P r e m e s s a. In Italia dal 1998 al 2003 le coppie con figli sono diminuite di un milione.

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1 P r e m e s s a Sempre più piccola e sempre più vecchia, questa è la fotografia della famiglia nel nostro territorio: famiglie che si restringono e invecchiano, una riduzione media delle famiglie che si accompagna con un aumento delle percentuali di componenti anziani. In Italia dal 1998 al 2003 le coppie con figli sono diminuite di un milione. Molti bambini hanno come i nonni i babysitter, la richiesta dei posti negli asili nidi aumenta così come il ricorso alle babysitter. Pur essendo più collaborativo l uomo è ancora latitante nei lavori domestici. In quindici anni a livello nazionale, il tempo dedicato dagli uomini al lavoro famigliare, nel corso della giornata è aumentato di solo sedici minuti. Il dato che interessa maggiormente il Sindacato è che il 50% delle famiglie ha un reddito non superiore a euro (reddito famigliare complessivo) al mese e che i figli in età lavorativa spesso trovano solo forme di lavoro atipico. Le italiane vorrebbero fare molti più figli, ma il costo dei figli ha un peso notevole. Il mantenimento di un bambino con meno di sei anni in una famiglia aumenta le spese del 20%. L Italia è il Paese in Europa, che spende meno per la famiglia, il 4,4% della spesa sociale prevista nella finanziaria contro la media degli altri paesi che assestata all 8,5%. 1

2 LA FAMIGLIA A BOLOGNA A Bologna vi sono più di famiglie (dato fine marzo 2007) con un numero medio di componente per famiglia dell 1,9. Le famiglie con un componente sono con due componenti , con tre componenti , con quattro componenti Le famiglie solo con cittadini stranieri sono Le famiglie con un componente di oltre 65 anni sono Le famiglie con un componente di oltre 75 anni sono Bologna e Trieste sono le città con minor numero di componenti: NAPOLI 2,96 PALERMO 2,92 BARI 2,82 MILANO 2,11 BOLOGNA 1,9 TRIESTE 2,03 Bologna vede una crescita costante delle famiglie immigrate. In dieci anni gli stranieri residenti sono più che triplicanti con un incremento superiore all 8%. A Bologna, vi sono ormai più di 6000 ragazzi stranieri sono i 12 anni, e i bambini dai 0 ai 2 anni sono il 17%. A Bologna nel 2006 c è stato un incremento dei nati (più di tremila unità e un bambino su cinque ha almeno un genitore in nazionalità straniera). Il numero medio di figli per donna a Bologna è dell1,14 rispetto all 1,34 dell Emilia Romagna e all 1,32 dell Italia. Bologna ha il numero medio più basso di componenti delle famiglie. Emilia Romagna 2,39 Rimini 2,52 Reggio Emilia 2,50 Bologna 2,39 Bologna ha il numero % più alto di famiglie senza figli Emilia Romagna 35,56 Rimini 31,04 Forlì 32,29 Bologna 38,87 Bologna ha il numero % più basso di famiglie con figli Emilia Romagna 51,3 Rimini 55,25 Bologna 47 2

3 NUMERO MEDIO COMPONENTI PER FAMIGLIA IN PROVINCIA DI BOLOGNA BOLOGNA 2,0 CASTELGUELFO 2.6 CREVALCORE 2,5 BARICELLA 2,5 BUDRIO 2,5 PIEVE DI CENTO 2,5 CASTENASO 2,5 PIANORO 2,5 MONTEVEGLIO 2,4 MARZABOTTO 2,4 MONTERENZIO 2,3 VERGATO 2,3 Da questa tabella si osserva che le famiglie mediamente più numerose risultano trovarsi in prevalenza nella pianura a nord. 3

4 FAMIGLIE CON ANZIANI Percentuale di famiglie con almeno un anziano di oltre 65 anni LIZZANO IN BELVEDERE 46,7 CAMUGNANO 45,4 CASTEL DEL RIO 44,2 CASTEL DAIANO 41,2 GRANAGLIONE 39,8 BOLOGNA 37,2 Appare evidente graduale processo di invecchiamento della popolazione. Dalla scheda si denota come nei Comuni della montagna la percentuale delle famiglie con anziani al loro interno è più alta. FAMIGLIA CON BAMBINI PICCOLI Le famiglie con al loro interno bambini sotto ai sei anni vedono le percentuali più alte nei comuni della pianura: Argelato, Castello d Argile, Sant Agata bolognese (oltre 11%). Nei Comuni della montagna il valore scende sotto il 7%: CAMUGNANO 4,3 CASTEL DAIANO 6,2 LA PRESENZA DI FAMIGLIE STRANIERE L Impatto del fenomeno migratorio sul tessuto sociale è sempre più importante e di conseguenza aumenta anche il numero delle famiglie. Il numero medio di componenti della famiglia straniera è normalmente sempre più alto del numero medio. I comuni con più famiglie straniere sono: Castel di Casio, Crevalcore, Pieve di Cento, Monghidoro, Bazzano. Il fenomeno sempre più frequente è l iscrizione all anagrafe di nuovi nati provenienti da famiglie straniere 4

