi. Incontrano un gruppo (coro di donne che cantano in tripla armonia) di streghe, che fanno loro una profezia: Macbeth sarà signore di Cawdor e in seguito re di Scozia, mentre la progenie di Banco regnerà. Parte della profezia si avvera subito. Giunge infatti un messaggero che comunica a Macbeth che re Duncano gli ha concesso la signoria di Cawdor. Venuta a conoscenza della profezia delle streghe, l'ambiziosa Lady Macbeth incita il marito a uccidere il re. SCENA I Bosco Tre crocchi di streghe appariscono l'un dopo l'altro fra lampi e tuoni. I. Che faceste? dite su! II. Ho sgozzato un verro. E tu? III. M'è frullata nel pensier
2 La mogliera di un nocchier: Al dimon la mi cacciò... Ma lo sposo che salpò Col suo legno affogherò. I. Un rovaio ti darò... II. I marosi leverò... III. Per le secche lo trarrò. odesi un tamburo TUTTE Un tamburo! Che sarà? Vien Macbetto. Eccolo qua! si confondono insieme e intrecciano una ridda Le sorelle vagabonde van per l'aria, van sull'onde, Sanno un circolo intrecciar Che comprende e terra e mar. SCENA II Macbeth e Banco. Le precedenti. Giorno non vidi mai si fiero e bello! BANCO Né tanto glorioso! S'avvede delle streghe Oh, chi saranno costor? BANCO Chi siete voi? Di questo mondo O d'altra regione? Dirvi donne vorrei,ma lo mi vieta Quella sordida barba. Or via, parlate! in tono profetico I. Salve, o Macbetto, di Glamis sire! II. Salve, o Macbetto, di Caudor sire! III. Salve, o Macbetto, di Scozia re! Macbeth trema BANCO a Machbet sottovoce Tremar vi fanno così lieti auguri? alle streghe Favellate a me pur, se non v'è scuro, Creature fantastiche, il futuro.
3 I. Salve! II. Salve! III. Salve! I. Men sarai di Macbetto eppur maggiore! II. Non quanto lui, ma più di lui felice! III. Non re, ma di monarchi genitore! TUTTE Macbetto e Banco vivano! Banco e Macbetto vivano! spariscono Vanir... pensieroso Saranno i figli tuoi sovrani. BANCO E tu re pria di loro. BANCI e Accenti arcani! SCENA III Messaggeri del Re. I precedenti. MESSAGGERI Pro Macbetto! il tuo signore Sir t'elesse di Caudore. Ma quel sire ancor vi regge! MESSAGGERI No! percosso dalla legge Sotto il ceppo egli spirò. BANCO con racapriccio (Ah, l'inferno il ver parlò!) fra sé, sottovoce, quasi con ispavento Due vaticini compiuti or sono... Mi si promette dal terzo un trono... Ma perché sento rizzarmi il crine? Pensier di sangue, d'onde sei nato?... Alla corona che m'offre il fato La man rapace non alzerò. BANCO fra sé Oh, come s'empie costui d'orgoglio, Nella speranza di un regio soglio! Ma spesso l'empio Spirto d'averno Parla, e c'inganna, veraci detti,
4 E ne abbandona poi maledetti Su quell'abisso che ci scavò. MESSAGGERI (Perché si freddo n'udì Macbetto? perché l'aspetto non serenò?) tutti partono SCENA IV Le streghe ritornano. S'allontanarono! - N'accozzeremo Quando di fulmini - lo scroscio udremo. S'allontanarono, - fuggiam!... s'attenda Le sorti a compiere - nella tregenda. Macbetto ridere - vedrem colà, E il nostro oracolo - gli parlerà. Fuggiam, fuggiam! Partono SCENA V Atrio nel castello di Macbeth che mette in altre stanze. Lady Macbeth leggendo una lettera. LADY "Nel dì della vittoria io le incontrai... Stupito io n'era per le udite cose; Quando i nunzi del Re mi salutaro Sir di Caudore, vaticinio uscito Dalle veggenti stesse Che predissero un serto al capo mio. Racchiudi in cor questo segreto. Addio." Ambizioso spirto Tu sei Macbetto... Alla grandezza aneli, Ma sarai tu malvagio? Pien di misfatti è il calle Della potenza, e mal per lui che il piede Dubitoso vi pone, e retrocede! Vieni t'affretta! Accendere Ti vo' quel freddo core! L'audace impresa a compiere Io ti darò valore; Di Scozia a te promettono Le profetesse il trono... Che tardi? Accetta il dono, Ascendivi a regnar. SCENA VI Un servo e la precedente.
