Lavoro svolto nell ambito del progetto REACT, finanziato dal programma comunitario INTERACT

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2 Lavoro svolto nell ambito del progetto REACT, finanziato dal programma comunitario INTERACT Realizzazione a cura di Michele Migliori Regione Emilia-Romagna Direzione Generale Programmi e Intese, Relazioni Europee e Cooperazione Internazionale Con il supporto tecnico di ERVET - Emilia-Romagna Valorizzazione Economica del Territorio SpA Prima parte ed analisi a cura di Michele Migliori Regione Emilia-Romagna Claudia Ziosi ERVET - Emilia-Romagna Valorizzazione Economica del Territorio SpA, Area Politiche europee e cooperazione internazionale Con la collaborazione di Mario Cerè, Germana De Carli, Lodovico Gherardi, Giuliana Ventura Regione Emilia-Romagna Direzione Generale Programmi e Intese, Relazioni Europee e Cooperazione Internazionale Coordinamento editoriale e schede progetto a cura di ERVET - Emilia-Romagna Valorizzazione Economica del Territorio SpA, Area Politiche europee e cooperazione internazionale Si ringraziano i referenti dei progetti per il prezioso contributo informativo Si ringrazia per la collaborazione l Archivio Fotografico della Regione Emilia Romagna che ha consentito l utilizzo di alcune delle immagini riportate nel presente volume Traduzione a cura di Maria Pia Falcone Progetto grafico Avenida - MO Stampato nel mese di ottobre 2007

3 Prefazione 5 Presentazione 6 1. La futura cooperazione territoriale europea 2007/ Quadro generale La cooperazione interna La cooperazione esterna La cooperazione 2007/2013 in Emilia-Romagna L iniziativa comunitaria INTERREG III La cooperazione transfrontaliera La cooperazione transnazionale La cooperazione interregionale I programmi Interact, Espon e URBACT L attuazione dei programmi INTERREG III in Emilia-Romagna nel periodo Sezione A - cooperazione transfrontaliera Programma transfrontaliero adriatico Sezione B - cooperazione transnazionale Programma CADSES Programma MEDOCC Sezione C - cooperazione interregionale Programma INTERREG III C L organizzazione della regione Emilia-Romagna Analisi dei progetti INTERREG in Emilia-Romagna Totale progetti INTERREG III approvati in Emilia-Romagna Progetti della amministrazione regionale e degli enti territoriali Amministrazione regionale Enti del territorio Partenariato Distribuzione per paese di provenienza Capofila per paese Tipologia di enti Settori di intervento Risorse finanziarie 31 Conclusioni Schede descrittive dei progetti INTERREG in Emilia-Romagna 35 Programma INTERREG III A Transfrontaliero Adriatico 35 Programma INTERREG III B CADSES 84 Programma INTERREG III B MEDOCC 128 Programma INTERREG III C Interregionale 160 Programma INTERACT 206 Legenda sigle paese 209 INDICE

4 Uno sguardo all Emilia-romagna UNO SGUARDO ALL EMILIA-ROMAGNA 4 * Emilia-Romagna Italia Popolazione ,10% Tasso Di Occupazione 68,3% 57,4% Tasso Totale Di Disoccupazione 3,7% 8,0% Tasso Di Occupazione Femminile 63,4% 51,3% Tasso Di Disoccupazione Femminile 5,0% 10,6% Prodotto Interno Lordo (Pil) Pro Capite Industrie Attive/attività Produttive Agricoltura Imprese (18,5%) Industria Imprese (29,7%) Servizi Imprese (51,8%) 1 Impresa Ogni 9,87 Abitanti Addetti Al/lavoratori Nel Settore Manifatturiero 521,00 Agricolo 5,1% Industria 36,0% Servizi 64,9% * dati aggiornati al 2004 Elaborazione cartografica a cura di ERVET SpA

5 Prefazione Lo sviluppo delle politiche regionali e il forte impegno dell Unione europea sulla via dell integrazione ha portato alla realizzazione di numerosi programmi e progetti regionali e territoriali. Nonostante ciò, il recente grande allargamento dello spazio comunitario ed il futuro processo di adesione di nuovi Stati, hanno reso ancor più visibile il permanere di differenti livelli di sviluppo fra aree regionali europee. Su questa consapevolezza si è avviata una profonda riflessione sugli strumenti che l Unione europea dovrà dispiegare nei prossimi anni per approfondire il processo di integrazione. Da qualche tempo, parole come cooperazione, scambio di esperienze, rete, trasferimento di conoscenze stanno assumendo sempre più il ruolo di guida per specifiche iniziative comunitarie e per la politica regionale rinnovata. Sotto l aspetto della cooperazione, l iniziativa comunitaria INTERREG III, attivata nel periodo , ha rappresentato una delle maggiori opportunità offerta alle regioni europee per avviare relazioni con realtà regionali e locali di altri paesi europei e tradurre, con un lavoro comune, il principio di sviluppo integrato del territorio. Ciò ha prodotto anche un consolidamento delle reti che operano sulle tematiche legate allo sviluppo regionale. Le analisi, effettuate sui risultati prodotti dall attuazione dei programmi di cooperazione, hanno messo in luce una sorprendente architettura di collaborazione, dove Amministrazioni pubbliche regionali e territoriali dei paesi membri hanno intrecciato intensi rapporti e condiviso conoscenze, risorse, metodi di lavoro. Ciò rappresenta un formidabile strumento di dialogo per avvicinare diverse culture amministrative e diverse modalità di interpretazione e realizzazione delle politiche pubbliche e di coinvolgimento dei cittadini. La Regione e gli Enti territoriali dell Emilia-Romagna hanno largamente contribuito alla realizzazione dell iniziativa comunitaria INTERREG III. La nostra partecipazione ha dato vita ad un consistente numero di progetti, risultando con ciò una fra le più attive regioni europee. E stata un esperienza molto positiva. Intendiamo ripercorrerla e potenziarla nei prossimi programmi di cooperazione che partiranno nel Questo è un impegno della Giunta regionale che, nei propri documenti di programmazione, ha già inserito la necessità di un approfondimento delle relazioni tra l Emilia-Romagna e altre regioni europee e di un rafforzamento delle reti che coinvolgono l intero sistema territoriale. Questo volume raccoglie le numerose iniziative progettuali che si sono originate dai programmi INTERREG e che hanno coinvolto numerosi attori istituzionali e socio-economici di tutto il territorio regionale dell Emilia- Romagna. Il mio auspicio è che contribuisca a valorizzare questa esperienza e divenga strumento di informazione e di lavoro per tutti coloro che, a vario titolo, sono impegnati nello sforzo di sviluppare iniziative in questo campo. PREFAZIONE Vasco Errani Presidente Regione Emilia-Romagna

6 INTRODUZIONE Presentazione La presente pubblicazione è realizzata nell ambito delle attività previste dal progetto REACT - Regional Actors in INTERREG cooperation - finanziato dal programma comunitario INTERACT. INTERACT è parte dell iniziativa INTERREG III, dedicata alla cooperazione tra regioni europee. In particolare, INTERACT è finalizzato ad aumentare l efficacia dei diversi programmi che compongono INTERREG III a mettere in collegamento le strutture di cooperazione operanti sul territorio comunitario. Attraverso il progetto REACT, sette regioni europee coordinate dalla Regione Emilia-Romagna - Direzione Generale Programmi, Intese, Relazioni europee e Cooperazione Internazionale, si sono confrontate sulla loro esperienza di partecipazione ai diversi programmi INTERREG III. Le regioni partner sono la Regione Lombardia (IT), il Centro Baleari d Europa (ES), Southern & Eastern Assembly (IE), la Regione di Creta (GR), la Regione Champagne - Ardenne (FR), l Università di Lubiana (SI) ed il Cantone Zenica Doboj della Federazione della Bosnia-Erzegovina (BiH). La pubblicazione INTERREG in Emilia-Romagna - L attuazione dell Iniziativa comunitaria dedicata alla cooperazione fra regioni europee nel periodo si inserisce fra le attività del progetto REACT e si pone come good practice da trasferire ai partner del progetto. Rappresenta l analisi del coinvolgimento del territorio dell Emilia-Romagna, attraverso i propri organismi istituzionali ed i diversi attori pubblici e privati, in azioni di cooperazione e nella creazione di reti di relazioni con partner comunitari su tematiche in diverse aree di intervento. Si propone come strumento di conoscenza e di lavoro che, in generale, può essere di interesse anche per tutti coloro che, a vario titolo, lavorano o sono interessati allo sviluppo di iniziative analoghe. A tal fine, attraverso schede sintetiche, sono presentati tutti i progetti sostenuti dal finanziamento comunitario e attivati nel periodo e che vedono la partecipazione della Regione Emilia-Romagna, degli Enti Locali e di altri soggetti pubblici e privati del territorio, sia in funzione di capofila di progetto che in qualità di partner 1. Si tratta complessivamente di 168 progetti che fanno riferimento a tutti i programmi INTERREG III, nelle sue diverse componenti transfrontaliera, transnazionale, interregionale. Alcuni sono già terminati, altri sono invece ancora in corso di realizzazione. Nella prima parte del fascicolo viene riportata una analisi dettagliata del modello di partecipazione. Da tale analisi emerge l elevato grado di partecipazione dell Emilia-Romagna a questa iniziativa comunitaria. Non si tratta solo dell Amministrazione regionale; infatti anche gli Enti del territorio hanno dimostrato una notevole capacità progettuale. Emerge inoltre, la fitta rete di collaborazioni con organismi di molte regioni dell Unione europea (anche di recente adesione), con territori di paesi di prossima adesione (in particolare dell area balcanica) e di paesi terzi dell area mediterranea. In termini di risorse finanziarie l ammontare complessivamente assegnato, colloca l Emilia-Romagna fra le regioni europee con il più elevato livello di partecipazione ed assorbimento finanziario. Ciò rappresenta un elevato know how acquisito dai diversi soggetti istituzionali del territorio, che potrà essere capitalizzato nel prossimo periodo di programmazione dei Fondi strutturali 2007/2013. Nella nuova politica di coesione dell Unione Europea, il cui quadro giuridico è stato definitivamente approvato nel corso del mese di luglio 2006, è previsto un obiettivo specifico Cooperazione territoriale europea. Esso rappresenta l evoluzione ed il potenziamento dell Iniziativa comunitaria INTERREG III e sarà dotato di risorse significativamente superiori rispetto al periodo Accanto a questo nuovo obiettivo di cooperazione territoriale, occorre considerare poi gli strumenti definiti dalla politica di prossimità dell Unione europea. In tal modo si avrà una visione complessiva di come si dispiegheranno, nei prossimi sette anni, i nuovi programmi comunitari di sostegno alla cooperazione. 1 Non è stato possibile inserire le schede relative ai progetti, attualmente in fase di selezione, del Programma Transfrontaliero Adriatico. Saranno oggetto di un addendum specifico

7 1. La futura cooperazione territoriale europea 2007/ Quadro generale Nel luglio 2006, sono state definite le linee di intervento che, a partire dal 2007, la Commissione europea attiverà sul versante della cooperazione europea interna e verso la cooperazione cosiddetta esterna. Quest ultima riguarda i paesi attualmente candidati all adesione 2, i paesi potenziali candidati 3 ed i paesi cosiddetti di prossimità (paesi terzi del bacino Mediterraneo 4 e paesi dell Europa orientale 5 ). Dopo i lunghi negoziati sulle prospettive finanziarie pluriennali ed il quadro giuridico complessivo, sono stati approvati e pubblicati i principali regolamenti che guideranno la nuova fase di cooperazione transeuropea dopo il Ad essi fanno riferimento un insieme di strumenti, a disposizione degli Stati membri e di alcuni paesi terzi, che permetteranno l avvio di specifici programmi dedicati all attivazione di azioni congiunte. Ad essi potranno accedere le Istituzioni pubbliche, regionali e locali, nonché altri attori privati, con lo scopo di consolidare le esperienze già fatte nell ambito dell iniziativa INTERREG III o per avviare nuovi progetti. Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio, dell 11 luglio 2006, recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e che abroga il regolamento (CE) n. 1260/1999 Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e recante abrogazione del regolamento (CE) n. 1783/1999 Regolamento (CE) n. 1082/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, relativo a un gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) Regolamento (CE) n. 1085/2006 del Consiglio, del 17 luglio 2006, che istituisce uno strumento di assistenza preadesione (IPA) Regolamento (CE) n. 1638/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 ottobre 2006 recante disposizioni generali che istituiscono uno strumento europeo di vicinato e partenariato (ENPI) Il quadro finanziario complessivo è delineato in parte nella Decisione n.2006/609/ce della Commissione del 4 agosto In essa sono fissate le ripartizioni indicative per Stato membro degli stanziamenti di impegno a titolo dell obiettivo Cooperazione territoriale europea per il periodo 2007/2013. A tali risorse, corrispondenti a circa euro, si devono aggiungere: le dotazioni finanziarie specifiche per la cooperazione interregionale, non ripartite per Stato membro che equivalgono a euro; le dotazioni degli strumenti di assistenza preadesione e di vicinato; le risorse, pari allo 0,25% del totale disponibile, che la Commissione si riserva per azioni di assistenza tecnica. Estratto dalla tabella 1 dell allegato alla Decisione Commissione Europea n. 2006/609/CE Stato membro TABELLA 1 - Importo degli stanziamenti FESR (in euro, prezzi 2004) Interno Regioni ammesse a titolo dell obiettivo Cooperazione territoriale europea Finanziamento complementare di cui all allegato II del regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio, paragrafi: Transfrontaliera Transnazionale Trasferimento ENPI Trasferimento IPA Totale Stati membri di cui Italia Totale INTRODUZIONE 2 Croazia, Turchia, Macedonia 3 Albania, Bosnia-Herzegovina, Serbia, Montenegro 4 Algeria, Egitto, Libia, Israele, Giordania, Libano, Marocco, Siria, Tunisia e Autorità palestinese 5 Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldavia e Ucraina 6 Come da rettifica pubblicata in GUUE L 109 del 26/04/2007 p.51

8 INTRODUZIONE 1.2 La cooperazione interna L obiettivo Cooperazione territoriale europea verrà attivato sul territorio comunitario attraverso una serie di programmi in aree territoriali sovranazionali ed infraregionali che la Commissione europea ha definito con decisioni specifiche. I Regolamenti (CE) n.1083/2006 (Disposizioni generali), n.1080/2006 (Disposizioni relative al FESR) e n. 1082/2006 (GECT) definiscono i margini di azione del nuovo obiettivo. In particolare: nel Reg. (CE) n.1083/2006: l art. 3 definisce l ambito di missione dell obiettivo che è inteso a rafforzare la cooperazione transfrontaliera mediante iniziative congiunte locali e regionali, a rafforzare la cooperazione transnazionale mediante azioni volte allo sviluppo territoriale integrato connesse alle priorità comunitarie e a rafforzare la cooperazione interregionale e lo scambio di esperienze al livello regionale adeguato. l art. 7 definisce gli ambiti di ammissibilità geografica; l art. 21 definisce le risorse destinate all obiettivo che ammontano a euro pari al 2,52% delle risorse complessive per la politica di coesione di cui: - 73,86% destinato alla cooperazione transfrontaliera; - 20,95 % alla cooperazione transnazionale; - 5,19% alla cooperazione interregionale. nel Reg. (CE) n.1080/2006: l art. 6 definisce le priorità sulle quali devono concentrarsi le azioni dei programmi con indicazioni specifiche per la parte transfrontaliera, transnazionale, interregionale; il capo III composto dagli artt. da 12 a 21 detta Disposizioni specifiche relative all obiettivo Cooperazione territoriale europea in particolare su programmi operativi, sull ammissibilità delle spese, sulla gestione, sorveglianza e controllo, sulle singole operazioni. nel Reg. (CE) n.1082/2006 vengono definite le finalità e le condizioni operative per i Gruppi europei di cooperazione territoriale quali strumenti facoltativi per l attuazione di programmi o progetti di cooperazione territoriale. I programmi di cooperazione transfrontaliera faranno riferimento (vedi art.7 del Reg.1083/2006) ad un insieme di aree NUTS III (Province per l Italia) situate...lungo le frontiere terrestri interne lungo talune frontiere terrestri esterne e tutte le regioni di livello NUTS III situate lungo le frontiere marittime separate, in via di principio, da un massimo di 150 chilometri.... I programmi transnazionali prevedranno, come nel precedente periodo, ampi spazi geografici di cooperazione individuati, in linea di principio, da raggruppamenti di aree NUTS II (per l Italia si tratta delle regioni). La cooperazione interregionale non avrà più come riferimento i quattro quadranti europei dell attuale periodo (Nord, Sud, Est, Ovest) ma verterà su un unico programma per l intero territorio comunitario. Verranno, inoltre, rifinanziate le reti europee maturate nell ambito dei programmi INTERACT, URBAN, ESPON. In quest ambito saranno ammissibili azioni direttamente collegate o previste ai programmi operativi previsti per i nuovi obiettivi Convergenza e Competitività regionale ed occupazione. Per i programmi dell obiettivo 3 Cooperazione territoriale europea, così come per gli altri obiettivi della nuova politica di coesione (Convergenza e Competitività regionale/occupazione), i regolamenti e gli orientamenti strategici comunitari insistono per il finanziamento di progetti che consentano una cooperazione più stretta e rafforzata fra i diversi territori e siano collegate alla realizzazione della strategia di Lisbona - Goteborg. La connessione con la strategia europea di Lisbona è particolarmente importante e fa riferimento all innovazione ed all economia della conoscenza, allo sviluppo dell imprenditorialità ed al sostegno delle PMI, all ambiente ed alla prevenzione dei rischi, all accessibilità ed ai collegamenti materiali ed immateriali fra territori.

9 INTRODUZIONE 1.3 La cooperazione esterna Con la politica di relazioni esterne, la Commissione europea ha rafforzato il suo impegno verso i paesi terzi confinanti, in relazione alle nuove frontiere, terrestri e marittime dell Unione europea allargata. A partire dal 2004, in vista della programmazione , è stato avviato un processo di riorganizzazione e semplificazione dei programmi di aiuto esterni esistenti che ha portato alla definizione di un nuovo quadro di strumenti dedicati a: preadesione per paesi candidati e/o potenziali candidati (IPA); prossimità per paesi terzi partecipanti alla cosiddetta politica di vicinato (ENPI); cooperazione allo sviluppo per tutti gli altri paesi in via di sviluppo non compresi fra i beneficiari di IPA e ENPI (DCI); cooperazione economica, finanziaria e tecnica con i paesi industrializzati (ICI) stabilità per paesi terzi con situazioni di crisi ed instabilità; strumento per la democrazia e i diritti umani; aiuto umanitario ed assistenza macrofinanziaria. In particolare, gli strumenti di preadesione e prossimità finanzieranno programmi specifici per singolo paese, stabiliti su base bilaterale con la Commissione europea, che prevedranno componenti specifiche dedicate alla cooperazione transfrontaliera e transnazionale o di bacino. Il quadro giuridico è costituito da due Regolamenti che istituiscono tali strumenti e ne definiscono l ambito di applicazione ed attuazione: il Reg.(CE) n.1085/2006 (istituzione dello strumento di assistenza preadesione - IPA) ed il Reg. (CE) 1638/2006 (istituzione dello strumento europeo di prossimità ENPI) e relativi Regolamenti di attuazione 7 Nel Reg.(CE) n.1085/2006: l art.2 stabilisce fra gli ambiti di applicazione la cooperazione transfrontaliera; l art.3 prevede che l assistenza sia programmata ed attuata in funzione di diverse componenti fra le quali la cooperazione transfrontaliera; l art.5 fornisce indicazioni sulle dotazioni finanziarie; l art.9 disciplina le azioni di cooperazione transfrontaliera, definendo le norme di finanziamento (paragrafo 3) e le aree di intervento (paragrafo 4.); l art. 13, paragrafo 2 stabilisce le forme di gestione dell assistenza. Il Reg. (CE) 1638/2006 prevede la realizzazione di programmi di cooperazione transfrontaliera lungo le frontiere terrestri e marittime e di programmi cosiddetti multilaterali di bacino; in quest ultimo caso per l Italia si fa riferimento all area mediterranea con il coinvolgimento di diversi territori regionali. I programmi di cooperazione esterna saranno finanziati in parte da risorse dei Fondi strutturali della nuova politica di coesione (FESR) ed in parte da risorse comunitarie della politica esterna che la Commissione definirà attraverso un quadro finanziario pluriannuale che comprenderà la ripartizione dei fondi per componente, paese e per azioni riguardanti più paesi. (vedi art. 5, par. 2 del Reg. 1085/2006). 7 Regolamento (CE) n. 718/2007 della Commissione, del 12 giugno 2007, che attua il regolamento (CE) n. 1085/2006 Regolamento (CE) n. 951/2007 della Commissione, del 9 agosto 2007, che stabilisce le misure di esecuzione dei programmi di cooperazione transfrontaliera finanziati nel quadro del regolamento (CE) n. 1638/2006

10 1.4 La cooperazione 2007/2013 in Emilia-Romagna Il territorio dell Emilia-Romagna sarà interessato, a partire dal 2007 da diversi programmi afferenti sia alla cooperazione interna che esterna. Per quanto riguarda la cooperazione interna, il quadro programmatico farà riferimento: cooperazione transfrontaliera che comprende il programma di cooperazione Italia-Slovenia che interesserà per la prima volta i territori emiliano-romagnoli eligibili con le Province di Ferrara e Ravenna; cooperazione transnazionale che comprende tre nuovi programmi con eleggibilità per l intero territorio regionale: Mediterraneo (vedi cartina n. 1), Europa sud-orientale (vedi cartina n. 2), Europa Centro-Orientale (vedi cartina n. 3); cooperazione interregionale nelle diverse tematiche previste. 10 INTRODUZIONE cartina 1 - Programma Mediteraneo cartina 2 - Programma Europa sud-orientale

11 cartina 3 - Programma Europa centro-orientale Per quanto riguarda la politica di cooperazione esterna, la partecipazione dell Emilia-Romagna (con le province di Ravenna, Ferrara, Forlì Cesena e Rimini) è prevista nell ambito di un programma transfrontaliero di preadesione - IPA (cartina n. 4) fra i territori adriatici dell Unione europea e quelli dei Paesi adriaticoorientali di Croazia, Bosnia-Herzegovina, Repubblica di Montenegro e Albania. Il programma rappresenta la prosecuzione dell attuale Nuovo programma di prossimità adriatico. INTRODUZIONE 11 cartina 4 - IPA L insieme dei programmi sopraindicati rappresenteranno per il territorio regionale un importante punto di riferimento e guida per l elaborazione di proposte progettuali in diversi settori dell economia regionale. Se la capacità di risposta e di impegno dei diversi attori istituzionali e socio economici del territorio regionale sarà analoga a quella dispiegata nel periodo in ambito INTERREG III, come dimostrano le schede che compongono la presente pubblicazione, la politica europea di cooperazione potrebbe essere fonte di significative risorse finanziarie.

12 2. L Iniziativa comunitaria INTERREG III Fra i diversi strumenti che l Unione Europea ha attivato per favorire l integrazione e la competitività delle regioni europee, INTERREG rappresenta l iniziativa comunitaria per promuovere attività di cooperazione fra soggetti pubblici e privati del territorio comunitario e degli stati esterni confinanti. Lanciato dalla Commissione Europea nel 1990, il programma è alla sua terza fase di attuazione dopo INTERREG I ( ) e INTERREG II ( ). L Iniziativa è finanziata dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) che, per il periodo , ha stanziato complessivamente 5,18 miliardi di euro e si sviluppa attorno a tre sezioni con distinti ambiti geografici e programmi di intervento (INTERREG IIIA, INTERREG IIIB, INTERREG IIIC). Inoltre, dal luglio 2003, è operativo un programma trasversale di assistenza alla gestione e allo sviluppo di INTERREG (INTERACT). Con INTERREG III vengono perseguiti obiettivi comuni in molteplici ambiti: sviluppo economico; assetto del territorio; salvaguardia del patrimonio culturale; tutela ambientale; cooperazione in materia di ricerca e sviluppo tecnologico. Gli orientamenti che ne definiscono le linee di attuazione sono illustrati in due comunicazioni della Commissione del 28 aprile 2000 (Comunicazione 2000/C 143/08 modificata dalla Comunicazione 2004/C226/02 del 2 settembre 2004) e C(2001) 1188 del 7 maggio L iniziativa prevede tre sezioni d intervento: Cooperazione transfrontaliera (Sezione A); Cooperazione transnazionale (Sezione B); Cooperazione interregionale (Sezione C). e tre programmi trasversali: INTERACT, ESPON ed URBACT 12 INTRODUZIONE 2.1 La cooperazione transfrontaliera L obiettivo è potenziare la cooperazione transfrontaliera economica e sociale mediante strategie e programmi di sviluppo congiunti. I programmi fanno riferimento a zone situate lungo i confini interni ed esterni della Comunità definite al livello amministrativo III della nomenclatura delle unità statistiche territoriali (NUTS III). In linea generale ogni frontiera fra due Stati beneficia di un programma specifico. Per il periodo , sono 62 i programmi III A che riguardano regioni di frontiera. Le tematiche di cooperazione sviluppate in questi programmi fanno riferimento a: promozione dello sviluppo urbano, rurale e costiero; imprenditorialità e sviluppo delle PMI; promozione dell integrazione del mercato del lavoro e dell integrazione sociale; azioni congiunte fra strutture nel campo della ricerca e dello sviluppo tecnologico; azioni di tutela dell ambiente, nel campo dei trasporti, dell informazione e della comunicazione; cooperazione istituzionale, giuridica ed amministrativa. 2.2 La cooperazione transnazionale I programmi attivati focalizzano l attenzione sullo strumento della cooperazione tra autorità nazionali, regionali e locali per promuovere una maggiore integrazione territoriale tra ampi raggruppamenti di regioni europee e favorire una migliore integrazione territoriale con i paesi di nuova adesione, i paesi candidati ed altri paesi terzi limitrofi.

13 I programmi fanno riferimento a 10 spazi geografici del territorio continentale dell Unione europea e 3 che hanno come base geografica i territori d oltremare dell UE. I temi prioritari sviluppati fanno riferimento a: strategie operative di sviluppo territoriale a livello transnazionale, compresa la cooperazione tra città e tra zone urbane e rurali al fine di promuovere uno sviluppo policentrico sostenibile; promozione di sistemi di trasporto efficienti e sostenibili; miglioramento dell accesso alla società dell informazione; promozione dell ambiente, gestione del patrimonio culturale e delle risorse naturali, in particolare quelle idriche; promozione dell integrazione tra regioni marittime e regioni insulari e cooperazione integrata delle regioni ultra periferiche. 2.3 La cooperazione interregionale I quattro programmi INTERREG III C hanno come obiettivo di rendere più efficaci le politiche e gli strumenti di sviluppo regionale attraverso lo scambio di informazioni, la condivisione di esperienze e la creazioni di reti di cooperazione fra autorità pubbliche regionali e locali ed enti equivalenti di tutte le regioni europee e di paesi terzi confinanti. Per facilitarne la gestione, il territorio dell Unione è stato suddiviso in quattro aree di cooperazione e più precisamente: zona meridionale, zona nord-occidentale, zona nord-orientale e zona orientale, successivamente rinominate nella prassi, rispettivamente, sud, ovest, nord e est. L ambito di cooperazione prende in considerazione: le attività finanziate a titolo degli obiettivi 1 e 2 dei fondi strutturali; le attività finanziate a titolo di altri programmi INTERREG; lo sviluppo urbano; i tre temi previsti dalle azioni innovative regionali promosse dai fondi strutturali: economia regionale fondata sulla conoscenza e sull innovazione tecnologica; la società dell informazione regionale; identità regionale e sviluppo sostenibile, altri temi legati allo sviluppo regionale; operazioni con regioni confinanti con i Paesi candidati all adesione. 2.4 I programmi INTERACT, ESPON e URBACT Il programma INTERACT, approvato dalla Commissione europea nel dicembre 2002, è parte dell iniziativa INTERREG III, ed ha come obiettivo principale quello di aumentarne l efficacia e l efficienza. Oltre a mettere in collegamento le strutture di cooperazione comune delle diverse sezioni e dei vari programmi INTERREG, INTERACT è finalizzato a: individuare i punti di forza e debolezza delle diverse iniziative attraverso lo scambio di informazione; realizzare banche dati relative alle diverse esperienze in corso; migliorare il collegamento fra i diversi strumenti comunitari di cooperazione interna ed esterna alla Unione europea; fornire supporti a potenziali partners di progetti INTERREG dei paesi di nuova e futura adesione. Beneficiari del programma sono in particolare enti ed organismi già coinvolti in progetti INTERREG. 13 INTRODUZIONE Il programma ESPON (European Spatial Planning Observation Network) è un programma- studio, approvato nel giugno 2002, dalla Commissione europea nel quadro di INTERREG III, in applicazione dello Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo (documento quadro sulla pianificazione territoriale a livello europeo adottato nel 1999 dai ministri competenti per la pianificazione territoriale). Il programma si prefigge di costituire un osservatorio in rete sulla gestione del territorio europeo attraverso il finanziamento di progetti mirata a: indagine della dimensione territoriale delle politiche di coesione e di altri strumenti comunitari aventi un impatto sulla gestione del territorio; individuazione di scenari ed indicatori di sviluppo territoriale; valutazione dell impatto delle politiche comunitarie e nazionali con particolare riferimento a INTERREG.

14 Il programma prevede una stretta collaborazione tra istituti di ricerca ed enti pubblici competenti in politiche di gestione del territorio. Il programma URBACT promuove la messa in rete delle città degli Stati Membri (per l Italia le città coinvolte nell Iniziativa comunitaria Urban) per la realizzazione dei seguenti obiettivi: lo sviluppo di scambi transnazionali fra le città coinvolte in programmi URBAN I e URBAN II; l analisi delle politiche locali per contrastare la disoccupazione, la delinquenza, il degrado urbano e la frammentazione sociale; la diffusione di buone pratiche. Programmi INTERREG III a partecipazione italiana INTERREG III Sezione A Cooperazione Transfrontaliera Sezione B Cooperazione Transnazionale Sezione C Cooperazione Interregionale Programmi di rete Italia/Francia MEDOCC Zona Sud INTERACT Italia/Svizzera CADSES Zona Est ESPON Italia/Austria Spazio Alpino Zona Ovest URBACT 14 Italia/Slovenia ARCHIMED Zona Nord INTRODUZIONE Transfrontaliero Adriatico Italia/Albania + altri 9 programmi sul territorio comunitario Italia/Francia/Isole Italia/Malta + altri 53 programmi sul territorio comunitario

15 3. L attuazione dei programmi INTERREG III in Emilia-Romagna nel periodo La Regione Emilia-Romagna è presente nella Sezione A con le proprie province costiere nel Programma Transfrontaliero Adriatico, nella Sezione B partecipa agli spazi di cooperazione transnazionale CADSES e MEDOCC e nella Sezione C alla cooperazione interregionale. La Regione è inoltre coinvolta nei programmi INTERACT ed ESPON. 3.1 Sezione A - Cooperazione transfrontaliera Programma Transfrontaliero Adriatico 15 INTRODUZIONE L obiettivo generale del programma, trasformatosi nel 2004 in Nuovo Programma di Prossimità Adriatico, è promuovere lo sviluppo socio-economico e la cooperazione tra i Paesi dell Area adriatica. Il programma ha una dotazione finanziaria di 101 milioni di euro di cui 50.5 milioni di euro di FESR, ha finanziato attività di cooperazione tra le due sponde adriatiche fra autorità pubbliche e soggetti privati in 4 assi di intervento: tutela e valorizzazione ambientale, culturale ed infrastrutturale del territorio transfrontaliero: riguarda interventi di interesse prevalentemente pubblico, relativamente all ambiente, all energia, ai trasporti, alle telecomunicazioni, all assetto del territorio ed alla cultura; integrazione economica dei sistemi produttivi transfrontalieri: riguarda interventi di interesse prevalentemente privato, relativamente alla competitività ed al rafforzamento delle PMI industriali, artigianali, turistiche, agricole e della pesca; azioni di rafforzamento della cooperazione: riguarda interventi di sistema relativamente al rafforzamento istituzionale, all armonizzazione dei sistemi, alla promozione della democrazia, all occupazione, alla sicurezza, alla promozione sociale ed alla qualificazione delle risorse umane; assistenza tecnica all attuazione del Programma Operativo: riguarda interventi per l assistenza all attuazione del programma in particolare per azioni di informazione, pubblicità, valutazione, monitoraggio, sorveglianza e controllo.

16 3.2 Sezione B - Cooperazione transnazionale Programma CADSES Il programma CADSES (Central, Adriatic, Danubian, South-Eastern European Space) copre un area geografica che comprende il territorio di 9 paesi dell Unione Europea, i paesi candidati (Romania, Bulgaria, Croazia) e 9 Stati membri non EU dall area balcanica. Il programma prevede un ammontare di risorse pari a 237,48 milioni di euro, di cui 128,71 milioni di risorse comunitarie FESR. Le tematiche di cooperazione previste si focalizzano su quattro priorità strategiche: sviluppo territoriale e la coesione economica e sociale; sviluppo di sistemi di trasporto efficienti e l accesso alla società dell informazione; promozione e la gestione del paesaggio e delle risorse naturali e culturali; protezione ambientale, la gestione delle risorse e la prevenzione dei rischi Programma MEDOCC 16 INTRODUZIONE Il programma MEDOCC Mediterraneo occidentale fa riferimento ad una vasta area geografica che comprende il settore occidentale del Mediterraneo e coinvolge regioni di sei paesi dell Unione europea la Svizzera ed i Paesi della sponda sud del Mediterraneo associati al programma attraverso l utilizzo di fondi propri o tramite altri strumenti comunitari (MEDA). Il programma prevede un ammontare di risorse pari a 214,97 milioni di Euro di cui 119,29 milioni di Euro di FESR. Anche nel programma MEDOCC sono sviluppate le tematiche della sezione B di INTERREG sostenendo azioni comuni per permettere alle autorità nazionali, regionali e locali di promuovere una maggiore integrazione territoriale tra loro e con i paesi della sponda sud del Mediterraneo: valorizzazione e rafforzamento delle relazioni economiche, sociali e culturali tra le due rive del Mediterraneo; sviluppo territoriale e sistemi urbani; sistemi di trasporto e società dell informazione; valorizzazione del patrimonio e prevenzione del rischio.

17 3.3 Sezione C - Cooperazione interregionale Programma INTERREG III C Nell ambito della Sezione C: le azioni di cooperazione possono essere attuate da soggetti dell intero territorio comunitario e dei paesi della prossimità e candidati all adesione. Per motivi organizzativi, a fronte di un unico approccio operativo, il territorio è stato ripartito in quattro settori geografici a cui fanno riferimento singoli programmi e specifiche strutture comuni di cooperazione con sede a: Lille (F) per la zona Ovest, Rostock (D) per la zona Nord, Valencia (ES) per la zona Sud, Vienna (AT) per la zona Est. Per il periodo di programmazione , il contributo dell Unione europea ammonta a 289, 69 milioni di euro (di cui, all Italia 25, 56 milioni). Le tematiche di cooperazione prioritarie fanno riferimento a cinque campi di azione: attività sostenute nel quadro di programmi degli obiettivi 1 e 2 dei Fondi strutturali; cooperazione sviluppata nell ambito di altri programmi INTERREG; cooperazione interregionale nell ambito dello sviluppo urbano; collegamento fra regioni che sviluppano progetti di azioni innovative finanziate dal FESR; cooperazione su altre tematiche quali ad es. la ricerca e lo sviluppo tecnologico, la società dell informazione, la pianificazione del territorio, la salvaguardia dell ambiente, la ricerca di soluzioni a catastrofi naturali o causate dall uomo o per ovviare agli ostacoli di handicap naturali (montagne, insularità, bassa densità demografica). INTRODUZIONE 17 Il programma III C ha promosso tre tipologie di operazioni di cooperazione: Operazioni quadro regionali (OQR): sviluppo di un approccio strategico comune allo scopo di promuovere lo scambio di esperienze e di apprendimento a lungo termine su una gamma ristretta di temi di interesse comune; Progetti individuali: finalizzati in particolare allo scambio di esperienze e best practices; Reti: destinate a collegare vari territori dell Unione europea e dei Paesi terzi su uno dei cinque campi d azione individuati.

18 4. L organizzazione della Regione Emilia-Romagna Nell attuazione dei programmi dell iniziativa comunitaria INTERREG III la Regione Emilia-Romagna ha consolidato, nel corso del periodo , modalità operative diverse riferite, da un lato, alla sezione A (cooperazione transfrontaliera) e dall altro alle sezioni B e C (cooperazione transnazionale e interregionale). Nell ambito di INTERREG III Sezione A, la Regione gestisce unitamente alle altre regioni adriatiche, il Programma Transfrontaliero Adriatico e l attuazione delle diverse misure. È previsto inoltre un tavolo di coordinamento politico e tecnico con le quattro Amministrazioni provinciali della regione interessate dalle iniziative del programma. La struttura regionale di riferimento è il Servizio Intese istituzionali e Programmi speciali d area della Direzione Generale Programmi Intese Relazioni europee e Cooperazione internazionale. Per quanto riguarda INTERREG III Sezione B (CADSES e MEDOCC) e Sezione C, diversi settori dell Amministrazione regionale partecipano a progetti sia in qualità di capofila che di partner. La struttura regionale di riferimento per il coordinamento delle Direzioni generali settoriali coinvolte è il Servizio Politiche europee e Relazioni Internazionali della Direzione Generale Programmi Intese Relazioni europee e Cooperazione internazionale. Relativamente ad INTERACT, la Regione è in contatto con i diversi organismi tecnici del programma per lo scambio di buone pratiche per la gestione dei programmi e di progetti INTERREG (anche grazie al progetto RE-ACT, in cui tale attività risulta essere centrale). Va infine ricordato che la Regione Emilia-Romagna svolge un ruolo attivo tra le Regioni italiane per le attività organizzate nell ambito del Comitato nazionale di sviluppo spaziale e per questo partecipa, attraverso il Servizio Programmazione Territoriale della Direzione Generale Programmazione territoriale e Sistemi di mobilità alle attività previste dal programma ESPON. Una convenzione della Regione con ERVET SpA, Emilia-Romagna Valorizzazione economica del territorio, garantisce l erogazione di un supporto tecnico riferito alle attività di progettazione, coordinamento, informazione e formazione svolte dall Amministrazione regionale. 18 INTRODUZIONE Referenti Regione Emilia-Romagna Direzione Generale Programmi, Intese, Relazioni europee e cooperazione internazionale Programma CADSES Lodovico Gherardi Michele Migliori Programma MEDOCC Mario Cerè Giuliana Ventura lgherardi@regione.emilia-romagna.it mmigliori@regione.emilia-romagna.it mcere@regione.emilia-romagna.it gventura@regione.emilia-romagna.it Programma INTERREG III C Michele Migliori III C Est mmigliori@regione.emilia-romagna.it Nuovo Programma di Prossimità Adriatico Enrico Cocchi ecocchi@regione.emilia-romagna.it Lodovico Gherardi lgherardi@regione.emilia-romagna.it Stefania Leoni sleoni@regione.emilia-romagna.it Programma INTERACT Michele Migliori Germana De Carli Programma ESPON Lodovico Gherardi mmigliori@regione.emilia-romagna.it gdecarli@regione.emilia-romagna.it lgherardi@regione.emilia-romagna.it I referenti della Regione dei diversi progetti sono indicati nelle schede specifiche per ogni singolo progetto. Referenti ERVET Emilia-Romagna Valorizzazione economica del territoriospa Area Politiche europee e cooperazione internazionale Roberta Dall Olio politicheue@ervet.it Rita Fioresi ref@ervet.it Claudia Ziosi claudia_z@ervet.it

19 5. Analisi dei progetti INTERREG in Emilia-Romagna Come già descritto nella parte precedente, nel periodo di programmazione la Regione Emilia-Romagna 3 è coinvolta nel Nuovo Programma di Prossimità Adriatico, nei programmi riferiti agli spazi di cooperazione transnazionale CADSES e MEDOCC e nella Sezione C alla cooperazione interregionale. La Regione partecipa inoltre ai programmi Interact ed Espon. Il bilancio di questa partecipazione, quando ormai si è alla fine del periodo di programmazione, è indubbiamente positivo. La Regione partecipa in qualità di capofila o partner a 168 progetti che registrano un ampia partecipazione di organismi rappresentativi di realtà regionali e territoriali di più di 40 paesi tra stati membri, paesi terzi e paesi candidati. I progetti affrontano diversi temi strategici per le politiche di sviluppo regionale, quali la pianificazione e la gestione del territorio, lo sviluppo locale, il sistema dei trasporti, la protezione dell ambiente, la prevenzione dei rischi naturali, la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale. Le risorse comunitarie, solo per la parte a titolarità regionale di questi progetti, ammonta a circa 24 milioni di euro. L analisi che segue mette in luce gli elementi caratterizzanti l esperienza di partecipazione ad INTERREG III della Amministrazione regionale, degli enti locali e degli altri organismi del territorio emiliano-romagnolo, soffermandosi in particolare sull analisi e caratteristiche del partenariato, sugli ambiti di intervento e sugli aspetti finanziari. L analisi è focalizzata sul totale dei progetti approvati, si basa su dati quantitativi ottenuti grazie ad una costante attività di monitoraggio dei progetti presentati ed approvati nel periodo di programmazione Totale progetti INTERREG III approvati in Emilia-Romagna I progetti che vedono coinvolta la Regione sia attraverso strutture dell Amministrazione che attraverso Enti del territorio regionale sono 168 così suddivisi per sezioni: 48 progetti nel programma Transfrontaliero Adriatico (23 come capofila); 42 progetti nello spazio CADSES (15 come capofila); 31 progetti nello spazio MEDOCC (2 come capofila); 45 progetti nel programma INTERREG III C (7 come capofila); 2 progetti nel programma Interact (1 come capofila). La Regione Emilia-Romagna è soggetto capofila in 48 progetti, nei restanti 120 partecipa invece in qualità di partner di progetto. INTRODUZIONE 19 8 Quando si cita la Regione Emilia-Romagna si fa riferimento al Sistema Regione ovvero alla Amministrazione Regionale e agli Enti del territorio considerati congiuntamente; quando invece vogliamo focalizzare l analisi sul confronto tra la partecipazione ad INTERREG della Regione intesa come amministrazione regionale e del territorio inteso come enti territoriali parleremo di Amministrazione Regionale e di Enti del territorio.

20 Grafico 1: Totale progetti che coinvolgono la Regione Emilia-Romagna in base al ruolo di capofila e partner 5.2 Progetti della Amministrazione Regionale e degli Enti territoriali Confrontando i progetti approvati nel periodo con partecipazione della Amministrazione regionale con quelli degli Enti territoriali, l analisi evidenzia che i progetti dell Amministrazione Regionale 9 sono 78 contri i 90 degli Enti del Territorio. 20 INTRODUZIONE Osservando la suddivisione per programmi si nota che la titolarità dei progetti dipende anche dalle caratteristiche proprie di ogni sezione di INTERREG. Nel Transfrontaliero Adriatico (III A) si rileva che i progetti del territorio sono in numero maggiore rispetto quelli dell Amministrazione Regionale: rispettivamente 34 e 14 progetti. Per quanto riguarda il programma III C di cooperazione interregionale gli enti locali della Regione sono stati i principali protagonisti di questa programmazione , 30 progetti rispetto ai 15 della Amministrazione Regionale. Nella cooperazione transnazionale CADSES e Medoc la Amministrazione regionale è presente in un numero maggiore di progetti rispetto agli enti del territorio come si evince dal grafico che segue: Grafico 2: Confronto numero progetti della Amministrazione regionale e degli Enti territoriali

21 5.2.1 Amministrazione Regionale Nella gestione dei 78 progetti a titolarità regionale sono coinvolte 9 Direzioni Generali regionali attraverso 23 strutture operative (Servizi). Sono inoltre coinvolte le seguenti strutture della Regione Emilia-Romagna: IBACN - Istituto dei Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna e ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia-Romagna. Si vedano nella tabella che segue il numero di progetti per Direzione Generale coinvolta. Direzioni Generali e Strutture della Regione III A III B CADSES III B MEDOCC III C INTERACT Totale DG Agricoltura DG Assemblea Legislativa 1 1 DG Attività Produttive Commercio e Turismo DG Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa DG Cultura, Formazione, Lavoro DG Organizzazione, Sistemi Informativi e Telematica DG Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità DG Sanità e Politiche Sociali DG Programmi e Intese, Relazioni Europee e Cooperazione Internazionale IBACN - Istituto dei Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia-Romagna INTRODUZIONE 9 Quando un progetto vede la partecipazione sia di un partner della Amministrazione Regionale che di un Ente del territorio, si è scelto di assegnare la titolarità del progetto alla Amministrazione Regionale 10 Sono compresi i progetti relativi alla protezione civile, gestiti dalla Agenzia Regionale di Protezione Civile, istituita con Legge Regionale 1/2005

22 5.2.2 Enti del Territorio 11 Per quanto riguarda il coinvolgimento nei 90 progetti degli Enti territoriali regionali, nelle tabelle che seguono sono riportati i progetti afferenti ai singoli Enti suddivisi per Provincia, Comune e altro (la categoria altro include ad esempio: agenzie di sviluppo, comunità montane, consorzi, università, fondazioni...) Province III A III B CADSES III B MEDOCC III C INTERACT Totale Provincia di Ferrara Provincia di Forlì-Cesena Provincia di Modena Provincia di Parma 1 1 Provincia di Piacenza Provincia di Ravenna Provincia di Reggio-Emilia 1 1 Provincia di Rimini Totale Come si evince dalla tabella, le Province che hanno attivato il maggior numero di progetti INTERREG sono quelle Adriatiche (Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini) in quanto territori eleggibili anche per il Nuovo Programma di Prossimità Transfrontaliero Adriatico. Infatti se si vede il coinvolgimento per programma si nota la partecipazione delle Province in ben 38 progetti INTERREG III A, a fronte di 12 progetti III B CADSES, 4 progetti III B MEDOCC ed infine 9 progetti III C. Comuni 22 INTRODUZIONE III A III B CADSES III B MEDOCC III C INTERACT Totale Comune di Bologna Comune di Casola-Valsenio 1 1 Comune di Cesenatico 2 2 Comune di Ferrara Comune di Faenza Comune di Fiorenzuola 1 1 Comune di Forli Comune di Modena 1 1 Comune di Parma 1 1 Comune di Ravenna Comune di Reggio-Emilia 1 1 Comune di Rimini Totale Per restituire una analisi quanto più completa possibile del coinvolgimento degli enti territoriali della Regione, si è ritenuto importante includere in questa analisi di dettaglio anche i progetti cui è stata assegnata la titolarità regionale ma nei quali gli enti sono di fatto coinvolti. Il numero complessivo dei progetti risulterà di conseguenza maggiore di quanto indicato al paragrafo 5.2.

23 Il Comune di Bologna è il Comune che ha attivato più progetti sul territorio (14), seguito dal Comune di Forlì (5) e dal Comune di Ravenna (4) e di Ferrara che partecipa a 3 progetti. I programmi INTERREG che vedono un maggiore coinvolgimento dei Comuni del nostro territorio sono il programma di cooperazione transnazionale INTERREG III B CADSES (11 progetti) ed il programma di cooperazione interregionale INTERREG III C (15 progetti). Altro In questa categoria rientrano varie tipologie di organismi, l Agenzia di sviluppo dell Emilia-Romagna ERVET - Emilia-Romagna Valorizzazione Economica del Territorio (7 progetti), le Università di Modena e Reggio Emilia (9), di Bologna e di Ferrara (7), Agenzie di sviluppo locali (2), Comunità montane (2), Consorzi (4), Camere di commercio (4), Musei, Ong ed enti privati. 5.3 Partenariato Il numero complessivo di organismi che hanno preso parte ai 168 progetti è 1353, il 76,4% sono soggetti pubblici o privati provenienti dai paesi dell Unione europea a 25, il 14,9% proviene da paesi terzi, quasi nella totalità posti nell area balcanico-danubiana ed il restante 8,7% dei partners è ripartito tra i paesi candidati all adesione. In totale sono state attivate azioni di cooperazione con 45 paesi. Grafico 3: Distribuzione geografica del partenariato Distribuzione per paese di provenienza Stati Membri INTRODUZIONE Dei 1353 partners della Regione Emilia-Romagna 12, 1034 provengono dagli Stati membri dell UE e sono così ripartiti: 343 italiani; 110 spagnoli; 86 greci; 69 tedeschi; 66 francesi; 58 austriaci; 56 ungheresi; 36 polacchi; e a seguire gli altri paesi come si evince dal grafico n Nel conteggio non sono stati calcolati i partners interni al Sistema Regione ed inoltre è importante sottolineare che i partners sia italiani che stranieri che partecipano a più di un progetto sono stati conteggiati una volta soltanto.

24 Grafico 4: N. partners per Stato Membro Tra i vecchi stati membri esiste una forte prevalenza di partner italiani. I paesi europei su cui si concentrano maggiormente rapporti di partenariato sono Spagna, Grecia, Austria oltre a Germania e Francia. Tra i nuovi entrati invece si assiste ad una forte prevalenza di progetti con Ungheria, Polonia, Slovenia, Repubblica Slovacca e Repubblica Ceca. In generale si può notare come tutti i paesi dell Unione europea siano rappresentati (anche in solo un progetto) ad eccezione del Lussemburgo. 24 INTRODUZIONE Paesi terzi Il numero complessivo di organismi dei Paesi Terzi che hanno rapporti di partenariato con la Regione Emilia- Romagna è 201 così suddivisi per paese: 53 dall Albania; 51 dalla Bosnia-Herzegovina; 50 da Serbia-Montenegro 13 ; 13 dal Marocco; 11 dalla Tunisia; 23 provenienti da altri paesi come si evince dal grafico n Si è deciso di mantenere Serbia e Montenegro uniti. L analisi infatti fa riferimento a progetti INTERREG approvati quando erano un unico paese (prima del referendum del maggio 2006)

25 Grafico 5: N. partners per Paese Terzo E interessante notare come la maggior parte dei partenariati con i Paesi terzi (154 progetti su 201) è attivo con i tre Paesi terzi dei Balcani occidentali (Serbia - Montenegro, Albania e Bosnia - Herzegovina). Notevole incidenza ha il programma adriatico che prevede per sua stessa natura la necessaria costituzione di partenariati tra le Regioni Adriatiche italiane con quest area. La ragione va cercata anche nelle già solide relazioni che uniscono le due sponde dell Adriatico e nell attiva politica che la stessa Regione Emilia-Romagna svolge verso quest area. Nell Area mediterranea si registrano forti relazioni con Marocco e Tunisia rispettivamente con 13 e 11 partners. E significativo ricordare che tali partenariati si sono instaurati nonostante le limitate risorse messe a disposizione dei paesi balcanici ed i paesi terzi del mediterraneo, nell ultima fase del periodo di programmazione, nell ambito di alcuni programmi INTERREG. Questo fa ben sperare per la prossima programmazione dove il raccordo tra le risorse per la cooperazione interna all Unione europea e quella esterna sarà, auspicabilmente, più efficace grazie all operatività dei nuovi strumenti IPA ed ENPI. Paesi Candidati Il numero di partners provenienti dai Paesi Candidati all adesione è 118, così ripartiti per paese: 65 dalla Croazia; 27 dalla Bulgaria; 25 dalla Romania; 1 dalla Turchia. 25 INTRODUZIONE

26 Tra paesi Candidati, nettissima la prevalenza di partners croati seguiti da bulgari e rumeni. Con la Turchia, la Regione Emilia-Romagna è partner di un istituto di ricerca in un progetto INTERREG III B MedoCc. Grafico 6: N. partners per Paese Candidato I dati elaborati evidenziano ancora una volta una notevole attenzione verso i paesi dell area Danubio-Balcani. Queste relazioni risulteranno sempre più strategiche considerando la partecipazione dell Emilia-Romagna, nel periodo 2007/2013, al nuovo programma di cooperazione transnazionale Europa sud-orientale ed al programma di Pre-adesione IPA: due importanti strumenti comunitari di cooperazione saranno operativi in un unica macro regione centrata sul bacino adriatico. 26 INTRODUZIONE Capofila per paese Analizzando in termini percentuali i capofila, dei 168 progetti della Regione Emilia-Romagna, si evince che: il 70% sono italiani 14 l 8% tedeschi il 6% francesi il 5% spagnoli il 4% inglesi e greci il 3% austriaci Grafico 7: Capofila per paese (%) 14 Per rendere il dato più significativo non bisogna comunque dimenticare che i 48 progetti del Transfrontaliero Adriatico sono per loro natura coordinati da organismi italiani

27 I dati evidenziano che la Regione partecipa a progetti con prevalente capofilato italiano a testimonianza del fatto che il programma ha ulteriormente stimolato forme di cooperazione con Regioni ed enti territoriali italiani e che c è probabilmente la tendenza a cooperare con partners conosciuti e con progettualità e strategie condivise. Il grafico che segue considera la distribuzione in termini di numerosità di progetti per paese capofila. Grafico 8: Capofila per paese Su 113 progetti a capofilato italiano, 48 sono condotti da organismi della Regione Emilia-Romagna (vedi paragr. 3.1.) Per quanto riguarda invece i capofilati stranieri, Germania, Francia e Spagna sono i paesi più rappresentati. I paesi nuovi entrati quali Repubblica Ceca e Ungheria sono partners di progetto nella quasi totalità dei casi (Repubblica ceca è capofila in 2 progetti e l Ungheria in uno soltanto). Emerge quindi una forte progettualità espressa dalla nostra regione ed una progressiva capacità gestionale acquisita sul nostro territorio. A questo proposito è da sottolineare che, nonostante le notevolissime difficoltà che i programmi INTERREG presentano a livello gestionale, si sono ricandidati a bandi successivi quasi tutti i partner e tutti i capofila detentori di progetti, valutando che il valore aggiunto dato dalla possibilità di cooperazione e confronto internazionale bilanciava le difficoltà burocratico-amministrative insite nella gestione di questi progetti. 27 INTRODUZIONE

28 5.4 Tipologia di enti E sembrato importante individuare tra i partners della Regione Emilia-Romagna, le diverse tipologia e la loro incidenza. Le categorie scelte fanno riferimento ai seguenti organismi: Agenzia (nazionale, regionale, locale, di sviluppo); Authority; Associazione; Camera di commercio; Comune; Consorzio ; Fondazione; Istituto di ricerca; Ministero/Autorità nazionale; Provincia; Regione ed enti regionali; Università; Privato Per chiarire il criterio scelto per questa classificazione si noti che: l individuazione di macrocategorie è stata pensata in un ottica di semplificazione visto l alto numero di partners coinvolti di cui molti stranieri (con evidente aumento della complessità nella classificazione). Ad esempio è stata creata una macrocategoria Agenzia (che raggruppa le agenzie nazionali, regionali, locali e di sviluppo) e le Province ed i Comuni sono considerati insieme alle loro forme associative (Associazioni di Comuni, Comunità montane, Gal, Unioni di città...). Con il termine Authority si raggruppano organismi quali Autorità portuali, authority nazionali di settore, enti autonomi; la categoria Altro comprende enti difficilmente classificabili e numericamente non abbastanza rappresentativi (nei 168 progetti considerati) da formare macrocategorie a sé stanti es. enti parco, centri per l impiego, euro center, biblioteche, musei, osservatori, organizzazioni non governative, enti di formazione. 28 INTRODUZIONE In sintesi: su 1353 organismi partners, 312 sono Comuni, 193 Regioni, 136 sono Agenzie tra agenzie tra nazionali, regionali, locali e di sviluppo. Seguono le Università con 106 partners coinvolti e le Province e loro forme associative con 100. Istituti di ricerca e Ministeri rispettivamente con 85 e 75 partners coinvolti. Grafico 9: N. partners per tipologia di ente

29 La tabella che segue riporta i dati in percentuale sul totale: Tabella n. 1: Numero partners per tipologia di ente in % Tipologia di ente % Comune 23,1 Regione ed enti regionali 14,3 Agenzia (naz., reg., locale, di sviluppo) 10,1 Università 7,8 Provincia 7,4 Altro 6,4 Istituto di ricerca 6,3 Associazione 5,8 Ministero/Autorità nazionale 5,5 Privato 5,2 Camera di commercio 2,9 Fondazione 2,2 Authority 1,7 Consorzio 1,5 L analisi della composizione del partenariato per tipologia di ente (tab. 1) risponde in pieno alla vocazione dell iniziativa INTERREG III rivolta alle autorità pubbliche ai vari livelli amministrativi: in termini percentuali Regioni, Province e Comuni rappresentano quasi il 50% dei partners totali. Risulta inoltre nettamente evidente che l Emilia-Romagna ha attivato, con l iniziativa INTERREG, un processo di creazione di partenariati territoriali che coinvolgono in modo partecipativo autorità pubbliche (Ministeri, Regioni, Province e Comuni), università, istituti di ricerca, attori economici (privati, Camere di Commercio, Consorzi) e della società civile (ONG, Fondazioni). Nel grafico n.10 è rappresentata l incidenza delle tre tipologie Regione, Provincia e Comune e la loro distribuzione per programma. Risulta interessante il confronto di questi dati con i dati totali di cui sopra. Si veda, a titolo di esempio, come su un totale di 312 Comuni partners, quasi la metà (152) sono coinvolti in progetti di cooperazione interregionale (III C). Grafico 10: N. partners per tipologia e per programma 29 INTRODUZIONE

30 5.5 Settori di intervento L analisi dei progetti ha permesso anche una classificazione per settore di intervento. E sembrato opportuno tradurre il contenuto degli assi e misure dei programmi INTERREG secondo una terminologia più vicina alla programmazione regionale, quindi si fa riferimento a: Ambiente; Agricoltura; Cultura; Cooperazione istituzionale; Energia; Formazione; Lavoro; Pesca; Pianificazione territoriale; Politiche sociali; Protezione civile; Società dell informazione; Sviluppo Sostenibile; Turismo; Trasporti; Questi settori risultano essere gli ambiti strategici su cui insistono i progetti INTERREG in Emilia-Romagna. Dall analisi dei progetti sia della Amministrazione regionale che del territorio emerge che sui 168 progetti approvati, 33 riguardano l ambiente, 29 lo sviluppo locale, 15 i trasporti e la logistica, 15 la cultura, 14 il turismo 11 lo sviluppo sostenibile e 8 la pianificazione territoriale, le politiche sociali e la cooperazione istituzionale e così via con incidenza minore per gli altri ambiti di intervento come si evince dalla lettura del grafico n.11 ed, in termini percentuali, nella tabella n.2: Grafico 11: N. Progetti della Regione Emilia-Romagna per settore d intervento INTRODUZIONE 30

31 Tabella n. 2: principali aree di intervento in % Area di intervento % Ambiente 19,6 Sviluppo Locale 17,3 Trasporti 8,9 Cultura 8,9 Politiche sociali 8,9 Turismo 8,3 Sviluppo Sostenibile 6,5 Pianificazione Territoriale 4,8 Cooperazione istituzionale 4,8 Società dell informazione 4,2 Agricoltura 4,2 L analisi conferma che i settori di intervento che hanno visto il maggior numero di progetti sono quelli nei quali sono state affrontate in modo coordinato le tematiche che interessano le politiche territoriali regionali ed in particolare l ambiente (19,6%), nel quale sono stati approfonditi vari aspetti legati allo studio e alla lotta all inquinamento nelle sue diverse forme ed alla gestione sostenibile delle risorse (l acqua in modo particolare). Di notevole rilevanza risulta poi il settore dei trasporti (8,9%), che attraverso i progetti proposti ha affrontato i temi del trasporto merci e della logistica multimodale nelle loro diverse articolazioni, cercando di sviluppare e condividere metodi innovativi ed efficienti di razionalizzazione del sistema regionale. Non meno importanti si sono rivelati poi i progetti sviluppati nell ambito della società dell informazione (4,2%), della gestione innovativa delle risorse storiche e culturali (15%), dello sviluppo locale (17,3%) e della pianificazione territoriale (4,8%), nei confronti della quale la nostra Regione ha cercato di mettere a sistema e meglio approfondire a livello sovranazionale i suggerimenti provenienti dagli studi maturati in ESPON (Osservatorio in Rete della Programmazione Territoriale Europea) ed utilizzati nella redazione degli strumenti di Pianificazione Territoriale Regionale. 5.6 Risorse finanziarie Il monitoraggio dei progetti nel corso della programmazione INTERREG ha permesso di analizzare oltre che le risorse complessive relative a ciascun progetto anche e soprattutto il livello di risorse che ha interessato la Regione Emilia-Romagna (espresse nella tabella che segue in quota FESR, fondo di rotazione nazionale ed importo complessivo) INTRODUZIONE Le risorse finanziarie complessivamente assegnate al Sistema Regione nei diversi progetti, sono di circa 54 milioni di euro di cui 50% di fonte comunitaria (FESR - Fondo europeo di sviluppo regionale) e per il restante 50% di fondi nazionali, la maggior parte dei quali provenienti dal Fondo di rotazione attivato dall Italia per la copertura delle quote nazionali. Nel caso del programma IIIA sono previste quote a carico delle Regioni e nel caso dei programmi IIIC quote a varico dei beneficiari finali (Regioni, Enti territoriali, altri organismi pubblici). 15 A queste somme vanno poi aggiunte, solo per quanto riguarda il programma INTERREG III B MEDOCC le risorse complementari regionali. Queste risorse sono state assegnate fino al 10% della quota di risorse di ogni singolo partner della Amministrazione Regionale nei progetti INTERREG III B MEDOCC.

32 spazio x piantina ER? 32 INTRODUZIONE La tabella illustra gli importi per l Amministrazione regionale con i suoi 78 progetti, degli Enti territoriali con i suoi 90 progetti ed infine riporta le risorse finanziarie complessive per il Sistema Regione. La Amministrazione Regionale ha visto assegnate risorse pari a più di 23 milioni di euro di cui 11.6 milioni di euro di FESR e 11.6 milioni di euro di fondo di rotazione. I dati che afferiscono ai progetti degli Enti del territorio, riportano un ammontare complessivo di circa 31 milioni di euro di cui 15.5 milioni di euro di quota FESR e 15.5 milioni di euro di fondi nazionali. A livello di singolo Programma attivato in Emilia- Romagna attraverso i progetti approvati, si può notare che il Transfrontaliero Adriatico ha contribuito agli interventi programmati con circa 16 milioni di euro, CADSES con 18 milioni di euro, MEDOCC con 8 milioni di euro, il III C con 11 milioni di euro ed Interact con circa 1 milione di euro. Attraverso la distribuzione delle risorse assorbite dalla Regione e dagli enti del territorio si evidenzia una partecipazione forte ed equilibrata del Sistema Regione all iniziativa INTERREG III.

