Comune di San Giorgio su Legnano Provincia di Milano

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1 Comune di San Giorgio su Legnano Provincia di Milano Oggetto: IMPIANTO ELETTRICO Presso PALAZZO MUNICIPALE Piazza 4 Novembre San Giorgio su Legnano (MI) PROGETTO DEFINITIVO ESECUTIVO RELAZIONE TECNICA San Giorgio su Legnano (MI), 20/09/2006 Ing Alessandro Repossini

2 PROGETTO DEFINITIVO ESECUTIVO DELL IMPIANTO ELETTRICO DA INSTALLARSI PRESSO IL MUNICIPIO DI SAN GIORGIO SU LEGNANO Descrizione sommaria delle opere: L intervento si rende necessario al fine di adeguare l impianto elettrico ai sensi della Legge 46/90 e DPR 447/91, ed in conformità alle vigenti Normative in materia di Sicurezza del Lavoro e di Prevenzione Incendi. Poichè dai rilievi eseguiti è risultato che l impianto elettrico esistente risulta fatiscente, l intervento è sostanzialmente di rifacimento completo dell impianto. Le opere che saranno oggetto dell appalto saranno le seguenti: - Installazione di avanquadro presso contatore energia ENEL, installazione della linea di alimentazione dell interruttore generale, collegamento del pulsante di sgancio di emergenza; il contatore ENEL dovrà essere spostato all esterno dell edificio, ed occorre inoltre prevedere un potenziamento del contratto. - Sostituzione del quadro elettrico generale, e rifacimento di tutte le linee dorsali principali e di alimentazione dei sottoquadri. - Installazione di tutti i quadri elettrici indicati negli schemi allegati; - sostituzione di tutte le linee principali di collegamento tra i quadri e delle dorsali per l alimentazione delle utenze; - installazione completa di impianto elettrico generale nel seminterrato, al piano terra ed al piano primo;

3 - installazione di impianto di illuminazione di emergenza. Si è previsto l utilizzo di apparecchi autonomi di emergenza, completi di batteria tampone di autonomia 1 ora, collegati ad una centrale diagnostica e di controllo, da installarsi presso il quadro generale, in modo da tenere sotto controllo lo stato delle batterie, delle lampade, e da garantire la corretta procedura di carica e di scarica. - sostituzione dei corpi illuminanti con apparecchi aventi reattore elettronico, in modo da garantire un maggior risparmio energetico ed una durata maggiore dei tubi fluorescenti; - installazione impianto di allarme acustico antincendio: tale impianto farà capo ad una centrale posta nel locale quadro generale. Sono stati previsti pulsanti manuali di allarme, sirene antincendio dislocate in vari punti della scuola, alcuni sensori di fumo in corrispondenza di archivi e biblioteca; - Installazione di impianto citofonico con 8 posti esterni, 8 postazioni citofoniche interne, - Installazione di impianto rete dati con concentrazione dell impianto al rack posto al piano primo; Tutti gli interventi da effettuare sono dettagliatamente elencati nel Computo metrico Estimativo e nelle tavole planimetriche allegate.

4 A.0 GENERALITA` Ai fini dell`esame e della valutazione tecnica complessiva, vengono prese in considerazione le seguenti normative : Norma CEI 64-8: impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua; Norma CEI 64-8/7 Ambienti a maggior rischio di incendio; Norma CEI 81-1+V1: Protezione delle strutture contro i fulmini; Norma CEI V1: Protezione delle strutture contro i fulmini - Valutazione dei rischio dovuto al fulmine; NORME CEI EN /4 PER LA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI GUIDA CEI 0-2 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici; Guida CEI 0-3: Legge 46/90 Guida per la compilazione della dichiarazione di conformità e relativi allegati; Guida CEI 64-50: Edilizia residenziale - Guida per l'integrazione nell'edificio degli impianti elettrici utilizzatori, ausiliari e telefonici; Guida Cei 64-12: Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario; Guida CEI 64-14: Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori, Guida CEI 23-51: Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare; Norma CEI 17-13/1: Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione (quadri BT) - Parte 1: Apparecchiature di serie soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature non di serie parzialmente soggette a prove di tipo (ANS);