5 SERVO Al cader della sera il Re qui giunge. LADY Che di'? Macbetto è seco? SERVO Ei l'accompagna. La nuova, o donna, è certa. LADY Trovi accoglienza quale un re si merta. Il servo parte SCENA VII Lady Macbeth sola. LADY Duncano sarà qui?...qui? qui la notte?... Or tutti sorgete, - ministri infernali, Che al sangue incorate,- spingete i mortali! Tu, notte, ne avvolgi - di tenebre immota; Qual petto percota - non vegga il pugnal. SCENA VIII Macbeth e la precedente. Oh donna mia! LADY Caudore! Fra poco il re vedrai. LADY E partirà? Domani. LADY Mai non ci rechi il sole un tal domani. Che parli? LADY E non intendi?... Inendo, intendo!
6 LADY Or bene? E se fallisse il colpo? LADY Non fallirà... se tu non tremi, Odonsi lieti suoni che a poco a poco si accostano Il Re! Lieto or lo vieni ad incontrar con me. Partono SCENA IX Musica villereccia, la quale avanzandosi a poco a poco annuncia l'arrivo del Re. Egli trapassa accompagnato da Banco, Macduff, Malcolm, Macbeth, Lady Macbeth e seguito. SCENA X Macbeth e un servo Sappia la sposa mia che, pronta appena La mia tazza notturna, Vo' che un tocco di squilla a me lo avvisi. Il servo parte SCENA XI Macbeth solo Mi si affaccia un pugnal! L'elsa a me volta? Se larva non dei tu, ch'io ti brandisca... Mi sfuggi... eppur ti veggo! A me precorri Sul conuso cammin che nella mente Di seguir disegnava!... Orrenda imago! Solco sanguigno la tua lama irriga!... Ma nulla esiste ancor. Il sol cruento Mio pensier la dà forma, e come vera Mi presenta allo sguardo una chimera. Sulla metà del mondo Or morta è la natura; or l'assasino Come fantasma per l'ombre si striscia, Or consuman le streghe i lor misteri, Immobil terra! a passi miei sta muta... Odesi un tocco di campana E' deciso... quel bronzo, ecco, m'invita! Non udirlo, Duncano! E' squillo eterno Che nel cielo ti chiama o nell'inferno. Entra nelle stanze del Re
7 SCENA XII Lady Macbeth. LADY Regna il sonno su tutti... Oh, qual lamento! Risponde il gufo al suo lugubre addio! di dentro Chi v'ha? LADY Ch'ei fosse di letargo uscito Pria del colpo mortal? SCENA XIII La precedente, Macbeth stravolto con un pugnale in mano. Tutto è finito! Si avvicina a Lady e le dice sottovoce: Fatal mia donna! un murmure, Com'io non intendesti? LADY Del gufo udii lo stridere... Testé che mai dicesti? Io? LADY Dianzi udirti parvemi. Mentre io scendea? LADY Si! si! Di! nella stanza attigua Chi dorme? LADY Il regal figlio... guardandosi le mani O vista, o vista orribile! LADY Storna da questo il ciglio...
8 Nel sonno udii che oravano I cortigiani, e: Dio Sempre ne assista, ei dissero; Amen dir volli anch'io, Ma la parola indocile Gelò sui labbri miei. LADY Follie! Perché ripetere Quell'Amen non potei? LADY Follie, follie che sperdono I primi rai del dì. Allora questa voce m'intesi nel petto: Avrai per guanciali sol vepri, o Macbetto! Il sonno per sempre, Glamis, uccidesti! Non v'è che vigilia, Caudore, per te! LADY Ma dimmi, altra voce non parti d'udire? Sei vano, o Macbetto, ma privo d'ardire: Glamis, a mezz'opra vacilli, t'arresti, Fanciul vanitoso, Caudore, tu se'. Vendetta! tuonarmi com'angeli d'ira, Udrò di Duncano le sante virtù. LADY (Quell'animo trema, combatte, delira... Chi mai lo direbbe l'invitto che fu?) a Macbeth Il pugnal là riportate... Le sue guardie insanguinate... Che l'accusa in lor ricada. Io colà?... non posso entrar! LADY Dammi il ferro. Strappa dalle mani di Macbeth il pugnale, ed entra nelle stanze del Re SCENA XIV Macbeth solo Bussano forte alla porta del castello
9 Ogni rumore mi spaventa! Si guarda le mani Oh! questa mano! Non potrebbe l'oceano Queste mani a me lavar! SCENA XV Lady Macbeth e il precedente. LADY rientrando Ve'! le mani ho lorde anch'io; Poco spruzzo, e monde son. L'opra anch'essa andrà in oblio... Battono di nuovo Odi tu? raddoppia il suon! LADY Vieni altrove! ogni sospetto Rimoviam dall'uccisor; Torna in te! fa cor, Macbetto! Non ti vinca un vil timor. Oh, potessi il mio delitto Dalla mente cancellar! Deh, sapessi, o Re trafitto, L'alto sonno a te spezzar! Parte trascinato da Lady SCENA XVI Macduff e Banco MACDUFF Di destarlo per tempo il Re m'impose: E di già tarda è l'ora. Qui m'attendete, o Banco. Entra nella stanza del Re SCENA XVII Banco solo. BANCO Oh, qual orrenda notte! Per l'aer cieco lamentose voci, Voci s'udian di morte.