33 Conclusioni L analisi condotta sui progetti avviati dimostra l alto livello di adesione di strutture operative dell intero sistema Istituzionale rappresentativo del territorio regionale. L Amministrazione regionale ha partecipato all iniziativa consolidando tre linee operative: in prima istanza assicurando una presenza attiva negli organismi operativi a livello nazionale (coordinamento interregionale, Comitati nazionali) e sovranazionale (Comitati di sorveglianza, gruppi tecnici transnazionali di programma), in secondo luogo sensibilizzando i settori dell Amministrazione alle possibilità offerte dai diversi programmi e agendo, laddove possibile, sulle procedure amministrative interne per rendere meno gravoso il carico burocratico; in terzo luogo organizzando specifiche azioni di informazione per i soggetti potenzialmente interessati del territorio regionale. Il crescente interesse per l iniziativa INTERREG che trova riscontro in una progressiva partecipazione, con specifiche proposte progettuali, ai bandi attivati nei diversi programmi, si è dispiegato sia a livello dell Amministrazione regionale, sia a livello locale rispetto al quale la Regione ha svolto non tanto funzione di coordinamento ma soprattutto di facilitazione e stimolo alla partecipazione. La concreta possibilità offerta dai progetti INTERREG di attivare partenariati con strutture ed enti provenienti sia da paesi europei che dai paesi terzi ha originato lo sviluppo di competenze e capacità relazionali di vari settori della Regione e del territorio. Lo sviluppo di forme di cooperazione e dialogo con altre realtà europee dei diversi livelli istituzionali sembra essere vissuto e percepito non in maniera occasionale e marginale, ma come forma strutturale dell agire dell Amministrazione pubblica. INTERREG III ha rappresentato in tal senso un laboratorio europeo ed una fonte di know how relazionale ed intersettoriale per la Pubblica Amministrazione e per gli Enti ad essa collegati. Lo scenario che si apre nel 2007 con l inizio di una nuova stagione della cooperazione territoriale europea rappresenta una sfida ed un opportunità ulteriore per le Regioni e gli enti territoriali. Capitalizzare l esperienza acquisita, valorizzando e consolidando le reti di partnership avviate contribuirà a strutturare un sistema di governance per la partecipazione ai nuovi programmi e per l individuazione delle proposte progettuali da candidare nei futuri bandi. INTRODUZIONE 33

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35 Programma INTERREG III A Transfrontaliero Adriatico Elenco progetti ACIND ADRIA - FOOD QUALITY ADRIA-LINK ADRIAMET ADRIANET ADRIA-SAFE ADRIATIC SEAWAYS ADRIATICO SOCIALE ADRIA-TUR ADRI.BLU ADRI.EU.R.O.P. AGRO-DEV AIA ANSER A.R.CO. B.A.R.C.A. NELL ADRIAS KOLPOS BIOADRIA BIOLFISH BIOM-ADRIA DILMA DI.R ECO GOVERNANCE FAREADRI INFIORE IN.RO.SE. INTEGRA ITAC I.TE.SA. LO.DE MAESTRO MA.H.L.DE.NET MEM N.A.P. NEPTUNE NEW NEWNET P.A.C.E. PADMA LAB PEARL.EU PORTUS REQUISITE SARA S.C.A. S.U.A. SVILMA SVILOPIM TESCOS WATERCYCLE 35 INTRODUZIONE

36 ACIND Adriatic Cooperation for Industrial Development Settore: Sviluppo Sostenibile Capofila: Provincia di Ferrara (IT) Contatti Capofila: Monia Barca, Durata: gennaio giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: ,91 euro Partenariato: TEULEDA- Agenzia di Sviluppo Locale di Shkodra (AL); Associazione per lo Sviluppo NERDA (BiH); CEA - Associazione degli Imprenditori Croati (HR); Centro regionale per lo sviluppo delle piccole e medie imprese e l auto imprenditorialità (SCG); Informest Centro di Servizi e Documentazione per la Cooperazione Economica Internazionale (IT); Comune di Codroipo (IT); SIPRO Agenzia provinciale per lo sviluppo (IT); Ente d Ambito Pescarese (IT); Comune di Lecce (IT); Agenzia regionale per lo sviluppo delle PMI - ALMA MONS ltd (SCG) Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Ferrara; SIPRO Agenzia provinciale per lo sviluppo Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Provincia di Ferrara euro; SIPRO Agenzia provinciale per lo sviluppo euro 36 INTERREG III A Per supportare il sistema produttivo e sviluppare una nuova competitività, i sistemi territoriali devono affrontare il tema della qualità ed attrattività delle propria offerta localizzativa e dei servizi avanzati. In questo contesto risulta strategico progettare e realizzare aree produttive di seconda generazione, caratterizzate da infrastrutture e servizi ad elevato contenuto tecnologico ed ambientale. Il progetto intende sviluppare alcune esperienze pilota in materia di infrastrutturazione telematica, gestione energetica efficiente e gestione ambientale di aree industriali localizzate nelle aree coinvolte dal progetto. In generale il progetto intende migliorare la competitività e la capacità innovativa dell economia e delle imprese, aumentare la qualità degli insediamenti e contribuire ad un utilizzo parsimonioso del suolo e delle risorse energetiche. Nello specifico si mira a promuovere l adozione di approcci condivisi per il coinvolgimento dei diversi attori impegnati sulle tematiche dello sviluppo locale e dell attrazione di investimenti; aumentare le competenze degli amministratori locali e degli staff tecnici, sui temi dell innovazione, della gestione energetica e della gestione ambientale nei siti produttivi; aumentare le capacità di programmazione e di pianificazione nel campo dello sviluppo sostenibile; aumentare le capacità dei territori di pianificare infrastrutture adeguate contribuendo allo sviluppo armonioso ed equlibrato e alla riduzione delle disparità territoriali. Il progeto si sviluppa su due linee di attività principali - studi e progetti pilota - ed è declinato in tre aree tematiche di intervento: infrastrutturazione telematica delle aree industriali ed accesso alla società della conoscenza, gestione energetica efficiente, gestione ambientale delle aree industriali. I principali risultati del progetto sono: - studi volti a dimensionare la domanda e l offerta di servizi tecnologici presenti nelle aree industriali - studi di fattibilità per la realizzazione di servizi avanzati alle PMI - progetti pilota di realizzazione di tecnologie wi-fi nelle aree industriali - studi relativi ai bilanci energetici delle imprese e delle aree industriali - studi relativi alle iniziative di risparmio energetico - progetti pilota di interventi volti all efficienza energetica nelle aree industriali - valutazione del potenziale di sviluppo delle aree industriali - studi volti alla definizione di modelli di gestione ambientale delle aree produttive - progetti pilota finalizzati al monitoraggio delle emissioni - valutazione, monitoraggio e disseminazione.

37 ADRIA - FOOD QUALITY PROMOZIONE DI UNO SPAZIO INTER-ADRIATICO PER PRODUZIONI ORTOFRUTTICOLE E ZOOTECNICHE DI QUALITA Settore: Agricoltura Capofila: Provincia di Forlì Cesena (IT) Contatti Capofila: Massimiliano Strocchi, massimiliano.strocchi@provincia.fc.it Durata: gennaio giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Centuria R.I.T. (IT); Centro Ricerche e Produzioni Vegetali-CRPV (IT); Azrri - Agenzia per lo Sviluppo Rurale dell istria S.R.L (HR); Koprivni_ki Produzetnik D.O.O. (HR); Lir Local Development Initiative (BIH); Governo Locale Regionale di Lazarevac (SCG); Eucon (SCG); Comune di Cattaro (CG); Eco-Centar Delfin (CG); Abmc - Association And Business Management Centre (AL); Istituto Di Ricerca Zootecnica (AL) Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Forlì Cesena; Centuria R.I.T.; Centro Ricerche e Produzioni Vegetali CRPV Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Provincia di Forlì Cesena euro; Centuria R.I.T euro; Centro Ricerche e Produzioni Vegetali-CRPV euro Il progetto Adria-Food Quality intende contribuire alla creazione di uno spazio inter-adriatico per lo sviluppo delle produzioni zootecniche e ortofrutticole salubri e di qualità, dall origine al consumatore, attraverso una serie di azioni integrate tra loro volte a sviluppare e potenziare le capacità operative degli operatori zootecnici e ortofrutticoli relativamente a quattro aspetti strategici: qualita e standard; sicurezza alimentare; processi di certificazione; diversificazione. Questo obiettivo verrà perseguito attraverso la promozione di un cluster interadriatico che coinvolga imprese, centri di servizio, scuole agrarie e università, istituzioni e parchi scientifico-tecnologici, scuole specialistiche, al fine di condurre studi e analisi, elaborare linee guida comuni, realizzare workshop e seminari, svolgere stage formativi, studiare la pre-fattibilità di parchi scientifico-tecnologici ad indirizzo agro-industriale. - Contribuire ad ampliare e differenziare i mercati di approvvigionamento dell industria alimentare, incoraggiando specializzazioni produttive nelle aree coinvolte - stimolare la creazione di parchi scientifico-tecnologici specializzati nel settore agro-industriale a supporto dei processi di innovazione e qualificazione nelle aree coinvolte nel progetto - sostenere la promozione e valorizzazione dei sistemi di qualità ivi compresa la certificazione dei prodotti e la loro tracciabilità; - favorire lo scambio di esperienze e di buone prassi in materia di controlli sanitari per le produzioni vegetali e animali, requisito essenziale per l ottenimento di produzioni salubri e di qualità. - Analisi delle produzioni presenti nelle aree coinvolte, al fine di identificare ogni possibile sinergia e/o complementarietà tra loro - analisi dei servizi tecnici, finalizzati all ottenimento di produzioni salubri e di qualità, forniti agli agricoltori e allevatori nelle aree partecipanti al progetto e analisi degli standard qualitativi ed igienico sanitari applicati - Linee Guida comuni all area transfrontaliera adriatica relative agli standard qualitativi minimi e alla tracciabilità delle produzioni - studi di fattibilità per l implementazione di nuovi servizi o il potenziamento qualitativo di quelli esistenti e studi per promuovere la produzione di prodotti di nicchia - workshop e seminari di informazione e promozione delle buone prassi sulla qualità delle produzioni ortofrutticole e zootecniche e sulla relativa commercializzazione; - stage formativi in Italia rivolti a personale tecnico dei paesi dell Adriatico orientale finalizzati a diffondere le tecniche più avanzate nel campo dei controlli sanitari, della lotta integrata, delle produzioni biologiche ecc.. I partecipanti agli stage formativi daranno poi vita nei rispettivi paesi a specialist expert advisory teams per i diversi settori o a Technical Assistance Center, con il compito di assistere le pubbliche amministrazioni e gli operatori privati nello sviluppo di azioni e buone pratiche per la produzione e commercializzazione di prodotti ortofrutticoli e zootecnici salubri e di qualità. - studio di pre-fattibilità e modellizzazione di possibili parchi scientifico-tecnologici, specializzati nel settore agro-industriale a supporto dei processi di innovazione e qualificazione nelle aree coinvolte nel progetto, e di Scuole per la certificazione e il controllo della sicurezza alimentare (Food Control and Certification School). 37 INTERREG III A

38 ADRIA-LINK Cooperazione istituzionale e formativa Servizi Interadriatici per il Lavoro Settore: Formazione Capofila: Provincia di Rimini (IT) Contatti Capofila: Enzo Finocchiaro, e.finocchiaro@provincia.rimini.it Durata: gennaio dicembre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Provincia di Ravenna (IT); Provincia di Ferrara (IT); Comune di Pola (HR); Comune di Pancevo (SCG); Comune di Tuzla (BiH); Movimento europeo Forum Sarajevo (BiH) Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Rimini; Provincia di Ravenna; Provincia di Ferrara Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Provincia di Rimini euro; Provincia di Ravenna euro; Provincia di Ferrara euro 38 INTERREG III A ADRIA-LINK è un progetto che intende mettere in atto interventi mirati per rafforzare le relazioni istituzionali e didattiche tra le scuole delle due sponde dell Adriatico e per avviare esperienze di unificazione del mercato del lavoro a partire dal settore più maturo, quello turistico. In merito, il progetto contribuisce alla creazione di un mercato integrato del lavoro nell Adriatico in campo turistico. Partecipano attivamente ad ADRIA-LINK tutte le Province adriatiche dell Emilia-Romagna, grazie al rapporto ormai consolidato con importanti realtà della Bosnia-Erzegovina, della Serbia, del Montenegro e della Croazia. Favorire lo sviluppo e il consolidamento delle istituzioni locali, della democrazia, del dialogo sociale e civile tra i vari attori istituzionali e dei corpi intermedi della società nell area Adriatica, mettere a punto e sperimentare da un lato nuove forme di collaborazione tra istituzioni scolastiche e formative e dall altro nuovi strumenti di intervento sul mercato del lavoro nel settore del turismo, che appare in questo momento il più idoneo a fare da traino ad un progressivo avvicinamento dei rispettivi mercati del lavoro. Il progetto realizza il laboratorio della cittadinanza attiva, dell informazione e della comunicazione, rivolto alle scuole e il progetto di integrazione didattico-formativo tra i sistemi scolastici specializzati nel settore agro-alimentare che coinvolge la Provincia di Ravenna e il Cantone di Tuzla nella Bosnia-Erzegovina. Inoltre il progetto conduce una ricerca-intervento volta ad acquisire elementi conoscitivi sui sistemi scolastici, formativi e del mercato del lavoro con particolare riferimento al turismo nelle due aree geografiche, uno studio di fattibilità e l avvio di un progetto pilota per l incontro domanda-offerta di lavoro nel settore turistico tra le due sponde dell Adriatico oltre ad incontri, seminari, attività formative. Uno degli aspetti qualificanti è la sperimentazione di un servizio di auto-candidatura on-line per i Paesi dell altra sponda dell Adriatico - in primis, la Croazia - e di assistenza per la stipula del contratto di lavoro, gli adempimenti in Ambasciata per il visto d ingresso ecc.; l avvio di un programma di incontri e scambi di esperienze tra scuole ed agenzie formative ad indirizzo turistico.

39 ADRIAMET Sistema integrato transfrontaliero di monitoraggio e previsione dei parametri meteorologici e di stato delle acque del mare Adriatico Settore: Ambiente Capofila: Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione Ambientale del Veneto - ARPAV (IT) Contatti Capofila: Ufficio Previsioni - CMT ARPAV, cmt.meteo@arpa.veneto.it Durata: luglio giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia-Romagna (IT); ARPA FVG (IT); Regione Marche (IT); Regione Abruzzo (IT); Ruder Boskovic Istitute (HR); DHMZ - Dravni Hidrometeorološki zavod (HR); Hidrometeorološki zavod Crne Gore (HR) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia-Romagna Referente: Barbara Ramponi, ramponi@arpa.emr.it ADRIAMET intende creare un sistema a supporto della navigazione nell Adriatico, che favorisca la collaborazione interregionale ed internazionale nella condivisione di dati, strumenti e nozioni previsionali in campo meteo-marino e sulla qualità del mare. In ambito qualità delle acque il progetto si collega al progetto ARPAV che studia l evoluzione dell ecosistema marino-costiero e gestisce la rete regionale di boe meteomarine. Entrambi i progetti intendono impostare un sistema per il monitoraggio congiunto meteomarino e ambientale nell Adriatico e produrre un bollettino di qualità delle acque che si avvalga delle singole competenze degli istituti coinvolti e del valore aggiunto che deriva dall integrazione dei sistemi di monitoraggio. dello stato fisico del mare Adriatico (onde e correnti) e dei relativi moduli applicativi per la gestione delle emergenze ambientali (rilascio di idrocarburi ed altri inquinanti). ADRIAMET prevede la creazione di un centro operativo, composto da operatori delle strutture partner del progetto, finalizzato a gestire la raccolta e la diffusione dei dati necessari alla realizzazione del servizio di informazione, definire le modalità tecniche per la redazione e la diffusione del servizio di informazione-previsione delle condizioni meteorologiche e marine sul tratto di mare Adriatico di interesse comune ed emettere un regolare bollettino di previsione, diffondendolo via internet attraverso il sito web dedicato. 39 INTERREG III A Creare e gestire un sistema integrato transfrontaliero per il monitoraggio e la previsione dei fattori meteorologici, marini e ambientali nell Adriatico settentrionale e produrre un servizio regolare di informazione meteorologica e marina che si avvalga delle competenze dei singole istituti coinvolti e del valore aggiunto derivante dall integrazione dei sistemi di monitoraggio. ADRIAMET si prefigge inoltre di mettere a punto un modello di analisi e previsione

40 ADRIANET Creazione Di Una Rete Istituzionale Per La Cooperazione Nell area Adriatica Settore: Cooperazione Istituzionale Capofila: Provincia di Rimini (IT) Contatti Capofila: Michela Montanari, Durata: marzo 2007 giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia Romagna (IT); Comune di Riccione (IT); Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Rimini (IT); Municipalità di Pola (HR); Agenzia SERDA (BiH); Municipalità di Saranda (AL); Camera di Commercio di Belgrado (SCG) Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Programmi e Intese, Relazioni Europee e Cooperazione Internazionale Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Rimini; Comune di Riccione; Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Rimini Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Provincia di Rimini euro; Comune di Riccione euro; Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Rimini euro 40 INTERREG III A Il progetto ha la finalità di creare una piattaforma di confronto, scambio di buone prassi e progressiva armonizzazione di sistemi partendo dallo svolgimento di una serie di analisi su temi di interesse comune alle amministrazioni delle aree eleggibili. In tal modo si intende perseguire il rafforzamento istituzionale, l aumento della cooperazione amministrativa, l individuazione di modelli di integrazione sociale e lo sviluppo di reti tra istituzioni e amministrazioni. Gli obiettivi specifici sono collegati ai diversi ambiti di intervento del progetto: - Qualità urbana- mobilità e traffico- sviluppo sostenibile: si intende migliorare la sicurezza stradale nel territorio target, sviluppare politiche di programmazione territoriale in sintonia con le nuove priorità comunitarie e su una base comune di indirizzo perseguendo gli obiettivi di sicurezza e qualità urbana secondo un ottica di pianificazione di medio periodo. - Politiche Sociali - Sezione politiche giovanili e formazione : si intende favorire il raccordo tra il mondo educativo e le realtà professionali, identificando modelli relativi alle attività di orientamento e ri-orientamento dei giovani a fini scolastici, di stage, di orientamento professionale, di incontro con le imprese. - Sviluppo PMI - In questo ambito saranno approfonditi gli attuali strumenti in capo alle amministrazioni locali a fini di supporto e orientamento alle azioni di internazionalizzazione delle imprese. - Politiche e strategie finanziarie degli enti territoriali - sul modello dell Osservatorio sui bilanci degli enti locali si prevede di attuare un benchmarking operativo che metta a disposizione le conoscenze e prelevi conoscenze di altri soggetti apportatori. - Networking: creazione della rete tra gli attori coinvolti, rafforzamento della rete, piattaforma ict sito web rete intranet - scambio di buone prassi tra i partner del progetto in riferimento alle quattro tematiche di rilievo definite attraverso la realizzazione di quattro tavoli di lavoro e relativa condivisione dei risultati - sperimentazione di progetti pilota e definizione di linee guida: realizzazione di quattro progetti pilota, valutazione e analisi del percorso effettuato e del raggiungimento degli obiettivi prefissati, definizione di linee guida e di un modello per ogni argomento tematico affrontato - diffusione, promozione e follow up.

41 ADRIA-SAFE Realizzazione di un sistema di sorveglianza in Adriatico sui fattori di rischio sanitario connessi alle biotossine - Realizzazione di un Osservatorio sui grandi vertebrati - Fitodepurazione innovativa Settore: Ambiente Capofila: Provincia di Forlì-Cesena (IT) Contatti Capofila: Giuliana Mazzotti, giuliana.mazzotti@provincia.fc.it Durata: gennaio dicembre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Provincia di Ravenna (IT); Provincia di Rimini (IT); Provincia di Ferrara (IT); Comune di Ferrara (IT); Regione Marche (IT); Regione Veneto (IT); Fondazione Cetacea Onlus di Riccione (IT); Regione Friuli Venezia Giulia (IT); Regione Abruzzo (IT); Regione Puglia (IT); Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell Abruzzo e del Molise G. Caporale (IT); Comune di Numana (IT); Consorzio Parco del Conero (IT); WWWF Italia (IT); Ministero dell Agricoltura (AL); Ministero dell Agricoltura (HR); Università di Zagabria - Facoltà di Veterinaria e Facoltà di Scienze (HR); Ministero dell Agricoltura (CG); VIVAMAR - Società per lo sviluppo sostenibile del mare (SI) Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Forlì-Cesena; Provincia di Ravenna; Provincia di Rimini; Provincia di Ferrara; Comune di Ferrara; Fondazione Cetacea Onlus di Riccione Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Provincia di Forlì-Cesena euro; Provincia di Ravenna euro; Provincia di Rimini euro; Provincia di Ferrara euro; Comune di Ferrara euro Il Progetto ADRIA-SAFE è un macro-progetto integrato che riunisce tre sotto-progetti tra loro complementari ma distinti, tutti protesi, attraverso azioni e interventi diversificati, alla tutela e alla salvaguardia dell ecosistema marino come bene primario dell Euroregione adriatica: 1. AlgaAdria attua un monitoraggio del fenomeno delle biotossine algali, fenomeno che va accuratamente e costantemente tenuto sotto controllo su tutta l area adriatica per evitare che provochi gravi alterazioni della biologia marina; 2. Adria-Watch studia la presenza dei grandi cetacei nel mare Adriatico in quanto preziosi indicatori biologici ed ecologici dello stato di salute del mare; 3. Fidep mette in atto un importante progetto sulla fitodepurazione delle acque. Mettere in atto una collaborazione tra le due sponde del mare Adriatico per monitorare e salvaguardare le straordinarie risorse biologiche e ambientali del nostro mare. Nello specifico il progetto ADRIA-SAFE intende confrontare le diverse esperienze e le rispettive procedure di monitoraggio attraverso una rete di monitoraggio per l intero bacino dell Adriatico. Tramite la diffusione di informazioni sulle biotossine presenti nel mare intende, inoltre, ottemperare agli obblighi di legge per garantire una maggiore sicurezza ai consumatori e opportunità economiche per tutti gli operatori del settore della mitilicoltura. Infine la costruzione di un sistema di fitodepurazione mira a ridurre l apporto di inquinanti del Po nell Adriatico e contestualmente rispondere a precisi obiettivi di estetica ambientale. Il progetto prevede la costruzione di una rete di monitoraggio per l intero bacino dell Adriatico e di un sito internet comune e condiviso che elabora informazioni sulla presenza in mare di bio-tossine, principalmente attraverso lo scambio di personale tecnico, la creazione di un Osservatorio Ambientale marino dell Adriatico centro-settentrionale che conduce attività di ricerca e di studio sulla presenza dei grandi vertebrati marini e realizza azioni di divulgazione, di sensibilizzazione e di coinvolgimento dei fruitori del mare nel campo della tutela delle popolazioni studiate. Il progetto inoltre prevede un intervento pilota per l implementazione di un sistema innovativo di fitodepurazione per il miglioramento della qualità delle acque in uscita dal depuratore. 41 INTERREG III A

42 ADRIATIC SEAWAYS LE ROTTE DELL EUROPA ADRIATICA Settore: Turismo Capofila: Comune di Monfalcone (IT) Contatti Capofila: Lucio Gregoretti, segretaria organizzativa, Durata: gennaio 2007 giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: ,29 euro Partenariato: Informest (IT); IAL Friuli Venezia Giulia (IT); Regione Emilia Romagna (IT); Comune di Pescara (IT); Cipa.At Regionale Abruzzo (IT); Comune di San Benedetto del Tronto (IT); Comune di Ancona (IT); Comune di Bari (IT); COTUP di Bari (IT); Università di Pola (HR); Università di Fiume (HR); Comune di Neum (BIH); Agenzia della Democrazia Locale di Mostar (BIH); Comune di Bar (CG); Associazione dei Comuni Albanesi/ Comune di Durazzo (AL) Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive, Commercio e Turismo Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: ,13 euro Referente: Laura Schiff, l.schiff@regione.emilia-romagna.it 42 INTERREG III A ADRIATIC SEAWAYS intende dare risposta alle esigenze espresse dalle istituzioni di sostenere la crescita e lo sviluppo turistico economico attraverso la riscoperta di valori della tradizione culturale marinara legati alla comune vita sul mare, rivitalizzando le antiche vie di collegamento che hanno unito le due sponde dell Adriatico e creando nuove professionalità nel settore turistico capaci di delineare strategie condivise di turismo sostenibile. - Promuovere la creazione di un modello di sviluppo integrato del turismo, sostenere la tutela del patrimonio culturale del territorio interessato e nel contempo promuovere la cooperazione transnazionale dei paesi coinvolti - migliorare la conoscenza storica culturale del comune passato marinaro e dei legami socio-culturali creati dalle rotte di navigazione nell ambito dell Adriatico; - implementare e armonizzare le competenze professionali d innovazione, gestionali e progettuali, degli operatori del settore attraverso un mix di azioni rivolte a Enti locali, Istituzioni, Associazioni e imprese; - sperimentare strumenti e metodologie innovative per la creazione, attivazione e gestione integrata di prodotti turistici in ambito locale trans-adriatico - promuovere la diffusione dell offerta turistica e la sua differenziazione in termini di qualità e immagine, con la realizzazione di un Piano di marketing territoriale e l attivazione di pacchetti turistici a livello transnazionale. - Comunicazione e Pubblicizzazione: conferenza internazionale di lancio del programma; ceminari diffusi di presentazione del programma nelle regioni coinvolte; realizzazione di un piano di comunicazione del progetto; iniziative in rete: pacchetti turistici integrati, offerta multisettoriale aperta a tutti i soggetti economici e culturali presenti nei territori, mostre, feste tradizionali, convegni, seminari ed eventi sportivi e culturali sul territorio; conferenza internazionale finale del progetto. - Ricerca e analisi: screening e ricerca sulle possibili connessioni legate ai temi delle rotte marittime adriatiche e della cultura marinaresca come tema e oggetto del turismo culturale nel territorio costiero e interno; identificazione e mappatura dei siti costieri di interesse storico e culturale di tutta la costa del mare adriatico; analisi dettagliata delle rispettive aree finalizzata all identificazione delle rotte di comunicazione percorse nei secoli passati; censimento delle barche e velieri storici del bacino Adriatico; organizzazione di un convegno storiografico di carattere internazionale incentrato sul tema dell Europa Adriatica. - Formazione EELL Governance di territorio per lo sviluppo turistico integrato: realizzazione di un percorso formativo strutturato in seminari e workshop, attività di scambio di buone prassi tra funzionari degli enti locali italiani e balcanici sui temi oggetto di sperimentazione. - Sperimentazione: azioni pilota da realizzarsi in ambito trans-adriatico. - Elaborazione di un modello comune per lo sviluppo turistico integrato.

43 ADRIATICO SOCIALE Rete dei comuni per lo sviluppo congiunto di politiche sociali transfrontaliere Settore: Politiche sociali Capofila: Comune di Roseto degli Abruzzi (IT) Contatti Capofila: Gabriella Lasca, Durata: gennaio 2007 giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Abruzzo Sviluppo SpA (IT); Comune di Pescara (IT); Lega Abruzzese Anti Droga (IT); Comune di Cervia (IT); Comune di Porto San Giorgio (IT); Municipalità di Makarska (HR); Municipalità di Spalato (HR) Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comune di Cervia Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Daniela Poggiali, ADRIATICO SOCIALE opera a supporto dello sviluppo della cooperazione fra le amministrazioni pubbliche adriatiche nel settore dei servizi sociali e dei servizi di integrazione sociale finalizzati all integrazione sociale degli immigrati, attraverso la definizione di un sistema congiunto di politiche sociali. Il sistema implementato vuole garantire il trasferimento delle conoscenze in materia di organizzazione e gestione del sistema delle politiche sociali, stimolare l implementazione di sistemi, procedure e pratiche congiunte di pianificazione, gestione e valutazione dei servizi e degli interventi sociali al fine di permettere una forte interscambialità tra le esperienze maturate nei diversi contesti, nonché favorire la realizzazione di un sistema di relazioni, stabili e formalizzate a livello istituzionale, volte a facilitare i processi di integrazione sociale. L obiettivo specifico del progetto è l implementazione di una rete transfrontaliera capace di sviluppare strategie ed azioni comuni in tema di politica sociale. Attraverso tale sistema a rete il progetto intende favorire lo sviluppo della cooperazione fra le amministrazioni pubbliche adriatiche nel settore dei servizi sociali alla persona e dei servizi di integrazione sociale per favorire l integrazione sociale assistita e sostenibile degli immigrati; costruire modelli omogenei di pianificazione, gestione e valutazione dei servizi e degli interventi sociali; garantire la diffusione e il trasferimento delle conoscenze, nonché dei modelli definiti, all area interessata dal progetto; accrescere il livello di partecipazione dei cittadini ai processi di pianificazione, gestione e controllo delle politiche sociali. - Allestimento e gestione del centro di coordinamento per le politiche sociali che si occuperà di fornire informazioni in materia di politiche sociali attuate nell intera area adriatica, effettuare analisi e ricerche, fornire assistenza tecnica in materia di politiche sociali, a favore delle pubbliche amministrazioni e delle prganizzazioni no-profit dell area adriatica - realizzazione di un programma sociale congiunto che definisce modelli omogenei di pianificazione, gestione e valutazione dei servizi e degli interventi sociali - azione pilota finalizzata all acquisizione da parte di un gruppo di operatori sociali di specifiche competenze e che prevede la gestione di una struttura terapeutica di assistenza e cura dei tossicodipendenti; - attività transnazionale finalizzata al consolidamento delle relazioni tra i partner, allo scambio delle reciproche esperienze, alla condivisione, diffusione e promozione dei risultati di progetto attraverso l organizzazione di workshop transnazionali, forum tematici e di un seminario transnazionale. 43 INTERREG III A

44 ADRIA-TUR Azioni preparatorie per un offerta turistica integrata delle due coste dell Adriatico Settore: Turismo Capofila: Provincia di Rimini (IT) Contatti Capofila: Massimo Masini, Durata: gennaio dicembre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Provincia di Ferrara (IT); Provincia di Forlì-Cesena (IT); Provincia di Ravenna (IT); Comune di Pula (HR); Contea di Zadar (HR); Croatian Institute for Tourism Zagreb (HR); Tourist Board Rijeka (HR); Tourist Board Dubrovnik (HR); G-Tour Medugorje (BiH); Tourist Board Medugorje (BiH); PromoTuzla (BiH); Centre for Responsible and Sustainable Tourism Development Beograd (SCG); Tourism Organization Vojvodina (SCG) Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Rimini; Provincia di Ferrara; Provincia di Forlì-Cesena; Provincia di Ravenna Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Provincia di Rimini euro; Provincia di Ferrara euro; Provincia di Forlì-Cesena euro; Provincia di Ravenna euro 44 INTERREG III A Per attrarre quote crescenti del futuro mercato turistico globale, al fine di affermare anche nel XXI secolo un chiaro ruolo di leadership dell Adriatico tra i mari del Mediterraneo, tra il bacino turistico della costa emiliano-romagnola e le località turistiche croate risulta necessario avviare una strategia graduale di cooperazione volta ad integrare tra loro i rispettivi prodotti distintivi. Il progetto ADRIA-TUR si inserisce in questo panorama offrendo una risposta all esigenza di definire un offerta turistica integrata e innovativa, attraverso interventi mirati. Sviluppare il turismo dell area Adriatica e in particolare integrare le peculiarità delle diverse regioni coinvolte, al fine di soddisfare le richieste di un mercato qualitativamente più esigente attraverso l offerta di prodotti turistici interadriatici innovativi, flessibili e personalizzabili. Il progetto intende unire l elevata capacità organizzativa e la tradizionale ospitalità del contesto emiliano-romagnolo con le bellezze naturali delle località croate, attraverso lo sviluppo della cooperazione tra le due sponde dell Adriatico e la messa in rete delle diverse realtà turistiche, per costruire nuove opportunità per i territori. 1. Elaborazione di un piano strategico ad hoc per la realizzazione dello studio e della definizione di specifici prodotti turistici interadriatici e avvio di alcune esperienze pilota per studiarne le modalità di lancio, promozione e gestione; 2. sviluppo di un sistema integrato di valutazioneclassificazione, promozione, informazione e gestione di alcuni porti turistici dell Adriatico, previo studio dei parametri di valutazione e degli aspetti giuridici, finanziari, macro-economici ed operativi; 3. progettazione e realizzazione di un portale turistico innovativo dell Adriatico, organizzato per prodotti e non solo per destinazioni, che consente ai navigatori di internet di programmare una vacanza o soggiorno personalizzati; 4. sviluppo di nuovi prototipi di uffici di informazione e di accoglienza turistica pensati in un ottica interadriatica.

45 ADRI.BLU Tavolo BLU ADRIatico per la gestione sostenibile delle attività di pesca e delle risorse alieutiche dell Adriatico Settore: Pesca Capofila: Regione Emilia-Romagna (IT) Contatti Capofila: Aldo Tasselli, atasselli@regione.emilia-romagna.it Durata: maggio ottobre 2006 Risorse finanziarie complessive: , 54 euro Partenariato: Regione Veneto (IT); Regione Friuli Venezia Giulia (IT); Consorzio UNIPROM (IT); Regione Istria (HR); Contea Litoraneo Montana (HR); Comune di Izola (SI); NORFISH (BiH); Camera di Commercio della Federazione di Bosnia-Erzegovina (BiH) Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive Commercio e Turismo Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Il progetto ADRI.BLU mette in atto un processo transfrontaliero di sviluppo socio-economico sostenibile del settore ittico dell Alto Adriatico attraverso il coordinamento e la pianificazione delle iniziative imprenditoriali del settore. Il progetto realizza azioni mirate per la creazione di un contesto favorevole allo sviluppo delle PMI del settore ittico, mediante l integrazione transfrontaliera delle politiche della pesca, il coordinamento del settore, l incremento delle risorse alieutiche a disposizione delle PMI di pesca, la creazione di opportunità di innovazione e diversificazione delle attività tradizionali nonché la creazione di occasioni di incontro e scambio tra PMI e la qualificazione degli operatori del settore. Promuovere il coordinamento interistituzionale tra le Regioni dell Alto Adriatico per l integrazione e l armonizzazione delle politiche della pesca a livello transfrontaliero, favorire l organizzazione del settore ittico e supportare la sostenibilità delle attività di pesca e l incremento diffuso della biodiversità a beneficio delle PMI dell Alto Adriatico. Il progetto intende altresì offrire nuove opportunità di scambio commerciale, produttivo e di innovazione tra le PMI transfrontaliere del settore e incrementare il livello di informazione degli operatori in materia di gestione responsabile delle risorse e di attività innovative per il settore ittico. ADRI.BLU prevede la creazione di un Blue Table Working Group per il coordinamento delle politiche di gestione del territorio e del settore ittico dell Alto Adriatico, la definizione di linee guida per la classificazione delle acque ad uso delle PMI del settore della pesca e dell acquacoltura, la realizzazione di un sistema geografico informativo (GIS) con mappatura georeferenziata delle aree. E inoltre prevista un azione pilota incentrata sulla creazione di barriere artificiali per l arricchimento della biodiversità dei fondali marini e misure di animazione socio-economica attraverso attività di formazione ed assistenza tecnica a favore degli operatori del settore sui temi della pesca sostenibile e della gestione delle attività di pesca. 45 INTERREG III A

46 ADRI.EU.R.O.P. ADRIatic EUroRegion Operational Plan: Supporto operativo alla creazione dell Euroregione Adriatica Settore: Cooperazione Istituzionale Capofila: Regione Molise (IT) Contatti Capofila: Pietro Notarangelo, Durata: maggio giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Puglia (IT); Regione Emilia-Romagna (IT); Regione Marche (IT); Regione Veneto (IT); Regione Abruzzo (IT); Regione Friuli-Venezia Giulia (IT); Regione Istriana (HR); Municipalità di Kotor (CG) Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Programmi e Intese, Relazioni Europee e Cooperazione Internazionale Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Enrico Cocchi, ecocchi@regione.emilia-romagna.it 46 INTERREG III A Adri.EuR.O.P. intende supportare dal punto di vista operativo la volontà politica espressa dalle Regioni Adriatiche italiane e i Paesi adriatici - stimolati dal Congresso dei Poteri Locali e Regionali del Consiglio d Europa, firmatari del Protocollo di Termoli ( ) - con cui si è avviato il percorso di edificazione dell EA. L Euroregione Adriatica contribuirà ad assicurare la pace e promuovere la prosperità in un area caratterizzata da condizioni di rilevanti disparità socio-economiche e linguistiche. Il progetto intende, infatti, attuare in breve tempo le attività necessarie all Euroregione Adriatica nella sua fase di avvio, contribuendo operativamente al percorso verso l integrazione europea dei paesi dell area adriatica e al rafforzamento delle reti istituzionali e i rapporti di cooperazione esistenti. - Supportare in modo operativo il processo di strutturazione dell EA - predisporre un piano per la formazione di project manager per attività di cooperazione transfrontaliera - monitorare lo stato dell attuale e futura programmazione per la cooperazione regionale e transfrontaliera nell area adriatica - favorire scambi di know how, risorse umane nel contesto transfrontaliero - definire orientamenti politici e strategici comuni su aree tematiche prioritarie per lo sviluppo dell area adriatica e supportare la loro approvazione a livello politico istituzionale - realizzare una strategia di comunicazione ed informazione sull EA. - Realizzazione di attività di formazione per project manager esperti a livello gestionale, amministrativo e finanziario in ambito di cooperazione transfrontaliera - definizione di un quadro conoscitivo comune nei settori di interesse dell EA - analisi, ricognizione e sistematizzazione dei principali interventi di cooperazione e dei relativi attori nei territori dell EA - creazione di Laboratori di apprendimento e network sulle politiche di sviluppo regionale incentrati sullo stato di pianificazione, sviluppo locale e regionale, settore imprenditoriale e del terzo settore nell area adriatica - analisi e prospettive della nuova politica di prossimità nell area - individuazione di orientamenti per la definizione della visione strategica e degli obiettivi comuni per l Euroregione Adriatica per supportare l adozione di principi condivisi di governance - attivazione di un partenariato d area - scambi di personale a livello istituzionale e attivazione di una rete fra referenti istituzionali e le pubbliche amministrazioni dei paesi partner.

47 AGRO-DEV SVILUPPO INTEGRATO DELLA FILIERA AGROALIMENTARE NELL ALTO ADRIATICO Settore: Agricoltura Capofila: Confcooperative Unione Provinciale di Ravenna (IT) Contatti Capofila: Giovanni Pausini, Durata: febbraio 2007 giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: ,95 euro Partenariato: Confcooperative Molise (IT); C.C.I.A.A. Ravenna (IT); Lega Coop. Ravenna (IT); Intesa Soc. Agr. Coop. (IT); Pro. In Carne Scrl (IT); Comune Di Lovas (HR); Provincia di Vukovar -Srijem (HR); P.Z. Lovas (HR) Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Confcooperative Unione Provinciale di Ravenna; C.C.I.A.A. Ravenna; Lega Coop. Ravenna; Intesa Soc. Agr. Coop.; Pro. In Carne Scrl Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Confcooperative Unione Provinciale di Ravenna ,08 euro; C.C.I.A.A. Ravenna 9.843,34 euro; Lega Coop. Ravenna ,54 euro; Intesa Soc. Agr. Coop ,83 euro; Pro. In Carne Scrl 8.998,02 euro AGRO-DEV è parte di un più vasto progetto, avviato già da alcuni anni dai partner, che ha come obiettivo la creazione di una filiera agricola dell area adriatica che risponda a requisiti di qualità, salubrità, genuinità, favorendo l adozione di metodi e tecniche a basso impatto ambientale e introducendo anche metodi di produzioni biologici. Il progetto mira, attraverso una serie di interventi di miglioramento delle condizioni di produzione, trasformazione e commercializzazione, a qualificare i servizi presenti nell area, anche attraverso l attivazione di strutture polivalenti in grado di fungere da coagulante per l intero territorio. - Innovare dal punto di vista agricolo e agro-industriale il territorio di Lovas nella Regione di Vukovar in Croazia, attraverso il trasferimento del modello cooperativistico nell area, dando vita ad un rapporto di collaborazione fra le istituzioni e i rappresentanti degli operatori locali dell area di Vukovar-Lovas e quelli della Regione Emilia-Romagna e Molise - incrementare i livelli occupazionali, in particolare nel settore agricolo ed agro-industriale, attraverso una precisa e mirata attività di formazione rivolta a colmare i gap e le carenze oggi esistenti tra gli operatori del settore rispetto agli standard europei - aumentare la professionalità dei produttori agricoli, creando nel contempo le condizioni per un agricoltura più razionale e rispettosa dell ambiente. - favorire la concentrazione del prodotto e l associazionismo fra i produttori - introdurre servizi qualificati e diffondere fattori innovativi e competitivi. - Inspection trip e selezione partecipanti allo study tour - study tour: verranno organizzati due study tour in Italia della durata di 24 giorni ciascuno nell ambito dei quali si svolgeranno attività formative destinate ai tecnici selezionati sui temi del progetto - tutoring a distanza, che sarà attivato a conclusione del percorso formativo - trasferimento del modello organizzativo cooperativo emiliano-romagnolo del settore agricolo al fine di divulgare e diffondere sia la metodologia organizzativa che l applicazione tecnica produttiva, relativamente ai settori agricoli: orticoltura, frutticoltura, zootecnica, cerealico - costituzione delle Organizzazioni dei Produttori e messa a punto di strumenti ad hoc che facilitino la costituzione delle Organizzazioni, tra cui strumenti di funzionamento. Saranno istituiti ad hoc quattro uffici permanenti a supporto dei produttori e coltivatori interessati all adesione e/o aderenti alle Organizzazioni dei Produttori che avrà le funzioni di animazione e informazione territoriale - workshop partecipativi per il trasferimento del modello cooperativo - ricerche di mercato nei paesi dell Est Europa Piani di marketing - disseminazione e valutazione dei risultati. 47 INTERREG III A

48 AIA ACQUACOLTURA IN ADRIATICO Settore: Pesca Capofila: Provincia di Ferrara (IT) Contatti Capofila: Monia Barca, Durata: gennaio giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Istituto di Oceanografia E Pesca (HR); Museo delle Scienze Naturali di Spalato (HR); Local Development Initiative LIR (BiH); Kea Foundation (AL); Istituto Di Ricerca Veterinaria (AL); Comune Di Cattaro (CG); Eko Centar DELFIN (CG); The Agribusiness Expert s Council (AL); Istituto di Ricerca Veterinaria (AL) Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Provincia di Ferrara Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro 48 INTERREG III A AiA intende scambiare e condividere esperienze, attività e buone pratiche condotte nei siti interni, lagunari e costieri delle due sponde dell Adriatico nel settore dell acquicoltura. La Provincia di Ferrara si occupa da tempo di un ambiente lagunare di notevole dimensione dove, anche per i risultati delle continue azioni di difesa dell ambiente, si sono insediate consistenti attività imprenditoriali di tipo cooperativistico. In tale contesto, il progetto vuole perseguire l avvio di un utile scambio di conoscenze e di esperienze nonché di attività comuni tra la Provincia di Ferrara ed i Partner PAO che operano in ambienti lagunari costieri sulla sponda orientale dell Adriatico. Il progetto mira ad avviare uno scambio di conoscenze, di esperienze e di attività comuni tra la Provincia di Ferrara ed i Partner PAO che operano in ambienti lagunari costieri. AiA prevede azioni diversificate, a seconda delle caratteristiche delle aree coinvolte rilevate nella fase preparatoria del progetto: - affinamento delle tecniche colturali della vongola filippina attraverso stage formativi degli operatori e avvio di una sperimentazione pilota per la sua produzione (Italia-Albania) - installazione in Bosnia-Herzegovina di una stazione di monitoraggio pilota per il rilievo automatico dei principali parametri fisici e chimici dell acqua ove si svolge l attività di acquicoltura, per prevenire frequenti e diffuse morie di pesci (Italia-Bosnia/Herzegovina) - realizzazione di un progetto di ricerca per la caratterizzazione dei diversi siti presenti sia in Croazia che lungo la costa ferrarese, con lo scopo di ottimizzare la produzione/coltivazione di molluschi ove già presente e di tentare la coltivazione di nuove specie in aree diverse (Italia-Croazia) - realizzazione di uno scambio di esperienze, lo sviluppo di analisi e ricerche scientifiche, la messa a punto di metodologie comuni, la creazione di data base e inventari a supporto dello sviluppo dell acquacultura (Italia-Montenegro) - definizione di un piano di medio-lungo periodo per lo sviluppo di collaborazioni tecnico-scientifiche, produttive e commerciali tra i siti coinvolti - organizzazione e sviluppo di stage in Italia per tecnici del settore ittico nel campo delle tecniche di pesca compatibili con l ambiente e con gli stock condivisibili (nel caso del presente progetto attraverso la molluschi-coltura e dell acqua-cultura) e nel campo della trasformazione - studi per la gestione delle risorse ittiche condivisibili dell Adriatico nella prospettiva di un mercato comune; - sostegno ai sistemi di gestione delle risorse ittiche ed alle strutture di supporto dirette al miglioramento della conoscenza, dello scambio di informazioni e dello sfruttamento delle risorse.

49 ANSER Ruolo ecologico delle zone umide per la sosta e lo svernamento degli uccelli acquatici nell Adriatico settentrionale: linee guida per la conservazione e la gestione del patrimonio naturale marino costiero Settore: Ambiente Capofila: Regione Friuli Venezia Giulia (IT) Contatti Capofila: Gabriele Facchin, gabriele.facchin@regione.fvg.it Durata: gennaio dicembre 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Università degli Studi di Udine (IT); Università degli Studi di Trieste (IT); Ente pubblico per la gestione delle aree protette della contea di Spalato e Dalmazia (HR); Museo di scienze naturali di Tirana (AL) Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Agricoltura Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Maria Cristina Benassi, mbenassi@regione.emilia-romagna.it L esigenza di mettere in atto il progetto deriva dalla considerazione dell eccezionale importanza dell area adriatica per la nidificazione, la sosta e lo svernamento di molte specie di uccelli, della contestuale fragilità delle zone umide costiere, tradottasi spesso in degrado degli habitat, e della odierna necessità di conciliare le esigenze di conservazione con il diritto, per gli abitanti delle aree interessate dalla presenza di zone umide, al raggiungimento di livelli economici e occupazionali analoghi a quelli di altri territori. Il progetto trova quindi ulteriore motivazione nella necessità per le amministrazioni competenti, di dare piena attuazione agli strumenti legislativi di riferimento per la protezione della natura nei paesi dell Unione Europea come la Direttiva Uccelli (79/409/CEE) e la Direttiva Habitat (92/43/CEE) che hanno permesso di individuare le aree particolarmente meritevoli di conservazione in previsione di un loro piano di gestione e sviluppo. Da questo punto di vista l acquisizione di dati attraverso studi, ricerche, attività di monitoraggio costituisce la premessa indispensabile per orientare le scelte gestionali, affinché qualsiasi intervento di conservazione non si riveli inefficace o addirittura dannoso. Messa in atto di strumenti per la valutazione del ruolo ecologico delle zone umide costiere per gli uccelli acquatici nelle diverse fasi fenologiche; descrizione organica della presenza delle diverse specie nell area di progetto; realizzazione di un GIS per la gestione dei dati di progetto integrata ad altri dati ambientali; realizzazione di interventi di formazione per la creazione e il rafforzamento delle professionalità nel campo del biomonitoraggio; approfondimento delle conoscenze biologiche ed ecologiche su alcune specie target; possibilità di utilizzare i risultati del progetto per valutazioni sullo stato e la struttura della Rete Natura 2000 nelle aree di studio; elaborazione di linee guida per una gestione integrata comune ai diversi partner delle zone umide nell Adriatico settentrionale, con particolare riferimento all applicazione delle Direttive Uccelli ed Habitat ed al relativo consolidamento della rete Natura La ricaduta delle attività progettuali, in termini di risultati attesi, oltre a rispondere agli obiettivi precedentemente esposti, si tradurrà nel potenziamento della rete di monitoraggio ornitologico attualmente esistente, con particolare riferimento ai gruppi di lavoro afferenti all International Waterfowl Census, nella definizione nel tempo della distribuzione, della consistenza delle popolazioni, delle dinamiche di spostamento degli uccelli acquatici, nell individuazione delle relazioni tra distribuzione degli uccelli acquatici e fattori ambientali (habitat, disturbo, forme di gestione), nell individuazione di nuove metodologie di ricerca, nella definizione dello sfruttamento delle risorse trofiche da parte degli uccelli acquatici, nella definizione dell impatto degli uccelli acquatici sulla biodiversità costiera, nell integrazione delle strutture tecnico-scientifiche dei partner, nella creazione di condizioni favorevoli per l attuazione delle misure di salvaguardia previste dalle direttive comunitarie, nell individuazione di forme di gestione sostenibili comuni a tutta l area di progetto. 49 INTERREG III A

50 A.R.CO. Fondo di Controgaranzia a favore delle PMI delle Regioni Adriatiche Italiane Settore: Sviluppo Locale Capofila: Veneto Sviluppo S.p.a - Regione Veneto (IT) Contatti Capofila: Progetto Arco AT: Regione Veneto - Direzione Industria, dir.industria@regione. veneto.it Progetto ARCO F: Veneto Sviluppo S.p.A, Antonio Peretti, aperetti@venetosviluppo.it Durata: dicembre dicembre 2008 Risorse finanziarie complessive: A.R.CO F euro; A.R.CO AT euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Regione Abruzzo (IT); Regione Marche (IT); Regione Friuli Venezia Giulia (IT); Regione Molise (IT); Regione Puglia (IT); Agenzia croata per le PMI (HR); Ministry of Economy Department of SME-s promotion (AL); Ministry of International Economic Relations of the Republic of Serbia (SCG) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive Commercio e Turismo Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: A.R.CO F euro; A.R.CO AT euro Referente: Andrea Pappacena, apappacena@regione.emilia-romagna.it 50 INTERREG III A Il progetto A.R.CO. è articolato in due sottoprogetti 1. A.R.CO F., che riguarda la costituzione e gestione di un fondo di contro garanzia per le PMI (Piccole e Medie Imprese) 2. A.R.CO AT, che finanzia le attività connesse alla costituzione del fondo e alla formazione e gestione del network informativo necessario ad assicurare il buon funzionamento dello strumento finanziario. Il fondo di contro garanzia è gestito da Veneto Sviluppo S.p.a, società finanziaria della Regione Veneto, in collaborazione con le strutture individuate da tutte le regioni che partecipano al Programma e, per quanto riguarda la Regione Emilia-Romagna, l attività è stata affidata al Servizio Politiche Industriali della Direzione Generale Attività Produttive Commercio e Turismo. organica di soggetti impegnati nel sostegno all integrazione dei sistemi economici transfrontalieri. Il fondo, che sarà attivo fino al 31/12/2008, concede contro garanzie a favore di organismi di garanzia consortile, banche e le società FINEST S.p.a e SIMEST S.p.a nell interesse delle PMI delle regioni adriatiche che effettuano investimenti materiali e immateriali nei PAO. Hanno accesso al fondo le PMI del commercio, industria e turismo appartenenti a diversi settori economici. E prevista anche la realizzazione di workshop informativi sul funzionamento e sull andamento del fondo, rivolte alle associazioni di categoria, agli enti locali ed alle PMI al fine di diffondere informazioni sull esistenza del fondo e sulle modalità di accesso allo stesso. Il fondo A.R.CO. F. mira a sostenere progetti di investimento che le PMI delle Regioni Adriatiche (RAI) intendono realizzare nei Paesi dell Adriatico Orientale (PAO), allo scopo di favorire processi di internazionalizzazione e accrescere le sinergie transfrontaliere che il programma INTERREG III A intende promuovere. Il progetto A.R.CO AT ha l obiettivo di attivare un intenso scambio di know-how tra le regioni dell Adriatico, consentendo lo sviluppo di una rete coerente ed

51 B.A.R.C.A. NELL ADRIAS KOLPOS Beni Antichi, Restauro e Conservazione nei siti Adriatici e valorizzazione della sua antica identità Settore: Cultura Capofila: Fondazione Parco Archeologico di Classe RavennAntica (IT) Contatti Capofila: Lisa Tasselli, tasselli@ravennantica.org Durata: febbraio maggio 2008 Risorse finanziarie complessive: ,67 euro Partenariato: Fondazione Parco Archeologico di Classe RavennAntica (IT); Provincia di Ravenna (IT); Provincia di Rimini (IT); Comune di Rimini (IT); Comune di Cattolica (IT); Città di Dubrovnik (HR); Università di Spalato (HR); Università Popolare aperta di Parendo - Museo Civico del Parentino (HR); Museum of East Bosnia (BiH); Università di Sarajevo (BiH); Serbian Unity Congress (SCG) Enti territoriali della Regione Emilia Romagna coinvolti: Fondazione Parco Archeologico di Classe RavennAntica; Provincia di Ravenna; Provincia di Rimini; Comune di Rimini; Comune di Cattolica Risorse FESR per gli Enti territoriali della Regione Emilia Romagna coinvolti: Fondazione Parco Archeologico di Classe RavennAntica euro; Provincia di Ravenna euro; Provincia di Rimini ,88 euro; Comune di Rimini euro; Comune di Cattolica euro Il progetto è inteso a favorire la creazione di orientamenti culturali rivolti allo studio della storia locale dei popoli dell adriatico e alla conservazione e valorizzazione delle loro più importanti opere artistiche superstiti. Il progetto si articola in due sotto-progetti distinti: B.A.R.C.A. incentrato sullo studio e valorizzazione dell epoca romana, gotica e bizantina, attraverso l analisi, il restauro, la conservazione e la catalogazione dei reperti archeologici e in particolar modo degli antichi mosaici e Adrias Kolpos che invece si focalizza sull epoca pre-romana, che verrà studiato tramite la raccolta e la catalogazione dei testi letterari e la valorizzazione di alcuni siti archeologici portuali. B.A.R.C.A.: - diffusione delle tecniche di restauro dei reperti archeologici ed in particolare dei mosaici antichi - diffusione della cultura dell archeologia e della tutela del patrimonio culturale ai cittadini adriatici, attraverso la promozione presso il grande pubblico dei mosaici antichi e le loro particolari tecniche di restauro. Adrias Kolpos: - definizione e diffusione dei caratteri di un antica identità adriatica - acquisizione e diffusione di conoscenze sulle più antiche vestigia e tracce documentarie dei popoli rivieraschi, mirando a schedare la principale documentazione di cultura locale di età pre-romana, a raccogliere tutta la realtà letteraria superstite di età greca e romana relativa alle culture locali. - Creazione del Centro di eccellenza internazionale del restauro e la conservazione dei mosaici antichi presso il Museo Archeologico di Classe - studio Letterario sull antica identità adriatica - progetto pilota studio Iatreion ambulatorio chirurgico - archeologia e storia: Dinamiche del popolamento, migrazione, traffici fra antichità e basso medioevo - studio di fattibilità itinerari turistici - ristrutturazione e adattamento dell edificio del Museo - valorizzazione dei reperti del Museo Archeologico di Parenzo - valorizzazione del parco archeologico di Marin Getaldi_ di Dubrovnik - restauro e conservazione di Mosaici romani nell area di AQUA-S in Ilidja - realizzazione e diffusione di una ricerca storicoletteraria, accompagnata da studi e valorizzazione di alcuni siti portuali di epoca greca - creazione di un database interattivo, sia a livello locale sia in dimensione transadriatica con i centri che partecipano al progetto - informazione e diffusione. 51 INTERREG III A

52 BIOADRIA ADRIATIC ORGANIC FARMING Settore: Agricoltura Capofila: Associazione Terre dell Adriatico (IT) Contatti Capofila: Gaetano Sinatti, Durata: ottobre giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: ,22 euro Partenariato: Economic Cooperation Network - ECON (BiH); Consorzio Biogargano (IT); Agenzia Regionale per la tutela dell Ambiente - ARTA (IT); Associazione Veneta dei Produttori Biologici (IT); Organic Agriculture Association (AL); Associazione biologica alimentare Terra s (SCG); Pro.B.E.R. - Associazione produttori biologici e biodinamici dell Emilia-Romagna (IT); Contea di Spalato e Dalmazia (HR); Agenzia di Sviluppo Regionale Accreditata (BiH) Ente territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Pro.B.E.R. Associazione produttori biologici e biodinamici dell Emilia-Romagna Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Pro.B.E.R. Associazione produttori biologici e biodinamici dell Emilia-Romagna: euro Referente: Paolo Carnemolla, presidente@prober.it 52 INTERREG III A Il mercato dei prodotti agricoli biologici in Europa raggiunge oggi i 10 miliardi di euro. Proprio l imponente sviluppo del settore, richiede oggi il passaggio ad una nuova fase di rafforzamento delle imprese agricole che ne sono protagoniste, in genere di piccole o piccolissime dimensioni, che hanno quindi necessità assoluta di potenziare le proprie capacità imprenditoriali. In questo contesto BIOADRIA si propone la creazione di una rete permanente di cooperazione tra associazioni di produttori agricoli biologici e strutture collegate, per promuovere lo sviluppo dei servizi per le aziende di produzione agricola e di trasformazione (assistenza tecnica, marketing, integrazione col territorio). - Attivare la cooperazione trans-adriatica fra associazioni di produttori agricoli biologici per creare o potenziare, su standard comuni, servizi alle imprese agricole, in modo da migliorarne le capacità tecniche, imprenditoriali e commerciali - sviluppare nell Adriatico circuiti commerciali dei prodotti agro-alimentari biologici, sfruttando le complementarietà e le sinergie possibili, e impostando strategie commerciali congiunte sia verso l area centro-europea, sia verso l area mediterranea. di una rete permanente, attraverso la quale scambiare informazioni, esperienze e pratiche tecnico-agronomiche; assistenza alle aziende relativamente alla certificazione e al controllo delle produzioni, realizzazione di attività di formazione finalizzate allo sviluppo di capacità imprenditoriale nelle aziende. - Sviluppo e integrazione del mercato dei prodotti agro-alimentari biologici: azione che interviene a supporto delle imprese agricole nello sviluppo di strategie commerciali scientifiche attraverso la costituzione di forme associative di commercializzazione e di acquisto, tramite lo sviluppo di mercati locali e la creazione di una rete di scambio di domanda e offerta fra le due sponde dell adriatico. - Marketing territoriale per la valorizzazione dell agricoltura biologica, finalizzato all impostazione di una strategia di valorizzazione attraverso la costituzione di distretti rurali biologici, e lo sviluppo del consumo sociale (mense scolastiche, ospedali, mense pubbliche) nonché la diffusione di tecniche protezione di identità dei prodotti biologici in risposta ai rischi connessi alla diffusione degli OGM. - Costituzione di una rete permanente di interscambio di informazioni - BioAdriaNet, una rete permanente di coordinamento dei servizi alle imprese costituiti dal progetto. - Sviluppo tecnico dell agricoltura biologica: attivazione

53 BIOLFISH Programma per il miglioramento della qualità e la valorizzazione dell olio di oliva e dei prodotti ittici provenienti da attività di pesca sostenibile e da agricoltura e allevamento biologici della costa adriatica Settore: Agricoltura - Pesca Capofila: Regione Puglia (IT) Contatti Capofila: Giovanni Ninivaggi, g.ninivaggi.pesca@regione.puglia.it Durata: maggio giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: ,45 euro Partenariato: CIBi - Consorzio Italiano per il Biologico (IT); AIAB Puglia (IT); AIAB Veneto (IT); Consorzio Puglia Natura (IT); Coispa Tecnologia & Ricerca (IT); Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale FVG (IT); Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale Veneto (IT); Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale Emilia-Romagna (IT); EKO LIBURNIA - Association for development of ecotourism, organic agriculture and environmental protection (HR); Organic Agriculture Association (AL) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: 9.626,25 euro Referente: Lorenzo Paluan, l.paluan@icea.info BIOLFISH si pone come priorità il coinvolgimento diretto dei produttori di olio di oliva e prodotti ittici biologici, dei buyer internazionali, dei consumatori e delle istituzioni nella promozione dello sviluppo e della valorizzazione della produzione dell olio di oliva e dei prodotti ittici da agricoltura biologica. - Favorire l incontro tra i produttori, i principali compratori internazionali e gli enti, le istituzioni e le associazioni che promuovono e sostengono il metodo di agricoltura biologico - promuovere attività di pesca sostenibile, realizzate con metodi selettivi e rispettosi dell ambiente - favorire la diffusione del metodo di coltivazione e di allevamento biologico nel settore dell olio di oliva e dell acquacoltura - favorire lo scambio e le innovazioni tecniche tra quanti si occupano di olivicoltura di qualità, acquacoltura e pesca sostenibile - facilitare l accesso delle produzioni tipiche e biologiche locali agli schemi di certificazione stabiliti in ambito comunitario - fornire ai produttori del biologico strumenti per impostare adeguate politiche di marketing e di commercializzazione - promuovere manuali di buona prassi per la valorizzazione commerciale dei prodotti ottenuti da agricoltura ed allevamento biologici e da attività di pesca sostenibile. - Creazione di comitati e sportelli BIOLFISH in Croazia, Albania e Italia finalizzati alla creazione di una rete stabile di assistenza per la diffusione della cultura della qualità dei prodotti biologici e per la conversione delle aziende al metodo di agricoltura biologico sia tra gli agricoltori sia tra gli operatori della pesca e dell acquacoltura - organizzazione di seminari di partenariato e manifestazioni territoriali mirati al rafforzamento delle relazioni fra produttori ed operatori del mercato della produzione biologica appartenenti alle diverse aree coinvolte nel progetto - realizzazione di corsi sulle caratteristiche nutrizionali ed organolettiche che intendono diffondere la cultura della qualità e delle produzioni biologiche - conduzione di attività promozionale che prevede la partecipazione a manifestazioni fieristiche, la costituzione di un ufficio stampa e comunicazione, l organizzazione di convegni - istituzione del premio internazionale BIOLFISH, un evento che sarà animato dai diversi partner del progetto con l obiettivo di realizzare uno spazio espositivo attrezzato, in grado di coinvolgere i partecipanti in un percorso personale di scoperta, conoscenza e scambio di esperienze - costituzione del network BIOLFISH, una rete diffusa di rapporti di partenariato basati sui principi dell agricoltura biologica e della sostenibilità ambientale, attraverso cui saranno promossi programmi di promozione, sviluppo e sensibilizzazione sulla qualità dei prodotti. 53 INTERREG III A

54 BIOM-ADRIA Utilizzo Delle Biomasse Come Fonte Energetica Primaria Nei Paesi Del Bacino Adriatico Settore: Energia Capofila: Regione Emilia-Romagna (IT) Contatti Capofila: Massimo Cenerini, Durata: maggio 2007 giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: ,50 euro Partenariato: Iniziativa Centro Europea - In.CE (IT); Institute of nuclear sciences - VINCA (SCG); Serbian Enercy Efficiency Agency SEEA (SCG); Università di Bologna (IT); Centuria RIT (IT) Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Attività produttive, Commercio e Turismo Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: ,63 euro Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Università di Bologna, Centuria RIT Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Università di Bologna ,05 euro; Centuria RIT ,25 euro 54 INTERREG III A BIOM-ADRIA è intende instaurare una efficace cooperazione tra la Regione Emilia-Romagna e la Unione di Serbia e Montenegro sul tema specifico dell utilizzo energetico delle biomasse. Il progetto si inscrive nel quadro di un accordo di cooperazione ed amicizia siglato dalla Regione Emilia-Romagna e dalla Repubblica di Serbia nel giugno 2002 ed include sia un piano istituzionale, orientato allo scambio di buone pratiche nel campo delle politiche energetiche con particolare riferimento alle biomasse, sia un piano tecnico finalizzato ad analizzare le condizioni di fattibilità ed economicità di un impianto pilota di utilizzo di biomasse di piccole dimensioni, che possa essere ripetibile non solo nel territorio target, ma anche più in generale nei PAO. BIOM-ADRIA combina quindi attività sull analisi del contesto istituzionale ed economico delle due regioni partecipanti, finalizzate a fornire indicazioni di buona politica energetica territoriale, con azioni volte alla definizione e costruzione di una filiera delle biomasse in grado di coinvolgere gli attori locali e produrre un positivo impatto in termini di sostenibilità, occupazione e qualificazione delle competenze locali. - Favorire una corretta politica di sviluppo sostenibile nei Paesi adriatici, con particolare riferimento agli aspetti relativi al fabbisogno di energia e alla protezione dell ambiente e della salute - sostenere lo sviluppo e la qualificazione del tessuto imprenditoriale locale tramite la valorizzazione qualificazione delle competenze esistenti. - Promozione della collaborazione inter-istituzionale al fine di rafforzare le relazioni tra le due realtà coinvolte ed attivare un processo di scambio rispetto alle politiche energetiche in generale e a quelle di valorizzazione delle biomasse in particolare. La collaborazione e lo scambio di esperienze verrà realizzata sia sul piano strettamente amministrativo sia sul piano delle buone pratiche relative alla costruzione della filiera sostenibile dell utilizzo energetico delle biomasse - analisi tecnico-economica di fattibilità tecnica per la realizzazione di sistemi energetici integrati basati sull uso estensivo della risorsa biomassa - produzione del progetto preliminare dell impianto prototipo dimostrativo, completo delle relative specifiche funzionali e di processo e di tutte le normative necessarie per la corretta conduzione delle attività di progettazione, costruzione ed esercizio - analisi e promozione della replicabilità dell esperienza pilota nel territorio di Serbia e Montenegro, nonché dei PAO in generale. - promozione degli scambi tra le due realtà coinvolte e diffusione dei risultati del progetto.

