COSTRUZIONI RURALI STRUMENTALI DIVERSE DA ABITAZIONE E D.L. 78/2010

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1 Quesito tributario n /T COSTRUZIONI RURALI STRUMENTALI DIVERSE DA ABITAZIONE E D.L. 78/2010 Si chiede di sapere se la normativa sulla conformità soggettiva ed oggettiva di cui al comma 1-b is (1) dell'art. 29 della legge 27 febbraio 1985, n. 52, così come introdotto dal comma dell art. 19 del decreto legge 30 maggio 2010, n. 78, convertito dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, trovi applicazione anche con riferimento ad una 'costruzione rurale' strumentale - diversa da unità abitativa - (nella specie trattasi di stalla/fienile), che non ha mai formato oggetto di variazione alcuna e che risulta da tempo censita solo al catasto terreni. Segnatamente si fa rilevare che la possidenza di specifici requisiti 'soggettivi' per l'attribuzione al fabbricato della natura 'rurale' pare richiesta dalla legge (art.9, comma 3, del decreto-legge 30 dicembre 1993, n. 557, convertito, con modificazioni, in legge 26 febbraio 1994, n. 133) solo in relazione alle unità abitative, mentre (ex art. comma 3-bis del detto art. 9) per le costruzioni rurali strumentali non rilevano i detti requisiti (ma solo quelli oggettivi); di guisa che una siffatta costruzione rurale, pur qualora risulti che né il disponente né l'avente causa svolgano attività agricola, si potrebbe ritenere esclusa dall'ambito applicativo di cui al comma 1- bis sopra citato. Al riguardo giova premettere che - come è noto - l'agenzia del Territorio con circolare n. 2 del 9 luglio 2010 su di un piano generale ha escluso dall'ambito applicativo del comma 1-bis art. 29 della legge n. 52/85 i fabbricati rurali censiti al catasto terreni, che non abbiano subito variazioni, né perso i requisiti oggettivi e soggettivi per il riconoscimento della ruralità ai fini fiscali. Segnatamente, per quanto attiene alla verifica di tali requisiti, la circolare del CNN del 28 giugno 2010 ha chiarito che " nel caso di fabbricato rurale ancora censito al catasto dei terreni, laddove le parti non intendano procedere all accatastamento nel catasto dei fabbricati, è assolutamente opportuno sollecitare secondo la prudente valutazione del notaio la dichiarazione di parte o l attestazione di un tecnico (da allegare all atto) in ordine alla permanenza dei requisiti di ruralità (non applicandosi, in tal caso, il comma 1-bis). L accertamento dei predetti requisiti non può, infatti, spettare al notaio. " 1 / 6