10 Gemea cupo l'augel de' tristi auguri, E della terra si sentì il tremore... SCENA XVIII Macduff e Banco. MACDUFF agitatissimo Orrore! orrore! orrore! BANCO Che avvenne mai? MACDUFF affannoso Là dentro Contemplate voi stesso... io dir nol posso! Banco entra precipitoso nella stanza del Re Correte!... olà!... Tutti accorrete! tutti! Oh delitto! oh delitto! oh tradimento! SCENA XIX Macbeth, Lady Macbeth, Malcolm, Macduff, Banco, Dama di Lady, Servi. LADY Qual subito scompiglio! BANCO esce spaventato Oh noi perduti! TUTTI Che fu? parlate! che seguì di strano? BANCO con orrore E' morto assassinato il Re Duncano! Stupore universale TUTTI Schiudi, inferno, la bocca ed inghiotti Nel tuo grembo l'intero creato; Sull'ignoto assassino esecrato Le tue fiamme discendano, o Ciel. O gran Dio, che ne' cuori penetri, Tu ne assisti, in te solo fidiamo; Da te lume, consiglio cerchiamo A squarciar delle tenebre il vel! L'ira tua formidabile e pronta Colga l'empio, o fatal punitor; E vi stampi sul volto l'impronta Che stampasti sul primo uccisor.
11 ATTO SECONDO Del delitto viene incolpato il figlio di Duncano, Malcolm, che si trova costretto a fuggire in Inghilterra. Ora che Macbeth è re di Scozia, la moglie lo convince a liquidare Banco e soprattutto il figlio di costui, Fleanzio, nel timore che si avveri la seconda parte della profezia. I sicari di Macbeth assassinano Banco in un agguato, ma Fleanzio riesce a fuggire. Durante un banchetto a corte, Macbeth è terrorizzato dall'apparizione del fantasma di Banco. SCENA I Stanza nel castello. Macbeth pensoso, seguito da Lady Macbeth. LADY Perché mi sfuggi, e fiso Ognor ti veggo in un pensier profondo? Il fatto è irreparabile! Veraci Parlar le maliarde, e re tu sei. Il figlio di Duncan, per l'improvvisa Sua fuga in Inghilterra, Parricida fu detto, e vuoto il soglio A te lasciò. Ma le spirtali donne Banco padre di regi han profetato... Dunque i suoi figli regneran? Duncano Per costor sarà spento? LADY Egli e suo figlio vivono, è ver... Ma vita immortale non hanno... LADY Ah si, non l'hanno! Forz'è che scorra un altro sangue, o donna! LADY Dove? Quando? Al venir di questa notte. LADY Immoto sarai tu nel tuo disegno? Banco! l'eternità t'apre il suo regno... Parte precipitoso
12 SCENA II Lady sola. LADY La luce langue, il faro spegnesi Ch'eterno corre per gli ampi cieli! Notte desiata provvida veli La man colpevole che ferirà. Nuovo delitto! E' necessario! Compiersi debbe l'opra fatale. Ai trapassati regnar non cale; A loro un requiem, l'eternità. con trasporto O voluttà del soglio! O scettro, alfin sei mio! Ogni mortal desio Tace e s'acqueta in te. Cadrà fra poco esanime Chi fu predetto re. SCENA III Parco. In lontananza il castello di Macbeth. CORO DI SICARI I. Chi v'impose unirvi a noi? II. Fu Macbetto. I. Ed a che far? II. Deggiam Banco trucidar. I. Quando?... Dove?... II. Insiem con voi. Con suo figlio ei qui verrà. I. Rimanete, or bene sta. TUTTI Sparve il sol... la notte or regni Scellerata, - insanguinata. Cieca notte, affretta e spegni Ogni lume in terra e in ciel. L'ora è presso!... or n'occultiamo, Nel silenzio lo aspettiamo. Trema, o Banco! - nel tuo fianco Sta la punta del coltel! Partono SCENA IV Banco e Fleanzio. BANCO Studia il passo, o mio figlio... usciam da queste tenebre...un senso ignoto Nascer mi sento il petto, Pien di tristo presagio e di sospetto. Come dal ciel precipita L'ombra più sempre oscura! In notte ugual trafissero