55 DILMA Develop Integrate Labour Market of Adriatic Area Settore: Lavoro Capofila: Veneto Lavoro (IT) Contatti Capofila: Tiziano Barone, Durata: maggio giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: ,55 euro Partenariato: Regione Emilia Romagna (IT); Agenzia del Lavoro di Bosnia and Herzegovina (BIH); Ministero del Lavoro, Occupazione e Politiche Sociali della Repubblica Serba (SCG); Croatian Employment Service (HR); Ministero del Lavoro, Affari Sociali e Pari Opportunità (AL); Regione Friuli Venezia Giulia (IT); Regione Marche (IT); Agenzia Regionale Abruzzo Lavoro (IT); Agenzia Regionale Molise Lavoro (IT); Regione Puglia (IT) Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Cultura, Formazione e Lavoro Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Sergio d Alesio, sdalesio@regione.emilia-romagna.it Il progetto opera in un ottica di supporto allo sviluppo sostenibile del territorio transfrontaliero attraverso lo sviluppo di reti di cooperazione nel settore dell occupazione, prevedendo azioni volte a migliorare la conoscenza del mercato del lavoro, a rafforzare la capacità istituzionale e l integrazione dei servizi per l occupazione, a migliorare la qualità dei servizi offerti anche attraverso interventi di qualificazione delle risorse umane definite in base ai fabbisogni territoriali rilevati. - Valorizzare e qualificare le competenze professionali dei dipendenti dei Servizi Pubblici - rafforzare la cooperazione istituzionale al fine di migliorare i Servizi per l Impiego e creare reti tra le amministrazioni locali, operatori privati, istituzioni coinvolte nel progetto sui temi dell occupazione e migrazione, sostenere la rete di parternariato di soggetti pubblici e privati realizzata dal progetto SVILMA - promuovere la costituzione di una organizzazione associativa al fine di valorizzare e stabilizzare la rete - supportare l armonizzazione dei sistemi in vista dell adeguamento delle istituzioni e delle politiche dei paesi PAO a quelle della UE - creare un repertorio delle professioni coinvolte nei processi migratori per motivi economici - sviluppare un azione trasversale per promuovere le pari opportunità con azioni di rete. - realizzazione di quattro progetti di assistenza tecnica verso i Paesi PAO da parte delle Regioni RAI - predisposizione della Banca degli Esperti ROSTER MDL al fine di supportare e valorizzare le expertises presenti nell aerea Adriatica - mantenimento del Centro Risorse del partenariato aggiornato e qualificato sulle problematiche del mercato del lavoro transfrontaliero - qualificazione e sviluppo di professionalità necessarie per poter assumere responsabilità gestionali nell ambito dell organizzazione del Mercato del Lavoro attraverso un Master Internazionale tradizionale e FAD in Politiche del lavoro e servizi per l impiego - integrazione alla rete EURES da parte dei partner PAO coinvolti nel progetto. 55 INTERREG III A

56 DI.R Distretto rurale come modello economico di integrazione dei sistemi produttivi territoriali Settore: Agricoltura Capofila: Regione Puglia (IT) Contatti Capofila: Cosimo R. Sallustio, Durata: marzo 2007 giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: ,29 euro Partenariato: Sviluppo Marche SpA (IT); Provincia di Pesaro e Urbino (IT); CIHEAM-IAMB - Istituto Agronomico del Mediterraneo (IT); Università di Bari (IT); Provincia di Bari (IT); Regione Abruzzo (IT); L Altra Romagna s.c.ar.l. (IT); Regione Molise (IT); HZPSS - Istituto di Estensione dell Agricoltura di Croazia (HR); Moravicki Administrative District (SCG); Ministero di Agricoltura, Gestione delle Acque e Foreste (BIH); Università di Banja Luka (BIH); Ministero dell Agricoltura (AL) Ente territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: L Altra Romagna s.c.ar.l. Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: ,10 euro Referente: Gian Luca Bagnara, g.bagnara@agraria.it 56 INTERREG III A I paesi dell area adriatica presentano, anche se a livelli diversi, numerose caratteristiche territoriali comuni ed insieme problemi e disparità. In particolare, da un punto di vista agronomico ed ambientale, presentano un patrimonio paesaggistico, ecosistemico e morfologico estremamente rilevante che, opportunamente veicolato, potrebbe rappresentare un importante volano per lo sviluppo sostenibile dell area. A tale scopo è necessario mettere in atto un nuovo concetto di cooperazione tra Stati che si sostanzia in sistemi di partenariato tra attori locali diversi. Il progetto DI.R intende rispondere a queste necessità, promuovendo lo sviluppo sostenibile del territorio, l integrazione delle regioni transfrontaliere nonché il rafforzamento istituzionale e l armonizzazione dei sistemi. Il progetto persegue la messa a punto di un modello distrettuale di integrazione dei sistemi produttivi rurali, come strumento di governance per lo sviluppo territoriale locale e transfrontaliero. Nello specifico si intende: - provvedere a definire e condividere modelli organizzativi compatibili con le caratteristiche socio-economiche dei territori rurali dell area comune adriatica - definire un metodo per l analisi dei sistemi territoriali rurali e realizzazione di una piattaforma informatica per la gestione dei dati e la lettura integrata del territorio al fine di formulare potenziali scenari di organizzazione distrettuale - attuare una classificazione delle aree omogenee del territorio provinciale e regionale rispetto ai fabbisogni necessari a favorire il processo di costruzione di sistemi produttivi distrettuali e territoriali - validare la metodologia e lo strumento di governance locale attraverso il coinvolgimento delle amministrazioni locali, provinciali e dell Euroregione Adriatica. I principali risultati previsti sono: - acquisizione e scambio di conoscenze sugli attuali modelli organizzativi territoriali - elaborazione di una metodologia per l analisi dei sistemi territoriali locali finalizzata all identificazione di potenziali distretti rurali e relativi fabbisogni di sviluppo - azioni pilota in aree selezionate per l applicazione della proposta metodologica per l analisi dei sistemi territoriali locali - messa a punto, validazione e diffusione della metodologia e di un supporto informatico gestionale per i policy makers regionali.

57 ECO GOVERNANCE Fondamenti ecologici per la governance dello spazio costiero adriatico: ecologia, monitoraggio e gestione degli ecosistemi acquatici di transizione Settore: Ambiente Capofila: Università degli Studi di Lecce (IT) Contatti Capofila: Oronzo Limone, rettore@unile.it Durata: maggio 2007 giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: ,01 euro Partenariato: Università degli Studi di Bari (IT); Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Puglia (IT); Comune di Nardò (IT); APAT Ministero dell Ambiente (IT); Istituto Centrale per la Ricerca Applicata al Mare (IT); Università degli Studi di Trieste (IT); Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente del Friuli Venezia Giulia (IT); Università degli Studi di Venezia (IT); Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente del Veneto (IT); CNR- Istituto di Scienze Marine ISMAR (IT); Università degli Studi di Bologna (IT); Università degli Studi di Ferrara (IT); Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente dell Emilia Romagna (IT); Università Politecnica delle Marche (IT); Ministero dell Ambiente, delle Foreste e della Gestione delle Acque (AL); Università di Tirana (AL); Ministero dell Agricoltura (CG); Università del Montenegro (CG) Sito web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: ARPA - Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente dell Emilia Romagna Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Rinaldi Attilio, daphne@sod.arpa.emr.it Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Università degli Studi di Bologna; Università degli Studi di Ferrara Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Università di Bologna ,25 euro; Università di Ferrara ,50 euro 57 Il progetto Eco-Governance propone azioni di supporto per la gestione degli ecosistemi acquatici lagunari e di transizione dello spazio costiero Adriatico. La finalità è di superare l attuale frammentazione di competenze esistenti connettendo in un network le agenzie destinate al controllo dello stato di salute degli ecosistemi, le istituzioni accademiche e di ricerca deputate a fornire l innovazione eco-tecnologica e la formazione di risorse umane specializzate per il monitoraggio, gli amministratori e gli end users dello spazio costiero. Il progetto Eco-Governance si pone l obiettivo generale di incrementare, e laddove necessario creare, i rapporti di cooperazione e di networking fra agenzie per l ambiente e l insieme delle istituzioni accademiche e di ricerca in un ambito transnazionale. INTERREG III A Il progetto prevede il supporto alla governance dello spazio Adriatico costiero attraverso: - azioni a breve termine, quali lo scambio di esperienze e best practice, la condivisione di protocolli per la gestione degli ecosistemi lagunari e di transizione, l identificazione di strumenti di analisi della performance della gestione degli ecosistemi; - azioni a lungo termine, attraverso l individuazione e la attivazione di percorsi formativi comuni, cogestiti da amministrazioni, agenzie ed istituzioni accademiche culminanti nell istituzione ed attivazione di un corso di studi biennale di formazione di personale qualificato nell applicazione di procedure di gestione e monitoraggio omogenee per tutta l area del bacino. Il progetto prevede inoltre: - l istituzione di un tavolo tecnico-scientifico per il supporto alla governance degli ecosistemi acquatici lagunari e di transizione nello spazio costiero Adriatico; - la realizzazione di workshop tematici focalizzati su specifici approcci metodologici.

58 FAREADRI Facilitare il Rafforzamento e l Estensione dei partenariati Adriatici Settore: Cooperazione istituzionale Capofila: Regione Emilia-Romagna (IT) Contatti Capofila: Stefania Leoni, SLeoni@Regione.Emilia-Romagna.it Durata: marzo 2007 giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Provincia di Rimini (IT); Provincia di Forlì-Cesena (IT); Provincia di Ravenna (IT); Provincia di Ferrara (IT); Municipalità di Dubrovnik (HR); Municipalità di Tuzla (BiH); Cantone di Zenica-Doboj (BiH); Ministero del Lavoro, Impiego e delle Politiche Sociali (SCG); Municipalità di Novi Sad (SCG); Municipalità di Pancevo (SCG); Municipalità di Kragujevac (SCG); Ministero del Lavoro, degli Affari Sociali e delle Pari Opportunità (AL); Municipalità di Elbasan (AL); Municipalità di Scutari (AL) Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Programmi e Intese, Relazioni Europee e Cooperazione Internazionale Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: ,50 euro Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Rimini; Provincia di Forlì-Cesena; Provincia di Ravenna; Provincia di Ferrara Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Provincia di Rimini euro; Provincia di Forlì-Cesena euro; Provincia di Ravenna euro; Provincia di Ferrara euro 58 INTERREG III A L obiettivo principale del progetto FaREAdri è quello di accelerare il processo di stabilizzazione nell area di cooperazione adriatica e quindi di facilitare il percorso verso la coesione economica e sociale, anche tramite il consolidamento e rafforzamento della rete istituzionale dei rapporti e l accrescimento dell interscambio conoscitivo in materia di sviluppo territoriale. - Accrescere il ruolo dei partenariati adriatici nello sviluppo della politica territoriale d area. - Intensificare il livello di competenza tecnica su politiche europee, opportunità di finanziamento e capacità di utilizzo e gestione degli strumenti finanziari. - creare un Comitato di Cooperazione per l Adriatico (CCA), che promuova e faciliti l individuazione, la programmazione e l attuazione degli interventi sull area e partecipi alla definizione di una strategia regionale di prossimità adriatica. Il progetto sarà principalmente focalizzato su incontri, interscambi di pratiche, discussioni, conoscenze reciproche e confronti sui tavoli politici, finalizzati alla mutua cooperazione e alla ricerca di una possibile armonizzazione dei rispettivi sistemi. Nel dettaglio le attività previste sono: - creazione di una banca dati dei partenariati attivati a livello locale e regionale e degli interventi di cooperazione avviati - identificazione degli attori partecipanti al Comitato di Cooperazione per l Adriatico - realizzazione degli scambi e avvio del CCA - Comitato di Cooperazione per l Adriatico - attivazione del CCA - Comitato di Cooperazione per l Adriatico, una struttura che colleghi le istituzioni pubbliche emiliano-romagnole e i Paesi dell Adriatico, in grado di fornire linee guida e proposte di indirizzo affinché gli enti possano mettere in pratica i principi di prossimità nel quadro delle strategie regionali, nazionali e europee. Il processo di attivazione del CCA sarà coordinato dalla Regione Emilia-Romagna - relazioni con i territori sugli sviluppi degli interventi in corso e della programmazione futura - scambi di personale a livello istituzionale - contributo alla progettualità, attraverso la definizione di una serie di strumenti tecnici e operativi, ma anche metodologie innovative che permettano di focalizzare e ottimizzare le istanze locali, contestualizzandole in ambiti regionali e transnazionali - creazione di partenariati d area - Disseminazione e sensibilizzazione attraverso la creazione di uno spazio web, la realizzazione di conferenze e seminari - allargamento del Comitato di Cooperazione.

59 INFIORE Città fiorite dell Adriatico Settore: Turismo Capofila: Comune di Cervia (IT) Contatti Capofila: Alberto Pilandri, Durata: novembre giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Provincia di Ravenna (IT); Comune di Brindisi (IT); Città di Pola (HR); Comune di Tuzla (BiH); Municipalità di Pancevo (SCG); Municipalità di Scutari (AL); Città di Dubrovnik (HR); Municipalità di Elbasan (AL) Ente territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comune di Cervia; Provincia di Ravenna Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Comune di Cervia euro; Provincia di Ravenna euro In linea con il programma INTERREG III A Transfrontaliero Adriatico, l obiettivo del progetto è portare una rete di città a lavorare assieme su un tema comune, percepito da tutte le città come importante per il proprio sviluppo ambientale e socio-economico. Ci riferiamo ai temi ambientali in generale ed al verde urbano in particolare, visto come strumento sia per migliorare la qualità della vita dei cittadini sia per dare slancio alla promozione turistica di queste città. Promuovere il verde urbano in una prospettiva integrata rappresenta una modalità efficace per sviluppare turismo di qualità, valorizzando l insieme della Regione Adriatica. - Creazione di micro-infrastrutture finalizzate ad incrementare l attrattività turistica delle città partner - promozione della consapevolezza e dell ampliamento della cultura del verde urbano nella regione adriatica - miglioramento dell immagine e dell offerta turistica dell intera regione adriatica, oltre alla qualità dell ambiente - diffusione di nuove tecniche di coltivazione e di nuovi modelli per una gestione sostenibile ed ambientalmente corretta del verde urbano - promozione di scambi formativi e culturali sul tema delle qualità delle città mediante il verde urbano - progettazione e realizzazione di seminari formativi a livello professionale per operatori pubblici, tecnici, urbanisti, architetti urbani - progettazione e realizzazione della manifestazione Adriatico in Fiore come momento di integrazione e lavoro comune fra le città della Regione Adriatica - definizione di un codice comune di comportamento per una gestione sostenibile del verde nella regione adriatica. - Creazione di un network fra le città partner, per la promozione del verde urbano nelle varie aree - realizzazione di workshop formativi ad alto contenuto tecnico-scientifico, da svolgersi a Cervia, rivolti ai responsabili degli enti pubblici, paesaggisti, architetti del verde - progettazione congiunta da parte dei partner di progetto di un area verde urbana (o parco) con un grande valore simbolico, da realizzare in ognuna delle aree territoriali partecipanti al progetto - realizzazione di progetti pilota (piccole infrastrutture) in ogni area partner allo scopo sia di migliorare l attrattività turistica e la qualità dell ambiente urbano, e di promuovere segni tangibili di collaborazione fra i partner - organizzazione di un evento di promozione importante da realizzare a Cervia, intitolato Adriatico in Fiore - disseminazione dei risultati. 59 INTERREG III A

60 IN.RO.SE. Progetto-pilota per l attivazione di collegamenti marittimi tra Emilia-Romagna e Croazia Settore: Trasporti Capofila: Provincia di Ravenna (IT) Contatti Capofila: Alberto Rebucci, arebucci@mail.provincia.ra.it Durata: gennaio dicembre 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Autorità portuale di Ravenna (IT); Comune di Ravenna (IT); CCIAA di Ravenna (IT); Provincia di Ferrara (IT); Provincia di Forlì Cesena (IT); Provincia di Rimini (IT); Comune di Cesenatico (IT); Ministero del Turismo e dei Trasporti (HR); Comune di Pola (HR) Ente territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Ravenna; Autorità Portuale di Ravenna; Comune di Ravenna; CCIAA di Ravenna; Provincia di Ferrara; Provincia di Forlì Cesena; Provincia di Rimini; Comune di Cesenatico Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Provincia di Ravenna euro; Autorità portuale di Ravenna euro; Comune di Ravenna euro; CCIAA di Ravenna euro; Provincia di Rimini euro; Comune di Cesenatico euro 60 INTERREG III A Il progetto IN.RO.SE. rappresenta un intervento efficace per lo sviluppo dei collegamenti marittimi tra le due sponde dell Adriatico, ritenuto presupposto fondamentale per l attivazione di qualsiasi processo di integrazione economica, turistica, culturale tra i due paesi. I servizi realizzati si candidano a svolgere un ruolo importante nel ridurre le disparità tra regioni adriatiche e nel migliorarne la competitività, agevolando gli scambi e il movimento delle persone. Il servizio che si intende attivare con il progetto pilota si può configurare anche come servizio pubblico essenziale per importanti fasce di popolazioni delle due aree, come ad esempio per i lavoratori croati o bosniaci immigrati in Italia e in Europa. Rendere più efficiente la mobilità transfrontaliera attraverso il potenziamento della rete di trasporto intermodale transadriatica; integrare l area adriatica settentrionale con le reti internazionali di trasporto (Corridoio pan-europeo V); migliorare la sostenibilità ambientale dei collegamenti che contribuiscono ad incrementare la qualità dell offerta turistica dell area in chiave integrata. Attraverso l offerta di servizi di trasporto transfrontalieri il progetto IN.RO.SE. si propone inoltre di spostare quote di traffico dalla gomma alle vie d acqua, con un vantaggio notevole in termini ambientali e di sicurezza. Il progetto IN.RO.SE produrrà la redazione di uno Studio di Fattibilità sulle possibilità di sviluppo dei collegamenti marittimi per passeggeri e merci tra i porti dell Emilia-Romagna ed i corrispondenti scali croati, con particolare riferimento ai porti dell area centro-settentrionale. Il progetto prevede inoltre due progetti pilota: il primo contempla la creazione di un collegamento marittimo di linea tra il porto di Ravenna e un porto croato corrispondente, mentre il secondo riguarda l attivazione di collegamenti marittimi di tipo leggero, tra i porti di Rimini e Cesenatico e i porti della Croazia settentrionale, al fine di migliorare e integrare l offerta turistica tra le aree romagnola e croata. Inoltre sono previsti piccoli interventi infrastrutturali per il miglioramento degli scali passeggeri per i porti di Ravenna, Cesenatico e Rimini e azioni di disseminazione, trasferimento di buone prassi, informazione e promozione.

61 INTEGRA Sviluppo di un modello integrato di monitoraggio, pianificazione e gestione sostenibile per la valorizzazione delle aree protette Settore: Ambiente Capofila: CIHEAM-IAMB Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (IT) Contatti Capofila: Damiano Petruzzella, petruzzella@iamb.it Durata: febbraio 2007 giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: ,28 euro Partenariato: Altra Romagna (IT); Regione Puglia (IT); Provincia di Lecce (IT); Università di Bari (IT); Sviluppo Marche (IT); Provincia di Pesaro e Urbino (IT); Regione Molise (IT); Regione Abruzzo (IT); Agenzia Regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo (IT); Istituto croato estensione agricola (HR); Ministero ambientale, forestale e delle acque albanese (AL); Ministero delle scienze e della protezione ambientale serbo (SCG); Facoltà di Agricoltura di Banja Luka (BiH); Istituto per la tutela ambientale serbo (SCG); Ministero Federale dell Agricoltura, gestione acque e foreste della Bosnia-Herzegovina (BiH) Ente territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: L Altra Romagna Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: ,46 euro Referente: Romano Casamenti, direzione@altraromagna.net Al fine di favorire la coesione regionale fra i PAO e tra questi e le RAI, il progetto propone la costituzione di un sistema integrato di raccolta dei dati e di monitoraggio e la realizzazione di politiche di tutela coerenti e coordinate attraverso l elaborazione concertata di Linee Guida e di sistemi informativi (incluse banche dati) per il monitoraggio, la pianificazione e la gestione sostenibile e integrata delle aree protette dell euroregione adriatica nel quadro dell adeguamento agli standard ambientali comunitari. L obiettivo generale è quello di favorire la cooperazione transfrontaliera fra Amministrazioni Pubbliche, al fine di consentire la valorizzazione sostenibile e condivisa delle aree protette nello spazio Adriatico. Tale scopo sarà perseguito attraverso l ampia partnership coinvolta nel progetto (n 14 partner di n 8 paesi) coinvolta sia nelle attività specifiche di progetto che nei network, che favorirà la più ampia concertazione nella elaborazione delle linee guida e, in particolare la loro implementazione nei singoli paesi. Nello specifico il progetto mira a supportare: - Promozione dello sviluppo sostenibile del territorio urbano, rurale e costiero attraverso il sostegno della tutela dell ambiente; - Integrazione delle regioni transfrontaliere e superamento delle barriere e delle condizioni di perifericità, attraverso il rafforzamento dell imprenditorialità e la creazione di una situazione favorevole allo sviluppo delle PMI, compresi i settori del turismo e della pesca e al miglioramento della competitività complessiva del sistema produttivo; - Rafforzamento istituzionale, armonizzazione dei sistemi, aumento della cooperazione giuridica ed amministrativa. - Attivazione e consolidamento di un network internazionale e di un tavolo permanente di concertazione che coinvolga tutti gli attori del processo di gestione (Pubbliche Amministrazioni, mondo della ricerca, società civile); - Sviluppo di un sistema informativo di supporto al processo decisionale di governo dei territori in grado di acquisire dati, rappresentarli in forma cartografica, simulare scenari collegati alle scelte di politica del territorio, che permettano di misurare la sostenibilità delle scelte operate dalle istituzioni pubbliche finalizzate alla gestione e valorizzazione delle aree naturali protette, attraverso l uso/confronto del sistema di indicatori condiviso; - Realizzazione di Progetti Pilota: applicazione e messa a punto del sistema informativo in 5 aree-pilota selezionate nei Paesi partner; - Elaborazione ed adozione di Linee Guida condivise per la pianificazione e la gestione sostenibile di aree naturali protette. 61 INTERREG III A

62 ITAC Innovation Technology for Adriatic Competitiveness Settore: Sviluppo Locale Capofila: Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Ancona (IT) Contatti Capofila: Davide Frulla, davide.frulla@an.camcom.it Durata: ottobre maggio 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Trieste (IT); Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura di Venezia (IT); Unione delle Camere di Commercio del Veneto (IT); Camera di Commercio di Ravenna (IT); Camera di Commercio Industria Agricoltura e Artigianato dell Aquila (IT); Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Teramo (IT); Camera di Commercio di Chieti (IT); Camera di Commercio Industria Artigianato di Foggia (IT); Unione delle Camere di Commercio dell Albania (AL); Camera di Commercio e Industria di Durazzo (AL); Camera di Commercio Regionale di Uzice (SCG); Società Comunale Ponisavlije Pirot (SCG); Camera di Commercio del Montenegro (CG); Camera di Commercio Una-Sana (BIH); Camera dell Economia di Spalato (HR) Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Camera di Commercio di Ravenna Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Giuseppe Molinari, giuseppe.molinari@ra.camcom.it 62 INTERREG III A Il progetto mira a rafforzare il ruolo delle Camere di Commercio dell area adriatica per sostenere l innovatività delle piccole e medie imprese nell ambito di un iniziativa di sistema su scala transnazionale rivolta in particolare ai settori della meccanica, tessile, agro-alimentare e nautica. Il progetto poggia sulla prospettiva di uno sviluppo del sistema di cooperazione nei settori economici direttamente legati al mondo delle PMI, seppur in presenza di notevoli differenze delle produzioni delle due aree, dovute alle forti divergenze esistenti nei sistemi economici, amministrativi e giuridici. - Supportare la diffusione di know-how attraverso la costituzione di un network tra le Università e i Centri di ricerca e Camere di Commercio, per facilitare il trasferimento della ricerca alle PMI - realizzare azioni di supporto alla nascita di nuove imprese innovative, attraverso attività di scouting o tramite l utilizzo di tecniche e strumenti di Business and Technology Intelligence - individuare, mediante Technology Tranfer & Licensing Manager (TT&LM), ambiti imprenditoriali non ancora sufficientemente sviluppati in particolare in contesti sensibili ai processi di riconversione - codificazione di best practices nella strutturazione di aggregazioni di imprese - definizione di un ruolo strategico del sistema camerale nell area adriatica per la crescita delle PMI in termini di aggregazione ed innovazione. - Costituzione network progettuale - analisi territoriale per settore produttivo - organizzazione di fiere tecnologiche e circoli della conoscenza - analisi territoriale per settore produttivo delle caratteristiche produttive ed economiche delle aree territoriali coinvolte, prendendo in esame i potenziali stakeholders ed i settori - selezione delle imprese su cui verranno effettuati i check-up tecnologici finalizzati alla costituzione di una rete di monitoraggio sistematico dei fabbisogni tecnologici manifestati dalle imprese dei vari settori - trasferimento di know-how tecnologico e avvio di nuove imprese - sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali nell ambito della ricerca universitaria - creazione di spin-off - costituzione di tavoli di concertazione con le banche locali.

63 I.TE.SA. Valorizzazione Turistica delle Dimore Storiche nelle aree INTERREG Italia Adriatico Settore: Turismo Capofila: Associazione Ville Venete & Castelli (IT) Contatti Capofila: Giuliano Bellemo, Durata: febbraio 2007 giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: L Altra Romagna (IT); Provincia di Isernia (IT); Regione Puglia (IT); Associazione le Marche Segrete O.N.L.U.S. (IT); Consorzio Friulialberghi (IT); Regione Abruzzo (IT); Istituto Regionale per la Protezione dei Monumenti Culturali (SCG); Ministero della Cultura e Media del Montenegro (CG); Istituto per i Monumenti Culturali (AL) Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: L Altra Romagna scarl Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Christian Castorri, christian.castorri@provincia.fc.it Il Progetto I.TES.A. è stato pensato per promuovere a livello globale le potenzialità turistiche dell area adriatica facendo leva sulla valorizzazione delle dimore storiche e sulle offerte naturalistiche, artigianali e delle tradizioni popolari non ancora adeguatamente promosse. - Costituire un network di operatori pubblici e privati per la valorizzazione delle dimore storiche esistenti sui territori transfrontalieri dell Adriatico in modo da arricchire l offerta culturale adriatica stimolando il recupero delle dimore storiche in un ottica di rivitalizzazione delle aree collegate alla compatibilità ambientale - definire le modalità per strutturare un offerta di ospitalità integrata con il territorio ed articolata nelle proposte, incrementando la qualità e la diversità dei servizi turistici - creare un ambiente sinergico per facilitare i rapporti con le imprese produttive, industriali ed artigiane locali, incentrando la cooperazione tra soggetti economici per lo sviluppo di progetti comuni - contribuire alla definizione di comuni approcci strategico-gestionali orientati allo sviluppo dell economia locale per un utilizzo integrato e compatibile del patrimonio storico-culturale. all offerta di servizi turistici - attuazione di un censimento sistematico delle dimore storiche e dei castelli del territorio transfrontaliero dell adriatico (integrando i dati regionali esistenti) e pubblicazione dei risultati - raccolta di studi e ricerche sugli aspetti storici che legano le dimore storiche a vantaggio di una fruibilità transfrontaliera e per l individuazione di percorsi tematici itineranti e comuni - individuazione e pubblicazione della documentazione di riferimento delle risorse dei territori circostanti alle dimore storiche (aspetti paesaggistici, architettonici, culturali, enogastronomici, produttivi, itinerari collegati alla nautica da diporto) - costituzione di una rete informativa a supporto del Network, finalizzata alla condivisione delle informazioni e delle campagne di marketing - attività mirata alla ricerca, analisi ed all integrazione delle diverse piattaforme informative esistenti nell area transfrontaliera e per lo sviluppo di moduli software di interfaccia e collegamento. 63 INTERREG III A - Costituzione di un Network delle dimore storiche dell entroterra transfrontaliero adriatico dedicati

64 LO.DE Creazione di Punti per lo sviluppo locale nelle aree transfrontaliere adriatiche Settore: Sviluppo Locale Capofila: Unioncamere Veneto (IT) Contatti Capofila: Roberta Lazzari, Durata: maggio maggio 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Camera di Commercio di Ravenna (IT); Camera di Commercio di Padova (IT); Venezia Opportunità - Azienda Speciale della Camera di Commercio di Venezia (IT); Camera di Commercio di Rovigo (IT); Centro Estero Veneto (IT); Unione regionale delle Camere di Commercio del Molise (IT); Agenzia di Sviluppo - Azienda Speciale Camera di Commercio di Chieti (IT); Euro Info Correspondence Centre Zagreb - Camera Croata per l Economia (HR); Camera della Contea di Rijeka (HR); Camera della Contea di Split (HR); Camera della Contea di Pola (HR); Segretariato per la Cooperazione Regionale e Internazionale del Consiglio Esecutivo di AP Vojvodina (BiH); Ufficio di Sarajevo della Camera di Commercio Italo-Bosniaca (BiH); Euro Info Relais Centre - Zrenjanin (SCG) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Camera di Commercio di Ravenna Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Giovanni Casadei Monti; giovanni.monti@ra.camcom.it 64 INTERREG III A Il progetto attua interventi specifici a supporto dell imprenditoria locale nei processi di cooperazione economica transfrontaliera al fine di potenziare la rete tra le regioni adriatiche italiane e i Paesi dell Adriatico orientale (PAO). Esso si propone principalmente di creare un vero e proprio network di punti di sviluppo locale nei territori dei PAO per fornire informazioni, assistenza, consulenza, appoggio per start up e delocalizzazione agli imprenditori italiani delle regioni adriatiche, nonché di formare il personale dei centri che offrono servizi alle PMI. Il modello di cooperazione transfrontaliera presentato costituirà una sorta di punto di sviluppo locale sperimentale che potrà essere successivamente utilizzato al fine di creare un vero e proprio network nell intera regione adriatica. Sviluppare l imprenditoria locale attraverso l offerta di servizi mirati rivolti agli operatori economici italiani e locali e supportare relazioni a rete tra le imprese dell area interessata in modo da consentire sia un reciproco scambio di buone pratiche di sviluppo imprenditoriale sia un efficace trasferimento di know how settoriale. Il progetto si prefigge inoltre di rafforzare la collaborazione e il raccordo con le Camere di Commercio, le Associazioni di categoria, le Istituzioni italiane presenti in loco, le banche italiane e gli altri organismi di analoga natura. LODE crea dei Punti di Sviluppo Locale ubicati nei Paesi PAO con funzione di assistenza locale per gli imprenditori italiani delle Regioni Adriatiche, per agevolarli nell avvio e nello sviluppo delle proprie attività commerciali e produttive. All interno dei punti di sviluppo locale opereranno degli operatori italiani di supporto sia alle imprese italiane che delocalizzano, sia alle imprese locali che operano sul territorio, fungendo da mediatori e consulenti con riferimento alla realtà socio-economica e produttiva locale. I centri erogano servizi di informazione, assistenza, consulenza, appoggio per start up e delocalizzazione, e ricerca di personale qualificato. I centri promuovono inoltre l utilizzo, nell ambito dei contratti internazionali, di strumenti alternativi di risoluzione delle controversie (ADR) quali la conciliazione e l arbitrato, sia nelle forme tradizionali sia attraverso l utilizzo di tecniche on-line e di attività di animazione e comunicazione seminariali.

65 MAESTRO fostering innovative training Methodologies for A new holistic cultural Tourism approach Settore: Cultura Capofila: Comune di Chiaravalle (IT) Contatti Capofila: Daniela Montali, controllogestione@comune.chiaravalle.an.it Durata: gennaio 2007 maggio 2008 Risorse finanziarie complessive: ,87 euro Partenariato: Biblioteca comunale di Varazdin Metel Ozegovic (HR); Museo e Galleria francescana Gorica Livno (BIH); Prefettura di Durazzo (AL); Università degli Studi di Ferrara (IT); Università Politecnica delle Marche (IT); Comune di San Leo (IT); Sviluppo Marche (IT); Comune di Pesaro (IT); Comune di Fossacesia (IT); Comune di Codigoro (IT); Comune di Cattolica/Museo della Regina (IT) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comune di Codigoro; Università degli Studi di Ferrara; Comune di Cattolica Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Comune di Codigoro ,59 euro; Università degli Studi di Ferrara ,83 euro; Comune di Cattolica 5.810,71 euro Referente: Comune di Codigoro, Daniele Rossi, drossi@comune.codigoro.fe.it; Università degli Studi di Ferrara, Livio Zerbini, zrl@unife.it; Comune di Cattolica, Maria Luisa Stoppini, museo@ cattolica.net MAESTRO intende supportare le comunità locali transfrontaliere coinvolte nel progetto nel processo di definizione e partecipazione a progetti di cooperazione finalizzati alla valorizzazione dell area Adriatica, ne incentiva lo sviluppo verso standard sempre più vicini a quelli comunitari ed inoltre sostiene la creazione di un identità collettiva comune ed il rafforzamento del senso di appartenenza. L analisi preliminare prevista, che andrà ad indagare criticità e potenzialità connesse all offerta culturale integrata dell area, permetterà di focalizzare con precisione le situazioni-problema in modo da offrire situazioni-obiettivo condivise ed omogenee. - Promuovere l integrazione e la collaborazione tra le istituzioni coinvolte per creare un sistema culturale integrato a livello transfrontaliero attraverso lo scambio sia delle buone prassi sia delle problematiche incontrate. - promuovere il processo di integrazione tra gli operatori culturali della formazione e dell istruzione - innovare gli approcci didattici alla cultura e alla fruizione dei beni culturali (turismo culturale) - armonizzare i sistemi culturali transfrontalieri attraverso un comune modello formativo rivolto agli operatori culturali. Nello specifico il progetto intende: - mappare le competenze degli operatori delle istituzioni culturali coinvolte (biblioteche, abbazie, musei, teatri ecc.), al fine di definire un set di conoscenze multidisciplinari finalizzato a dare risposta alle esigenze culturali e turistiche di realtà locali target (municipalità e comuni medio-piccoli fuori dagli usuali percorsi turistici); - sperimentare un modello formativo innovativo per l operatore del turismo culturale integrato che sappia convogliare competenze orizzontali e verticali e allo stesso tempo operare in sistemi culturali diversi. - Analisi delle strutture culturali partner e ricerca dei contesti storico-territoriali di riferimento - mappatura delle competenze delle istituzioni culturali - selezione, analisi e scambio di best practices - elaborazione del Competence-Kit - analisi dei fabbisogni (GAP analysis) - elaborazione e sperimentazione di un modello formativo per animatore/operatore di turismo culturale integrato Laboratori sperimentali itineranti ed eventi seminariali partecipativi - creazione di una rete di partenariato diffusa tra 3 partner PAO e 9 partner RAI - ideazione e la realizzazione di Laboratori sperimentali itineranti ed eventi seminariali partecipativi in tutte le aree coinvolte nel progetto - disseminazione dei risultati progettuali. 65 INTERREG III A

66 MA.H.L.DE.NET Mare Hadriaticum Reti Transfrontaliere per la Democrazia Locale Settore: Cooperazione Istituzionale Capofila: Regione Friuli Venezia Giulia (IT) Contatti Capofila: Graziano Lorenzon, Durata: aprile ottobre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Università di Padova (IT); Università di Venezia (IT); Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia (IT); Università di Trieste (IT); Comune di Mogliano Veneto (IT); IAL Friuli Venezia Giulia (IT); Regione Puglia (IT); Associazione Ambasciata della Democrazia Locale a Zavidovici Onlus (IT); Associazione delle Agenzie della Democrazia Locale (FR); Agenzia della democrazia Locale - Sisak (HR); Agenzia della Democrazia Locale - Osijek (HR); Agenzia della Democrazia Locale di Verteneglio - Istria (HR); Associazione Progetto Prjiedor - Agenzia della democrazia Locale (BiH); Agenzia della Democrazia Locale di Subotica (SCG); Agenzia della Democrazia Locale del Montenegro (CG) Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive, Commercio, Turismo Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Silvano Bertini, sbertini@regione.emilia-romagna.it 66 INTERREG III A Il progetto coinvolge Enti Locali, Università, Agenzie, ONG e Associazioni impegnate in iniziative di promozione della democrazia locale in una effettiva cooperazione istituzionale al fine di aumentare le occasioni di interazione fra gli attori economici e sociali che gravitano nell area balcanica e mediterranea. Il progetto punta al rafforzamento della dimensione locale, che riveste un ruolo strategico nel processo di integrazione europea attraverso la creazione e il supporto alle reti di cooperazione economica e politica transfrontaliere e transnazionali, animate da autorità, istituzioni locali e regionali. I principali risultati attesi dal progetto riguardano la costruzione di un quadro conoscitivo delle pratiche di democrazia locale, la mappatura delle reti transfrontaliere e degli attori della democrazia locale sperimentati negli ultimi anni nel contesto italiano e nei PAO. Sono previste osservazioni dirette, analisi comparative e workshop di ADL e dell ALDA. Saranno inoltre attivate azioni pilota di learning by doing nell ambito della democrazia partecipativa e laboratori territoriali di democrazia locale con scambi di esperienze e animazione. Mettere in atto un processo di valutazione sia della qualità della democrazia dell area transfrontaliera adriatica, sia del sistema di rete come elemento qualificante l efficacia delle azioni di sviluppo locale, della cooperazione politica ed economica. Il progetto si propone inoltre di valorizzare le componenti di autogoverno come risorse fondamentali della costruzione democratica e di migliorare le pratiche di governance locale a sostegno delle PMI.

67 MEM Monitoraggio Elettromagnetico Ambientale nelle bande ULF-ELF-VLF- LF (o.001hz-100khz) Settore: Ambiente Capofila: Regione Abruzzo (IT) Contatti Capofila: Barbara Togna, Durata: giugno maggio 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Università di Ferrara (IT); Osservatorio Geofisico - L Aquila (IT); Regione Molise (IT); Università di Tirana (AL); Istituto Geomagnetico di Grocka (SCG) Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Università di Ferrara Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Giovanni Santarato, g.santarato@unife.it Progetto scientifico e tecnologico incentrato sul monitoraggio continuo del fondo elettromagnetico ambientale, mediante l utilizzo di tecniche interferometriche a larga banda, tecniche innovative suscettibili di importanti ricadute anche in campo industriale. La rete interferometica oggetto del progetto è in grado di misurare sia campi elettromagnetici estremamente flebili, come quelli di origine sismica, sia campi elettromagnetici enormemente più intensi, quali ad esempio quelli artificiali prodotti dagli impianti industriali. Questa tecnica costituisce un potente strumento d indagine per ottenere una mappa tridimesionale, su scala regionale, del rumore elettromagnetico di fondo. Il progetto sviluppa a livello tecnologico un apparato per interferometria a larga banda per il monitoraggio continuo del fondo elettromagnetico ambientale, conduce indagini sulle manifestazioni elettromagnetiche di origine interna alla terra e sulle emissioni di gas radon associate con fenomeni sismici e realizza attività di studio sia dei fenomeni elettromagnetici correlati con i cambiamenti climatici globali, in particolare con la variazione della temperatura media planetaria sia relativamente alla caratterizzazione dell ambiente elettromagnetico prodotto da sorgenti naturali e artificiali e analisi delle possibili interazioni con la biosfera. Inoltre è prevista una fase di studio dei fenomeni elettromagnetici di notevole importanza scientifica che hanno origine nella magnetosfera, nella ionosfera e nella cavità terra-ionosfera. 67 INTERREG III A Realizzare mappe tomografiche tridimensionali dettagliate, su scala regionale, del rumore elettromagnetico di fondo attraverso l utilizzo dell interferometro. Le mappe identificate oltre a riportare la distribuzione spaziale delle sorgenti elettromagnetiche, caratterizzano i segnali emessi dalle sorgenti stesse mediante una serie di parametri definiti. Attraverso la raccolta di tali informazioni, che costituiscono il punto di partenza per studi in ambito sismico, climatico, biologico e geomagnetico il progetto mira ad ottenere una caratterizzazione dettagliata dell ambiente elettromagnetico dell Italia centrale.

68 N.A.P. Network of Adriatic Parks Settore: Turismo Capofila: DELTA 2000 Soc. cons. a.r.l. (IT) Contatti Capofila: Angela Nazzaruolo, Durata: marzo 2007 giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: ,76 euro Partenariato: Associazione Mediante (IT); Orizzonte Soc. Coop A R.L. (IT); Enaip FVG (IT); Comune Di Staranzano (IT); Ente Parco Regionale Veneto Delta Del Po (IT); Gal Polesine Delta Po (IT); Parco Delta Po Emilia-Romagna (IT); Provincia di Ravenna (IT); CCIAA Italo-Bosniaca (IT); Alisei (IT); Università degli Studi di Bologna (IT); Ente Autonomo Parco Nazionale d Abruzzo, Lazio E Molise (IT); Ente Parco Nazionale del Gargano (IT); Masmedia Dhe Mjedisi (AL); Balkans Youth Link Albania (AL); Parco Nazionale Del Kozara (BiH); Parco Naturale Hutovo Blato (BiH); Città di Dubrovnik (HR); Comune Di Cacak (SCG) Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Delta 2000 Soc. Cons. A R.L.; Parco Delta Po Emilia-Romagna; Provincia di Ravenna; CCIAA Italo-Bosniaca; Alisei; Università di Bologna Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Delta 2000 Soc. Cons. A R.L ,95 euro; Parco Delta Po Emilia-Romagna ,24 euro; Provincia di Ravenna 1.882,55 euro; Cciaa Italo-Bosniaca 2.083,69 euro; Alisei 7.190,07 euro; Università di Bologna euro 68 INTERREG III A Nello sviluppo di un sistema turistico eco-compatibile, i parchi naturali rappresentano gli attrattori principali per i visitatori. Con il progetto si intende promuovere, valorizzare e conservare le risorse naturali che costituiscono le aree Parco e le oasi naturalistiche Adriatiche attraverso la realizzazione della messa in rete dei servizi offerti, con il ricorso a strumentazioni informatiche. Si mirerà ad offrire ai flussi eco-turistici una serie di informazioni attualmente difficili da ottenere e favorire, attraverso la strutturazione della rete dei Centri Visita e degli operatori, il dialogo transnazionale di carattere scientifico, culturale ed educativo; il trasferimento di buone prassi, la formazione e lo start up di imprese operanti nel settore del turismo responsabile, la condivisione di metodologie e del metodo partecipativo di coinvolgimento degli operatori locali, nonché la promozione e commercializzazione congiunta e reciproca. - Creare un network tra i parchi dell area RAI ed i paesi PAO attraverso il supporto informatico ed il potenziamento dei trasporti nautici - diversificare l offerta turistica in un ottica eco-sostenibile del bacino Adriatico e nei diversi paesi partner per favorire la destagionalizzazione turistica - mettere a sistema le informazioni turistiche e la prima accoglienza nelle aree Parco dei diversi territori - migliorare le possibilità di fruizione di aree naturalistiche tramite l uso delle moderne tecnologie e della nautica da diporto per far conoscere aree al momento meno conosciute dell area Balcanica - sviluppare nuove opportunità di lavoro, nuove competenze e nuove attività economiche connesse al turismo ambientale - sensibilizzare i giovani in merito alla ricchezza e bio-diversità delle diverse aree Parco e della loro integrazione in un sistema di bacino Adriatico - posizionare l area adriatica sui mercati internazionali proponendo pacchetti turistici integrati. Il progetto prevede: 1. la creazione della Scuola Europea di Formazione sul Welfare - sui servizi sociali per operatrici/operatori delle associazioni e per i quadri delle amministrazioni pubbliche dei Paesi partner; 2. la creazione di un Comitato tecnico per la gestione del Centro, per la programmazione didattica e per il coordinamento del progetto; 3. la costruzione e gestione di reti tematiche, tra cui una rete di scambi di competenze sulle politiche di welfare, una rete sullo scambio di competenze di genere per le operatrici, una rete sull impresa sociale rivolta alle associazioni; 4. interventi di formazione per la creazione e gestione di banche dati; 5. convegni e stage seminariali; 6. la creazione, insieme ai Paesi PAO, di un sistema di teledidattica e di informazione.

69 NEPTUNE Sviluppo e potenziamento di attività turistiche Settore: Turismo Capofila: Regione Marche (IT) Contatti Capofila: Paola Marchegiani, paola.marchegiani@regione.marche.it Durata: ottobre giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Prefettura della regione di Durazzo (AL); Università di Spalato (HR); Provincia di Ascoli Piceno (IT); Sistema Museale della Provincia di Ancona (IT); Provincia di Pesaro e Urbino (IT); Regione Marche (IT); Provincia di Macerata (IT); Comune di Cesenatico (IT); Provincia di Venezia (IT); Marco Polo System G.E.I.E. (IT); Comune di Molfetta (IT) Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comune di Cesenatico Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Davide Gnola, museomarineria@cesenatico.it Il progetto intende promuovere la ricerca e la valorizzazione del patrimonio di cultura materiale, di tecniche di pesca, di elementi di valenza storica legati alla società marinara adriatica, all ittiturismo e alla pescaturismo. Si vuole valorizzazione dal punto di vista turistico la risorsa mare nella sua valenza storica, antropologica e della pesca-turismo. Il progetto prevede un attività di catalogazione delle testimonianze della civiltà marinara adriatica (antichi documenti, cronache locali, tradizione orale delle ultime generazioni della stagione della pesca velica e della piccola navigazione commerciale) finalizzata alla realizzazione di un percorso espositivo da inserire nella rete dei musei marittimi adriatici. - Promuovere la creazione di un unico database adriatico contenente tutte le informazioni sulla civiltà marinara adriatica - promuovere e migliorare la cooperazione tra i partner attraverso lo scambio di metodologie di lavoro (condivisione del know how in campo catalografico) e collaborazione alla creazione di eventi di incontro e di scambio (workshop e meeting, mostra itinerante e virtuale) - creare una maggiore conoscenza e consapevolezza delle comuni radici storiche della tradizione della pesca costiera adriatica favorendo la nascita di una rete museale unica della sponda occidentale ed orientale del Mare Adriatico - promuovere lo scambio di esperienze nel campo dell itticultura e della pescaturismo al fine di valorizzare e promuovere le aree costiere del bacino adriatico attraverso nuovi percorsi turistici e di conoscenza stessa del territorio e degli operatori di settore. - Ricerca, studio e catalogazione della civiltà marinara adriatica e della realtà ittituristica adriatica - ricognizione normativa riguardo la legislazione sia nei paesi PAO sia nei paesi RAI in materia di ittiturismo - ricerca e studio delle esperienze di ittiturismo (se presenti) sia nei paesi PAO sia nei paesi RAI - upload dei dati catalografici nei siti istituzionali di tutti i partner - allestimento della mostra LA CIVILTA MARINARA ADRIATICA - produzione e realizzazione filmato sulle attività di pesca contemporanea - istituzione di un Centro per la documentazione e la valorizzazione della civiltà del mare in Adriatico - creazione del sistema dei musei della pesca e della piccola navigazione adriatiche - condivisione e adozione di una Carta per la tutela e la valorizzazione della Civiltà Marinara in Adriatico. 69 INTERREG III A

70 NEW Network Europeo per il Welfare Settore: Politiche Sociali Capofila: Provincia Forlì-Cesena (IT) Contatti Capofila: Giuliana Mazzotti, Durata: giugno novembre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Provincia di Ferrara (IT); Comune di Forlì (IT); Provincia di Ravenna (IT); Provincia di Rimini (IT); Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali Albanese (AL); Comune di Elbasan (AL); Comune di Scutari (AL); Centro Donna Hapa te Lehte di Scutari (AL); Centro Donna Henare di Elbasan (AL); Ministero del Lavoro e Politiche Sociali Serbo (SCG); Comune di Novi Sad (SCG); Comune di Kragujevac (SCG); Comune di Pascevo (SCG); Comune di Tuzla (BiH); Associazione Tuzlanska Amica (BiH); Tjeter Vision Tuzla (BiH); Centro Sociale Balashe Tuzla (BiH) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia Forlì-Cesena; Provincia di Ferrara; Comune di Forlì; Provincia di Ravenna; Provincia di Rimini Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Provincia Forlì-Cesena euro; Provincia di Ferrara euro; Comune di Forlì euro; Provincia di Ravenna euro; Provincia di Rimini euro 70 INTERREG III A Il progetto NEW riguarda il rafforzamento istituzionale, la creazione di reti e l armonizzazione dei sistemi dei Paesi PAO partner del progetto attraverso la formazione professionale di operatori pubblici e privati sulle politiche di welfare, con particolare attenzione alla componente di genere. Rafforzare le istituzioni centrali e decentrate e le organizzazioni della società civile per metterle in grado di applicare le legislazioni esistenti nei Paesi partner in materia di politiche di welfare, attraverso una accresciuta capacità di quadri, dirigenti e operatori relativamente alla programmazione, realizzazione e gestione dei servizi sociali e al decentramento amministrativo dei servizi di welfare. Il progetto si propone inoltre di favorire, all interno dei paesi partner la cooperazione tra istituzioni per l armonizzazione dei sistemi e per il rafforzamento della rete dei servizi sociali per la prevenzione e tutela delle fasce vulnerabili. pubbliche dei Paesi partner; 2. la creazione di un Comitato tecnico per la gestione del Centro, per la programmazione didattica e per il coordinamento del progetto; 3. la costruzione e gestione di reti tematiche, tra cui una rete di scambi di competenze sulle politiche di welfare, una rete sullo scambio di competenze di genere per le operatrici, una rete sull impresa sociale rivolta alle associazioni; 4. interventi di formazione per la creazione e gestione di banche dati; 5. convegni e stage seminariali; 6. la creazione, insieme ai Paesi PAO, di un sistema di teledidattica e di informazione. Il progetto prevede: 1. la creazione della Scuola Europea di Formazione sul Welfare - sui servizi sociali per operatrici/operatori delle associazioni e per i quadri delle amministrazioni

71 NEWNET New Network for European Welfare Settore: Politiche Sociali Capofila: Provincia di Forlí-Cesena (IT) Contatti Capofila: Giuliana Mazzotti, Durata: maggio 2007 giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Comune di Forlì (IT); Università di Bologna Polo Scientifico Didattico di Forlì (IT); A.C.E.R. - Azienda Casa Emilia Romagna di Forlì-Cesena (IT); Comune di Meldola (IT); Università di Bologna Polo scientifico didattico di Cesena (IT); MOLESP - Ministero del Lavoro, dell Occupazione e della Politica sociale (SCG); Comune Tuzla (BiH); Università Tuzla (BiH); Assoc. Tuzlanska Amica (BiH); Comune di Donji Vakuf (BiH); Comune di Novi Sad (SCG); Comune di Kragujevac (SCG); Comune di Loznica (SCG); MOLSA & EO - Ministero del Lavoro Affari Sociali e Pari Opportunità (AL); Comune di Elbasan (AL); Comune di Scutari (AL); Università di Scutari Luigj Gurakuqi (AL); Università di Elbasan Aleksander Xhuvani (AL); Associazione Tjeter Vizion (AL); ONG Centro donna Hapat e Lethe (AL); Comune di Podgorica (CG) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Forlì-Cesena; Comune di Forlì; Università di Bologna Polo Scientifico Didattico di Forlì; Comune di Meldola; Università di Bologna Polo scientifico didattico di Cesena, A.C.E.R. - Azienda Casa Emilia Romagna di Forlì-Cesena Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Provincia di Forlì-Cesena ,25 euro; Comune di Forlì ,25 euro; Università di Bologna Polo Scientifico Didattico di Forlì 2.167,50 euro; Comune Meldola euro; Università di Bologna Polo scientifico didattico di Cesena 2.167,50 euro, A.C.E.R. - Azienda Casa Emilia Romagna di Forlì-Cesena 1.806,25 euro Il progetto contribuisce alla definizione di una strategia istituzionale comune all area adriatica in ambito sociale, fondata sulle migliori esperienze locali di sviluppo del benessere, in particolare dei giovani e delle donne. - Nel campo delle politiche pubbliche e del decentramento: rafforzare le capacità delle istituzioni centrali e decentrate relativamente alla programmazione, realizzazione e gestione dei servizi sociali; - nel campo della politica di vicinato: favorire lo scambio e la cooperazione tra istituzioni per l armonizzazione dei saperi e dei sistemi di protezione sociale, anche nella prospettiva di una Carta europea dei servizi sociali; - nel campo dello sviluppo di una forte società civile in area euroadriatica: rafforzare le capacità delle organizzazioni della società civile nell intervenire nel quadro delle politiche sociali; - nel campo di politiche sociali specifiche: accrescere la competenza delle istituzioni e delle associazioni su aspetti particolari delle politiche sociali; - nel campo dell istruzione e della ricerca: studiare i diversi curricula formativi in area ENPI, con il fine di identificare una mappa delle competenze e dei saperi dei futuri operatori sociali culturalmente comune alle due sponde dell Adriatico. - Formazione di quadri delle amministrazioni pubbliche, centrali e decentrate e di operatori delle associazioni sulle politiche di welfare e sul decentramento amministrativo - formazione per operatori delle associazioni su impresa sociale, gestione dei servizi, reperimento delle risorse e azioni formative rivolte ad operatori pubblici sulle politiche di welfare mix - sperimentazione, presso i paesi PAO, di interventi in ambito sociale - expertise relativo alla raccolta/sistematizzazione delle informazioni e gestione di Banche Dati per le politiche del lavoro e sociali - formazione per operatori, pubblici e privati per l area psicosociale - attività di ricerca: approfondimento comparativo dei percorsi didattici (dei curricola universitari e post-universitari) che nei diversi paesi concorrono a creare le competenze del personale addetto alle politiche sociali - attività di disseminazione. 71 INTERREG III A

72 P.A.C.E. Project Agency Cooperation Education Settore: Formazione Capofila: Collegio del Mondo Unito dell Adriatico Onlus (IT) Contatti Capofila: Marc Abrioux, Valentina Bach, uwcad.it Durata: gennaio giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Provincia di Forlì-Cesena (IT); Università Ca Foscari (IT); Collegio del Mondo Unito a Mostar (BIH); Città di Mostar (BIH); Ginnasio Mostar (BIH); Ginnasio Banja Luka (BIH); Ministero dell Educazione, Scienza, Cultura e Sport del Cantone 7 (BIH); Ministero dell Istruzione e dello Sport della Serbia (SCG); Agenzia per la Cooperazione Internazionale Scientifica, Educativa, Culturale e Tecnica del Montenegro (CG); Foro per la Liberta nell Istruzione (HR) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Forlì-Cesena Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: 5.057,50 euro Referente: Giuliana Mazzotti, giuliana.mazzotti@provincia.fc.it 72 INTERREG III A Il progetto mira alla creazione di un agenzia per la cooperazione nei sistemi educativi secondari con il fine di rafforzare la cooperazione istituzionale tra diversi sistemi di istruzione, definire standard comuni e internazionalmente accettati, superare le barriere culturali, linguistiche e dei programmi di insegnamento, svolgere ricerca per il rinnovo dei sistemi di istruzione, diffondere i modelli creati tra il personale insegnante ed i responsabili dei sistemi educativi, creare reti tra sistemi di istruzione. L Agenzia si occuperà della creazione di standard comuni e della produzione di modelli didattici innovativi che verranno sperimentati nei paesi RAI e PAO. - Migliorare la conoscenza reciproca tra i paesi partner in materia di istruzione, incrementare l integrazione tra sistemi di istruzione superiore, creazione di reti tra sistemi di istruzione - incrementare la cooperazione e l integrazione fra sistemi di istruzione dei paesi partner, attraverso il superamento di barriere dovute alla diversità dei programmi e dei metodi di insegnamento e tramite la creazione di standard comuni - introdurre moduli didattici con contenuti innovativi (es. ambiente, patrimonio culturale, e rispetto della diversità) e metodologie di insegnamento che favoriscono la responsabilità degli studenti e lo sviluppo del pensiero critico - creare reti tra sistemi di istruzione, per la ricerca e supporto nell innovazione - valorizzare le attività di aggiornamento professionale del corpo insegnante. - Istituzione dell Agenzia per la cooperazione nei sistemi di istruzione secondaria - costruzione di un quadro conoscitivo delle specificità dei sistemi di istruzione superiore dei paesi coinvolti e delle esperienze innovative in atto - definizione di standard metodologici e moduli didattici definiti - realizzazione di un progetto pilota nella città di Mostar - creazione di reti tra enti deputati alla riforma dei sistemi di istruzione secondaria - definizione di un piano di sviluppo per l Agenzia di cooperazione nell istruzione superiore.

73 PADMA LAB Pan Adriatic Destination Management Learning Laboratory Settore: Turismo Capofila: Università Politecnica delle Marche (IT) Contatti Capofila: Gian Luca Gregori, Durata: gennaio giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: ,56 euro Partenariato: Provincia di Pesaro e Urbino (IT); Università degli studi di Urbino Carlo Bo (IT); Provincia di Rimini (IT); Scuola Superiore del Loisir e degli Eventi di Comunicazione (IT); Università Telematica Leonardo da Vinci (IT); Provincia di Bari (IT); Consiglio Regionale di Tirana (AL); Regione di Durazzo (AL); Unione del Progresso Regionale TAULEDA (AL); Facoltà di Turismo di Opatija (HR); Ente Turistico Della Regione Spalatino Dalmata (HR); Facoltà di Turismo e Hotel Management (CG); Municipalità di Ilidza (BiH) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Rimini; Scuola Superiore del Loisir e degli Eventi di Comunicazione Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Provincia di Rimini euro; Scuola Superiore del Loisir e degli Eventi di Comunicazione euro Referente: Provincia di Rimini, Enzo Finocchiaro, e.finocchiaro@provincia.rimini.it ; Scuola Superiore del Loisir e degli Eventi di Comunicazione, Andrea Collarini, info@scuolasuperioreloisir.it Il progetto supporta la collaborazione fra organizzazioni pubbliche impegnate nella pianificazione e promozione del turismo, a livello nazionale e locale, delle regioni coinvolte al fine di uniformare metodi di lavoro e di pianificazione attraverso l organizzazione delle conoscenze condivise. - Favorire ed incrementare la collaborazione fra istituzioni pubbliche nazionali e locali dell area adriatica - favorire la creazione di strutture e azioni di collaborazione stabili fra organizzazioni nazionali e locali dell area per entrare in nuovi mercati internazionali, anche attraverso la riorganizzazione degli uffici d informazione turistica e/o dai welcome center la cui struttura è attualmente inadeguata alla nuova complessità della domanda turistica - accrescere le competenze nella gestione delle singole vocazioni territoriali-turistiche capaci di soddisfare le richieste di esperienze/passioni dei turisti. - creazione di piattaforma tecnologica e-learning - realizzazione di laboratori locali interistituzionali di apprendimento e progettazione sugli aspetti storici ed etnografica dei territori coinvolti - creazione di un laboratorio interistituzionale di apprendimento e progettazione dei musei del territorio come portale turistico di nuova generazione - creazione ed animazione di una comunità di pratica che porti alla definizione dei centri d informazione turistica di nuova generazione come portali territoriali di secondo grado - creazione di una struttura mista, azione di branding dell area Adriatica: Council Adriatic Tourism - definizione di una strategia di tourism destination Adriatica per i mercati internazionali e domestici - costituzione di Laboratori/Progetti pilota sul concetto di marca territoriale e centri di informazione di nuova generazione - definizione di Metodi e strumenti per la conoscenza condivisa attraverso l attuazione e di animazione di reti e comunità di pratica e laboratori ed il supporto di una piattaforma di e-lerning - costruzione di un portale per il tourism destination adriatico come somma di portali territoriali tematici. 73 INTERREG III A - Creazione di un database sulle buone pratiche a livello nazionale

74 PEARL.EU Platform Enhancing Adriatic Region Links in Europe Settore: Cooperazione Istituzionale Capofila: Comune di Lecce (IT) Contatti Capofila: Raffaele Parlangeli, Durata: maggio 2007 giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Comune di Gorizia (IT); Comune di Monfalcone (IT); Comune di Tavagnacco (IT); Comune di Trieste (IT); Comune di Udine (IT); Città di Venezia (IT); Comune di Ravenna (IT); Comune di Bari (IT); Provincia di Bari (IT); Provincia di Brindisi (IT); Regione Puglia (IT); Comune di Skutari (BiH); Comune di Zavidovici (BiH); Agenzia Democrazia Locale di Mostar (BiH); Agenzia Democrazia Locale di Prijedor (BiH); Agenzia per Democrazia Locale di Zavidovici (BiH); Comune di Mostar (BiH); Comune di Prijedor (BiH); Comune di Sisak (HR); Agenzia per Democrazia Locale di Osijek (HR); Agenzia per Democrazia Locale di Sisak (HR); Agenzia per Democrazia Locale di Verteneglio (HR); Comune di Verteneglio (HR); Contea Osijek Baranja (HR); Agenzia per la Democrazia Locale del Montenegro (CG); Agenzia per la democrazia Locale Centro e sud Serbia (SCG); Comune di Nis (SCG); Comune di Subotica (SCG); Città di Kragujevac (SCG); Comune di Cacak (SCG); Agenzia per Democrazia Locale di Subotica (CG); Comune di Kotor (CG); Comune di Niksic (CG); Comune di Rozaje (CG); Comune di Argirocastro (AL); Comune di Durazzo (AL); Help of Children Focus Center Tirana (AL) Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comune di Ravenna Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: ,50 euro Referente: Raffaella Rossetti, upe@comune.ra.it 74 INTERREG III A Il progetto si lega ad uno specifico obiettivo strategico di cooperazione territoriale volto a concretizzare, mediante la costituzione di un partenariato stabile, azioni che diano attuazione ai quattro obiettivi centrali per Commissione Europea in termini di cooperazione transfrontaliera promuovere lo sviluppo economico e sociale delle zone di frontiera, collaborare alla soluzione di problematiche comuni nell ambiente, la sanità pubblica e la lotta contro la criminalità organizzata, garantire frontiere efficaci e sicure, promuovere azioni locali people to people. - Superamento di barriere giuridiche, amministrative, linguistiche e culturali e contributo allo sviluppo di standard comuni nel sistema degli enti locali dell Adriatico - Miglioramento del flusso informativo tramite regolari scambi di informazioni tra strutture coinvolte nella predisposizione ed esecuzione deiprogetti e attività tra gli enti locali - Sostegno alla democrazia locale tramite il rafforzamento della rete delle agenzie della democrazia locale Nello specifico si mira a: - rafforzare le competenze comuni nelle amministrazioni pubbliche sia in Italia che nei Balcani - implementare le attività di ricerca e studio nell ambito della pubblica amministrazione - promuovere la conoscenza reciproca, lo scambio di buone pratiche e lo sviluppo di progettualità comuni - strutturare partenariati stabili nell ambito del partenariato del programma - supportare la cooperazione istituzionale a sostegno della democrazia locale - Costituzione di un gruppo di lavoro permanente tra enti locali italiani e balcanici e le Agenzie della Democrazia Locale al fine di implementare concrete azioni di cooperazione territoriale europea - gestione e animazione del partenariato transnazionale, coordinamento e diffusione del progetto - scambi di buone pratiche nell ambito del governo locale e miglioramento del loro funzionamento - costruzione di reti di riferimento tra i partner del bacino adriatico - progetto innovativo nell ambito del partenariato territoriale: creazione di un agenzia della democrazia locale in Albania - sviluppo di strumenti e azioni di good governance con la partecipazione attiva della società civile.

