RETE CICLABILE TERRITORIO DI GELA

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1 RETE CICLABILE TERRITORIO DI GELA Il progetto nazionale Il progetto di creazione e sviluppo della rete ciclabile nazionale ha avuto la sua prima stesura nel 2000 a Torino, grazie all importante attività svolta dalla Fiab nazionale (federazione italiana amici della bicicletta). Questo progetto si inserisce nel più ampio contesto della rete ciclabile europea (Eurovelo), con l obiettivo principale di realizzare una rete capillare a livello continentale che consenta di spostarsi in bicicletta lungo itinerari alla portata di tutti e con la presenza di adeguata segnaletica. Per meglio comprendere la portata del progetto a livello nazionale si inserisce di seguito l elenco degli itinerari principali: N 1 Ciclopista del Sole. E l'itinerario principe che si propone di collegare tutto il paese (isole comprese) con la grande valenza evocativa di una grande greenway nazionale. Lunghi tratti della Ciclopista del Sole sono ricompresi nell itinerario EuroVelo 7, che entra in Italia al Brennero ed esce a Siracusa con il collegamento marittimo Italia-Malta N 2 Via del Po e delle Lagune. E' parte di EuroVelo 8 e fa riferimento al Po e alla Laguna Veneta. Con questa ciclovia si entra in Italia a Ventimiglia e, dalla piana del Cuneese, si prosegue seguendo il Po da Torino a Ferrara, per continuare fino a Venezia e Trieste. N 3 La Via dei Pellegrini. L itinerario fa riferimento alla via Francigena seguendo il tracciato di EuroVelo 5. Inizia da Chiasso/Como e, passando per Milano, Parma, Lucca, Siena, raggiunge Roma. Da qui a Brindisi per lunghi tratti di via Appia, sulla via di Gerusalemme. N 4 Le Vie dei fiumi veneti. Dalle Alpi a Venezia lungo le valli dell Adige, del Brenta, del Piave e del Livenza, con diversi collegamenti ciclabili a monte con Austria e Slovenia.

2 N 5 Via Romea. Da Tarvisio a Roma. Segue le vie romane Annia e Popilia, quindi la valle del Tevere che congiunge il centro Italia con l'europa centro-orientale. N 6 Via Adriatica. Collega Ravenna con S. Maria di Leuca. Litoranea per eccellenza, tocca la riviera più ricca di spiagge. N 7 Romagna-Versilia. E la via delle spiagge: Rimini collegata con Viareggio. Unendo le valli del Marecchia e dell Arno. N 8 Conero Argentario. Ovvero il cuore dell'italia attraversato in orizzontale. Dal Conero per la valle del Potenza ad Assisi. Poi Perugia, Trasimeno, Orvieto ed Acquapendente quindi, a finire, Pitigliano e Argentario. N 9 Via Salaria. Da Roma a S. Benedetto del Tronto. Insiste su tratti abbandonati della vecchia Salaria, recuperata per la mobilità dolce. N 10 La Via dei Borboni. Le capitali del Sud collegate da un nastro ciclabile. Da Bari a Ruvo, Castel del Monte quindi Potenza, Avellino, Salerno, Napoli. N 11 Alta via dell'italia centrale. Collega gli altipiani e i Parchi dell'italia centrale. Bello e stimolante per l'esercizio fisico. Dalle Foreste Casentinesi al Gargano. N 12 Via Pedemontana Alpina. Disegna un grande arco dal Friuli al Piemonte alla base delle Alpi, collegando i grandi laghi lombardi N 13 Via dei Tratturi. Da Vasto a Gaeta. Incrocia i tratturi dei pastori molisani unendo i due punti dove lo stivale é più stretto. N 14 Via dei Tre Mari. Da Otranto a Sapri. Adriatico, Ionio e Tirreno a pedali, dalle pianure apulo-lucane ai primi contrafforti del Pollino. Varianti e collegamenti. Ai quattordici itinerari principali va aggiunta una serie di varianti e collegamenti, come si evince dalla cartina a lato,