13 Duncano, il mio signor. Mille affannose immagini M'annunciano sventura, E il mio pensiero ingombrano Di larve e di terror. Si perdono nel parco. Voce di Banco entro la scena: Ohimé!...Fuggi, mio figlio!...oh tradimento! Fleanzio attraversa la scena inseguito da un sicario SCENA V Magnifica sala. Mensa imbandita. Macbeth, Lady Macbeth, Macduff, Dama di Lady Macbeth, Dame e Cavalieri. CORO Salve, o Re! Voi pur salvete, nobilissimi signori. CORO Salve, o donna! LADY Ricevete la merce' dei vostri onori. Prenda ciascun l'orrevole Seggio al suo grado eletto. Pago son io d'accogliere Tali ospiti a banchetto. La mia consorte assidasi Nel trono a lei sortito, Ma pria le piaccia un brindisi Sciogliere, a vostr'onor. LADY Al tuo regale invito Son pronta, o mio signor. CORO E tu ne udrai rispondere Come ci detta il cor. LADY Si colmi il calice Di vino eletto; Nasca il diletto, Muoia il dolor. Da noi s'involino Gli odi e gli sdegni, Folleggi e regni Qui solo amor. Giustiamo il balsamo D'ogni ferita, Che nova vita
14 Ridona al cor. Cacciam le torbide Cure dal petto; Nasca il diletto, Muoia il dolor. TUTTI Ripetono Cacciam le torbide Cure dal petto; Nasca il diletto, Muoia il dolor. SCENA VI I precedenti. Un Sicario si affaccia ad un uscio laterale. Macbeth gli si fa presso. sottovoce Tu di sangue hai brutto il volto. SICARIO E' di Banco. Il vero ascolto? SICARIO Si. Ma il figlio? SICARIO Ne sfuggì! Cielo!... e Banco? SICARIO Egli morì Macbeth fa cenno al Sicario, che parte SCENA VII I precedenti, meno il Sicario. LADY avvicinandosi a Macbeth Che ti scosta, o re mio sposo, Dalla gioia del banchetto?... Banco falla! il valoroso Chiuderebbe io serto eletto A quant'avvi di più degno
15 Nell'intero nostro regno. LADY Venir disse, e ci mancò. In sua vece io sederò. Macbeth va per sedere. Lo spettro di Banco, veduto solo da lui, ne occupa il posto Di voi chi ciò fece? TUTTI Che parli? allo spettro Non dirmi, non dirmi ch'io fossi!... Le ciocche cruente non scuotermi incontro... TUTTI sorgono Macbetto è soffrente! Partiamo... LADY Restate!... Gli è morbo fugace... piano a Macbeth E un uomo voi siete? Lo sono, ed audace S'io guardo tal cosa che al dimone istesso Porrebbe spavento...là...là...nol ravvisi? allo spettro Oh, poi che le chiome scrollar t'è concesso, Favella! il sepolcro può render gli uccisi? L'Ombra sparisce LADY piano a Macbeth Voi siete demente! Quest'occhi l'han visto... LADY forte Sedete, o mio sposo! Ogni ospite è tristo. Svegliate la gioia! Ciascun mi perdoni: Il brindisi lieto di nuovo risuoni, Né Banco obliate, che lungi è tuttor. LADY Si colmi il calice Di vino eletto; Nasca il diletto, Muoia il dolor. Da noi s'involino Gli odi e gli sdegni,
16 Folleggi e regni Qui solo amor. Giustiamo il balsamo D'ogni ferita, Che nova vita Ridona al cor. Vuotiam per l'inclito Banco i bicchieri! Fior de' guerrieri, Di Scozia onor. TUTTI ripetono Riappare lo spettro spaventato Va, spirto d'abisso!... Spalanca una fossa, O terra l'ingoia... Fiammeggian quell'ossa! Quel sangue fumante mi sbalza nel volto! Quel guardo a me volto - trafiggemi il cor! TUTTI Sventura! terrore! Quant'altri io pur oso! Diventa pur tigre, leon minaccioso... M'abbanca... Macbetto tremar non vedrai, Conoscer potrai - s'io provi timor... Ma fuggi! deh, fuggi, fantasma tremendo! L'Ombra sparisce La vita riprendo! LADY piano a Macbeth (Vergogna, signor!) Sangue a me quell'ombra chiede E l'avrà, l'avrà, lo giuro! Il velame del futuro Alle streghe squarcierò. LADY a Macbeth Spirto imbelle! il tuo spavento Vane larve t'ha creato. Il delitto è consumato: Chi morì tornar non può. MACDUFF Biechi arcani!... s'abbandoni Questa terra: or ch'ella è retta Da una mano maledetta Viver solo il reo vi può. TUTTI Biechi arcani! sgomentato
