BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 47 DELIBERAZIONE 16 novembre 2009, n. 1016

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 47 DELIBERAZIONE 16 novembre 2009, n. 1016"

Transcript

1 DELIBERAZIONE 16 novembre 2009, n Proposta Piano di Gestione Appennino Centrale. Osservazioni. LA GIUNTA REGIONALE Vista la direttiva 2000/60/CE che istituisce un quadro per l azione comunitaria in materia di acque e, in particolare l art. 13 Piani di gestione dei bacini idrografici e l allegato VII nel quale sono elencate le informazioni contenute nel medesimo piano di gestione; Visto il Decreto legislativo 3 Aprile 2006 n. 152, e successive modificazioni, recante norme in materia ambientale ed in particolare la parte terza dello stesso decreto legislativo che comprende norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall inquinamento e di gestione delle risorse idriche; Visto l art. 64 del citato Decreto Legislativo 3 Aprile 2006 n. 152, che prevede la ripartizione del territorio nazionale in otto distretti idrografici tra i quali il Distretto idrografico dell Appennino centrale comprendente i bacini idrografici dei fiumi Tevere, Tronto, Sangro, Bacini regionali dell Abruzzo, Bacini regionali del Lazio, Bacini meridionali delle Marche compresi fra i fiumi Potenza e Tronto; Visto il Decreto Legge 30 Dicembre 2008 n. 208, recante misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell ambiente, convertito con la Legge 27 Febbraio 2009, n. 13; Visto in particolare il comma 3bis dell Articolo 1 del suddetto Decreto, che prevede che l adozione dei piani di gestione di cui all art. 13 della Direttiva 2000/60/CE sia effettuata, entro il 22 Dicembre 2009, sulla base degli atti e dei pareri disponibili, dai Comitati Istituzionali delle Autorità di Bacino di rilievo nazionale, integrati da componenti designati dalle Regioni il cui territorio ricade nel distretto idrografico al quale si riferisce il piano non già rappresentate nei medesimi Comitati Istituzionali, e che a tal fine, le Autorità di Bacino di rilievo nazionale svolgano compiti di coordinamento all interno del distretto di appartenenza; Visto il Piano di Tutela delle Acque della Regione Toscana approvato con Delibera del Consiglio Regionale n. 6 del 25 Gennaio Vista la Delibera della Giunta Regionale n. 416 del 25 Maggio 2009 Tipizzazione dei corpi idrici superficiali della Toscana. Attuazione delle disposizioni di cui allegato 3, punto 1 della parte III del Decreto Legislativo n /2006, come modificato dal Decreto Ministeriale 16 Giugno 2008, n. 131; Vista la Delibera della Giunta Regionale n. 939 del 26 Ottobre 2009 Individuazione e caratterizzazione dei corpi idrici della Toscana. Attuazione delle disposizioni di cui all art. 2 del Decreto Ministeriale n. 131/2008 (acque superficiali) e degli art. 1, 3 e allegato 1 del Decreto Legislativo n. 30/2009 (acque sotterranee); Considerato che la proposta di piano di gestione del distretto dell Appennino centrale è stata resa disponibile sul sito web del bacino in una prima versione a partire dal 30 aprile 2009 e nella versione completa al 30 giugno 2009 a seguito del compimento della fase di coordinamento degli obiettivi e dei contenuti del piano come previsto dalla L. 13/2009; Considerato inoltre che l avviso della conclusione della fase di coordinamento di obiettivi e contenuti del Piano di gestione è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 157 del 09 Luglio 2009; Dato atto che la proposta di piano è costituita dai seguenti elaborati, conservati presso la Segreteria dell Autorità di Bacino del fiume Tevere e disponibili sul sito web della medesima Segreteria a partire dal 30 giugno 2009: Relazione generale Indice relazione generale Allegati alla relazione generale: Tavola del distretto Tavola delle grandi sub-unità fisiche Tavola dei sub distretti Tavola del sistema idroelettrico dell Appennino Centrale Tabella idrostrutture della Regione Abruzzo Tabella idrostrutture della Regione Lazio Tabella idrostrutture della Regione Marche Tabella idrostrtutture della Regione Toscana Tabella idrostrutture della Regione Umbria Tavola dei corpi idrici sotterranei del Distretto Idrografico Tavola dei corpi idrici sotterranei sub distretto Alto Tevere Tavola dei corpi idrici sotterranei sub distretto Basso Tevere Tavola dei corpi idrici sotterranei sub distretto Bacini Laziali Tavola corpi idrici sotterranei sub distretto Bacini Marchigiani Tavola corpi idrici sotterranei sub distretto Bacini Abruzzesi Registro Aree Protette: allegato 1 Registro Aree Protette: allegato 2

2 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 47 Tavola dei piani di tutela regionali Tavola della pianificazione di Bacino Tavola di inquadramento delle Autorità di Bacino Tavola prima individuazione Corpi idrici superficiali Acque interne Misure Integrazione allegati alla relazione generale: Allegato 5 parte II Cap.VI Allegato 6 parte II Cap.VI Allegato 7 parte II Cap.VI Allegato 8 parte II Cap.VI Allegato 9 parte III Cap. IV paragrafo 3 Copertina allegato 9 Il piano è corredato anche di: Rapporto ambientale Sintesi non tecnica del rapporto ambientale; Richiamato l art. 14 della direttiva 2000/60/CE che prevede la partecipazione e la consultazione durante la fase di elaborazione dei piani di gestione, anche mediante la formulazione di osservazioni scritte; Dato atto che il piano di gestione del distretto dell Appennino centrale è soggetto a Valutazione Am bientale Strategica ai sensi dell art. 66, comma 1 del D.lgs. n. 152/06 e che l avviso relativo alla VAS me desima è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale in data 01 Settembre 2009; Considerato che, ai fini della formulazione delle osservazioni regionali, è stato richiesto il contributo istruttorio alle Amministrazioni della Regione Toscana competenti in materia mediante nota inoltrata dal Settore Tutela delle Acque Interne e del Mare - Servizi Idrici in data 17 settembre 2009; Visti, altresì, i contributi istruttori inviati da: - Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana; Valutato il parere tecnico istruttorio in merito agli elaborati costituenti la proposta di piano di gestione del distretto dell Appennino centrale riportato nell Allegato A facente parte integrante della presente deliberazione; Considerato che il parere tecnico istruttorio di cui al punto precedente contiene osservazioni alla proposta di piano di gestione; A voti unanimi DELIBERA - di esprimere parere favorevole alla proposta di piano di gestione del distretto dell Appennino centrale a condizione che sia integrata con le osservazioni di cui all Allegato A facente parte integrante del presente provvedimento; - di dare atto che ai fini della procedura di Valutazione Ambientale Strategica, il parere di competenza ai sensi dell art. 14 del D.lgs. n. 152/06 verrà espresso con apposito atto dalla Giunta Regionale Toscana sia in qualità di regione interessata, sia in qualità di soggetto con specifiche competenze ambientali; - di dare mandato all Assessore alla Difesa del Suolo e del Servizio Idrico Integrato di rendere partecipe il comitato istituzionale allargato dell Autorità di Bacino del Fiume Tevere delle determinazioni espresse affinché se ne tenga conto in sede di adozione del piano di gestione del distretto dell Appennino centrale; - di impegnare il Settore Tutela delle Acque Interne e del Mare Servizi Idrici della Regione Toscana a trasmettere alla Segreteria Tecnica dell Autorità di Bacino del fiume Tevere la presente deliberazione, completa di Allegato A, ai fini della predisposizione della proposta definitiva di piano di gestione. Il presente atto comprensivo di Allegato A è pubblicato integralmente sul B.U.R.T. ai sensi dell art. 5, comma 1, lett. f) della Legge Regionale n. 23/2007 e sulla banca dati degli atti amministrativi della Giunta Regionale ai sensi dell art. 18, comma 2 della Legge Regionale n. 23/2007. Segreteria della Giunta Il Direttore Generale Valerio Pelini SEGUE ALLEGATO

3 95 ALLEGATO A Distretto Appennino Centrale Proposta di piano di gestione di cui all Art.13 della Direttiva 2000/60/CE Osservazioni alla proposta di piano Premessa il contesto normativo La direttiva comunitaria in materia di acque n.2000/60/ce individua quale scadenza prevista per la pubblicazione dei piani di gestione il 22 dicembre 2009; al fine di rispettare tale scadenza il legislatore nazionale, con il decreto legge 30 Dicembre 2008 n.208 convertito con modificazioni dalla legge 27 febbraio 2009 n.13, ha stabilito, all Art.1 comma 3bis che, l adozione dei piani di gestione di cui all art.13 della direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2000, è effettuata, sulla base degli atti e dei pareri disponibili, entro e non oltre il 22 dicembre 2009, dai Comitati istituzionali delle Autorità di bacino di rilievo nazionale, integrati da componenti designati dalle regioni il cui territorio ricade nel distretto idrografico al quale si riferisce il piano di gestione non già rappresentate nei medesimi Comitati istituzionali Tale disposto si inserisce in un quadro normativo nazionale complesso ed in via di evoluzione che rappresenta le varie tappe di recepimento e attuazione della direttiva comunitaria sulla tutela delle acque e che di seguito pare utile rappresentare al fine di chiarire il contesto nel quale si pone il piano di gestione oggetto delle osservazioni. Il D.Lgs. 152/1999 testo unico sulle acque che pur anticipando molti contenuti della direttiva 2000/60/CE, non ne costituisce il recepimento, e ai sensi del quale sono stati adottati e/o approvati molti piani di tutela regionali, compreso il piano di tutela delle acque della Regione Toscana. Tale decreto legislativo non prevede il piano di gestione distrettuale, ma solo i piani di tutela regionali, che costituiscono piano stralcio del piano di bacino (ex L.183/89) Il D.lgs. 152/2006, di recepimento della direttiva 2000/60/CE che individua le perimetrazioni dei distretti, introduce il piano di bacino distrettuale ed il suo piano stralcio, il piano di gestione, definendone i contenuti. L immediata applicabilità di tale decreto risulta tuttavia in parte compromessa dalla mancata istituzione delle Autorità di bacino distrettuale e dalla carenza del quadro di informazioni tecniche necessarie alla individuazione corpi idrici e alla definizione di rete di monitoraggio e stato di qualità ambientale dei corpi idrici. Ad oggi è in corso un ampia discussione in sede politica per una revisione della parte terza del D.Lgs 152/06 soprattutto sulle tematiche afferenti i distretti, che ha portato all istituzione di un apposito gruppo di lavoro presso le competenti strutture ministeriali. Il D.M. 131/2008, pubblicato sulla G.U. n.187 del , integra gli allegati 1 e 3 alla parte terza del D.lgs. 152/2006 per quanto attiene la tipizzazione e la caratterizzazione dei corpi idrici superficiali

