PORTA A PORTA. Fabrizio Alessandro Goggi

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1 PORTA A PORTA Questo numero del Comune Informa, come vedrete anche dalle pagine successive, sarà quasi completamente dedicato al tema dei rifiuti, in parte perchè il Comune sta adottando decisioni importanti che riguardano l intero paese, ma anche per fare un favore a tutti i detrattori di questo giornale che troveranno facili battute in merito Tornando seri, ogni giorno produciamo una quantità sempre maggiore di rifiuti: un insieme sempre più difficile da smaltire in luoghi sicuri, senza creare alcun rischio per la popolazione. In un prossimo futuro, se vogliamo davvero che il problema rifiuti non diventi un emergenza dobbiamo tutti collaborare e arrivare veramente a differenziare la raccolta, così come cercare di produrre il minimo di rifiuti indifferenziabili. Mi rendo conto che questo non sarà un processo breve, avremo ancora bisogno di anni di lavoro, di sensibilizzazione ai problemi dell ambiente oltre che di un diverso modo di produrre e di usare i beni del quotidiano. Per tutte queste ragioni e, molte altre ancora, il Comune di Sale ha così deciso di aderire al progetto di raccolta differenziata porta a porta, chiedendo, questa volta più di ogni altra, una significativa adesione di tutto il Paese. Vorrei precisare che questo sistema non deve essere considerato solo come una soluzione tecnico-organizzativa, ma dovrebbe rappresentare una scelta dalle implicazioni culturali, che vanno ad incidere e modificare gli stessi stili di vita di noi cittadini, ponendo fine alla deresponsabilizzazione insita nel sistema usa e getta. La finalità di questa iniziativa è quella di differenziare il maggior quantitativo possibile di materiali riciclabili, per raggiungere, se non superare, l obiettivo del decreto legislativo che impone a tutti i comuni le regole per la raccolta differenziata. A mio modesto parere, Sale non dovrebbe semplicemente rispettare delle regole solo perché imposte per legge, quanto piuttosto perché tutto il paese è responsabile e conscio di questo suo dovere, consapevole che si sta compiendo un gesto di enorme civiltà. Lavoisier, padre della chimica moderna, sosteneva che: Nulla si crea e nulla si distrugge tutto si trasforma. Questo principio deve essere applicato anche al tema rifiuti. Se non iniziamo a collaborare, avremo certamente dei grossi problemi in un prossimo futuro; al contrario ciò che oggi consideriamo spazzatura può essere riciclato e riutilizzato, diventando così una nuova materia prima assolutamente preziosa. Per questo il Comune di Sale chiede a tutti un ancora maggiore collaborazione nel contesto familiare così come in quello lavorativo, un attenzione verso questo problema che col tempo spero si trasformerà in un abitudine o meglio ancora in un esigenza naturale. Fabrizio Alessandro Goggi