5 LE PROPOSTE DELLA CISL PER LA FAMIGLIA AGEVOLAZIONI fiscali tariffarie AIUTO alle giovani coppie ai figli CONTRASTO alla povertà alla non autosufficienza L evolversi dei modelli comportamentali ha causato profonde trasformazioni. Questo ha prodotto la crescita delle famiglie monogenitoriali. Una famiglia sempre più gravata da carichi assistenziali a causa anche della caduta delle reti famigliari. Dare centralità alla famiglia nel nostro Paese, significa porla al centro delle politiche pubbliche e promuovere i diritti individuali, dei bambini, dei giovani, delle donne e degli anziani. Il nostro Paese si colloca nei gruppi di paesi con più alta disuguaglianza di redditi, infatti l 11% delle famiglie è sotto la soglia di povertà. Particolare rilievo lo assume la non autosufficienza; sempre più le famiglie sono colpite dai problemi di cura per un anziano e i pesanti oneri cadono spesso sulle donne. Per la Cisl è giunto il tempo per un nuovo welfare con una stagione di politiche per la famiglia utilizzando una serie di ampi interventi: - sviluppo di servizi - trasferimenti di natura economica - conciliazione del lavoro con esigenza di educazione e cura - accessibilità del bene abitativo 5

6 ASSI DELLA NOSTRA AZIONE Invertire l andamento demografico sostenendo le giovani coppie e agevolando la maternità. Ridurre le disuguaglianze economiche aiutando le famiglie con forti carichi famigliari. Intervenire strutturalmente sulla non autosufficienza. Dare carattere universalistico ed equo alle politiche fiscali. Introdurre nella contrattazione di primo e secondo livello elementi di aiuto al welfare famigliare. OBIETTIVI DELLA NOSTRA PROPOSTA - Migliorare le opportunità lavorative soprattutto per i più giovani. - Rimuovere gli ostacoli di carattere abitativo. - Garantire il diritto alla procreazione libera, valorizzando il principio della corresponsabilità dei genitori negli impegni sui figli. - Sostegno del reddito famigliare e sostegno della maternità. - Diversificazione dei servizi socio educativi promuovendo le pari opportunità. - Garanzie di servizi appropriati. - Promozione di iniziative volte a favorire la domiciliarietà dei non autosufficienti (incentivi). - Contrasto alla povertà, con sostegno economico. - Agevolazione sulle tariffe a livello nazionale e locale. 6

7 LE PROPOSTE sostenere le giovani coppie a mettere su famiglia con agevolazioni fiscali, e sostegni economici per i redditi più bassi; rafforzare il sistema degli assegni a nucleo famigliare in ragione del numero dei figli, introdurre l assegno per ogni nuovo nato; consentire la deduzione fiscale per le spese sanitarie e socio-assistenziali per l infanzia e l adolescenza; realizzare un sistema di servizi socio-educativi di asili nido, incentivando le forme di auto-organizzazione famigliare; estendere la pratica dei congedi parentali ai lavoratori a tempo determinato; innalzare la copertura retributiva dei congedi parentali estendere il periodo di astensione facoltativa con la conservazione del posto di lavoro alla madre o al padre fino al compimento del terzo anno di vita del figlio, rivalutando l assegno mensile di maternità; promuovere la riorganizzazione degli orari scolastici per rendere compatibili con gli orari di lavoro territoriale; incentivare e agevolare il lavoro a part-time per i genitori ed elevare la percentuale di reddito coperto per l utilizzo del congedo parentale; garantire parità di trattamento e tutele per tutti i rapporti di lavoro; realizzare azioni di contrasto alla povertà tutelando maggiormente il lavoro flessibile e aggiornando la misura del reddito minimo di inserimento; approvare rapidamente la legge per la non autosufficienza anche a livello locale; agevolare le famiglie con disabili; portare a soluzione il fenomeno sociale economico delle assistenti famigliari (badanti); realizzare un indicatore di situazione economica equivante (Isee), aggiornare l attuale Isee, estenderlo ed affidarlo alla gestione del Ministero alle politiche famigliari; 7

8 LE PROPOSTE DELLA CISL NEL NOSTRO TERRITORIO P r e m e s s a La Cisl in questi anni ha avanzato diverse proposte nella contrattazione territoriale che hanno portato risultati significativi. In particolare siamo riusciti con gli altri sindacati a far nascere il fondo della non autosufficienza a livello regionale, e a istituire un fondo di sostegno alla famiglia per le badanti. Nei Piani sociali di Zona si è tentato di proporre il reddito minimo di inserimento. Sono state realizzate, azioni anche sul tema dei prezzi, e tariffe, in particolare sulla tariffa dell acqua. Nel campo dell infanzia siamo riusciti a far confermare il progetto un anno in famiglia e l impegno per la futura nascita di infrastrutture sociali rivolte all infanzia, ai disabili, agli anziani. Su questa linea vengono avanzate le sottoindicate proposte: aprire un Tavolo istituzionale sul tema della famiglia; sostenere le giovani coppie, assegnando alloggi dedicati; introdurre agevolazioni fiscali a livello locale per le famiglie numerose a basso reddito; incrementare il fondo sociale per l affitto; estendere l assegno a favore dei genitori che vogliono passare il primo anno di vita con il proprio bambino; aprire un confronto istituzionale a livello locale sul fondo della non autosufficienza; costruire un sistema tariffario locale a favore delle famiglie a basso reddito; aprire una concertazione territoriale sulla riorganizzazione degli orari scolastici per la conciliazione di lavoro e cura; progetto per agevolare la realizzazione a livello territoriale della banca delle ore; chiedere l apertura di nuovi posti di asilo nido pubblici e incrementare il rapporto con le strutture del privato sociale; agevolare le ricongiunzioni per le famiglie degli immigrati; aprire un confronto con il Provveditorato sul sistema dei servizi educativi agevolando progetti per il tempo di studio dei bambini; assicurare la possibilità dell utilizzo del tempo pieno; aprire nella contrattazione aziendale e territoriale a forme di aiuto al welfare famigliare; contrattazione e incentivi per nuovi asili nido aziendali; ridefinire gli Isee in una politica di attenzione verso le famiglie; inserimento nella contrattazione territoriale di elementi a favore del welfare. 8

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