5 Norma CEI 17-13/2: Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri elettrici per bassa tensione) - Parte 2: Prescrizioni particolari per i condotti Sbarre. Norma CEI 17-13/3: Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) - Parte 3: prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e di manovra destinate ad essere installate in luoghi dove personale non addestrato ha accesso al loro uso - Quadri di distribuzione (ASD); Norma CEI 17-13/4 : apparecchiature di protezione e di mano- vri per bassa tensione (quadri BT) - Parte 4: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate per cantiere (ASC); Norma CEI 34-21: Apparecchi di illuminazione. Parte 1: Prescrizioni generali e prove. Norma CEI 34-22: Apparecchi di illuminazione - Parte 2: Prescrizioni particolari. Apparecchi di emergenza; DISPOSIZIONI LEGISLATIVE DPR 27/04/55 N. 547 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro; DPR 26/05/59 n. 689 Determinazione delle aziende e lavorazioni soggette, ai fini della prevenzione degli incendi, al controllo del comando del corpo dei vigili del fuoco"; DM 16/02/82 "Elenco delle attività soggette al controllo dei vigili del fuoco"; DM 08/03/85 "Direttive sulle misure più urgenti ed essenziali di prevenzione incendi ai fini del rilascio del nullaosta provvisorio di cui alla legge 7 dicembre 1984, n. 818"; DM 14/06/89 n. 236 "Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche";

6 Legge 05/03/90 n. 46 "Norme per la sicurezza degli impianti"; DPR 06/12/91 n.447 "Regolamento di attuazione della Legge 5 Marzo 1990 n.46 in materia di sicurezza degli impianti"; D.Lgs. 19/09/94 n.626 "Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE, 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro"; D.Lgs. 19/03/96 n.242 "Modificazioni ed integrazioni al decreto legislativo 19/09/94 n.626 recante attuazione di direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro"; DM 12/04/96 "Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi"; DPR 24/07/96 n.503 "Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici"; D.Lgs. 14/08/96 n. 493 "Segnaletica di sicurezza e/o salute sul luogo di lavoro"; D.Lgs. 19/08/96 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione ed esercizio dei locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo"; Lettera circolare 30/10/96 n. P2244/4122 Chiarimenti applicativi e deroghe in via generale ai punti 5.0 e 5.2 del DM 26/08/92"; D.Lgs. 12/11/96 n.615 Attuazione della direttiva 89/336/CEE dei Consiglio del 03/05/1989 in materia di riavvicinamento delle legislazioni degli stati membri relative alla compatibilità elettromagnetica, modificata ed integrata dalla direttiva 92/31/CEE del Consiglio del 28/04/1992, dalla direttiva 93/68/CEE del Consiglio del 22/07/1993 e dalla direttiva 93/97/CEE del Consiglio del 29/10/1993 ;

7 D.Lgs. 25/11/96 n. 626 Attuazione della direttiva 93/68/CEE in materia di marcatura CE del materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro taluni limiti di tensione ; D.Lgs. 31/07/97 n. 277 Modificazioni al decreto legislativo 25 novembre 1996 n.626, recante attuazione della direttiva 93/68/CEE in materia di marcatura CE del materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro taluni limiti di tensione. D.M. N. 462 del 25/10/2001. Legge regionale 27/03/2000 e succ. mod e int.