75 PORTUS Perspectives On Inter-Regional Transport Unitary System: Development of Integrated Logistic System between the main central and northern Adriatic Ports and their connection with existing Pan- European Corridors and Axis Settore: Trasporti Capofila: Regione Friuli Venezia Giulia (IT) Contatti Capofila: Massimiliano Angelotti, Durata: aprile 2007-giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Ministero per le comunicazioni ed i trasporti (BiH); Università di Rijeka (HR); Porto di Bar (CG); Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (IT); Iniziativa Centro Europea CEI (IT); Regione Emilia-Romagna (IT); Regione Marche (IT); Regione Veneto (IT); Università Cà Foscari Venezia (IT); Ministero degli affari marittimi, turismo, trasporti e sviluppo (HR); Ministero degli affari marittimi e dei trasporti (CG) Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Rino Rosini, rrosini@regione.emilia-romagna.it Da un punto di vista socio-economico, PORTUS prende in considerazione la prospettiva di sviluppo della rete intermodale di trasporto, reputato come segnale d avvio di una vitalità regionale. Il progetto intende, dunque, valutare, definire e giungere allo sviluppo di una strategia comune volta ad un miglioramento della competitività del sistema marittimo Adriatico, grazie al potenziamento delle connessioni tra i principali porti regionali e la Rete di Trasporti Trans-Europea (TEN-T). Gli obiettivi di lungo periodo del progetto consistono nel promuovere la competitività del sistema di trasporto marittimo Adriatico e favorire l accesso ai nuovi mercati globali. In particolar modo, il progetto cerca di: - Creare un sistema logistico dei porti a livello regionale/di programmazione funzionante ed interconnesso - sostenere lo sviluppo individuale dei porti - rafforzare la connessione tra i porti grazie ai Corridoi Pan-Europei di Trasporto. riguardante la crescita di strategie e di opportunità nell area Adriatica - stesura di un documento finale sulla cooperazione istituzionale, che evidenzierà i meccanismi fondamentali posti in essere per sollecitare lo scambio dialettico tra le istituzioni coinvolte - analisi del Mercato Marittimo Globale e della crescita attesa e analisi del contesto legale e finanziario - identificazione degli scenari prioritari per l Adriatico quale Network, definizione degli scenari prioritari di sviluppo e identificazione dei meccanismi finanziari - creazione di nuove e specializzate opportunità per l accesso ai nuovi mercati e alle nuove tipologie di servizi - promozione del dialogo inter-istituzionale ed interprogettuale - sviluppo di collegamenti intermodali con i Corridoi Trans-Europei ed il potenziale Corridoio Intermodale Adriatico-Balcanico. Possibili esempi comprendono: il Corridoio V con una particolare attenzione alla possibile estensione verso nord del Corridoio V attraverso la Pontebbana (Ronchi sud Palmanova Udine Tarvisio), la potenziale estensione del ramo 5c del Corridoio V attraverso le congiunzioni Ancona-Civitavecchia e Sarajevo-Belgrado, e la possibile istituzione di un nuovo ramo 5d del Corridoio V attraverso la congiunzione Bar-Belgrado-Kiev. 75 INTERREG III A - Costituzione di un Forum istituzionale - PORTUS FORUM - per la definizione di una politica comune

76 REQUISITE Realizzazione di sistema integrato di sorveglianza sulla qualità delle acque marine dell Adriatico in particolare sui fenomeni eutrofici e mucillaginosi Settore: Ambiente Capofila: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia-Romagna (IT) Contatti Capofila: Carla Rita Ferrari, cferrari@arpa.emr.it Durata: gennaio 2004 dicembre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Marche (IT); Regione Abruzzo (IT); Istituto Rudjer Boskovic - centro per le ricerche sul mare di Zagabria (HR) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia-Romagna Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro 76 INTERREG III A Il progetto è incentrato sulla realizzazione di una rete con lo scopo di raccogliere e integrare le informazioni riguardanti i fenomeni di eutrofizzazione e delle mucillagini rilevati dalle Agenzie Regionali per l Ambiente e dagli istituti di ricerca croati e italiani. Poiché i due fenomeni presi in esame si manifestano su ampia scala nell intero bacino dell Adriatico centrosettentrionale, scopo della rete è fornire in tempo reale un bollettino informativo sullo stato qualitativo delle acque marine dell Adriatico centro settentrionale. Tale bollettino rappresenta uno strumento strategico di rilevanza sia regionale che provinciale e comunale per le Amministrazioni locali, al fine di disporre di informazioni e previsioni sull andamento dei fenomeni monitorati. Le informazioni raccolte dal progetto danno seguito ai risultati emersi da un progetto di monitoraggio internazionale, conclusosi nel 2002, che era stato finanziato dal Ministero Ambiente e vedeva la collaborazione di oltre 20 istituti di ricerca italiani e croati. Mettere in atto uno studio approfondito dell evoluzione dei fenomeni eutrofici e mucillaginosi condotto secondo una logica di rete in grado di integrare le informazioni raccolte dai sistemi di osservazione sulla qualità del mare e gli output dei modelli previsionali in fase di ottimizzazione in progetti in progress. Tra le finalità di REQUISITE vi è inoltre il trasferimento delle informazioni raccolte per approfondire eventuali problemi attraverso il collegamento con altre reti informative, l elaborazione di metodi di controllo tempestivi e la sensibilizzazione della Comunità europea nei confronti dell importanza del fenomeno delle mucillagini. Attraverso il progetto REQUISITE si intende ottenere l integrazione del monitoraggio delle acque marine relativamente ai fenomeni eutrofici e mucillaginosi, la costruzione di una rete tra i partner del progetto per lo scambio delle informazioni raccolte dai sistemi di osservazione, predisporre dei bollettini informativi sullo stato di salute del mare a diverse scale e sulla previsione evolutiva, mettere a punto metodiche utili per la stima quantitativa dei processi eutrofici e/o di formazione di mucillagini, integrare le informazioni acquisite sul campo con le indicazioni che scaturiscono dai modelli previsionali e dal telerilevamento.

77 SARA Centro Interregionale per la Sicurezza Alimentare e l Analisi del Rischio Settore: Agricoltura Capofila: Regione Abruzzo (IT) Contatti Capofila: Mario Pastore, assagri@regione.abruzzo.it Durata: settembre 2007 giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: ,99 euro Partenariato: Regione Molise (IT); Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell Abruzzo e del Molise G. Caporale (IT); Regione Emilia-Romagna (IT); Università degli Studi di Bologna (IT); Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (FR); Istituto Veterinario Nazionale (HR); Agenzia Croata sugli Alimenti (HR); Università di Montenegro (CG) Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Giuseppe Diegoli, Gdiegoli@regione.emilia-romagna.it Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Università degli Studi di Bologna Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Il sistema agro-alimentare è una componente importante nell economia dei Paesi che si affacciano sull Adriatico. Gli scambi di animali e dei prodotti derivati in ambito mondiale devono sottostare a norme di sicurezza che sono recepite negli ordinamenti comunitari e nazionali ed evolvono in modo costante di pari passo con la domanda sempre crescente di sicurezza da parte dei consumatori. Il progetto si propone l istituzione di un centro interregionale per la sicurezza alimentare e l analisi del rischio, in collaborazione con partner delle due sponde dell Adriatico, con l obiettivo generale di armonizzare i sistemi di analisi dei rischi per la sicurezza alimentare e la sanità animale nelle aree coinvolte dal programma. Il raggiungimento dell obiettivo generale sarà garantito dalla creazione di una rete tra le Istituzioni, che trovando nel Centro Interregionale il suo punto d incontro permetterà lo sviluppo di metodologie comuni di analisi dei rischi, anche attraverso l analisi congiunta dei dati e delle informazioni generate dai sistemi di sorveglianza, l armonizzazione degli approcci di valutazione dei rischi in campo alimentare, l interscambio continuo delle conoscenze tecnico-scientifiche, anche attraverso lo scambio del personale degli enti e degli istituti coinvolti. - Armonizzare i sistemi di analisi dei rischi per la sanità animale e la sicurezza alimentare in relazione agli standard dettati dall Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE) e dall Unione Europea (UE) al fine di garantire la massima integrazione possibile tra i Paesi nei processi di valutazione e gestione dei rischi alimentari - valorizzare e qualificare i prodotti alimentari di origine animale, attraverso una valutazione scientificamente corretta dei rischi derivanti dalla loro assunzione e tramite lo sviluppo di azioni conseguenti di gestione dei rischi - rafforzare e orientare la ricerca e il trasferimento dei relativi risultati nell ambito della sicurezza alimentare, in particolare in materia di valutazione, gestione e comunicazione dei rischi, promuovere la realizzazione di reti stabili di comunicazione nell ambito dei sistemi di sorveglianza sulla sicurezza alimentare e dell analisi del rischio. - Realizzazione e coordinamento di una rete stabile di esperti in analisi dei rischi - progettazione e svolgimento di programmi di formazione e workshop - realizzazione di un sistema informativo di supporto alla sorveglianza degli alimenti - Analisi del rischio in igiene alimenti - analisi del rischio in sanità animale - armonizzazione delle tecniche e degli standard della sorveglianza e dell analisi dei rischi - realizzazione di una rete di comunicazione costituzione del Centro Interregionale per la Sicurezza Alimentare e l Analisi del Rischio. 77 INTERREG III A

78 S.C.A. Siti della ceramica dell Euro regione adriatica: catalogazione informatizzata, conservazione, gestione e valorizzazione Sistema Ceramico Adriatico Settore: Cultura Capofila: MIC - Museo Internazionale delle Ceramiche Fondazione (IT) Contatti Capofila: Giuseppe Olmeti, giuseppeolmeti@micfaenza.org Durata: ottobre giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Partenariato: Provincia di Ravenna (IT); Regione Emilia-Romagna (IT); Museo d Arte della città Comune di Ravenna (IT); Università di Ferrara (IT); Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico (IT); Museo della Ceramica di Grottaglie (IT); Università Cà Foscari di Venezia (IT); Accademia delle Belle Arti (AL); Museo d Arte ed Artigianato (HR); Museum of Applied Art (SCG) Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: IBACN Istituto per i beni artistici, culturali e naturali dell Emilia-Romagna Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: MIC - Museo Internazionale delle Ceramiche Fondazione; Provincia di Ravenna; Museo d Arte della Città Comune di Ravenna; Università di Ferrara Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Etnoantropologico Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: MIC - Museo Internazionale delle Ceramiche Fondazione ; Provincia di Ravenna euro 78 INTERREG III A Sulla produzione ceramica si sono misurati tutti i popoli fin dalle origini, tanto da rendere quest arte un linguaggio espressivo-funzionale di valore e diffusione universale. Il bacino Adriatico ha costituito una storia nella storia, che continua ancora oggi con punte artistiche di elevatissima qualità, conservate in raccolte pubbliche (e private) espresse nell oggettistica più varia fino all uso della materia costitutiva ceramica nelle più avanzate tecnologie odierne. Centro documentativo e attivo laboratorio su ogni aspetto della ceramica è il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, luogo privilegiato di conservazione di manufatti artistici ceramici e indicatore di valori connessi ad ogni esperienza ceramica. Tutte le azioni proposte, le tipologie di intervento e le tematiche e mirano al rafforzamento della cooperazione fra istituti culturali dei paesi interessati, attraverso lo scambio di esperienze, l organizzazione di attività e la concretizzazione di lavori esemplari. - Implementazione e messa in rete dei dati catalografici della ceramica mediante una ricognizione dei nuclei presenti nelle aree di tutti i partners ed implementazione e messa in rete di un archivio della bibliografia ceramica storica-tecnica-tecnologica e avanzata - realizzazione di quattro interventi pilota di studio, recupero, restauro e valorizzazione di opere ceramiche caratterizzate da elementi di esemplarità - realizzazione di restauri esemplari su oggetti ceramici antichi. Trattamento conservativo di piastrelle (campioni e serie) del Novecento, documentative della produzione industriale italiana del secolo scorso, anche su disegno di grandi firme - costituzione di una banca dati anagrafico-conservativa informatizzata per le ceramiche poste all aperto, connessa alla ricerca diagnostica di base e alla definizione di un protocollo di manutenzione delle ceramiche poste all aperto - creazione di un campionario di copie degli elementi architettonici degli edifici storici in fase di degrado e realizzazione di un laboratorio per la ricostruzione di decorazioni andate perdute nel corso della storia. - riconoscimento e ricomposizione di forme ceramiche da frammenti di arte moderna, tramite campioni, di materiali degradati da eventi bellici - ipotesi di modelli di gestione per musei di arte applicata a scala nazionale ed europea e sviluppo della concezione dell organizzazione museale intesa come struttura per l erogazione di servizi complessi e definizione di linee guida di piani di gestione e valorizzazione del patrimonio.

79 S.U.A. Siti Unesco dell Euroregione Adriatica: gestione e valorizzazione Settore: Turismo Capofila: Provincia di Ferrara (IT) Contatti Capofila: Monia Barca, monia.barca@provincia.fe.it Durata: giugno giugno 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Partenariato: IBACN - Istituto dei Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna (IT); Comune di Ferrara (IT); Museo dell Arte della Città di Ravenna (IT); Università di Bologna (IT); Capitolo della Cattedrale di Ferrara (IT); Ministero della Cultura - Gioventù e sport - Dipartimento per la Salvaguardia del patrimonio culturale (AL); Progetto Città di Berat (AL); Istituto Regionale per la protezione del patrimonio culturale di Kotor (CG); Organizzazione per il patrimonio culturale dello Stato repubblicano del Montenegro di Cetinje (CG); Ufficio Monumenti della Croazia (HR); Comune di Porec (HR); Città di Dubrovnik (HR); Comune di Pola (HR); Comune di Sarajevo (BiH); Università di Sarajevo (BiH); Accademia dell Arte di Sarajevo (BiH); Congresso della Serbia Unita per la protezione del Patrimonio di Belgrado (SCG) Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: IBACN - Istituto dei Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Ferrara; Comune di Ferrara; Museo dell Arte della Città di Ravenna; Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell Università di Bologna; Facoltà di Lettere e Filosofia dell Università di Bologna; Capitolo della Cattedrale di Ferrara Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Provincia di Ferrara euro; Comune di Ferrara euro; Museo dell Arte della Città di Ravenna euro Le regioni adriatiche italiane ed i paesi Adriatici orientali possiedono siti di grande valore artistico e culturale inseriti dall UNESCO nella lista del Patrimonio Mondiale dell Umanità in quanto unici ed eccezionali. Il progetto interviene a supporto di un loro approfondimento, valorizzazione, promozione e corretta gestione attraverso attraverso la messa in atto azioni specifiche. Promuovere la piena valorizzazione e la messa in rete dei Siti UNESCO dell Adriatico che rappresentano nell insieme un patrimonio culturale di straordinario valore internazionale e un potenziale turistico con pochi eguali nel mondo. inoltre programmate azioni congiunte di valorizzazione e promozione dei siti sia in rete sia attraverso l organizzazione di mostre itineranti. S.U.A, inoltre, produrrà delle Linee guida per la definizione dei piani di gestione dei Siti UNESCO e metterà in atto tre interventi pilota di studio, recupero, restauro e valorizzazione di beni monumentali con caratteristiche esemplari: 1. realizzazione di un laboratorio internazionale per il restauro dell abside della cattedrale di Ferrara; 2. realizzazione di un laboratorio per la ricostruzione di decorazioni rinascimentali della famosa Via Coperta del Castello Estense; 3. creazione del Centro Internazionale di Documentazione sul Mosaico, sezione del Museo d Arte della città di Ravenna, che favorisca la ricerca e lo studio sul mosaico internazionale, antico e moderno. Il progetto prevede azioni trasversali di diffusione delle esperienze e dei risultati progettuali. 79 INTERREG III A Il progetto S.U.A. prevede l ideazione di un percorso delle meraviglie dell Adriatico, capace di interessare diverse forme di turismo e diversi circuiti culturali che coinvolgano entrambe le sponde adriatiche. È prevista la realizzazione di una esposizione e di un centro di documentazione di tutti i principali siti adriatici patrimonio dell umanità (a Ferrara) e lo sviluppo di prodotti turistici integrati; sono

80 SVILMA Sviluppo del Mercato del Lavoro Adriatico Settore: Sviluppo Locale Capofila: Veneto Lavoro (IT) Contatti Capofila: Tiziano Barone, Durata: ottobre dicembre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Agenzia Emilia Romagna Lavoro (IT); Regione Friuli Venezia Giulia (IT); Regione Puglia - Agenzia Regionale per il Lavoro (IT); Agenzia Regionale Marche Lavoro (IT); Agenzia Regionale Molise Lavoro (IT); Abruzzo Lavoro (IT); Ministero del lavoro e dell Occupazione (SCG); Servizio per l Impiego Croato (HR); Agenzia per l occupazione della Bosnia-Erzegovina (BiH); Ministero del Lavoro Albanese (AL) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Agenzia Emilia Romagna Lavoro Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Sergio D Alesio, sdalesio@regione.emilia-romagna.it 80 INTERREG III A Il progetto affronta tematiche fondamentali per lo sviluppo, la cooperazione e l integrazione della zona transfrontaliera adriatica legate all ambito occupazionale, allo sviluppo di un mercato del lavoro integrato e alla gestione di flussi migratori tra questi territori. Uno dei passaggi obbligati per la ristrutturazione del tessuto economico e sociale dei paesi dell area balcanica, indeboliti dal processo di trasformazione in atto, è infatti rappresentato dallo sviluppo di una rete tra i soggetti che operano nel mercato del lavoro nell area adriatica. Tale sviluppo si fonda sulla qualificazione professionale delle risorse umane impegnate nei servizi per l impiego (pubblici e privati), finalizzata a migliorare l occupabilità dei lavoratori e a prevenire la disoccupazione. SVILMA prevede lo sviluppo di un sistema di percorsi di formazione professionale e di mobilità a favore degli operatori dei servizi per l occupazione, la realizzazione dell Osservatorio sul Mercato del Lavoro transfrontaliero, il Centro Risorse per il Partnerariato integrato con lo sviluppo della rete istituzionale tra gli operatori, la costituzione della Borsa per il lavoro Adriatico, contenente la banca dati regionale tra la domanda e l offerta potenziale di lavoro integrata con il sistema informativo del lavoro. Il progetto offre opportunità di sviluppo anche per le PMI presenti sul territorio adriatico e rafforza le competenze delle risorse umane impegnate nelle stesse, in quanto strumenti di qualificazione delle imprese locali, anche attraverso una coerente integrazione tra domanda ed offerta proveniente dai paesi terzi e le risorse umane disponibili sul territorio. Sviluppare un insieme di interventi finalizzati a migliorare i fattori di sviluppo di un mercato del lavoro adriatico integrato: la gestione dei flussi migratori partecipata tra gli attori della domanda e dell offerta, la valorizzazione della rete tra i soggetti pubblici e privati che operano sul mercato del lavoro, la qualificazione del personale coinvolto delle organizzazioni. Il progetto mira altresì a offrire varie opportunità di sviluppo alle PMI presenti sul territorio adriatico.

81 SVILOPIM viluppo e valorizzazione dei sistemi locali per il sostegno alle piccole e medie imprese innovative in Albania, Bosnia e Serbia Settore: Sviluppo locale Capofila: Università degli Studi di Bologna (IT) Contatti Capofila: Massimo Bianchi, mbianchi@spfo.unibo.it Durata: marzo giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Comune di Forlì (IT); Provincia di Forlì Cesena (IT); Università di Chieti e Pescara - Dart (IT); Università di Lecce (IT); Università di Belgrado (SCG); Università Politecnica delle Marche (IT); Università di Chieti G.D Annunzio (IT); Associazione non governativa Democratic Transition Imitiative (SCG); Università di Elbasan (AL); Institute of informatics and applied mathematics (AL); Università di Shkoder (AL); Università di Sarajevo (BiH); Università di Novi Sad (SCG); Provincia Autonoma della Vajvodina (SCG) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Università di Bologna; Comune di Forlì; Provincia di Forlì-Cesena Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Università degli Studi di Bologna euro, Comune di Forlì euro, Provincia di Forli Cesena euro Il progetto si propone di promuovere nei sistemi locali di Elbasan, Shkoder, Tuzla, Novi Sad e Kraguejvac ed in una logica di sostenibilità, la creazione e sviluppo delle piccole e medie imprese innovative. Destinatari delle azioni, che si svolgeranno prevalentemente attraverso la rete di Università e i Centri di Ricerca esistenti nei territori oggetto dell intervento sono gli Enti preposti a questo sviluppo, in particolare Prefetture e Camere di Commercio, le Agenzie per lo sviluppo e le Associazioni di Imprenditori. - Riduzione delle problematiche legate alla disoccupazione, sotto e mala occupazione - predisposizione e promozione di un modello di sviluppo integrato delle aree interessate - rafforzamento del ruolo delle Università quali centri di formazione della classe dirigente e imprenditoriale, di ricerca e di spin off della innovazione. Nello specifico: - creazione e supporto allo sviluppo di piccole e medie imprese innovative di innesco a processi di sviluppo locale partendo da precisi committment - potenziamento delle professionalità rivolte al supporto alle Piccole e Medie Imprese - realizzazione di modelli di partnership fra imprese appartenenti alle regioni coinvolte - messa in rete delle informazioni strategiche inerenti lo sviluppo dei sistemi locali con particolare riguardo a settori territoriali specifici - realizzazione di una serie di iniziative di promozione della cultura del management; priorità dell intervento sono la ricerca, la formazione, l imprenditorialità e la creazione di iniziative suscettibili di produrre occupazione. - Fornire un quadro integrato della governance di sviluppo delle imprese delle cinque zone/città cui il progetto si rivolge - rafforzare la capacità delle Università e dei Centri di Ricerca e Innovazione Locali a fornire un adeguato supporto formativo e di innovazione alle P.M.I. - rafforzare la capacità degli Enti e Agenzie preposte allo sviluppo delle attività imprenditoriali, in una logica di sostenibilità di fornire un adeguato supporto alle P.M.I. e in generale alla cultura d impresa - mettere in rete strumenti CRM (Customer Relationship Management) e PRM (Partnership Relationship Management) per la promozione e sviluppo del territorio - creare PM.I. che, nel quadro del sistema locale operino in partnership con imprese Italianee rappresentino delle best practices di innesco di microprocessi di sviluppo. 81 INTERREG III A

82 TESCOS Il territorio come opportunità di sviluppo della cooperazione sociale Settore: Politiche Sociali Capofila: Provincia di Rimini (IT) Contatti Capofila: Barbara Raffaeli, Durata: marzo 2007 giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Comune di Riccione (IT); Azienda Sanitaria Locale di Rimini (IT); Consorzio Sociale Romagnolo (IT); Municipalità di Pola (HR); Municipalità di Saranda (AL); Organizzazione Turistica di Vojvodina (SCG) Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Rimini; Comune di Riccione; Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Rimini; Consorzio Sociale Romagnolo Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Provincia di Rimini euro; Comune di Riccione euro 82 INTERREG III A Il progetto intende sviluppare competenze, innovazioni di processo, prodotti e servizi delle due macro regioni coinvolte, tramite la creazione di una rete di contatti e collaborazioni tra amministrazioni locali, cooperative sociali e soggetti che si occupano di terzo settore. In particolare, mira ad esplorare percorsi che puntano sulla valorizzazione delle risorse locali per promuovere il benessere delle persone svantaggiate. Questo attraverso la creazione e il consolidamento di tipologie di attività che partono dalle vocazioni ambientali dei territori (mare e collina) per creare percorsi terapeutici e anche mediante lo sviluppo e lo scambio di pratiche innovative. Incentivando il dialogo e la collaborazione tra soggetti pubblici e privati, il progetto migliora i servizi erogati alla collettività e aiuta l integrazione sociale di persone svantaggiate e il loro inserimento nel mercato del lavoro. - Studi e Analisi: attivazione di ricerche per avere un quadro complessivo sulla realtà delle cooperative sociali sul territorio provinciale e il reperimento di dati ed informazioni sulla presenza di realtà paragonabili alle cooperative sociali nei paesi partner. - Servizi e Prodotti: sviluppo di attività che partono dalle tradizioni del territorio per promuovere il benessere delle persone svantaggiate. Rientrano nell azione: percorsi di pet therapy per ragazzi con disabilità; escursioni nautiche con finalità terapeuritiche per ragazzi in comunità; commercializzazione dei prodotti artigianali realizzati da persone con disagio psichico. - Progetti pilota: sostegno a pratiche innovative che uniscono azioni di tutela dell ambiente con azioni di terapia e di integrazione delle persone con disagio. In particolare la realizzazione di un impianto di fitodepurazione e di un laboratorio per la realizzazione di generi alimentari partendo da prodotti coltivati in proprio. - Esplorare percorsi che puntano sulla valorizzazione delle risorse locali considerate come un opportunità di sviluppo - creare e consolidare attività che utilizzano le vocazioni dei territori per promuovere il benessere delle persone svantaggiate e aiutare il loro inserimento nel mercato del lavoro - migliorare i servizi erogati alla collettività e aiutare l integrazione sociale delle persone in difficoltà incentivando il dialogo e la collaborazione tra soggetti pubblici e privati sviluppando lo scambio di pratiche innovative.

83 WATERCYCLE Settore: Ambiente Capofila: Provincia di Ferrara (IT) Contatti Capofila: Paola Magri, Durata: gennaio giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: ,29 euro Partenariato: Comune di Pesaro (IT); Comune di Campobasso (IT); Provincia di Brindisi (IT); Città di Koprivnica (HR); Città di Velika Gorica (HR); Municipalità di Pleternica (HR); Contea Sisak-Moslavina (HR); Comune di Scutari (AL) Sito web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Ferrara Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Il quadro normativo comunitario, nell ambito della tutela delle acque, richiede di affinare idonei strumenti che consentano una corretta pianificazione e gestione delle acque superficiali, tenendo in debito conto le peculiarità idrologiche, idrauliche e di gestione dei corsi d acqua relative al bacino in esame. In tale contesto, l obiettivo generale che WATERCYCLE vuole perseguire è l avvio di un utile condivisione di esperienze, di buone pratiche e di azioni sperimentali realizzate nei bacini idrografici, zone costiere e lagunari comprese, delle due sponde dell Adriatico nel campo della pianificazione e gestione delle risorse idriche, anche al fine di sviluppare sinergie e collaborazioni tecnico-scientifiche in una dimensione transfrontaliera adriatica. Valorizzare il sistema delle acque superficiali come risorsa territoriale, individuando strumenti organizzativi/istituzionali innovativi e forme di gestione efficienti e sostenibili è un risultato di grande valore per gli enti pubblici territoriali così come per la comunità locale che in quel territorio vive. territorio urbano in termini di sostenibilità e prevenzione dell inquinamento - avviare sistemi di valorizzazione e razionalizzazione delle risorse idriche, favorendone il migliore utilizzo ed il riciclo - dotare l autorità regionale di strumenti di gestione e controllo delle acque, creando una funzione di controllo e di mediazione locale tra lo stato centrale e i cittadini, favorendone la partecipazione ed avviando politiche di corretta gestione e prevenzione dell inquinamento - innovare l interno sistema di gestione delle risorse idriche locali, in particolare quello per le acque reflue, costruendo partenariati pubblico-privati efficienti, con particolare riguardo alla difesa ed alla protezione dell ambiente - realizzare un sistema di gestione delle acque reflue a livello urbano in grado di gestire le complessità ambientali locali (lago di Scutari) e rispondere ai bisogni della realtà urbana. 83 INTERREG III A - Definire strumenti di valutazione e gestione del territorio in base alle caratteristiche del contesto locale, da poter utilizzare anche nell ambito di sistemi di gestione ambientale relativi ad altre realtà territoriali, in grado di descrivere in maniera appropriata il regime delle acque del territorio, di valutare la risposta alle azioni di risanamento che verranno previste dal Piano di Tutela delle Acque, nonché di potersi raccordare con i modelli idrodinamici di gestione delle lagune costiere - migliorare la qualità ambientale delle acque nel I risultati previsti, diversificati a seconda delle caratteristiche delle aree coinvolte, sono le seguenti: predisposizione di un modello matematico che descriva in modo appropriato il regime delle acque; studi e progetti per la messa in sicurezza dei fiumi e la sostenibilità ambientale del ciclo delle acque; soluzioni innovative a valle della depurazione, sperimentazione di utilizzo di acque reflue e fanghi; azioni volte a sperimentare la metodologia del colloquio continuo tra Enti ed istituzioni preposte alla gestione e monitoraggio delle acque; monitoraggio ambientale e campagne di prevenzione dell inquinamento; trattamento delle acque reflue attraverso l innovazione degli impianti esistenti.

84 Programma INTERREG III B CADSES Elenco progetti ACCRETE ADRI.FISH BETTER CADSEALAND CARE CITY PORTS CITYREGIO II CORELOG EMBRACE ESTIA SPOSE GILDANET HIST.URBAN I-LOG IMONODE INCLUD ITACA ITER L.O.T.O MIGRAVALUE MISTER PARKS&ECONOMY (P&E) PLANCOAST PLANET CENSE RDA CEDA-NET RED CODE REDECON REPUS RIMADIMA RISK AWARE ROMIT RURAL TOUR SHINING MOUNTAINS SAWWATACA SISMA SMS VOSLESS TAQI TRANSLANDS TRANSROMANICA TWREFERENCE NET VILLAS WEST WETLANDS II

85 ACCRETe Agricoltura e cambiamenti climatici: come ridurre gli effetti e le minacce determinati dall uomo Settore: Agricoltura - Sviluppo Sostenibile Capofila: Provincia di Parma (IT) Contatti Capofila: Franco Ghiretti, f.ghiretti@provincia.parma.it Durata: settembre novembre 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Comune di Chrissoupolis (GR); Regione Basilicata (IT); Università di Rostock (DE); Università della Tessaglia (GR); Comune di Aegion (GR); Istituto Idro-Meteorologico Ceco (CZ); Istituto Agrario San Michele All Adige (IT); Istituto Agricolo Sloveno (SI); Istituto Nazionale Meteorologico (RO) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Parma Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Il progetto è essenzialmente strutturato su due assi, un asse prettamente scientifico e un asse di carattere socio-politico. Il primo asse è incentrato sulla creazione della rete Osservatorio per il monitoraggio delle interazioni tra agricoltura e cambiamento climatico nelle regioni partner, mentre il secondo si focalizza sullo scambio di esperienze a livello transnazionale e sulla sensibilizzazione degli agricoltori relativamente ai rischi per l agricoltura derivanti dal cambiamento climatico e ai comportamenti virtuosi da tenere per ridurre gli effetti del cambiamento climatico indotto dall uomo. Il progetto inoltre stimola una riflessione - attraverso la creazione di una Dichiarazione Transnazionale - sull importanza di stabilire una proficua collaborazione tra autorità pubbliche, università e operatori locali su queste tematiche oltre ad incoraggiare una maggiore sensibilizzazione dei consumatori e dei cittadini attraverso media commerciali. Sviluppare consapevolezza sulla interrelazione agricoltura - cambiamento climatico, sensibilizzare gli operatori pubblici e privati del settore agricolo in merito alle possibili conseguenze derivanti da questa interazione e migliorare i sistemi di previsione-prevenzione dei rischi naturali che colpiscono l agricoltura. ACCRETe prevede la creazione della rete Osservatorio transnazionale incentrata sull analisi dei dati relativi alla quantità di CO2 e alla misurazione dell aumento di radiazione di UV, la creazione di un sito web - una parte ad accesso libero ed una parte riservata ai partner di progetto - per la raccolta e la condivisione di dati (Osservatorio), la pubblicazione di una banca dati di indicatori, la definizione di un codice di condotta su supporto DVD rivolto agli agricoltori e di una Dichiarazione Transnazionale. Inoltre saranno creati tre Gruppi di lavoro tematici transnazionali per discutere relativamente a energie rinnovabili in agricoltura, migliore gestione delle risorse idriche per l agricoltura; implementazione di metodologie di coltivazione sostenibili - da realizzare nei territori partner del progetto nell ambito di specifici incontri previsti nei paesi partner e nello specifico a Chrissoupolis (GR), in Basilicata e a Parma. In chiusura è prevista una conferenza internazionale per la presentazione dei risultati (DVD; Dichiarazione Transnazionale; TV commerciali, pubblicazioni) e un incontro di valutazione. 85 INTERREG III B CADSES

86 ADRI.FISH Promozione della pesca sostenibile nel mare Nord-Adriatico Settore: Pesca - Pianificazione Territoriale Capofila: Regione Veneto (IT) Contatti Capofila: Adri.Fish Technical Secretariat Euris Life s.r.l, life@eurisnet.it Durata: aprile ottobre 2005 Risorse finanziarie complessive: euro Parternariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Regione Friuli Venezia Giulia (IT); Federcoopesca - Federazione Nazionale Cooperative della Pesca (IT); Regione Istria (HR); Comune di Izola (SI) Sito Web: Strutture della Regione Emilia-Romagna coinvolte: Direzione Generale Attività Produttive, Commercio e Turismo Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente regionale: Aldo Tasselli, atasselli@regione.emilia-romagna.it 86 INTERREG III B CADSES Il progetto ADRI.FISH nasce dalla necessità di trovare una soluzione ai molteplici problemi che affliggono il settore della pesca nell Alto Adriatico e rappresenta una grande iniziativa di coordinamento e pianificazione transnazionale delle attività di pesca nell Adriatico settentrionale. La strategia del progetto è basata sul rilancio della promozione, qualificazione e diversificazione dell industria ittica nei due litorali, per permettere alle imprese locali di svilupparsi ed essere competitive sugli altri mercati. Il progetto rappresenta un iniziativa unica di coordinamento e pianificazione transnazionale delle attività di pesca nell Adriatico settentrionale. Colmare le carenze di conoscenze che ad oggi affliggono il settore della pesca nell Adriatico e avviare un processo di qualificazione e di incremento del valore aggiunto dei prodotti ittici a livello transnazionale, fornendo in tal modo un forte impulso allo sviluppo dell intero settore ittico dell Alto Adriatico. In particolare il progetto ADRI.FISH si propone di: 1. migliorare il livello di informazione e di preparazione professionale degli operatori della pesca a livello transnazionale, 2. promuovere una pianificazione spaziale coordinata, 3. incoraggiare la realizzazione di specifiche infrastrutture per la pesca, 4. promuovere la qualificazione dei prodotti locali della pesca dell Alto Adriatico, 5. migliorare la gestione delle attività di pesca, 6. promuovere l occupazione nell area dell Alto Adriatico, migliorando, le condizioni di vita delle popolazioni dedite alla pesca. I principali risultati del progetto sono: 1. nella realizzazione di un Osservatorio socio-economico della pesca (operativo dal maggio 2004) dedicato all analisi e allo studio della pesca su tematiche economiche e sociali, con funzione di coordinamento e di orientamento dei pescatori; 2. nell allestimento di un sistema di qualità certificata dell Alto Adriatico e di tracciabilità informatica, contraddistinti da un marchio di qualità capace di identificare i prodotti ittici secondo il principio della qualità totale. Fra gli altri risultati previsti si segnalano la realizzazione di uno studio di fattibilità per l individuazione delle aree depresse, la costituzione di nuove associazioni di pescatori in Slovenia e Croazia, e l allestimento di un sistema di scambio di conoscenze ed esperienze, mediante la realizzazione di iniziative di stage e training on the job tra operatori ed istituzioni del settore ittico Alto Adriatico.

87 BETTER Biofuel chain Enhancement for Territorial development of European Regions Settore: Energia Capofila: Provincia di Forlì-Cesena (IT) Contatti Capofila: Massimiliano Strocchi, Durata: maggio aprile 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Provincia di Ravenna (IT); ERVET - Emilia-Romagna Valorizzazione Economica del Territorio S.p.a. (IT); Università tecnica delle Marche (IT); EC BREC Institute per l Energia Rinnovabile (PL); Podkarpackie Voivodship (PL); NATOLIKI S.A. - Agenzia di Sviluppo di Thessaloniki Orientale (GR); Fondazione per lo Sviluppo Imprenditoriale della Contea di Tolna (HU); Associazione delle Agenzie Municipali per l Energia (BG) Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Forlì-Cesena; Provincia di Ravenna; ERVET - Emilia-Romagna Valorizzazione Economica del Territorio S.p.a. Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Provincia di Forlì-Cesena euro; Provincia di Ravenna euro; ERVET euro Lo sviluppo dei biocarburanti in una prospettiva transettoriale - che integri energia, ambiente e politiche rurali - rappresenta un opportunità per lo sviluppo territoriale dei paesi dell area CADSES. L obiettivo principale di BETTER è quello di promuovere energie rinnovabili (in particolare, biocarburanti) nel quadro di un nuovo concetto di sistema di sviluppo spaziale, in grado di combinare il bisogno di energie innovative con la coesione economica e sociale nelle aree rurali. BETTER si concentrerà sulla determinazione di metodologie, azioni dimostrative e di rete, in modo da fornire un aiuto alle amministrazioni pubbliche nella definizione delle politiche, e nuove potenziali opportunità commerciali agli stakeholder privati. Il progetto mira a promuovere le energie rinnovabili - con particolare attenzione ai biocarburanti - nell ambito delle politiche energetiche regionali integrate con lo sviluppo rurale e ambientale. Gli obiettivi strategici del progetto sono: migliorare l efficacia delle politiche di allocazione delle risorse per la promozione delle energie rinnovabili attraverso la definizione di linee guida e metodologie comuni destinate ai decisori politici del settore pubblico, con lo scopo ultimo di favorire lo sviluppo, la produzione e l utilizzo di biocarburanti; incoraggiare lo sviluppo dei territori delle regioni partner, rafforzando l integrazione tra nuove opportunità di diversificazione rurale e bisogni energetico-ambientali. I principali risultati attesi dal progetto sono: migliore conoscenza della catena di sviluppo di biocarburanti e biodiesel secondo un nuovo approccio che integri trasnazionalità e politiche settoriali differenti; scambio di informazioni e metodologie tra i partner, gruppi target e altri stakeholder, con la creazione di opportunità di sviluppo nazionale/transnazionale. Il progetto genererà anche informazioni utili per le amministrazioni pubbliche in modo da fornire un supporto alle decisioni inerenti alle strategie di intervento integrato nei settori energetico-rurale-ambientale, come pure comunicazione e cooperazione con stakeholder pubblici e privati nei settori energetico-rurale-ambientale, con lo scopo di creare nuovi partenariati. L impatto di lungo periodo consisterà nell aumento di conoscenza, scambio di informazioni, cooperazione tra i partner e gli stakeholder, potenziali nuovi investimenti, in grado di migliorare le condizioni economiche e sociali delle aree coinvolte. Attività di rete e promozionali amplificheranno l impatto del progetto ben oltre le regioni target. 87 INTERREG III B CADSES

88 CADSEALAND Interazione terra-mare: evoluzione e stato della costa in CADSES Settore: Ambiente Capofila: CINFAI - Consorzio Nazionale Università Fisica dell Atmosfera e dell Idrosfera (IT) Contatti Capofila: Janka Strakova, janka.strakova@unicam.it Durata: gennaio dicembre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: APAT - Agenzia per la Protezione dell Ambiente e per i Servizi Tecnici (IT); Regione Marche (IT); Regione Emilia Romagna (IT); ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia-Romagna (IT); Università di Atene (GR); Istituto Nazionale Rumeno di Idrogeologia (RO); Autorità di Gestione del lago Pamvotis (GR); Impresa municipale per la fornitura dell acqua e per le fognature di Ioannina (GR); Comune di Evrostini (GR) Sito Web: Strutture della Regione Emilia-Romagna coinvolte: Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e del Territorio; ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia-Romagna Risorse FESR per la Regione Emilia Romagna: Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e del Territorio euro; ARPA euro Referente: Luisa Perini, lperini@regione.emilia-romagna.it 88 INTERREG III B CADSES Il progetto CADSEALAND intende affrontare le problematiche connesse con i fenomeni di erosione costiera e le complesse interazioni tra l ambiente costiero e i bacini fluviali nel quadro di una visione integrata di interazione terra-mare (ICZM). Due le principali linee direttrici del progetto: da un lato garantire l intervento rispetto alle situazioni di emergenza in aree specifiche, dall altro sviluppare standards generali per la definizione dello stato delle coste, della loro gestione, evoluzione e delle cause che la condizionano. Attraverso la definizione di linee guida per la protezione e la gestione delle coste basate sull analisi integrata dell ambiente marino e terrestre, su una visione globale del problema a scala dell Europa meridionale e su esperienze specifiche in aree costiere dell Italia, della Grecia e della Romania, vengono perseguiti i seguenti obiettivi generali sono: sviluppo di una strategia integrata terra-mare per la difesa e gestione delle zone costiere; promozione dell adozione del metodo nell Europa Orientale; istituzione di una cooperazione nell area CADSES per la protezione e gestione delle zone costiere; studio, verifica e controllo dell erosione nei bacini specifici; rassegna delle informazioni riguardanti le zone costiere del Mediterraneo orientale; formazione nella conservazione e gestione delle zone costiere; diffusione di una cultura terramare riguardo alle zone costiere; definizione di regole tecniche per conservazione delle zone costiere a livello regionale; catalogo della difesa costiera, basato sull interpretazione delle foto aeree ed integrato con le informazioni disponibili e con l analisi dell effetto delle strutture sullo sviluppo costiero. 1. Costruzione del primo nucleo di un gruppo di lavoro stabile, in grado di affrontare tutte le problematiche in questione (scienze della terra, ingegneria, economia, ecc.) e di fonderle in una visione integrata terra-mare delle zone costiere; 2. sviluppo di standard internazionali per la definizione dello stato della costa, fruibile ai fini della pianificazione, gestione e protezione della costa, che tengano conto dell interazione tra i processi marini e terrestri; 3. sviluppo di sistemi di monitoraggio dello stato della costa e della sua evoluzione, e di tecniche efficienti per la protezione di aree costiere a rischio e per il ripristino di aree degradate.

89 C.A.R.E Città Accessibili delle Regioni Europee Settore: Politiche Sociali Capofila: Regione Emilia-Romagna (IT) Contatti Capofila: Maura Mingozzi, Durata: gennaio gennaio 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Comune di Bologna (IT); Comune di Ferrara (IT); Comune di Forlì (IT); Regione Lombardia (IT); A.I.A.S. Milano onlus (IT); Regione Umbria (IT); Provincia di Ancona (IT); Provincia di Pesaro-Urbino (IT); Associazione Si Può (IT); Venice Cards - Città di Venezia (IT); Bildungsinstitut Pscherer (DE); Città di Gera (De); Associazione Atempo (AT); Amministrazione della Prefettura di Salonicco (GR); Agenzia di Sviluppo Nord Est (RO) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive, Commercio e Turismo Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comune di Bologna; Comune di Ferrara; Comune di Forlì Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Comune di Bologna , 50 euro; Comune di Ferrara , 45 euro; Comune di Forlì , 50 euro Il progetto C.A.R.E. ha promosso strategie di sviluppo urbano integrato, sensibili alla diversità sociale e funzionale, al fine di evitare esclusioni sociali. Attraverso l integrazione delle funzioni urbane nella città, tutti i cittadini dovrebbero avere il giusto accesso ai servizi di base, agli spazi aperti, all educazione generale e professionale e alla salute. Il problema più generale che viene a porsi in questo contesto, è l accessibilità ai centri cittadini. La logica dell accessibilità alla città è sempre collegata ad una piena fruibilità da parte di cittadini e turisti, di una serie di strutture e servizi, con particolare attenzione al loro pieno utilizzo da parte di persone con speciali bisogni. Il progetto C.A.R.E. ha perseguito i seguenti obbiettivi: 1. La promozione di un nuovo approccio di sviluppo e di gestione urbana per un passaggio dal tradizionale concetto di accessibilità per disabili ad un nuovo approccio denominato Accessibilità per tutti migliorando la qualità della vita di tutte le persone, cittadini, visitatori e turisti includendo le persone con bisogni speciali. 2. La creazione di una rete interregionale denominata CARENET di città ospitali per tutti in grado di promuovere la ricerca e lo sviluppo di offerte turistiche innovative particolarmente indirizzate a clienti con bisogni speciali. Significativo l utilizzo di una metodologia di rilevazione dell accessibilità denominata CARE, nata dalla rielaborazione della metodologia già preesistente IG VAE. Tutti i dati raccolti dai rilevatori sono poi stati raccolti all interno di un data base multimediale. Le città che saranno in grado di affrontare le richieste più varie e complesse saranno multifunzionali e accresceranno l ospitalità per tutti (mamme con passeggini, persone anziane con problemi di deambulazione, turisti con bisogni speciali, ecc.). Il progetto ha voluto creare un concetto nuovo di città, intesa come sistema di ospitalità, dove l accesso facilitato è dato dalle strutture delle strade (elementi urbani che fanno l ambiente cittadino molto più accessibile) e dai servizi per il tempo libero. Ponendo al centro la tematica dell accessibilità, il progetto contribuirà ad accrescere il livello della qualità di vita nella città per tutti i suoi abitanti, residenti e turisti grazie anche alla creazione della Carta della città ospitale ed alla divulgazione di una comune filosofia sul tema dell accessibilità. A livello europeo, la creazione della rete CARE può essere vantaggiosa per lo sviluppo regionale, perché contribuisce al miglioramento dei servizi offerti in tema di accessibilità, allo sviluppo delle condizioni economiche della regione e di conseguenza concorre ad aumentarne la competitività. La divulgazione dei risultati raggiunti dal progetto si è concretizzata attraverso la realizzazione del sito web (visitato da ogni parte del mondo), di una pubblicazione cartacea, di un DVD e la partecipazione ad un evento all interno della Borsa Internazionale del Turismo di Milano. 89 INTERREG III B CADSES

90 CITY PORTS Una rete di città che seguono un approccio condiviso e coordinato per sviluppare soluzioni di logistica urbana attuabili e sostenibili Settore: Trasporti Capofila: Regione Emilia-Romagna (IT) Contatti Capofila: Rino Rosini, rrosini@regione.emilia-romagna.it Durata: luglio luglio 2005 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Istituto greco per i trasporti - Centro per la ricerca e la tecnologia (GR); SCS Azioninnova Spa (IT); Consulenten Ziviltechniker G.m.b.H, (AT); Unità di Consulenza Transeuropea di Salonicco (GR); Comune di Udine (IT); Comune di Ravenna (IT); Comune di Ancona (IT); Comune di Taranto (IT); Brescia Mobilità - Società Metropolitana di Mobilità (IT); Comune di Vicenza (IT); Infomobility S.p.A (IT); Comune di Parma (IT); Provincia di Kavala (GR); Regione Attica (GR); State Government of Vienna (AT); City Courier Service Speditions G.m.b.H, (AT); LOB Logistik und Organisationsberatungs G.m.b.H. Vienna (AT); FDG/AMOR - Austrian Mobility Research (AT); Agenzia Sviluppo Regionale Ljubljana (SI) Sito Web: Strutture della Regione Emilia-Romagna coinvolte: Direzione Generale Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comune di Ravenna; Comune di Parma; SCS Azioninnova; Infomobility Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Comune di Ravenna euro; Comune di Parma , 06 euro; SCS Azioninnova euro; Infomobility , 94 euro 90 INTERREG III B CADSES 19 città di 12 regioni partecipano al progetto CITY PORTS, rete di opportunità e soluzioni di logistica per i centri urbani. Queste città, oltre a caratteristiche comuni che le qualificano come sistemi urbani, condividono l obiettivo di razionalizzare il trasporto e la distribuzione delle merci, due dei principali processi che influenzano e accrescono la saturazione delle strade nelle città, l inquinamento atmosferico, i costi di congestione e il peggioramento della qualità della vita in generale. Il progetto è condiviso da un ampio network di città di dimensioni medio-piccole dell area CADSES. 1. Riorganizzare e ripensare a diverse soluzioni logistiche per il trasporto, la distribuzione delle merci nei centri urbani; 2. integrare le politiche dell UE e le priorità attive a livello locale, in particolare politiche e misure dell UE in materia di sviluppo sostenibile, miglioramento della coesione socio-economica, riduzione dell effetto serra e politiche dei trasporti; 3. sviluppare, sperimentare e diffondere una metodologia per l analisi, la selezione, la fattibilità e l implementazione nei centri urbani di soluzioni di logistica ottimizzate e integrate che permettano di ridurre i tempi di implementazione e i rischi progettuali; 4. permettere lo sviluppo di politiche di restrizione/ regolamentazione dell accesso al centro urbano e di modelli di flusso logistico eliminando gli squilibri nelle reti di distribuzione; 5. diffondere i risultati in modo condiviso con gli stakeholder/gruppi di interesse. 1. Creazione di un documento metodologico per la redazione degli studi di fattibilità; 2. modello City Goods: realizzazione di un software specifico per la simulazione dei movimenti di caricoscarico generati dai sistemi distribuzione urbana; 3. studi di fattibilità: redazione di 12 studi, attivazione di tavoli di concertazione a livello locale, disseminazione a livello nazionale ed europeo della cultura della city logistics, condivisione delle città partecipanti delle problematiche inerenti il trasporto merci e delle soluzioni progettate per risolverle; 4. raccordo con altre iniziative regionali in materia di logistica urbana.

91 CITYREGIO II Sviluppo economico regionale attraverso la cooperazione nelle città-regioni Settore: Sviluppo Sostenibile Capofila: Città di Pilsen - Istituto di Sviluppo e Pianificazione e Urbana (CZ) Contatti Capofila: Milan Svoboda, svoboda@mmp.plzen-city.cz Durata: aprile marzo 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Agenzia Regionale di Sviluppo della Regione Pilsen (CZ); Citta di Leipzig (DE); Distretto di Muldentalkreis (DE); Distretto di Delitzsch (DE); Distretto di Leipziger Land (DE); South-Transdanubian Area and Economic Development Public Utility Company (HU); Comune di Pécs (HU); Comune di Kaposvár (HU); Comune di Szekszárd (HU); Comune di Bologna (IT); Aufbauwerk Region Leipzig (DE); Gdansk Entrepreneurship Foundation (PL); Citta di Gdansk (PL); Comune di Varna (BG) Enti territoriale della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comune di Bologna Risorse FESR per gli enti territoriali Emilia-Romagna: ,50 euro Referenti: Arianna Morelli, arianna.morelli@comune.bologna.it; Patrizia Di Pasquale, patrizia.dipasquale@comune.bologna.it Uno sviluppo spaziale coerente, conforme agli obiettivi di Lisbona e Goteborg, dipende dalle capacità delle città-regioni di esercitare il ruolo di centri di crescita e leadership a livello regionale - fari. Tuttavia, città di medie dimensioni dell area CADSES dipendono dalla cooperazione con le aree circostanti per legare assieme i vari approcci di sviluppo economico. CITYREGIO II intende aumentare le capacità delle città-regioni selezionate e incoraggiare il loro sviluppo economico, che poggerà su una profonda base di conoscenze elaborate durante il progetto CITYREGIO, il quale favorisce il transito veloce delle città-regioni coinvolte verso la realizzazione di attività concertate di promozione economica, la gestione delle risorse umane e le iniziative di sviluppo dei siti. L obiettivo generale del progetto è quello di rafforzare la capacità economica e la competitività delle città di medie dimensioni dell area CADSES quali motori regionali di crescita per le rispettive regioni, attraverso lo sviluppo e la promozione di un efficace cooperazione città-regione. Il progetto intende supportare, anche attraverso una informazione adeguata, lo sviluppo economico, la pianificazione territoriale ed urbana, soprattutto per quanto concerne siti industriali ed infrastrutturali nelle regioni partner oltre ad attività comuni di marketing. I centri urbani potranno beneficiare dell approccio cooperativo promosso dal progetto CITYREGIO in modo da adempiere alla loro menzionata funzione di fari per lo sviluppo economico delle aree circostanti. Le regioni partecipanti saranno in grado di comparare, sistematizzare e migliorare le loro rispettive strategie, scambiare le proprie esperienze e coordinare le strategie di marketing relative ai vari siti e raggruppamenti (cluster). Basandosi sul progetto CITYREGIO, CITYREGIO II intende trasferire le conoscenze acquisite, applicandole a nuove regioni. Le attività di City Regio II sono divise in 5 fasi. La prima vedrà la realizzazione di analisi comparative sulle interrelazioni periurbane; l identificazione dei bisogni di carattere infrastrutturale; nonché la realizzazione di report sulle buone pratiche legate a tali temi. La seconda fase si soffermerà sullo sviluppo concertato di siti di importanza strategica regionale e verrà declinata sia attraverso la realizzazione di analisi SWOT della crescita economica dei siti selezionati nella realtà di ciascun partner. E inoltre prevista la realizzazione di studi di fattibilità per la preparazione di piccoli o grandi investimenti. La terza fase è volta a promuovere a livello regionale una rete tra i distretti economici, nonché il trasferimento di innovazione. La quarta fase prevede la realizzazione di un analisi complessa dei potenziali di sviluppo delle risorse umane regionali, nonché la stesura di un Piano d azione. L ultima fase è dedicata al coordinamento, disseminazione e valutazione dei risultati del progetto. 91 INTERREG III B CADSES

92 CORELOG LOGistica REgionale COordinata Settore: Trasporti Capofila: Regione Emilia-Romagna (IT) Contatti Capofila: Rino Rosini, Durata: settembre settembre 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Società di consulenza PricewaterhouseCoopers (IT); FDG/AMOR - Austrian Mobility Research (AT); Autorità portuale di Heraklion (GR); Università Aristotele di Salonicco (GR); Università Széchenyi István di Gyor (HU); Università di Maribor (SI); ILIM - Istituto per la logistica di Poznan (PL); Regione della Stiria (AT) Sito Web: Strutture della Regione Emilia-Romagna coinvolte: Direzione Generale Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro 92 INTERREG III B CADSES L obiettivo primario di CORELOG è definire e testare politiche per migliorare il sistema dei trasporti. CORELOG si propone di innovare i sistemi logistici delle aree coinvolte e di migliorare il coordinamento tra gli attori istituzionali, responsabili delle decisioni politiche, del finanziamento e degli investimenti nel settore della logistica e tra questi e coloro che operano nel mercato dei trasporti come le aziende manifatturiere, operatori dei trasporti I principali obiettivi del progetto sono: 1. Comprendere le key driving forces che sottostanno alle strategie nella Supply Chain Management delle aziende manifatturiere nell area CADSES e l impatto dei flussi di trasporto merci da queste generato sui territori regionali; 2. analizzare il ruolo e l azione dei differenti livelli istituzionali (nazionale regionale e locale) nello sviluppo della politica dei trasporti; 3. Promuovere la cooperazione nella logistica e nell integrazione dei sistemi di PMI, con un approccio che consideri le decisioni ed i risultati finali delle strategie industriali e di distribuzione a livello europeo; 3. Diffondere la conoscenza delle best logistics practices tra aziende, operatori dei trasporti e autorità regionali; 4. Sviluppare soluzioni operative, nell ICT, nella logistica, economicamente sostenibili sul lungo termine, nell ambito del logistics management. Il progetto mira ai seguenti risultati: 1. Linee guida strategiche transnazionali per azioni politiche regionali; 2. Promuovere partnership tra regioni, attori istituzionali e settore privato allo scopo di monitorare e condividere gli impatti delle politiche sui trasporti; 3. Implementazione di soluzioni pilota relative a modelli organizzativi e nuove tecnologie; 4. Studi di fattibilità per progetti pilota.

93 EMBRACE Migliorare l accesso alla società dell Informazione e della Conoscenza per le PMI localizzate in aree rurali Settore: Sviluppo Locale - Società dell Informazione. Capofila: Camera di Commercio e dell Industria di Thessaloniki (GR) Contatti Capofila: Emmanuel Vlachogiannis, root@ebeth.gr Durata: gennaio febbraio 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: ASTER - Scienza Tecnologia Impresa (IT); DANUBE - European Training, Ricerca e Tecnologia (AT); RIZ Holding Lower Austria Ltd. (AT); Camera di Commercio ed Industria di Serres (GR); TREK Consulting SA (GR); INNOSTART - Centro Nazionale Ungherese per l Innovazione (HU); Fondazione Theodore Puskas - Istituto per la ricerca tecnologica Internazionale (HU); Camera di Commercio ed Industria di Budapest (HU); Camera di Commercio ed Industria di Borsod - Abauj della Contea di Zemplen (HU); BARDA - Associazione Bulgara delle Agenzia di Sviluppo Regionale e dei Business Centre (BG); Camera di Commercio ed Industria di Stara Zagora (BG) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: ASTER - Scienza Tecnologia Impresa Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Leda Bologni, leda.bologni@aster.it; Laura Ottavini, embrace@aster.it EMBRACE è un progetto finalizzato a sostenere l adozione di specifiche politiche, iniziative ed azioni di sviluppo territoriale a beneficio delle PMI situate in aree rurali e in aree urbane svantaggiate, al fine di accrescere le loro possibilità di accesso alla Società della Informazione e della Conoscenza, attraverso sia servizi avanzati di supporto al business, sia tramite l utilizzo delle Information and Communication Technologies (ICT). Le attività sviluppate nel progetto hanno avuto origine da una attenta analisi della situazione esistente nei Paesi partecipanti, nonché da una comparazione e individuazione delle best practices a livello mondiale. Il progetto ha mirato a promuovere l accesso delle PMI alla Società dell Informazione e della Conoscenza attraverso la promozione dei sistemi IT come strumenti per facilitare e promuovere lo scambio di informazioni tra le aziende, il mercato e altre entità economico/finanziarie dell area CASDES, nonché come strumenti in grado di facilitare per le PMI la partecipazione a reti istituzionali collegate al mondo economico, della ricerca accademica ed industriale, del trasferimento di know-how e tecnologia. EMBRACE ha proposto una soluzione per superare le barriere esistenti per le PMI localizzate in aree svantaggiate, mettendo a punto la versione pilota di un portale per la fornitura di assistenza e consulenza ad alto valore aggiunto, servizi di e-commerce e informativi dedicati ad accrescere l efficienza e la competitività delle imprese e a facilitare il loro accesso alla cooperazione transnazionale nel contesto della globalizzazione. Le attività di progetto hanno prodotto un analisi comparata delle regioni coinvolte, da cui ha preso avvio la riflessione su quali strumenti possano essere più adatti per dimostrare, da un lato, ai policy makers il valore di azioni più efficaci per la diffusione delle tecnologie e dei servizi ICT, e dall altro alle PMI la possibilità di utilizzare gli strumenti ICT e le capacità di ricerca presenti nei rispettivi territori come leve per aumentare la propria competitività, non solo sul mercato interno, ma su quello globale. È stata implementata la versione pilota di un portale per l offerta alle PMI di servizi ad alto valore aggiunto e sono state identificate alcune possibili soluzioni al problema dell accesso al mercato globale da parte di utenti spesso geograficamente e culturalmente isolati rispetto al contesto internazionale. Contestualmente all analisi economica e tecnica, sono stati organizzati diversi momenti di divulgazione dei concetti sviluppati nel progetto, diretti sia agli attori istituzionali locali, sia alle imprese in qualità di potenziali utenti finali. 93 INTERREG III B CADSES

94 ESTIA-SPOSE Spazio europeo, indicatori territoriali ed azioni per un osservatorio di pianificazione territoriale nel sud-est Europa Settore: Pianificazione Territoriale Capofila: Università Panteion Atene (GR) Contatti Capofila: Panayiotis Getimis, Durata: ottobre dicembre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Università Aristotele Salonicco (GR); BBR - Ufficio Federale per gli edifici e la pianificazione regionale (DE); Regione Abruzzo (IT); Regione Emilia-Romagna (IT); OIR - Istituto austriaco per gli studi regionali e la pianificazione del territorio (AT); Studio di progettazione per la pianificazione urbana e territoriale (AL); Ministero della Pianificazione Territoriale e dell Ambiente (BiH); Istituto di geografia dell accademia bulgara di scienze (BG); Ministero per la Protezione Ambientale e la Pianificazione Territoriale (HU); Istituto di architettura e pianificazione urbana e regionale (SCG); LYCHNIDOS - Centro per i valori sostenibili (FY); Centro per gli studi regionali dell Accademia ungherese per le scienze (HU); URBANPROJECT - Istituto nazionale per la ricerca e lo sviluppo nella pianificazione urbana e territoriale (RO); Università di Lubljana (SI) Sito Web: Strutture della Regione Emilia-Romagna coinvolte: Direzione Generale Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Paolo Mattiussi, pmattiussi@regione.emilia-romagna.it 94 INTERREG III B CADSES Rifacendosi alle esperienze accumulate dal precedente progetto ESTIA, ESTIA-SPOSE intende sviluppare azioni per un Osservatorio di Pianificazione territoriale nel Sud-Est Europa, basato su un sistema integrato di indicatori territoriali pienamente compatibili con l approccio ESDP e ESPON. Questo sistema di indicatori verrà testato su una serie di applicazioni pilota in settori ed aree selezionati, con l obiettivo di promuovere sia la comprensione concettuale sia la compatibilità operativa fra le esistenti tradizioni nazionali di programmazione dei territori. Questo sosterrà efficacemente la cooperazione transnazionale ed incrementerà la sinergia fra gli sforzi di sviluppo e la pianificazione territoriale nel Sud-Est Europa. I prodotti concreti di ESTIA-SPOSE possono essere classificati nelle seguenti categorie: i rapporti completi e i documenti speciali, conferenze e workshop, applicazioni pilota, strutture, database e siti Web istituzionali. Questi prodotti sono stati programmati per apparire a diversi stadi dall inizio al completamento del progetto. Lo sviluppo della piattaforma concettuale e metodologica comune sostiene il funzionamento di un Osservatorio di Pianificazione del Territorio come rete istituzionalizzata. Una miglior comprensione della necessità di dati certi e comparabili e di indicatori standardizzati consentirà di perseguire le priorità comuni di pianificazione del territorio che aumenteranno la coesione spaziale dell intera zona di ESTIA SPOSE. Migliorare la capacità di collaborazione dei paesi del Sud-Est Europa sulle questioni di sviluppo e pianificazione territoriale a livello transnazionale attraverso il miglioramento della loro capacità individuale e collettiva di raccogliere, elaborare ed analizzare i dati spaziali. Il progetto ESTIA-SPOSE persegue il suo obiettivo attraverso un network di istituzioni che opereranno su una piattaforma di osservatorio di pianificazione spaziale comune usando un sistema unificato di indicatori comunemente accettabili.