3 per completare la rete, al fine di connettere ciclovie parallele, per raggiungere mete importanti, per passare il confine verso ciclovie europee. Il progetto regionale La Regione Sicilia ha posto un attenzione particolare allo sviluppo della rete ciclabile regionale, soprattutto attenzionando il recupero delle ferrovie dimesse. Nel corso del convegno tenutosi a Palermo nell ottobre del 2003, dal tema: LA VALORIZZAZIONE DELLE LINEE FERROVIARIE NON UTILIZZATE ATTRAVERSO LA CREAZIONE DI UN SISTEMA DI GREENWAYS, sono stati elaborati diversi progetti di recupero di tratte ferroviarie dimesse e loro conversione in piste ciclabili. Dagli atti del convegno: La Sicilia ha diverse linee ferroviarie dismesse da potersi riconvertire in itinerari ciclabili che collegano luoghi di elevata valenza paesaggistica e culturale. Il clima siciliano rappresenta una opportunità a favore del cicloturismo in aggiunta alle risorse paesaggistiche, culturali ed agroalimentari dell Isola. Lo sviluppo di una rete ciclabile che comporti il riutilizzo di queste linee dismesse costituisce altresì una grande opportunità per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale da esso rappresentato. Inoltre la conversione delle linee ferroviarie in percorsi verdi e ciclopiste comporta numerosi vantaggi quali ad esempio le pendenze regolari e modeste che si adattano perfettamente ai bisogni dei ciclisti ordinari, il percorso in sede propria con un ridotto numero di intersezioni con la sede stradale, la varietà dei diversi tipi di ambiente attraversati, la connessione tra diversi centri urbani, il restauro delle vecchie stazioni e caselli per allestire alberghi specializzati per cicloturisti, o da adibire a musei, punti di officina, ecc... La Regione Siciliana, consapevole di tale potenziale occasione di sviluppo socio- economico ecocompatibile e di valorizzazione delle aree interne, ha avviato e concluso di recente un tavolo tecnico sulla mobilità ciclistica che ha visto il coinvolgimento delle province regionali, dei comuni, dei rappresentanti di altri enti pubblici nonché delle associazioni dei cicloamatori. L obiettivo finale del tavolo istituzionale è quello di pervenire ad un piano regionale degli itinerari cicloturistici. La metodologia scelta è stata quella della programmazione degli itinerari attraverso scelte consapevoli da parte dei rappresentanti degli enti locali. Limitandoci all attenzione posta nei confronti del territorio della nostra provincia gli itinerari individuati risultano i seguenti: L itinerario proposto comprende l utilizzo di circa 30 Km della linea ferrata dismessa Riesi Sommatino Delia e si snoda fino a congiungersi con la tratta ferroviaria Canicattì Naro in territorio provinciale di Agrigento. La restante parte dell itinerario si estende nella parte