8 A.3 PRESCRIZIONI GENERALI L' impianto elettrico dovrà essere installato in modo da seguire le seguenti prescrizioni: - i componenti elettrici devono essere limitati a quelli necessari per l'uso degli ambienti stessi, fatta eccezione per le condutture, che possono anche transitare; - nel sistema di vie d'uscita non devono essere installati apparecchi elettrici o fluidi infiammabili; - le condutture elettriche che attraversano le vie d'uscita di sicurezza non devono essere a portata di mano e non devono essere d'ostacolo al deflusso delle persone; - i dispositivi di protezione devono essere disposti nel quadro generale, con grado di protezione IP44, installati in posizione facilmente accessibile; - l'impianto sarà suddiviso in più circuiti, in modo da facilitare l'esercizio e limitare il disservizio per guasto e manutenzione; - i cavi unipolari di uno stesso circuito vanno riuniti insieme; - per le prese fisse l`asse geometrico d`inserzione delle relative spine deve risultare orizzontale e distanziato dal piano di calpestio di almeno 175mm. - le condutture realizzate con cavi unipolari contenuti in tubi protettivi o canali non metallici devono avere un grado di protezione IP4x ed essere di materiale resistente alle prove di riscaldamento e di innesco d'incendio previste dalla Sez. 422 della Devono inoltre essere scelti in modo da assicurare adeguata resistenza meccanica alle sollecitazioni che possono prodursi sia durante la posa sia durante l'esercizio; qualora i

9 cavi siano raggruppati in quantità significative, occorre prendere provvedimenti nei riguardi dei gas tossici e corrosivi e dei fumi, e quindi utilizzare cavi adatti allo scopo. - tutti i componenti degli apparecchi mobili o portatili devono essere contenuti in custodie con grado di protezione IP44; - i tubi di materiale plastico installati sotto pavimento, o posti in vista ad altezza inferiore a 2.5 mt dal piano di calpestio, devono essere del tipo pesante rigido; - i tubi non destinati ad essere annegati in strutture incombustibili devono essere di materiale autoestinguente; - il diametro interno dei tubi deve essere pari a 1.3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio di cavi, con un minimo di 10 mm; - è necessaria l'installazione del comando d`emergenza atto a porre fuori servizio l`intero impianto elettrico, con l`eccezione dei servizi di sicurezza, posto all'esterno in posizione accessibile. Tale pulsante può essere del tipo a lancio di corrente, posto in cassetta a rottura di vetro, munito di spia di segnalazione di presenza rete. - I cavi posati in tubi devono risultare sempre sfilabili e reinfilabili, inoltre nei tubi non devono esserci giunzioni o morsetti. - Le linee interrate saranno posate in cavo tipo FG7OR, posate entro tubo plastico pesante tipo CP, conformemente alle Norme CEI fasc Tutte le scatole di derivazione esterne, i raccordi tubo-scatola ed i manicotti dovranno avere grado di protezione IP65. - Le scatole di derivazione per tubazione plastica esterna saranno tipo serie 44CE con passacavo e coperchio basso a vite IP55.

10 - Le canalette di distribuzione saranno in resina, autoestinguenti, installate con tutti gli accessori necessari a garantire grado di protezione minimo IP40. Tutte le giunzioni canale-canale, giunzioni angolari, derivazioni a T, connessioni canale-scatola ecc. dovranno essere del tipo adatto alla canale su cui vanno installate. - Tutte le giunzioni/derviazioni devono essere effettuate entro apposite scatole di derivazione: è vietato effettuare tali connessioni nelle scatole portafrutti o direttamente sulle morsettiere delle lampade. - Eventuale repiquage potrà essere effettuato solo se i morsetti sono idonei, come specificato nella sez. 526 della Norma CEI 64-8/7.

11 A.4 DESCRIZIONE DELL'IMPIANTO L`impianto elettrico, classificato come sistema TT, è alimentato dalla rete di distribuzione a B.T. a 400/230 V. Accanto al punto di consegna energia sarà installato l'avanquadro, contenente l'interruttore di protezione della linea di alimentazione del quadro generale. Le linee in partenza dai vari quadri elettrici sono indicate negli schemi elettrici allegati alla presente relazione, ove sono riportate tutte le caratteristiche degli interruttori, delle linee ecc... Tutte le suddette linee risulteranno protette da sovracorrenti e dai contatti indiretti mediante interruttori magnetotermici e differenziali.

