IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sardegna. (Sezione Prima) SENTENZA

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1 N /2014 REG.PROV.COLL. N /2014 REG.RIC. R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sardegna (Sezione Prima) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 409 del 2014, proposto da: Comune di Porto Torres, rappresentato e difeso dall'avv. Fabrizio Bionda, con domicilio eletto presso Matilde Mura in Cagliari, via Ancona n. 3; contro Regione Sardegna, rappresentata e difesa dagli avv. Patrizia Angius, Mattia Pani, con domicilio eletto presso Pani Mattia Ufficio Legale Regione Sarda in Cagliari, viale Trento, n. 69; Ministero dell'istruzione dell'università e della Ricerca Direzione Generale Ufficio Scolastico Regionale Sardegna, rappresentato e difeso per legge dall'avvocatura Distrettuale, domiciliati in Cagliari, via Dante n. 23; Provincia di Sassari, Conferenza Provinciale Organizzazione Rete Scolastica Prov. Ss, Istituto Istruzione Superiore M. Paglietti - Porto Torres; nei confronti di Convitto Nazionale Canopoleno; per l'annullamento - del Piano di Dimensionamento delle Istituzioni Scolastiche e di ridefinizione della rete scolastica e dell'offerta formativa per l'anno scolastico 2014/2015 approvato con Deliberazione della G.R. della Sardegna n. 5/51 dell' ;

2 - del decreto della Direzione Generale dell'ufficio Scolastico Regionale per la Sardegna del Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca n del di recepimento del Piano di dimensionamento della rete scolastica approvato con la deliberazione della G.R. n. 5/51 dell' entrambi nella parte in cui hanno previsto l'istituzione della sezione ad indirizzo sportivo di liceo scientifico presso il Convitto Nazionale Canopoleno di Sassari; - del Piano Provinciale di dimensionamento della rete scolastica, ove esistente per l'anno 2014/2015; - di ogni altro atto presupposto, consequenziale e comunque connesso. Visti il ricorso e i relativi allegati; visti gli atti di costituzione in giudizio della Regione Sardegna e del Ministero dell'istruzione dell'università e della Ricerca Direzione Generale Ufficio Scolastico Regionale Sardegna; viste le memorie difensive; visti tutti gli atti della causa; relatore nell'udienza pubblica del giorno 11 giugno 2014 il dott. Gianluca Rovelli e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale; ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue. FATTO Il Comune di Porto Torres ha impugnato il Piano di dimensionamento scolastico regionale, nonché tutti gli atti indicati in epigrafe, i quali prevedono l istituzione della sezione ad indirizzo sportivo di liceo scientifico presso il Convitto nazionale Canopoleno di Sassari. Avverso i suddetti atti ha formulato le seguenti articolate censure: 1) violazione e falsa applicazione del d. P.R. n. 52 del ; 2) eccesso di potere, travisamento dei fatti, violazione e falsa applicazione del d. P.R. 52/2013;

3 3) violazione e falsa applicazione dell art. 3 l. 241/1990, difetto di motivazione; 4) violazione indirizzi - linee guida d.g.r. Sardegna n. 53/73 del , violazione art. 3 d.p.r. 233/1988, eccesso di potere per contraddittorietà, illogicità e violazione di atto presupposto, difetto di motivazione; 5) carenza di potere, incompetenza, violazione e falsa applicazione art. 138 d.lgs. 112/1998, art. 76 L.R. Sardegna n. 9/2006 e art. 3 d.p.r. 233/199, eccesso di potere per contraddittorietà; 6) violazione e falsa applicazione art. 7 d.p.r. 52/2013; 7) violazione art. 3 d. P.R. 233/1988, violazione linee guida, eccesso di potere contraddittorietà, sviamento della funzione tipica; 8) eccesso di potere, contraddittorietà, violazione atto presupposto; 9) violazione e falsa applicazione dell art. 14 comma 3 della l.r. 31/1984, eccesso di potere, contraddittorietà violazione atto presupposto. Conclude per l accoglimento del ricorso con conseguente annullamento degli atti impugnati previa concessione di idonea misura cautelare. Si sono costituiti il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e la Regione Autonoma della Sardegna chiedendo il rigetto del ricorso. In vista dell udienza del il Comune ricorrente e la Regione Autonoma della Sardegna hanno presentato memorie. Alla udienza pubblica del il ricorso è stato trattenuto per la decisione. DIRITTO Deve preliminarmente essere esaminata l eccezione di inammissibilità del ricorso per difetto di legittimazione attiva e di interesse sollevata dalla Regione Autonoma della Sardegna. Il ricorso sarebbe inammissibile in quanto il Comune ricorrente non avrebbe dimostrato la sussistenza di una lesione diretta degli interessi giuridici della popolazione di riferimento per effetto degli atti impugnati. L eccezione deve essere disattesa.