4 settentrionale per circa 100 Km, nella parte centro orientale per circa 60 Km ed infine nella parte meridionale della provincia per circa 80 Km e comprende l utilizzo di viabilità già esistente sia provinciale che statale composta da tracciati già asfaltati, ed inoltre di una viabilità a carattere di raccordo più che altro interno, di sentieri in terra battuta. L itinerario inizia nella parte meridionale del territorio provinciale di Caltanissetta ad est dell abitato di Gela e passando per la riserva naturale orientata del Lago Biviere arriva a Gela. Quindi proseguendo in direzione ovest passa per il Parco Naturale di Montelungo ed arriva alla torre di Manfria e successivamente al castello medioevale di Falconara. L itinerario si snoda sempre in direzione ovest verso il comune di Licata e verso la Valle dei Templi di Agrigento. La penetrazione verso la parte nord del territorio provinciale passa per la S.P. Gela Butera fino a congiungersi con la S.P.n.83 denominata Strada dei Castelli che congiunge il Castelluccio Federiciano con il menzionato Castello di Falconara. Percorrendo la S.P. n.83 in direzione ovest è possibile penetrare in direzione nord attraverso l Area demaniale Forestale attrezzata Comunelli e proseguire verso Riesi per congiungersi con la tratta di linea ferrata dismessa Delia-Sommatino- Riesi. Dopo Riesi si incontra l esempio di archeologia industriale rappresentato dalla miniera Travia-Tallarita che ha rappresentato dalla fine del 700 fino alla seconda metà del 900 il fulcro dell attività solfifera estrattiva della Sicilia centro-meridionale. Quindi si incontra Mazzarino e poi, proseguendo sulla S.P. n13 gli scavi archeologici di Sophiana. L itinerario attraversa la città di Caltanissetta e poi, passando per la zona archeologica Vassallaggi finisce a Mussomeli. Come si evince dagli atti del convegno il territorio della provincia è stato suddiviso in due aree: Area sud e Area nord. L itinerario sud ricomprende la quasi totalità del territorio di Gela, con l esclusione dell area urbana, e si ricongiunge alla rete ciclabile nazionale come segmento determinate del grande anello che percorre l intera regione. Cosa si intende realizzare Il progetto proposto vuole realizzare in concreto la tratta sud dell itinerario provinciale, con l inserimento di alcune modifiche di percorso, creando, pertanto, una ciclovia Gelese autonoma e distinta. L itinerario ha inizio (o fine) dalla S.P. 51 per Scoglitti, all altezza del torrente che delimita il territorio della provincia di Caltanissetta, prosegue lungo la provinciale medesima venendo così a

5 toccare la Riserva del Lago Biviere. Dopo pochi chilometri (8 in totale) si immette sulla S.S. 115, in c/da Spinasanta. Percorsa la stessa S.S.115 per un breve tratto in direzione Gela, 2 km circa, all altezza dello stabilimento petrolchimico, immediatamente prima del cavalcavia, si abbandona la S.S.115 per immettesrsi sulla S.p. 82 che conduce a Niscemi. Dopo pochi chilometri, ormai inoltrati nella piana di Gela, lontani dal traffico veicolare, si svolta sulla sinistra, sulla S.p.35, e si taglia la piana in direzione Ponte Olivo. Giunti in località Ponte Olivo alla rotatoria per Catania/Mazzarino/Gela si svolta a sinistra sulla S.S.117 Bis con direzione Gela. Dopo circa tre chilometri si abbandona la statale 117 bis per imboccare, sulla destra, la S.p. 83, che conduce al Castello Federiciano (Castelluccio). Da qui l itinerario prosegue in direzione Licata fino al parco Comunelli, sempre lungo la provinciale 83. Poco prima di arrivare alla Diga Comunelli, superata la vecchia stazione di Butera, all altezza del passaggio a livello, l itinerario si divide. Proseguendo lungo la s.p. 83 si arriva alla al Parco Comunelli, svoltando sulla sinistra al passaggio a livello ci si immette su una strada interpoderale asfaltata che ci riconduce alla s.s Percorsi circa 2 km lungo l interpoderale si incontra un primo bivio; qui è possibile scegliere: - A destra si va lungo una nuova interpoderale in terra battuta che ci porta in 2 km verso la s.s. 115, all altezza dell intersezione con la strada che conduce al mare ed alla struttura dell antica torre di Manfria. - A sinistra si prosegue lungo l interpoderale asfaltata per 2 km circa fino ad un nuovo bivio, dove si svolta sulla destra e, dopo poche centinaia di metri lungo un facile pendio, ci si immette sulla s.s.115. Questo l itinerario principale. Al quale è possibile aggiungere una serie di semplicissime diramazioni, attraverso le strade interpoderali che solcano la piana, che conducono al Parco di Montelungo ed alla Torre di Manfria, per poi, ovviamente, proseguire verso Licata. La quasi totalità del tragitto è in buone condizioni, fatta eccezione per alcuni brevissimi tratti, pochi metri con alcune buche. Le strade sterrate che vengono inserite come variabili non incidono sulla percorribilità del percorso, atteso che in base al tipo di bicicletta utilizzata si può optare per lo sterrato o per il tratto asfaltato. Inoltre, il dislivello altimetrico, tranne nel tratto del parco Comunelli è minimo, con leggeri saliscendi di scarso rilievo.