12 A.5 DATI DI CALCOLO PER LA SEZIONE DEI CONDUTTORI Tensione di alimentazione : 400/230 V; Tipo di posa: - L impianto sarà distribuito prevalentemente in canaletta esterna, con cavi multipolari. Per una dettagliata analisi del tipo di posa fare riferimento alle tavole allegate. Caduta di tensione : 4% Coefficienti di contemporaneità: vedi schemi elettrici ; Temperatura ambiente : 30 gradi C.; Cavi non propaganti l`incendio e non propaganti la fiamma, a contenuta emissione di gas corrosivi con tensione nominale non inferiore a 450/750KV, tipo N07VK e non inferiore a 0.6/1KV, FG7OR e FG7OM1. Corrente di corto circuito: si è prevista una Icc al punto di consegna pari a 16 KA. L impresa esecutrice dell opera dovrà richiedere all Ente Distributore il valore della corrente di corto circuito al punto di consegna, ed eventualmente modificare gli interruttori previsti. Il dimensionamento delle linee è stato calcolato secondo le norme CEI 64/8 e secondo IEC Il calcolo della sezione dei cavi in rame tiene conto: - del tipo di posa; - della corrente di impiego; - dei cavi raggruppati ;

13 - della temperatura ambiente; - della temperatura limite di esercizio; - della caduta di tensione. Inoltre è stata verificata per tutte le linee la lunghezza massima della linea protetta, come previsto dalla norma CEI 64/8. I valori delle sezioni delle linee e delle sezioni nel quadro sono riportati negli schemi elettrici allegati. Dal calcolo dei valori della corrente di corto circuito nelle diverse condizioni di guasto che danno origine alle correnti massima e minima, è stata verificata l`idoneità del potere d`interruzione e della caratteristica dell`interruttore scelto, in relazione alla protezione dei cavi contro le correnti di corto circuito; si è verificato inoltre che l`integrale di Joule fosse inferiore a (KS)^2. Al fine di proteggere i cavi da sovraccarico, sono stati scelti interruttori con una corrente nominale compresa tra la corrente di impiego e la portata del cavo, e con una If=< 1,45 Iz per tutto l'ambiente. Per quanto non menzionato in questa relazione tecnica, fare riferimento alle Tavole allegate ed alle Norme di cui in premessa.

14 A.6 IMPIANTO DI TERRA Al fine della protezione da contatti indiretti devono essere previste connessioni equipotenziali fra corpi metallici esistenti all'interno, e fra questi e l'impianto di terra. Le connessioni faranno capo ad un collettore di equipotenzialità collegato a sua volta con l'impianto di terra. Tutte le masse estranee che entrano nel volume devono essere metallicamente collegate al collettore di equipotenzialità, come pure le tubazioni dell'acqua calda e fredda. L`impianto di terra è esistente, costituito da picchetti non rilevabili. Il conduttore di terra è già costituito da conduttore isolato G/V di sez. 50mmq. In prossimità del quadro generale sarà installato il collettore di terra generale. Occorre effettuare l'installazione di un collettore di equipotenzialità nel locale caldaia; Occorre collegare al collettore tutti i conduttori di protezione con le sezioni previste dagli art , delle norme CEI Prima dell'esercizio dell'impianto dovrà essere verificato il coordinamento delle protezioni con l'impianto di terra, in modo che non venga mai superato il valore della tensione di contatto imposta di 50Volts.

15 A.7 VERIFICA SULLA PROTEZIONE DA SCARICHE ATMOSFERICHE Protezione contro i fulmini Valutazione del rischio scelta delle misure di protezione SOMMARIO 1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO 2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO 3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE 4. DATI INIZIALI 4.1 Densità annua di fulmini a terra. 4.2 Dati relativi alla struttura. 4.3 Dati relativi alle linee esterne. 4.4 Definizione e caratteristiche delle zone 5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE 6. VALUTAZIONE DEI RISCHI 6.1 Rischio R 1 di perdita di vite umane Calcolo del rischio R Analisi del rischio R 1 7. SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE 8. CONCLUSIONI 9. APPENDICI 10. ALLEGATI