2 LE STRADE DEL RICICLO Uno studio della Regione Piemonte sulla destinazione dei rifiuti differenziati E opinione diffusa che gli sforzi e l attenzione dei cittadini più consapevoli ed impegnati nella raccolta differenziata siano vanificati dal fatto che comunque, tanto mettono tutto assieme. A questo proposito la Regione Piemonte ha avviato uno studio permanente, denominato Progetto Recupero per verificare che tutti i rifiuti delle raccolte differenziate siano effettivamente recuperati. Pubblichiamo qui alcuni dei dati che smentiscono il luogo comune secondo cui appunto "i rifiuti della raccolta differenziata sono rimessi insieme e inviati in discarica", evidenziando invece come i rifiuti sono stati trasformati in preziose risorse. Il metodo di indagine adottato (analisi dei MUD - modello unico di dichiarazione ambientale) prende in considerazione i dati solo dopo l'effettuazione delle operazioni di recupero, così da avere informazioni certe e validate. Per inciso c è da sottolineare che la raccolta differenziata e l'effettivo recupero dei materiali creano posti di lavoro e vantaggi per l'ambiente in cui viviamo. Gli ottimi risultati finora raggiunti sono ulteriormente migliorabili incrementando la raccolta dei rifiuti recuperabili ancora presenti nei rifiuti indifferenziati e aumentando la consapevolezza dei cittadini sull'importanza del proprio ruolo. Questa iniziativa vuole rispondere alla necessità dei cittadini di informazione e trasparenza: principi fondamentali che hanno ispirato lo studio e la successiva campagna di comunicazione. IL RECUPERO EFFETTIVO DELLE RACCOLTE DIFFERENZIATE DEL 2004 (AL NETTO DEGLI SCARTI) Provincia di Alessandria - residenti: carta 96% - vetro 85% - legno 97% - metallo 97% - plastica 79% - organico 98% Consorzio Servizi Rifiuti (C.S.R.) - residenti: del Novese,Tortonese, Acquese e Ovadese (Consorzio di cui fa parte il Comune di Sale) carta 97% - vetro 85% - legno 96% - metallo 100% - plastica 75% - organico 95% Percentuali ed aziende di riciclaggio: Materiale % Aziende di riciclaggio CARTA 97% cartiera di boscomarengo spa (al) - cartiera di voghera srl (pv) - cartiere enrico cassina snc (to) - cartiera bormida spa (sv) VETRO 85% avir spa - at (mi) - saint-gobain vetri spa (sv-vi) LEGNO 96% gruppo saviola (pv) - imp. compostaggio srt (al) e saccecav depurazioni (al) METALLO 100*% siderurgica gilardenghi srl (al) - ro.fe.me. srl (al) - vedani carlo metalli spa (mi) PLASTICA 75% dentis srl (cn) - breplast spa (pv) - cier srl (te) - cmt ambiente srl (to) corepla freudenberg politex srl (co) - idea granda scrl (cn) - buzzi unicem spa (cn) - lomellina energia srl (pv) - asm brescia spa (bs) - mg imballaggi snc (to) - montello spa (bg) - plastipol srl (al) - r.p.x. ambiente spa (cr) - realplastic srl (va) - reveane srl (to) - s.e.r. srl (pr) - s.i.r.e. srl (pv) - seriplast srl (mi) - worpo (ba) ORGANICO 95% aral spa (al) - srt spa (al) NOTA: * Il rifiuto non viene ripulito presso la piattaforma, ma solo ridotto volumetricamente ed inviato al recuperatore finale che provvede alla pulizia; oppure viene raccolto ed inviato direttamente al recuperatore finale che provvede ad eliminare i materiali indesiderati

3 IL DESTINO DEL RIFIUTO RICICLATO (1) La normativa italiana individua 57 tipologie di carta, raggruppate in 5 macrogruppi: ordinaria, medie, superiori, kraft e speciali. Quelle che si riescono a produrre dal macero (carta/cartone provenienti dalla raccolta differenziata) sono di tipo medio. L utilizzo del vetro proveniente dalla raccolta differenziata offre un risparmio di energia impiegata nella produzione di nuovo vetro (meno 20% di fabbisogno di combustibile) e riduce anche l utilizzo di materie prime (sabbie silicee, dolomite) con notevole limitazione delle attività di estrazione delle rispettive cave, tutelando e conservando così il territorio. Il legno incamera anidride carbonica, che rimane imprigionata per tutto il ciclo di vita del legno stesso: avviarlo a riciclo significa non disperdere CO2 nell aria Per saperne di più: i/home.htm