95 GILDANET Rete informativa globale per il trasporto integrato e la logistica Settore: Trasporti Capofila: Regione Emilia Romagna (IT) Contatti Capofila: Rino Rosini, rrosini@regione.emilia-romagna.it Durata: ottobre ottobre 2005 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Istituto ellenico per i trasporti (GR); Austriapro (AT); Teleporto Adriatico (IT); Interporto Bologna (IT); Ricerca e sviluppo per i trasporti (GR); Paradigma (AT); Porto di Salonicco (GR); Porto di Heraklion (GR); Porto di Patrasso (GR); Porto di Igoumenitsa (GR); Porto di Alessandropoli (GR); Porto di Capodistria (SI) Sito Web: Strutture della Regione Emilia-Romagna coinvolte: Direzione Generale Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Interporto Bologna Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Il progetto conferma l impegno della Regione Emilia- Romagna in materia di scambio di dati e documenti e di interoperabilità dei sistemi informativi nell ambito del trasporto intermodale delle merci, sulla scorta dell esperienza condotta nell ambito del precedente progetto GILDA. Operando alla luce di esperienze e soluzioni esistenti e in linea con raccomandazioni e direttive degli enti di standardizzazione internazionali (UN/CEFACT, OASIS e ebxml), il progetto mira a definire una specifica architettura informatica e un sistema transnazionale di integrazione di applicazioni e servizi informativi e documentali a supporto degli attori pubblici che intervengono lungo le catene del trasporto; specifiche azioni di sviluppo e sperimentazione saranno orientate ai tre casi pilota delle merci deperibili, delle forniture automobilistiche e della logistica dei container vuoti. Migliorare l efficienza dei sistemi di trasporto internazionali e intermodali. Il progetto mira ad incidere sui principali fattori che limitano l efficienza delle operazioni di scambio modali, ed impediscono lo sviluppo del trasporto combinato. Supportare la creazione di sistemi ICT per sostenere lo scambio di informazioni e documenti concernenti le catene di trasporto transnazionali e intermodali; Raggiungere e coinvolgere un gran numero di operatori: 1. negoziazioni con gli organismi comunitari in sede di valutazione del progetto (revisione del progetto); 2. attivazione della partnership tecnica e avvio delle attività di sviluppo; 3. identificazione dei progetti pilota e degli attori principali; 4. definizione del portale integrato per modelli applicativi definiti: catena logistica, sistema di gestione, sistema di gestione delle risorse, sistema di fatturazione e pagamento, e sistema di tracking & tracing; 5. quadro generale sulle più rilevanti tecnologie, sistemi e software utilizzati nei nodi intermodali oggi nel mondo. Implementazione e consolidamento del sistema GILDA come supporto informatico all accessibilità e allo scambio di informazioni e documenti tra le autorità e gli operatori del trasporto intermodale. Il progetto è stato articolato in due settori di attività: 1. la creazione di un sistema sostenibile (trasferibile) di servizi integrati e differenziati di dimensione transnazionale; 2. l integrazione di nuovi standard e funzionalità al sistema GILDA, per accrescerne il valore aggiunto per gli operatori privati così come per i decisori pubblici, con il fine ultimo favorire lo sviluppo di un sistema di trasporti integrato e sostenibile. 95 INTERREG III B CADSES

96 HIST.URBAN Rivitalizzare le città storiche per promuovere uno sviluppo policentrico e sostenibile Settore: Sviluppo Sostenibile Capofila: Associazione Tedesca per lo Sviluppo Urbano, Territoriale ed Abitativo (DE) Contatti Capofila: Christian Huttenloher, c.huttenloher@deutscher-verband.org Durata: febbraio agosto 2008 Risorse finanziarie complessive: , 84 euro Partenariato: Salzburg Research (AT); Comune di Graz (AT); Agenzia per lo Sviluppo e per la Pianificazione Urbana della Città di Pilsen (CZ); Comune di Wismar (DE); Comune di Regensburg (DE); Comune di Kaufbeuren (DE); IRS - Institute for Regional Development and Structural Planning (DE); Camera di Commercio ed Industria di Xanthi (GR); Centro di studi regionali accademia ungherese delle scienze (HU); Sviluppo Marche (IT); Comune di Teramo (IT); Comune di Faenza (IT); Comune di Verona (IT); Comune di Sanok (PL); Comune di Sopot (PL); Plai Resurse (MD); Comune di Arad (RO); Comune di Oradea (RO) Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comune di Faenza Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Giuliano Borghi, giuliano.borghi@comune.faenza.ra.it 96 INTERREG III B CADSES L obiettivo principale è quello di rafforzare le città storiche di piccole e medie dimensioni situate al di fuori delle aree metropolitane, utilizzando il patrimonio architettonico e culturale quale fattore di crescita per uno sviluppo urbano sostenibile. In particolare, l area commerciale della città con le sue funzioni urbane dovrebbe essere rafforzata in modo da supportare una modello di struttura urbana con sistemazione policentrica all interno dell area CADSES. I partner, istituzioni sia pubbliche sia private, svilupperanno ed esamineranno congiuntamente approcci integrati e pratici di rivitalizzazione. Questi saranno legati a - e realizzati per mezzo di - attività transnazionali, come conferenze, corsi estivi, workshop, uno studio di base, un manuale sulle buone prassi. In questo modo, i partner potranno scambiare esperienze, trasferire conoscenze, creare reti e lavorare insieme su differenti punti focali tematici relativi alla rivitalizzazione delle città storiche. L esperienza acquisita ed i risultati verranno raccolti in un manuale transnazionale relativo agli approcci integrati per la rivitalizzazione di città storiche, destinati ai decisori a tutti i livelli, da quello locale a quello europeo. HIST.URBAN intende sviluppare strategie ed approcci coerenti e sostenibili per l area CADSES nel campo della rivitalizzazione integrata di città storiche. Ciò contribuirà a rafforzare le funzioni e qualità urbane, promuovendo un rinnovamento urbano sostenibile ed un modello di strutturazione urbana policentrica all interno dell area CADSES. Inoltre, con il rafforzamento delle città storiche, l identità culturale all interno dell area CADSES verrà messa ulteriormente in evidenza. Gli obiettivi concreti di lungo periodo saranno: 1. rafforzare l economia urbana (commercio al dettaglio, turismo, servizi, artigianato) 2. riabilitare, valorizzare il patrimonio architettonico e culturale (rinnovamento) 3. migliorare la capacità dei professionisti e decisori locali e regionali nell impiego di approcci e strumenti integrati e attuativi di rivitalizzazione (scambio di conoscenze) I partner del progetto svilupperanno e implementeranno parzialmente approcci/strumenti integrati e pratici di rivitalizzazione (concetti, piani, studi, linee guida, progetti pilota e processi), utilizzando il patrimonio architettonico e culturale. In tutte le attività, gli attori rilevanti nell attività di attuazione - in particolare quelli privati - verranno integrati in modo da assicurare una ulteriore implementazione e futuri investimenti. Verrà promosso lo scambio di esperienze e trasferimento di conoscenze relativamente alle priorità tematiche di HIST.URBAN, in grado di assistere i partner durante il loro futuro processo di rivitalizzazione. Verranno sviluppati uno studio di base e un manuale transnazionale per la rivitalizzazione integrata e pratica delle città storiche, disponibile per tutte le parti interessate (anche al di fuori dei partner di progetto).

97 I-LOG Logistica industriale e trasporto intermodale per lo sviluppo delle PMI Settore: Trasporti Capofila: Regione Marche (IT) Contatti capofila: Paolo Pasquini, paolo.pasquini@regione.marche.it Durata: ottobre giugno 2006 Risorse finanziarie complessive: , 25 euro Partenariato: Regione Veneto (IT); Regione Emilia-Romagna (IT); Regione Umbria (IT); Regione Abruzzo (IT); Retedis S.r.l.(IT); Manzano (IT); Regione Istria (HR); IDA - Agenzia di sviluppo dell Istria (HR); Contea di Varazdin (HR); Fraunhofer Gesellschaft (DE); A Dél-Alfoldi Regioert - For the South Great Plain Region of Hungary Organising Public Association (HU); Dutireg PLC - Agenzia di sviluppo regionale Kht. (HU); Agenzia di Sviluppo Regionale Transdanubiana (HU); Camera di Commercio Italiana in Ungheria (HU); Università di Debreceni (HU); Agenzia di Sviluppo regionale della Media Pannonia (HU); ADETIM - Agenzia di sviluppo regionale della Contea di Timis (RO); CDIMM - Fondazione Maramures (RO); Incertrans S.A. - Istituto di ricerca sui trasporti (RO); Kärnten Technologie GesmbH (AT); Infratec S.A. (GR); Provincia di Thesprotia (GR); Camera di Commercio di Thesprotia (GR) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Rino Rosini, rrosini@regione.emilia-romagna.it I-LOG promuove l uso strategico di sistemi di logistica e trasporto e intende rappresentare un punto di contatto tra le necessità economiche delle PMI, quali le riduzioni di costi, il perfezionamento del servizio ai clienti, lo sviluppo di economie di scala, e necessità ambientali e sociali, quali il miglioramento della qualità della vita e la riduzione dell inquinamento. I principali obiettivi dell attività sono: 1. Valutazione dell efficienza e dell efficacia del trasporto e della logistica nei sistemi locali di PMI (19 regioni NUTS II e 21 sistemi locali di PMI - distretto meccanico per la RER); 2. iidentificazione di un insieme di servizi logistici sulla base delle caratteristiche dei sistemi locali di PMI Modello regionale di servizio Logistico al fine di razionalizzare il sistema di trasporto e logistico regionale; 3. sviluppo di soluzioni logistiche operative di trasporto/progetti pilota al fine di rendere le PMI più competitive; 4. promozione e diffusione di una cultura logistica nei sistemi locali di PMI e creazione di reti di relazione e informazione. I principali risultati del progetto sono: 1. contribuire alla razionalizzazione della logistica e dei trasporti nei sistemi locali di PMI, per promuovere il trasporto intermodale e integrare soluzioni ICT nei servizi di trasporto e logistica; 2. fornire alle amministrazioni locali e alle imprese, conoscenze e strumenti per poter effettuare valutazioni congiunte sull efficienza e sull efficacia logistica ed attivare politiche industriali e di trasporto; 3. contribuire a ridurre l impatto ambientale del trasporto e migliorare la qualità della vita. 97 INTERREG III B CADSES

98 IMONODE Integrazione efficiente dei nodi e delle modalità di trasporto merci nell area CADSES Settore: Trasporti Capofila: Istituto Ellenico per i trasporti - H.I.T. (GR) Contatti Capofila: G. A. Giannopoulos, Hit@certh.gr Durata: gennaio dicembre 2005 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Organizzazione Ellenica Ferrovie (GR); PROODOS S.A. (GR); CCIAA di Ravenna (IT); CCIAA di Taranto (IT); CCIAA di Forli-Cesena (IT); Regione Emilia-Romagna (IT); Regione Veneto (IT); Regione Friuli Venezia Giulia (IT); AGROTER S.a.s. (IT); IC CONSULTENTEN (AT); Regione di Carinthia (AT); BMVIT - Ministero dei Trasporti, dell Innovazione e della Tecnologia (AT); Ministero dell Ambiente, della Pianificazione Territoriale e dell Energia (SI); Ministero dell Economia (SI); Transport Logistic Cluster - TLG (SI); Municipalità di Celje (SI); Contea di Primorje & Gorski Kotar (HU); Istituto per lo sviluppo sostenibile e la pianificazione territoriale (HU) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Rino Rosini, rrosini@regione.emilia-romagna.it Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: CCIAA di Forlì; CCIAA di Ravenna; AGROTER S.a.s Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: CCIAA di Forlì euro; CCIAA di Ravenna euro; AGROTER S.a.s euro 98 INTERREG III B CADSES Il progetto IMONODE ha esplorato le soluzioni ed azioni per promuovere lo shift modale verso modalità di trasporto a minore impatto ambientale e l accesso ai corridoi V, X ed Adriatico-Ionico. Il progetto ha previsto pacchetti di lavoro orizzontali di studio ed analisi dei flussi merci nell area CADSES e di mappatura del relativo sistema infrastrutturale, azioni pilota in diversi contesti geografici e la definizione di un sistema di politiche orientate allo sviluppo del trasporto intermodale. 1. Mappare i principali flussi di trasporto nell area CA- DSES ed individuare i principali problemi di traffico; 2. individuare soluzioni di breve e lungo termine per il miglioramento dell efficienza dei nodi di trasporto intermodale nell area CADSES; 3. promuovere il ri-orientamento dei flussi di trasporto merci dell Europa centrale dai porti del Mare del Nord a quelli dell Adriatico del nord; 4. favorire l integrazione dei modi di trasporto e dei nodi intermodali tra il mare Adriatico (Italia) e l Europa centrale (corridoi V e X); 5. sviluppare progetti pilota al fine di promuovere il trasporto ferroviario e marittimo rispetto a quello su strada. In particolare i principali progetti pilota sono stati: 1. logistica dei beni deperibili nell area CADSES e nel Corridoio Adiatico-Ionico; 2. corridoio ferroviario merci n. X; 3. documenti strategici e Partnership pubblico/private per i corridoi V and X; 4. terminal logistici in Slovenia. I risultati ottenuti dal progetto sono: 1. definizione del ruolo e del posizionamento strategico dei terminal merci nella rete intermodale dell area CADSES; 2. definizione dei bisogni e delle azioni per l efficientamento dei nodi intermodali; 3. studi di fattibilità per lo sviluppo di nuovi nodi logistici e per il potenziamento di quelli esistenti; 4. sviluppo di partnership pubblico-private (PPP); 5. definizione di linee di policy per il trasporto intermodale.

99 INCLUD Sviluppo di cluster industriali nell area CADSES Settore: Sviluppo Locale Capofila: Regione Lombardia (IT) Contatti Capofila: F. Lottersberger, Durata: dicembre dicembre 2004 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Comune di San Daniele del Friuli (IT); Regione Abruzzo (IT); Regione Marche (IT); Land Niederoesterreich (AT); Eco Plus - Niederoesterreich Regionale Entwicklungsagentur (AT); Marshal s Office of the Podlaskie Voivodship (PL); Agenzia di sviluppo regionale per l Ungheria centrale (HU); Centro Rumeno per le Politiche Economiche (RO); Fondazione per lo Sviluppo d Impresa (BG); Associazione per l imprenditorialità Innovativa (CZ) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive, Commercio e Turismo Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Elisabetta Maini, emaini@regione.emilia-romagna.it Il Progetto INCLUD parte dall assunto che l organizzazione della produzione industriale in un dato territorio, definito cluster, sia forte impulso alla promozione dell innovazione. Da queste premessa, INCLUD propone di estendere questo modello ad altre aree di regioni extra-ue che, per la loro prossimità, livello di sviluppo, caratteristiche istituzionali-organizzative e socio-economiche, possano essere coinvolte vantaggiosamente nel raggruppamento industriale. INCLUD esplora possibili forme di cooperazione fra istituzioni - il cosiddetto institutional building e la cooperazione guidata fra imprese delle regioni partecipanti e imprese di un territorio scelto (cooperazione economica). Uno studio sulla fattibilità di un centro servizi per aziende in uno dei paesi partner è tra gli scopi principali del progetto. Attraverso la realizzazione del progetto INCLUD si sono perseguiti i seguenti obiettivi: 1. ridurre le disparità tra paesi UE e paesi di nuova adesione, favorendo lo sviluppo economico e la coesione sociale; 2. promuovere lo sviluppo di strutture e organizzazioni pubbliche e private (Camere di Commercio, Agenzie di sviluppo, Associazioni imprenditoriali e Ordini professionali) di servizio alle imprese in grado di creare una rete di rapporto e di scambio di informazioni all interno delle regioni partner che costituisce la base per lo sviluppo delle PMI; 3. instaurare una rete transnazionale di cooperazione tra le imprese delle regioni partner del progetto; 4. introdurre politiche innovative per lo sviluppo industriale; 5. sostenere l internazionalizzazione delle PMI; 6. supportare con metodi innovativi la crescita dei cluster regionali già esistenti o ancora in fase embrionale. 1. Creazione di un database dettagliato, ordinato per regione e per imprese ed elaborazione di un country report per ciascun paese obiettivo; 2. individuazione dei potenziali cluster nei Paesi partner di nuova adesione e loro valutazione in termini di qualità e competitività; 3. selezione dei cluster per stabilire interventi concreti di collaborazione a seguito del confronto con i partner UE finalizzato ad identificare le imprese operanti a livello internazionale; 4. ricerca ed analisi del quadro normativo dei paesi partner UE e di nuova adesione a supporto dell internazionalizzazione delle imprese; 5. realizzazione di un sito internet per la diffusione dell informazione e la comunicazione tra i partner. 99 INTERREG III B CADSES

100 ITACA Improving Tourism Actions in CADSES Area Settore: Ambiente Capofila: Regioned di Karlovy Vary (CZ) Contatti Capofila: Jana Belohoubkova, Durata: giugno giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Investon s.r.o (CZ); Comune di Košice (SK); Harsanyi Janos College (HU); MAŁOPOLSKA - Agenzia per lo sviluppo regionale S.A (PL); Provincia di Ferrara (IT); Amitié - Centro ricerche e servizi avanzati per la formazione (IT) Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Ferrara; Amitié - Centro ricerche e servizi avanzati per la formazione Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Provincia di Ferrara euro; Amitié euro Referente: Provincia di Ferrara, Monia Barca, monia.barca@provincia.fe.it, Moreno Po, moreno.po@provincia.fe.it; Amitié, Svenja Pokorny, spokorny@amitie.it; 100 INTERREG III B CADSES ITACA promuove uno sviluppo economico e territoriale sostenibile basato su una migliore integrazione tra la conservazione della natura e il suo sfruttamento economico intelligente attraverso l eco-turismo legato alla silvicoltura e alle paludi, di cui i territori coinvolti sono ricchi. Questo obiettivo verrà raggiunto attraverso: studio transnazionale, di carattere giuridico, per l orientamento dei decisori politici locali nell utilizzo del territorio, programmi di assistenza alla silvicoltura e per la partecipazione dei privati; uno studio di marketing transnazionale per la promozione degli investimenti pubblici/privati in modo da creare o rafforzare i percorsi ecologici, mettendoli in relazione con due prodotti specifici dell eco-turismo: turismo ciclistico e fluviale; azioni volte ad aggiornare le competenze dei manager e operatori delle zone naturali protette in modo da consolidare il giusto equilibrio tra la conservazione della natura e lo sfruttamento del turismo, utilizzando altresì i successi ottenuti con la rete Natura 2000; un marchio (logo) unitario che contraddistingua le aree naturali coinvolte (potenzialmente utilizzabili per un pacchetto turistico trasnazionale) e attività di disseminazione. Il progetto mira ad integrare con successo la protezione e lo sviluppo del patrimonio naturale all interno della politica regionale, individuando le migliori strategie legislative, promuovendo percorsi ecologici e valorizzando il patrimonio naturale concertato attraverso l eco-turismo, riducendo le disparità regionali, senza minare lo sviluppo delle aree urbane primarie e più dinamiche, promuovendo modelli sostenibili di autosviluppo nelle aree più periferiche e isolate, tuttavia ricche di risorse naturali. ITACA mira anche a realizzare uno schema più equilibrato di sviluppo socio-economico e territoriale, basato su una nuova relazione tra le aree urbane e rurali, e a dare un contributo all espansione della rete Natura 2000 promuovendo l adozione di una gestione intelligente delle aree naturali più sensibili delle regioni coinvolte, come pure trasferendo strumenti ad hoc. Il progetto mira a migliorare e implementare le competenze dei decisori relativamente alle normative a tutela del patrimonio naturale, l integrazione effettiva della protezione del patrimonio naturale all interno delle politiche di sviluppo economico e territoriale, un approccio più coordinato verso le politiche di utilizzo delle terre delle regioni coinvolte, concreti passi in avanti verso gli investimenti pubblici e privati finalizzati alla creazione di percorsi ecologici, mettendoli in relazione con specifici prodotti eco-turistici riguardanti foreste e paludi. Il progetto mira altresì a dare un contributo alla conservazione delle poche aree riparie ecologicamente vitali rimaste in Europa, alla gestione conservativa ed alla riduzione dell impatto umano sulle terre selvatiche e i parchi, attraverso l ulteriore promozione dei piani di gestione (Natura 2000), l appropriata pianificazione dei percorsi e migliori strumenti di comunicazione.

101 ITER Itinerari TERmali Settore: Turismo Capofila: IBACN - Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna (IT) Contatti Capofila: Laura Carlini, lcarlini@regione.emilia-romagna.it Durata: gennaio giugno 2005 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: CRC srl (IT); Bundesdenkmalamt (AT); Regione Veneto (IT); Fondazione Ungherese per la Scienza e la Tecnologia (HU); Regione della Macedonia Occidentale & Tracia (GR); Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (IT); Amitié - Centro ricerche e servizi avanzati per la formazione (IT); Istituto Nazionale per la Ricerca e lo Sviluppo nella Pianificazione Regionale e Urbana (RO); Associazione delle Municipalità di Rhodope (BG). Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: IBACN - Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Amitié - Centro ricerche e servizi avanzati per la formazione Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Fin dall antichità sono state costruite stazioni termali in zone ove le acque risultavano avere delle proprietà curative. Nel corso della storia, re, papi, imperatori e nobili diedero lustro alle città termali che acquisirono importanza anche dal punto di vista artistico e culturale. Da qualche anno una nuova forma di turismo denominata wellness sta rilanciando il termalismo. Lo sfruttamento incentrato sul binomio salute e bellezza non è stato ugualmente accompagnato da una politica mirata all identificazione, alla conoscenza ed alla protezione dei siti, degli edifici storici e delle zone di pregio ambientale. La conoscenza, la tutela e la valorizzazione delle terme storiche inizia dal loro censimento, che è stato realizzato dai partner per mezzo di una specifica scheda, condivisa a livello europeo, messa a punto a seguito di un iniziale indagine comparativa dei sistemi catalografici in uso nei paesi partecipanti. L obiettivo del progetto ITER è quello di sviluppare mezzi innovativi metodologici e tecnici per identificare e proteggere il patrimonio culturale conosciuto e quello potenziale dei centri termali storici in un area che va dalla regione Emilia- Romagna alla Macedonia e Tracia. Lo scopo è quello di creare un sistema termale integrato e una più forte integrazione, entro l area di cooperazione, attraverso l attivazione di una strada culturale di centri termali storici attraverso l Italia, l Austria, l Ungheria, la Romania, la Bulgaria e la Grecia. Un data base sul web raccoglie circa 200 schede con la descrizione degli stabilimenti storici, corredate da una galleria fotografica ed include anche informazioni utili sull accesso, gli orari di apertura ed i servizi offerti, etc. Per alcuni siti pilota è stata inoltre eseguita la catalogazione approfondita degli edifici storici, delle decorazioni, delle opere d arte mobili e di altri aspetti dell ambiente storico e naturale, che possono interessare turisti, operatori ed eventuali investitori. Un sistema di georeferenziazione - GIS: Geographic Information System - è stato creato per localizzare le terme su cartografia digitale europea e favorire la costruzione di itinerari sia virtuali, sia reali. I partner hanno realizzato anche ricerche: sull evoluzione storica ed architettonica delle stazioni termali, sulle diverse modalità di gestione e di sviluppo economico delle terme storiche, sulla giurisprudenza comparata che interessa il settore termale. Una mostra virtuale in DVD sulla storia delle terme è un altro prodotto da distribuire nelle località termali, agli operatori e alle agenzie di promozione turistica. Tra i risultati del progetto va annoverata la creazione di un immagine grafica coordinata, con la pubblicazione di un manuale d uso a stampa e in CD rom, affinché tutti i materiali promozionali e di formazione del progetto abbiano una veste comune, rafforzando l identità condivisa del sistema terme storiche europee ai fini di porre i presupposti per una cultural route europea. 101 INTERREG III B CADSES

102 L.O.T.O Landscape Opportunities for Territorial Organization Settore: Pianificazione Territoriale Capofila: Regione Lombardia (IT) Contatti Capofila: Anna Rossi, Durata: maggio dicembre 2005 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Ministero per i Beni e le Attività Culturali (IT); Regione Umbria (IT); Regione Marche (IT); Regione Emilia-Romagna (IT); Regione Veneto (IT); Regione Istria (HR); Università tecnica di Monaco (DE) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale e Sistemi di mobilità Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referenti: Giancarlo Poli, gpoli@regione.emilia-romagna.it; Barbara Fucci, bfucci@regione.emilia-romagna.it 102 INTERREG III B CADSES Il progetto L.O.T.O - Landscape Opportunities for Territorial Organisation intende fornire gli strumenti per interpretare, gestire e indirizzare l evoluzione dei paesaggi europei attraverso la conoscenza delle sue dinamiche di trasformazione. Propone una metodologia, di lettura interpretativa del paesaggio, che possa costituire un riferimento operativo condiviso per guidare e verificare le scelte di trasformazione, di ripristino e di valorizzazione del territorio. Questa metodologia è frutto dell attiva e fruttuosa partecipazione di tutti i partner di progetto, attraverso un processo di condivisione mediato dalle diverse culture di base, dalle differenti scuole di pensiero, dalle varie lingue di origine, con il presupposto comune, promosso dalla Convenzione Europea per il Paesaggio, che tutto il territorio è anche paesaggio. Le scelte di trasformazione territoriale sovente non tengono conto dell importanza della differenziazione, dell identità dei paesaggi europei. Ci si è posti quindi l obiettivo di indirizzare gli strumenti di pianificazione/progettazione territoriale attraverso un approccio integrato al paesaggio. La definizione della proposta metodologica è stata elaborata considerando i risultati ottenuti in esperienze già attivate, cercando di integrare i diversi approcci al paesaggio, tenendo conto degli strumenti e delle informazioni facilmente reperibili o acquisibili, sperimentando l ipotesi di lavoro su situazioni reali, nella soluzione e gestione di specifiche problematiche territoriali locali o per la definizione delle scelte di valorizzazione territoriale. La metodologia prevede anche di considerare la percezione dei paesaggi da parte delle popolazioni attraverso differenziate forme di partecipazione. L obiettivo prefissato era quello della individuazione di linee guida per una gestione paesaggistica condivisa delle trasformazioni territoriali. I risultati del progetto nel suo complesso sono pubblicati in due volumi: il primo a cura della DARC del Ministero per i beni e le attività culturali La gestione paesistica delle trasformazioni territoriali. Buone pratiche e conoscenze disponibili. Il secondo a cura della Regione Lombardia La gestione paesistica delle trasformazioni territoriali. Linee guida e casi pilota. I risultati di alcuni lavori specifici e delle azioni pilota organizzate dalla Regione Emilia-Romagna sono pubblicate in un CD Buone pratiche per il paesaggio e in due volumi: Paesaggi. Interpret_AZIONI. Esperienze in Emilia-Romagna, Nuovi strumenti per la gestione del paesaggio (Ambiti/Contesti/Buone pratiche).

103 MIGRAVALUE Guidare lo coesione sociale ed economica nell area CADSES: la migrazione come strumento di sviluppo Settore: Politiche Sociali Capofila: Veneto Lavoro (IT) Contatti Capofila: Tiziano Barone, Durata: settembre giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Unione delle Camere di Commercio del Veneto - EIC (IT); Dipartimento degli Affari Regionali del Consiglio di Presidenza Italiano (IT); Obiettivo Lavoro s.p.a. (IT); Hydea Consulting (HU); Camera di Commercio Italo-slovacca (SK); Obiettivo Lavoro Slovacchia s.r.o (SK); Università Cattolica di Lublin (PL); Università della Tessaglia(GR); Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (PL); Associazione Hope for the Future (AL) Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Programmi e Intese, Relazioni Europee e Cooperazione Territoriale. Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Rossana Preus, rpreus@regione.emilia-romagna.it Il progetto supporta una lettura più attenta e consapevole dello sviluppo territoriale associato ai movimenti migratori e alle strategie di sviluppo regionali. Una stretta cooperazione tra i paesi che ospitano i flussi migratori e quelli da cui tali flussi provengono facilita la coesione tra i paesi EU e le regioni confinanti dell area CADSES, in accordo con gli obiettivi delle politiche di cooperazione e di integrazione territoriale messi in campo nei Nuovi Strumenti di Vicinato. Inoltre, il progetto interviene a sostegno degli investimenti nei paesi di origine degli immigrati incanalando le risorse economiche dei migranti in iniziative imprenditoriali e limita, in tal modo, gli effetti negativi della fuga di cervelli, promuovendo nel contempo la diffusione degli aspetti positivi dell immigrazione, tra cui la diffusione di nuovi modelli organizzativi. Il progetto mira a mettere in atto una gestione efficace dei flussi migratori, che rappresentano uno strumento chiave per uno sviluppo economico e sociale integrato delle regioni di accoglienza e di provenienza del fenomeno migratorio, e a supportare la coesione territoriale delle regioni coinvolte attraverso una valorizzazione del contributo del capitale sia umano che finanziario degli immigrati. Inoltre MIGRAVALUE mira a gestire la dimensione sociale dello sviluppo locale attraverso la pianificazione di programmi transnazionali di welfare. I principali risultati progettuali sono: la definizione di un modello per una gestione efficiente delle rimesse degli immigrati e per l ottimizzazione dei servizi correlati, a beneficio sia delle regioni ospitanti che delle regioni di origine di immigrazione; l elaborazione di due piani operativi integrati che mettono in collegamento le rimesse con investimenti locali e con la rete del commercio bilaterale e che stabiliscono connessioni strutturali tra i servizi di promozione imprenditoriale e le risorse per i piani di sviluppo locale; la creazione di un fondo di garanzia transnazionale finalizzato a sostenere modelli di creazione di impresa e ad implementare la capacità delle amministrazioni nei nuovi paesi confinanti; la produzione di un modello transnazionale di welfare che include accordi bilaterali di welfare per chi risiede e lavora nei paesi coinvolti; un set di linee guida per l allocazione di fondi bilaterali di aiuto nonché per l utilizzo delle rimesse a supporto delle misure di assistenza sociale, che contrastino l impatto negativo dei grandi flussi migratori, specialmente per le donne, sulla stabilità sociale delle regioni fonte di immigrazione. 103 INTERREG III B CADSES

104 MISTER Rete internazionale di Comuni Settore: Ambiente - Sviluppo Locale Capofila: Provincia di Ferrara (IT) Contatti Capofila: Monia Barca, monia.barca@provincia.fe.it, Moreno Po, moreno.po@provincia.fe.it Durata: giugno giugno 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Comune di Rimini (IT); FIM NeuesLernen (DE); Comune di Velka Hledsebe (CZ); GOLFER S.r.o. (CZ); Property Management and Development Holding - Köbánya-Budapest (HU); Regione di Košice Selfgoverning (SK) Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Ferrara; Comune di Rimini Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Provincia di Ferrara euro; Comune di Rimini euro. 104 INTERREG III B CADSES MISTER definisce e sperimenta un set di azioni integrate innovative incentrate sulla ristrutturazione e sul rinnovamento delle città attraverso il riuso di terreni dismessi, come ad esempio aree industriali dismesse e le ex sedi militari, come alternativa alla crescente urbanizzazione. Il riuso di terreni dismessi viene portato avanti attraverso una struttura innovativa finalizzata a promuovere un coinvolgimento più responsabile e trasparente del settore privato nel progetti di pubblico interesse. Questo obiettivo viene perseguito innanzitutto tramite un insieme di analisi giuridico-finanziario-amministrativa e di studi di fattibilità, nonché attraverso lo sviluppo di un network specifico e l avvio di una fase pilota, dove la strategia concordata viene applicata nei nuovi piani per la costruzione dei nuovi servizi urbani, tutti progettati in base a criteri di bio-architettura. Il progetto mira a rafforzare l economia urbana, le infrastrutture e i sistemi sociali delle aree coinvolte attraverso l attivazione di nuove funzioni strategiche per il terziario con il riuso di magazzini di edifici esistenti. Inoltre MISTER intende promuovere la ristrutturazione urbana tramite la definizione di nuovi modelli di cooperazione pubblico-privata per la sostenibilità ambientale ed economica dei piani, il trasferimento di know-how sul riuso urbano e il coinvolgimento efficace e corretto degli investitori privati nei progetti di pubblico interesse. Il progetto realizza una ricerca a livello transnazionale finalizzata allo scambio e alla documentazione delle informazioni esistenti sul riuso dei terreni dismessi, nonché cinque studi di fattibilità per definire il riuso di edifici militari, industriali e degli altri edifici identificati. E inoltre prevista la conduzione di uno studio giuridico-amministrativo per definire nuove pratiche di partnership pubblico-private, che coinvolgano investitori pubblici e privati, nonché la realizzazione di una ricerca transnazionale per introdurre la bio-architettura nei piani previsti. La parte concreta del progetto prevede un set di sperimentazioni pilota della nuova strategia definita e la realizzazione di dieci workshop che vedono il coinvolgimento dei principali attori locali.

105 PARKS & ECONOMY (P&E) Sviluppo di iniziative per la valorizzazione del patrimonio naturale per uno sviluppo territoriale regionale Settore: Ambiente - Sviluppo Locale Capofila: Provincia di Teramo (IT) Contatti Capofila: Luca Muscelli, info@lmcomunicazione.it Durata: aprile marzo 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Provincia di Rimini (IT); Comune di Mel (IT); Distretto di Muldentalkreis (DE); Denkmalschmiede Hoefgen (DE); Foerderverein fur Handwerk und Denkmalpflege Schloss Trebsen (DE); Federal Institute of Agricultural Economics (AT); Comune di Lidoriki (GR); Associazione Scientifica per lo Sviluppo Regionale (HU); Centro Regionale Ambientale della Slovacchia (SK); Centro per l Innovazione dell Agricoltura di Debrecen (HU); Sviluppo Economico e Territoriale della Regione di Tisza (HU); Ministero della Pianificazione Territoriale e dell Ambiente (BiH); Vratchanski Balkan Park (BG) Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Rimini Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Antonio Gabellini, agabellini@provincia.rimini.it La creazione di parchi naturali aiuta a proteggere gli ecosistemi sensibili e nel contempo offre efficaci strumenti di marketing per la promozione di un turismo sostenibile e di prodotti rispettosi dell ambiente. Essi rappresentano uno strumento adeguato per mettere in atto un modello di cooperazione centrato sull ottenimento di risultati concreti. La creazione di un parco naturale in ogni area del progetto consente di valorizzare appieno il loro potenziale. Il processo attivato dal progetto mette insieme attori locali tra loro differenti per lavorare in maniera congiunta e condivisa al raggiungimento di risultati comuni al fine di sviluppare una strategia corporativa in grado di promuovere le singole identità regionali. Il progetto mira a promuovere il patrimonio naturale dei parchi in quanto elemento trainante per lo sviluppo economico locale e per il marketing dei prodotti regionali, nonché come strumento di rafforzamento dei processi identitari locali, attraverso lo sviluppo di un approccio innovativo che vede la definizione dei cosidetti DEMAP (Development and Marketing Plans ovvero i Piani di Sviluppo e Marketing), qui integrati a livello interdisciplinare, attuata su base scientifica in conseguenza dei risultati di una specifica analisi SWOT. Il progetto prevede l elaborazione dell approccio P&E derivante da un modello di messa in atto di analisi SWOT; l elaborazione di linee guida P&E finalizzate ad una prima definizione dei DEMAP; la definizione dei P&E standard per la creazione di marchi registrati dei prodotti regionali, per sostenere la promozione dei prodotti tipici e sostenibili dei parchi; la stesura di un set di raccomandazioni indirizzate ai decisori politici basate sui risultati dei DEMAP e sugli out-put del progetto pilota. Tutti i risultati concreti raggiunti saranno consegnati ai parchi stessi: 7 analisi SWOT, 7 DEMAP supportati da studi di fattibilità, 6 marchi regionali registrati supportati da un sistema di qualità, 8 progetti pilota e almeno 18 workshop indirizzati agli attori locali. La diffusione prevede l elaborazione di materiali informativi ad hoc e l organizzazione di numerosi incontri tra i partner di progetto e di una conferenza finale. 105 INTERREG III B CADSES

106 PLANCOAST Pianificazione territoriale delle coste Settore: Sviluppo Sostenibile Capofila: Ministero del Lavoro, dei Lavori Pubblici e dello Sviluppo Regionale (DE) Contatti Capofila: Bernhard Heinrichs, bernhard.heinrichs@am.mv-regierung.de Durata: aprile aprile 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Bundesministerium für Verkehr, Bau und Stadtentwicklung (DE); Ufficio Marittimo di Gdynia (PL); Self-Government of the Pomorskie Voivodeship (PL); Centro di Sviluppo Regionale Koper (SI); Regione Emilia-Romagna (IT); Comune di Ancona (IT); ECAT Tirana (AL); Ministero Cantonale della Pianificazione Territoriale della Herzegovina-Neretva (BiH); Centro Amministrativo del Distretto di Varna (BG); Network di ONG Black Sea (BG); Programma di Azione Priority - Centro di Azione Regionale (HR); Istituto Nazionale per la Ricerca Marina e lo Sviluppo Grigore Antipa (RO); Istituto Nazionale per la Ricerca e lo Sviluppo Urban Project (RO); Impresa pubblica per la gestione litoranea d impresa (SCG); Centro Scientifico Ucraino di Ecologia del Mare - UkrSCES (UA) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Ambiente, Difesa del Suolo e della Costa; Direzione Generale Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Giuseppe Bortone, gbortone@regione.emilia-romagna.it 106 INTERREG III B CADSES In Europa tutte le coste marittime sono sottoposte ad una pressione crescente dovuta ad un aumento della domanda di utilizzo di tali aree e dai conflitti che ne derivano. Il progetto interviene nella risoluzione di tali problematiche attraverso l introduzione nei litorali della UE di una area innovativa della pianificazione territoriale delle aree marittime, ovvero la Pianificazione di Uso del Mare, che consente lo scambio di informazioni e il confronto a livello internazionale e nel contempo fa emergere i fabbisogni locali e regionali. Inoltre PLANCOAST adotta e sperimenta il modello ICZM nel contesto dei diversi progetti pilota attivati, oltre ad introdurre un database GIS internazionale che facilita il processo di pianificazione territoriale delle zone costiere e marittime conformemente ai principi di ICZM. Il progetto mira a supportare lo sviluppo sostenibile nelle zone costiere del Mar Baltico, del Mare Adriatico e del Mar Nero, sia delle sponde che delle spiagge, attraverso la messa in atto di interventi integrati. Il progetto inoltre intende favorire la diffusione e la sensibilizzazione delle regioni coinvolte di nuovi modelli e buone pratiche relative alla pianificazione territoriale delle aree costiere e marittime. I principali risultati progettuali prevedono: la raccolta e la creazione di dati internazionali GIS centrali per la Pianificazione di Uso costiera o marittima nelle regioni pilota definite; la presentazione di proposte specifiche per i Piani di Zona Costieri e i Piani di Uso del Mare, definite e approvate sulla base dei principi ICZM e con il coinvolgimento di tutti i principali attori; la messa in atto e implementazione di strategie ICZM nazionali e internazionali; un incremento della consapevolezza, del know-how e delle competenze relativamente all implementazione di ICZM tra i gruppi target locali, regionali e nazionali; il rafforzamento e l interconnessione dei Network ICZM tra le diverse zone marittime nel progetto; la definizione di un set di raccomandazioni e conclusioni sui principi base di Pianificazione di Uso del Mare dentro e fuori la UE. Tra i temi trattati: la reperibilità e qualità dei dati, le tecniche in uso, le procedure di approvazione e consultazione richieste anche a livello transnazionale, la normativa nazionale e le relative procedure sulla pianificazione territoriale delle aree marittime.

107 PLANET CENSE Rete per la pianificazione dell Europa centrale e sud-orientale Settore: Pianificazione Territoriale Capofila: Istituto austriaco per gli studi regionali e la pianificazione territoriale (AT) Contatti Capofila: Peter Schneidewind, Schneidewind@oir.at Durata: novembre ottobre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Comune di Vienna (AT); Regione della Land Styria (AT); ÖBB - ATn Federal Railways (AT); Bundesministerium für Verkehr, Bau und Stadtentwicklung (DE); Autorità di Pianificazione del Land Mecklenburg-Vorpommern (DE); Regione Emilia-Romagna (IT); Regione Marche (IT); Ministero dell Ambiente, Pianificazione Territoriale e Energia (SI); Ministero dei Trasporti, Innovazione e Tecnologia (AT); Joint Spatial Planning Department of Berlin and Brandenburg (DE); Università di Atene (GR); Co-Plan - Center for Habitat Development (AL); Centro Nazionale per lo Sviluppo Regionale (BG); Ministero Federale della Pianificazione Territoriale e l Ambiente (BiH); Ministero Sviluppo Regionale (CZ); VATI - Hungarian Public Non profit Company per Sviluppo Regionale e Pianificazione Comunale (HU); RKK - Hungarian Academy of Sciences (HU); Ministero dell Ambiente e della Pianificazione Territoriale (HR); Istituto per lo Sviluppo Urbano (PL); INCD - URBANPROIECT (RO); Ministero dello Sviluppo Regionale (SK); IAUS - Istituto di Architettura e di Pianificazione Urbana e Territoriale (SCG); Università di Belgrado (SCG); Associazione tedesca per lo Sviluppo Urbano, Territoriale ed Abitativo (DE) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Pianificazione Territoriale e Sistemi di Mobilità Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Paolo Mattiussi, pmattiussi@regione.emilia-romagna.it PLANET CENSE è una rete di istituzioni ed esperti in pianificazione territoriale nazionale, costruita allo scopo di supportare le scelte politiche stabilite nei documenti di VISION PLANET. La rete si è occupata della integrazione territoriale e del dialogo infrasettoriale seguendo i seguenti percorsi: 1. Il Portale Europeo di Pianificazione Territoriale (ESP GATEWAY), che ha consentito uno scambio scientifico, di conoscenze ed informazioni sull applicazione e l ulteriore sviluppo di ESDP e sui diversi sistemi di pianificazione negli Stati Membri ed extra-ue; 2. Il Forum per l Analisi sull Impatto Territoriale (TIAn/ AIT FORUM), che offre l opportunità di sviluppare e verificare l applicazione dello strumento di pianificazione AITT a livello transnazionale e infra-settoriale. Il Forum si occuperà in particolare di 2 progetti pilota: - Reti Metropolitane in CENSE (in Europa Centrale e Sud-Orientale): l analisi di reti urbane esistenti ed emergenti, i loro effetti sul territorio, le loro necessità di investimenti oltre l infrastruttura ed il potenziale CENSE per le Zone d Integrazione Economica Globale; - Corridoi per il trasporto transnazionale Nord-Sud tra il Mar Baltico e il Mar Adriatico con particolare attenzione ai collegamenti ferroviari. Il progetto intende offrie una struttura ed un processo finalizzati all integrazione graduale dei paesi extra-ue per quanto concerne l applicazione, a livello europeo, di uno sviluppo territoriale transnazionale. Il Portale ESP Gateway intende mettere in atto un monitoraggio e una valutazione degli sviluppi territoriali ad un livello europeo più ampio e mira a stimolare una riflessione sugli sviluppi politici e i risultati della ricerca di ESPON. Un documento sullo sviluppo territoriale strategico, infatti, dovrebbe servire come base per la comprensione comune dello sviluppo territoriale nell area CADSES e fornire una prospettiva per sviluppi futuri. Inoltre, il progetto intende supportare la crescita di know-how finalizzato all applicazione di ESDP su scala transnazionale attraverso l utilizzo di metodologie specifiche di Analisi sull Impatto Territoriale (AIT). E stato istituito un modulo specifico per sviluppare una piattaforma di coordinamento per iniziative concernenti i progetti pilota o per progetti con obiettivi similari nelle stesse zone geografiche. 107 INTERREG III B CADSES

108 RDA-NET CEDA II Rete di agenzie per lo sviluppo regionale nelle aree dell Adriatico, del Danubio e del Centro Europa Settore: Sviluppo Locale Capofila: Regione Abruzzo (IT) Contatti Capofila: Giovanna Andreola, polintaq@regione.abruzzo.it Durata: ottobre febbraio 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: SITECH (IT); Regione Umbria (IT); Svim (IT); Markland G.m.b.H. (DE); Regione Emilia-Romagna (IT); Regione Lombardia (IT); Regione Molise (IT); Cosecon S.p.A. (IT); Strat IS (AT); Eco Plus - Agenzia Regionale di Sviluppo Lower AT Ltd. (AT); Wirtschaftsservice Burgenland AG (AT); Amt der Tiroler Landesregierung (AT); Agenzia Regionale di Sviluppo dell Ungheria Centrale (HU); Norda - Agenzia Regionale di Sviluppo (HU); The Marshal Office of Malopolskie Voivodship (PL); Agenzia Regionale di Sviluppo di Kralovsky Chlmec (SK); Agenzia per lo Sviluppo Regionale di Zilina (SK); Regione Autonoma di Trencin (SK); Regional Advisory and Information Centre Trencin (SK); SPIS - Agenzia Regionale di Sviluppo (SK); Agenzia Regionale di Sviluppo Ipel -Hron (SK); BIC dell Attica (GR); Agenzia Regionale di Sviluppo della Moravia Settentrionale e della Slesia (CZ); Agenzia Regionale di Sviluppo Transdanubiana Centrale (HU); Agenzia Regionale di Sviluppo e la Cooperazione Transfrontaliera della Transcarpazia (UK); Agenzia Regionale di Sviluppo di Galanta (SK); Agenzia Regionale di Sviluppo di Komarno (SK); Comune di Kranj (SI); Agenzia Regionale di Sviluppo South-East (RO) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Programmi e Intese, Relazioni Europee e Cooperazione Internazionale Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Stefania Leoni, sleoni@regione.emilia-romagna.it 108 INTERREG III B CADSES RDA-NET CEDA II è una rete di Agenzie di Sviluppo Regionale nelle aree dell Adriatico, del Danubio e del Centro Europa, che comprende un set di servizi e strumenti per promuovere e migliorare le capacità dei partner nella cooperazione pratica vis-a-vis, affrontando la sfida del processo di Allargamento europeo. Gli obiettivi del progetto sono: 1. ideare progetti innovativi per lo sviluppo regionale di CADSES attraverso la creazione di sinergie tra gli esperti del network ed i loro know-how, le esperienze e le informazioni; 2. accrescere le competenze e le risorse umane per la gestione e l implementazione dei progetti di sviluppo regionali, con particolare riferimento ad un contesto trasnazionale e trasfrontaliero in connessione con le Iniziative Comunitarie e con i Fondi Strutturali europei; 3. promuovere la condivisione e lo scambio di informazioni utili a favore dello sviluppo regionale tra esperti, politici e autorità con background nazionali diversi; 4. ampliare la rete degli esperti di sviluppo regionale e quindi moltiplicare la potenziale sinergia per CA- DSES in termini di opportunità di cooperazione e di ampliamento della copertura territoriale. I principali risultati del progetto possono essere così riassunti: condivisione delle esperienze maturate, grazie anche alle intense attività di scambio tra il personale; sviluppo di rapporti di collaborazione professionali e scambio di conoscenze; trasferimento di know-how; sviluppo di studi di fattibilità; elaborazione ed implementazione di nuove idee progettuali all interno dei gruppi di lavoro tematici su materie specifiche di sviluppo regionale; instaurazione di una rete di conoscenze rilevanti per lo sviluppo sociale, economico ed ambientale.

109 RED CODE Regional Disaster Common Defence Settore: Protezione Civile Capofila: Regione Basilicata (IT) Contatti Capofila: Gerardo Calvello, Durata: settembre settembre 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Provincia of Rimini (IT); Provincia di Heraklion (GR); Comune di Heraklion (GR); Comune di Kastelli (GR); Agenzia di Sviluppo Regionale di Primorska settentrionale Ltd (SI); Comune di Miskolc (HU); Regione Autonoma di Kosice (SK) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Ambiente, Difesa del Suolo e della Costa Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Stefano Vannini, svannini@regione.emilia-romagna.it Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Rimini Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia Romagna: euro L inclusione di nuovi Stati Membri nell area CADSES richiede la creazione e la condivisione di strumenti e direttive comuni per la prevenzione e la gestione delle calamità naturali. I piani di azione per evitare e gestire i rischi devono essere prodotti ed applicati su basi trasnazionali: il progetto mira ad ottenere la base per un protocollo di accordo trasnazionale, per gestire, controllare e se possibile evitare le calamità, e creare pratiche e procedure comuni condivise da tutti gli attori coinvolti. Attraverso la strategia trasnazionale e gli strumenti comuni elaborati con il contributo di tutti i partner, il progetto vuole migliorare la capacità di reazione in caso di calamità e vuole offrire la possibilità di collaborare per combattere eventi che richiedono interventi comuni. Il progetto si concentra sulle priorità territoriali promosse dall ESDP, in particolare lo sviluppo e la conservazione del patrimonio naturale, e con i principi di direttiva CEMAT (riducendo i danni ambientali e limitando gli impatti delle calamità naturali). Lo scopo è individuare e sviluppare una struttura transnazionale che integri e sostenga sistemi di protezione civile per mezzo di: 1. pianificazione, promozione e sviluppo di sistemi di protezione civile nazionali, regionali e locali integrati; 2. definizione e standardizzazione dei piani di sviluppo e delle procedure amministrative nel settore della protezione civile; 3. elaborazione di un programma comune di addestramento di operatori e volontari della protezione civile; 4. pianificazione e sviluppo di centri operativi integrati della protezione civile, anche attraverso reclutamento del personale, scambio di know how, e definizione e miglioramento delle procedure operative sostenibili. 1. creazione di un network europeo di operatori di protezione civile, gestendo anche un database di notizie ed informazioni, organizzando ed elaborando il suo feed-back; 2. creazione di una metodologia comune fra i partner di gestione del rischio/calamità; 3. suddivisione di un sistema comune standard sulle 3 procedure operative di base (avvertimento, preallarme e l allarme); 4. pubblicazione delle linee guida di azione per le amministrazioni pubbliche coinvolte; 5. pubblicazione di manuali sulle best practices relativi agli strumenti di protezione civile, per attivare le risorse locali e promuovere gli investimenti, creare un network per coinvolgere gli attori locali; 6. addestramento di operatori per creare norme comuni di intervento; 7. diffusione dei risultati attraverso seminari indirizzati sia agli attori istituzionali che alle persone comuni. 109 INTERREG III B CADSES

110 REDECON Regional Development Along Corridors and Nodes Settore: Trasporti Capofila: Unione delle Camere di Commercio del Veneto (IT) Contatti Capofila: Federico Tessari, Durata: settembre febbraio 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Veneto (IT); Regione Emilia-Romagna (IT); C.R.A.C.A (IT); Governo Regionale della Carinzia (AT); Agenzia di sviluppo della Carinzia (AT); Governo Regionale della Niederosterreich (AT); Ministero dei Trasporti Sloveno (SI); Università di Maribor (SI); Prometni Institut (SI); County Vas - Ias Megyei Onkormanyzat (HU); Agenzia di Sviluppo Istriana (HR) Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Rino Rosini, rrosini@regione.emilia-romagna.it 110 INTERREG III B CADSES Le regioni confinanti di Austria, Italia, Slovenia, Ungheria e Croazia saranno messe di fronte ai cambiamenti del loro sviluppo economico e territoriale. Un sistema informativo strategico transfrontaliero a supporto delle decisioni di pianificazione regionale è necessario al fine di superare le carenze nei dati disponibili ed intensificare la cooperazione finalizzata ad armonizzare e adattare le strategie di sviluppo regionale. REDECON svilupperà e metterà in funzione uno strumento innovativo (database e sistema di informazione geografico) a supporto sia delle Amministrazioni pubbliche sia delle imprese private. Il cuore di questo strumento è rappresentato da un database fondato su una griglia con un interfaccia GIS, che unisce dati socio-economici, ambientali e spaziali con dati sull accessibilità. Tale strumento permetterà ai dipartimenti pubblici di pianificazione di analizzare/simulare le potenzialità correlate con diversi tipi di misure politiche aventi un impatto regionale. Dall altro lato, le imprese private saranno aiutate ad individuare localizzazioni ottimali. REDECON fornirà uno strumento a supporto della pianificazione territoriale e della gestione della localizzazione delle attività economiche all interno di alcune regioni che rientrano nell area CADSES, e in particolare all interno dell Euro-regione (Austria, Italia, Slovenia, Ungheria e Croazia). Il progetto quantificherà il potenziale per lo sviluppo regionale sostenibile nelle regioni selezionate come base per la pianificazione territoriale. Un secondo obiettivo del progetto è il rafforzamento della cooperazione e dell integrazione dell Euro-regione nel campo della pianificazione territoriale attraverso la definizione di strumenti comuni e sistemi informativi che possono offrire una metodologia standard per l analisi e la valutazione di diversi tipi di misure politiche. In terzo luogo REDECON dovrebbe fornire un notevole trasferimento di know-how nel settore della pianificazione strategica da parte dei vecchi Stati Membri verso i nuovi Stati Membri e i nuovi entranti. Il progetto REDECON fornirà un analisi approfondita delle strutture territoriali dei sistemi economici delle regioni coinvolte basata sul concetto di Qualità della Localizzazione delle Attività (ALQ). Ciò permetterà di avere una classifica transnazionale e regionale delle localizzazioni in conformità con un appropriato insieme di indicatori qualitativi. I dati risultanti offriranno dettagli sull adeguatezza della localizzazione al fine di supportare future decisioni sull uso della territorio per aree industriali e commerciali. Alcune azioni pilota mostreranno i risultati di applicazioni concrete dello strumento in tre diverse aree tematiche con servizi avanzati, gestione dei voli per il trasporto merci e razionalizzazione del trasporto pubblico. Le Pubbliche amministrazioni coinvolte saranno in grado di utilizzare uno strumento avanzato informatizzato per la pianificazione territoriale. Le imprese avranno a disposizione un quadro territoriale dettagliato su base transnazionale a supporto delle loro decisioni di localizzazione.

111 REPUS Costruzione di un sistema urbano policentrico nell area di integrazione economica dell Europa centro-orientale Settore: Sviluppo Locale Capofila: Regione Emilia-Romagna (IT) Contatti Capofila: Paolo Mattiussi, Manuela Capelli, Durata: giugno maggio 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Urban Development - Istituto per lo Sviluppo Urbano (PL); Politecnico di Praga (CZ); Facoltà di Architettura Praga (CZ); Ministero dell Ambiente e della Pianificazione Territoriale (Sl); OIR - Istituto Austriaco per gli Studi sulla Pianificazione Territoriale (AT); VÁTI - Impresa Noprofit per lo Sviluppo Regionale ed la Pianificazione Urbana (HU) Sito Web: ww.repus.it Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione generale Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Il progetto si propone di ricercare insieme ai nuovi Stati Membri come sviluppare territori urbani e regionali competitivi e sostenibili. La ricerca indaga il concetto di Regional Polycentric Urban System - RePUS - al fine di individuare le possibili potenzialità generate dalle relazioni tra piccole e medie città nel contesto spaziale regionale ed europeo. le potenziali aree economicamente integrate. 4. Riflessione sui risultati acquisiti a seguito delle sperimentazioni che si svolgeranno in ogni paese, identificazione di buone pratiche e misurazione delle difficoltà. 5. Scambio e condivisione di informazioni e risorse a livello internazionale; networking internazionale per l elaborazione di strategiche innovative finalizzate al governo dei territori. 111 Il progetto si propone, in generale, di ricercare i capitali presenti a livello potenziale nelle regioni coinvolte per lo sviluppo di aree economicamente integrate competitive e sostenibili, analizzando le possibili relazioni tra piccole e medie città, ambiti rurali e urbani. In particolare, valorizzando le dinamiche delle piccole e medie città, la ricerca promuove in ogni paese la costruzione di strategie di governo del territorio che favoriscano sistemi urbani policentrici qualificabili nel contesto europeo. INTERREG III B CADSES 1. Identificazione di appropriati indicatori per rappresentare le dimamiche territoriali a diverse scale di intervento. 2. Rappresentazione quantitativa e qualitativa delle relazioni spaziali, funzionali, economiche e sociali generate da piccole e medie città, includendo aree trans-frontaliere dell Europa centro-orientale. 3. Elaborazione di un analisi SWOT per ogni paese e per l intera Europa orientale finalizzata ad individuare

112 RIMADIMA Gestione e prevenzione del rischio e dei disastri naturali nelle regioni montane e forestali Settore: Ambiente Capofila: Comunità Montana Appennino Forlivese (IT) Contatti Capofila: Marco Iacchetta, marco.iacchetta@comunita-montana-forlivese.fo.it Durata: giugno luglio 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Slesian Voivodeship Office Katowice (PL); Agenzia di coordinamento Lago Balaton (HU); Conservazione delle Natura Berkut (CZ); Regione di Smolyan (BG); Associazione Nazionale PMI (BG); Università di Skopje (FY); Parks and Greenery of Skopje (FY); Municipalità di Brasov (RO); SRBIJAVODE - Impresa Pubblica per la gestione dell Acqua (SCG); Università di Belgrado (SCG); Provincia di Toplički (SCG) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comunità Montana Appennino Forlivese Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro 112 INTERREG III B CADSES Ogni anno i disastri naturali causano gravi danni alle popolazioni e alla natura e lasciano conseguenze a lungo termine sull economia e sulle infrastrutture delle regioni colpite. Partendo da queste considerazioni l obiettivo principale di questo progetto è lo sviluppo di misure di prevenzione e piani d emergenza per affrontare pericoli imminenti. Le regioni partecipanti a questo progetto sono colpite, come molte altre dell area CADSES, da disastri naturali di natura meteorologica (tempeste, inondazioni, incendi forestali, siccità) o gravitazionale (frane, valanghe, slavine, colate di fango, cadute di rocce). RIMADIMA mira a mettere a punto un sistema comune di supporto decisionale (DSS) per i dipartimenti di pianificazione e i centri di gestione delle crisi (CMC). Ciò offrirà possibilità di interazione fra gli interventi di pianificazione e di crisi. La struttura del concetto così come la versione dimostrativa del software DSS saranno adattabili per tutti i tipi di rischio e per ogni regione dell area CADSES. Il progetto deriva dall ESPD (sviluppo e conservazione della natura) e da diverse linee guida CEMAT, quali la riduzione dei danni ambientali, la protezione delle risorse naturali, la promozione del turismo sostenibile, la limitazione dell impatto dei disastri naturali e la promozione di un equilibrato sviluppo economico e sociale della regione. Gli obiettivi principali del progetto sono: 1. la pianificazione, modernizzazione e sviluppo di centri per la gestione delle crisi (CMC) integrati all interno degli organismi nazionali, regionali e locali al fine di una maggiore sicurezza per il rafforzamento delle strutture socio-economiche (imprese del settore del turismo, infrastrutture, ecc.); 2. la promozione della cooperazione e degli scambi di esperienze a livello europeo fra CMC che operano a livello locale, nazionale e regionale e i dipartimenti per lo sviluppo territoriale a livello europeo, regionale e locale; 3. l elaborazione e il miglioramento delle direttive per lo sviluppo territoriale, delle leggi e procedure per la prevenzione e la gestione dei rischi. RIMADIMA intende sviluppare una versione dimostrativa del DSS open-source quale strumento destinato ai decisori che combina la gestione di rischi e la pianificazione territoriale al fine di: 1. migliorare i metodi di pianificazione dei dipartimenti per lo sviluppo territoriale con l obiettivo di rafforzare i processi di pianificazione delle zone a rischio; 2. migliorare i tempi di reazione e i flussi di comunicazione per i centri di gestione delle crisi e la preparazione di unità operative. Perciò saranno costituiti sistemi di monitoraggio hardware e software per i fenomeni atmosferici pericolosi. Sulla base delle esperienze dei partner saranno elaborati i concetti di prevenzione dei rischi, che saranno visualizzati in mappe dei rischi basate sui GIS tramite Web, adattate per i seguenti temi: - disastri naturali (gravitazionali e metereologici); - concetti di turismo ecologico sostenibile; - preservazione della natura in aree forestali e montane.

113 RISK AWARE Sistema avanzato di previsioni del tempo per comunicare e gestire i rischi Settore: Ambiente Capofila: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia-Romagna (IT) Contatti Capofila: Pier Paolo Alberoni, palberoni@arpa.emr.it Durata: gennaio dicembre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Università dell Aquila (IT); Regione Marche (IT); ARPA Friuli Venezia Giulia (IT); Regione Emilia- Romagna (IT); CNR ISAC (IT); CNR - Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IT); Dipartimento di Protezione Civile (IT); Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt (DE); Institut für Physik der Atmosphäre (DE); Joanneum Research GmbH (AT); Istituto per i Sistemi Tecnologici Applicati (AT); Università di Vienna (AT); Istituto di Meteorologia e Geofisica (AT); Istituto di Meteorologia e Gestione delle Acque (PL); Servizio Meteorologico e Idrogeologico (HR) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia-Romagna; Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: ARPA Emilia-Romagna euro; Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa euro I rischi meteorologici, come tempeste di vento e fenomeni convettivi seguiti da piogge torrenziali ed inondazioni, colpiscono tutta l Europa. Di fatto, le inondazioni causano la perdita maggiore in termini di vite umane fra tutti i rischi naturali. Le tempeste convettive, spesso accompagnate da forti venti di superficie e precipitazioni torrenziali, possono avere un forte impatto soprattutto nelle aree di montagna. Eventi di questo tipo richiedono previsioni più adeguate ed avvertimenti tempestivi dei rischi per poter proteggere vite umane e beni. Il progetto RISK AWARE mira a sviluppare un sistema integrato che utilizzi dati di varia provenienza per poter individuare e prevedere eventi meteorologici rischiosi. Nello specifico, all interno del progetto si perseguono diversi obiettivi: 1. la prevenzione dei disastri naturali geo-idrologici a livello regionale, nazionale e trans-nazionale imposti dalla situazione meteorologica; 2. la creazione ed implementazione di programmi regionali, nazionali e transnazionali per l esame dei rischi geo-idrologici e la gestione dei rischi; 3. ingrandire la gamma e la qualità delle informazioni meteorologiche a breve raggio (0-24 ore), per poter aiutare gli operatori nei campi dell idrologia, geologia, protezione civile e aree connesse, le cui azioni dipendono da informazioni tempestive su violenti eventi meteorologici che si evolvono nel giro di poco tempo e sulle condizioni idrogeologiche. I risultati del progetto mirano ad ottenere diversi effetti: la definizione di metodologie, modelli e dati; la definizione di linee-guida comuni per la prevenzione dei rischi e la loro gestione; la creazione e sviluppo di un sistema di comunicazione di dati e di un sistema d archivio; l attivazione dei prototipi operativi in aree target selezionate; un set di offerte di servizi per gli utenti finali. 113 INTERREG III B CADSES

114 ROMIT ROMan ITineraries Settore: Cultura Capofila: Provincia di Rimini (IT) Contatti Capofila: Enzo Finocchiaro, Durata: gennaio giugno 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Comune di Rimini (IT); IBACN - Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna (IT); Europa Inform Consulting srl (IT); ADEP - Impresa municipale per lo sviluppo locale di Patrasso (GR); Università Erlangen-Nuernberg (DE); ZEUS Consulting S.A. (GR); Università Tecnica di Sofia (BG); Biblioteca Nazionale Austriaca (AT) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: IBACN - Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Rimini; Comune di Rimini; Europa Inform Consulting srl Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Provincia di Rimini euro; Comune di Rimini euro; Europa Inform Consulting srl euro 114 INTERREG III B CADSES Il progetto ROMIT mira alla catalogazione a livello europeo di nuovi metodi di tutela e gestione dei siti archeologici di origine romana, integrandoli nelle politiche di sviluppo locale. A questo scopo, due sono i fattori significativi: 1. l heritage, considerato come una combinazione tra elementi intangibili come le tradizioni, i valori e le concezioni ed elementi tangibili come i manufatti, le costruzioni e il paesaggio, rappresenta sempre più un fattore di identità e una sfera in cui sviluppare vari interessi personali; 2. interessi individuali possono essere trasformati in specifici prodotti turistici. Studi condotti a livello internazionale, in particolare negli Stati Uniti, hanno dimostrato che gli heritage tourists spendono di più e soggiornano più a lungo nelle destinazioni prescelte rispetto agli altri turisti. 1. Mettere a punto e avviare una strategia innovativa di gestione del patrimonio culturale, che sia in grado di integrare, a livello locale, il processo di accrescimento delle risorse culturali con la struttura socio-economica del territorio; 2. migliorare sia la protezione che la fruizione del Roman heritage come uno dei più significativi esempi di architettura dell antichità e di trasformazione umana del paesaggio culturale e, nello stesso tempo, come un espressione rilevante dell identità europea. Ciò verrà fatto attraverso un sistema transnazionale integrato basato su un catalogo europeo e un sito web che promuoverà e gestirà un itinerario culturale (cultural route) dedicato, graficamente basato sulla Tabula Peutingeriana; 3. facilitare la cooperazione europea attraverso la realizzazione di meeting e conferenze tra attori pubblici e privati, provenienti dalle regioni coinvolte in ROMIT, su tematiche legate alla gestione e valorizzazione del patrimonio archeologico come elemento costitutivo dello sviluppo locale. 1. mettere a punto un modello comune di sviluppo dei siti archeologici, basato su studi economici e giuridici transnazionale; 2. sviluppare un catalogo europeo comune basato su un inventario transnazionale e multilingue, attraverso la selezione e aggregazione di informazioni e documentazioni su anfiteatri, arene, edifici, strade, mura ecc. di origine romana, includendovi anche le realtà meno conosciute; 3. progettare una cultural route dei siti archeologici romani, attraverso un sito web in grado di gestire e promuovere la cultural route; 4. sviluppare un sito web per promuovere e gestire la cultural route suddetta, che sarà graficamente basata sulla Tabula Peutingeriana; 5. progettare un osservatorio europeo sui turisti interessati al patrimonio storico e culturale; 6. predisporre materiale didattico per funzionari pubblici che operano nel settore dello sviluppo urbano e territoriale, gestori del patrimonio culturale e operatori turistici.