4 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 47 D.lgs. 30/2009 pubblicato in data , integra il D.lgs. 152/2006 per quanto attiene l individuazione, la caratterizzazione, il monitoraggio e la classificazione dello stato di qualità dei corpi idrici sotterranei in attuazione della Direttiva 2006/118/CE relativa alla protezione delle acque sotterranee dall inquinamento e dal deterioramento. D.M. 56/2009, pubblicato in data , definisce i criteri tecnici per il monitoraggio dei corpi idrici superficiali e le condizioni di riferimento per gli stessi rendendo così operativamente applicabili i criteri generali riportati nell allegato 1 alla parte terza del D.lgs. 152/06. Ad oggi è in corso di definizione un ulteriore decreto ministeriale che conterrà i criteri tecnici per la classificazione dello stato ambientale dei corpi idrici superficiali. La pubblicazione di tale decreto completerà il quadro delle norme tecniche necessarie alla formazione dei quadri conoscitivi posti a base della pianificazione delle misure di tutela delle acque. Fin dal 2001 La Regione Toscana ha predisposto ed attuato gli strumenti necessari per la definizione del piano di tutela delle acque così come previsto dal D.lgs. 152/2009; tra questi è stato reso operativo un apposito monitoraggio sulla base del quale è stato valutato, e viene costantemente controllato, lo stato ambientale dei corpi idrici In data 25 Gennaio 2005, con atto n.6, il Consiglio Regionale ha approvato il piano di tutela delle acque redatto ai sensi del D.lgs. 152/1999 e secondo i principi della direttiva Europea 2000/60/CE; Successivamente nell ottica di un approfondimento in chiave Europea delle tematiche connesse con la tutela delle acque sono stati svolti molti studi e sperimentazioni che hanno portato ad un arricchimento dei quadri conoscitivi del piano di tutela e alla predisposizione degli strumenti necessari per l attuazione delle misure contenute nel piano. A partire dalla pubblicazione del D.M. 131/2008 e del D.lgs. 30/2009 inizia formalmente una fase di revisione del piano di tutela che prevede quale primo passaggio la formazione di nuovi quadri conoscitivi secondo criteri completamente rispondenti ai dettami delle direttive europee: Con Delibera n.416 del 25 Maggio 2009 la Giunta Regionale ha approvato la tipizzazione dei corpi idrici superficiali per ogni bacino idrografico del territorio regionale Con Delibera n. 939 del 26 Ottobre 2009 la Giunta Regionale ha approvato l individuazione e la caratterizzazione dei corpi idrici superficiali e sotterranei per ogni bacino idrografico del territorio regionale Sulla base degli elementi contenuti nei due atti sopra citati è in corso di definizione la nuova rete di monitoraggio che sarà resa operativa a partire dal Gennaio del prossimo anno Ai fini di una corretta comprensione delle osservazioni che seguono occorre quindi considerare le difficoltà di costruire un piano di gestione che si inserisce in un contesto pianificatorio estremamente complesso ed in via di rapida evoluzione dovendo comunque garantirne la coerenza e, parimenti, occorre sottolineare la difficoltà di opere un confronto che vede sullo stesso piano due strumenti di pianificazione riferiti alla tutela della stessa matrice ambientale e fasi formali di attuazione di nuovi quadri conoscitivi

5 97 La proposta di piano di gestione La proposta di piano di gestione del distretto dell Appennino centrale è stata resa disponibile sul sito web del bacino in una prima versione a partire dal 30 Aprile 2009 e nella versione completa al 30 Giugno 2009 a seguito del compimento della fase di coordinamento degli obiettivi e dei contenuti del piano come previsto dalla L.13/2009. L avviso della conclusione della fase di coordinamento di obiettivi e contenuti del Piano di gestione è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.157 del 09 Luglio La proposta di piano è costituita dai seguenti elaborati: Relazione generale Indice relazione generale Allegati alla relazione generale: Misure Integrazione allegati alla relazione generale: Il piano è corredato anche di: Rapporto ambientale Sintesi non tecnica del rapporto ambientale tavola del distretto Tavola delle grandi sub-unità fisiche Tavola dei sub distretti Tavola del sistema idroelettrico dell Appennino Centrale Tabella idrostrutture della Regione Abruzzo Tabella idrostrutture della Regione Lazio Tabella idrostrutture della Regione Marche Tabella idrostrtutture della Regione Toscana Tabella idrostrutture della Regione Umbria Tavola dei corpi idrici sotterranei del Distretto Idrografico Tavola dei corpi idrici sotterranei sub distretto Alto Tevere Tavola dei corpi idrici sotterranei sub distretto Basso Tevere Tavola dei corpi idrici sotterranei sub distretto Bacini Laziali Tavola corpi idrici sotterranei sub distretto Bacini Marchigiani Tavola corpi idrici sotterranei sub distretto Bacini Abruzzesi Registro Aree Protette: allegato1 Registro Aree Protette: allegato2 Tavola dei piani di tutela regionali Tavola della pianificazione di Bacino Tavola di inquadramento delle Autorità di Bacino Tavola prima individuaz. corpi idrici superficiali Acque interne Allegato 1 premessa Cap.I Allegato 2 premessa Cap.I Allegato 3 premessa Cap.II Allegato 4 parte II Cap.IV Allegato 5 parte II Cap.VI Allegato 6 parte II Cap.VI Allegato 7 parte II Cap.VI Allegato 8 parte II Cap.VI Allegato 9 parte III Cap. IV paragrafo 3 Copertina allegato 9

6 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 47 L avviso relativo all avvio della consultazione ai fini della Valutazione Ambientale Strategica è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale in data 01 Settembre Aspetti Generali Rapporto con la pianificazione di settore a scala regionale e di ambito L impostazione della proposta di piano di gestione del distretto dell Appennino Centrale si basa su un modello di Governo delle acque che prevede Piano di Gestione e Piani Regionali di Tutela delle Acque in stretta correlazione tra loro e che si muove sia dall alto (piano di gestione) verso il basso (piano regionale delle acque) ma anche dal basso verso l alto. Più precisamente: Dall alto verso il basso nel momento in cui si attribuisce al piano di gestione un livello di pianificazione a scala di distretto e al piano di tutela delle acque funzioni integrative e attuative a scala di maggior dettaglio rispetto alle scelte operate a livello di distretto. Dal basso verso l alto nel momento in cui si individuano i piani regionali di tutela delle acque quali atti fondanti il Piano di Gestione la cui formazione avviene mediante lo sviluppo dei medesimi piani regionali attraverso misure integrative per ricondurre ad unitarietà gli obiettivi, per risolvere le potenziali conflittualità negli usi e nella tutela ambientale della risorsa e per individuare gli indirizzi strategici a lungo termine. In tal senso il piano di gestione assume valenza di piano direttore assicurando la coerenza con il contesto pianificatorio esistente e in corso di rapida evoluzione attraverso il diretto rinvio per le questioni di dettaglio agli atti di pianificazione regionale. Struttura del piano Scelte metodologiche Il piano come coordinamento e sviluppo degli elementi contenuti nei vari piani regionali Il piano di gestione è stato redatto ai sensi dell allegato VII della Direttiva 2000/60/CE avvalendosi dei quadri informativi trasmessi dalle regioni e contenuti principalmente nei Piani di Tutela delle Acque. Dall integrazione dei dati contenuti nei vari piani è stato elaborato un quadro a scala di distretto che individua informazioni conoscitive di base, obiettivi strategici correlati a macroimpatti e relativo programma di misure contenente azioni di carattere generale. La scelta è stata quindi quella di operare attraverso il coordinamento di quadri conoscitivi, obiettivi e azioni contenuti nei vari strumenti già in vigore nelle diverse regioni individuando tra di essi elementi unificatori elevati a scala di distretto e definiti strategici ; l approccio a scala strategica è facilitato dalle caratteristiche del distretto dell Appennino centrale, quali la centralità e l estensione multiregionale del bacino idrografico del fiume Tevere all interno del distretto stesso I contenuti previsti all allegato VII della Direttiva 2000/60/CE possono quindi essere individuati nello stesso piano di gestione o nei piani regionali di tutela delle acque a seconda del grado di dettaglio al quale si intendono analizzare.

7 99 Se da un lato la metodologia utilizzata per la formazione del piano assicura la perfetta coerenza con i piani regionali, dall altro la scelta di non operare al momento nessun tipo di rielaborazione dei dati contenuti nei piani di tutela comporta qualche rischio di non perfetta aderenza ai principi della direttiva comunitaria nella misura in cui i quadri conoscitivi elaborati in ciascuna regione risentono del ritardo del recepimento della direttiva comunitaria ; tale scelta tuttavia appare coerente con la scarsa velocità dei cambiamenti socio-economici del contesto tiberino - toscano generatore di pressioni e impatti ambientali e con la previsione di integrare i quadri conoscitivi sulla base del programma di monitoraggio che sarà reso operativo a partire dal prossimo anno. La suddivisione in sub-distretti Per una migliore analisi e comprensione degli aspetti connessi alla tutela della risorsa idrica nel distretto, il territorio viene suddiviso in 5 sub-distretti individuati incrociando aspetti fisici geomorfologici (sub unità) con aspetti gestionali amministrativi, sfruttando le coincidenze tra bacini idrografici e confini amministrativi regionali nella logica anche di rendere agevole il confronto con la pianificazione a scala regionale. Tale suddivisione risulta coerente con quella in precedenza adottata per la pianificazione di bacino. Quadri conoscitivi Individuazione corpi idrici I corpi idrici superficiali sono stati individuati partendo dai corpi idrici significativi del piano di tutela integrati dai documenti preliminari connessi con le attività di individuazione e caratterizzazione di cui al D.M. 131/2008. Per la Regione Toscana i corpi idrici superficiali significativi del piano di tutela delle acque individuati al momento dell approvazione del piano e fino ad oggi sottoposti a monitoraggio costituiscono un sott insieme dei corpi idrici individuati ai sensi del D.M. 131/2008; è possibile affermare che la rete idrica a suo tempo individuata si estende a livello spaziale come la nuova rete ma rappresenta un grado di dettaglio inferiore rispetto a quella oggi individuata e che sarà oggetto di monitoraggio a partire dal prossimo anno. Nello specifico si segnala che alcuni dati risultano incompleti rispetto alle elaborazioni fatte da questo Ente in attuazione del D.M. 131/2008 (ad esempio nell elenco dei laghi e degli invasi non risultano riportati gli invasi Elvella e Astrone). Per quanto riguarda i corpi idrici sotterranei, il piano di gestione opera una prima individuazione, assimilando le strutture idrogeologiche ai corpi idrici e andando così a ricoprire l intero territorio del distretto. Questa scelta, se da un lato può essere giustificata dall esigenza di uniformare il quadro conoscitivo a scala di distretto, dall altra non tiene pienamente conto degli approfondimenti effettuati dalle singole regioni, rischiando un disallineamento di riflesso su stato di qualità, obiettivi e misure, tra la pianificazione regionale e quella di distretto, anche in vista dei prossimi futuri adempimenti nei confronti della Comunità Europea. In particolare, osservando la tavola 10, per il territorio della regione Toscana risulterebbero corpi idrici sotterranei anche laddove non individuati. (ad esempio nella zona dell alta Val Tiberina).