4 IL DESTINO DEL RIFIUTO RICICLATO (2) La distagnatura è una fase essenziale nel processo di riutilizzo del rottame di banda stagnata (derivante dai normali barattoli in acciaio). La distagnatura permette la rigenerazione dell acciaio, svolgendo una duplice funzione: migliorare la qualità della materia prima per la industria siderurgica e recuperare la spugna di stagno perché venga avviata ad una ulteriore attività di riciclo. Un processo di selezione: ricevuto il rifiuto plastico da raccolta differenziata, manualmente vengono eliminati alcuni tipi di materiale. Segue quindi la pulizia sommaria e una specifica attrezzatura individua e divide i diversi tipi di polimeri della plastica attraverso fotocellule e getti d aria. Se tutto il rifiuto organico in Italia fosse raccolto separatamente ed avviato alla produzione di compost, il suo uso, sulla superficie arabile, coprirebbe il 2% della necessità attuale di sostanza organica Per saperne di più: i/home.htm

5 LE REOLE DA SEGUIRE (1) L Assemblea Consortile del C.S.R. del ha approvato il Regolamento tipo per la gestione dei rifiuti urbani e assimilati. Pubblichiamo alcuni articoli che rivestono particolare importanza per quanto riguarda il comportamento dei cittadini e le funzioni che il Comune deve assolvere. Art. 2 Principi Generali 1. La gestione dei rifiuti costituisce attività di pubblico interesse ed è disciplinata dal presente regolamento al fine di assicurare un elevata protezione dell ambiente e controlli efficaci, tenendo conto della specificità dei rifiuti pericolosi. 2. I rifiuti devono essere recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all ambiente, in particolare: a) senza determinare rischi per l acqua, l aria, il suolo e per la fauna e la flora; b) limitando inconvenienti da rumori o odori; c) senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse, tutelati in base alla normativa vigente. 3. La gestione dei rifiuti si conforma ai principi di responsabilizzazione e di cooperazione di tutti i soggetti coinvolti nella produzione, nella distribuzione, nell utilizzo e nel consumo di beni da cui originano i rifiuti, nel rispetto dei principi dell ordinamento nazionale e comunitario. Art. 4 Classificazione dei rifiuti 1. Ai fini dell attuazione del presente regolamento i rifiuti sono classificati, secondo l origine, in rifiuti urbani e rifiuti speciali e, secondo le caratteristiche di pericolosità, in rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi. 2. Sono rifiuti urbani: - i rifiuti domestici provenienti da locali ed aree ad uso di civile abitazione; vengono ulteriormente distinti in: frazione organica ovvero i rifiuti composti da scarti alimentari e di cucina a componente fermentescibile; a titolo esemplificativo, essa è costituita da scarti alimentari di cucina, avanzi di cibo, alimenti avariati privi di involucro, gusci d uovo, scarti di verdura e frutta, fondi di caffè, filtri di the, fiori recisi e piante domestiche, ceneri spente di stufe e caminetti, piccole ossa e simili; - frazione verde costituta da scarti vegetali derivanti dal lavoro di sfalcio dell erba, dalla pulizia e dalla potatura dei giardini; - frazione secca residua ovvero i rifiuti non recuperabili; - frazione secca recuperabile ovvero gli scarti reimpiegabili, eventualmente previo trattamento, nei cicli produttivi (carta, vetro, metalli, plastica, abiti usati, ecc...) per i quali è stata istituita una raccolta differenziata; - rifiuti pericolosi composti da pile, farmaci, contenitori marchiati T e F (es. vasi di pitture e vernici), batterie per auto, oli minerali esausti, lampade a scarica e tubi catodici, frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavastoviglie, televisori, computer, video per computer, schede elettroniche, toner per stampanti; - rifiuti ingombranti ovvero i beni durevoli, di arredamento, di impiego domestico. - i rifiuti assimilati provenienti da locali ed aree adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a), non pericolosi ed assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi del vigente regolamento; - i rifiuti provenienti dallo spazzamento di strade ed aree ed i rifiuti giacenti sulle strade ed aree pubbliche o private comunque soggette ad uso pubblico; - la frazione verde proveniente da aree verdi pubbliche, quali giardini, parchi ed aree cimiteriali; - i rifiuti sanitari ovvero i rifiuti che derivano da strutture pubbliche o private, individuate ai sensi del D.Lgs , n. 502, e s.m.i., che svolgono attività medica e veterinaria di prevenzione, di diagnosi, di cura, di riabilitazione e di ricerca ed erogano prestazioni di cui alla L , n. 833 ed assimilati ai sensi del vigente regolamento; 3. Sono rifiuti speciali: - i rifiuti derivanti da attività agricole e agro-industriali; - i rifiuti derivanti da attività di demolizione e costruzione, nonché i rifiuti derivanti dalle attività di scavo, fermo restando quanto disposto dall art. 186 del D.Lgs. 152/2006; - i rifiuti derivanti da lavorazioni industriali, fatto salvo quanto previsto dall art. 185, comma 1, lett. e) del D.Lgs. 152/2006; - i rifiuti derivanti da lavorazioni artigianali; - i rifiuti derivanti da attività commerciali; - i rifiuti derivanti da attività di servizi; - i rifiuti derivanti da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque, dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi; - i rifiuti derivanti da attività sanitarie, ad esclusione di quelli di cui alla lettera e) del precedente comma 2 del presente articolo; - i macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti; - i veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti; - il combustibile derivato da rifiuti; - i rifiuti derivati dalle attività di selezione meccanica dei rifiuti solidi urbani.