2 Orbene, come è dato verificare da una semplice lettura delle disposizioni di cui ai commi, rispettivamente 3 e 3-bis (2) dell'art. 9 del decreto-legge 30 dicembre 1993, n. 557, quanto alle costruzioni rurali strumentali, queste vengono ( rectius: 'devono' essere) considerate effettivamente tali solo se siano " necessarie " allo svolgimento dell attività agricola di cui all articolo 2135 del codice civile", indicandosi poi talune fattispecie 'tipiche', quali le costruzioni destinate in particolare alla protezione delle piante, alla conservazione dei prodotti agricoli, alla custodia delle macchine agricole, degli attrezzi e delle scorte occorrenti per la coltivazione e l allevamento, all allevamento e al ricovero degli animali, all agriturismo, in conformità a quanto previsto dalla legge 20 febbraio 2006, n. 96, ad abitazione dei dipendenti esercenti attività agricole nell azienda a tempo indeterminato o a tempo determinato per un numero annuo di giornate lavorative superiore a cento, assunti in conformità alla normativa vigente in materia di collocamento; alle persone addette all attività di alpeggio in zona di montagna, ad uso di ufficio dell azienda agricola, alla manipolazione, trasformazione, conservazione, valorizzazione o commercializzazione dei prodotti agricoli, anche se effettuate da cooperative e loro consorzi di cui all articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, ed infine all esercizio dell attività agricola in maso chiuso. E' interessante notare come per siffatte costruzioni, prima della modifica normativa apportata al comma 3-bis sopra detto (interamente sostituito) dall'art. 42-bis del D.L. 1 ottobre 2007, n. 159, convertito in legge, con modificazioni, dall art. 1, L. 29 novembre 2007, n. 222, la ruralità veniva riconosciuta a quelle considerate " strumentali alle attività agricole di cui all'articolo 29 [nda: ora 32 del nuovo TUIR] del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917".. oppure se risultassero essere strumentali "alle attività agricole destinate alla protezione delle piante, alla conservazione dei prodotti agricoli, alla custodia delle macchine, degli attrezzi e delle scorte occorrenti per la coltivazione, nonché ai fabbricati destinati all'agriturismo." La nuova formulazione del comma 3-bis citato enfatizza pertanto il vincolo di necessaria interdipendenza tra la singola costruzione e l'attività agricola (definita con riferimento all'art c.c., norma a sua volta statuente il profilo dell'imprenditore agricolo, o comunque con riferimento alle singole attività sopra dette). Di guisa che - a fortiori dopo la novella recata dal citato art. 42-bis - pare essenziale, per verificare la natura realmente strumentale della costruzione, richiamare quanto già affermato 2 / 6

3 dall'agenzia del Territorio nella circolare n.7/t del 15 giugno 2007, per la quale occorrerà accertare la compatibilità delle sue caratteristiche tipologico-funzionali con l'effettiva produzione del fondo al quale è asservita, nonché di quelle ubicazionali (insistenza della costruzione su terreni agricoli costituenti l'azienda), elementi tutti che dovrebbero concorrere per far emergere ipso facto la necessità della funzione strumentale assolta dalla costruzione rispetto all'attività agricola che ne costituisce il presupposto (logico e giuridico). Ne discende conclusivamente che laddove non ricorra un siffatto rapporto di 'necessaria' strumentalità (nel senso ora detto) tra la costruzione ed almeno una delle precitate attività agricole o laddove sia sbiadita e non essenziale la funzione 'strumentale' della costruzione rispetto all'attività stessa o infine - e tanto più - se difetti l'esercizio di qualunque delle attività stesse (da assumere quale ineludibile presupposto logico e giuridico della ruralità della costruzione strumentale), è legittimo dubitare che questa possa essere considerata 'rurale', per l'assenza di un requisito oggettivo essenziale e, pertanto, ritenere che una siffatta entità edilizia rientri nell'ambito applicativo del cit. comma 1-bis art. 29 della legge n.52/85. Adriano Pischetola 1) Comma 1-bis. "Gli atti pubblici e le scritture private autenticate tra vivi aventi ad oggetto il trasferimento, la costituzione o lo scioglimento di comunione di diritti reali su fabbricati già esistenti, ad esclusione dei diritti reali di garanzia, devono contenere, per le unità immobiliari urbane, a pena di nullità, oltre all identificazione catastale, il riferimento alle planimetrie depositate in catasto e la dichiarazione, resa in atti dagli intestatari, della conformità allo stato di fatto dei dati catastali e delle planimetrie, sulla base delle disposizioni vigenti in materia catastale. La predetta dichiarazione può essere sostituita da un attestazione di conformità rilasciata da un tecnico abilitato alla presentazione degli atti di aggiornamento catastale. Prima della stipula dei predetti atti il notaio individua gli intestatari catastali e verifica la loro conformità con le risultanze dei registri immobiliari". 2) Commi che qui si riportano: 3 / 6