8 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 47 Alla luce di quanto sopra esposto si richiede che il piano di gestione prenda a riferimento i corpi idrici superficiali e sotterranei così come individuati da questo Ente in attuazione del D.M. 131/2008 e del D.lgs. 30/2009 con atto GR n.939del 26/10/2009 Registro aree protette Per quanto riguarda la Toscana non sono presenti aree sensibili, si registra tuttavia un incoerenza nella cartografia Aree Sensibili dell allegato 1 ove sembra che tutta la parte Toscana sia individuata quale area sensibile. Al contrario sia in cartografia che negli elenchi non è riportata la porzione di zona vulnerabile da nitrati ricadente nel bacino del Tevere corrispondente al corpo idrico sotterraneo della Val di Chiana (Delibera del Consiglio Regionale n.3/2007). Non risultano inoltre citate altre aree protette quali le aree SIC e ZPS, le acque superficiali destinate alla vita dei pesci (piano di tutela delle acque), le acque superficiali destinate al consumo umano (quadro aggiornato riportato nella Delibera n.1103 del 22 dicembre 2008 e nel Decreto n.1187 del 30 aprile 2009) Si richiede che la proposta di piano sia resa coerente con gli atti regionali. Pressioni e impatti classificazione del rischio Il piano parte l analisi degli impatti operata a scala di sub-distretto integrata e dettagliata dall analisi delle pressioni e degli impatti a scala regionale desunti dai piani di tutela per poi ritornare ad una scala di rischio globale attraverso l individuazione di un sistema di criticità a scala di distretto. Considerata anche la diversità di scala di approccio, i contenuti dell analisi risultano in coerenza con i quadri conoscitivi del piano di tutela delle acque. Recentemente, ai fini dell attuazione del D.M. 131/08 e del D.lgs. 30/09, la Regione Toscana ha portato a termine un ulteriore approfondimento dell analisi delle pressioni e degli impatti, a scala di singolo corpo idrico, finalizzata ad individuare la classe di rischio. I risultati dell analisi, se letti in modo aggregato, paiono comunque confermare il quadro contenuto nel piano di gestione del distretto. Si richiama quindi la Delibera GR 939 del 26/10/09; a questa il Piano di Gestione dovrà fare riferimento per aggiornare alla scala appropriata le proprie valutazioni e per identificare la classe di rischio finalizzata all orientamento dei programmi di monitoraggio. Reti di monitoraggio, indicatori per il controllo dell efficacia delle misure e stato di qualità dei corpi idrici Il piano individua il ruolo della rete di monitoraggio in stretta correlazione con gli indicatori per il controllo di efficacia delle misure. Coerentemente con la logica di impostazione del piano di gestione quale piano direttore al quale poi sono associati i piani di tutela a scala regionale, vengono individuati indicatori a scala regionale e indicatori a scala di distretto, ponendo così le basi teoriche sulle quali impostare una rete di monitoraggio a scala regionale ed una rete di monitoraggio a scala di distretto.

9 101 Il piano tuttavia non contiene l individuazione specifica di nessuna delle due reti di monitoraggio,, ma ne esplicita i criteri di formazione demandando alle Regioni il compito di individuarne le stazioni di misura e specificarne le modalità operative. Il criterio adottato garantisce la coerenza con gli strumenti a carattere regionale in via di aggiornamento, occorre evidenziare tuttavia la mancanza di qualsiasi riferimento alla vecchia rete di monitoraggio che in Regione Toscana è stata attivata a partire dall anno 2002 e sulla base della quale fino ad oggi è stato tenuto sotto controllo lo stato di qualità dei corpi idrici significativi valutato ai sensi del D.lgs. 152/1999. Al fine di non disperdere un importante attività conoscitiva, in sede di riunioni tecniche presso l Autorità di bacino è stato condiviso di richiamare i risultati del monitoraggio fino ad oggi svolto valorizzandoli ad esempio quale elemento fondamentale per la valutazione degli impatti determinatisi sui vari corpi idrici ; tale scelta non appare sufficientemente evidenziata negli elaborati del piano di gestione. Lo stato di qualità ambientale definito dalla direttiva europea quale indicatore di riferimento ed esplicitato dal D.lgs. 152/06 e dai successivi decreti integrativi, sembra rappresentare uno degli elementi che concorrono alla definizione degli indicatori di distretto, ma non risulta ben chiaro in quale modo esso si correla con gli indicatori regionali e distrettuali citati nella relazione generale. Il quadro conoscitivo posto a base del piano di gestione dovrebbe essere per quanto più possibile aderente ai criteri della direttiva 2000/60/CE e coerente con il reticolo idrografico individuato dalle varie Regioni nelle fasi di attuazione del D.M. 131/2008 e del D.lgs. 30/2009; si condivide pertanto il suggerimento, emerso anche in occasione di incontri tecnici presso l Autorità di Bacino, di integrare con criteri e metodi omogenei a livello distrettuale, la definizione di stato di qualità ambientale operata all interno dei piani di tutela estendendo, ove possibile, lo stato di qualità anche ai nuovi corpi idrici non già individuati quali significativi. Si ricorda poi che lo stato di qualità ambientale dei piani di tutela è stato calcolato sulla base dei criteri riportati nel D.lgs. 152/2009 e pertanto risponde solo parzialmente ai nuovi criteri in via di definizione in sede Ministeriale. Per quanto riguarda i corpi idrici sotterranei ad esempio si segnala che la direttiva 2000/60/CE non prevede per i corpi idrici sotterranei lo stato di qualità sufficiente, soltanto lo stato buono e lo stato scarso e la direttiva 2006/118/CE (recepita dallo stato italiano con D.lgs. 30/2009) stabilisce criteri generali di classificazione dello stato di qualità ambientale dei corpi idrici sotterranei più severi rispetto al D.lgs. 152/1999. Nel caso delle acque superficiali i nuovi criteri tengono conto maggiormente degli indicatori di qualità biologica fino ad oggi valutati soltanto attraverso l indicatore IBE Una eventuale rielaborazione dei quadri conoscitivi dei piani di tutela delle acque potrebbe rappresentare una prima evoluzione degli stessi e quindi anche se formalmente differente non esserne in contrasto; tale rielaborazione del resto è formalmente prevista dal piano di gestione entro il 2013 sulla base di dati ambientali più strutturati e coerenti con la Direttiva. Considerato che il territorio della Regione Toscana ricadente nel distretto rappresenta una porzione residuale rispetto a quello delle regioni Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo, è necessario che l eventuale ricalibrazione dei quadri conoscitivi sia concordata e resa omogenea anche a quella delle altre Regioni, si intende pertanto che quanto sopra rimane subordinato alle osservazioni delle altre Regioni del Distretto.

10 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 47 Per quanto riguarda l iter di attuazione delle disposizioni contenute nel D.M. 131/08 e nel D.lgs. 30/09 in Regione Toscana, si richiama ancora una volta la Delibera G.R. 939 del 26/10/2009 nella quale sono individuati i corpi idrici e classe di rischio ai fini della formazione della nuova rete di monitoraggio che ad oggi è in corso di predisposizione in conformità ai disposti del D.lgs. 152/06 e dei successivi Decreti Ministeriali e Legislativi e che si ipotizza possa diventare operativa a partire dal prossimo anno. I risultati del nuovo monitoraggio, elaborati secondo le disposizioni che il Ministero definirà in un Decreto attualmente in corso di predisposizione, forniranno un effettivo riscontro sullo stato di qualità ambientale dei corpi idrici. In sintesi, sulla base di quanto sopra evidenziato: - Si ritiene opportuno che all interno del piano di gestione sia dato maggior rilievo all utilizzo dell indicatore stato di qualità ambientale esplicitando meglio il rapporto tra l indicatore stato di qualità ambientale previsto dalla normativa e gli altri indicatori regionali e distrettuali citati nella relazione generale. Ciò è necessario anche al fine di stabilire una correlazione tra gli obiettivi previsti dalla direttiva europea e gli obiettivi assunti a scala di piano di gestione nel distretto. - Si suggerisce di integrare, con criteri e metodi omogenei a livello distrettuale, la definizione di stato di qualità ambientale operata all interno dei piani di tutela estendendo, ove possibile, lo stato di qualità anche ai nuovi corpi idrici non già individuati quali significativi. Obiettivi Il piano di gestione integra gli obiettivi individuati nei piani di tutela delle acque con obiettivi strategici a scala di distretto e in tal senso garantisce la stretta coerenza tra i piani. In analogia a quanto sopra osservato circa gli indicatori, lo stato di qualità ambientale di buono, quale obiettivo minimo da raggiungere secondo la Direttiva Europea, sembra essere ricompreso nella definizione degli obiettivi strategici anche se non formalmente esplicitato; chiarire meglio il rapporto tra indicatori strategici e indicatori regionali è necessario anche al fine di stabilire una correlazione tra gli obiettivi previsti dalla direttiva europea e gli obiettivi assunti a scala di piano di gestione del distretto. Si nota inoltre che gli obiettivi strategici del piano di gestione riguardano prettamente una buona organizzazione della gestione della risorsa idrica fondata su un equa e sostenibile ripartizione della risorsa disponibile in riferimento ai vari usi, volta anche all eliminazione dei conflitti di utenza. Condividendo l importanza prioritaria di tali aspetti sembrerebbe tuttavia opportuno richiamare, quali obiettivi strategici, anche altri elementi come ad esempio la protezione ambientale e quindi la difesa e conservazione degli aspetti fisici e morfologici dei corsi d acqua nonché la riduzione degli impatti derivanti dalle attività antropiche e dall uso del territorio; Tali obiettivi, se individuati a scala di distretto, possono concorrere a ridurre o addirittura eliminare eventuali conflittualità tra le varie regioni facenti parte del territorio del distretto.