6 LE REOLE DA SEGUIRE (2) c) a contribuire al miglioramento delle condizioni operative con le seguenti attività: controlli sul territorio tesi ad individuare eventuali conferimenti scorretti ed utilizzo non corretto dei servizi di raccolta attivi sul territorio; iniziative di sostegno alle campagne di comunicazione ed informazione.

7 I DATI C.I.S.A Pubblichiamo i dati che il CISA (Consorzio Intercomunale Socio Assistenziale) ci ha fornito per quanto riguarda gli interventi operati nel 2006 a favore dei cittadini del Comune di Sale. Ricordiamo che la quota consortile che il nostro Comune ha versato, nell anno di riferimento, è stata di ,00 Euro.

8 IL COLORE DEL LAVORO Chiusa la mostra Il colore del lavoro, allestita in Sala Consiliare dal 20 ottobre al 4 novembre, è tempo di bilanci. Grandissima soddisfazione per Ruggero Rivabella anima e corpo di questa iniziativa che ha contato più di mille visitatori nelle due settimane di esposizione. A Ruggero Rivabella e a Mauro Galli va il sentito ringraziamento dell Amministrazione Comunale per l impegno, la competenza e la passione con cui hanno pensato, organizzato e fatto crescere questa splendida occasione di cultura per il nostro paese. Di seguito l intervento di Ruggero Rivabella durante la cerimonia di inaugurazione. Il mondo pittorico che ha gravitato in ambito piemontese nei due secoli passati ha consegnato al Piemonte di oggi un immenso patrimonio culturale e materiale, la cui valorizzazione richiede ancora un opera sistematica di rivisitazione che il sopravanzante deficit di memoria rischia di vanificare. Vi sono però voci sensibili ed attente che da più parti e a vari livelli tentano di contrastare una tale deriva. E il caso della mostra di Sale che si inserisce in un ampio progetto di conoscenza della pittura piemontese fra 800 e 900 iniziato nel 2001 e che oggi presenta una rassegna di 37 dipinti incentrati sulla tematica del lavoro. Una scelta difficile ma ineludibile, motivata dal desiderio di rendere omaggio anche a Sale, seppur con un tono più discreto di quello che gli hanno tributato Tortona e Volpedo, a Giuseppe Pellizza nell anno in cui si celebra il centenario della morte. Nei diversi interventi che hanno aperto le due mostre commemorative è stato unanimemente ricordato come il pittore di Volpedo abbia dedicato al lavoro e ai lavoratori una parte rilevante del suo impegno artistico e ideologico. Nel solco tracciato da Pellizza e da altri artisti coetanei, autori di una pittura di forte impegno civile e di denuncia sociale, si collocano a pieno titolo le testimonianze dei pittori piemontesi in mostra qui a Sale, che rappresentano lo specchio fedele di un mondo ancora arcaico, sfruttato e condannato a fatiche dure e ingrate, da cui veniva ricavato soltanto il minimo per la sopravvivenza. Luigi Onetti, pittore di Lu Monferrato, presente in mostra con due tele che Mauro Galli nel saggio introduttivo del catalogo ha definito di impronta realistica da annoverare fra i capolavori dell artista nei suoi Pensieri Personali presentava il suo impegno artistico in semplici, ma decise parole: Con l Amico e Collega