4 "3. Ai fini del riconoscimento della ruralità degli immobili agli effetti fiscali, i fabbricati o porzioni di fabbricati destinati ad edilizia abitativa devono soddisfare le seguenti condizioni: a) il fabbricato deve essere utilizzato quale abitazione: 1) dal soggetto titolare del diritto di proprietà o di altro diritto reale sul terreno per esigenze connesse all attività agricola svolta; 2) dall affittuario del terreno stesso o dal soggetto che con altro titolo idoneo conduce il terreno a cui l immobile è asservito; 3) dai familiari conviventi a carico dei soggetti di cui ai numeri 1) e 2) risultanti dalle certificazioni anagrafiche; da coadiuvanti iscritti come tali a fini previdenziali; 4) da soggetti titolari di trattamenti pensionistici corrisposti a seguito di attività svolta in agricoltura; 5) da uno dei soci o amministratori delle società agricole di cui all articolo 2 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, aventi la qualifica di imprenditore agricolo professionale; a-bis) i soggetti di cui ai numeri 1), 2) e 5) della lettera a) del presente comma devono rivestire la qualifica di imprenditore agricolo ed essere iscritti nel registro delle imprese di cui all arti colo 8 della legge 29 dicembre 1993, n. 580; b) [lettera abrogata dall'art. 42-bis, D.L. 1 ottobre 2007, n. 159, aggiunto dalla relativa legge di conversione] 4 / 6

5 c) il terreno cui il fabbricato è asservito deve avere superficie non inferiore a metri quadrati ed essere censito al catasto terreni con attribuzione di reddito agrario. Qualora sul terreno siano praticate colture specializzate in serra o la funghicoltura o altra coltura intensiva, ovvero il terreno è ubicato in comune considerato montano ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 31 gennaio 1994, n. 97, il suddetto limite viene ridotto a metri quadrati; d) il volume di affari derivante da attività agricole del soggetto che conduce il fondo deve risultare superiore alla metà del suo reddito complessivo, determinato senza far confluire in esso i trattamenti pensionistici corrisposti a seguito di attività svolta in agricoltura. Se il terreno è ubicato in comune considerato montano ai sensi della citata legge n. 97 del 1994, il volume di affari derivante da attività agricole del soggetto che conduce il fondo deve risultare superiore ad un quarto del suo reddito complessivo, determinato secondo la disposizione del periodo precedente. Il volume d'affari dei soggetti che non presentano la dichiarazione ai fini dell'iva si presume pari al limite massimo previsto per l'esonero dall'articolo 34 del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 ; e) i fabbricati ad uso abitativo, che hanno le caratteristiche delle unità immobiliari urbane appartenenti alle categorie A/1 ed A/8, ovvero le caratteristiche di lusso previste dal decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 agosto 1969, adottato in attuazione dell'articolo 13, L. 2 luglio 1949, n. 408, e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 218 del 27 agosto 1969, non possono comunque essere riconosciuti rurali. 3-bis. Ai fini fiscali deve riconoscersi carattere di ruralità alle costruzioni strumentali necessarie allo svolgimento dell attività agricola di cui all articolo 2135 del codice civile e in particolare destinate: a) alla protezione delle piante; b) alla conservazione dei prodotti agricoli; c) alla custodia delle macchine agricole, degli attrezzi e delle scorte occorrenti per la coltivazione e l allevamento; 5 / 6

6 d) all allevamento e al ricovero degli animali; e) all agriturismo, in conformità a quanto previsto dalla legge 20 febbraio 2006, n. 96 ; f) ad abitazione dei dipendenti esercenti attività agricole nell azienda a tempo indeterminato o a tempo determinato per un numero annuo di giornate lavorative superiore a cento, assunti in conformità alla normativa vigente in materia di collocamento; g) alle persone addette all attività di alpeggio in zona di montagna; h) ad uso di ufficio dell azienda agricola; i) alla manipolazione, trasformazione, conservazione, valorizzazione o commercializzazione dei prodotti agricoli, anche se effettuate da cooperative e loro consorzi di cui all articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228; l) all esercizio dell attività agricola in maso chiuso". 6 / 6

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