16 1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO Questo documento contiene: - la relazione sulla valutazione dei rischi dovuti al fulmine; - il progetto di massima delle misure di protezione da adottare ove necessarie. 2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO Questo documento è stato elaborato con riferimento alle seguenti norme CEI: - CEI EN : "Protezione delle strutture contro i fulmini. Parte 1: Principi Generali" Marzo 2006; - CEI EN : "Protezione delle strutture contro i fulmini. Parte 2: Gestione del rischio" Marzo 2006; - CEI EN : "Protezione delle strutture contro i fulmini. Parte 3: Danno fisico e pericolo di vita" Marzo 2006; - CEI EN : "Protezione delle strutture contro i fulmini. Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici interni alle strutture" Marzo 2006; - CEI 81-3 : "Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per kilometro quadrato dei Comuni d'italia, in ordine alfabetico." Maggio 1999; 3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE L 'individuazione della struttura da proteggere è essenziale per definire le dimensioni e le caratteristiche da utilizzare per la valutazione dell'area di raccolta. La struttura che si vuole proteggere coincide con un intero edificio a sé stante, fisicamente separato da altre costruzioni. Pertanto, ai sensi dell'art. A della Norma CEI EN , le dimensioni e le caratteristiche della struttura da considerare sono quelle dell'edificio stesso.

17 4. DATI INIZIALI 4.1 Densità annua di fulmini a terra Come rilevabile dalla Norma CEI 81-3, la densità annua di fulmini a terra per kilometro quadrato nel comune di SAN GIORGIO SU LEGNANO in cui è ubicata la struttura vale : 4.2 Dati relativi alla struttura N t = 4,0 fulmini/km² anno Le dimensioni massime della struttura sono: A (m): 43 B (m): 40 H (m): 16 Hmax (m): 16 La destinazione d'uso prevalente della struttura è: ufficio In relazione anche alla sua destinazione d uso, la struttura può essere soggetta a : - perdita di vite umane - perdite economiche In accordo con la Norma CEI EN per valutare la necessità della protezione contro il fulmine, deve pertanto essere calcolato : - rischio R1; Le valutazioni di natura economica, volte ad accertare la convenienza dell adozione delle misure di protezione, non sono state condotte perché espressamente non richieste dal Committente. 4.3 Dati relativi alle linee elettriche esterne La struttura è servita dalle seguenti linee elettriche: - Linea di energia: alimentazione elettrica Le caratteristiche delle linee elettriche sono riportate nell'appendice Caratteristiche delle linee elettriche. 4.4 Definizione e caratteristiche delle zone Tenuto conto di: - compartimenti antincendio esistenti e/o che sarebbe opportuno realizzare; - eventuali locali già protetti (e/o che sarebbe opportuno proteggere specificamente) contro il

18 LEMP (impulso elettromagnetico); - i tipi di superficie del suolo all'esterno della struttura, i tipi di pavimentazione interni ad essa e l'eventuale presenza di persone; - le altre caratteristiche della struttura e, in particolare il lay-out degli impianti interni e le misure di protezione esistenti; sono state definite le seguenti zone: Z1: Struttura Le caratteristiche delle zone, i valori medi delle perdite, i tipi di rischio presenti e le relative componenti sono riportate nell'appendice Caratteristiche delle Zone. 5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE L'area di raccolta Ad dei fulmini diretti sulla struttura è stata valutata analiticamente come indicato nella Norma CEI EN , art.a.2. L'area di raccolta Am dei fulmini a terra vicino alla struttura, che ne possono danneggiare gli impianti interni per sovratensioni indotte, è stata valutata analiticamente come indicato nella Norma CEI EN , art.a.3. Le aree di raccolta Al e Ai di ciascuna linea elettrica esterna sono state valutate analiticamente come indicato nella Norma CEI EN , art.a.4. I valori delle aree di raccolta (A) e i relativi numeri di eventi pericolosi all anno (N) sono riportati nell'appendice Aree di raccolta e numero annuo di eventi pericolosi. I valori delle probabilità di danno (P) per il calcolo delle varie componenti di rischio considerate sono riportate nell'appendice Valori delle probabilità P per la struttura non protetta. 6. VALUTAZIONE DEI RISCHI 6.1 Rischio R1: perdita di vite umane Calcolo del rischio R1 I valori delle componenti ed il valore del rischio R1 sono di seguito indicati. Z1: Struttura RB: 8,45E-06 Totale: 8,45E-06