115 RURAL TOUR Promozione turistica per una crescita sostenibile dell agricoltura nell area CADSES Settore: Turismo - Agricoltura Capofila: Regione Veneto (IT) Contatti Capofila: Stefano Sisto, stefano.sisto@regione.veneto.it Durata: luglio dicembre 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); M.A.R.R - Malopolska Agenzia per lo Sviluppo Regionale (PL); Bundeslan Karnten (AT); Associazione per lo Sviluppo Micro-Regionale di Szécsény (HU); AZRRI - Agenzia per lo Sviluppo Rurale dell Istria (HR) Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive, Commercio e Turismo Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Maura Mingozzi, mumingozzi@regione.emilia-romagna.it Il progetto RURALTOUR promuove forme imprenditoriali sostenibili di turismo rurale e mira ad aumentare le opportunità di reddito esistenti per le aree rurali attraverso lo sviluppo di una strategia di marketing per il turismo rurale. Tale strategia sarà attuata per le aree coinvolte dai partner di progetto. Inoltre, sarà sviluppata una rete internazionale riconosciuta e un marchio per identificare iniziative di turismo sostenibile certificate nelle aree coinvolte nel progetto. Le risorse e le iniziative turistiche delle aree coinvolte nel progetto saranno diffuse su Web utilizzando l apprendimento a distanza e metodi di apprendimento condivisi per mantenere attiva la presenza on line degli utenti. Nel lungo periodo si attendono un aumento del livello del reddito per le attività economiche locali, incluso quello di artigiani, guide turistiche, negozi di alimentari, ristoranti, alloggi nelle aree coinvolte nel progetto, principalmente dovuto all aumento del flusso turistico. Inoltre si attende un aumento dell afflusso turistico dovuto al miglioramento dell offerta del turismo rurale legato al progetto. Il progetto promuove la formazione continua e specializzata sul turismo rurale ai partner di progetto e ai membri della rete RURAL TOUR, finalizzata all aumento delle capacità legate al turismo (cucina, accoglienza, lingue straniere, conoscenza della cultura locale). Le attività di sviluppo del turismo rurale saranno proposte a livello transnazionale e presentate agli operatori locali attraverso un piano di marketing per il turismo rurale sostenibile. Il piano di marketing sarà accompagnato da un handbook che fornirà i dettagli per l implementazione del piano ai partner di progetto quando saranno chiamati ad attuarlo nelle aree rurali coinvolte nel progetto. Durante la fase pilota del progetto verrà proposta una strategia di marchio e saranno elaborate linee guida per accedere al network di progetto. L attuazione di questa strategia fornirà a ciascuna organizzazione partner una corretta strategia di marketing e la possibilità di massimizzare la propria visibilità. Tutti gli operatori di turismo rurale partecipanti (agricoltori, attività imprenditoriali legate al turismo) beneficeranno del programma di formazione continua gestito dal progetto. Inoltre, le linee guida di marketing e il marchio saranno fornite ai partner così come saranno diffusi strumenti aggiuntivi di marketing (brochures, mappe). 115 INTERREG III B CADSES

116 SAWWATACA Rete fognaria e trattamento delle acque di scarico nell area costiera adriatica Settore: Sviluppo Locale Capofila: Comune di Rimini (IT) Contatti Capofila: Massimo Totti, massimo.totti@comune.rimini.it Durata: dicembre dicembre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Joanneum Research (AT); Croatian Waters (HR); Comune di Rijeka (HR); Comune di Preveza (GR); Università Ljubljana (SI); Provincia di Rimini (IT) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comune di Rimini; Provincia di Rimini; Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Comune di Rimini euro; Provincia di Rimini euro 116 INTERREG III B CADSES Il progetto supporta il miglioramento e l armonizzazione delle politiche e delle azioni tese alla gestione della rete fognaria e del trattamento delle acque reflue nei centri urbani situati nei pressi del Mare Adriatico. Gli interventi di supporto, mirano a ridurre l inquinamento dell acqua di superficie dell Adriatico e il conseguente miglioramento della qualità delle spiagge. Stabilire i bisogni specifici dell area Adriatica e accrescere la consapevolezza generale e il know-how sulla salvaguardia delle acque di superficie dell Adriatico attraverso il miglioramento dei sistemi fognari e di trattamento delle acque di scarico, in quanto piattaforma per lo scambio continuo di esperienze sulle tecnologie innovative e sugli strumenti di gestione. Il progetto, inoltre, mira a supportare - attraverso l elaborazione di Linee Guida - le autorità locali nel processo di identificazione dei necessari investimenti infrastrutturali, nelle relative modalità di implementazione, relativamente alla legislazione comunitaria e nazionale vigente e alle tecnologie più adeguate. Il progetto prevede la creazione di una rete di autorità ed esperti locali per la salvaguardia delle acque di superficie del Mare Adriatico e l elaborazione di Linee Guida di riferimento, basate su un nuovo metodo di tipo integrato e territoriale sviluppato dal Comune di Rimini e attuato attraverso la redazione del proprio Piano Generale delle Fognature, uno strumento di pianificazione utile a verificare l efficacia della metodologia e la validità dei risultati per ottenere sistemi delle reti e degli impianti adeguati per uno sviluppo compatibile del territorio con rispetto e salvaguardia dell ambiente. Il risultato finale sarà l elaborazione delle Linee Guida per lo sviluppo di un progetto sul sistema delle reti fognarie e il trattamento delle acque reflue nelle zone adriatiche, partendo inizialmente dalla raccolta dati e informazioni sullo stato dei sistemi presenti nei territori dei Comuni di Rimini, Rijeka, Preveza e passando successivamente al confronto con le esperienze locali. In sintesi, le attività previste sono le seguenti: raccolta dati sul trattamento delle acque reflue e della rete fognaria nelle zone adriatiche; analisi generale e comparativa dei dati al fine di pubblicarli in un Rapporto Generale; seminario in Austria per presentare il Rapporto Generale; scambio delle informazioni e delle esperienze nei Convegni in Croazia, in GR e in Italia; sviluppo di un Master Plan come riferimento principale per le politiche regionali e locali sul trattamento delle acque reflue e della rete fognaria nelle zone adriatiche; sviluppo di linee guida di riferimento e preparazione di un manuale sullo sviluppo del progetto; conferenza in GR sul Master Plan e sulle linee guida sviluppate con presentazione del manuale; creazione di un sito web collegato ai siti locali di tutti i partners del Progetto; elaborazione di un piano per la comunicazione e diffusione del progetto.

117 SHINING MOUNTAINS Sport e Salute, iniziative innovative di crescita per le montagne Settore: Sviluppo Locale Capofila: NORDA - Agenzia Regionale di Sviluppo dell Ungheria settentrionale (HU) Contatti Capofila: Vásárhelyi Katalin, Vasarhelyi.Katalin@norda.hu Durata: aprile marzo 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Comunità Montana dell Appennino Reggiano (IT); Comunità Montana del Montefeltro (IT); Agenzia per lo Sviluppo Regionale di Kosice (SK); Regione Ovest Macedonia (GR); EAP - Agenzia di sviluppo di Pelino (GR); NoFrontiers21 (BG) Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comunità Montana dell Appennino Reggiano Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Elisa Attolini, turismo@comunità-montana.re.it Il progetto offre strumenti operativi finalizzati allo sviluppo di nuove opportunità economiche nelle regioni coinvolte, incentrate sulla valorizzazione del settore H&W (Health and Wellness) - Salute e il Benessere. SHINING MOUNTAINS, basandosi su un analisi teorica e su un network di scambio europeo, definisce strumenti di gestione dedicati alla pianificazione strategica e alla gestione dell area H&W nei territori montani e, successivamente, mette a punto strumenti operativi ad hoc per l implementazione del le attività di H&W. Gli strumenti definiti saranno applicati in aree pilota, ovvero le aree del circuito CADSES transnazionale denominato Destinazioni di Benessere e Salute di Alta Qualità. L applicazione di questo modello a diverse aree montane permetterà di sistematizzare il modello stesso e di trasformarlo in una esperienza di riferimento per l intero territorio UE. Il progetto ha anche una sezione formativa finalizzata ad accrescere le competenze delle organizzazioni pubbliche e private. Il progetto intende stimolare il potenziale proprio delle aree montane al fine di stimolare l imprenditorialità locale e di promuovere una strategia di sviluppo diversificata. Il settore legato alla Salute e al Benessere, attualmente in forte espansione, si accorda pienamente con le caratteristiche delle aree montane. Sulla base di queste considerazioni, il progetto mira a definire strumenti di supporto alla crescita delle attività economiche locali e della attuale offerta nel settore H&W. Una grande attenzione sarà data allo sviluppo di competenze manageriali per gli attori pubblici e privati, attraverso uno specifico programma di formazione nonché alla diffusione dell esperienza progettuale nell area CADSES. SHINING MOUNTAINS prevede: 1. la costruzione di un set di strumenti strategici e manageriali; 2. la definizione di quattro strumenti operativi: strategie di marketing, sistema qualità per il settore H&W, incubatore virtuale di impresa, marketing per i prodotti tipici; 3. la realizzazione di attività di formazione rivolte agli attori locali che prevedono la realizzazione di una piattaforma e-learning; 4. l identificazione di sette aree pilota in cui sarà realizzata la sperimentazione degli strumenti elaborati (6 delle 7 aree pilota solo localizzate negli Stati Membri); 5. realizzazione di attività di diffusione dei risultati e degli out-put progettuali, scambio di esperienze, networking e promozione del circuito H&W. I partners UE beneficeranno di tutti i risultati ottenuti nell ambito del progetto e saranno particolarmente coinvolti nella produzione di alcuni risultati: la definizione degli scenari locali, del modello organizzativo locale e degli strumenti operativi e inoltre saranno ampiamente interessati dalle attività di formazione e dalla fase di diffusione. 117 INTERREG III B CADSES

118 S.I.S.M.A. Sistema integrato per le attività di gestione della sicurezza per salvaguardare e proteggere i centri storici da rischi Settore: Protezione Civile Capofila: Regione Umbria (IT) Contatti Capofila: Luciano Tortoioli, prociv@regione.umbria.it Durata: gennaio dicembre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Regione Marche (IT); Regione Abruzzo (IT); Provincia di Atene (GR); Regione del Peloponneso (GR); Comune di Homeroupolis-Chios (GR); Agenzia per l ambiente della Repubblica Slovena (SI); Geological Survey of Slovak Republic (SK); Ministero della Protezione Civile Italiano (IT) Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Stefano Vannini, svannini@regione.emilia romagna.it 118 INTERREG III B CADSES Il contesto di significativa vulnerabilità, in particolare per effetto dell azione sismica che caratterizza i territori delle regioni dell area CADSES - tra cui Italia, Grecia, Paesi Balcani - e la contemporanea presenza di un ricco patrimonio architettonico e culturale, compresi i numerosi centri storici, dove si svolgono attività rilevanti per la qualità dei sistemi urbani interessati, sono le ragioni che hanno incentivato la presentazione del progetto S.I.S.M.A. La finalità è quella di avviare un confronto scientifico sugli approcci e le metodologie, sviluppate ed in corso di applicazione, tese a contrastare e prevenire l azione distruttiva degli eventi naturali nell ottica della promozione e dello sviluppo di azioni preventive coordinate identificabili a livello transnazionale. Si approfondiranno gli aspetti legati alla pianificazione urbanistica, quale strumento di prevenzione, applicata sia a livello di norma generale, sia con la sua più diretta e incisiva proposta per interventi programmati sul tessuto edilizio. La conoscenza di tali elementi potrà trovare una immediata ed efficace applicazione nel momento di organizzazione dell azione di Protezione Civile. Infatti, l informazione e la consapevolezza della popolazione, circa il grado di vulnerabilità del sistema urbano in cui vive, permetterà al cittadino, nel ruolo di primo soccorritore di se stesso, di divenire determinante per la propria salvaguardia e per quella dei beni all interno del centro storico. Il progetto S.I.S.M.A. prevede la costituzione di un osservatorio permanente, composto da esperti delle amministrazioni e/o delle istituzioni dei paesi rappresentati dai partner aderenti che, sia durante lo svolgimento del progetto sia soprattutto dopo la sua conclusione, potrà divenire il riferimento a livello transnazionale per assicurare la prosecuzione dello scambio di esperienze e risultati raggiunti e per contribuire a tracciare linee di azioni e criteri omogenei nella gestione delle calamità naturali.

119 SMS-VOSLESS Realizzazione di sistemi per la gestione dei solventi come approccio transnazionale per ridurre l inquinamento da composti organici volatili (COV) Settore: Ambiente Capofila: Provincia di Forlì-Cesena (IT) Contatti Capofila: Vladimiro Alberti, alberti.vladimiro@provincia.forli-cesena.it Durata: gennaio dicembre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Provincia di Forlì-Cesena (IT); ERVET - Emilia-Romagna Valorizzazione Economica del Territorio S.p.a. (IT); ENEA (IT); Università di Karlsruhe (DE); IHD Dresden (DE); Università di Bucarest (RO); Università di Ljubljana (SI) Sito Web: http: //spa.casaccia.enea.it/smsvosless Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Forlì-Cesena; ERVET - Emilia-Romagna Valorizzazione Economica del Territorio S.p.a. Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Provincia di Forlì-Cesena euro; ERVET euro A seguito dell approvazione della cosiddetta Solvent Directive (Direttiva 1999/13/EC), direttiva comunitaria finalizzata alla riduzione degli effetti diretti ed indiretti delle emissioni dei solventi organici nell ambiente, si rende necessaria la sua implementazione nel settore industriale. Il progetto mira allo sviluppo di un Sistema di Gestione Ambientale in alcuni siti industriali attraverso un Piano di Gestione dei Solventi. Le aziende identificate per il progetto sono PMI significative per poter diffondere al termine del progetto, i risultati acquisiti in altre aziende appartenenti al medesimo settore industriale. Obiettivo principale del progetto è dotare le imprese di uno strumento per lo sviluppo di un sistema di autocontrollo ambientale in tutte le aziende che impiegano solventi nei loro processi di produzione in modo da consentire il controllo delle emissioni in conformità con la Direttiva 1999/13/EC. Si vogliono inoltre analizzare sia gli specifici settori industriali che impiegano solventi nei loro processi di produzione che le differenti situazioni esistenti nei paesi coinvolti nel progetto. Altro obiettivo è supportare la condivisione di esperienze, attraverso il ricorso ad uno strumento transnazionale, finalizzato a supportare l attuazione della legislazione europea negli Stati Membri in un ottica di uniformità soprattutto per quanto concerne le ricadute sul mondo delle imprese. Il progetto mira inoltre ad ottimizzare la cooperazione tra le aziende e la pubblica amministrazione in un ottica di responsabilizzazione delle PMI e a promuovere l attuazione di Sistemi di Gestione Ambientale. I risultati possono essere così sintetizzati: 1. sviluppo e attuazione a livello operativo del Piano di gestione dei solventi (PGS) in 45 aziende e in 7 settori industriali; 2. definizione di un insieme di indicatori adeguati per verificare e quantificare il rendimento del Piano di Gestione dei solventi; 3. attivazione di un piano di riduzione dei COV, basato sui risultati ottenuti per garantire il rispetto dei limiti prescritti dalla direttiva e dalle normative nazionali 4. elaborazione di una serie completa di dati sperimentali; 5. implementazione di uno specifico software per quantificare i valori delle emissioni prodotte dall uso di solventi; 6. organizzazione di attività di formazione sulla gestione per preparare diversi operatori interni ad eseguire particolari mansioni pratiche quali l uso e il controllo di sistemi di riduzione di VOC l uso di specifici sistemi di verniciatura e il controllo del loro rendimento ecc.; 7. dotazione alla pubblica amministrazione di procedure operative per ottimizzare le attività di controllo 8. promozione e diffusione del Piano di Gestione dei solventi in Romania e Slovenia.. E prevista inoltre la pubblicazione e diffusione dei risultati del progetto attraverso la realizzazione di un sito web, di alcuni seminari locali e di report tecnici. 119 INTERREG III B CADSES

120 TAQI Miglioramento transnazionale della qualità dell aria Settore: Ambiente Capofila: Austrian Environmental Expert Group - AEEG (AT) Contatti Capofila: Richard Schönstein, aeeg@aon.at Durata: luglio luglio 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Comune di Forlì (IT); Regione della Bassa Austria (AT); Regione del Burgenland (AT); Agenzia per la Protezione Ambientale (DE); CHMI - Istituto Idrometeorologico Ceco (CZ); SHMI- Istituto Idrometeorologico Slovacco (SK); Istituto Turistico Internazionale presso l Associazione Turistica Nazionale (SI); Istituto per la Protezione Ambientale (HU) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comune di Forlì Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Rossana Giacomoni, rossana.giacomoni@comune.forli.fo.it 120 INTERREG III B CADSES Le strategie monosettoriali a livello nazionale sembrano essere insufficienti per trovare soluzioni nel complesso campo dell inquinamento dell aria e della pianificazione ambientale. L area di intervento del progetto è stata per lungo tempo suddivisa dalla cortina di ferro ed è ora una regione transnazionale che cresce, caratterizzata da cambiamenti rapidi nel settore economico ed infrastrutturale. Questo progetto mira a creare una base dati aggiornata, omogenea, regionalizzata e transnazionale sulle emissioni per pianificare decisioni come EIA o SEA attraverso il collegamento dei dati sull ambiente e sul territorio. Gli inventari sulle emissioni per tutte le categorie - SNAP (traffico e fonti non-mobili) e le previsioni sulle emissioni contribuiranno all obiettivo del monitoraggio delle fonti di inquinamento più piccole, ma più disperse. Secondo le direttive informative ambientali dell UE (a seguito della Convenzione di Aarhus) il pubblico e le informazioni pubbliche giocano un ruolo cruciale. Il progetto inizierà la ricostruzione e l ampliamento di una piattaforma di informazioni internazionale via internet che consenta l accesso al pubblico ai dati aggiornati sulle emissioni ed informazioni ambientali in varie lingue. lungo termine, come ad esempio EIA o SEA; 2. la costruzione di una rete di cooperazione avanzata a carattere transnazionale finalizzata allo scambio di conoscenze assieme all elaborazione congiunta di strategie per migliorare i dati e la situazione dell ambiente contribuirà alla pianificazione di misure e all individuazione di best practice sulla riduzione duratura degli inquinanti dell aria; 3. la realizzazione di workshop infrasettoriali multilaterali sulle tematiche del progetto, tra cui tematiche economiche e sociali, i trasporti, l ambiente, la sostenibilità e la società dell informazione, l integrazione sociale; 4. l organizzazione di corsi di formazione e seminari finalizzati allo scambio transnazionale e al trasferimento di know-how nel campo della pianificazione regionale e della qualità dell aria; 5. la riorganizzazione e l ampliamento di una piattaforma internet internazionale e multilingue che consente al pubblico di accedere a dati aggiornati sulle emissioni e ad informazioni in materia ambientale. Tra i risultati previsti dal progetto rientrano: 1. la creazione di una banca dati transnazionale, aggiornata ed omogenea, sulle emissioni a supporto dei processi decisionali relativamente alla pianificazione a

121 TRANSLANDS Transversal lands: abbazie e grandi fiumi Settore: Pianificazione Territoriale Capofila: Provincia di Piacenza (IT) Contatti Capofila: Bruno Bedani, turismo@provincia.pc.it Durata: maggio aprile 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Comune di Fiorenzuola (IT); Rzeszow Agenzia Regionale di Sviluppo (PL); KRTKo - Associazione per lo Sviluppo Regionale (SK); Centro per l innovazione in Agricoltura Public Company di Debrecen (HU); Governo della Regione di Sofia (BG) Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Piacenza; Comune di Fiorenzuola Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Comune di Fiorenzuola euro; Provincia di Piacenza euro TRANSLANDS intende promuovere azioni finalizzate a proteggere e sviluppare un paesaggio comune al territorio CADSES: le aree marginali e rurali caratterizzate dalla presenza di abbazie storiche, corsi d acqua e città minori, situate su importanti strade che collegano grandi città. Queste, considerate come terre traversali rispetto alle principali linee di mobilità, risultano dotate di importanti risorse culturali, economiche, rurali e artigiane e rappresentano un importante collegamento e una mediazione tra territori e culture locali. TRANSLANDS intende accrescere la consapevolezza della qualità delle Terre Traverse oltre a promuovere la conservazione e la valorizzazione del loro patrimonio culturale attraverso strategie territoriali transnazionali. I principali obiettivi del progetto sono: 1. favorire la protezione e la gestione corretta del paesaggio delle Terre Traverse; 2. favorire la valorizzazione e la conservazione delle caratteristiche rurali delle Terre Traverse; 3. accrescere la consapevolezza sull importanza storica, culturale e socio economica delle Terre Traverse; 4. promuovere lo sviluppo sostenibile. Il progetto mette a punto la pianificazione esecutiva e la realizzazione di cinque Transversal Lands Routes, ossia cinque itinerari con una segnaletica comune (culturali, ciclistiche, ecumeniche). Creerà anche 5 case della memoria per la raccolta e la conservazione della cultura contadina (oggetti, materiale documentario). Come fase preliminare il progetto verificherà le condizioni per creare dei comuni itinerari turistici culturali nelle Terre Traverse, lanciare un contesto di idee per la progettazione grafica della segnaletica condivisa e realizzare uno studio di fattibilità per la creazione di case della memoria sulle tradizioni rurali. Nell ambito delle attività di diffusione il progetto intende organizzare competizioni scolastiche sulle terre traverse, 5 seminari locali, 1 conferenza finale internazionale e un sito web in Inglese. I principali effetti del progetto saranno un accresciuta consapevolezza sul paesaggio delle terre traverse, lo scambio di esperienza e informazioni, lo sviluppo di metodologie, strategie territoriali per lo sfruttamento del potenziale turistico dei centri religiosi e importanti fiumi e la creazione di itinerari caratterizzati da una metodologia di pianificazione territoriale condivisa. Infine sarà attivato un Network permanente europeo che includerà partnership Pubblico-Private, organizzazioni della società civile, cittadini che promuoverà stimoli interessanti per le future politiche di pianificazione territoriale a livello regionale ed europeo. 121 INTERREG III B CADSES

122 TRANSROMANICA Rete transnazionale e itinerari del romanico Settore: Turismo - Cultura Capofila: Ministero delle Infrastrutture e Trasporti della Regione Federale di Sassonia-Anhalt (DE) Contatti Capofila: Frank Thäger, Thaeger@mbv.lsa-net.de Durata: novembre ottobre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Provincia di Modena (IT); Università di Vienna (AT); Università di Klagenfurt (AT); Camera di Commercio della Carinzia (AT); Industriestiftungsinstitut ebusiness (AT); Carinthia Marketing GmbH (AT); Paradies Coach Tours (AT); Ministero Federale dell Economia e del Lavoro (DE); Saxony-Anhalt (DE); DWIF - Consulting GmbH (DE); Istituto Economico Tedesco per le ricerche sul Turismo (DE); Ministero dell Economia del Magdeburgo (DE); Ministero Federale del Lavoro e delle Infrastrutture della Turingia (DE); Nuovo monastero Ichtershausen - società di beneficenza registrata (DE); Thuringia Tourism (DE); Associazione per il Turismo della Bavaria Est (DE); Bavaria Tourism Marketing (DE); Open Churches - Ufficio di Coordinamento delle Chiese Evangeliche della Sassonia (DE); Istituto Turistico Internazionale (SI); Associazione delle Slovenia (SI) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Modena Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Paola Bonfreschi, bonfreschi.p@provincia.modena.it 122 INTERREG III B CADSES Il progetto prevede la costruzione e l implementazione di itinerari turistico culturali legati all arte romanica sia a livello regionale, sia a livello transnazionale tra cinque regioni partner: Sassonia Anhalt e Turingia in Germania, Carinzia in Austra, Slovenia e Provincia di Modena. Il progetto mira alla creazione di forme di cooperazione transnazionale orientate alla promozione di scambi culturali, alla riqualificazione economica del territorio, alla promozione di un turismo sostenibile e alla salvaguardia del patrimonio culturale. La radice comune, sulla quale fare leva per istituire queste forme di cooperazione, viene identificata nei legami culturali e nel comune patrimonio storico artistico del romanico diffuso in tutta l Europa medievale e considerato il primo terreno culturale comune dell Europa contemporanea. Il progetto mira alla creazione di una rete culturale tematica e di itinerari sia di carattere locale che transnazionale, finalizzati a rafforzare le comunicazioni e rapporti, anche in termini di flussi turistici, fra le città e le aree rurali. In particolare il progetto vuole sanare alcune delle carenze che si registrano a livello europeo nelle regioni che non riescono effettivamente a raggiungere le proprie aspettative, sia nello sviluppo del turismo, sia nella conservazione dell eredità culturale. Le azioni individuate per raggiungere gli obiettivi citati possono essere sintetizzate nella: creazione di una rete transnazionale europea di itinerari che colleghi i 25 siti di grande rilevanza nelle 5 regioni partner; creazione a livello regionale/locale di itinerari turistici e culturali che valorizzino le risorse romaniche dei siti associati, portando beneficio anche alle aree rurali e meno conosciute, ma di notevole valore artistico; ideazione e sviluppo di azioni pilota da realizzare in ciascuna regione partner, per la conservazione, gestione e promo-commercializzazione turistica dei siti e delle risorse. La collaborazione tra le regioni partner ha portato ad una serie di importanti azioni di incentivazione turistica e culturale come la realizzazione di corsi di formazione di marketing turistico culturale legato alle risorse romaniche del territorio e workshops specifici per operatori turistici, la creazione di eventi sia di impronta turistica che culturale intorno al proprio patrimonio romanico, la promozione del progetto presso gli operatori turistici e culturali, presso le pubbliche amministrazioni, le istituzioni pubbliche e private. Inoltre è stato realizzato nel progetto pilota un software, scaricabile gratuitamente da Internet, che permette al potenziale turista di costruirsi itinerari su misura, utilizzando il proprio palm top o altro strumento dotato di sistema GPS.

123 TWReferenceNET Gestione e sviluppo sostenibile delle acque di transizione protette Settore: Ambiente Capofila: Università di Lecce (IT) Contatti Capofila: Alberto Basset, alberto.basset@unile.it Durata: gennaio dicembre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Puglia (IT); Provincia di Lecce (IT); Consorzio di Gestione di Torre Guaceto (IT); Università di Bologna (IT); Università di Trieste (IT); ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia Romagna (IT); Associazione MareAmico (IT); Università di Roma (IT); NCMR - Istituto di Oceanografia (GR); Università di Atene (GR); Università di Ioannina (GR); Università dell Egeo (GR); Fondazione Nazionale per la Ricerca in Agricoltura (GR); Istituto di Biologia Marina di Creta (GR); Agenzia di Sviluppo per il Golfo di Amvrakikos (GR); Associazione Nomos e Physis (GR); Ministero per l Ambiente della Repubblica di Albania (AL); Istituto di Oceanologia di Varna - Accademia bulgara delle scienza (BG); Università di Galati (RO); Net- Project s.r.l. (IT);Associazione EKOFORUM (BG) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia Romagna Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Carla Rita Ferrari, cferrari@sod.arpa.emr.it Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Università di Bologna Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Il progetto si occupa della salvaguardia e della conservazione del patrimonio naturale nelle acque cosiddette di transizione e protette dai protocolli Ramsar e Natura 2000, al fine di definire un corretto sviluppo sostenibile. Il progetto intende: 1. misurare la pressione antropogenica delle acque interessate ovvero il rischio per l ambiente e la popolazione connesso allo svolgimento di attività umane; 2. definire le variabili rilevanti per il monitoraggio e la salvaguardia del patrimonio naturale interessato dal progetto; 3. sviluppare innovazioni di tipo tecnologico e metodologico nel settore dei descrittori ecologici nella salvaguardia ambientale; 4. estendere e rafforzare l approccio e la conoscenza a Nature Il progetto presegue tre principali obiettivi strategici: 1. migliorare la conservazione e la salute del patrimonio naturale delle acque transitorie nell area CADSES, approfondendo la conoscenza, producendo innovazione tecnologica, rafforzando la regolamentazione e superando la frammentazione delle esperienze e delle attività, delle competenze scientifiche, socio economiche e decisionali; 2. rafforzare l integrazione territoriale nelle aree CADSES sulle strategie di conservazione della politica ambientale secondo le Direttive UE; 3. incoraggiare lo sviluppo socio-economico nelle aree costiere degli Stati Non membri dell UE. Il progetto prevede i seguenti risultati, suddivisi per area di intervento: 1. Area progetto ambientale: promozione studi ed azioni pilota su aree protette di acque di transizione, dedicando particolare attenzione ai siti Ramsar e Natura 2000; 2. Area socio-economica: promozione studi ed azioni pilota per effettuare studi di fattibilità sullo sviluppo economico sostenibile; trasformare azioni pilota di società spin-off in imprese turistiche attraverso la valorizzazione del patrimonio naturale; rafforzare la regolamentazione e contribuire all integrazione delle normative ambientali europee dei paesi CADSES; 3. Area networking-comunicazione: creazione di un e- Centro, che costituirà un networking funzionale tra le zone con acque di transizione protette, Natura 2000 e Ramsar, attraverso la condivisione di conoscenze, expertise e competenze tra partner del progetto, amministrazioni di ONG ed imprese; gestione del flusso di informazioni; organizzazione di attività di formazione; produzione di servizi attraverso spin-off aziendali. 123 INTERREG III B CADSES

124 VILLAS Case signorili e castelli: usi compatibili, valorizzazione e gestione creativa Settore: Cultura Capofila: Regione Veneto (IT) Contatti Capofila: Angelo Tabaro, cultura@regione.veneto.it Durata: gennaio dicembre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: IRVV - Istituto Regionale Ville Venete (IT); Provincia di Campobasso (IT); Università di Ferrara (IT); Università di Trieste (IT); IBACN - Istituto per i beni artistici, culturali e naturali dell Emilia-Romagna (IT); Comune di Corfù (GR); Governo Regionale della Carinzia (AT); Regione Umbria (IT); Università di Zagabria (HR); Fondo per lo sviluppo regionale della Repubblica di Croazia (HR); Contea di Zagabria (HR); Contea di Krapina-Zagorje (HR); Contea di Varasdin (HR); Contea di Pozega-Slavonia (HR); Contea di Koprivnika - Krizevci (HR) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: IBACN - Istituto per i beni artistici, culturali e naturali dell Emilia-Romagna Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Alessandro Alessandrini, aalessandrini@regione.emilia-romagna.it Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Università di Ferrara Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro 124 INTERREG III B CADSES Il patrimonio culturale, opportunamente preservato e valorizzato può svolgere un ruolo decisivo nello sviluppo territoriale. Questo concetto, rappresenta il fulcro della proposta progettuale di VILLAS. Il Progetto è stato ideato al fine di salvaguardare e valorizzare il patrimonio culturale, costituito dalle dimore storiche presenti nell area CADSES, che è una delle più rilevanti componenti dell identità storica sia da un punto di vista nazionale che europeo. Tra le finalità principali, vi è la rivitalizzazione degli aspetti estetici ed economici del patrimonio architettonico, attraverso la creazione di un modello di valutazione e la definizione degli strumenti per un riuso compatibile. Inoltre, coerentemente con gli obiettivi di sviluppo dell Unione Europea, VILLAS si prefigge il miglioramento del livello di conoscenza del patrimonio culturale, la valutazione degli effetti delle attività antropiche ed economiche sui beni culturali e architettonici, nonché una più forte cooperazione tra stati anche per rafforzare le identità regionali. 1. il miglioramento delle politiche di allocazione delle risorse, anche mediante la valutazione economica finalizzata alla definizione di possibili destinazioni d uso compatibili e sostenibili; 2. l incentivazione degli investimenti per la valorizzazione del patrimonio culturale architettonico, anche attraverso partnership pubblico-private; 3. l incremento del turismo sostenibile interessato al patrimonio culturale, attraverso il miglioramento della conoscenza e la promozione di specifici network per la diffusione dei temi culturali connessi alle dimore storiche. 1. l incremento della conoscenza del patrimonio culturale in una visione transnazionale; 2. l incremento della comunicazione con i potenziali investitori pubblici e privati; 3. la promozione dello scambio di informazioni e di metodologie tra i partners e tra i potenziali investitori, nonché della crescita professionale dei soggetti coinvolti nella conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale; 4. la creazione delle pre-condizioni per lo sviluppo di un turismo culturale sostenibile attraverso un più alto livello di conoscenza.

125 WEST Women East Smuggling Trafficking Settore: Politiche Sociali Capofila: Regione Emilia-Romagna (IT) Contatti Capofila: Viviana Bussadori, Durata: gennaio luglio 2005 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Provincia Autonoma di Trento (IT); Regione Lombardia (IT); Caritas di Udine (IT); Regione Veneto (IT); Regione Marche (IT); Comune di Perugia (IT); Associazione On The Road (IT); Associazione Mountain Unlimited (AT); S.E.R. - Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali (AL) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Il progetto WEST - Women East Smuggling Trafficking, è nato dalla volontà di affrontare il fenomeno della tratta a scopo di sfruttamento sessuale di donne e minori provenienti dall Est Europa. La tratta, all interno del più ampio fenomeno delle migrazioni clandestine dall area Balcanica verso l Unione Europea negli ultimi tempi si è caratterizzata per una sempre più forte presenza di organizzazioni criminali in grado di gestire un vero e proprio commercio finalizzato allo sfruttamento di manodopera, al traffico di esseri umani, all induzione in schiavitù. Un fenomeno questo che si caratterizza non solo per la violazione delle leggi che regolamentano gli ingressi nel paese ma anche per la costante e ben più grave violazione dei diritti umani. Il progetto ha inteso analizzare l impatto sulle comunità locali dei paesi europei del fenomeno dell immigrazione clandestina costituita da donne e minori provenienti dall Est Europa e vittime di tratta a fini di sfruttamento sessuale. Nel contempo, WEST ha cercato di attivare interventi strutturali, ricercheintervento, progetti-pilota, azioni di informazione rivolte a target differenti: - per i clienti, la cittadinanza, gli opinion leaders ecc. - interventi di formazione rivolti ad operatori sociali e della sicurezza finalizzati all implementazione di politiche di integrazione sociale. Il progetto WEST ha visto complessivamente la realizzazione di oltre 20 azioni e di numerosi prodotti informativi tra cui 3 ricerche - Flussi e rotte della tratta dall est Europa, Prostituzione invisibile, Storie di vita, 2 manuali - Manuale delle prassi, Guida di informazione per operatori, un volume di atti - atti della conferenza di approfondimento, tenutasi a Bologna il 26 e 27/11/2004. Tra le azioni di particolare rilevanza si segnalano quella relativa all accoglienza realizzata direttamente sulla frontiera italo-slovena, l attività di informazione volta a prevenire i fenomeni di tratta, l attivazione di una rete per la tutela legale delle vittime di tratta, i corsi di formazione per operatori sociali e della sicurezza urbana, le campagne di sensibilizzazione del cliente e della cittadinanza attraverso la mediazione di comunità. Tutti i materiali, le pubblicazioni e la documentazione delle attività realizzate dalla partnership, sono scaricabili all indirizzo web di progetto. 125 INTERREG III B CADSES

126 WETLANDS II Gestione integrata delle zone umide Settore: Ambiente Capofila: Amministrazione Veneta del Parco Regionale del Delta del Po (IT) Contatti Capofila: Stefano Danieli, Durata: febbraio dicembre 2005 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Parco Regionale del Delta del Po dell Emilia-Romagna (IT); Regione Puglia (IT); TEULEDA - Agenzia di Sviluppo Economico Locale di Shkodra (AL); Biosphärenreservat Flusslandschaft Mittlere Elbe (DE); Association for Nature Protection of the Stobrawa Landscape Park BIOS (PL) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Parco Regionale del Delta del Po dell Emilia- Romagna Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Lucilla Previati, parcodeltapo@parcodeltapo.it 126 INTERREG III B CADSES WETLANDS II è il proseguimento del progetto WETLAN- DS I, già co-finanziato da INTERREG IIC , i cui obiettivi erano lo studio e sintesi della conoscenza e dello stato dell arte delle zone umide dei partner del progetto. Si definirono inoltre i problemi ed il quadro d azione per la gestione delle zone umide e si formularono le prime tracce relative alle strategie regionali per la gestione integrate delle zone umide. Il progetto WETLANDS II ha implementato la gestione operativa nelle zone umide sviluppando attività integrate formulate in WETLANDS I. Particolare attenzione è stata posta, in WETLANDS II, alla pianificazione e gestione partecipativa, allo sviluppo sostenibile, alla comunicazione e al capacity building degli enti locali coinvolti nel progetto, fatto che costituisce il vero valore aggiunto per tutti i partecipanti. I principali obiettivi perseguiti dal progetto sono stati: 1. garantire pianificazione e gestione concertate e partecipate nelle zone umide, coinvolgendo ed indirizzando la popolazione residente e gli stakeholders locali nelle varie fasi di pianificazione e gestione; 2. favorire la consapevolezza della popolazione residente, delle autorità locali e di tutti gli altri utenti delle zone umide - turisti, agricoltori, aziende industriali e di servizi - in merito alle possibilità ed opportunità di preservazione e sviluppo delle zone umide; 3. sperimentare pratiche gestionali, tecniche e metodi innovativi per lo sviluppo sostenibile sia nel campo della pianificazione, della promozione, della comunicazione, dello sviluppo socio-economico e della conservazione della biodiversità degli ambienti umidi, al fine di realizzare una gestione integrata; 4. sostenere la formazione continua degli addetti alla gestione delle zone umide, sia attraverso il trasferimento e lo scambio di conoscenze ed esperienze in ambito transnazionale sia con momenti di approfondimento a livello regionale/locale. Il progetto si è concentrato su alcuni assi specifici, definiti a livello transnazionale, quali lo scambio di conoscenze ed esperienze, e a livello regionale, come nel caso delle azioni pilota. I risultati raggiunti sono stati: 1. elaborazione di piani di gestione e di sviluppo socioeconomico, finalizzati al coinvolgimento degli attori locali ed alla ottimizzazione degli strumenti gestionali; 2. supporto per la certificazione della qualità ambientale dei prodotti e delle imprese dell area umida di provenienza, che garantisca il rispetto dell ambiente di provenienza attraverso l adozione di sistemi di certificazione quali EMAS, ISO ed ECOPROFIT; 3. sperimentazione e attuazione di metodi innovativi di monitoraggio ambientale nelle zone umide; 4. elaborazione di strategie, metodi e strumenti per la comunicazione e l informazione della cittadinanza residente e dei visitatori di aree umide; 5. miglioramento e potenziamento della gestione delle aree protette, in particolare di quegli ambienti oggetto delle azioni pilota del progetto Wetlands I. In particolare il Parco Delta del Po Emilia-Romagna partecipando al Progetto Wetlands II ha realizzato l elaborazione del piano di sviluppo socio-economico della stazione Volano-Mesola-Goro.

127 INTERREG III B MEDOCC 127

128 Programma INTERREG III B MEDOCC Elenco progetti 128 INTERREG III B MEDOCC AMPHORE AQUANET BLUE BVM CASTRUM CIMPA DESERTNET ENPLAN EUROMEDSYS EUROMEDSYS II GISAD GREEN LINK HIDROPTIMET IDEA-MEDOCC IDEUNIVERS MADAMA MAEM MARIMED MATAARI MAVITRA MED-ECOQUARTIERS MEDIAUVIS MEDISDEC-STRATMED MEROPE MIPAIS PAYS.DOC REVERMED SEDEMED SEDEMED II SESTANTE TELA DI ARACNE

129 AMPHORE Applicazione di metodi di previsione idrometereologica di rischio ambientale Settore: Ambiente Capofila: ARPA Piemonte (IT) Contatti Capofila: Stefano Bovo, Durata: marzo giugno 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia-Romagna (IT); Arpa Liguria (IT); CIMA - Centro Interuniversitario di Monitoraggio Ambientale (IT); ARPA Calabria (IT); Presidenza del Consiglio dei Ministri (IT); Università Joseph Fourier (FR); METEO-France/CNRM (FR); Universitat de les Illes Balears - UIB (ES); Università di Barcellona (ES) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia-Romagna Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Tiziana Paccagnella, tpaccagnella@arpa.emr.it Il progetto Amphore opera nell ambito della previsione e della prevenzione dei rischi naturali, con particolare attenzione ai rischi legati a fenomeni idrometereologici intensi. La prevenzione dei rischi naturali rappresenta uno degli elementi fondamentali di una politica di gestione del territorio capace di coniugare sviluppo, conservazione del patrimonio naturale e utilizzo ottimale delle risorse. Le azioni di protezione dell ambiente naturale devono tenere conto sia della potenziale vulnerabilità del territorio sia della capacità limitata d adattamento dei sistemi naturali ad avvenimenti idrometereologici particolarmente intensi. Il progetto intende attuare un confronto tra i diversi contesti ambientali delle regioni partner di progetto, dove ha sede il fenomeno naturale analizzato, al fine di ottimizzare la QPF - Quantitative Precipitation Forecasting - e di conseguenza implementare un comune sistema di previsione relativamente ai rischi connessi al detto fenomeno. Il progetto mira ad adottare un approccio innovativo di analisi dei rischi naturali non evitabili che supporta e valorizza le attività previsionali. Il principale obiettivo progettuale è l ottimizzazione dei sistemi di allarme a partire dall analisi e dal confronto dell esistente a livello di bacino del Mediterraneo Occidentale, unitamente all obiettivo di estendere il territorio di applicazione, fornendo agli organismi incaricati metodologie esperte e consolidate. Si tratta di aumentare il dialogo ai vari livelli dell amministrazione e di rafforzare la coesione tra servizi operativi grazie alla cooperazione, lo scambio di esperienze, la possibilità di affrontare insieme le problematiche idrologiche legate ad eventi di precipitazioni intense, al fine di giungere ad una metodologia comune. I principali risultati progettuali sono: 1. Studio e analisi di procedure sperimentali ed operative per l esecuzione e lo sviluppo dei sistemi di previsioni tempo - idrologici a partire dall output dei modelli meteorologici a zona limitata; raccolta ed elaborazione preliminare delle informazioni ambientali e territoriali e dei dati atmosferici raccolti dalle reti d osservazione attivate nell ambito di ogni organismo partecipante. 2. Applicazione delle procedure precedentemente definite e verifica dei risultati ottenuti: definizione e messa in uso dei sistemi in configurazione operativa. Estensione sperimentale dei sistemi d allarme a zone attualmente non coperte. 3. Valutazione dell affidabilità e dell efficacia del modello di previsione e dei sistemi d allarme relativamente all introduzione di nuovi metodi di calcolo del QPF. Definizione e redazione di linee guida per la realizzazione e l ottimizzazione dei sistemi d allarme. Diffusione dei prodotti e delle metodologie e formazione di personale qualificato attraverso l organizzazione di interventi ad hoc. 129 INTERREG III B MEDOCC

130 AQUANET Constatazione dell evenienza di un inquinamento diffuso nell acqua potabile. Definizione di piani di prevenzione. Settore: Ambiente Capofila: Dipartimento di Hérault (FR) Contatti Capofila: Jean Luc Fabre, Durata: gennaio agosto 2004 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Provincia di Piacenza (IT); Provincia di Genova (IT); Provincia di La Spezia (IT); Regione Lombardia (IT); Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea - Ispra (IT); Dipartimento di Bouches du Rhône (FR); Maison des Sciences de l Eau de Montpellier (FR); Diputacion di Siviglia (ES); Consiglio Insulare di Minorca (ES) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti Provincia di Piacenza Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Raffaella Montanari, Raffaella.montanari@provincia.pc.it 130 INTERREG III B MEDOCC La maggior parte dei territori del Mediterraneo Occidentale presenta un problema comune riconducibile alla penuria di risorse acquifere, all adeguamento della qualità dell acqua in rapporto ai differenti usi e in generale alla protezione dell ambiente naturale. In risposta a questa problematica risulta necessario definire un metodo comune di gestione integrata delle risorse acquifere a partire da un analisi dettagliata della situazione attuale e da una concertazione con gli attori coinvolti e sviluppare strumenti di gestione trasferibili a tutti i partner che tengano conto delle specificità legislative degli stati membri interessati. AQUANET, inserendosi in questo contesto, intende affrontare in maniera globale il tema delle risorse acquifere per identificare strumenti di analisi e gestione dei dati nonché strumenti di misura specifici per gli ambienti idrici, supportare lo scambio di know-how tra i partner di progetto, sviluppare metodologie operative a supporto dei processi decisionali. L obiettivo generale perseguito è la creazione di un metodo di lavoro comune tra i partner in materia di gestione dell acqua, condivisione delle conoscenze e delle esperienze e di identificazione di strumenti di misurazione e di gestione delle acque. A livello di sanità pubblica, il progetto mira a migliorare la qualità dell acqua potabile per la popolazione mentre per quanto concerne il contesto giuridico, AQUANET intende diffondere e supportare le regolamentazioni nazionali ed europee in materia di gestione dell acqua. Inoltre, la pubblicazione e la diffusione su ampia scala delle buone pratiche elaborate sul tema della lotta all inquinamento supporta l adozione e la condivisione dei risultati progettuali da parte di contesti tra loro eterogenei. Il progetto mette a punto strategie mirate alla riduzione dell inquinamento per quanto concerne le risorse di acqua potabile, elaborate sulla base di una accurata diagnosi delle diverse cause e fonti d inquinamento. E inoltre prevista la predisposizione e la realizzazione da parte dei partner di un set di interventi finalizzati di far fronte all inquinamento rilevato. Gli interventi pilota effettuati nei contesti prescelti permettono la standardizzazione delle tecniche e delle procedure di identificazione degli inquinanti e di gestione della risorsa oltre alla definizione di piani di prevenzione ad hoc. Infine è prevista la realizzazione di un seminario informativo e di attività di formazione e di scambio di esperienze, propedeutiche alla redazione di buone pratiche.

131 BLUE Valorizzazione turistica del patrimonio culturale e naturale delle regioni e dei fiumi europei Settore: Turismo Capofila: Regione Lombardia (IT) Contatti Capofila: Renata Meazza, renata_meazza@regione.lombardia.it Durata: giugno giugno 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Regione Piemonte (IT); Provincia di Piacenza (IT); Consorci Alba Ter (ES); Consorci del Parc Fluvial del Llobregat (ES); Camara Municipal de Vila Real de Santo Antonio (PT); Préfecture de Pieria (GR) Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive, Commercio e Turismo Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Maura Mingozzi, mumingozzi@regione.emilia-romagna.it Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Piacenza Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Il progetto promuove la valorizzazione del patrimonio culturale dei paesaggi fluviali di alcune regioni europee della spazio MEDOCC attraverso la definizione di nuovi strumenti finalizzati alla promozione turistica dei territori coinvolti. Il progetto BLUE si propone di restituire l identità culturale ai paesaggi fluviali attivando un modello di sviluppo di turismo culturale duraturo, sia per il territorio che per le popolazioni che lo abitano, attraverso la riscoperta e la valorizzazione di risorse, temi e percorsi legati al contesto fluviale. Uno degli obiettivi del progetto è l attivazione di una rete europea - osservatorio per l individuazione e la classificazione delle risorse fluviali naturalistiche ed antropiche, definito attraverso una rilettura storicoantropologica dei paesaggi fluviali e dei prodotti di archeologia industriale e di architettura minore. Inoltre il progetto mira a realizzare prodotti ed interventi specifici per le zone interessate, tra cui percorsi culturali tematici, recupero ambientale delle zone destinate alla realizzazione di lavori ad impatto ambientale limitato (laboratori didattici all aria aperta, zone fornite per le soste ed il camping, ecc.), definizione di itinerari ciclabili, pedonali e fluviali basati su una rete di infrastrutture (percorsi ciclabili, banchine d attracco, ecc.). I principali risultati del progetto prevedono: 1. l attivazione di un osservatorio 2. la rilevazione dell estensione e della localizzazione delle risorse fluviali 3. la creazione di un sistema turistico-fluviale integrato all offerta turistica tradizionale. 131 INTERREG III B MEDOCC

132 BVM Sistemazione e gestione dei bacini fluviali mediterranei Settore: Ambiente Capofila: Conseil Régional Provence Alpes Côte d Azur (FR) Contatti Capofila: Claude Holyst, cholyst@regionpaca.fr Durata: giugno giugno 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Provincia di Lucca (IT); Regione Lazio (IT); Junta de Andalucia (ES); ANATOLIKI s.a. - Agenzia di Sviluppo di Salonicco Orientale (GR); Conseil Régional de Tanger Tétouan (MA) Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Paolo Severi, pseveri@regione.emilia-romagna.it 132 INTERREG III B MEDOCC I bacini imbriferi risultano caratterizzati, nell area mediterranea, da tratti naturali e antropici - tra cui agricoltura, sviluppo urbano, sub-urbano ed industriale - che li definiscono in quanto territorio a sé stante. Una loro corretta gestione contribuisce oltre allo sviluppo degli stessi, a rafforzare la coesione delle regioni interessate dallo loro presenza e a supportare un miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni locali. Ogni regione partecipante al progetto si fa portatrice di risposte diverse in termini di competenza, organizzazione e metodologia di gestione ed il conseguente sviluppo di un corpus comune di conoscenze, di strumenti d analisi e di metodi di lavoro consente di capitalizzare i diversi apporti in un ottica di creazione di comuni sinergie. le zone rurali e le connessioni tra i differenti contesti. I partner dovranno inoltre sviluppare un progetto pilota su una delle suddette tematiche. Il progetto prevede la realizzazione di una guida relativa alle modalità di gestione dei bacini imbriferi in alcune regioni del Mediterraneo Occidentale e del Magreb, con un focus specifico sulla gestione dell acqua, e dei rischi naturali. Una sezione della guida è dedicata a presentare i risultati del progetto pilota portato avanti da ogni partner di progetto. Per quanto concerne la Regione Emilia-Romagna, il progetto pilota si incentra sulla ricerca di risorse idriche alternative a quelle attualmente in uso, da utilizzarsi in periodi di crisi idriche. Il progetto mira a mettere in atto un reciproco ed efficace scambio di informazioni in materia di pianificazione e di gestione integrata dei bacini imbriferi tra lo spazio MEDOCC e le regioni del Magreb. La finalità è quella di sviluppare un punto di vista comune per la gestione dei bacini imbriferi mediterranei, con particolare attenzione alla gestione della risorsa acqua, dei rischi naturali, della protezione duratura dell ambiente. I principali ambiti di analisi di interesse del progetto riguardano le zone urbane, le periferie,

133 CASTRUM Torri, castelli e cinte murarie: un progetto per la valorizzazione del patrimonio culturale delle città del Mediterraneo Occidentale per la promozione di un turismo sostenibile Settore: Turismo Capofila: Regione Piemonte (IT) Contatti Capofila: Daniela Formento, daniela.formento@regione.piemonte.it Durata: maggio dicembre 2004 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: IBACN - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna (IT); Giunta Regionale di Calabria (IT); Regione Lazio (IT); Regione Liguria (IT); Regione Toscana (IT); Regione Umbria (IT); Regione Valle d Aosta (IT); Association de Sauvegarde de la Medina et des Monuments historiques de Mekness (MA); Association des Amis du Patrimoine de Tétouan (MA); Câmara Municipal de Vila Real de Santo António (PT); Comunidad Autonoma de la Region de Murcia (ES) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: IBACN - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Alessandro Zucchini, alzucchini@regione.emilia-romagna.it Il progetto si propone di valorizzare i territori e le città dell area mediterranea caratterizzate dalla presenza di castelli, torri, cinte murarie attraverso la promozione di questi edifici all interno di un sistema turistico culturale nell ambito di attività di esposizione, animazione e documentazione. Il progetto intende rappresentare un modello per il settore del turismo culturale europeo, anche tramite l attivazione di una rete tematica nel territorio del Mediterraneo occidentale che si avvale del supporto delle nuove ICT e che vede l apporto dei numerosi partecipanti coinvolti nel progetto. L obiettivo di CASTRUM è il miglioramento e la valorizzazione dell area mediterranea, dei suoi territori e delle sue città in una prospettiva di turismo culturale. Il progetto mira ad ottimizzare i flussi turistici, a creare un sistema di scambio e di confronto a livello scientifico nell area interessata, a costruire una rete a supporto dello sviluppo di forme ed interventi di turismo culturale nei territori rurali e montani, a realizzare attività formative finalizzate all offerta di nuove opportunità d occupazione nel settore ed infine a definire comuni criteri di qualità per una corretta gestione dei servizi. I principali risultati si focalizzano sul recupero dei beni locali come strumento di valorizzazione dell area del progetto e sulla creazione di una rete di beni culturali che si caratterizzi come prodotto innovativo per il mercato del turismo culturale. Il progetto ha prodotto un logo comune e itinerari regionali - uno per ogni partner - completi di mappe, volantini, pittografie. Sono state inoltre realizzate attività di formazione per guide turistiche specializzate sui temi di interesse del progetto, oltre a conferenze, workshop ed esposizioni. 133 INTERREG III B MEDOCC

134 CIMPA Cibi Meridiani, Monumenti Paralleli Settore: Cultura Capofila: Regione Calabria (IT) Contatti Capofila: Rocco Mercurio, Durata: gennaio ottobre 2004 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: GAL Valle del Crati (IT); Regione Sardegna (IT); Regione Sicilia (IT); Comune di Bologna (IT); Comune di Portiamo (PT); Regiao de Turismo do Algarve (PT); Istituto di Cultura Ibero-Atlantica (PT); Governo delle Isole Baleari (ES); Città Autonoma di Melilla (ES); Commune d Hammam Sousse (TN) Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comune di Bologna Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Manuela Marsano, manuela.marsano@comune.bologna.it 134 INTERREG III B MEDOCC CIMPA in primo luogo prende in esame l attuale percezione dei prodotti agro-alimentari tradizionali dell area del Mediterraneo da parte di un mercato di consumo che risulta essere sempre più globalizzato in termini di abitudini e stili di acquisto, ma che nel contempo manifesta un sempre maggiore interesse per le produzioni tipiche e di alta qualità. In secondo luogo, il progetto considera le enormi potenzialità del turismo gastronomico presenti anche in territori generalmente non inclusi nei circuiti turistici tradizionali, specie quelli rurali. Con queste premesse il progetto sostiene la necessità di valorizzare la cosiddetta cucina mediterranea attraverso la concertazione - non soltanto a livello europeo, ma anche a livello di spazio mediterraneo - di politiche di sviluppo basate sulla tutela delle materie prime, sulla sostenibilità, sull integrazione, sulla conservazione di quella cultural variety considerata una delle caratteristiche e delle risorse dell U.E. Tutelare e valorizzare a livello sia culturale che economico i prodotti locali e a sperimentare una strategia di promozione turistica integrata incentrata principalmente sul settore gastronomico e storico-culturale e a inserire in un circuito turistico di nicchia aree meno note, ma potenzialmente adatte ad un turismo alternativo anche attraverso la qualificazione dell offerta turistica locale. Il progetto ha avuto come risultati la realizzazione di una mappatura dei prodotti locali e delle specialità gastronomiche e di una una valutazione del relativo processo produttivo, con attenzione alla tecnologia adottata, alla qualità del prodotto, alle condizioni organizzative e logistiche nonché alle motivazioni dei trend non sempre positivi della domanda. A livello locale, considerato l interesse del Comune di Bologna per il marketing turistico territoriale, è stato condotto uno studio sull utilizzo dei prodotti tipici nella ristorazione ed è stata di seguito definita una strategia di valorizzazione turistica mirata. Gli interventi di valorizzazione turistica realizzati si sono concretizzati nell organizzazione di un festival gastronomico dei cibi meridiani in Calabria, nella pubblicazione e diffusione di un kit composto da diverse pubblicazioni (una dedicata al progetto nel suo insieme ed una per ciascun partner del progetto) contenenti l indicazione dei prodotti tipici, delle ricette e degli itinerari turisticogastronomici consigliati. Infine è stata costruita una banca dati, contenente le schede dei prodotti tipici, unitamente alle loro caratteristiche agro-alimentari, ricette tradizionali, elementi relativi alla cultura dell area o della città coinvolta ed informazioni interessanti dal punto di vista turistico.

135 DESERTNET Monitoraggio ed azioni di lotta alla desertificazione nella regione mediterranea europea Settore: Ambiente Capofila: Università degli Studi di Sassari (IT) Contatti Capofila: Claudio Zucca, Giuseppe Enne, Durata: ottobre ottobre 2004 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia-Romagna (IT); Regione Liguria (IT); Regione Campania (IT); Regione Calabria (IT); Regione Toscana (IT); Regione Basilicata (IT); Regione Sicilia (IT); ERSAT Sardegna (IT); ENEA (IT); ANPA (IT); Università di Cagliari (IT); Regione Murcia (ES); Junta de Andalucía (ES); Institut des Régions Arides (TN) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia-Romagna Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Lucio Botarelli, lbotarelli@arpa.emr.it Il progetto integra il precedente progetto RETE SO- VRANAZIONALE DI LABORATORI AMBIENTALI MUL- TIFUNZIONALI, finanziato dal Programma INTERREG II C-MEDOCC, e intende costituire con quest ultimo un insieme organico per condurre uno studio, un attento monitoraggio ed una gestione sostenibile delle aree a rischio desertificazione nel bacino mediterraneo. Il progetto intende prendere in analisi il know-how tecnico-scientifico di tutte quelle aree a rischio individuate nell ambito dei programmi regionali e nazionali al fine di supportare la costruzione di un sistema omogeneo per lo scambio dei dati e delle informazioni per il controllo dei processi di desertificazione. Il progetto si è proposto la costruzione di una piattaforma per un sistema comune di servizi nel quadro dell implementazione delle politiche nazionali e comunitarie di lotta contro la desertificazione, come previsto dalla Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla Siccità ed alla Desertificazione (UNCCD), e la gestione sostenibile delle risorse territoriali - in particolare il suolo e le acque. I principali risultati del progetto sono: 1. identificazione dello stato dell arte delle conoscenze scientifiche sulle cause e gli effetti dei processi di desertificazione nelle regioni europee situate nell area mediterranea e sulle misure adottate per la riduzione del fenomeno. Analisi comparativa delle metodologie e delle procedure utilizzate nella realizzazione dei programmi nazionali per la lotta contro la desertificazione; 2. creazione di una rete di soggetti e di istituzioni, locali, nazionali e internazionali, finalizzata allo scambio, alla condivisione e alla divulgazione dei risultati ed out-put di progetto e alla sensibilizzazione dell area interessata; 3. scambi di esperienze tra i partner: piattaforma di servizi, reti, banche dati condivise; 4. realizzazione di azioni pilota finalizzate ad approfondire, nelle aree interessate dai processi di desertificazione, metodi e tecniche di prevenzione, gestione e monitoraggio del fenomeno; 5. definizione di indicatori e modelli comuni di monitoraggio e analisi del fenomeno desertificazione in numero definito di aree e azioni pilota; 6. realizzazione di un sistema informativo geografico comune; 7. costruzione di una rete di supporto tecnico-scientifico destinata allo scambio, alla condivisione delle conoscenze ed alla divulgazione agli utenti finali. 135 INTERREG III B MEDOCC

136 ENPLAN Valutazione ambientale di piani e programmi Settore: Ambiente Capofila: Regione Lombardia (IT) Contatti Capofila: Alberto De Luigi, Alberto_De_Luigi@regione.lombardia.it Durata: aprile maggio 2004 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Regione Liguria (IT); Regione Piemonte (IT); Regione Toscana (IT); Regione Valle d Aosta (IT); Generalitat de Catalunya (ES); Gobierno Regional Comunidad de Murcia (ES); Govern de Illes Balears (ES); Junta de Andalucia (ES) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Alessandro Di Stefano, vipsa@regione.emilia-romagna.it, adistefano@regione.emilia-romagna.it 136 INTERREG III B MEDOCC Il progetto si inserisce nel contesto della cooperazione transnazionale tra regioni italiane e spagnole volta ad attivare, secondo una metodologia comune e condivisa, un processo di valutazione strategica ambientale dei piani e dei programmi definiti a livello regionale. La metodologia sviluppata da ENPLAN, elaborata in base ai requisiti stabiliti dalla Comunità Europea nella Direttiva 2001/42/CE, ha consentito di stabilire un confronto puntuale tra le diverse realtà territoriali coinvolte nel progetto. Il progetto ha visto l attuazione di una proficua integrazione tra attività di studio e attività di sperimentazione, supportate da momenti di confronto, informazione e formazione e da attività di messa in rete delle informazioni raccolte e condivise. Il progetto ha inteso mettere in rete attori ed esperti locali al fine di definire una base comune di conoscenza nell ambito della pianificazione del territorio e a promuovere attività di ricerca a supporto di uno sviluppo locale sostenibile. ENPLAN, inoltre, mirava da un lato ad inserire il tema della tutela ambientale nelle strategie di sviluppo territoriale attraverso la definizione di specifici strumenti metodologici e procedurali, dall altro a rafforzare il coordinamento tra i diversi soggetti istituzionali, migliorando le loro competenze in merito alle tematiche ambientali nella programmazione e pianificazione territoriali. Infine il progetto ha supportato una maggiore informazione e sensibilizzazione del territorio relativamente alle attività di programmazione e pianificazione locali e alla ricaduta delle stesse in termini ambientali al fine di promuovere un approccio più partecipativo nei processi decisionali. I principali risultati raggiunti dal progetto sono: 1. raccolta di materiale tecnico e legislativo relativo ai processi di valutazione ambientale dei piani e programmi locali, del programma di pianificazione nazionale italiano e spagnolo, nonché delle singole regioni coinvolte; 2. definizione di una metodologia comune per l integrazione nei programmi di pianificazione territoriali delle tematiche ambientali, degli obiettivi strategici di sostenibilità ambientale, degli indicatori ambientali maggiormente significativi, dei modelli per la valutazione dell impatto ambientale; 3. definizione di un modello di orientamento comune; 4. elaborazione di linee guida articolate in base alle differenti tipologie di piano/programma di pianificazione territoriale; 5. analisi degli orientamenti normativi per quanto concerne l attuazione della Direttiva 2001/42/CE nell ambito di ciascuna regione partecipante; 6. conduzione di attività di formazione ed informazione rivolte agli operatori del settore.

