PERCHE' UN PERCORSO TEATRALE?

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Romolo Romagnoli
7 anni fa
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2 PERCHE' UN PERCORSO TEATRALE? Perché il laboratorio teatrale è uno spazio protetto in cui fare esperienze ed esperimenti, proprio come in un laboratorio scientifico, nel quale la materia di studio siamo noi stessi. Lo spazio del teatro è uno spazio-gioco definito, luogo delle regole, della libertà e della trasformazione - Luogo dove il mondo si manifestale emozioni vengono: espresse, codificate e negoziate con gli altri: Ia modulazione dei gesti diventa imparare a gestirsi in autonomia le esperienze diventano nuove conoscenze. L atto creativo dà forma comunicativa ai propri vissuti e la narrazione, che si realizza attraverso le azioni, dà continuità alle esperienze permettendo al bambino una rappresentazione coerente della realtà.

3 I tre doni Viaggiando qui vicino ho incontrato un arabo bambino, racconta che da lui c è un solleone, che quasi quasi ti prende un coccolone. Racconta che ci sono geni e sultani, tetti tondi e talismani, Quaranta ladroni, Babà Alì, cammelli, miraggi e gran visir. Ho scoperto che il mondo agli occhi sembra diverso, ma che è sempre lo stesso, se ci passi attraverso. Ne sono rimasto così sbalordito che ora vi narro il verso arabo che ho udito. C era una volta, in un paese arabo non lontano, un gran deserto con tanta, tanta, tanta, tantissima sabbia......dei viaggiatori si trovano a percorrere questo mare di sabbia: dapprima marciano con vigore, poi la forza s indebolisce a causa del gran caldo e i viaggiatori chiedono acqua, continuano, ma la sete è troppa. Fiaccati, implorano sempre più debolmente acqua, acqua, acqua. Una strana febbre li coglie e un delirio chiamato miraggio. Ognuno di loro vede qualcosa di inesistente, finché l ultimo miraggio...un oasi ristoratrice. Nell oasi, ricca di palme, c è una sorgente e un bellissimo palazzo del sultano, si sente tanta musica: il sultano è in festa, tutti ballano perché sua figlia Safira va in sposa, ma di chi? balle oasi vicine giungono i visir che sperano di averla in sposa...anche tre fratelli visir si mettono in cammino: Tommasone dal naso arancione Tommasetto dal naso violetto

4 Tommasino dal naso turchino. Ma una tempesta di sabbia li coglie all improvviso: scende la notte in pièno giorno, il cielo si fa scuro. Passato il pericolo, i ricchi visir escono dalla sabbia e, recuperati i loro cammelli, si dirigono verso il palazzo del sultano. Ma li aspetta una terribile sorpresa: la principessa è stata rapita da un aquila gigante, servitrice di un terribile gigante, che abita su di una nuvola. Il sultano piange disperato...la principessa andrà in sposa a chi la salverà. I gran visir si recano subito al cercare uno strumento per guerreggiare. Tommasone dal naso arancione per battere la concorrenza va nel reparto della scienza, lì trova un oggetto fatto in Persia o in Turchia, che possiede una strana magia: un tubo sorprendente, che permette di vedere tutta la gente. Un cannocchiale. Tommasetto dal naso violetto entra nel bazar di un paese di mar e qui vi compra un oggetto, un enorme scendiletto,fatto in Persia o in Turchia, che possiede una strana magia: basta comandare dove andare ed il tappeto prende a volare. Un tappeto volante. Tommasino dal naso turchino vorrebbe per sé un violino dal suono di un re. Ma non trova un violino, trova solo un flautino, anch esso fatto in Persia o in Turchia, che possiede una strana magia: quando il soffio suono si fa, chi ascolta non smette più di ballar. Un flauto magico. Ma per sconfiggere il cattivo gigante è meglio chiedere al sultano un servitore, che sia anche guerriero: il giovane e forte Abdullà, che qualche pugno saprà dar!

5 Salgono tutti sul tappeto volante e, con il cannocchiale, scrutano il cielo : avvistano la nuvola del gigante, vi si dirigono e si nascondono sotto. Abdullà va in avanscoperta, si arrampica sugli scarponi del gigante, salta sugli oggetti e raggiunge la gabbia della principessa. La principessa è sorpresa e lancia un urlo di felicità, si sveglia il gigante con pesanti passi e torna l aquila. Abdullà cerca di scappare, i tre visir seguono la scena con il cannocchiale, Tommasino si ricorda del suo flautino, lo prende e comincia a suonare. Tutti ballano all impazzata, il gigante precipita giù dalla nuvola, l aquila gira e perde il controllo del suo volo, Abdullà e la principessa arrivano ballando sul tappeto e ripartono con i tre visir. Il sultano, felice, decide di dare una grande festa: la principessa ora dovrà finalmente sposarsi, ma con chi? Caro re, io non sposo nessuno dei tre, perché ho promesso il mio amore ad Abdullà il servitore. I tre fratelli, rassegnati, sono invitati alla festa di nozze, la principessa ed Abdullà vivranno per sempre felici e contenti.

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