6 Strutturalmente l unico vero lavoro da effettuare è il posizionamento di un apposita segnaletica stradale verticale espressamente prevista per gli itinerari ciclabili e, nei tratti provinciali asfaltati, l eventuale segnaletica orizzontale che delimita la ciclabile. Sarebbe certamente auspicabile, in un progetto di lungo periodo, il recupero di alcune vecchie case cantoniere che si trovano lungo il percorso, al fine di creare piccole officine, punti di ristoro e ricovero per i ciclisti. Segnaletica La corretta realizzazione del progetto richiede l apposizione di un adeguata cartellonistica, per orientare gli utenti e rendere chiaro il percorso. S.p. 51 Considerato il torrente di confine con la provincia di Ragusa sulla S.p. 51 come l inizio orientale della ciclovia di Gela, va posizionato un cartello informativo iniziale in quel punto (vedi allegato 1). Continuando lungo la s.p. 51 è bene posizionare n. 8 cartelli di piccole dimensioni (vedi allegato 2), 4 per chi pedala in direzione est e 4 in direzione ovest, con una media di un cartello ogni 2 km. 1 cartello informativo iniziale (vedi all.1) 8 cartelli piccole dimensioni (vedi all. 2) Tot. Cartelli su s.p.51 : 9 (nove) S.s.115 L immissione dalla S.p. 51 sulla s.s. 115 richiede una cartellonistica direzionale (vedi allegato 3) adeguata sia per chi va verso est sia per chi procede in direzione ovest Al bivio in oggetto, sito in c/da Spinasanta, vanno pertanto previsti n 3 cartelli direzionali ( vedi allegato 3) La prosecuzione sulla S.s. 115, (2 km circa) strada ad alta densità di traffico richiede il posizionamento di n. 4 cartelli di piccole dimensioni (vedi allegato 2). 2 in direzione ovest e 2 in direzione est. 3 cartelli direzionali (vedi all.3) 4 cartelli piccole dimensioni ( vedi all.2) Tot. Cartelli su s.s. 115 : 7 (sette)

7 S.p. 82 Arrivati in prossimità del cavalcavia antistante lo stabilimento petrolchimico si abbandona la S.s.115 per immettersi sulla S.p. 82, con direzione Niscemi. Questo bivio richiede n. 3 cartelli direzionali (vedi allegato 3). Si prosegue per km 5 lungo la S.p. 82, vanno posizionati, pertanto n. 6 cartelli di piccole dimensioni ( vedi allegato 2). 3 in direzione Nord e 3 in direzione Sud. 3 cartelli direzionali (vedi all.3) 6 cartelli piccole dimensioni ( vedi all.2) Tot. Cartelli su s.p.82: 9 (nove) S.p. 35 Al bivio con la S.p. 35 si svolta a sinistra abbandonando la S.p. 82 con direzione Ponte olivo. Questo bivio richiede n. 2 cartelli direzionali (vedi allegato 3). Si prosegue per km 7 lungo la s.p. 35, vanno posizionati, pertanto n. 8 cartelli di piccole dimensioni ( vedi allegato 2). 4 in direzione est e 4 in direzione ovest. 2 cartelli direzionali ( vedi all. 3) 8 cartelli piccole dimensioni ( vedi all.2) Tot. Cartelli su s.p.35: 10 (dieci) S.s.117 bis Tramite la Sp.35 si giunge in località Ponte olivo, qui si abbandona la stessa S.p. 35 e, superato il ponte sul fiume Gela, si arriva alla rotatoria sulla S.s.117bis. All uscita dalla s.p. 35 necessitano n. 2 cartelli direzionali (vedi allegato 3) Sulla rotatoria di immissione alla s.s.117 bis necessitano n. 2 cartelli direzionali. ( vedi allegato 2) Si prosegue per km 2,5 circa lungo la S.s. 117 bis, vanno posizionati, pertanto n. 2 cartelli di piccole dimensioni ( vedi allegato 2). 1 in direzione Nord e 1 in direzione sud.