137 EUROMEDSYS Sistemi economici locali di cooperazione internazionale Settore: Sviluppo Locale Capofila: Regione Toscana (IT) Contatti Capofila: Fabrizio Pizzanelli, Durata: settembre ottobre 2004 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Sviluppo Italia Toscana (IT); Regione Calabria (IT); Regione Campania (IT); Regione Sardegna (IT); Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra (FR); Regione Andalusia (ES); Regione Valenciana (ES); Gouvernorat De Sfax (TN); Gouvernorat de Sousse (TN); Regione Tanger Tétouan (MA); Ministero della Gestione del Territorio e dell Ambiente (DZ) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive, Commercio e Turismo Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Elisabetta Maini, emaini@regione.emilia-romagna.it; Silvano Bertini, sbertini@regione.emilia-romagna.it EUROMEDSYS è un progetto di cooperazione fra regioni UE del Mediterraneo occidentale in partenariato con Paesi terzi mediterranei, volto al rafforzamento dei legami economici, sociali e culturali del bacino mediterraneo. Il progetto era focalizzato in maniera prioritaria sullo sviluppo dei sistemi economici locali del Mediterraneo per la creazione di piattaforme di cooperazione euro-mediterranee, al fine di favorire un integrazione economica delle piccole e medie imprese nelle filiere produttive dell alimentazione tradizionale mediterranea, dell habitat mediterraneo e dei servizi alle imprese. Il progetto si è posto l obiettivo di favorire la crescita economica e lo sviluppo della competitività dei sistemi economici locali del mediterraneo attraverso la valorizzazione della qualità e dell eccellenza e in particolare di supportare un processo di cooperazione istituzionale per conseguire una maggiore integrazione economica delle due rive del bacino del Mediterraneo e sperimentare la realizzazione di una piattaforma di cooperazione istituzionale euro-mediterranea tra i sistemi economici locali. Ha, inoltre, sostenuto e stimolato la cooperazione tecnologica ed economica dei distretti industriali, rurali e turistici, puntando alla trasferibilità di conoscenze e di buone pratiche. Il progetto ha previsto lo sviluppo di due fasi specifiche. La prima fase si è concentrata sullo scambio di buone pratiche partendo da modelli di sviluppo esistenti nei clusters e nei distretti industriali nel Mediterraneo. La seconda fase ha visto l attuazione di tre progetti-pilota: Food Med, Habitat Med, ed il Parco virtuale Euro-Mediterraneo dei Servizi Avanzati alle Piccole e Medie Imprese, finalizzati alla creazione di strumenti innovativi di accompagnamento alla cooperazione economica tra i sistemi economici e produttivi di qualità, alla diffusione dell innovazione tecnologica e del know-how commerciale e industriale nel settore delle filiere di riferimento e ad assicurare la convergenza delle diversità come valore aggiunto per la promozione di un identità mediterranea comune. EUROMEDSYS ha inoltre permesso di creare una rete di istituzioni partner, di operatori tecnici e locali delle regioni degli spazi MEDOCC e MEDA attorno ad un unico obiettivo: identificare soluzioni innovative di cooperazione tra sistemi economici locali. 137 INTERREG III B MEDOCC

138 EUROMEDSYS II Sistemi economici locali di cooperazione internazionale Settore: Sviluppo Locale Capofila: Regione Toscana (IT) Contatti Capofila: Fabrizio Pizzanelli, Durata: luglio giugno 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Sviluppo Italia Toscana (IT); Regione Calabria (IT); Regione Campania (IT); Regione Sardegna (IT); Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra FR); Regione Andalusia (ES); Regione Creta (GR); Regione Alentejo (PT); Gouvernorat de Sousse (TN); Regione Tanger Tétouan (MA); Ministero della Gestione del Territorio e dell Ambiente (DZ) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive, Commercio e Turismo Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Elisabetta Maini, emaini@regione.emilia-romagna.it; Silvano Bertini, sbertini@regione.emilia.romagna.it; 138 INTERREG III B MEDOCC EUROMEDSYS II rappresenta la prosecuzione di EU- ROMEDSYS e si occupa principalmente di supportare e garantire una cooperazione transnazionale a livello euro-mediterraneo tra sistemi economici locali attraverso il rafforzamento di una rete di servizi avanzati relativamente ai settori produttivi di interesse del progetto (alimentazione, abitazione, PMI) nonché attraverso il consolidamento di una piattaforma di cooperazione istituzionale come rete integrata e laboratorio di sperimentazione di un nuovo partenariato territoriale pubblico-privato tra nord e sud in previsione dell introduzione dei programmi di vicinato da parte della Commissione europea. Il progetto si pone l obiettivo di favorire la crescita economica e lo sviluppo della competitività dei sistemi economici locali del mediterraneo. Nell ambito delle tre filiere di progetto sono stati individuati i seguenti obiettivi specifici: implementare l utilizzo delle nuove tecnologie nei sistemi di valutazione e monitoraggio della qualità degli alimenti tradizionali del Mediterraneo, favorire la cooperazione e la contaminazione - in quanto elementi di sviluppo - nel settore abitativo, supportare la costruzione di relazioni e reti per lo sviluppo e la cooperazione nel Mediteranneo al fine di agevolare lo scambio tra domanda e offerta di servizi e di prodotti. Il progetto prevede la realizzazione dei seguenti progetti pilota: 1. FoodMed, che attraverso l interscambio di esperienze tra regioni partner e l identificazione di buone pratiche si propone di avvicinare le nuove tecnologie ai processi di controllo di qualità degli alimenti tradizionali del Mediterraneo; 2. HabitatMed, che si propone di intraprendere un processo di integrazione e di cooperazione tra elementi culturali, di know-how e di innovazione che ruotano attorno al mondo dell Abitare nel Mediterraneo. Seguendo le linee-guida del Manifesto HabitatMed per la realizzazione di un prodotto che rispecchi ed integri le diverse peculiarità locali, la collaborazione tra questi attori permetterà di creare oggetti di design e arredamento caratterizzati da un identità mediterranea; 3. SerMed, incentrato sulla promozione di un network virtuale di centri di servizio avanzati a livello euro-mediterraneo, attraverso la realizzazione di un portale di cooperazione tecnico-economica e di interscambio sia tra i centri di servizio sia tra gli stessi e i due settori produttivi del progetto HabitatMed e FoodMed. La rete virtuale verrà costruita anche attraverso la realizzazione di incontri Med Carrefour, finalizzati ad agevolare lo scambio tra domanda e offerta.

139 GISAD Recupero del potenziale informativo dei siti archeologici Settore: Cultura Capofila: Regione Valle d Aosta (IT) Contatti Capofila: Corrado Pedelì, c.pedeli@regione.vda.it Durata: gennaio dicembre 2004 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza per i Beni Archeologici dell Emilia Romagna (IT); Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza Archeologica per le Province di Cagliari e Oristano (IT); Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza Archeologica di Roma (IT); Divisione culturale della Municipalità Reguengos de Monsaraz - Museo regionale di archeologia di Alentejo (PT); Municipio di Marsiglia - Ufficio del patrimonio (FR); Regione Murcia (ES) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza per i Beni Archeologici dell Emilia-Romagna Risorse finanziarie FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Luigi Malnati, soprbaer@iperbole.bologna.it Il progetto si è proposto di far sì che le istituzioni competenti in materia di beni e patrimonio archeologico possano disporre dei mezzi informatici e di una metodologia operativa necessari per migliorare concretamente l attività di sorveglianza, di protezione e di valorizzazione del patrimonio archeologico. GISAD ha preso in considerazione tutte le tipologie del contesto archeologico con particolare attenzione ai siti che, per ragioni diverse, sono stati studiati solo parzialmente e ha cercato inoltre di ricomporre i contesti di scavo dal momento in cui entrano nel magazzino al momento in cui sono pronti per essere esposti. Lo scopo principale del progetto è stato quello di definire una metodologia operativa innovatrice e trasversale per una gestione attiva ed effettiva del patrimonio mobile proveniente da scavo. Il progetto ha visto la realizzazione di uno studio e lo sviluppo di un sistema informatico innovativo che segue l iter dell oggetto dal momento dello scavo a quello dell esposizione, monitorandone i passaggi. A questo sistema sarà affidata la gestione ordinaria dell insieme del patrimonio archeologico. Dovrà occuparsi degli aspetti anagrafici, amministrativi dei contesti archeologico e dei mobili, della sistemazione dei depositi, della conservazione preventiva, della valorizzazione e della pianificazione. Dovrà anche dialogare con altri sistemi informatici standard. Il progetto ha permesso di organizzare una metodologia comune tra i partner aventi gli stessi interessi archeologici e le stesse preoccupazioni di ricerca d informazione. Questa metodologia è stata elaborata allo scopo di bene utilizzare i beni recuperati e fornire elementi di riflessione divisi con altri scienziati, archeologi e specialisti, per gestire il lavoro in modo più omogeneo. Il progetto ha così contribuito a risolvere il problema archeologico di gestione delle grandi quantità di beni mobili, problema comune a tutti i partner. 139 INTERREG III B MEDOCC

140 GREENLINK Spazi verdi periurbani Settore: Turismo Capofila: Comune di Firenze (IT) Contatti Capofila: Giovanni Malin, Durata: luglio luglio 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Regione Toscana (IT); Regione Autonoma della Sardegna (IT); ARSIAL - Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l Innovazione in Agricoltura nel Lazio (IT); Fondazione per lo Sviluppo Economico delle Isole Baleari (ES); Comune di Siviglia (ES); Municipio di Vila Real de Santo Antonio - VRSA (PT); Municipio di Zografou - Agenzia Municipale di Sviluppo di Zografou - Deadiz (GR); Consorzio del Parco di Collserola (ES) Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive, Commercio e Turismo Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente regionale: Maura Mingozzi, mumingozzi@regione.emilia-romagna.it 140 INTERREG III B MEDOCC GREENLINK mette in atto un confronto tra le tendenze sviluppatesi nelle aree verdi suburbane nelle regioni partner del progetto al fine di effettuare una valutazione dei relativi punti di forza e di debolezza e di condurre uno studio comparativo dei quadri normativi e delle buone pratiche regionali nonché un analisi dei fabbisogni locali. Nella realizzazione delle attività il progetto promuove la concertazione intercomunale e la cooperazione interistituzionale a diversi livelli. Le sperimentazioni realizzate da GREENLINK, infatti, mirano alla partecipazione dei cittadini nei processi di decision-making ed alla definizione di sinergie e complementarità tra attori e amministratori degli spazi suburbani, in una dinamica di partnership pubblico-privata. Il progetto si propone di ottenere i seguenti risultati: 1. realizzazione di un azione pilota di valorizzazione del territorio periurbano delle città costiere; 2. definizione di un quadro di riferimento e di uno modello comune di sviluppo territoriale intermetropolitano; 3. pubblicazione di un kit di strategie GREEN LINK che presenta un set di buone prassi per la creazione e gestione degli spazi verdi nelle aree pubbliche. Il progetto GREENLINK mira a raggiungere un miglioramento della qualità dell ambiente e a creare una forte sinergia tra territori urbani e naturali. Il progetto, inoltre, intende studiare e condividere saperi e knowhow nonché attuare interventi innovativi finalizzati all ottimizzazione delle strategie di pianificazione degli spazi verdi suburbani.

141 HYDROPTIMET Ottimizzazione degli strumenti di previsione idrometeorologica Settore: Ambiente Capofila: ARPA Piemonte (IT) Contatti Capofila: Stefano Bovo, Durata: ottobre ottobre 2004 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia Romagna (IT); APAT - Agenzia per la Protezione dell Ambiente e Servici Tecnici (IT); CIMA - Centro Interuniversitario Monitoraggio Ambientale (IT); Regione Toscana (IT); Regione Calabria (IT); SAR - Servizio Agrometeorologica per la Sardegna (IT); Regione Basilicata (IT); CNR - Istituto di Scienze dell Atmosfera e del Clima (IT); Università delle Isole Baleari (ES); Agenzia Catalana dell Acqua (ES); Istituto Politecnico di Grenoble (FR); Università Joseph Fourier (FR); Cantone Vallese - Service des route et des cours d eau (CH) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia Romagna Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Tiziana Paccagnella, tpaccagnella@arpa.emr.it Il progetto HYDROPTIMET si colloca nel campo dell idro-meteorologia, e nello specifico degli aspetti connessi all analisi e alla previsione dei fenomeni e alla valutazione del loro impatto sul territorio. Alla previsione idrometeorologica è associata un analisi sulla diffusione delle informazioni, che prende in considerazione il livello, la qualità e la metodologia del processo informativo anche al fine di sensibilizzare la popolazione in merito al concetto di rischio e alle relative misure di prevenzione. Il carattere transnazionale proprio degli eventi meteorologici, la vulnerabilità ambientale comune dell area MEDOCC, nonché la complessità del processo osservazione-previsione-azione in campo idrometeorologico, accentua l importanza della cooperazione transnazionale e rende indispensabile quella interregionale. Il progetto ha favorito lo sviluppo, la messa a punto e l applicazione delle tecnologie più avanzate per la previsione idro-metereologica e l utilizzo ottimale dei dati e degli strumenti, assicurando una miglior complementarietà delle competenze tra i diversi attori coinvolti e tra i diversi stati membri. Migliorare il dialogo tra i diversi livelli della amministrazione pubblica coinvolti nei processi di monitoraggio, prevenire e prevedere i rischi naturali provocati dai fenomeni atmosferici intensi. Nello svolgimento delle attività, oltre ad un miglioramento delle conoscenze e della comprensione dei fenomeni, si è perseguito anche l obiettivo di confrontare metodologie applicate in contesti diversi in modo da definire una strategia condivisa e cooperare per esportare know-how e prodotti verso contesti meno evoluti. Il progetto ha raggiunto i seguenti risultati: 1. definizione di una metodologia di supporto per le fasi di identificazione, previsione e gestione dei rischi naturali legati alle precipitazioni intense; 2. analisi delle criticità connesse alla previsione dei fenomeni di flash flood e valutazione delle cause connesse agli errori nei processi revisionali; 3. studio dell impatto di processi di previsione incerti sulla catena operativa idro-meteorologica, soprattutto nei piccoli bacini tipici della regione mediterranea; 4. messa in atto di scambi e confronti a livello di esperienze e di dati; 5. definizione di forme di collaborazione tra le comunità locali e gli istituti di ricerca per il raffronto dei diversi modelli meteorologici ed ideologici; 6. realizzazione di interventi informativi, seminari ed incontri, pubblicazione di riviste, programmi d informazione sui media ed attraverso un sito web dedicato. 141 INTERREG III B MEDOCC

142 IDEA-MEDOCC Una fucina di progetti per il Mediterraneo Settore: Sviluppo Locale Capofila: Chambre De Commerce Et D industrie Marseille-Provence ( FR) Contatti Capofila: Jacques Louis, jacques.louis@marseille-provence.cci.fr Durata: giugno marzo 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: SINTRA SpA (IT); Università della Catalogna (ES); Camera di Commercio e Industria di Messenia (GR); École Hassania des Travaux Publics (MA); Scuola Nazionale d Ingegneria di Tunisi (TN); Agenzia Nazionale di Sostegno all Impiego dei Giovani (DZ) Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: SINTRA SpA Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Francesco Fusco, sintra@sintranet.it 142 INTERREG III B MEDOCC IDEA-MEDOCC intende costruire un dispositivo in grado di attivare progetti di lunga durata a favore delle reti di imprese, delle istituzioni locali e dei centri di ricerca operanti nello spazio MEDOCC. Inoltre, il progetto si occupa di promuovere una diffusione ed informazioni capillare su tutta la regione MEDA per quanto concerne la prossima programmazione Infatti, nonostante nell area mediterranea si rilevi la presenza di una rete attiva di attori potenzialmente competenti e capaci di portare avanti progetti e partenariati, sembra tuttavia persistere una certa debolezza nel far nascere progetti in una logica di co-progettazione e finanziati da fondi bilaterali e multilaterali (UE, ONU, AIF etc.). Il progetto supporta la costruzione e lo sviluppo di partenariati ampi e facilita l accesso a reti territoriali per ottimizzare la definizione di progetti che in tal modo presentano maggiori possibilità di successo. Il progetto prevede la costruzione di una banca dati informativa, comune e condivisa, relativa alle diverse competenze e know-how disponibili nei settori connessi al tema delle energie rinnovabili e dell acqua, al fine di supportare e dare visibilità alle regioni coinvolte e ai loro progetti. I risultati attesi possono essere suddivisi in termini di innovazione e impatto sul territorio e di valore delle competenze acquisite e delle esperienze maturate: 1. realizzazione di una banca dati settoriale per lo sviluppo delle PMI in aree della zona MEDOCC; 2. scambio di buone prassi attraverso l utilizzo del web per l accessibilità alle informazioni e ai servizi on-line; 3. supporto nella ricerca di fonti di finanziamento e consulenza nell elaborazione di progetti complessi ed innovativi, che presentino maggiori possibilità di riuscita; 4. valorizzazione degli stakeholder grazie al connubio tra ambiti diversi; 5. valorizzazione del portafoglio dei progetti esistenti e delle risorse locali attraverso una azione di marketing territoriale. Trasferire alle regioni in via di sviluppo dell area MEDOCC un set di buone pratiche e una banca dati delle competenze, al fine di supportare uno sviluppo armonico del contesto delle PMI locali, con un conseguente aumento dell occupazione.

143 IDEUNIVERS Infrastruttura di dati territoriali tra università e centri di ricerca nel Mediterraneo occidentale Settore: Società di Informazione Capofila: Regione Catalogna (ES) Contatti Capofila: Ramon Barlam I Aspachs, gemma.lozano@gencat.net Durata: settembre marzo 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); CNR - Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell Ambiente (IT); Università dell Egeo (GR); Istituto di Cartografia dell Andalusia (ES) Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Organizzazione, Sistemi Informativi e Telematica Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Gaudenzio Garavini, ggaravini@regione.emilia-romagna.it Questo progetto supporta un ampia diffusione delle informazioni e dei dati territoriali elaborati sia dalle università che dai centri di ricerca, a tutt oggi non condivisi dalla più ampia comunità dei ricercatori. Favorire l accessibilità a tali informazioni consente, infatti, di stabilire una più stretta collaborazione sia a livello scientifico sia a livello di amministrazioni pubbliche e, nel contempo, le sinergie così create implicano una ottimizzazione in termini di risultati raggiunti. Inoltre, diffondere e pubblicizzare su base continua le diverse attività condotte a livello universitario permette di stabilire confronti in un ottica di costruzione di infrastrutture di dati territoriali (IDS) e di interscambio tra le IDS settoriali esistenti. La creazione di una piattaforma, che vede la partecipazione delle istituzioni scientifiche ed accademiche di tutta l Europa, finalizzata a ricercare, analizzate e condividere dati territoriali, assicura un impatto positivo per le regioni coinvolte anche in termini di pianificazione ambientale ed urbana. Il progetto ha costruito una rete informativa settoriale, definita in base ad una piattaforma di dati territoriali (IDS) condivisa da università e centri di ricerca presenti nel bacino mediterraneo e si è occupato di rendere più accessibili le informazioni territoriali elaborate a livello universitario e presso i centri di ricerca di interesse sia per i diversi contesti universitari, sia per le amministrazioni pubbliche e per il settore privato. 143 INTERREG III B MEDOCC IDEUNIVERS mira alla creazione di un sistema d informazione comune a livello mediterraneo, che riunisca dati ed informazioni provenienti dalle attività di studio delle università e dei centri di ricerca nonché alla costruzione di una piattaforma territoriale integrata - definita IDS - in grado di fornire informazioni sulle diverse tematiche connesse territorio.

144 MADAMA Sistemi di gestione del rischio per il trasporto delle merci pericolose nel Mediterraneo Settore: Trasporti Capofila: Regione delle isole Baleari (ES) Contatti Capofila: Gabriel Bibiloni Andreu, Durata: ottobre marzo 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Regione Toscana (IT); Autorità portuale di Valencia (ES); Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra (FR); Università Aristotele di Salonicco (GR); Regione Creta (GR) Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente regionale: Rino Rosini, rrosini@regione.emilia-romagna.it 144 INTERREG III B MEDOCC Il progetto riguarda la costruzione di una piattaforma generale per gestire le catene del trasporto complesse e sovranazionali, sviluppando un modo nuovo e più efficiente per la gestione di merci pericolose di supporto alla cooperazione fra tutti gli attori (pubblici e privati) coinvolti nel trasporto. MADAMA, infatti, opera nel campo del trasporto di merci pericolose al fine di armonizzare ed ottimizzare le attività connesse alla salvaguardia dell ambiente in un settore che presenta un rischio elevato d inquinamento. Attraverso l utilizzo di soluzioni ICT, il progetto MADAMA realizza una piattaforma di servizi intermodali in grado di fornire strumenti utili alle diverse fasi del trasporto, a partire dal carico delle merci fino alla loro consegna, che si avvale dell approccio single window e della funzionalità del Tracking & Tracing. L obiettivo è il superamento delle barriere ancora presenti fra i vari operatori, soprattutto quelle legate al trasporto marittimo dove gli attori tendono spesso ad agire secondo una logica competitiva e non cooperativa. Il progetto permetterà di studiare nuove modalità di scambio informativo finalizzate all ottimizzazione dei processi e alla semplificazione delle pratiche amministrative. L obiettivo principale del progetto pilota riguarda lo sviluppo di un applicazione dedicata alla gestione del rischio della catena logistica del trasporto di merci pericolose. L applicazione, sviluppata su una piattaforma web, rappresenta una soluzione integrata che garantisce elevati livelli di sicurezza durante tutte le fasi del trasporto attraverso un controllo continuo dello stato della merce e del trasportatore. L applicazione dovrebbe essere di ausilio alla pianificazione della catena del trasporto e consentire di spostare volumi significative di traffico dalla strada ad altri mezzi di trasporto (sia terrestri che marittimi) evitando così il più possibile la congestione e diminuendo l impatto del trasporto merci sull ambiente. Il progetto si propone di ottenere i seguenti risultati: 1. analisi del livello qualitativo e di fattibilità dell applicazione oggetto di verifica; 2. studio e sperimentazione dei sistemi d aumento economico per gli operatori logistici che utilizzano la multimodalità; 3. sviluppo di una strategia operativa a lungo termine che, basandosi sulle tecnologie più moderne ICT, persegue gli obiettivi di migliorare i servizi di trasporto per prevedere e prevenire situazioni pericolose; 4. sviluppo di sistemi specifici per il trasporto di materie pericolose (basati su piattaforma web/gis) e dell integrazione con i sistemi pubblici già esistenti (portuali, VTS, ecc.); 5. preparazione e attuazione di attività formative e divulgative per gli operatori e gli utenti del trasporto di materie pericolose; 6. scambio di esperienze e diffusione/divulgazione a livello europeo della metodologia e dell applicazione identificata.

145 MAEM Master in Affari Mediterranei Settore: Formazione - Lavoro Capofila: Regione Toscana (IT) Contatti Capofila: Elio Satti, e.satti@mail.regione.toscana.it Durata: ottobre ottobre 2004 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Regione Umbria (IT); Regione Lazio (IT); Regione Campania (IT); Regione Sardegna (IT); Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra (FR); Regione Catalogna (ES); Regione Andalusia (ES) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Cultura, Formazione, Lavoro Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente regionale: Serenella Sandri, ssandri@regione.emilia-romagna.it Il progetto ha costituito un consorzio di Università che promuove e gestisce un master in affari euromediterranei. Per raggiungere tali obiettivi è stata sviluppata un avanzata comprensione delle differenze e delle similitudini dei contesti politici, sociali, economici e culturali legali e di sicurezza dell area mediterranea, supportata dalla capacità di lavorare in un ambiente multiculturale e di negoziare soluzioni gradite a tutte le parti coinvolte. La formazione riguarda aree disciplinari che afferiscono alla storia moderna e contemporanea del Mediterraneo, alle scienze politiche, sociali ed economiche con particolare riguardo ai temi della cooperazione, delle istituzioni e dei processi politici, della demografia, dell economia politica, delle politiche industriali, delle politiche del territorio e dello sviluppo. Il master è finalizzato a far emergere una nuova giovane classe dirigente basata sulla parità di genere che superi la prospettiva regionale o nazionale e abbia uno sguardo alla dimensione euromediterranea. Tale classe dirigente potrà lavorare a livello sub-nazionale, nazionale, internazionale, sia in istituzioni e organizzazioni pubbliche, sia private (settore profit) e sia nelle organizzazioni non governative (settore non profit), che operino nelle relazioni politiche sociali, economiche e culturali nell area mediterranea. I giovani formati potranno contribuire attivamente allo sviluppo sostenibile, incrementando l osservanza dei diritti umani e facendo avanzare il processo di democratizzazione. Il progetto ha messo a punto: 1. il modello organizzativo del Master che si caratterizzerà per la pluralità di sedi (nei paesi coinvolti, compresi i paesi dell Africa del nord, la Turchia e la Grecia) nelle quali si svilupperanno i diversi moduli formativi; 2. la metodologia e la didattica di insegnamento, comprendente, tra l altro, la realizzazione di alcuni moduli di formazione a distanza; 3. la formazione dei formatori; 4. le modalità di realizzazione del Master (selezione allievi, assegnazione moduli di formazione alle Università coinvolte, modalità di finanziamento delle borse di studio); 5. le modalità di certificazione dei singoli percorsi didattici e del Master. 145 INTERREG III B MEDOCC

146 MARIMED La pesca come fattore di sviluppo del turismo sostenibile Settore: Turismo - Pesca Capofila: Regione Emilia Romagna (IT) Contatti Capofila: Clelia Capozzi, ccapozzi@regione.emilia-romagna.it Durata: luglio maggio 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Regione Sicilia (IT); Comune di Carloforte (IT); Comune di Porto Torres (IT); Municipalità di Marsiglia (FR); Comune di Port S.Louis du Rhone (FR); Junta de Andalucia (ES); Regione Murcia (ES); Diputaciò di Girona (ES); Comune di Torroella de Montgrì (ES); EMPA - Associacion de Empresarios y Pesqueros (ES) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive, Commercio e Turismo Risorse FESR per la Regione Emilia -Romagna: euro 146 INTERREG III B MEDOCC Il progetto promuove l integrazione fra i settori del turismo e della pesca sperimentando un modello innovativo di qualificazione dell offerta turistica e di sviluppo del turismo sostenibile, in grado di promuovere e valorizzare il patrimonio naturale, culturale e sociale delle marinerie del Mediterraneo. La collaborazione transnazionale dei vari attori (pubblici e privati) ha permesso di elaborare un piano d azione comune per promuovere e sostenere l integrazione fra i settori del turismo e della pesca. Questo modello di intervento ha prodotto, come effetto finale e permanente, lo sviluppo di prodotti turistici, la loro messa in rete e la definizione di percorsi che privilegiano le caratteristiche peculiari delle marinerie del Mediterraneo. Gli obiettivi generali di MARIMED sono: 1. l attivazione di processi di valorizzazione, promozione e qualificazione delle marinerie del Mediterraneo attraverso la definizione, sperimentazione e validazione di un modello di sviluppo dell offerta turistica in un contesto eco-compatibile; 2. l identificazione di nuove modalità di fruizione del mare in grado di favorire la destagionalizzazione dell offerta turistica nelle città di mare ; 3. il coinvolgimento attivo degli attori locali in un processo di sviluppo del turismo sostenibile rafforzando l identità locale e valorizzandone le peculiarità/specificità. Alcuni obiettivi specifici del progetto sono invece: 1. la creazione di reti di collaborazione e di scambio tra regioni nazionali ed europee; 2. la valorizzazione delle tradizioni marinare locali e la diffusione di una nuova immagine culturale degli operatori della pesca, veri promotori/educatori della cultura del mare ; 3. il trasferimento di processi innovativi di sviluppo del turismo sostenibile; 4. la realizzazione di azioni accessibili al turista, in grado di valorizzare e identificare la vacanza dal punto di vista ecologico-ambientale; 5. la creazione di opportunità di sviluppo professionale, culturale ed imprenditoriale. Il progetto ha raggiunto i seguenti risultati: 1. realizzazione di studi e ricerche centrati sull analisi degli elementi che caratterizzano i porti adibiti alla pesca, attraverso un approccio storico, etnografico e scientifico; 2. creazione del sito plurilingue nel quale è possibile trovare informazioni in merito ai porti del Mediterraneo adibiti alla pesca; 3. realizzazione di un progetto pilota per mettere a punto, sperimentare e promuovere nuovi prodotti turistici per la valorizzazione dei territori; 4. azioni di formazione e comunicazione e attività di promozione (esposizioni, allestimenti artistici e musicali, produzioni teatrali, cinematografiche, ecc.).

147 MATAARI Miglioramento dell accesso ai servizi di trasporto e logistici nei centri urbani e intermodali Settore: Trasporti Capofila: Regione Emilia-Romagna (IT) Contatti Capofila: Rino Rosini, rrosini@regione.emilia-romagna.it Durata: luglio giugno 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Toscana (IT); Regione Calabria (IT); Regione Sardegna (IT); Liguria Ricerche S.p.A. (IT); Università della Catalogna (ES); Fondazione Valenciaport (ES); Conselleria d Obres Públiques, Habitatge i Transports (ES); CETE Méditerranée - Centre d Etudes Techniques de l Equipement (FR); Associazione di Ricerca e cooperazione industriale dell Andalusia (ES); ARMINES (FR); Agenzia regionale per l Energia e l Ambiente dell Algarve (PT) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Il progetto intende affrontare le problematiche relative all accesso ai servizi di trasporto e logistici di aree vaste, in rapporto ai sistemi di trasporto transeuropei. In ciascuna area/regione coinvolta sarà analizzata l interconnessione tra il traffico urbano o industriale (merci o passeggeri) ed i nodi portuali, gli aeroporti ed i centri intermodali, anche sviluppando specifici progetti pilota relativi a 3 macro aree tematiche: accessibilità fisica, accessibilità virtuale, accessibilità ad aree industriali. Il progetto persegue i seguenti obiettivi: 1. favorire il ricorso al trasporto intermodale e combinato; 2. integrare le reti di trasporto; 3. favorire la creazione di raccordi infrastrutturali e di scambi d informazioni su scala locale (regionale/subregionale) e tra scala locale e scala interregionale. dell accesso alle reti di trasporto e ai servizi logistici per una mobilità sostenibile delle aree vaste. Oltre alle fasi di analisi e sperimentazione nei diversi contesti regionali, è prevista una fase di check incrociato tra i partner in merito agli esiti delle diverse sperimentazioni, al fine di garantire trasferibilità dei risultati ottenuti ed indicazioni di buone prassi per il miglioramento dell accessibilità di persone e merci ai sistemi di trasporto e logistici. 147 INTERREG III B MEDOCC Il progetto intende focalizzarsi sui livelli locale e globale per individuare il miglior modo di associare e coordinare i diversi attori presenti sul territorio, allo scopo di promuovere un reale miglioramento

148 MAVITRA Il mercato virtuale del lavoro nel bacino Mediterraneo Settore: Lavoro Capofila: EETAA S.A. - Agenzia greca per lo Sviluppo e il Government locale (GR) Contatti Capofila: Charalambos Labrou, lambrou@eetaa.gr Durata: luglio giugno 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: ASTER - Scienza Tecnologia Impresa S.p.a. (IT); Provincia di Rimini (IT); Regione Lombardia (IT); Regione Calabria (IT); FORMEZ (IT); ADEP - Agenzia Municipale di Patrasso per la Pianificazione e lo Sviluppo (GR); ANAPEC - Agenzia Nazionale di Promozione dell Impiego e delle Competenze (MA); FUNDEUN - Fondazione Impresa Università di Alicante (ES); CENAFFIF - Centro nazionale di Formazione dei Formatori e di Ingegneria della Formazione (TN) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: ASTER - Scienza Tecnologia Impresa S.p.a.; Provincia di Rimini Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: ASTER S.p.a euro; Provincia di Rimini euro Referente: ASTER S.p.a., Marina Silveri, marina.silveri@aster.it; Provincia di Rimini, Enzo Finocchiaro, e.finocchiaro@provincia.rimini.it 148 INTERREG III B MEDOCC Il progetto ha lo scopo di favorire e canalizzare la mobilità dei lavoratori nel bacino del Mediterraneo, per un miglioramento dei servizi per l impiego e per la creazione di un mercato virtuale del lavoro al fine di favorire l incontro tra l offerta e la domanda di lavoro, diminuendo la disoccupazione in diverse aree e riducendo l immigrazione clandestina a favore di quella legale. Il progetto si propone di: 1. aumentare la mobilità delle persone nelle zone del bacino del Mediterraneo coinvolte nel progetto attraverso il miglioramento dei servizi offerti dai centri per l impiego; 2. migliorare la collaborazione e il coordinamento dei servizi per l impiego nei paesi nord africani e nei paesi europei, attraverso la messa in rete, delle attività per facilitare l incontro domanda offerta di lavoro; 3. incrementare le possibilità di cercare un lavoro al di fuori della zona di appartenenza, e aumentare le possibilità di ottenere informazioni utili sul paese di destinazione; 4. implementare due centri pilota per i servizi sulla mobilità, sperimentare due corsi e-learning. Il progetto si propone di ottenere i seguenti risultati: 1. analisi del mercato del lavoro dei paesi partner del progetto; 2. studio di fattibilità sulle modalità di riconoscimento delle qualifiche professionali dei cittadini provenienti dai paesi terzi; 3. realizzazione di una ricerca sulle buone pratiche esistenti e valutarne la trasferibilità; 4. corsi e-learning certificati dalle autorità regionali; 5. creazione di strutture pilota per la mobilità (Patrasso e Lamezia Terme), individuazione dei Target Models e piano di implementazione per la messa a punto definitiva di queste strutture; 6. creazione di un sito web; 7. creazione di una banca dati pilota contenente le domande e le offerte di lavoro.

149 MED-ECOQUARTIERS Per quartieri sostenibili nel Mediterraneo Settore: Sviluppo Sostenibile Capofila: Ville Pézenas (FR) Contatti Capofila: Philippe Nicolle, Durata: maggio maggio 2008 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Comune di Faenza (IT); Comune di Cosenza (IT); Università degli Studi di Genova (IT); Comune di Dos Hermanas (ES); Comune di Elefsina (GR); OEK - Organisation du Logement Ouvrier (GR); NEOPOLIS - Chambre de Commerce et d Industrie de la Drôme (FR); Délégation Régionale Languedoc-Roussillon de l Association Française de Normalisation - AFNOR (FR); Fundacion Laboral de la Construccion Andalucia (ES); Association MEDITERRANEAN SOS Network (GR); Ville de Monastir (TN); INNORPI - Institut National de la Normalisation et de la Propriété Industrielle - INNORPI (TN) Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comune di Faenza Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Giuliano Borghi, giuliano.borghi@comune.faenza.ra.it Valore aggiunto rispetto ai numerosi progetti, studi e lavori che hanno trattato della riabilitazione e della sostenibilità urbana, l interesse e la specificità di MED- ECOQUARTIERS è di rispondere ad un nuovo tipo di sfida: la costruzione, nel contesto mediterraneo, di zone nuove per rispondere alla pressione demografica in un ottica di urbanesimo sostenibile. Il progetto intende sia identificare i principali ostacoli sia concepire e mettere in uso pratiche e strumenti relativi alla sistemazione di nuove zone urbane nel rispetto degli obiettivi dello sviluppo sostenibile. Il progetto inoltre suppporta l adozione dell approccio definito nei paesi dell area mediterranea occidentale mediante la diffusione di buone pratiche e l attivazione di una rete permanente di scambio. Il progetto mira ad identificare nel quadro delle operazioni pilota locali risposte efficaci che permettano di superare gli ostacoli che rallentano lo sviluppo di un urbanesimo sostenibile nella regione MEDOCC. Il progetto, inoltre, intende favorire la costruzione di nuove zone sostenibili, CCE Zone, conformi ai principi ed agli obiettivi dello sviluppo sostenibile, tra cui urbanesimo controllato ed infittito, costruzione bioclimatica, diminuzione del ricorso alle energie fossili, sviluppo di circolazione morbide, miglioramento della qualità della vita, pari opportunità, interventi eco-compatibili, utilizzazione delle risorse naturali e delle energie rinnovabili, patrimonio, paesaggio, che in tal modo divengono pratiche di riferimento a livello regionale. I risultati previsti: 1. creazione di una banca dati; 2. formulazione e stesura di una dichiarazione comune e di documenti metodologici; 3. creazione di uno schema di azioni congiunte; 4. azioni di disseminazione del lavoro svolto e dei risultati raccolti attraverso la creazione di una rete intranet, un CD-ROM, un DVD, brochure ed articoli. 149 INTERREG III B MEDOCC

150 MEDIAUVIS Strategie regionali per lo sviluppo del settore audiovisivo nel bacino Mediterraneo Settore: Cultura Capofila: Regione Lazio (IT) Contatti Capofila: Enzo Ciarravano, Durata: aprile giugno 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Comune di Bologna (IT); BIC Lazio (IT); Regione Umbria (IT); EUROCEI - Centro Europeo de Empresas e Innovación (ES); Università di Malta (MT); AIX - EN - CINEMA - Festival (FR); Commission du Film d Israël - Ministère de l Education, de la Culture et des Sports (IL); Délégation Gouvernementale Palestinienne (PS); ENTV - Entreprise Nationale de Télévision (DZ); Fédération de la Chambre de Commerce Syrienne (SY); Ministère de l Industrie, du Commerce et des Télécommunications (MA) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comune di Bologna Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Manuela Marsano, manuela.marsano@comune.bologna.it 150 INTERREG III B MEDOCC MEDIAUVIS si occupa di favorire la collaborazione di partner provenienti dai paesi mediterranei al fine di elaborare un modello specifico e adattato all identità culturale del settore audiovisivo nel bacino del mediterraneo e di concepire un insieme di azioni sperimentali coordinate. Il progetto si propone di: 1. sperimentare strategie locali di sviluppo del settore audiovisivo che favoriscano la gestione del carattere specifico del territorio; 2. favorire l azione delle suddette strategie per creare nuovi distretti culturali e permettere l integrazione e la messa in rete degli operatori del settore; 3. promuovere l elaborazione e la diffusione dei contenuti che riconducono a una matrice culturale europea e in particolare, mediterranea, grazie alla cooperazione transnazionale; 4. favorire l integrazione economica dei paesi del bacino Mediterraneo. Gli obiettivi specifici del progetto sono: 1.identificare alcuni casi di eccellenza rappresentativi dei migliori metodi utilizzati in Europa nel settore, che favoriscano lo sviluppo dell impresa culturale e in particolare della produzione audiovisiva; 2. classificare e analizzare le azioni pianificate, il tipo di investimenti e di azioni richieste, le modalità di preparazione di un progetto pilota e la sua esecuzione; 3. analizzare e valutare i risultati e l impatto delle azioni, in maniera tale che sia possibile individuare i problemi chiave e attivare una SWOT analisi per ciascun intervento; 4. definire i modelli che emergono dall analisi del punto 3, secondo le migliori pratiche; 5. identificare le condizioni d applicazione dei modelli pianificati e definire i mezzi di verifica delle azioni realizzate nei progetti pilota; 6. estendere i protocolli d applicazione dei modelli utilizzati nelle diverse situazioni europee rappresentative. I risultati sono diversi in relazione alla tipologia dei partner: 1. gli attori coinvolti, gli enti locali e le istituzioni dovrebbero essere in possesso di un modello di azione che valorizzi le componenti culturali mediterranee in vista di uno sviluppo economico ad alto potenziale, nel quale l intervento del governo locale e della politica industriale affrontino dei campi di azione innovativi e mettano le amministrazioni nelle condizioni di intervenire attivamente nel processo di sviluppo locale; 2. gli utenti finali, o le PMI dei territori interessati dall intermediazione del Centro Europeo delle Imprese e dell Innovazione (la rete europea dei BIC), avranno a loro disposizione gli elementi necessari per portare gli investitori a sviluppare delle idee di business innovative e aventi grandi potenzialità.

151 MEDISDEC-STRATMED Ricerca di convergenza e coerenza nella pianificazione dello spazio Mediterraneo Settore: Pianificazione Territoriale - Trasporti Capofila: Regione Lazio (IT) Contatti Capofila: Daniele Iacovone, diacovone@regione.lazio.it Durata: maggio giugno 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Regione Piemonte (IT); Regione Umbria (IT); Regione Sicilia (IT); Regione Murcia (ES); Generalitat de Catalunya (ES); Ministero del Mar Egeo (GR); Direction Régionale de l Equipement Provence-Alpes-Côte d Azur (FR); Ministère de l Équipement (FR); Institut de la Méditerranée (FR); CCDR Alentejo (PT); CCDR Algarve (PT); CRPM - Conférence des Régions Périphériques Maritimes D Europe (FR); Regione Liguria (IT); Regione Lombardia (IT); Regione Toscana (IT); Università del Cairo (EG) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità Referente regionale: Paolo Mattiussi, pmattiussi@regione.emilia-romagna.it Con questo progetto di cooperazione, il partenariato si propone di verificare la capacità effettiva degli strumenti di cooperazione e di gestione dei territori delle diverse regioni del Mediterraneo, in relazione alle strategie promosse dallo schema di sviluppo territoriale europeo. La ricerca mira ad identificare esempi di programmazione e gestione a livello regionale utili per una gestione del territorio coerente con le priorità dell Unione Europea espresse nelle dichiarazioni di Lisbona e di Goteborg. Lo scopo del progetto è comprendere in quale misura e con che strumenti gli Stati Membri ed i paesi terzi possono definire i temi concernenti piani di sviluppo dei territori in esame. L analisi sarà condotta in relazione: 1. alle nuove priorità europee espresse nelle dichiarazioni di Lisbona e di Goteborg 2. allo SDEC - Schema di sviluppo dello spazio europeo - in ciò che riguarda le specificità dello spazio mediterraneo e le priorità che si manifestano 3. alle priorità nazionali e regionali, nei cinque paesi, relative alla coesione ed alla competitività dello spazio MEDOCC 1. Realizzazione di analisi territoriali e azioni pilota; 2. confronto tra le esperienze nazionali e regionali; 3. individuazione delle modalità per aumentare l efficacia dell applicazione degli obiettivi dello schema di sviluppo spaziale europeo; 4. miglioramento della cooperazione tra stati del Mediterraneo. 151 INTERREG III B MEDOCC

152 MEROPE Strumenti telematici per servizi innovativi di mobilità e logistica per le aree urbane e metropolitane Settore: Trasporti Capofila: Regione Toscana (IT) Contatti Capofila: Simone Sorbi, s.sorbi@regione.toscana.it Durata: marzo agosto 2004 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Regione Umbria (IT); Regione Calabria (IT); Comune di Genova (IT); CTP spa (IT); Compagnia Trasporti Pubblici (IT); Federtrasporto (IT); AICIA (IT); Università della Catalogna (ES); Servizi Ferroviari di Majorca (ES); Armines LG12P (FR); CETE Méditerranée (FR); Comunauté Urbaine de Marrakech (MA) Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Rino Rosini, rrosini@regione.emilia-romagna.it 152 INTERREG III B MEDOCC Il progetto si occupa di studiare e sviluppare modelli di valutazione e strumenti telematici per la gestione della mobilità e della logistica negli spazi urbani e metropolitani. Il progetto, attraverso la creazione di un partenariato locale, vuole mettere in pratica una serie di sperimentazioni nei differenti contesti urbani. MEROPE ha come obiettivo consentire lo sviluppo e l applicazione di ICT a supporto della costituzione di sistemi integrati di trasporto con conseguente maggiore competitività economica e miglioramento della mobilità e complessiva vivibilità urbana. Il progetto MEROPE ha prodotto 7 progetti pilota e 9 studi di fattibilità. Ogni città interessata ha condotto il suo progetto specifico che è stato integrato e coordinato nel quadro del progetto globale. I 7 progetti pilota sono arrivati alla realizzazione d applicazioni innovatrici: un sistema di vendita di biglietti in linea; sperimentazione dei sistemi per la distribuzione delle merci; un sistema per il controllo dei flussi dei veicoli; due sistemi per la gestione dei parcheggi; pannelli informativi nei trasporti in comune; una base di dato sulla mobilità. I 9 studi di fattibilità hanno riguardato: un punto di distribuzione delle merci; un sistema elettronico per il controllo dell accesso ai centri di comuni; sistemi tecnologici per la gestione della mobilità; un sistema di gestione dei parcheggi. Un progetto di cooperazione è stato sviluppato con il Marocco.

153 MIPAIS Metodologie e strumenti per la pianificazione e la gestione sostenibile dell irrigazione in condizioni di siccità Settore: Agricoltura Capofila: Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale (IT) Contatti Capofila: Roberto Meloni, rmelons@tiscali.it Durata: aprile giugno 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia-Romagna (IT); Agenzia per la Protezione dell Ambiente e per i Servizi Tecnici (IT); Provincia di Potenza (IT); Agro-hydrology Research and Training Centre (TR); Centre de Recherche pour l Ingégnerie de l Agriculture et de l Environnement (FR); Instituto de Agricultura Sostenible (ES); Università Tecnica di Lisbona (PT) Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia-Romagna Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Lucio Botarelli, lbotarelli@arpa.emr.it Le analisi dei dati meteorologici rilevati nel bacino del Mediterraneo negli ultimi anni, evidenziano una riduzione delle precipitazioni associata al contemporaneo innalzamento dei regimi termici in tutto l arco dell anno e particolarmente durante il periodo estivo, Questi fattori determinano da un lato un incremento del fabbisogno irriguo delle colture dovuto all aumento dell evapotraspirazione e dall altro una riduzione delle risorse idriche disponibili per l irrigazione. Lo scopo del progetto MIPAIS è quello di applicare in aree campione rappresentative dei diversi ambienti tipici del clima mediterraneo, e per colture diverse, le più opportune metodologie per la valutazione dei fabbisogni irrigui delle colture e per la gestione sostenibile delle risorse idriche in considerazione della loro limitata disponibilità. Il progetto MIPAIS ha l obiettivo di definire strategie e applicare strumenti per contenere il deficit tra domanda e disponibilità idrica, attenuando i conflitti tra l uso irriguo e gli altri usi e assicurando al settore primario agricolo un buon livello produttivo. La banca dati di MIPAIS vuole costituire un punto di raccolta delle esperienze maturate nell ambito degli altri progetti INTERREG, nei quali siano state affrontate tematiche similari o correlate, al fine di rappresentare un ambiente di lavoro e scambio che funga da sintesi degli studi e sperimentazioni attivate in ambito mediterraneo. Si stabiliranno pertanto contatti con i progetti INTERREG conclusi o in via di esecuzione per lo scambio informativo e la raccolta condivisa dei risultati raggiunti. I risultati attesi riguardano la realizzazione della banca dati condivisa sulle esperienze relative alla gestione sostenibile delle risorse idriche in agricoltura, attraverso il contenimento della domanda idrica e la guida dell irrigazione in periodi siccitosi in ambito mediterraneo. Questo sarà attuabile attraverso la costituzione di una rete di interscambio dati ed informazioni che si basi sulla costante evoluzione dell archivio informatizzato sviluppato nel progetto, un realizzazione di un manuale di buona pratica irrigua in ambito mediterraneo e la realizzazione di uno strumento informatizzato per la progettazione, realizzazione, gestione di azioni conformi alle tematiche del progetto MIPAIS in ambito mediterraneo. Infine il progetto mira alla realizzazione di un manuale per l alimentazione e manutenzione della rete di scambi e della banca dati attivata nell ambito del progetto. E prevista la diffusione delle informazioni attraverso azioni di formazione e di sensibilizzazione degli agricoltori e dei tecnici. 153 INTERREG III B MEDOCC

154 PAYS.DOC Buone Pratiche per il Paesaggio Settore: Pianificazione Territoriale Capofila: Junta De Andalucia (ES) Contatti Capofila: Gonzalo Acosta, Durata: maggio giugno 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Regione Basilicata (IT); Regione Lazio (IT); Regione Lombardia (IT); Regione Piemonte (IT); Regione Sardegna (IT); Regione Toscana (IT); Regione Umbria (IT); Generalitad Valenciana (ES); Regione Mursia (ES); Generalitad de Catalogna (ES); ANEM - Prefettura di Magnesia (GR); Provenza-Alpi-Costa Azzurra (FR) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale di Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità Risorse FESR per la Regione Emilia Romagna: euro Referente: Giancarlo Poli, gpoli@regione.emilia-romagna.it; Barbara Fucci, bfucci@regione.emilia-romagna.it 154 INTERREG III B MEDOCC L area mediterranea è caratterizzata da una straordinaria varietà e ricchezza di paesaggi, che identifica i luoghi e influenza la qualità della vita dei suoi abitanti. Questa ricchezza costituisce un patrimonio da esplorare, salvaguardare e valorizzare per favorire uno sviluppo equilibrato del territorio. Il progetto vuole promuovere lo sviluppo e l applicazione pratica degli indirizzi contenuti nello Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo e nella Convenzione Europea del Paesaggio ed il loro trasferimento nelle politiche regionali per la gestione dei paesaggi, attraverso attività interdipendenti e comuni a tutti i partner che contribuiranno alla realizzazione di prodotti concreti. Il progetto ha tra gli obiettivi quello di individuare, mettere a confronto, diffondere e valorizzare le migliori esperienze di progettazione e di gestione del paesaggio, tali da costituire esempi di buone pratiche. Con la valorizzazione e la diffusione di buone pratiche sul paesaggio, si intende stimolare la crescita di una cultura comune di attenzione alla qualità del paesaggio. Si intende anche realizzare una banca dati per immagini espressive delle diverse tipologie di paesaggio esemplificative delle regioni partecipanti al progetto e capace di descrivere i processi evolutivi e le tendenze in atto nei differenti contesti. Altro obiettivo è la preparazione delle linee guida finalizzate ad orientare i comportamenti ed a implementare, sotto forma di raccomandazioni pratiche, gli atti di indirizzo regionali rispetto ad alcuni aspetti particolarmente rilevanti nella gestione dei paesaggi, quali ad esempio i paesaggi degli spazi produttivi, commerciali e della grande distribuzione, i paesaggi dell agricoltura, i paesaggi e le infrastrutture di comunicazione. 1. Creazione e gestione di un portale sia come strumento di lavoro per le regioni impegnate nel progetto, sia come strumento di promozione a livello internazionale dei contenuti e dei risultati del progetto; 2. Catalogo delle Buone Pratiche: raccolta mediante concorso pubblico di piani, programmi, progetti, opere, esperienze di sensibilizzazione e attività di comunicazione in merito alle tematiche del paesaggio. 3. Premio Mediterraneo del Paesaggio: sulla base delle proposte preselezionate dal comitato interregionale dei partner, una Giuria Internazionale individua i vincitori della seconda edizione del Premio Mediterraneo del Paesaggio. 4. Illustrazione per schede di paesaggi rappresentativi delle regioni partecipanti, con immagini panoramiche e di dettaglio, accompagnate da descrizioni generali e tematiche e dall individuazione dei processi evolutivi più significativi. 5. Raccomandazioni per le buone pratiche per il paesaggio.

155 REVERMED Rete Verde Europea Settore: Trasporti Capofila: Junta de Andalusia (ES) Contatti Capofila: Inmaculada Ortiz Borrego, Durata: luglio settembre 2004 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Provincia di Modena (IT); Regione Lombardia (IT); Regione Liguria (IT); Regione Sicilia (IT); Provincia di Torino (IT); Comune di Milano (IT); Comune di Roma (IT); Parco Regionale della Valle del Lambro (IT); Mancomunidad de Municipios Beturia (ES); Consell Comarcal de la Terra Alta (ES); Diputación General de Aragón (ES); Generalitat Valenciana (ES); Diputación de Alicante (ES); Regione Murcia (ES); Diputación Provincial de Jaén (ES); Diputación de Córdoba (ES); Diputación de Se villa (ES); Diputación de Girona (ES); Turismo de Cataluña (ES); Comissaõ de Coordenaçaõ da Regiaõ do Alentejo (PT); Comissaõ de Coordenaçaõ da Regiaõ do Algarve (PT); Ministère de l Écologie et du Développement Durable (FR); Ministère des Sports (FR); Département de l Hérault (FR); Conseil Régional Rhône-Alpes (FR) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Massimo Bertuzzi, mabertuzzi@regione.emilia-romagna.it Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Modena Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Il progetto REVERMED intende sviluppare una rete verde di vie di comunicazione dedicate alla circolazione non motorizzata su tutto l arco del Mediterraneo Occidentale Europeo. REVERMED continua il lavoro iniziato dal progetto REVERNORD, portato avanti da partner dei Paesi dello spazio Amno (Aree Metropolitane del Nord- Est) con l obiettivo di completare la Rete Verde Europea. La Rete Verde Europea è stata promossa nel settembre 2001 dai partner AMNO con la Dichiarazione del Lille che chiede all amministrazione dell Unione Europea ed al resto delle amministrazioni pubbliche europee un sostegno deciso alle iniziative relative a questa rete. La rete avrà una lunghezza totale di più di km e collegherà il sud del Portogallo con il sud dell Italia, attraversando le regioni mediterranee della Spagna e della Francia. La rete verde sarà costituita da vie verdi, tratturi, strade arginali di fiumi e canali, piste ciclabili, sentieri rurali e strade poco frequentate che soddisfino i requisiti della metodologia del progetto. 1. Estendere la Rete Verde Europea su tutta l area del Mediterraneo Occidentale; 2. favorire lo scambio d esperienze tra le pubbliche amministrazioni di diversi Paesi, le associazioni e gli enti coinvolti nelle politiche sui trasporti sostenibili, con lo scopo di potenziare questa tematica a livello europeo; 3. identificazione e ricerca di una rete di percorsi ciclabili fruibili in sicurezza da proporre per forme di turismo a basso impatto 1. La predisposizione di uno schema che possa collegare, attraverso la realizzazione di vie verdi le varie regioni del Mediterraneo occidentale (lunghezza stimata Km); 2. realizzazione di studi per itinerari di lunga percorrenza che garantiscano la continuità della rete e l interconnessione tre le regioni (lunghezza stimata Km); 3. conduzione di progetti pilota e azioni di valorizzazione di tratti di rete (lunghezza stimata Km); 4. scambio di esperienze e diffusione dei risultati attraverso conferenze, tavole rotonde tematiche e pubblicazioni; 5. realizzazione di una base dati di geo-referenziati. 155 INTERREG III B MEDOCC

156 SEDEMED La siccità e la desertificazione nel Mediterraneo Settore: Ambiente Capofila: Regione Sicilia (IT) Contatti Capofila: Teodoro Vega, teodoro.vega@tin.it; Giuseppe Geraci, sedemed@uirsicilia.it Durata: febbraio settembre 2004 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia-Romagna (IT); APAT - Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale (IT); ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente del Piemonte (IT); Regione Calabria (IT); Regione Sardegna (IT); Provincia di Potenza (IT); Università di Catalogna (ES); Politecnico di Valencia (ES); Università di Atene (GR); Università di Lisbona (PT); INAT - Institut national Agronomique de Tunisine (TN); Ecole Mohammadia d Ingénieurs (MA) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia-Romagna Risorse FESR per la Regione Emilia Romagna: euro Referente: Lucio Botarelli, lbotarelli@arpa.emr.it 156 INTERREG III B MEDOCC I paesi del bacino del Mediterraneo negli ultimi anni soffrono di una notevole riduzione delle precipitazioni. La scarsità di risorse idriche ha determinato una crescente sensibilità verso i problemi legati ai fenomeni siccitosi che risultano particolarmente gravi nelle regioni a clima arido o semi-arido in conseguenza della notevole variabilità delle grandezze idrometeorologiche e dell elevato grado di sfruttamento delle risorse idriche disponibili. La finalità del progetto è di contribuire ai problemi affrontati, sviluppando un sistema integrato per sorvegliare e prevedere i processi di desertificazione e siccità e definendo metodi per una riduzione del problema. Attraverso il progetto SEDEMED i partner concorrono alla definizione di strategie appropriate ed alla organizzazione di un sistema informativo a supporto della gestione delle risorse idriche, al fine di contrastare il problema nell ambito di una cooperazione transnazionale. I risultati del progetto avranno validità per un territorio più ampio che comprende tutte le aree mediterranee dei Paesi europei ed i Paesi del Nord Africa che presentano problemi comuni riguardo alla siccità ed alla desertificazione. 1. Migliorare la conoscenza della siccità attraverso l approfondimento delle procedure per l analisi del ciclo idrologico già sviluppate nell ambito di INTERREG IIC (potenziamento misure, progetto pilota) ed estensione delle stesse a tutto il territorio MEDOCC; 2. sviluppare le metodologie per il monitoraggio della siccità, attraverso la scelta di opportuni indicatori, il preannuncio di condizioni di crisi idrica e lo scambio di informazioni sugli effetti di siccità e desertificazione; 3. contribuire alla definizione di idonei interventi per la lotta alla siccità e desertificazione (misure di pianificazione e misure di emergenza) con particolare riferimento al ruolo di risorse non convenzionali (acque reflue e dissalate) e sperimentare tali interventi in aree campione; 4. mettere a punto metodi di scambio delle informazioni sulle caratteristiche delle siccità e sulle best practices di mitigazione formulando programmi di formazione mirati agli organismi responsabili di interventi nel campo della siccità e desertificazione. 1. Analisi del ciclo idrologico volto allo studio della variabilità climatica con differenti scale temporali e spaziali 2. Controllo della siccità con la scelta di indicatori capaci di descrivere la siccità e il rischio di desertificazione 3. Intervento di lotta contro la siccità e la desertificazione tendente a sviluppare direttive nelle situazioni di mancanza idrica 4. Formazione del personale tecnico sul rischio di siccità e divulgazione della metodologia.