19 Valore totale del rischio R1 per la struttura: 8,45E Analisi del rischio R1 Il rischio complessivo R1 = 8,45E-06 è inferiore a quello tollerato RT = 1E SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE Poiché il rischio complessivo R1 = 8,45E-06 è inferiore a quello tollerato RT = 1E-05, non occorre adottare alcuna misura di protezione per ridurlo. 8. CONCLUSIONI Rischi che non superano il valore tollerabile: R1 SECONDO LA NORMA CEI EN LA STRUTTURA E' PROTETTA CONTRO LE FULMINAZIONI. In forza della legge 1/3/1968 n.186 che individua nelle Norme CEI la regola dell'arte, si può ritenere assolto ogni obbligo giuridico, anche specifico, che richieda la protezione contro le scariche atmosferiche. Data 20/09/2006 Timbro e firma

20 9. APPENDICI APPENDICE - Caratteristiche della struttura Dimensioni: A (m): 43 B (m): 40 H (m): 16 Hmax (m): 16 Coefficiente di posizione: in area con oggetti di altezza uguale o inferiore (Cd = 0,5) Schermo esterno alla struttura: assente Densità di fulmini a terra (1/km² anno) Nt = 4 APPENDICE - Caratteristiche delle linee elettriche Caratteristiche della linea: alimentazione elettrica La linea ha caratteristiche uniformi lungo l intero percorso. Tipo di linea: energia - interrata Lunghezza (m) Lc = 50 Resistività (ohm x m) = 200 Coefficiente di posizione (Cd): in area con oggetti di altezza uguale o inferiore Coefficiente ambientale (Ce): urbano (10 < h <= 20 m) SPD ad arrivo linea: livello II (Pspd = 0,02) APPENDICE - Caratteristiche delle Zone Caratteristiche della zona: Struttura Tipo di zona: interna Tipo di pavimentazione: asfalto (ru = 0,00001) Rischio di incendio: ordinario (rf = 0,01) Pericoli particolari: medio rischio di panico (h = 5) Protezioni antincendio: manuali (rp = 0,5) Schermatura di zona: assente Valori medi delle perdite per la zona: Struttura Perdita per tensioni di contatto e di passo (relativa a R1) Lt = 0,0001 Perdita per danno fisico (relativa a R1) Lf = 0,01 Perdita per danno fisico (relativa a R4) Lf = 0,2 Perdita per avaria di impianti interni (relativa a R4) Lo = 0,01

21 Rischi e componenti di rischio presenti nella struttura: Struttura Rischio 1: Rb Ru Rv Rischio 4: Rb Rc Rm Rv Rw Rz APPENDICE - Aree di raccolta e numero annuo di eventi pericolosi. Struttura Area di raccolta per fulminazione diretta della struttura Ad = 1,69E-02 km² Area di raccolta per fulminazione indiretta della struttura Am = 2,39E-01 km² Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta della struttura Nd = 3,38E-02 Numero di eventi pericolosi per fulminazione indiretta della struttura Nm = 9,22E-01 Linee elettriche Area di raccolta per fulminazione diretta (Al) e indiretta (Ai) delle linee: alimentazione elettrica Al = 0, km² Ai = 0, km² Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta (Nl) e indiretta (Ni) delle linee: alimentazione elettrica Nl = 0, Ni = 0,007071

4. DATI INIZIALI 4 6. VALUTAZIONE DEI RISCHI Analisi del rischio R Analisi del rischio R CONCLUSIONI 7 9.

4. DATI INIZIALI 4 6. VALUTAZIONE DEI RISCHI Analisi del rischio R Analisi del rischio R CONCLUSIONI 7 9. 1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO 3 2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO 3 3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE 3 4. DATI INIZIALI 4 4.1 Densità annua di fulmini a terra 4 4.2 Dati relativi alla struttura

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