Pellizza da Volpedo, sempre abbiamo dipinto, per osannare al Lavoro ed alla Natura, quali fonti di ogni bene e di dignità umana. Per l alessandrino Alberto Caffassi, la scoperta di Pellizza fu determinante per la sua vocazione. Fu un incontro spirituale, di sensibilità e di anime che Caffassi ricorda con trepidazione, quando, giovanissimo, ne visitò lo studio pochi anni dopo la sua morte: Rimasi a lungo in muta contemplazione, i miei occhi non si stancavano di guardare, mentre un vago, inesprimibile senso di dolce malinconia, di rispetto e di religiosità si impadronirono del mio spirito. Mai più riportai un impressione tanto intensa. E la limpida prosa di Marziano Bernardi, grande storico dell arte piemontese del Novecento, nella prefazione al catalogo della grande Mostra del Centenario della Società Promotrice di Belle Arti di Torino del 1952, ci restituisce il clima di profondo mutamento che, anche nell arte, sta per avvenire nel passaggio fra i due secoli. Finisce l Ottocento con la nuova grande esposizione del 98: finisce forse anche l ultimo Romanticismo? Lunga la sua agonia, tra sobbalzi che vanno dal Simbolismo al verismo plastico. I tempi precipitano, l ultimo tramway a cavalli è confinato alla periferia; i prati di Vanchiglia dove Fontanesi conduceva i suoi allievi alla scuola del vero son sparsi di case e d opifici, lo stile floreale sta per contaminare di decorazioni in cemento le facciate delle prime fabbriche d automobili. Ma di chi è questa voce sommessa? L arte sta sopra tutti i miei pensieri. La donna mia l ispira. Chi oserebbe distogliermi dall amore di chi fin dai più teneri anni amai? E d un pittore provinciale che lavora solitario e va annotando le sue sensazioni più intime. Di li a pochi anni riceverà un biglietto di Leonardo Bistolfi; Carissimo, il tuo Viatico è stato stamane acquistato dalla Società Promotrice per 3500 lire. Sei contento? Io ti abbraccio. Si, ora Giuseppe Pellizza è contento, ha la sua casa a Volpedo, ha la sua buona e dolce Teresa, le sue bambine che lo consolano dei dubbi della sua pittura. Una vita, nella sua modestia, felice?. Breve la sua durata, tragicamente conchiusa col suicidio. E il 1907, (un anno ancora e sparirà Lorenzo Delleani) e nello stesso anno Felice Casorati espone il suo primo quadro, il Ritratto della sorella. La tradizione pittorica piemontese è finita con la fine del romanticismo. Non si parlerà più - tolte poche esili vene che vanno inaridendosi - d una scuola artistica piemontese. Si parlerà soltanto più d arte italiana. Sarà forse un esile vena quella che, con Mauro Galli qui a Sale e con altri amici in mostre appena concluse, portiamo avanti con impegno e serietà, ma siamo fermamente convinti che la grande pittura piemontese dall 800 al 900 risponda semplicemente ed in modo naturale alle esigenze di ogni spirito, senza rinunciare alla lezione colta, ed in qualche caso sofisticata, per i temi dei soggetti svolti e per l incontestabile abilità di un mestiere che si trasfigura nel più alto dettato pittorico. Ruggero Rivabella Luigi Onetti, Aratura (1941)

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