17 Da fantasmi egli ha parlato! Uno speco di ladroni Questa terra diventò. ATTO TERZO Inquieto, Macbeth torna dalle streghe per interrogarle. Il verdetto è oscuro: egli resterà signore di Scozia fino a quando la foresta di Birman non gli muoverà contro e che nessun "nato di donna" potrà nuocergli. Lady Macbeth, intanto, lo incita ad uccidere la moglie e i figli del nobile profugo Macduff, che insieme a Malcolm sta radunando in Inghilterra un esercito per muovere contro Macbeth. SCENA I Un'oscura caverna. Nel mezzo una caldaia che bolle. Tuoni e lampi. I. Tre volte miagola la gatta in fregola. II. Tre volte l'upupa lamenta ed ulula. III. Tre volte l'istrice guaisce al vento. TUTTE Questo è il momento. Su via! sollecite giriam la pentola, Mesciamvi in circolo possenti intingoli: Sirocchie, all'opera! l'acqua già fuma, Crepita e spuma. gettando nella caldaia I. Tu, rospo venefico Che suggi l'aconito, Tu, vepre, tu, radica Sbarbata al crepuscolo Va', cuoci e gorgoglia Nel vaso infernal. II. Tu, lingua di vipera, Tu, pelo di nottola, Tu, sangue di scimmia, Tu, dente di bòtolo, Va', bolli e t'avvoltola Nel brodo infernal. III. Tu, dito d'un pargolo Strozzato nel nascere. Tu, labbro d'un Tartaro, Tu, cuor d'un eretico, Va' dentro, e consolida La polta infernal. TUTTE danzando intorno E voi, Spirti Negri e candidi, Rossi e ceruli, Rimescete! Voi che mescere
18 Ben sapete, Rimescete! Rimescete! SCENA II Macbeth e le precedenti. sull'ingresso, parlando ad alcuno de'suoi Finché appelli, silenti m'attendete. Si avanza verso le Streghe Che fate voi, misteriose donne? con solennità Un'opra senza nome. Per quest'opra infernal io vi scongiuro! Ch'io sappia il mio destin, se cielo e terra Dovessero innovar l'antica guerra. Dalle incognite posse udire lo vuoi, Cui ministre obbediam, ovver da noi? Evocatele pur, se del futuro Mi possono chiarir l'enigma oscuro. Dalle basse e dall'alte regioni, Spirti erranti, salite, scendete! Scoppia un fulmine e sorge da terra un capo coperto d'elmo Dimmi, o spirto... T'ha letto nel cuore; Taci, e n'odi le voci segrete. APPARIZIONE O Macbetto! Macbetto! Macbetto! Da Macduff ti guarda prudente. Tu m'afforzi l'ascolto sospetto! Solo un motto... L'apparizione sparisce Richieste non vuole. Ecco un altro di lui più possente. Tuono: apparisce un fanciullo insanguinato Taci, e n'odi le occulte parole.
19 APPARIZIONE O Macbetto! Macbetto! Macbetto! Esser puoi sanguinario, feroce: Nessun nato di donna ti nuoce. Sparisce O Macduffo, tua vita perdono... feroce No!... morrai! sul regale mio petto Doppio usbergo sarà la tua morte! Tuoni e lampi: sorge un fanciullo coronato che porta un arboscello Ma che avvisa quel lampo, quel tuono?... Un fanciullo col serto dei Re! Taci, ed odi. APPARIZIONE Sta' d'animo forte: Glorioso, invincibil sarai Fin che il bosco di Birna vedrai Ravviarsi, e venir con te. Sparisce Lieto augurio! Per magica possa Selva alcuna giammai non fu mossa. alle Streghe Or mi dite: salire al mio soglio La progenie di Banco dovrà? Non cercarlo! Lo voglio! lo voglio, o su di voi la mia spada cadrà! La caldaia cala sotterra La caldaia è sparita! perché? suono sotterraneo di cornamusa Qual concento! Parlate! Che v'è? I. Apparite! II. Apparite! III. Apparite! TUTTE Poi qual nebbia di nuovo sparite. Otto Re passano l'uno dopo l'altro. Da ultimo viene Banco con uno specchio in mano al primo Fuggi, regal fantasima, Che Banco a me rammenti! La tua corona è folgore, Gli occhi mi fai roventi! al secondo
20 Via, spaventosa immagine, Che il crin di bende hai cinto! agli altri Ed altri ancor ne sorgono?... Un terzo?... un quarto?... un quinto? O mio terror!... dell'ultimo Splende uno specchio in mano. E nuovi Re s'attergano Dentro al cristallo arcano... È Banco, ahi, vista orribile! Ridendo a me li addita? Muori, fatal progenie! Trae la spada, s'avventa sugli spettri, poi s'arresta Ah, che non hai tu vita! alle Streghe Vivran costor? Vivranno. Oh me perduto! Perde i sensi Ei svenne!... Aerei spirti, Ridonate la mente al Re svenuto! SCENA III Scendono gli spirti, e mentre danzano intorno a Macbeth, le Streghe cantano il seguente CORO Ondine e Silfidi Dall'ali candide, Su quella pallida Fronte spirate. Tessete il vortice Carole armoniche, E sensi ed anima Gli confortate. Spirti e Streghe spariscono SCENA IV Lady Macbeth, Macbeth e Araldo. Ove son io?... fuggiro!...oh, sia ne secoli Maledetta quest'ora in sempiterno! ARALDO La regina (Che?)