11 103 Misure Gli allegati al piano riguardanti le misure riportano misure di base e misure supplementari suddivise in relazione alla loro inclusione o meno nei piani di tutela delle acque. Si osserva una non chiarezza circa la logica adottata nella distinzione tra misure di base e supplementari giustificata tuttavia dalla contemporanea non chiarezza dei testi normativi in merito. Il quadro delle misure di base risulta essere carente di riferimenti normativi e/o Amministrativi adottati a livello regionale che di seguito si elencano: Direttiva 80/778/CEE sulle acque destinate al consumo umano, modificata dalla direttiva 98/83/CE per la Regione Toscana aggiungere nelle misure di base - D.G.R. 28 febbraio 2005, n.320 Linee guida per l applicazione del D.lgs. 31/2001 relativo alla qualità delle acque destinate al consumo umano Direttiva 96/82/CE sugli incidenti rilevanti (Seveso II) punto Decreto Dirigenziale n del 03 Maggio Approvazione proposta di ARPAT sulle modalità di effettuazione delle misure di controllo previste dal D.Lgs. 334/99 per gli stabilimenti rientranti nell'ambito di applicazione dell'art. 6 D.Lgs. 334/99. - D.G.R.T. n. 367 del 15/04/02. Verifiche ispettive dei sistemi di gestione della sicurezza presso stabilimenti a rischio di incidente rilevante di cui all'art. 6 del D.LGS. 334/99, effettuate da ARPAT. - D.G.R.T. n. 840 del 05/08/02. Istruzioni tecniche ai sensi dell'art. 13 della L.R. 5/95 relativamente alle zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante (di cui al D.lgs. 334/99 ed al D.M ). - D.G.R.T. 3 giugno 2003, n. 515 Modifica ed aggiornamento della DGR 5 agosto 2002, n. 840 "Istruzioni tecniche ai sensi dell'art. 13 della L.R. 5/95 relativamente alle zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante". - Decreto Dirigenziale n del 4 Settembre Approvazione modalità di effettuazione delle misure di controllo sugli stabilimenti a rischio di incidente rilevante ai sensi dell art. 25 del D.Lgs.334/99 e successive modifiche. Direttiva 85/337/CEE modificata dalla direttiva 97/11/CE valutazione di impatto ambientale - D.G.R.T. 9 febbraio 2009 n 87 D.lgs. 152/ Indirizzi transitori applicativi nelle more dell approvazione della legge regionale in materia di VAS e di VIA. Direttiva 86/278/CEE sulla protezione dell ambiente nell utilizzazione dei fanghi di depurazione - L.R n Norme per la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati e successive modifiche ed integrazioni ( LR 71/2000, LR n.29/2002) - D.P.G.R. 25 FEBBRAIO 2004, N. 14/R, - Regolamento regionale di attuazione ai sensi della lettera e), comma 1, dell'articolo 5 della legge regionale 18 maggio 1998, n. 25 (Norme per la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati), contenente norme tecniche e procedurali per l'esercizio delle funzioni amministrative e di controllo attribuite agli enti locali nelle materie della gestione dei rifiuti e delle bonifiche. Agli

12 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 47 articoli. 9, 10, 11, 12 è disciplinata l utilizzazione dei fanghi di depurazione jn agricoltura. Direttiva 91/271/CEE modificata dalla direttiva 98/15/CE - trattamento acque reflue urbane - L.R 31 maggio 2006, n. 20 -Norme per la tutela delle acque dall inquinamento. - D.P.G.R. 8 settembre 2008, n. 46/R Regolamento di attuazione della legge regionale 31 maggio 2006, n. 20 Norme per la tutela delle acque dall inquinamento. Gli interventi di adeguamento degli impianti di acque reflue urbane sono stati definiti nei Piani d Ambito relativi al Servizio Idrico Integrato e finanziati sia con la tariffa che con il contributo pubblico diretto - ATO 4 Piano D ambito approvato con Delibera dell Assemblea Consortile n. 8 e 9 del 10/7/1998. Revisione straordinaria approvata con delibera n 17 e 18 del 20/12/2000, delibera n 10 del , delibere n.33 e 34 del 16/12/ ATO 6 Piano D ambito approvato con Delibera dell Assemblea Consortile nel Luglio Revisione straordinaria approvata con delibere n. 26/03, n. 6/06, e delibera anno Direttiva 91/414/CEE sui prodotti fitosanitari - Legge regionale 10 luglio 1999, n. 36 Disciplina per l impiego dei diserbanti e geodisinfestanti nei settori non agricoli e procedure per l impiego dei diserbanti e geodisinfestanti in agricoltura. Direttiva 91/676/CEE sui nitrati - L.R 31 maggio 2006, n. 20 -Norme per la tutela delle acque dall inquinamento. - D.P.G.R. 8 settembre 2008, n. 46/R Regolamento di attuazione della legge regionale 31 maggio 2006, n. 20 Norme per la tutela delle acque dall inquinamento. Direttiva 79/409/CEE sugli uccelli selvatici e Direttiva 92/43/CEE sugli habitat - L.R. 6 aprile 2000, n.56- Norme per la conservazione e la tutela degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche - Modifiche alla legge regionale 23 gennaio 1998, n.7 - Modifiche alla legge regionale 11 aprile 1995, n D.C.R. 29 gennaio 2002, n.18 - Legge regionale 6 aprile 2000 n.56 ( Norme per la conservazione e la tutela degli Habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche). Modifiche alla legge regionale 23 gennaio1998 n.7. Modifiche alla legge regionale 11 aprile 1995, n.49 Individuazione di nuovi siti di importanza regionale e modifica dell allegato D. - D.G.R. 21 ottobre 2002, n L.R. 56/ Indicazioni tecniche per l'individuazione e la pianificazione delle aree di collegamento ecologico. - D.G.R. 15 marzo 2004, n Convenzione Internazionale relativa alle zone umide di importanza internazionale (convenzione Ramsar) richiesta di riconoscimento per zone umide toscane. - Delibera G.R. n. 400 del 14 marzo 2005 Direttiva 79/409/CEE. Classificazione del sito di interesse regionale B08 Monte Capannello Cima del Monte come Zona di Protezione Speciale (ZPS)

13 105 - Delibera di C.R. n. 68 del 19 luglio 2005 legge Regionale 6 aprile 2000 n. 56 relativa alle norme per la conservazione e la tutela degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche aggiornamento dell allegato A punto 1 lista degli habitat naturali e seminaturali - Delibera di G.R. n. 923 del 11 dicembre 2006 Approvazione misure di conservazione per la tutela delle ZPS ai sensi delle direttive 79/409/CEE, 92/43/CEE e del DPR 357/97 come modificato dal DPR 120/03 (sostituita dalla 454/08) - Delibera di G.R. n. 572 del 30 luglio 2007 DGR n. 923/2006 recante approvazione di misure di conservazione per la tutela delle Zone di protezione Speciale (ZPS) Integrazione del punto 11 dell allegato 1 in materia di cave - Delibera di C.R. n. 80 del 24 luglio 2007 Legge Regionale 6 aprile 2000 n. 56 (Norme per la conservazione e la tutela degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche) - Designazione di nuovi siti di importanza comunitaria (SIC)) ai sensi della Direttiva 92/43/CEE e modifica dell allegato D (Siti di Importanza Regionale) - Delibera di G.R. 454/08 misure di conservazione per le ZPS attuazione DM Guida all interpretazione dell art. 6 della Direttiva Habitat (CE DG Ambiente 2000) (Valutazione dei piani e dei progetti che possono avere incidenze significative sui siti Natura 2000 Guida metodologica alle indicazioni dell art. 6 comma 3 e 4 della Direttiva Habitat Direttiva 2008/1/CE sulla prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento che sostituisce la Direttiva 96/61/CE - D.G.R.T. del 23 febbraio 2004 n.151 Istituzione Comitato di Coordinamento tecnico e norme di funzionamento ai sensi dell art.2 della L.R. 22 dicembre 2003, n Decreto del 10 marzo 2004 n Nomina membri comitato di coordinamento tecnico istruttorio con D.G.R.T. 151 del ai sensi dell art.2 della L.R. 61/03. - D.G.R.T. del 15 giugno 2009 n.495. Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.). Adeguamento ed integrazione tariffe da applicare ai sensi del comma 4, art.9 del Decreto Ministeriale 24 aprile 2008 Misure per il controllo delle fonti di inquinamento puntuale di cui all art. 11 par. 3 lettera g) - L.R. 31 maggio 2006, n. 20 -Norme per la tutela delle acque dall inquinamento - D.P.G.R. 8 settembre 2008, n. 46/R Regolamento di attuazione della legge regionale 31 maggio 2006, n. 20 Norme per la tutela delle acque dall inquinamento. Si chiede pertanto di integrare il quadro delle misure con quanto esplicitato ai punti precedenti. Per quanto riguarda le misure definite strategiche condividiamo l impostazione generale che mette in relazione criticità e obiettivi a scala di distretto con le misure strategiche del Piano e, in analogia a quanto osservato circa la definizione degli obiettivi strategici, si suggerisce di valutare l opportunità di inserire indirizzi per la tutela idromorfologica dei corsi d acqua. Si suggerisce infine di di inserire una misura strategica che preveda la valorizzazione delle esperienze peculiari intraprese dai singoli enti operanti sul territorio al fine di incentivare la loro applicazione su tutto il territorio distrettuale.