4 Il Comune, quale ente esponenziale degli interessi riferibili alla popolazione, ben può agire, in persona del sindaco o del legale rappresentante pro tempore, per contestare atti che incidano o possono incidere su interessi specifici della popolazione, tra i quali certamente rientrano quelli attinenti al servizio scolastico e, nello specifico, alla qualità dell offerta formativa che il Comune, in quanto titolare di funzioni amministrative ex art. 13 d.lgs 18 agosto 2000 n. 267, è chiamato a garantire ( ex multis, T.A.R. Catania, sez. III, n. 369). Nel merito il ricorso è fondato. In particolare, a conferma dell orientamento che la Sezione ha già adottato con precedenti sentenze (in particolare, da ultimo, T.a.r. Sardegna, Sezione I, 5 agosto 2013 n. 593) è fondato il nono motivo di ricorso che determina l accoglimento dello stesso con assorbimento degli ulteriori motivi dedotti avverso gli atti impugnati. La rilevata violazione procedimentale risulta infatti decisiva. Nello specifico, con il nono motivo il Comune lamenta l illegittimità della delibera di approvazione del Piano di dimensionamento in quanto la stessa è stata adottata senza la previa acquisizione, da parte della Giunta regionale, del parere della competente commissione consiliare, in violazione dell art. 14 della L.R. 25 giugno 1984 n. 31, recante norme sul diritto allo studio e sull esercizio delle competenze delegate. L art. 14 comma 3 della L.R. 31 del 1984 così dispone: La Giunta regionale, approva, sentita la competente Commissione consiliare, entro il 31 marzo di ogni anno, il programma degli interventi per il diritto allo studio relativo all'anno scolastico successivo. Il programma indica gli obiettivi prioritari da realizzare e le direttive da impartire agli enti locali; definisce gli interventi gestiti direttamente dalla Regione, determina l'ammontare del finanziamento per ciascun comune e dei finanziamenti straordinari di cui all'art. 3, nonché l'entità dei finanziamenti destinati a soddisfare eventuali esigenze impreviste. I finanziamenti per esigenze impreviste non devono superare il 5% dello stanziamento annuale complessivo, destinato agli enti locali o ai consorzi di enti locali, e sono attribuiti, sentita la competente Commissione

5 consiliare, all'inizio dell'anno scolastico. La Giunta Regionale ha invece adottato il Piano di dimensionamento scolastico impugnato in mancanza del parere della competente commissione consiliare. La difesa dell amministrazione regionale obietta, a tal proposito, che il parere sia invero intervenuto e che pertanto la lamentata violazione non si sia verificata. Precisamente l amministrazione regionale afferma che il parere prescritto dall art. 14 citato debba intervenire non già prima dell adozione della delibera di approvazione del Piano definitivo di dimensionamento, bensì prima dell approvazione, da parte della Giunta Regionale, delle Linee Guida. La tesi non è condivisibile. Ritiene il Collegio di non doversi discostare dall orientamento già espresso da questa sezione sull interpretazione dell art. 14 L.R. 31/1984. Come già affermato è noto che il parere deve necessariamente precedere l adozione del provvedimento conclusivo del procedimento, essendo la sua funzione quella di fornire elementi di valutazione di cui deve necessariamente tener conto l Autorità decidente, ancorché la stessa se ne possa discostare con adeguata motivazione (Tar Sardegna, sez. I, 5 agosto 2013 n. 594). Non è revocabile in dubbio che l approvazione del Piano, e non già delle Linee Guida, debba essere preceduta dal parere della competente Commissione consiliare, atteso che quest ultima è chiamata ad effettuare le proprie valutazioni sulla base delle risultanze dell intero procedimento al quale prendono parte, per espressa previsione di legge, la autonomie locali rappresentative delle comunità sulle quali si riverberano gli effetti degli atti con i quali la Regione disciplina, in via definitiva, l organizzazione del sistema scolastico. Lo stesso iter procedimentale è articolato in modo tale da attribuire rilevanza alle determinazioni proprie dei Comuni e delle Province, (nonché le singole istituzioni scolastiche), giacché queste sono chiamate, sulla base degli indirizzi impartiti dalla giunta regionale con le Linee Guida, ad adottare proposte sulla cui base la Regione è

6 chiamata ad elaborare il definitivo Piano di dimensionamento. Dalla rilevata illegittimità della deliberazione della Giunta Regionale della Sardegna n. 5/51 dell deriva l illegittimità del decreto della Direzione generale dell Ufficio scolastico Regionale per la Sardegna del Ministero dell Istruzione, dell università e della Ricerca n del con il quale è stato recepito il suddetto Piano. In definitiva, il ricorso deve essere accolto con assorbimento delle ulteriori censure dedotte avverso gli atti impugnati. Per l effetto sono annullati i provvedimenti impugnati nella parte in cui prevedono l istituzione della sezione ad indirizzo sportivo di liceo scientifico presso il Convitto Nazionale Canopoleno di Sassari. Le spese seguono la soccombenza nei confronti della Regione e vengono liquidate in dispositivo, mentre possono essere compensate con riguardo al Ministero. P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sardegna (Sezione Prima) definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie e per l effetto annulla gli atti impugnati per quanto di interesse del Comune ricorrente. Condanna la Regione autonoma della Sardegna alle spese del presente giudizio in favore del ricorrente che liquida in 2.000/00 (duemila) oltre accessori di legge. Compensa le spese nei confronti del Ministero. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Cagliari nella camera di consiglio del giorno 11 giugno 2014 con l'intervento dei magistrati: Caro Lucrezio Monticelli, Presidente Giorgio Manca, Consigliere Gianluca Rovelli, Primo Referendario, Estensore L'ESTENSORE IL PRESIDENTE

7 DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 01/08/2014 IL SEGRETARIO (Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)