21 LADY entrando Vi trovo alfin! Che fate? Ancora le streghe interrogai. LADY E disser? Da Macduffo ti guarda. LADY Segui. Te non ucciderà nato da donna. LADY Segui. Invitto sarai finché la selva Di Birna contro te non mova. LADY Segui. Ma pur di Banco apparvemi la stirpe... E regnerà! LADY Menzogna! Morte e sterminio sull'iniqua razza! Sì morte! Di Macduffo arda la rocca! Perano moglie e prole! LADY Di Banco il figlio di rinvenga, e muoia! Tutto il sangue si sperda a noi nemico! LADY Or riconosco il tuo coraggio antico. A DUE Ora di morte e di vendetta, Tuona, rimbomba per l'orbe intero, Come assordante l'atro pensiero Del cor le fibre tutte intronò. Ora di morte, ormai t'affretta! Incancellabile il fato ha scritto: L'impresa compiere deve il delitto Poiché col sangue si inaugurò.
22 ATTO QUARTO L'esercito invasore giunge segretamente al comando di Malcom e Macduff. Giunti nei pressi della foresta di Birman, i soldati raccolgono i rami degli alberi e con questi avanzano mimetizzati dando l'impressione che l'intera foresta si avanzi (come nella profezia). Lady Macbeth, nel sonno, è sopraffatta dal rimorso e muore nel delirio. Macbeth, rimasto solo, fronteggia l'invasore, ma è ucciso in duello da Macduff, l'uomo che, venuto al mondo con una sorta di parto cesareo, avvera la seconda parte del vaticinio ("nessun nato di donna ti nuoce"). SCENA I Luogo deserto ai confini della Scozia e dell'inghilterra. In distanza la foresta di Birnam. Profughi scozzesi, Uomini, Donne, Fanciulli. Macduff in disparte, addolorato. CORO Patria oppressa! il dolce nome No, di madre aver non puoi, Or che tutta a figli tuoi Sei conversa in un avel. D'orfanelli e di piangenti Chi lo sposo e chi la prole Al venir del nuovo Sole S'alza un grido e fere il Ciel. A quel grido il Ciel risponde Quasi voglia impietosito Propagar per l'infinito, Patria oppressa, il tuo dolor. Suona a morto ognor la squilla, Ma nessuno audace è tanto Che pur doni un vano pianto A chi soffre ed a chi muor. MACDUFF O figli, o figli miei! da quel tiranno Tutti uccisi voi foste, e insieme con voi La madre sventurata!... Ah, fra gli artigli Di quel tigre io lasciai la madre e i figli? Ah, la paterna mano Non vi fu scudo, o cari, Dai perfidi sicari Che a morte vi ferir! E me fuggiasco, occulto, Voi chiamavate invano, Coll'ultimo singulto, Coll'ultimo respir. Trammi al tiranno in faccia, Signore! e s'ei mi sfugge, Possa a colui le braccia Del tuo perdono aprir. SCENA II Al suono del tamburo entra Malcolm, conducendo molti soldati inglesi. MALCOLM Dove siam? che bosco è quello?