Delibera della Giunta Regionale n. 830 del 28/12/2017

Delibera della Giunta Regionale n. 830 del 28/12/2017 Delibera della Giunta Regionale n. 830 del 28/12/2017 Dipartimento 50 - GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA Direzione Generale 6 - Direzione Generale per l'ambiente, la difesa del suolo e l'ecosistema U.O.D.

Dettagli

REGIONE PIEMONTE BOLLETTINO UFFICIALE N. 13 DEL 01/04/2010

REGIONE PIEMONTE BOLLETTINO UFFICIALE N. 13 DEL 01/04/2010 REGIONE PIEMONTE BOLLETTINO UFFICIALE N. 13 DEL 01/04/2010 Autorità di bacino del fiume Po Parma Deliberazione24 febbraio 2010, n. 1/2010 Atti del comitato istituzionale - Adozione del Piano di Gestione

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 47 DELIBERAZIONE 18 novembre 2014, n. 1006

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 47 DELIBERAZIONE 18 novembre 2014, n. 1006 96 26.11.2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 47 DELIBERAZIONE 18 novembre 2014, n. 1006 L.R. 56/00: art. 12 comma 1, lett. a). Approvazione norme tecniche relative alle forme e alle

Dettagli

DISTRETTO DELL APPENNINO CENTRALE AUTORITA DI BACINO DEL FIUME TEVERE

DISTRETTO DELL APPENNINO CENTRALE AUTORITA DI BACINO DEL FIUME TEVERE CONSIGLIO NAZIONALE DELL ECONOMIA E DEL LAVORO Roma 10 giugno 2009 Consultazione e partecipazione pubblica delle parti sociali ai fini della Direttiva 2000/60/CE sul Piano di Gestione del Distretto Idrografico

Dettagli

Distretto Idrografico dell Appennino Meridionale

Distretto Idrografico dell Appennino Meridionale PIANO DI GESTIONE DELLE ACQUE CICLO 2015-2021 (Direttiva Comunitaria 2000/60/CE, D.L.vo 152/06, L. 13/09) ELENCO ELABORATI ALLA RELAZIONE GENERALE Tav.1. Inquadramento territoriale Tav.2. Aggiornamento

Dettagli

I Forum di informazione Legnaro, 29 aprile 2009

I Forum di informazione Legnaro, 29 aprile 2009 I Forum di informazione Legnaro, 29 aprile 2009 Il Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali e la direttiva 2000/60 Piano di gestione delle acque Direttiva Quadro sulle acque 2000/60/CE

Dettagli

ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N. 13 ) Delibera N.939 del

ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N. 13 ) Delibera N.939 del REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 26-10-2009 (punto N. 13 ) Delibera N.939 del 26-10-2009 Proponente MARCO BETTI DIREZIONE GENERALE POLITICHE TERRITORIALI E AMBIENTALI

Dettagli

Milano, 23 aprile 2009

Milano, 23 aprile 2009 Milano, 23 aprile 2009 Il Piano di gestione del distretto idrografico del fiume Po via Garibaldi, 75-43100 Parma - tel. 0521 2761 www.adbpo.it - partecipo@adbpo.it Piano distrettuale di gestione delle

Dettagli

Il Piano di gestione delle acque del distretto Alpi Orientali: contenuti e rapporto con il Piano Regionale di Tutela delle Acque

Il Piano di gestione delle acque del distretto Alpi Orientali: contenuti e rapporto con il Piano Regionale di Tutela delle Acque Il Piano di gestione delle acque del distretto Alpi Orientali: contenuti e rapporto con il Piano Regionale di Tutela delle Acque ANDREA BRAIDOT Autorità di Bacino UDINE 23 MARZO 2015 Aspetti innovativi

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 DELIBERAZIONE 3 novembre 2014, n. 941

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 DELIBERAZIONE 3 novembre 2014, n. 941 56 12.11.2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 DELIBERAZIONE 3 novembre 2014, n. 941 L.R. 56/00 (art. 8 comma 1) - rettifica dei perimetri dei siti Natura 2000 IT5130007 Padule di Fucecchio

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 DELIBERAZIONE 8 ottobre 2003, n. 171

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 DELIBERAZIONE 8 ottobre 2003, n. 171 DELIBERAZIONE 8 ottobre 2003, n. 171 Articolo 18 del decreto legislativo 11 maggio 1999 n. 152 concernente la tutela delle acque dall inquinamento. Individuazione delle aree sensibili del bacino regionale

Dettagli

Reggio Emilia, 8 maggio 2009

Reggio Emilia, 8 maggio 2009 Reggio Emilia, 8 maggio 2009 via Garibaldi, 75-43100 Parma - tel. 0521 2761 www.adbpo.it - partecipo@adbpo.it Piano distrettuale di gestione delle acque Direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE (DQA) D.

Dettagli

LA GIUNTA REGIONALE. Su proposta dell Assessore all Ambiente e Cooperazione tra i Popoli;

LA GIUNTA REGIONALE. Su proposta dell Assessore all Ambiente e Cooperazione tra i Popoli; Oggetto: Direttive 92/43/CEE, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, e 79/409/CEE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici.

Dettagli

Incontro regionale sui Piani di Gestione

Incontro regionale sui Piani di Gestione Incontro regionale sui Piani di Gestione Genova,, 21 ottobre 2009 Il Piano di Gestione dell Appennino Settentrionale Marcello Brugioni Autorità di Bacino del Fiume Arno La direttiva 2000/60 L uso della

Dettagli

Autorità di Bacino. DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, LIVENZA, PIAVE, BRENTA-BACCHIGLIONE (legge 18 maggio 1989 n.183 art.12)

Autorità di Bacino. DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, LIVENZA, PIAVE, BRENTA-BACCHIGLIONE (legge 18 maggio 1989 n.183 art.12) DELIBERA N. 5 Seduta del 03 marzo 2004 OGGETTO: D.Lgs. 152/99. Adempimenti previsti dall art. 44, comma 4. Definizione degli obiettivi e delle priorità di intervento per la redazione dei Piani di tutela

Dettagli

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 27 ottobre 2016

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 27 ottobre 2016 DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 27 ottobre 2016 Approvazione del secondo Piano di gestione delle acque del distretto idrografico della Sardegna. (17A00641) (GU n.25 del 31-1-2017) IL

Dettagli

Piano di Tutela delle Acque e Direttiva 2000/60/CE: Quali gli obblighi e le azioni per il futuro

Piano di Tutela delle Acque e Direttiva 2000/60/CE: Quali gli obblighi e le azioni per il futuro Piano di Tutela delle Acque e Direttiva 2000/60/CE: Quali gli obblighi e le azioni per il futuro Corrado Soccorso Dipartimento Difesa del Suolo Sezione Geologia e Georisorse Settore Tutela Acque Iniziativa

Dettagli

Regione Umbria Giunta Regionale

Regione Umbria Giunta Regionale Regione Umbria Giunta Regionale DIREZIONE REGIONALE RISORSA UMBRIA. FEDERALISMO, RISORSE FINANZIARIE E STRUMENTALI Servizio Valutazioni ambientali, sviluppo e sostenibilità ambientale DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

Dettagli

ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N. 21 ) Delibera N.225 del

ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N. 21 ) Delibera N.225 del REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 10-03-2003 (punto N. 21 ) Delibera N.225 del 10-03-2003 Proponente TOMMASO FRANCI DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE TERRITORIALI E AMBIENTALI

Dettagli

DECRETI PRESIDENZIALI

DECRETI PRESIDENZIALI DECRETI PRESIDENZIALI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 27 ottobre 2016. Approvazione del secondo Piano di gestione delle acque del distretto idrografico della Sardegna. IL PRESIDENTE DEL

Dettagli

PARTE SECONDA. cui alle deliberazioni della Giunta regionale n. 3310/1996 e 1157/2002.

PARTE SECONDA. cui alle deliberazioni della Giunta regionale n. 3310/1996 e 1157/2002. 4544 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 41 del 30-3-2006 PARTE SECONDA Deliberazioni del Consiglio e della Giunta DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 14 marzo 2006, n. 304 Atto di indirizzo

Dettagli

DELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: AMBIENTE E SISTEMI NATURALI Area: CONSERVAZIONE E TUTELA QUALITA' DELL'AMBIENTE

DELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: AMBIENTE E SISTEMI NATURALI Area: CONSERVAZIONE E TUTELA QUALITA' DELL'AMBIENTE REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL 819 28/12/2016 GIUNTA REGIONALE PROPOSTA N. 19910 DEL 20/12/2016 STRUTTURA PROPONENTE Direzione Regionale: AMBIENTE E SISTEMI NATURALI Area: CONSERVAZIONE E TUTELA QUALITA'

Dettagli

A relazione dell'assessore Valmaggia:

A relazione dell'assessore Valmaggia: REGIONE PIEMONTE BU49 07/12/2016 Deliberazione della Giunta Regionale 21 novembre 2016, n. 30-4238 L.r. 19/2009 "Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversita'". Art. 40 Misure di Conservazione

Dettagli

DELIBERAZIONE N X / 5171 Seduta del 16/05/2016

DELIBERAZIONE N X / 5171 Seduta del 16/05/2016 DELIBERAZIONE N X / 5171 Seduta del 16/05/2016 Presidente ROBERTO MARONI Assessori regionali FABRIZIO SALA Vice Presidente VALENTINA APREA VIVIANA BECCALOSSI SIMONA BORDONALI FRANCESCA BRIANZA CRISTINA

Dettagli

Regione Umbria. Giunta Regionale DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N SEDUTA DEL 28/12/2016

Regione Umbria. Giunta Regionale DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N SEDUTA DEL 28/12/2016 Regione Umbria Giunta Regionale DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 1646 SEDUTA DEL 28/12/2016 OGGETTO: Piano Regionale di Tutela delle Acque Aggiornamento del Piano ai sensi dell articolo 121 del

Dettagli

Distretto Idrografico dell Appennino Meridionale

Distretto Idrografico dell Appennino Meridionale 1.1 IL SISTEMA DELLE AREE NATURALI PROTETTE Le aree naturali protette costituiscono una delle tipologie di aree di cui al Registro delle aree protette: Aree designate per la protezione degli habitat e

Dettagli

Delibera della Giunta Regionale n. 683 del 08/10/2010

Delibera della Giunta Regionale n. 683 del 08/10/2010 Delibera della Giunta Regionale n. 683 del 08/10/2010 A.G.C.5 Ecologia, tutela dell'ambiente, disinquinamento, protezione civile Settore 2 Tutela dell'ambiente Oggetto dell'atto: REVOCA DELLA DELIBERA