8 4 cartelli direzionali ( vedi all. 3) 2 cartelli piccole dimensioni ( vedi all. 2) Tot. Cartelli su s.s.117 bis: 6 (sei) S.p. 83 Si abbandona la S.s.117 bis svoltando a destra sulla s.p. 83 con direzione Butera. A questo bivio necessitano n.2 cartelli direzionali (vedi allegato 3). Si prosegue lungo la s.p. 83 per 12 km circa superando due incroci. Per ognuno di questi due incroci necessitano n. 2 cartelli direzionali ( vedi allegato 3) Lungo la strada occorrono n. 8 cartelli di piccole dimensioni (vedi allegato 2) 4 in direzione est e 4 in direzione ovest 6 cartelli direzionali ( vedi all.3) 8 cartelli piccole dimensioni ( vedi all.2) Tot. Cartelli su s.p.83: 14 (quattordici) Interpoderale asfaltata All altezza del passaggio a livello vanno posizionati n.2 cartelli direzionali (vedi allegato 3) Lungo tutta l interpoderale asfaltata necessitano n.6 cartelli di piccole dimensioni. (vedi allegato 2) Al primo bivio con l interpoderale sterrata necessitano n. 2 cartelli direzionali (vedi allegato 3) con dizione specifica di itinerario Al secondo bivio con l altra interpoderale asfaltata necessitano n. 2 cartelli direzionali (vedi allegato 3) con dizione specifica di itinerario Ai due diversi congiungimenti con la s.s. 115 necessitano n. 4 cartelli direzionali (vedi allegato 3), di cui n. 2 con dizione specifica di itinerario 10 cartelli direzionali (vedi all.3) 6 cartelli piccole dimensioni ( vedi all.2) Tot. Cartelli su interpoderale asfaltata: 16 (sedici) Totale complessivo cartelli n. 71

9 Conclusioni Riteniamo che la realizzazione della ciclabile sud della provincia, così come sopra tracciata, sia un importante passo verso la promozione di forme di mobilità leggera. Non solo legate all esperienza cicloturistica pura, ma aperte agli spostamenti in bicicletta di tutti, affinché l uso della bici non sia limitato al solo aspetto sportivo in senso stretto, ma possa essere patrimonio di tutti coloro che vogliono godere dello splendido territorio che circonda la nostra città in modo pulito e divertente. La scelta di strade secondarie, rispecchia la volontà di allontanarsi dalle vie di grande comunicazione per vivere pienamente il contatto con la natura e l ambiente, senza dover temere il traffico intenso e fastidioso. Questo in linea con l impostazione data a tutte le ciclovie del mondo. Gli stralci degli atti del convegno sopra riportati dimostrano, infine, come ci sia una positiva volontà politica e tecnica di sviluppare l esperienza della rete ciclabile regionale, sfruttando in pieno le potenzialità del territorio. Associazione nanocicli Gela Allegato n.1

10 Questo cartello (allegato n. 1) indica l inizio della ciclovia. Ovviamente la descrizione sopra è solo un esempio. Il contenuto verrà deciso in sede di progettazione definitiva. Allegato n. 2 Questi sono piccoli cartelli direzionali di orientamento, che confermano il percorso. Allegato n. 3 Cartello direzionale da posizionare ai bivi IL NOME DA INSERIRE E : PERCORSO CICLOTURISTICO CICLOVIA DI GELA

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