23 CORO La foresta di Birnamo! MALCOLM Svelga ognuno, e porti un ramo, Che lo asconda, innanzi a sé. a Macduff Ti conforti la vendetta. MACDUFF Non l'avrò... di figli è privo! MALCOLM Chi non odia il suol nativo Prenda l'armi e segua me. Malcolm e Macduff impugnano le spade TUTTI La patria tradita Piangendo ne invita! Fratelli! gli oppressi Corriamo a salvar. Già l'ira divina Sull'empio ruina; Gli orribili eccessi L'Eterno stancar. SCENA III Scena nel Castello di Macbeth come nell'atto Primo. Notte. Medico e Dama di Lady Macbeth. MEDICO Vegliammo invan due notti. DAMA In questa apparirà. MEDICO Di che parlava nel sonno suo? DAMA Ridirlo non debbo a uom che viva... Eccola! SCENA IV Lady Macbeth e precedenti. MEDICO Un lume recasi in man? DAMA La lampada che sempre si tiene accanto al letto.
24 MEDICO Oh, come gli occhi spalanca! DAMA E pur non vede. Lady depone il lume e si frega le mani, facendo l'atto di cancellare qulche cosa MEDICO Perché sfrega le man? DAMA Lavarsi crede! LADY Una macchia è qui tuttora... Via, ti dico, o maledetta!... Una... Due... gli è questa l'ora! Tremi tu?... non osi entrar? Un guerrier così codardo? Oh vergogna!... orsù, t'affretta!... Chi poteva in quel vegiardo Tanto sangue immaginar? MEDICO Che parlò?... LADY Di Fiffe il Sire Sposo e padre or or non era?... Che n'avvenne?... Si guarda le mani E mai pulire queste mani io non saprò?... DAMA e MEDICO Oh terror!... LADY Di sangue umano Sa qui sempre... Arabia intera Rimondar sì piccol mano Co' suoi balsami non può. Oimè!... MEDICO Geme? LADY I panni indossa Della notte... Or via, ti sbratta!... Banco è spento, e dalla fossa Chi morì non surse ancor. MEDICO Questo ancor?... LADY A letto, a letto... Sfar non puoi la cosa fatta... Batte alcuno!... andiam, Macbetto,
25 Non t'accusi il tuo pallor. DAMA e MEDICO Ah, di lei pietà, Signor! SCENA V Sala nel Castello. - Macbeth Perfidi! All'anglo contro me v'unite! Le potenze presaghe han profetato: "Esser puoi sanguinario, feroce; Nessuno nato da donna ti nuoce". No, non temo di voi, né del fanciullo Che vi conduce! Raffermar sul trono Questo assalto mi debbe, O sbalzarmi per sempre... Eppur la vita Sento nelle mie fibre inaridita! Pietà, rispetto, amore, Conforto ai dì cadenti, Non spargeran d'un fiore La tua canuta età. Né sul tuo regio sasso Sperar soavi accenti: Sol la bestemmia, ahi lasso! La nenia tua sarà! GRIDA interne Ella è morta! Qual gemito? SCENA VI Dama della Regina e Macbeth. DAMA E' morta la Regina! con indifferenza e sprezzo La vita... che importa?... È il racconto d'un povero idiota; Vento e suono che nulla dinota! la Dama parte SCENA VII Coro di guerrieri e Macbeth. CORO Sire! ah, Sire!
26 Che fu?...quali nuove? CORO La foresta di Birna si muove! attonito M'hai deluso, presago infernale!... Qui l'usbergo, la spada, il pugnale! Prodi, all'armi! La morte o la gloria. CORO Dunque all'armi! sì, morte o vittoria. Suono interno di trombe. Intanto la scena si muta, e presenta una vasta pianura circondata da alture e boscaglie. Il fondo è occupato da soldati inglesi, i quali lentamente si avanzano, portando ciascheduno una fronda innanzi a sé SCENA VIII Malcolm, Macduff e Soldati. MALCOLM Via le fronde, e mano all'armi! Mi seguite! Malcolm, Macduff e Soldati partono All'armi! all'armi! Di dentro odesi il fragore della battaglia SCENA IX Macbeth incalzato da Macduff, poi Coro di donne. MACDUFF Carnefice de' figli miei, t'ho giunto. Fuggi! Nato di donna Uccidermi non può. MACDUFF Nato non son; strappato Fui dal seno materno. Cielo! Brandiscono le spade e, disperatamente battendosi, escono di scena
27 SCENA X CORO entrando in scena Infausto giorno! Preghiam pe' figli nostri! Cessa il fragor! VOCI INTERNE Vittoria!... DONNE con gioia Vittoria!... SCENA ULTIMA I precedenti, Malcolm seguito da Soldati inglesi, i quali si trascinano dietro, prigionieri, quelli di Macbeth. MALCOLM Ove s'è fitto l'usurpator? MACDUFF Colà da me trafitto. piegando un ginocchio a terra Salve, o re! CORO Salve, o re! Macbeth, Macbeth ov'è? Dov'è l'usurpator? D'un soffio il fulminò Il Dio della vittoria. a Macduff Il prode eroe egli è Che spense il traditor! La patria, il re salvò; A lui onore e gloria. CORO DONNE Salgan mie grazie a te, Gran Dio vendicator; A chi ne liberò Inni cantiam di gloria. MACDUFF S'affidi ognun al re Ridato al nostro amor! L'aurora che spuntò Vi darà pace e gloria! MALCOLM Confida, o Scozia, in me; Fu spento l'oppressor! La gioia eternerò Per noi di tal vittoria.