Dettagli

Gestione sostenibile delle risorse idriche superficiali e sotterranee INQUINAMENTO DELLE ACQUE PROVOCATO DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA

Gestione sostenibile delle risorse idriche superficiali e sotterranee INQUINAMENTO DELLE ACQUE PROVOCATO DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA INQUINAMENTO DELLE ACQUE PROVOCATO DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA Uno dei temi afferenti alla problematica della Gestione sostenibile delle acque sotterranee e di superficie è quello dell Inquinamento

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 32 IL CONSIGLIO REGIONALE APPROVA. I Segretari Daniela Lastri Gian Luca Lazzeri

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 32 IL CONSIGLIO REGIONALE APPROVA. I Segretari Daniela Lastri Gian Luca Lazzeri 8.8.2012 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 32 IL CONSIGLIO REGIONALE APPROVA con la maggioranza prevista dall articolo 26 dello Statuto. DELIBERAZIONE 24 luglio 2012, n. 63 Il Presidente

Dettagli

INDICE. Bacino dello Slizza I

INDICE. Bacino dello Slizza I Bacino dello Slizza I INDICE 5.1. OBIETTIVI AMBIENTALI PER LE ACQUE SUPERFICIALI... 1 5.1.2. Proroga dei termini fissati dall articolo 4, comma 1, della Direttiva 2000/60/CE allo scopo del graduale conseguimento

Dettagli

A relazione dell'assessore Valmaggia:

A relazione dell'assessore Valmaggia: REGIONE PIEMONTE BU7S2 16/02/2017 Deliberazione della Giunta Regionale 6 febbraio 2017, n. 21-4635 L.r. 19/2009 "Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversita". Art. 40 Misure di Conservazione

Dettagli

Autorità di Bacino del Fiume Arno

Autorità di Bacino del Fiume Arno Conferenza Acqua L approccio della Regione Emilia-Romagna nell attuazione della direttiva 2000/60/CE Ravenna, 30 settembre 2009 Il piano di gestione del distretto dell Appennino Settentrionale Marcello

Dettagli

REGIONE SICILIANA IL PRESIDENTE

REGIONE SICILIANA IL PRESIDENTE D.P.Reg.. n. 26. REPUBBLICA ITALIANA REGIONE SICILIANA IL PRESIDENTE lo Statuto della Regione Siciliana; le leggi regionali 29 dicembre 1962, n. 28 e 10 aprile 1978, n. 2 e successive modifiche e integrazioni;

Dettagli

REGIONE LIGURIA PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE

REGIONE LIGURIA PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE REGIONE LIGURIA PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE Allegato I QUADRO NORMATIVO Testo coordinato Allegato I - Pagina 1 di 9 1 NORMATIVA COMUNITARIA - Direttiva 76/160/CEE (Qualità delle acque di balneazione) -

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2 DELIBERAZIONE 22 dicembre 2009, n. 80

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2 DELIBERAZIONE 22 dicembre 2009, n. 80 14 DELIBERAZIONE 22 dicembre 2009, n. 80 Legge regionale 6 aprile 2000, n. 56 (Norme per la conservazione e la tutela degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche - Modifiche

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 15 maggio 2009, n. 363 Decreto Legislativo del 3 aprile 2006 n. 152 e ss. mm. ii. Disposizioni applicative in materia di VIA e VAS al fine di semplificare i procedimenti

Dettagli

Distretto dell Appennino Centrale

Distretto dell Appennino Centrale Autorità di Bacino del Fiume Tevere Distretto dell Appennino Centrale Giornata di Consultazione e Partecipazione pubblica ai fini della Direttiva 2000/60/CE e ai fini del processo di Valutazione Ambientale

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 51 DELIBERAZIONE 5 dicembre 2016, n. 1261

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 51 DELIBERAZIONE 5 dicembre 2016, n. 1261 90 21.12.2016 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 51 DELIBERAZIONE 5 dicembre 2016, n. 1261 Modalità organizzative nonché indirizzi operativi volti ad individuare forme di snellimento e raccordo

Dettagli

Inquadramento nazionale nell applicazione delle Direttive 2000/60/CE e 2006/18/CE

Inquadramento nazionale nell applicazione delle Direttive 2000/60/CE e 2006/18/CE Inquadramento nazionale nell applicazione delle Direttive 2000/60/CE e 2006/18/CE Maurizio Pernice Scanu Gabriela Ministero dell ambiente e della tutela del territorio e del mare Ecomondo Rimini, 9 novembre

Dettagli

DELIBERAZIONE N X / 3233 Seduta del 06/03/2015

DELIBERAZIONE N X / 3233 Seduta del 06/03/2015 DELIBERAZIONE N X / 3233 Seduta del 06/03/2015 Presidente ROBERTO MARONI Assessori regionali MARIO MANTOVANI Vice Presidente VALENTINA APREA VIVIANA BECCALOSSI SIMONA BORDONALI MARIA CRISTINA CANTU' CRISTINA

Dettagli

AUTORITÀ DI BACINO DISTRETTUALE DELL'APPENNINO CENTRALE

AUTORITÀ DI BACINO DISTRETTUALE DELL'APPENNINO CENTRALE AUTORITÀ DI BACINO DISTRETTUALE DELL'APPENNINO CENTRALE Decreto n. 57/2018 Piano di bacino del fiume Tevere- VI stralcio funzionale P.S.6 per l'assetto idrogeologico P.A.I. - aggiornamenti ex art. 43,

Dettagli

ELENCO ALLEGATI AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE. Prima elaborazione del Progetto di Piano di Bacino

ELENCO ALLEGATI AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE. Prima elaborazione del Progetto di Piano di Bacino AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE Prima elaborazione del Progetto di Piano di Bacino (Legge 18 maggio 1989 n. 183 D.P.R. 9 ottobre 1997 art. 3 comma 3) ELENCO ALLEGATI SETTEMBRE 1999 AUTORITA' DI BACINO

Dettagli

PARTE I. Leggi, Regolamenti, Atti della Regione e dello Stato ATTI DELLA REGIONE DELIBERAZIONI GIUNTA REGIONALE. Omissis

PARTE I. Leggi, Regolamenti, Atti della Regione e dello Stato ATTI DELLA REGIONE DELIBERAZIONI GIUNTA REGIONALE. Omissis Pag. 6 Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo Anno XLVII - N.31 Ordinario (02.08.2017) PARTE I Leggi, Regolamenti, Atti della Regione e dello Stato ATTI DELLA REGIONE DELIBERAZIONI GIUNTA REGIONALE

Dettagli

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 10 aprile 2013

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 10 aprile 2013 DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 10 aprile 2013 Approvazione del Piano di bacino del fiume Tevere - 6 stralcio funzionale - P.S. 6 - per l'assetto idrogeologico - PAI - primo aggiornamento,

Dettagli

- a tutte le tipologie di aree a cui è riconosciuta valenza ambientale, istituite e gestite da associazioni ambientaliste (Oasi, IBA, Aree Wilderness)

- a tutte le tipologie di aree a cui è riconosciuta valenza ambientale, istituite e gestite da associazioni ambientaliste (Oasi, IBA, Aree Wilderness) - alla Rete Natura 2000 (SIC e ZPS) - alle zone umide di cui alla Convenzione di Ramsar - a tutte le tipologie di aree a cui è riconosciuta valenza ambientale, istituite e gestite da associazioni ambientaliste

Dettagli

Percorso partecipato alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS)

Percorso partecipato alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) Piano di Settore per la pianificazione delle risorse idriche (PPRI) con la finalità di garantirne l idoneitl idoneità qualitativa, la disponibilità quantitativa e la tutela dall inquinamento inquinamento

Dettagli

Distretto Idrografico dell Appennino Meridionale Autorità di Bacino Nazionale dei Fiumi Liri-Garigliano e Volturno, Regione Abruzzo, Regione Basilicat

Distretto Idrografico dell Appennino Meridionale Autorità di Bacino Nazionale dei Fiumi Liri-Garigliano e Volturno, Regione Abruzzo, Regione Basilicat PIANO DI GESTIONE ACQUE (Direttiva Comunitaria 2000/60/CE, D.L.vo 152/06, L. 13/09, D.L. 194/09) ALLEGATO 1 alla Delibera di Comitato Istituzionale del 24 febbraio 2010 Elaborati di Piano Febbraio 2010

Dettagli

GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA

GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA Progr.Num. 350/2010 GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA Questo giorno Lunedì 08 del mese di Febbraio dell' anno 2010 si è riunita nella residenza di la Giunta regionale con l'intervento dei Signori: via

Dettagli

REPUBBLICA ITALIANA. Assessorato Regionale del Territorio e dell Ambiente Dipartimento Regionale dell Ambiente Il Dirigente Generale

REPUBBLICA ITALIANA. Assessorato Regionale del Territorio e dell Ambiente Dipartimento Regionale dell Ambiente Il Dirigente Generale D.D.G. n. 400 REPUBBLICA ITALIANA Assessorato Regionale del Territorio e dell Ambiente Dipartimento Regionale dell Ambiente Il Dirigente Generale VISTO lo Statuto della Regione Siciliana; VISTA la Legge

Dettagli

/12/2008. Identificativo Atto n DIREZIONE GENERALE QUALITA' DELL'AMBIENTE

/12/2008. Identificativo Atto n DIREZIONE GENERALE QUALITA' DELL'AMBIENTE 15484 22/12/2008 Identificativo Atto n. 1004 DIREZIONE GENERALE QUALITA' DELL'AMBIENTE APPROVAZIONE DELLE LINEE GUIDA PER I PIANI DI GESTIONE DEI SITI NATURA 2000 DEL FIUME PO IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA

Dettagli

A relazione dell'assessore Valmaggia: Premesso che:

A relazione dell'assessore Valmaggia: Premesso che: REGIONE PIEMONTE BU29 23/07/2015 Deliberazione della Giunta Regionale 23 giugno 2015, n. 39-1625 Standardizzazione e adeguamento al quadro normativo di riferimento (Direttiva 2000/60/CE - WFD) delle azioni

Dettagli

Bollettino Ufficiale n. 12/I-II del 21/03/2017 / Amtsblatt Nr. 12/I-II vom 21/03/

Bollettino Ufficiale n. 12/I-II del 21/03/2017 / Amtsblatt Nr. 12/I-II vom 21/03/ Bollettino Ufficiale n. 12/I-II del 21/03/2017 / Amtsblatt Nr. 12/I-II vom 21/03/2017 0022 180766 Decreti - Parte 2 - Anno 2016 Stato DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI del 27 ottobre 2016

Dettagli

ALLEGATOA alla Dgr n. 381 del 23 febbraio 2010 pag. 1/5

ALLEGATOA alla Dgr n. 381 del 23 febbraio 2010 pag. 1/5 giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 381 del 23 febbraio 2010 pag. 1/5 PARERE RELATIVO ALLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA Direttiva 92/43/CEE, art. 6, D.P.R. 08/09/1997 n. 357,

Dettagli

Registro. Tipo Atto Decreto del Direttore Generale. Anno Registro. Numero Registro 194. Dipartimento. Struttura. Oggetto. Data sottoscrizione

Registro. Tipo Atto Decreto del Direttore Generale. Anno Registro. Numero Registro 194. Dipartimento. Struttura. Oggetto. Data sottoscrizione REGIONE LIGURIA Giunta Regionale Copertina Registro Tipo Atto Decreto del Direttore Generale 2017 Anno Registro Numero Registro 194 Dipartimento Dipartimento territorio, ambiente, infrastrutture e trasporti

Dettagli

REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE

REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 22-12-2003 (punto N. 24 ) Proponente TOMMASO FRANCI Decisione N.24 del 22-12-2003 DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE TERRITORIALI E AMBIENTALI

Dettagli

REGIONE LIGURIA Giunta Regionale

REGIONE LIGURIA Giunta Regionale REGIONE LIGURIA Giunta Regionale Copertina Registro Tipo Atto Decreto del Direttore Generale Anno Registro 2018 Numero Registro 159 Dipartimento Dipartimento territorio, ambiente, infrastrutture e trasporti

Dettagli

PROVINCIA DI VENEZIA. DELIBERAZIONE DELLA PRESIDENTE DELLA PROVINCIA nell esercizio dei poteri del Consiglio Provinciale

PROVINCIA DI VENEZIA. DELIBERAZIONE DELLA PRESIDENTE DELLA PROVINCIA nell esercizio dei poteri del Consiglio Provinciale PROVINCIA DI VENEZIA DELIBERAZIONE DELLA PRESIDENTE DELLA PROVINCIA nell esercizio dei poteri del Consiglio Provinciale N. 54/2014 del 28/10/2014 OGGETTO: APPROVAZIONE DEL PIANO FAUNISTICO VENATORIO La

Dettagli

REGIONE TOSCANA DIREZIONE AMBIENTE ED ENERGIA SETTORE AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI. Responsabile di settore: RAFANELLI ANDREA

REGIONE TOSCANA DIREZIONE AMBIENTE ED ENERGIA SETTORE AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI. Responsabile di settore: RAFANELLI ANDREA REGIONE TOSCANA DIREZIONE AMBIENTE ED ENERGIA SETTORE AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI Responsabile di settore: RAFANELLI ANDREA Decreto non soggetto a controllo ai sensi della D.G.R. n. 553/2016 Numero interno

Dettagli

DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO EDILIZIA URBANISTICA E AMBIENTE. Nr. 316 DEL 30/07/2011

DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO EDILIZIA URBANISTICA E AMBIENTE. Nr. 316 DEL 30/07/2011 DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO ELIZIA URBANISTICA E AMBIENTE Nr. 316 DEL 30/07/2011 OGGETTO: APPROVAZIONE VALUTAZIONE INCIDENZA DEL P.A.E. - PIANO ATTIVITÀ ESTRATTIVE COMUNALE - pag.1 nr.

Dettagli

VISTO: VISTO altresì:

VISTO: VISTO altresì: A.G.C. 16 - Governo del Territorio, Tutela Beni, Paesistico-Ambientali e Culturali - Settore Politica del Territorio Decreto dirigenziale n. 59 del 12 marzo 2010 ATTIVITA' DI PIANIFICAZIONE DE- GLI ENTI

Dettagli

MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE DECRETO 19 giugno 2009 Elenco delle Zone di protezione speciale (ZPS) classificate ai sensi della direttiva 79/409/CEE. (09A07896) IL MINISTRO

Dettagli

PIANO DI GESTIONE DELL APPENNINO CENTRALE

PIANO DI GESTIONE DELL APPENNINO CENTRALE PIANO DI GESTIONE DELL APPENNINO CENTRALE del 16 Luglio 2009 Decreto Legge 30 Dicembre 2008 n. 208 convertito in legge 27 Febbraio 2009 n. 13 Articolo 1, 3-bis. L'adozione dei piani di gestione di cui

Dettagli

PARTE SECONDA. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 25 luglio 2006, n. 1116

PARTE SECONDA. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 25 luglio 2006, n. 1116 14646 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 99 del 3-8-2006 PARTE SECONDA Deliberazioni del Consiglio e della Giunta DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 25 luglio 2006, n. 1116 Direttiva concernente

Dettagli

!"#$%& "'$"($ )!%$#$%%!$#*!#$%

!#$%& '$($ )!%$#$%%!$#*!#$% !"#$%& "'$"($ )!%$#$%%!$#*!#$%! " # $+ $!,"+$-$!%$ -,.$,/ $-"!%%0"++$" %!,*-!$+,"-!%$1!#,'*"$#$%,)$!"2*!-"$+*$3 Vista la Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 relativa alla conservazione

Dettagli

Direzioni regionali - Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia - Ambiente ARPA Piemonte. VAS nel processo di pianificazione

Direzioni regionali - Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia - Ambiente ARPA Piemonte. VAS nel processo di pianificazione Direzioni regionali - Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia - Ambiente ARPA Piemonte VAS significato e norme Lucia Brizzolara - Giuseppina Sestito Settore Sistema Informativo Ambientale

Dettagli

SINTESI DELLE PRINCIPALI FASI DI COSTRUZIONE DELLA RETE NATURA 2000 IN EMILIA-ROMAGNA E QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO

SINTESI DELLE PRINCIPALI FASI DI COSTRUZIONE DELLA RETE NATURA 2000 IN EMILIA-ROMAGNA E QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO ALLEGATO 1 SINTESI DELLE PRINCIPALI FASI DI COSTRUZIONE DELLA RETE NATURA 2000 IN EMILIA-ROMAGNA E QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Inquadramento sintetico delle attività svolte in materia di Rete Natura

Dettagli

13 ottobre 2016 Sala 5 Regione Emilia-Romagna Viale Silvani 6 - Bologna. Conferenza programmatica

13 ottobre 2016 Sala 5 Regione Emilia-Romagna Viale Silvani 6 - Bologna. Conferenza programmatica ALLEGATO A 13 ottobre 2016 Sala 5 Regione Emilia-Romagna Viale Silvani 6 - Bologna Conferenza programmatica Parere in merito alle modifiche al Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico (PSAI): V6. Adozione

Dettagli

IL CONSIGLIO REGIONALE

IL CONSIGLIO REGIONALE IL CONSIGLIO REGIONALE Allegato 1 Visto il decreto legislativo del 3 aprile 2006 n. 152 Norme in materia ambientale e in particolare l art. 199 Piani regionali ; Vista la legge regionale 18 maggio 1998

Dettagli

La pianificazione di settore nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: elementi di coerenza con il Piano di Gestione

La pianificazione di settore nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: elementi di coerenza con il Piano di Gestione La pianificazione di settore nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: elementi di coerenza con il Piano di Gestione Il Piano di tutela delle acque SCOPO Costituisce uno specifico piano di settore

Dettagli

PGT 4 VAS CHIGNOLO PO. del Documento di Piano del PGT PARERE MOTIVATO FINALE PER L APPROVAZIONE DEL PGT. Fascicolo. Piano di Governo del Territorio

PGT 4 VAS CHIGNOLO PO. del Documento di Piano del PGT PARERE MOTIVATO FINALE PER L APPROVAZIONE DEL PGT. Fascicolo. Piano di Governo del Territorio COMUNE DI CHIGNOLO PO PROVINCIA DI PAVIA PGT Piano di Governo del Territorio ai sensi della Legge Regionale 11 marzo 2005, n 12 4 VAS del Documento di Piano del PGT Fascicolo PARERE MOTIVATO FINALE PER

Dettagli

MISURE DI CONSERVAZIONE DEL SIC IT Isola Sacra

MISURE DI CONSERVAZIONE DEL SIC IT Isola Sacra MISURE DI CONSERVAZIONE DEL SIC IT6030024 Isola Sacra 1 INTRODUZIONE Le misure di e gli indirizzi di gestione definiti nel presente documento si applicano al Sito di Interesse Comunitario IT6030024 Isola

Dettagli

COMUNE DI SCARLINO PROVINCIA DI GROSSETO

COMUNE DI SCARLINO PROVINCIA DI GROSSETO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA PARERE MOTIVATO art.26 L.R. 10/2010 Oggetto : Riadozione variante articolo 45 RU per riassegnazione posti letto alberghi rurali- Adozione del Piano Aziendale Pluriennale

Dettagli

PRESIDENZA AUTORITA DI BACINO REGIONALE IL PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO DI ALLUVIONI

PRESIDENZA AUTORITA DI BACINO REGIONALE IL PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO DI ALLUVIONI PRESIDENZA AUTORITA DI BACINO REGIONALE IL PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO DI ALLUVIONI Abbasanta (OR), 21 Settembre2015 Quadro normativo Direttiva Comunitaria 2007/60/CE Valutazione e gestione del rischio

Dettagli

ATTO LA GIUNTA REGIONALE

ATTO LA GIUNTA REGIONALE O GG E TTO : Deliberazioni n. 4/2017 delle Conferenze Istituzionali Permanenti dell'autorità di distretto idrografico del fiume Po e dell'appennino Settentrionale di adozione della "Direttiva Deflussi

Dettagli

DELIBERAZIONE 15 MARZO /2013/R/IDR

DELIBERAZIONE 15 MARZO /2013/R/IDR DELIBERAZIONE 15 MARZO 2013 108/2013/R/IDR DIFFERIMENTO DEI TERMINI DI TRASMISSIONE DEI DATI, DELLE PROPOSTE TARIFFARIE E DELL AGGIORNAMENTO DEL PIANO ECONOMICO FINANZIARIO IN MATERIA DI METODO TARIFFARIO