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5 gennaio 2014 - Liturgia del giorno Inviato da teresa Sunday 05 January 2014 Ultimo aggiornamento Sunday 05 January 2014 Parrocchia Immacolata Venosa Prima LetturaSir 24,1-4.12-16 (NV) [gr. 24,1-2.8-12]
INTRODUZIONE ALLA CELEBRAZIONE
INTRODUZIONE ALLA CELEBRAZIONE Sorelle e fratelli, ci raduniamo in assemblea all inizio del nuovo anno che vogliamo porre sotto lo sguardo benedicente del Signore che nell incarnazione ha voluto condividere
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PIETRO VAI 1) Signore ho pescato tutto il giorno: le reti son rimaste sempre vuote, s è fatto tardi, a casa ora ritorno. Signore son deluso, me ne vado. La vita con me è sempre stata dura E niente mai
LA RIFLESSIVITA' La Bibbia ci presenta spesso la persona riflessiva come saggia mentre quella che non lo è ce la presenta come stolta.
LA RIFLESSIVITA' La riflessività è il dono che aiuta ad andare fino in fondo alle cose, a vedere oltre le apparenze. E' il dono della profondità contro la superficialità, dell'interiorità contro l'esteriorità.
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Coro Parrocchiale 32. CHIESA DI DIO CORO Parrocchia di Serravalle Scrivia CANTI PER PASQUA Chiesa di Dio, popolo in festa, canta di gioia, il Signore è con te! Dio ti ha scelto, Dio ti chiama, nel suo
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LUCE PER LE NOSTRE CASE LA LUCE DI CRISTO PER LE NOSTRE CASE. Cristo - Attesa - Luce - Liberazione
GUIDO NOVELLA LUCE PER LE NOSTRE CASE LA LUCE DI CRISTO PER LE NOSTRE CASE Cristo - Attesa - Luce - Liberazione così bene arredate ospitano sovente fredde relazioni. Manca la luce di un incontro accogliente.
IN ATTESA DEL S.NATALE ORATORIO SAN LUIGI ALBAIRATE
IN ATTESA DEL S.NATALE ORATORIO SAN LUIGI ALBAIRATE Martedì 17 Dicembre C - T - T - Nel nome del Padre Amen! Gloria al Padre, al Figlio ed allo Spirito Santo, come era nel principio e ora e sempre nei
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IL MONDO INTORNO A ME ALLA SCOPERTA DEL MIO PAESE è un paese più piccolo della città TIPO NOVELLARA, IO ABITO A NOVELLARA dove ci sono tante nebbie e le persone vanno a lavorare DOVE PASSANO LE MACCHINE
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Preghiere per i bambini Marco Gionta www.marcogionta.com Tutti i diritti riservati 1 Preghiere del mattino 1. I l luminoso mattino con la sua luce rosata Mi ha svegliato; Padre, io possiedo solo il tuo
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TESTI DEI CANTI AVE, GRATIA PLENA! Ave, gratia plena! Salve, o Regina! Freddi come il ghiaccio sono per te i cuori di noi, miseri figli di Adamo. Non c è trono umano che possa esser degno di te, tanto
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Santo Rosario per Padre Antonio Maria Di Monda Benevento 01 ottobre 2010 ore 20,00 Chiesa S. Francesco di Assisi Benevento
Santo Rosario per Padre Antonio Maria Di Monda Benevento 01 ottobre 2010 ore 20,00 Chiesa S. Francesco di Assisi Benevento MISTERI DOLOROSI (dagli scritti di Padre Antonio Maria Di Monda la Consacrazione
Canti per la Liturgia Repertorio nazionale 2009
001_Kyrie, eleison (Missa VIII) 002_Kyrie, eleison 003_Kyrie, Eleison 004_Kyrie, Eleison 008_Gloria in excelsis Deo (Lécot) Solo Gloria 012_Alleluia! Cantate al Signore - alleluia irlandese 013_Alleluia!
«Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?» (Mt 11,3) 40,3) LODI
Terza settimana SENTINELLA DELLA DOMANDA «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?» (Mt 11,3) 40,3) LODI INTRODUZIONE HO In questo giorno buio Sei tu la mia speranza Quando si fa buio