Dettagli

Piano di Gestione dell Appennino Centrale

Piano di Gestione dell Appennino Centrale Piano di Gestione dell Appennino Centrale Giornata per la messa in sicurezza idro-geologica della parte bassa del paese Convento degli Agostiniani Sabato 6 Marzo 2010 Cantalice (RI) Decreto Legge 30 Dicembre

Dettagli

Regione Umbria. Giunta Regionale DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N SEDUTA DEL 19/09/2018

Regione Umbria. Giunta Regionale DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N SEDUTA DEL 19/09/2018 Regione Umbria Giunta Regionale DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 1024 SEDUTA DEL 19/09/2018 OGGETTO: Direttiva Tecnica Regionale per la disciplina degli scarichi delle acque reflue - approvazione

Dettagli

DELIBERAZIONE N X / 1205 Seduta del 20/12/2013

DELIBERAZIONE N X / 1205 Seduta del 20/12/2013 DELIBERAZIONE N X / 1205 Seduta del 20/12/2013 Presidente ROBERTO MARONI Assessori regionali MARIO MANTOVANI Vice Presidente VALENTINA APREA VIVIANA BECCALOSSI SIMONA BORDONALI PAOLA BULBARELLI MARIA CRISTINA

Dettagli

AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE

AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE Decreto n.60/2014 Piano di bacino del fiume Tevere VI stralcio funzionale P.S. 6 per l assetto idrogeologico P.A.I. art. 43, comma 5 delle Norme Tecniche di Attuazione

Dettagli

SETTORE DIRETTIVE EUROPEE NORMATIVA NAZIONALE NORMATIVA REGIONALE NOTE

SETTORE DIRETTIVE EUROPEE NORMATIVA NAZIONALE NORMATIVA REGIONALE NOTE R.D. n. 1443/27 (ricerca e coltivazione di sostanze minerali e delle acque termali e minerali) R.D. n. 1775/33 (Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici) DIR 75/440/CEE

Dettagli

Segreteria della Giunta Il Direttore Generale Antonio Davide Barretta. DELIBERAZIONE 3 aprile 2017, n. 335

Segreteria della Giunta Il Direttore Generale Antonio Davide Barretta. DELIBERAZIONE 3 aprile 2017, n. 335 banca dati degli atti amministrativi della Giunta regionale ai sensi dell art. 18 della l.r. 23/2007. DELIBERAZIONE 3 aprile 2017, n. 335 Segreteria della Giunta Il Direttore Generale Antonio Davide Barretta

Dettagli

AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE PIANO DI GESTIONE DEL DISTRETTO DELL APPENNINO CENTRALE

AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE PIANO DI GESTIONE DEL DISTRETTO DELL APPENNINO CENTRALE AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE PIANO DI GESTIONE DEL DISTRETTO DELL APPENNINO CENTRALE INDICE GENERALE DEL PIANO DI GESTIONE DISTRETTUALE INDICE GENERALE DEL PIANO DI GESTIONE DISTRETTUALE RELAZIONE

Dettagli

L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di VIGUZZOLO (AL). Variante Generale al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione.

L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di VIGUZZOLO (AL). Variante Generale al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione. REGIONE PIEMONTE BU20 16/05/2013 Deliberazione della Giunta Regionale 6 maggio 2013, n. 15-5752 L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di VIGUZZOLO (AL). Variante Generale al Piano Regolatore

Dettagli

PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA, CAMPIGNA. PIANO del PARCO

PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA, CAMPIGNA. PIANO del PARCO PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA, CAMPIGNA PIANO del PARCO Rapporto Ambientale ai fini della Valutazione Ambientale Strategica (VAS): rinvii ai contenuti di cui all Allegato VI

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 1 DELIBERAZIONE 23 dicembre 2013, n. 1152

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 1 DELIBERAZIONE 23 dicembre 2013, n. 1152 DELIBERAZIONE 23 dicembre 2013, n. 1152 Indirizzi e criteri per la semplificazione delle pro - cedure di bonifica delle aree escluse dai perimetri dei Siti di Interesse Nazionale di Massa e Carrara, Livorno

Dettagli

REGIONE TOSCANA DIREZIONE AMBIENTE ED ENERGIA SETTORE AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI. Responsabile di settore: MIGLIORINI SIMONA

REGIONE TOSCANA DIREZIONE AMBIENTE ED ENERGIA SETTORE AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI. Responsabile di settore: MIGLIORINI SIMONA REGIONE TOSCANA DIREZIONE AMBIENTE ED ENERGIA SETTORE AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI Responsabile di settore: MIGLIORINI SIMONA Decreto non soggetto a controllo ai sensi della D.G.R. n. 553/2016 Numero interno

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 7 marzo 2013, n recante indicazioni applicative sulla gestione sanitaria dello stallatico;

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 7 marzo 2013, n recante indicazioni applicative sulla gestione sanitaria dello stallatico; 11924 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 49 del 03-04-2013 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 7 marzo 2013, n. 363 Disciplina tecnica regionale di recepimento del Decreto Interministeriale

Dettagli

REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE

REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 09-12-2015 (punto N 23 ) Delibera N 1185 del 09-12-2015 Proponente FEDERICA FRATONI DIREZIONE DIFESA DEL SUOLO E PROTEZIONE CIVILE

Dettagli

CONSIGLIO REGIONALE DELLA LIGURIA

CONSIGLIO REGIONALE DELLA LIGURIA CONSIGLIO REGIONALE DELLA LIGURIA ESTRATTO del Processo verbale dell adunanza del 18 luglio 2006 Seduta pubblica Sessione II ordinaria Intervenuti Consiglieri N. 33 Presidente Giacomo Ronzitti Consiglieri

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 30 DELIBERAZIONE 21 luglio 2014, n. 610

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 30 DELIBERAZIONE 21 luglio 2014, n. 610 132 30.7.2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 30 DELIBERAZIONE 21 luglio 2014, n. 610 Aree residenziali nell area ex Sito di bonifica di interesse nazionale (SIN) di Massa-Carrara: restituzione

Dettagli

C.F./P.IVA: Sede Legale: Via Calderon de la Barca, Roma Sede Operativa : Via Salaria, Roma Durata: Anni cinque (5)

C.F./P.IVA: Sede Legale: Via Calderon de la Barca, Roma Sede Operativa : Via Salaria, Roma Durata: Anni cinque (5) Determinazione n. B2520 del 31 marzo 2011 OGGETTO: AMA S.p.A. Salaria. Autorizzazione integrata ambientale, ai sensi del Titolo III-bis del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. Impianto integrato di recupero e valorizzazione

Dettagli

ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BOLOGNA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BOLOGNA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BOLOGNA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI ASPETTI ECOLOGICI E NORMATIVA PER IL CONTROLLO E MONITORAGGIO DELLE ACQUE CORRENTI: CONFRONTO TRA

Dettagli

Incontro tematico Industria Parma, 5 maggio via Garibaldi, Parma - tel

Incontro tematico Industria Parma, 5 maggio via Garibaldi, Parma - tel Incontro tematico Industria Parma, 5 maggio 2009 via Garibaldi, 75-43100 Parma - tel. 0521 2761 www.adbpo.it - partecipo@adbpo.it Piano distrettuale di gestione delle acque Direttiva quadro sulle acque

Dettagli

SOMMARIO. pagina DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N 152 NORME IN MATERIA AMBIENTALE PREMESSA 10

SOMMARIO. pagina DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N 152 NORME IN MATERIA AMBIENTALE PREMESSA 10 DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N 152 NORME IN MATERIA AMBIENTALE PREMESSA 10 PARTE PRIMA DISPOSIZIONI COMUNI E PRINCIPI GENERALI NOTE INTRODUTTIVE 11 ARTICOLI 1-3SEXIES 12 PARTE SECONDA PROCEDURE PER

Dettagli

AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE

AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE Decreto n. 42/ 2015 Piano di bacino del fiume Tevere VI stralcio funzionale P.S. 6 per l assetto idrogeologico P.A.I. - proposta di modificazione aggiornamenti ex art.

Dettagli

AUTORITA INTERREGIONALE

AUTORITA INTERREGIONALE AUTORITA INTERREGIONALE di BACINO della BASILICATA www.adb.basilicata.it Piano di bacino stralcio del bilancio idrico e del deflusso minimo vitale NORME DI ATTUAZIONE Collaborazione Sogesid S.p.A. Consulenza

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 26 DELIBERAZIONE 18 giugno 2012, n. 525

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 26 DELIBERAZIONE 18 giugno 2012, n. 525 27.6. - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 26 DELIBERAZIONE 18 giugno, n. 525 Linee di indirizzo per il controllo ufficiale delle soggette a registrazione ai sensi del regolamento emanato

Dettagli

I PIANI DI GESTIONE DI DISTRETTO IDROGRAFICO

I PIANI DI GESTIONE DI DISTRETTO IDROGRAFICO I PIANI DI GESTIONE DI DISTRETTO IDROGRAFICO WWF Gruppo 183 Centro Congressi Cavour Roma - Via Cavour, 50/a Mercoledì 11 Novembre 2009 ore 09,00 Decreto Legge 30 Dicembre 2008 n. 208 convertito in legge

Dettagli

REPUBBLICA ITALIANA. Assessorato Regionale del Territorio e dell Ambiente Dipartimento Regionale dell Ambiente Il Dirigente Generale

REPUBBLICA ITALIANA. Assessorato Regionale del Territorio e dell Ambiente Dipartimento Regionale dell Ambiente Il Dirigente Generale D.D.G. n. 402 REPUBBLICA ITALIANA VISTO lo Statuto della Regione Siciliana; Assessorato Regionale del Territorio e dell Ambiente Dipartimento Regionale dell Ambiente Il Dirigente Generale VISTA la Legge

Dettagli

Delibera della Giunta Regionale n. 56 del 07/03/2013

Delibera della Giunta Regionale n. 56 del 07/03/2013 Delibera della Giunta Regionale n. 56 del 07/03/2013 A.G.C. 11 Sviluppo Attività Settore Primario Settore 1 Sperimentazione, informazione, ricerca e consulenza in agricoltura Oggetto dell'atto: CONFERMA

Dettagli