157 SEDEMED II La siccità e la desertificazione nel Mediterraneo Settore: Ambiente Capofila: Regione Sicilia (IT) Contatti Capofila: Teodoro Vega, teodoro.vega@tin.it; Giuseppe Geraci, sedemed2@uirsicilia.it Durata: settembre giugno 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia-Romagna (IT); Arpa Piemonte (IT); APAT Lazio (IT); Arpa Calabria (IT); Provincia di Potenza (IT); EAF Sardegna (IT); Università di Cagliari (IT); Università di Atene (GR); Università di Roma La Sapienza (IT); INAT - Institut National Agronomique de Tunisie (TN); Ecole Mohammadia d Ingénieurs (MA); Università di Lisbona (PT) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia-Romagna Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Lucio Botarelli, lbotarelli@arpa.emr.it Il progetto SEDEMED II nasce con lo scopo di complementare gli intenti del progetto SEDEMED attraverso un ulteriore sforzo operativo e di ricerca, finalizzato a strutturare ed avviare un sistema per la valutazione, la prevenzione e la mitigazione del fenomeno della siccità su scale spaziali che vanno dall intera zona MEDOCC fino a quella del bacino e delle regioni locali che risultano svantaggiate nell approvvigionamento di risorse idriche in caso di scarsità. Gli obiettivi del progetto SEDEMED II sono, innanzitutto, la realizzazione di un sistema di qualità a rete per il monitoraggio dei parametri fisici significativi che caratterizzano i fenomeni di siccità e desertificazione, che pregiudicano l uso delle risorse idriche disponibili nell area Mediterranea. In secondo luogo, il progetto intende sviluppare studi sull uso delle risorse idriche, sulla previsione e prevenzione del rischio idrico connesso alla siccità e/o agli squilibri generati da fenomeni estremi, sulla dissalazione e l utilizzazione di acque marine, nonché controllare i fenomeni di intrusione marina. inerenti la misura e la quantificazione delle risorse idriche disponibili e prevedibili anche in condizioni di scarsità. Il progetto fornirà metodi e manuali di buona pratica sulla raccolta ed elaborazione dei dati, sulla modellistica di previsione a breve e medio termine, sulla modalità di gestione della risorsa idrica in condizione di scarsità, anche attraverso l uso della dissalazione e/o dell utilizzazione di acque marine. Il sistema integrato sarà costituito da: 1. reti di misura di grandezze meteorologiche ed idrologiche (in gran parte esistenti); 2. reti telematiche e di computer per la condivisione e lo scambio di dati, informazioni, risultati, modelli di calcolo (in parte esistenti); 3. protocolli per l archiviazione e strutturazione unitaria delle informazioni, finalizzate anche al loro scambio; 4. protocolli condivisi per la messa a punto di Sistemi Informativi Territoriali (SIT), che possano recepire in modo integrato i dati e i modelli; 5. risorse umane che possano connettersi e rappresentare un sistema distribuito, ma di concezione unitaria; 6. costituzione di un comitato scientifico di coordinamento e di indirizzo 157 INTERREG III B MEDOCC Tra le finalità vi è quindi la messa a punto di un sistema integrato e condiviso, utile a fornire valutazioni affidabili e basate su uno standard di qualità comune,

158 SESTANTE Strumenti telematici per la sicurezza e l efficienza documentale della catena logistica di porti ed interporti Settore: Trasporti Capofila: Regione Toscana (IT) Contatti Capofila: Umberto Bianconi, umberto.bianconi@mail.regione.toscana.it Durata: marzo giugno 2004 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia Romagna (IT); Regione Calabria (IT); Regione Campania (IT); Regione Liguria (IT); Università della Catalogna (ES); Autorità Portuale di Valencia (ES) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale e Servizi di Mobilità Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Rino Rosini, rrosini@regione.emilia-romagna.it 158 INTERREG III B MEDOCC SESTANTE vuole incrementare la competitività economica del sistema portuale, interportuale e aeroportuale dello spazio MEDOCC dove forti sono le pressioni per fornire una qualità migliore nel servizio clienti, ridurre i tempi e i costi della consegna delle merci e soprattutto riuscire ad instaurare una rete di comunicazione tra le singole componenti dell utenza e i nodi principali della catena intermodale che semplifichi in particolare le interazioni operative e i processi di scambio documentale tra i soggetti istituzionali e gli attori operativi della complessiva catena logistica. SESTANTE ha l obiettivo di identificare ed analizzare i flussi informativi e documentali che rivestono una centrale criticità nella catena logistica intermodale al fine di consentire lo sviluppo e l applicazione di tecnologie interoperabili di comunicazione ed informazione (Information Communication Technologies - ICT) a supporto della costituzione di sistemi integrati di trasporto. 2. creazione di un network tra i differenti attori della catena logistica del trasporto merci intermodale; 3. creazione di un sistema che permetta l armonizzazione delle procedure amministrative migliorando le garanzie di sicurezza nelle procedure di scambi di messaggi/documenti; 4. sono sviluppati degli strumenti di interoperabilità utili a rendere interoperabili i sistemi sviluppati nei singoli progetti pilota; 5. definizione di una struttura organizzativa che assicuri l efficienza e l affidabilità nell applicazione delle soluzioni identificate nei punti precedenti. 1. Definizione di una metodologia comune di analisi per il rilevamento della situazione esistente nei singoli siti pilota e quindi delle esigenze dei vari soggetti interessati in quattro nodi logistici tra loro complementari (siti di analisi);

159 LA TELA DI ARACNE Rafforzare e accrescere il settore tessile femminile nel Mediterraneo Settore: Politiche Sociali - Lavoro Capofila: Regione Toscana (IT) Contatti Capofila: Laetitia Dupont, l.dupont@mail.regione.toscana.it Durata: giugno giugno 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Regione Calabria (IT); Regione Umbria (IT); Regione Sicilia (IT); Museo del Tessuto di Prato (IT); Ville de Marseille (FR); Fundación para el Desarrollo del Legado Andalusí (ES); Ajuntament de Terrassa (ES); Regione Grecia Occidentale (GR); Office National de l Artisanat Tunisien (TN); L Association marocaine pour la Promotion de l Entreprise Féminine (MA); Associazione WIFAK (MA); La Fondation tunisienne pour le Développement Communautaire (TN) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Cultura, Formazione e Lavoro Risorse FESR per la Regione Emila-Romagna: euro Referente: Gloria Baroncini, glbaroncini@regione.emilia-romagna.it La TELA DI ARACNE é un progetto nel quale cinque Paesi del Bacino del Mediterraneo a forte connotazione tessile (Italia, Spagna, Francia, Grecia e Tunisia) si sono integrati per sviluppare una sinergia e permettere la nascita delle creazioni tessili mediterranee, frutto di un mix di culture, della forte tradizione degli uni, della predisposizione verso le nuove tecnologie degli altri, avendo tutti la volontà di lasciare un largo spazio all espressione del saper fare femminile. Le istituzioni pubbliche regionali e locali, le fondazioni e gli istituti coinvolti costituiscono dunque l anello di congiunzione tra le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali e soprattutto le imprese di tutto il bacino Mediterraneo per creare una rete relazionale densa e stabile, che stimoli l immaginazione, i rapporti commerciali e di cooperazione. Il progetto intende realizzare azioni positive per favorire e rafforzare l integrazione tra le due sponde del bacino Mediterraneo, dal punto di vista economico, sociale, culturale ed istituzionale, per uno sviluppo sostenibile dei territori che ne fanno parte. Il progetto vuole favorire l occupazione, creando nuove opportunità di lavoro in particolare per le donne servendosi dell utilizzazione delle Nuove Tecnologie d Informazione e Comunicazione. In un primo tempo, un bilancio di competenze permetterà al partenariato di studiare le proprie tradizioni e la situazione attuale del settore tessile specificamente nel contesto femminile, e di identificare le potenzialità di sviluppo seguendo un metodo di lavoro comune. Il modello comune condiviso da ARACNE sarà concepito nella seconda fase e riposerà su quattro pilastri: 1. la formazione, per lo sviluppo delle competenze e la valorizzazione della potenzialità dei differenti saperi femminili nel contesto del tessile; 2. la comunità virtuale, il sito Internet di ARACNE, costituirà la piattaforma di comunicazione tra i partner, di diffusione delle informazioni e di pubblicità sulle attività del progetto e proporrà numerosi servizi dedicati al saper fare femminile e al settore tessile; 3. i musei Atelier, luoghi fisici di incontro e di scambio di esperienze tra i partner e la società, costituiranno un laboratorio creativo che mischia dibattiti, dimostrazioni, promozione e sperimentazione; 4. gli incubatoi di impresa, all interno o presso i musei atelier sperimentali, saranno un luogo di accoglienza e di accompagnamento alla creazione di imprese tessili innovative. Metteranno a disposizione servizi comuni (fax, copiatrici, reti informatiche, sale riunioni ecc.) apportando un appoggio logistico e di consulenza. I partner simuleranno e applicheranno il modello ARACNE nella terza fase, confrontandosi con la risoluzione dei problemi e ostacoli che incontreranno. Infine nella fase 4 di valutazione dei progetti pilota, il partenariato illustrerà l impatto della sperimentazione presso il pubblico e in particolare gli attori del mondo tessile e adatterà il modello ARACNE in modo da riempirne le lacune, migliorandolo e facendolo durare ben oltre il progetto. 159 INTERREG III B MEDOCC

160 Programma INTERREG III C Interregionale Elenco progetti AAP2020 AMICA BEACHMED-e BRISE CAPTURE CENTURIO CIBERSTRATEGY CITEAIR CITY PARKING ecitizen ECOLAND ENERCY REGIO ENHANCE-HEALTH ENLOCC E-PRODAT E.R.E. EURBEST GROW HIDROSOURCE ICNW INNOFIRE INTERMETREX IUWMM KN LIGHT MODI NEAC ÖKOPROFIT POLIMETREXPLUS PORT NET REGIOCOM RESCUE RUISNET SETRIC SPORTURBAN SRN SUVOT S3 TELE MEDICINE TRATOKI UNDERSTAND U.TDR URBE VIVA WELHOPS WINEPLAN

161 AAP2020 Adriatic Action Plan 2020 Area di programma: Est Tipo di operazione: Progetti individuali Settore: Ambiente Capofila: Comune di Ancona (IT) Contatti Capofila: Pier Roberto Remitti, Durata: maggio settembre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Comune di Brindisi (IT); Comune di Corfù (GR); Comune di Venezia (IT); Regione dell Austria Meridionale (AT); Marche Regione (IT); Comune di San Benedetto del Tronto (IT); Comune di Molfetta (IT); Comune di Pescara (IT); Comune di Bar (CS); Unione delle Città Baltiche (FI); Comune di Rijeka (HR); Provincia di Ravenna (IT); Comune di Casarano (IT); Comune di Tricase (IT); Comune di Alessano (IT); Comune di Ravenna (IT); Comune di Split (HR); Istituto Tecnico delle Canarie (ES); Bristol City Council (UK); Comune di Mogliano (IT); Comune di Shkoder (AL); Lloret Future (ES); Comune di Xativa (ES); Comune di Pesaro (IT); Comune di Koper (SI); Provincia di Bari (IT); Comune di Senigallia (IT); Azienda Municipale per la Pianificazione & lo Sviluppo di Patrasso (GR) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Ravenna; Comune di Ravenna Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Provincia di Ravenna euro; Comune di Ravenna euro Referente: Provincia di Ravenna, Alberto Rebucci, arebucci@mail.provincia.ra.it; Comune di Ravenna, Angela Vistoli, avistoli@comune.ra.it Il progetto si occupa di conciliare sviluppo e sostenibilità e di integrare le politiche di sostenibilità nelle pratiche politiche e di gestione degli enti pubblici. E questa infatti la principale preoccupazione delle regioni e delle città lungo la costa adriatica, che si trovano ad affrontare tendenze tra loro conflittuali: infatti, se da un lato, si riconosce pienamente l importanza della tutela ambientale dall altro, le politiche di sostenibilità sono spesso attuate con scarsa programmazione, poco coordinate, limitate nel tempo e nello spazio e spesso relegate a meri interventi conservativi. Il progetto AAP Adriatic Action Plan 2020 è stato ideato per affrontare questo problema. L operazione si basa su una rete già esistente, il «Forum delle Città & Cittadine Adriatiche e Ioniche», il cui obiettivo consiste nel promuovere lo sviluppo sostenibile della Regione Adriatica attraverso la cooperazione fra città piccole e grandi lungo la costa adriatica. L obiettivo generale dell operazione consiste nello scambio di esperienze su politiche e strumenti, benchmarking, standardizzazione di metodi e procedure amministrative, individuazione e diffusione delle migliori prassi ed attuazione di politiche comuni più efficaci per favorire lo sviluppo sostenibile a livello locale. Tale obiettivo dovrebbe essere raggiunto attraverso l integrazione sistematica della sostenibilità nelle politiche pubbliche e la sensibilizzazione degli operatori del settore privato sul tema della sostenibilità come fattore d innovazione. Il progetto prevede l elaborazione di una serie di strumenti rivolti alle istituzioni del settore pubblico ed incentrati sullo sviluppo sostenibile a livello locale. Questa serie di strumenti comprendono il bilancio ambientale e sociale, i sistemi di gestione ambientale e il bilancio integrato di sostenibilità. Ogni ente locale, a partire dagli interventi già attuati, sceglie gli strumenti aggiuntivi adeguati e stabilisce il proprio piano di attuazione, sulla base di metodologie comuni. In un certo numero di siti pilota, sarà applicata e sperimentata l intera gamma di strumenti disponibili. Le attività comprendono l organizzazione dei cosiddetti Adriatic AAP Forum aventi un ampio gruppo target, comprendente oltre a tutti i partner anche le altre città e stakeholder dell Adriatico. 161 INTERREG III C

162 AMICA Adaptation and Mitigation - an Integrated Climate policy Approach Area di programma: Ovest Tipo di operazione: Reti Settore: Ambiente Capofila: Klima Bündnis - Alianza del Clima (DE) Contatti Capofila: Ulrike Janssen, u.janssen@klimabuendnis.org Durata: luglio dicembre 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Città di Dresda (DE); Città di Stoccarda (DE); Climate Alliance Austria (AT); Climate Alliance Italia (IT); Climate Alliance Paesi Bassi (NL); Comune di Venezia (IT); HESPUL (FR); Provincia di Ferrara (IT); Accademia dell Alta Austria per la natura e l ambiente (AT) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Ferrara Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Marco Calmistro, marco.calmistro@provincia.fe.it 162 INTERREG III C I cambiamenti climatici globali sono divenuti negli ultimi decenni uno dei principali temi delle politiche pubbliche. Condizioni atmosferiche estreme, stanno costringendo i governi a pensare ai possibili impatti del problema in termini pratici. Le autorità locali e regionali svolgono un ruolo centrale nello sforzo attuato a livello nazionale ed europeo per ridurre l impatto dell uomo sui futuri cambiamenti. Le regioni e i territori sono chiamati a definire piani mirati per supportare l adattamento ai crescenti impatti del futuro cambiamento climatico nelle comunità locali. AMICA studia nuovi modi di gestire il cambiamento climatico a livello locale e regionale. Il progetto mira ad implementare l efficacia delle politiche connesse al clima e intende supportare l adozione di un maggiore equilibrio tra le misure preventive e reattive in modo da considerare entrambe le cause e le conseguenze di breve e lungo periodo di questo fenomeno globale. cambiamento climatico attraverso sia una limitazione della esposizione ai suoi effetti sia una riduzione dei danni qualora necessario. In parallelo, i partner supportano le strategie di protezione dell ambiente a livello locale e regionale, con un focus su quelle che combinano l implementazione della qualità ambientale con sviluppo economico regionale e creazione di occupazione. Inoltre il progetto prevede la creazione di sinergie e convergenze tra le misure di adattamento e di mitigazione al fine di definire programmi di azione più ampi e significativi. Le attività messe in atto da AMICA supportano la crescita di know-how e lo sviluppo di esperti locali sulle tematiche climatiche attraverso lo scambio di buone pratiche. Insegnare ai partner come inserire le proprie preoccupazioni in materia di clima nei piani di sviluppo regionale attraverso un migliore lavoro di rete ed un coordinamento costante tra le diverse politiche consente di far crescere i processi di decision-making sul territorio. Il progetto, inoltre, prevede lo sviluppo di attività economiche, una maggiore sensibilizzazione della cittadinanza e delle autorità sugli impatti locali e regionali del cambiamento climatico e la creazione di un network permanente tra i partner per dare continuità ai risultati raggiunti dal progetto. Le autorità partner di progetto prevedono l elaborazione di strategie finalizzate a supportare un adattamento al

163 BEACHMED-e La gestione strategica della difesa dei litorali per uno sviluppo sostenibile delle zone costiere del Mediterraneo Area di programma: Sud Tipo di operazione: Operazione Quadro Regionale Settore: Ambiente Capofila: Regione Lazio (IT) Contatti Capofila: Paolo Lupino, Durata: gennaio aprile 2008 Risorse finanziarie complessive: , 50 euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Regione Toscana (IT); Regione Liguria (IT); Département de Hérault (FR); Dipartimento Marittimo e della Navigazione del Languedoc-Roussillon (FR); Regione Catalogna (ES); Regione della Macedonia Orientale e della Tracia (GR); Regione Creta (GR) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Ambiente, difesa del suolo e della costa Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Roberto Montanari, rmontanari@regione.emilia-romagna.it I litorali sono particolarmente sensibili dal punto di vista morfologico e dipendono da un delicato equilibrio fra i processi marini e i depositi di sedimenti. Le regioni partner sono tutte esposte in misura maggiore o minore all erosione costiera. Tale fenomeno di erosione comporta effetti preoccupanti sull ambiente, che sono ulteriormente aggravati dal livello crescente del mare, dall aumento della profondità del fondo del mare, da una più alta frequenza di burrasche e temporali, dall inondazione e dall erosione delle coste. Basato sull esperienza del progetto BEACHMED precedentemente finanziato dal Programma III B MEDOCC, BEACHMED-E è incentrato sulla gestione strategica delle coste allo scopo di promuovere e attuare lo sviluppo sostenibile delle aree costiere che sono esposte ad una costante minaccia di erosione. La strategia comune di gestione costiera proposta dal progetto mira ad individuare strumenti per valutare le condizioni delle coste, per ripristinare i litorali, effettuare la pianificazione e delineare un quadro normativo di gestione costiera. Inoltre, sarà effettuato uno studio volto alla creazione di un Osservatorio Europeo per la difesa delle coste del Mediterraneo. I risultati attesi consistono nell individuazione di misure atte a ridurre l erosione costiera, nell adozione di raccomandazioni per la pianificazione territoriale delle regioni, nell impostazione comune di una migliore gestione delle aree costiere e nella predisposizione di tecnologie di pianificazione territoriale innovative. Sono previsti dei piani urbanistici e delle relazioni tecniche ai fini della successiva attuazione del progetto. Inoltre, il progetto intende delineare delle linee guida e delle raccomandazioni in maniera da inserire i risultati ottenuti nell ambito dell Operazione Quadro Regionale, nelle politiche e nelle normative delle diverse regioni partner. 163 INTERREG III C

164 BRISE Boosting Regional Information Society Expertise Area di programma: Ovest Tipo di operazione: Reti Settore: Società dell Informazione Capofila: ERNACT GEIE - Gruppo Europeo d Interesse Economico (IE) Contatti Capofila: Rocío Rubio Centino, rocio.rubio@ernact.net Durata: luglio luglio 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Derry City Council (UK); Donegal County Council (IE); Metropolitan Borough of Wirral (UK); Fomento de San Sebastián (ES); Sodercan (ES); Regione di Olomouc (CZ); Consiglio Regionale di Kainuu (FI); Provincia di Treviso (IT); Comune di Bologna (IT) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comune di Bologna Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Raffaella Gentile, Raffaella.Gentile@comune.bologna.it 164 INTERREG III C Lo sviluppo economico e sociale, così come la creazione di lavoro nell Europa dell economia della conoscenza dipende da eccellenti reti di telecomunicazioni sostenute da regioni sempre più competenti. Considerando che tali reti sono presenti nella maggior parte dei paesi europei, le regioni dovrebbero essere in grado di competere tutte allo stesso piano. Invece, come è emerso nel progetto Virtual Region, finanziato nell ambito del programma INTERREG II C, le regioni meno sviluppate ai confini dell Europa non sono nell esatta posizione di beneficiare in modo automatico della cosiddetta knowledge economy, mentre aree più centrali sono risultate in posizione più avvantaggiata, aggravando così le già esistenti disparità economiche a livello territoriale. BRISE mira a risolvere questo gap promuovendo ed incoraggiando lo sviluppo di know-how e skills nell area ICT in alcune regioni europee periferiche. Intende inoltre ampliare e potenziare ERNACT - una rete pan- EU fondata nel 1990 con lo scopo di implementare modelli di sviluppo regionale basati sulla Information and Communication Technology - facendo entrare l esperienza di altre regioni periferiche della UE. La macro finalità di questo intervento, dunque, è quella di attrarre investimenti, stimolare business e trasferire tecnologia nelle regioni che partecipano al progetto attraverso la promozione di specifici cluster ICT. Il progetto prevede una serie di conferenze, workshop, scambi, gruppi di lavoro e study visit tra le regioni partecipanti: tutti gli interventi tra loro sono finalizzati alla promozione ed allo sviluppo di capacità e conoscenze locali relativamente alla ICT. BRISE consente ai partner di avere accesso e di confrontarsi con l esperienza degli altri, supporta la crescita di tipologie innovative di cooperazione interregionale e sviluppa la capacità locale in area ICT. Un altro impatto derivante dal progetto si lega all incremento del flusso di investimenti ICT, di opportunità lavorative e di skills settoriali sul territorio. Nel lungo periodo, inoltre, BRISE contribuirà alla creazione di posti di lavoro, al potenziamento delle capacità di utilizzo della banda larga e allo sviluppo di gruppi di lavoro sulle tecnologie ICT nelle regioni europee coinvolte, così contribuendo a uno sviluppo regionale sostenibile e più bilanciato all interno dell Unione Europea.

165 CAPTURE Il network della conoscenza Area di programma: Ovest Tipo di operazione: Reti Settore: Sviluppo Locale Capofila: Brighton and Hove City Council (UK) Contatti Capofila: Neil Clarke, Durata: settembre agosto 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Girona City Council (ES); Città di Jyvaskyla (FI); Sundsvall (SE); Comune di Eskilstuna (SE); Comune di Leeuwarden (NL); Town of Trinec (CZ); Associazione degli Enti locali della Prefettura di Kavala (GR); Agenzia di Sviluppo Regionale di Klaipeda (LT); West Lothian Council (UK); Jerez (ES); Vigo Town Council (ES); Manresa City Council (ES); Comune di Reggio-Emilia (IT); Telford and Wrekin Council (UK); Città di Hasselt (BE); Ente Locale di Szentendre (HU); Ente Locale di Gyongyos (HU); Comune di Heraklion (GR); Unione degli Enti locali della Contea di Achaia (GR); Città di Mikkeli (FI) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comune di Reggio-Emilia Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Elena Poppi, Rita Tonus, reggioeuropa@municipio.re.it L idea di CAPTURE nasce da un gruppo di città di piccole e medie dimensioni che collaborano insieme dal 1991 nell ambito della rete Eurotowns. Nel 2003 Eurotowns, attraverso dettagliate attività di ricerca, rileva che la maggior parte dei suoi membri condivide quattro principali caratteristiche: la presenza di un settore manifatturiero in declino o in fase di ristrutturazione, di lavori sottopagati e sottovalutati, di un ampio numero di PMI e infine di un alto tasso di emigrazione, in particolare di giovani in cerca di opportunità nelle città vicine. CAPTURE intende affrontare questi problemi supportando sia l innovazione a livello di business, sia la crescita e lo sviluppo economico regionale attraverso il trasferimento di tecnologia e nel contempo mira a dare supporto a società basate sulla conoscenza nell ambito della rete di città attivata. Tra le sue finalità inoltre rientra la promozione di un dialogo e scambio a livello paneuropeo in modo da rafforzare ed implementare la capacità delle cittadine di contribuire allo sviluppo regionale e alla coesione sociale. La rete Eurotowns consentirà di dare prosecuzione nel lungo periodo a questo dialogo. Attraverso la condivisione di preziose informazioni, il progetto intende trasferire buone pratiche tra i diversi membri. Esso intende stabilire un dialogo da un lato tra città piccole e dall altro medie tra Agenzie di Sviluppo regionale e università. Così facendo CAP- TURE innalza il livello di consapevolezza tra i membri della rete e gli enti Regionali relativo alle potenzialità dell economia della conoscenza. Il miglioramento delle comunicazioni genera a sua volta diversi benefici economici per tutti i partner progettuali. La rete contribuisce in maniera visibile e misurabile alla crescita dell economia regionale, all incremento e allo sviluppo di professioni più qualificate e di knowledge-based companies, all aumento del know-how e del capitale umano nelle regioni partner. 165 INTERREG III C

166 CENTURIO Scambiare esperienze, promuovere la cooperazione interregionale e rafforzare l autosviluppo delle regioni Area di programma: Ovest Tipo di operazione: Reti Settore: Sviluppo Locale Capofila: Assemblea delle Regioni d Europa (FR) Contatti Capofila: Klaus Klipp, k.klipp@a-e-r.org Durata: settembre dicembre 2006 Risorse finanziarie complessive: , 33 euro Partenariato: Oberösterreich (AT); Autorità Regionale di Olomouc (CZ); Autorità Regionale di Zlin (CZ); Contea di Fyn (DK); Contea di Vejle (DK); Autorità Regionale di Lapland (FI); Consiglio della Contea Alsaziana (FR); Regione di Champagne-Ardenne Region (FR); Consiglio della Contea Eure-et-Loir (FR); Consiglio Regionale dell Alta Normandia (FR); Regione Limousin (FR); Heritage Malta (MT); Regione Molise (IT); Governo Locale di Hajdu-Bihar County (HU); Governo della Contea Heves (HU); Governo Autonomo della Contea di Jasz-Nagykun-Szolnok (HU); Agenzia di Sviluppo Regionale North Great Plain (HU); Consiglio della Contea Veszprem (HU); Regione Calabria (IT); Assemblea Legislativa Regionale dell Emilia-Romagna (IT); Provincia di Asti (IT); Regione Puglia (IT); Provincia Autonoma di Trento (IT); Regione Umbria (IT); Comunidad Valenciana (ES); Provincia di Flevoland (NL); Pomerania Region (PL); Governo Regionale delle Azores (PT); Durham County Council (UK); Gloucestershire County Council (UK); Wiltshire County Council (UK); Cantone di Zurigo (CH); Consiglio Regionale di Berat (AL); Consiglio Regionale di Fier (AL); Imereti Region (GE); Municipalità di Gabrovo (BG); Regione di Sliven (BG); Regione di Stara Zagora (BG); Vratsa District Administration (BG); Pazardjik Regional Administration (BG); Bacau County Council (RO); Covasna County Council (RO); Harghita County Council (RO); Iasi County Council (RO); Maramures County Council (RO); Prahova County Council (RO); Tulcea County Council (RO) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Assemblea Legislativa Regionale dell Emilia-Romagna Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Alessandro Criserà, acrisera@regione.emilia-romagna.it INTERREG III C La Rete CENTURIO, creata dall Assemblea delle Regioni d Europa - AER, organismo di rappresentanza politica per la regionalizzazione e il dialogo in Europa, è da tempo uno degli strumenti riconosciuti dall Unione per lo sviluppo della cooperazione tra Regioni europee e non-europee. Sulla base di questa esperienza l AER ha promosso un programma operativo di cooperazione, i cui obiettivi e attività sono conformi alla filosofia IN- TERREG, in particolare alle attività di rete. Nasce così il Programma CENTURIO presentato al bando INTERREG III C del 2004 per l area di programma Ovest. CENTURIO, una rete formata da circa cinquanta Regioni in Europa e nei Paesi terzi, che sviluppano partenariati multilaterali impegnati in diverse attività. L AER, in qualità di capofila del progetto, fornisce la piattaforma base interregionale per lo scambio di know-how e di esperienze in settori strategici nella gestione dei fondi strutturali per lo sviluppo regionale: lo sviluppo economico sostenibile, la tutela dell ambiente, la qualità del turismo sostenibile. CENTURIO, dunque, sostiene le Regioni dell Europa a realizzare uno sviluppo sostenibile in un contesto europeo e globale in rapido cambiamento. I suoi obiettivi chiave sono la promozione e il miglioramento delle politiche Regionali e degli strumenti finalizzati allo sviluppo regionale e alla coesione. Il progetto inoltre mira a sostenere la realizzazione della politica regionale della UE in una UE allargata, a supportare le future Regioni UE ed il loro adattamento ai requisiti derivanti dall appartenenza alla UE e intende dare un contributo per concretizzare l efficacia e l impatto della politica regionale della UE. CENTURIO prevede la creazione di una piattaforma interregionale finalizzata allo scambio di esperienze ed esperti nelle tre aree chiave legate al tema dello sviluppo sostenibile: il turismo sostenibile di qualità, la protezione ambientale e lo sviluppo economico sostenibile.

167 CIBERSTRATEGY Nuovo modello di telecentri, motori di promozione strategica della società dell informazione in Europa Area di programma: Sud Tipo di operazione: Progetti individuali Settore: Società dell Informazione Capofila: Fondazione Dedalo per la Società dell Informazione (ES) Contatti Capofila: Reyes Carmona Blasco, Durata: aprile settembre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: MBV - Associazione per la Formazione dell Assia Centrale (DE); Centro Telematico CTI (GR); Udaras na Gaeltachta - Agenzia di Sviluppo Regionale (IE); Ervet - Emilia-Romagna Valorizzazione Economica Territorio SpA (IT); Università di Agraria Ceca (CZ) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Ervet - Emilia-Romagna Valorizzazione Economica Territorio SpA Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: , 24 euro Referente: Gian Carlo Omoboni, omoboni@ervet.it Il progetto Ciberstrategy nasce dalla necessità di ridefinire gli obiettivi e gli strumenti di lavoro dei telecentri perché diventino punto di riferimento, economicamente autosostenibile, per lo sviluppo delle aree territoriali in cui si collocano. Attivati all origine quali centri per il supporto tecnologico per l utilizzo e lo sviluppo delle nuove tecnologie di comunicazione e del telelavoro, si sono progressivamente adattati all evoluzione delle esigenze e delle caratteristiche proprie dei territori di reciproca appartenenza ed attività. Il principale obiettivo di CIBERSTRATEGY è quello di creare e di mettere a disposizione dei Telecentri europei modelli standard per favorire lo sviluppo delle nuove tecnologie sul territorio e strumenti di lavoro per migliorare la progettazione delle attività e dei servizi erogabili dai telecentri affinché gli stessi possano riqualificarsi come entità di riferimento per la promozione della società dell informazione in generale e dell ICT negli ambiti territoritoriali di appartenenza I principali output realizzati nel corso del progetto sono: 1. DIAGNOSI DELLA SITUAZIONE DEI TELECENTRI attraverso l analisi dell offerta, della domanda e dei bisogni degli attori locali (istituzioni pubbliche, piccole e medie imprese, enti di formazione, università, ecc.) e la successiva elaborazione di una matrice dei bisogni. 2. Definizione di una GUIDA DI AUTODIAGNOSI, studiata e messa a punto per supportare i Responsabili dei Telecentri a ridefinire gradualmente l attività dei Telecentri. 3. Definizione di una GUIDA ALL IMPLEMENTAZIONE DI NUOVI SERVIZI per favorire ed aiutare i Telecentri nella fase di analisi, pianificazione e progettazione di nuovi servizi. 4. Messa a punto di una GUIDA PER IL MONITORAGGIO DEI NUOVI SERVIZI. 5. Realizzazione di tre esperienze pilota per la progettazione e l avvio di nuovi servizi presso un telecentro: Spagna, Irlanda e Repubblica Ceca. 6. creazione di una rete europea di Telecentri (www. ciberanetwork.net) per consentire ai Telecentri membri della Rete di collaborare, condividere e scambiare informazioni in maniera strutturata. 7. definizione di una guida strategica Un nuovo modello di Telecentro. 8. diffusione e disseminazione dei risultati del progetto e promozione del network. 167 INTERREG III C

168 CITEAIR Informazioni comuni sull aria in Europa Area di programma: Ovest Tipo di operazione: Progetti individuali Settore: Ambiente Capofila: Leicester City Council (UK) Contatti Capofila: Nick Hodges, Durata: marzo febbraio 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Polis (BE); Istituto di Gestione Ambientale di Bruxelles (BE); Ente per lo Sviluppo Urbano di Praga (CZ); Città di Monaco (DE); Airparif (FR); Regione Emilia-Romagna (IT); STA - Servizio Trasporti per il Comune di Roma S.p.A (IT); Comune di Roma (IT); Comune di Rotterdam / OBR (NL); DCMR - Agenzia per la Tutela Ambientale di Rijnmond (NL); Città dell Aia (NL); Bratislava, capitale della Repubblica Slovacca (SK); Coventry City Council (UK) Sito Web: http: //citeair.rec.org Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Rino Rosini, rrosini@regione.emilia-romagna.it 168 INTERREG III C E indiscutibile la relazione esistente tra i livelli di concentrazione nell aria di determinati inquinanti atmosferici e gli effetti sulle popolazioni esposte. Nelle città, tra le diverse cause che contribuiscono ad aggravare lo stato della qualità dell aria, il traffico veicolare è indubbiamente la componente che concorre in modo decisamente rilevante. La consapevolezza della gravità di questo fenomeno da parte delle comunità e degli enti locali è motivazione e stimolo per la continua ricerca di soluzioni in grado di tutelare i cittadini garantendo un alto livello di qualità della vita. Tutti i partecipanti al progetto hanno acquisito una notevole esperienza riguardo ai temi trattati anche grazie ad attività precedentemente svolte, nel settore dei trasporti e della gestione ambientale, che rivestono un ruolo fondamentale nel garantire uno sviluppo sostenibile nelle loro regioni. La maggior parte delle città / regioni si sono dotate di politiche, infrastrutture hardware e software, ed hanno raggiunto una conoscenza profonda degli effetti ambientali sulla qualità della vita degli individui e delle strategie ed azioni strutturali necessarie da adottare per un approccio forte nei confronti delle problematiche della qualità dell aria per combattere che agiscono sulle cause dell inquinamento al fine di ridurle o eliminarle. Il progetto prevede la creazione di una rete di scambio delle informazioni, di condivisione delle esperienze tra i più importanti stakeholder coinvolti a diversi livelli e per diversi settori (trasporti, sviluppo urbano, salute, trasferimento di know-how, comunicazione) che interessano ed hanno effetto sulla qualità dell aria. Fanno parte dei risultati attesi del progetto: 1. sviluppo di linee guida riguardanti le modalità di informazione dei cittadini sulla situazione ambientale nelle città e regioni europee; 2. diffusione delle stesse su un sito web condiviso; 3. sviluppo di linee guida di pratiche relativamente a metodi efficaci al fine di migliorare la qualità dell aria; 4. trasferimento del know-how per valutare l impatto sulla qualità dell aria dovuto al traffico quasi in tempo reale (come è stato sviluppato a Parigi/Ile de France e Roma) alla regione Emilia-Romagna e l implementazione della catena di modelli finalizzata ad un adeguamento alla scala territoriale; 5. messa a punto di linee guida per la futura attività di trasferimento ad altre città e regioni.

169 CITY PARKING City Parking in Europa Area di programma: Est Tipo di operazione: Progetti individuali Settore: Trasporti Capofila: Humboldt Universität Berlin (DE) Contatti Capofila: Elmar Kulke, Durata: aprile ottobre 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Comune di Bologna (IT); Comune di Atene (GR); Comune di Smolyan (BG); Santa Cruz de Tenerife - Ente di Gestione della Pianificazione Urbana Municipale (ES); Ente per la Gestione dei Parcheggi di Anversa (BE); Università di Ghent (BE); Comune di Bari (IT); Universus - Centro di studi economici applicati all ingegneria (IT) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comune di Bologna Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Andrea Arcelli, andrea.arcelli@comune.bologna.it Nella maggior parte delle città europee, il trasporto individuale è aumentato e continua a crescere, causando gravi problemi, compresa la congestione del traffico, un elevata domanda di aree di parcheggio e un impatto ambientale negativo, come l inquinamento atmosferico. La proposta del progetto per affrontare i problemi della crescente pressione di mobilità sulle città europee consiste nel delineare delle politiche efficaci per affrontare la questione del traffico stazionario e gestire il problema del parcheggio in modo innovativo. Ciò comprende misure quali la gestione d infrastrutture di parcheggio pubbliche e private sulla base della domanda, l introduzione di autorizzazioni di parcheggio e di sistemi avanzati di pedaggio urbano. L operazione CityParking in Europe è incentrata sulla messa a punto di nuove e più efficaci politiche e strategie atte a far fronte alle crescenti pressioni di mobilità sulle città europee nelle aree urbane e i relativi problemi di traffico stazionario. In particolare, il progetto intende individuare e trasferire le buone pratiche e le soluzioni innovative e delineare dei concetti e delle linee guida generali per le città, che tengano conto delle principali caratteristiche delle aree urbane, quali le dimensioni, lo sviluppo economico e gli aspetti ambientali. L operazione prevede la valorizzare della capacità delle città partner di gestire la questione del traffico stazionario e supporta lo sviluppo e l attuazione di concetti di parcheggio innovativi in grado di snellire e rendere più efficiente il traffico e, dunque, ridurre l impatto ambientale inerente al traffico. Le attività previste comprendono l individuazione di buone pratiche e la formulazione di raccomandazioni linee guida politiche. Saranno organizzati workshop, conferenze e visite di studio che permetteranno ai partner di esaminare nei dettagli la serie di strumenti e politiche disponibili, compresi i metodi di rilevamento e modellizzazione dei flussi di traffico, la gestione delle aree di parcheggio come strumento per sostenere gli obiettivi generali di sviluppo locale, infrastrutture di parcheggio a dimensione d utente e tecnologie innovative per la gestione delle aree di parcheggio. 169 INTERREG III C

170 ecitizen Sfida di ecitizen - Promuovere azioni di e-government nelle città europee Area di programma: Nord Tipo di operazione: Progetti individuali Settore: Società dell Informazione Capofila: The Baltic Institute of Finland (FI) Contatti Capofila: Minna Hanhijärvi, minna.hanhijarvi@tt.tampere.fi Durata: gennaio dicembre 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Città di Turku (FI); Città di Vaasa (FI); Città di Tartu (EE); Comune di Bologna (IT); Sheffield City Council (UK); Information Society Fyn (DK); Città di Vilnius (LT); Città di Kaunas (LT); Comune di Trento (IT); Amministrazione Comunale di San Pietroburgo (RU); Città di Tampere (FI) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comune di Bologna Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Andrea Arcelli, andrea.arcelli@comune.bologna.it 170 INTERREG III C Le amministrazioni comunali europee stanno attraversando una fase di profonda e radicale trasformazione nei propri processi decisionali e di governance. Ciò implica che i cittadini devono essere in grado di partecipare più attivamente ed essere consultati più spesso sull amministrazione locale ed avere un facile accesso alle informazioni, ai servizi e ai processi decisionali del governo locale. Ecco perché l erogazione online di servizi di alta qualità ai cittadini effettuata nel modo più sicuro ed efficace rappresenta un fattore chiave di efficienza, trasparenza e assunzione di responsabilità della governance locale in Europa. Lo sviluppo di sistemi locali di egovernment mette a disposizione delle amministrazioni comunali uno strumento efficace per stimolare il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini a processi decisionali democratici e all empowerment della comunità. La cooperazione interregionale fra le città che condividono tali sfide permette loro di sfruttare a pieno gli ultimi sviluppi e progressi raggiunti dalla Società dell Informazione e di promuovere i principi dell eeurope come parte integrante del loro sviluppo regionale e sociale. Il progetto è stato ideato per sostenere le iniziative, le azioni e le strategie locali di egovernment, mediante lo scambio e la diffusione d informazioni, di buone pratiche e d innovazioni tecniche di successo acquisite nelle varie città partner e in tutta Europa. I partner intendono consolidare le capacità, competenze di gestione e conoscenze tecniche dei propri amministratori, politici, funzionari ed esperti locali responsabili delle azioni di egovernment per progettare, gestire e valutare i servizi pubblici basati sulle tecnologie a livello locale. Inoltre, il progetto mira a sensibilizzare l opinione pubblica riguardo alle azioni di egovernment e a incoraggiare la partecipazione dei cittadini ai processi democratici attraverso Internet. I risultati attesi del progetto consistono nel miglioramento dell efficienza, della trasparenza e dell assunzione di responsabilità da parte degli enti locali e dei servizi pubblici. Fra le attività si possono annoverare lo sviluppo e la sperimentazione di sistemi innovativi di e-management da parte delle amministrazioni comunali, servizi pubblici online per i cittadini mediante applicazioni mobili e web. Alcuni dei risultati concreti di ecitizen comprendono un sistema di gestione elettronica di documenti da parte delle amministrazioni comunali, delle applicazioni innovative di smart card di servizi pubblici a favore dei cittadini, un portale di eparticipation, delle applicazioni mobili di servizi pubblici, uno studio sulle azioni di egovernment. Inoltre, ecitizen organizza dei corsi di formazione continua e consulenza per gli amministratori, politici, funzionari ed esperti locali, per consolidare le loro competenze relative ai sistemi di egovernment.

171 ECOLAND Nuovi approcci per cluster sostenibili di PMI Area di programma: Est Tipo di operazione: Progetti individuali Settore: Ambiente Capofila: SIPRO Agenzia per lo Sviluppo - Ferrara (IT) Contatti Capofila: Caterina Brancaleoni, caterina.brancaleoni@siproferrara.com Durata: aprile marzo 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Provincia di Ferrara (IT); Eurobic Toscana Sud (IT); The Gaeltachta Authority (IE); Ajuntamento de Granollers (ES); Ayuntamiento de Ciudad Real (ES); Diputation de Granada (ES); Fondazione Ferrol Metropoli (ES); Agenzia di Sviluppo Regionale Sud Transdanubiana (HU) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: SIPRO Agenzia per lo Sviluppo - Ferrara; Provincia di Ferrara Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: SIPRO euro; Provincia di Ferrara euro Le piccole e medie imprese spesso non dispongono delle necessarie risorse umane ed economiche per introdurre l innovazione nei propri processi produttivi. Oltre a ciò, la consapevolezza ambientale è spesso considerata come un puro fattore costo e non come un fattore chiave d innovazione e miglioramento della competitività. Dal punto di vista regionale, lo sviluppo delle PMI, se non è guidato da politiche appropriate, può portare ad un aumento significativo del consumo delle risorse naturali e degli ambienti naturali locali. Il progetto ECOLAND - Nuovi approcci per cluster sostenibili di PMI si fonda sullo scambio delle esperienze per un utilizzo efficiente dei Fondi Strutturali UE in vista della creazione di un ambiente esterno favorevole per la competitività di PMI sostenibili. Il progetto intende sostenere lo sviluppo delle PMI rafforzando e migliorando le politiche di sviluppo locali basate su criteri di sostenibilità. Nello specifico, il partenariato intende elaborare e sperimentare un modello innovativo per pianificare, progettare e promuovere aree industriali ecologicamente e tecnologicamente attrezzate oltre che economicamente competitive. Tali aree saranno attrezzate con tecnologie ambientali innovative e gestite in conformità a rigidi standard ambientali in base al principio dei circuiti chiusi. I risultati attesi del progetto consistono in politiche di sviluppo locali e regionali innovative per la gestione di PMI ed aree industriali. Il progetto intende elaborare un modello collaudato e trasferibile per sostenere uno sviluppo sostenibile delle PMI atto a ridurre il consumo di risorse e l utilizzo di terreni di valore. Inoltre, il progetto mira a rafforzare la competitività delle PMI riducendo i costi strutturali relativi al consumo di risorse e alla produzione di rifiuti. La trasferibilità dei risultati ad altre regioni sarà assicurata mediante l elaborazione di soluzioni e di linee guida modello. Le attività sono incentrate su tre gruppi di lavoro tematici: 1. la pianificazione delle aree industriali; 2. il monitoraggio, la valutazione e la gestione delle aree industriali; 3. la realizzazione di un database e di un archivio di informazioni. I partner hanno elaborato un modello per la realizzazione di circuiti chiusi. Tale modello sarà applicato agli audit ambientali che saranno effettuati in singole imprese. I progetti pilota sono accompagnati da piani industriali e dall elaborazione di piani strategici per attrarre le PMI nonché investitori pubblici/privati in queste aree. 171 INTERREG III C

172 ENERCY REGIO Programma d azione per il consolidamento dell efficienza energetica ed il risparmio delle fonti grazie allo sviluppo sostenibile locale nelle regioni europee Area di programma: Est Tipo di operazione: Operazione Quadro Regionale Settore: Energia Capofila: Ministero Statale per l Ambiente e l Agricoltura della Sassonia (DE) Contatti Capofila: Werner Sommer, werner.sommer@smul.sachsen.de Durata: gennaio dicembre 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Associazione della Smarland Meridionale (SE); Agenzia Regionale per l Energia di Creta (GR); SWS Group - South Western Service Co-Operative Society (IE) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive, Commercio e Turismo Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Attilio Raimondi, araimondi@regione.emilia-romagna.it 172 INTERREG III C Lo sviluppo sostenibile è il principio trasversale più importante della Politica di sviluppo regionale della UE nonché un importante obiettivo politico di per sé. Tuttavia, gli obiettivi ambientali generalmente riconosciuti come il Protocollo di Kyoto o gli obiettivi di Goteborg spesso risentono di uno scarso impegno concreto se non addirittura di un assenza di misure concrete da parte delle amministrazioni locali. Gli enti locali e regionali hanno un ruolo chiave da svolgere per far fronte a tali impegni. Motivato dal principio Pensa globalmente e agisci localmente, il progetto ENERCY REGIO è mirato a rafforzare l efficienza energetica e a promuovere l uso di fonti energetiche rinnovabili. L obiettivo di ENERCY REGIO consiste nello stabilire ed attuare un programma d azione per un aumento coordinato e focalizzato di efficienza energetica, risparmio energetico e uso di fonti energetiche rinnovabili a livello comunale nelle varie Regioni partner. I sottoprogetti elaborati nell ambito di queste tre aree sosterranno delle attività congiunte per sostenere lo sviluppo economico e la creazione di lavoro, migliorare gli interventi amministrativi e rafforzare l occupazione giovanile in questi campi. Nel sostenere le amministrazioni locali in tali sforzi, atti a sfruttare al meglio le potenzialità associate alla tutela del clima, le regioni intendono raggiungere gli obiettivi politici fissati per quel che concerne la riduzione di CO 2 e l uso di fonti energetiche rinnovabili. ENERCY REGIO intende migliorare le strategie regionali e le azioni politiche di lungo periodo e contribuire a integrare gli interessi ecologici, economici e sociali. Mette a disposizione alle amministrazioni comunali strumenti volti a sfruttare al meglio le potenzialità per ottenere risparmi energetici e promuovere l uso di fonti energetiche rinnovabili. I risultati prevedono anche dei risparmi di costi a livello comunale, la creazione di posti di lavoro e una maggiore sensibilizzazione dei cittadini ad assumere dei comportamenti rispettosi dell ambiente. Le attività comprendono l elaborazione di un set di strumenti adattato alle circostanze e alle esigenze di ogni singola regione partner. I sottoprogetti dell Operazione Quadro Regionale prevedono la mobilitazione degli attori locali, nonché la loro collaborazione e scambio di esperienze con gli interlocutori delle regioni partner al fine di trovare insieme delle soluzioni congiunte a problemi comuni.

173 ENHANCE HEALTH Sistema di controllo della salute ambientale in aree urbane vicine ad inceneritori e stabilimenti industriali Area di programma: Est Tipo di operazione: Progetti individuali Settore: Ambiente Capofila: Comune di Forlì (IT) Contatti Capofila: Rossana Giacomoni, Rossana.Giacomoni@comune.forli.fo.it Durata: gennaio dicembre 2006 Risorse finanziarie complessive: , 88 euro Partenariato: ARPA - Agenzia regionale Prevenzione e Ambiente Emilia-Romagna (IT); Azienda USL di Forlì (IT); Istituto Nazionale d Igiene (PL); Computer Technology Institute (GR); Fodor Jòzsef - Centro Nazionale di Sanità Pubblica (HU); Government of Lower Austria (AT); Università di Valladolid-ITAP (ES) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente Emilia-Romagna Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comune di Forlì; Azienda USL di Forlì Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Comune di Forlì , 43 euro; Azienda USL di Forlì euro Il progetto ENHANCE HEALTH: Sistema di controllo della salute ambientale in aree urbane vicine ad inceneritori e stabilimenti industriali in aree urbane nasce dalle preoccupazioni di carattere ambientale e sanitario relative all inquinamento atmosferico prodotto da stabilimenti industriali ed inceneritori di rifiuti in aree urbane. La coesistenza di destinazioni d uso miste in aree urbane, caratterizzate dalla presenza di inceneritori di rifiuti in prossimità di aree residenziali, è un fenomeno abbastanza diffuso nelle città europee. I cittadini che vivono in queste aree non conoscono gli effetti sulla salute umana dell esposizione continuata a tali emissioni e conseguentemente, sono numerosi i conflitti che sorgono fra i cittadini e i vari attori politici ed amministrativi coinvolti riguardo ai criteri e le destinazioni d uso delle aree urbane. Il partenariato intende condurre un analisi congiunta e uno scambio di esperienze riguardo agli effetti sulla salute umana e sulla dispersione nell ambiente degli inquinanti atmosferici derivanti dall incenerimento dei rifiuti. Inoltre, i partner desiderano scambiare esperienze ed elaborare approcci su come affrontare il problema dell inquinamento atmosferico e come gestire e comunicare i rischi associati. A tale scopo, intendono mettere a punto strumenti per la definizione di politiche territoriali sostenibili comuni, prendendo in considerazione gli aspetti di carattere ambientale e sanitario. Saranno definite delle linee guida e delle buone prassi sulla base di progetti pilota nei territori dei tre diversi partner. Il progetto definisce ed attua una metodologia comune per il monitoraggio della salute ambientale ed umana in tre siti (Italia, Polonia e Ungheria), caratterizzati dalla presenza di insediamenti urbani ubicati presso inceneritori di rifiuti. I partner valuteranno gli effetti sulla salute umana degli inquinanti selezionati, analizzeranno il livello della percezione del rischio e prepareranno una strategia di comunicazione dei rischi a lungo termine per prevenire conflitti sociali e sensibilizzare maggiormente i cittadini sulle politiche ambientali e sanitarie nei propri territori. Le attività comprendono la formulazione di linee guida e buone pratiche per l attuazione dei sistemi di monitoraggio di salute ambientale oltre a una lista di raccomandazioni per sostenere gli amministratori locali nella definizione di strategie per la pianificazione di politiche ambientali e sanitarie. Il partenariato ha effettuato un analisi comparativa delle metodologie per il monitoraggio ambientale. 173 INTERREG III C

174 ENLOCC Creazione di un network di centri di competenza dedicati alla logistica regionale Area di programma: Ovest Tipo di operazione: Progetti individuali Settore: Trasporti Capofila: Società per lo Sviluppo Economico della Regione di Stoccarda - WRS (DE) Contatti Capofila: Holger Bach, holger.bach@region-stuttgart.de Durata: gennaio marzo 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); KLOK Centro di Competenza Logistica Kornovestheim GmbH (DE); Governo della Carinzia (AT); Istituto di Logistica e Magazzinaggio - ILIM (PL) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Rino Rosini, rrosini@regione.emilia-romagna.it 174 INTERREG III C Il progetto ENLOCC si focalizza sulla necessità di cooperazione a livello transnazionale del settore della logistica dei trasporti a livello europeo. Gli enti pubblici (o equivalenti) di una regione devono assumersi il compito di coinvolgere gli attori chiave della logistica sia a livello regionale sia transnazionale, per elaborare progetti volti a migliorare i servizi logistici e le infrastrutture. L attenzione ai trasporti intermodali contribuisce alla riduzione delle emissioni inquinanti e della congestione del traffico. Tra le finalità del progetto, vi sono: 1. l istituzione di centri di competenza logistica regionale - LoCCs - Istituto sui Trasporti e la Logistica - in grado di riunire i principali stakeholder ed attori logistici e trasportistici di ciascuna regione partecipante al fine di: coordinare gli attori locali per il trasferimento di conoscenza e lo sviluppo di progetti, creare interfacce tra attori pubblici e privati, cooperare a livello europeo per l individuazione e sperimentazione di soluzioni logistiche innovative, diffondere le migliori pratiche logistiche e trasportistiche; 2. la creazione di un network aperto di centri di competenza logistica in Europa; 3. lo sviluppo di progetti pilota innovativi: creazione di una piattaforma IT relativa alla logistica e al trasporto (LOGPLAT) e sviluppo di iniziative formative transnazionali (LOGTRAINING). 1. Best practice per i centri di competenza logistica - LoCCs; 2. best practice per la fondazione di nuovi LoCCs e la integrazione di futuri LoCCs in ENLoCC; 3. best practice per la cooperazione volta a risolvere i problemi dei trasporti transnazionali; 4. creazione di LoCCs, una gamma di corsi formativi per logistica internazionale, e una piattaforma di informazioni sulla logistica europea; 5. la creazione di una rete sostenibile europea operativa ed aperta per la logistica dei trasporti; 6. il miglioramento del trasferimento di know-how e formazione in un campo chiave dell economia, specialmente per quanto riguarda la coesione dell UE; 7. aumento dell attenzione ai trasporti intermodali che contribuisce alla riduzione delle emissioni e della congestione del traffico.

175 E-PRODAT Migliori prassi in materia di protezione dei dati nei servizi regionali di e-government Area di programma: Sud Tipo di operazione: Progetti individuali Settore: Società dell Informazione Capofila: Agenzia per la Protezione dei Dati della Comunità di Madrid (ES) Contatti Capofila: Francisco José López Carmona, Durata: febbraio gennaio 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Comune di Bologna (IT); Università Rey Juan Carlos (ES); Associazione degli enti locali della Prefettura di Kavala (GR); Comune di Santa Cruz de Tenerife (ES); Regione Abruzzo (IT); Università di Patrasso (GR); Regione della Grecia Occidentale (GR); Ispettorato per la Protezione dei Dati dell Estonia (EE) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comune di Bologna Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Giovanni Farneti, giovanni.farneti@comune.bologna.it L enorme aumento dell utilizzo delle tecnologie dell informazione e delle telecomunicazioni (ICT) da parte degli enti locali e regionali e delle pubbliche amministrazioni all interno dell Unione Europea ha portato ad un significativo miglioramento della qualità dei servizi pubblici. Tuttavia, l uso di questi nuovi strumenti comporta un gran numero di rischi che dovrebbe essere valutato soprattutto quando interferisce con la sfera privata della vita dei cittadini Europei. Le ICT hanno un enorme capacità di acquisizione, elaborazione, immagazzinamento e trasmissione di dati personali. nei dipartimenti di egovernment nelle regioni e città partner, l introduzione di considerazioni sulla protezione dei dati personali in iniziative di certificazione di marchi di qualità/ egovernment e lo scambio di conoscenze ed esperienze fra i dipartimenti di egovernment addetti alla protezione dei dati personali dei partner e di paesi terzi. Lo strumento principale del progetto sarà il sito web, che è stato ideato come un osservatorio permanente delle migliori prassi in materia di protezione dei dati e di egovernment nelle regioni e città europee, per le quali saranno elaborate delle procedure di gestione. 175 INTERREG III C E-PRODAT intende promuove lo sviluppo e lo scambio di conoscenze ed esperienze fra le agenzie e gli altri enti pubblici riguardo alla protezione di dati personali utilizzati da governi e pubbliche amministrazioni per l erogazione di servizi pubblici, soprattutto mediante metodi di egovernment o via Internet, e si propone, inoltre, di redigere raccomandazioni per l adozione delle migliori prassi in questo campo. Fra i risultati attesi dal progetto si prevede il miglioramento degli standard di protezione di dati personali

176 E.R.E. Espace Rivière Europe Area di programma: Sud Tipo di operazione: Progetti individuali Settore: Ambiente Capofila: S.I.C.A.L.A - Associazione Intracomunale per la Pianificazione Territoriale dei Tributari della Loira (FR) Contatti Capofila: Etienne Fautrad, etienne.fautrad@ere-concept.com Durata: dicembre novembre 2007 Risorse finanziarie complessive: , 80 euro Partenariato: Associazione Intracomunale per la Protezione e la Gestione di Lamone (IT); Associazione Intracomunale per la Protezione e la Gestione del Somes (RO); Ufficio Forestale Nazionale di Cantal- Haute- Loire (FR) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Associazione Intracomunale per la Protezione e la Gestione di Lamone Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: , 69 euro Referente: Virginia Ravaioli, virginia@studiocoge.191.it 176 INTERREG III C La Direttiva Quadro Europea sull acqua stabilisce gli standard di qualità che dovranno essere raggiunti entro il Allo scopo di raggiungere tale obiettivo, quattro partner si sono impegnati a lavorare insieme per scambiare esperienze e know-how al fine di trovare delle soluzioni sostenibili e innovative ai problemi degli ambienti acquatici nei territori che sono ubicati a monte dei bacini fluviali - come quelli dei fiumi Loira, Somes e Lamone. Sarà adottata una metodologia sistematica per garantire una protezione complessiva delle risorse idriche a livello intracomunale nei bacini fluviali in oggetto. Gli obiettivi generali dello Spazio Fluviale Europeo - European River Space (ERE) - sono: 1. pervenire ad una migliore comprensione del concetto di sviluppo sostenibile nei territori interessati relativamente ad aspetti sociali, ambientali ed ecoturistici; 2. sensibilizzare i destinatari interessati relativamente all esigenza di tutela delle risorse idriche al fine di assicurare un utilizzo equo e sostenibile, soprattutto mediante l educazione e la conoscenza degli ambienti acquatici. 3. trasferire esperienze e soluzioni pratiche mediante delle azioni sperimentali innovative fra i partner. Il concetto alla base dello Spazio Fluviale Europeo (ERE) dovrebbe tradursi in una forte tendenza verso la tutela delle risorse idriche a monte dei corsi fluviali. 1. Promozione accordi fra i partner locali, svolgendo degli studi di fattibilità e mettendo a punto strumenti per lo sviluppo sostenibile locale e i processi decisionali; 2. realizzazione delle guide metodologiche, effettuando indagini e campagne di sensibilizzazione, organizzando delle azioni pilota, sperimentali, dei workshop ecologici e realizzando dei follow-up scientifici; 3. realizzazione dei prodotti di ecoturismo e offrire soluzioni al problema dell esclusione sociale; 4. scambio di buone pratiche e know-how fra esperti di ambiente, ecoturismo e inserimento sociale.

177 EURBEST European Union Regions Benchmarking, Economic Strategy Area di programma: Ovest Tipo di operazione: Progetti individuali Settore: Sviluppo Locale Capofila: Advantage West Midlands - Regional Development Agency for the West Midlands (UK) Contatti Capofila: Geoff Fletcher, geoffreyfletcher@advantagewm.co.uk Durata: luglio giugno 2006 Risorse finanziarie complessive: , 84 euro Partenariato: Technopol (BE); Centro di Sviluppo Regionale per il Commercio, l Industria & il Turismo dello Jutland Meridionale (DK); Agenzia per l Innovazione e il Trasferimento Tecnologico di Aachen (DE); Instituto de Apoio às Pequenas e Médias Empresas e ao Investimento (PT); Instituto de Fomento de Andalucìa (ES); Instituto Andaluz de Tecnologìa (ES); Sevilla Global (ES); Instituto Tecnologico delle Canarie (ES); Società di Sviluppo di Navarra (ES); IMPIVA - Instituto de la Mediana y Pequeña Industria Valenciana (ES); Società per la Promozione e la Riconversione Industriale (ES); Istituto per lo Sviluppo Economico del Principato delle Asturie (ES); Instituto de Fomento Region de Murcia (ES); Cebanor - Comité d Expansion Economique de Basse Normandie (FR); ASTER - Scienza Tecnologia Impresa (IT); Ervet - Emilia-Romagna Valorizzazione Economica Territorio SpA (IT); Centro Sviluppo Valle D Aosta (IT); Agenzia per lo Sviluppo Regionale (CZ); SIVA Società per lo Sviluppo Industriale della Norvegia (NO); Centro per lo Sviluppo Economico e Sociale (LT); Consiglio Regionale della Karelia del Nord (FI); Agenzia Svedese per lo Sviluppo delle Imprese (SE) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Ervet - Emilia-Romagna Valorizzazione Economica Territorio SpA; ASTER - Scienza Tecnologia Impresa Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: ERVET euro; ASTER euro Referente: ERVET, Roberta Dall Olio, rdall olio@ervet.it; ASTER, Valeria Bandini, valeria.bandini@aster.it Molti enti pubblici in Europa erogano servizi di supporto alle imprese per la valorizzazione economica del territorio. Tale supporto, solitamente erogato da Agenzie di Sviluppo Regionale, è molto importante per una conduzione efficace delle imprese. Che si traduca sotto forma di spin-out, mediante seed capital, d incubatori d imprese o di vera e propria assistenza per permettere alle PMI di esportare, tale sostegno si rivela essenziale al fine di garantire un sicuro successo alle imprese in un mondo come quello attuale, che è altamente competitivo. Le regioni di tutta Europa forniscono questo tipo di supporto a vari livelli e con diversi gradi di successo. Ma com è possibile migliorare la qualità del servizio senza effettuare benchmarking rispetto alle altre regioni europee? dei servizi di supporto alle imprese a livello regionale e sub-regionale. A partire da queste considerazioni, emerge poi la necessità di elaborare strumenti e meccanismi che permetteranno il trasferimento delle migliori prassi da una regione esemplare all altra nell ambito del progetto. Il progetto EURBEST rappresenta la continuazione di un precedente progetto realizzato nel quadro di EURADA che prevede la partecipazione di 14 regioni di tutta Europa. Il progetto EURBEST ha messo a punto nuovi strumenti, metodologie quali: l individuazione delle migliori prassi a livello regionale in Europa, il trasferimento delle migliori prassi fra le regioni. Le attività di progetto hanno previsto delle visite di studio e diffusione d informazioni mediante diversi mezzi e strumenti. 177 INTERREG III C L obiettivo principale di EURBEST consiste nell effettuare un benchmarking delle migliori prassi nell ambito

178 GROW Scegliere di crescere e di procedere a un attuazione congiunta dell Agenda di Lisbona e di Goteborg Area di programma: Ovest Tipo di operazione: Operazione Quadro Regionale Settore: Sviluppo Sostenibile Capofila: South East England Development Agency - SEEDA (UK) Contatti Capofila: Kathy Vuillame, kathyvuillame@seeda.co.uk Durata: gennaio dicembre 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Junta de Andalusia (ES); Provincia Noord-Brabant (NL); Marshal Office of the Malopolska Regione (PL) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Programmi e Intese, Relazioni Europee e Cooperazione Internazionale Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Maria Paola Dosi, mdosi@regione.emilia-romagna.it, ergrow@regione.emilia-romagna.it 178 INTERREG III C Le regioni con tassi relativamente alti di crescita devono affrontare alcune conseguenze negative del progresso, come la congestione dei trasporti, la pressione sul territorio, la carenza di competenze e spesso dei tassi irregolari di sviluppo, oltre alla presenza di aree svantaggiate. Allo scopo di raggiungere uno sviluppo sostenibile a livello regionale, che tenga conto allo stesso tempo delle esigenze sociali, ambientali ed economiche, le regioni hanno bisogno di delineare un approccio olistico e strategico che le metta in grado di far fronte a tali sfide, riuscendo così a raggiungere una crescita intelligente e sostenibile. Il programma GROW si propone di realizzare entro dicembre 2007 un quadro regionale e di sostenere fino a 25 progetti multinazionali, ognuno dei quali è mirato a promuovere una crescita economica equilibrata e influenzare le politiche future. Le regioni partner intendono costituire un partenariato strategico di lungo termine destinato a continuare la sua attività oltre la durata dei finanziamenti INTERREG e ad aprire nuovi canali per uno sviluppo sostenibile nelle regioni ad alta crescita. GROW intende individuare un set di buone pratiche che possono contribuire a raggiungere una crescita intelligente. Gli obiettivi generali riguardano tre ambiti di largo respiro: la valorizzazione dell ambiente e la promozione dell uso sostenibile delle risorse naturali (crescita ecologica); la valorizzazione dell innovazione, delle pratiche commerciali dinamiche e l economia della conoscenza (crescita industriale); il sostegno allo sviluppo di comunità sostenibili e l inclusione sociale (crescita inclusiva). Tali obiettivi sono mirati ad una implementazione congiunta da parte delle regioni partner delle agende di Lisbona e Goteborg.

179 HIDROSOURCE Gestione sostenibile delle risorse fluviali nell Europa Meridionale Area di programma: Sud Tipo di operazione: Progetti individuali Settore: Ambiente Capofila: Associazione Iberica delle Città del Fiume Duero - A.I.M.R.D (ES) Contatti Capofila: Jesús Rivas Rojo, aimrd@lagunadeduero.org Durata: aprile settembre 2006 Risorse finanziarie complessive: , 66 euro Partenariato: Provincia di Piacenza (IT); Consiglio Comunale di Miranda do Douro (PT); Consiglio Comunale di Laguna de Duero (ES) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Piacenza Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Vittorio Silva, v.silva@provincia.pc.it Il progetto HYDROSOURCE determina il quadro delle linee fondamentali d azione strategica in materia di gestione sostenibile delle risorse idriche fluviali delle regioni dell Europa meridionale. Si tratta di un progetto individuale nel quale sono coinvolti organismi pubblici uniti dalla necessità di individuare e adottare misure urgenti per sollecitare l avvio di una gestione congiunta delle risorse idriche, nonché per modificare le tendenze attuali di sovraconsumo, di inquinamento e di degrado degli ecosistemi acquatici. Gli obiettivi principali consistono nella creazione di una struttura di cooperazione duratura, la concretizzazione di un Programma Strategico di Azione per la gestione congiunta e lo sviluppo sostenibile delle risorse idriche fluviali dell Europa Meridionale (con diversi sottoprogrammi orizzontali e verticali), la creazione dell Istituto di Studi Fluviali Europei e la necessità di informare e sensibilizzare i cittadini e le imprese in merito alle buone pratiche per quanto concerne lo sfruttamento e l utilizzo delle risorse. L obiettivo primario del progetto consiste nello scambio di esperienze tra diversi organismi pubblici del Portogallo, della Spagna (fiume Duero) e dell Italia (fiume Po), circa i metodi di sviluppo delle attività in materia di gestione sostenibile congiunta delle risorse idriche fluviali. I risultati attesi saranno quelli derivanti dall applicazione delle attività individuali o collettive per ogni partner, la realizzazione di un Piano Congiunto di Sviluppo Sostenibile delle risorse idriche fluviali, l elaborazione di una struttura di cooperazione duratura, una guida delle buone pratiche, un sito internet, materiale di divulgazione, campagne di sensibilizzazione dei cittadini utilizzando i media ed i mezzi di informazione. Gli effetti della realizzazione del progetto saranno: sviluppo socioeconomico, creazioni di posti di lavoro per le donne e i giovani, aumento delle cooperazione interregionale e dello scambio culturale, miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini, valorizzazione dei diversi aspetti delle risorse fluviali, sviluppo delle nuove attività sostenibili (cultura, storia, turismo) e sviluppo delle attività individuali o collettive che permetteranno un utilizzo adeguato dell acqua fluviale nelle regioni di intervento. La verifica dei risultati attesi sarà realizzata attraverso una serie di indicatori: numero di attività, numero di posti di lavoro creati, numero dei bacini fluviali recuperati e qualità dell acqua. 179 INTERREG III C

180 ICNW Rete Comunale internazionale Area di programma: Est Tipo di operazione: Reti Settore: Sviluppo Locale Capofila: Associazione dei Comuni Austriaca (AT) Contatti Capofila: Robert Hink, Durata: gennaio dicembre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Associazione Nazionale dei Comuni della Repubblica di Bulgaria (BG); Consiglio delle Regioni e dei Comuni Europei - Sezione tedesca (DE); Consiglio Comunale di Granollers (ES); Provincia di Badajoz (ES); Comune di Aghios Stephanos (GR); Comune di Patrasso (GR); Osijek-Baranja County (HR); Città di Varazdin (HR); Associazione Nazionale Ungherese degli Enti Locali (HU); Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle regioni d Europa - AICCRE (IT); Comune di Casola Valsenio (IT); Associazione dei Comuni del Sud Tirolo (IT); Associazione dei Comuni Rurali della Lettonia (LV); Unione dei Comuni Rurali della Repubblica della Polonia (PL); Associazione dei Comuni della Romania (RO); Consiglio Comunale di Teleorman (RO); Local Development Agency Sora Ltd. (SI); Associazione della Regione di Karpaty (SK); Centro Regionale d Istruzione di Presov (SK) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comuni di Casola Valsenio, Castelbolognese e Riolo Terme Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Virginia Ravaioli, info@studiocoge.eu 180 INTERREG III C ICNW supporta il trasferimento di know-how ed assicura un compimento ottimale dei propri doveri da parte dei Comuni in un contesto di sviluppo dinamico. Le principali componenti di ICWN sono: 1. strategie di Sviluppo per i Comuni e di Piani Territoriali, supporto ai comuni rurali nella definizione di piani strategici e di pianificazione territoriale a livello locale e regionale come condizione necessaria per uno sviluppo sostenibile e per una efficiente realizzazione di infrastrutture comunali e di altre attività di sviluppo; 2. infrastrutture Comunali nei comuni rurali, supporto ai comuni rurali nello sviluppo e nella realizzazione di progetti infrastrutturali comunali, soprattutto nei nuovi paesi membri della UE e nei paesi candidati; 3. il Comune e l Economia nelle aree rurali, rafforzamento dell economia nei comuni e supporto alle PMI al fine di garantire e proteggere l occupazione e le strutture sociali nelle aree rurali. ll progetto mira a facilitare l accesso diretto alle informazioni ed alle esperienze più significative per evitare gli alti costi legati agli investimenti infrastrutturali e ai lavori di costruzione ed ampliamento necessari per le strutture organizzative a livello comunale e per garantire una veloce realizzazione degli stessi, soprattutto nelle aree rurali. Le attività progettuali, incentrate sulla comunicazione, la messa in rete degli attori e il trasferimento di know-how sono: 1. CNW Working Groups, che definiscono e analizzano i temi più rilevanti con il coinvolgimento di esperti transnazioanli. I risultati e le esperienze raggiunte nei workshop regionali saranno presentati nell ambito di una conferenza internazionale rivolta ad un pubblico transnazionale (i Partner di ICWN e i loro Comuni membri). I prodotti saranno disponibili nel sito del progetto e nel prodotto ICNW Knowledge Management (accessibile ai partner e ai membri registrati); 2. Knowledge Management System, che rappresenta uno strumento di comunicazione per un accesso facile e diretto alle informazioni ed alle esperienze più significative e che stimola la potenziale cooperazione tra i partner e tra gli esperti coinvolti.

181 INNOFIRE Cooperazione interregionale per lo sviluppo di cluster economici innovativi regionali Area di programma: Est Tipo di operazione: Reti Settore: Sviluppo Locale Capofila: TMG - Upper Austrian Technology and Marketing Company (AT) Contatti Capofila: Maximilian Kolmbauer, maximilian.kolmbauer@tmg.at Durata: luglio giugno 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Centro per l Innovazione e la Tecnologia (DE); Ervet - Emilia-Romagna Valorizzazione Economica Territorio SpA (IT); Wrexham County Borough Council (UK); Raciborz County Borough (PL); Camera di Commercio AGIL (DE); ACREO AB (SE); Fondazione per la Ricerca e la Tecnologia - Hellas (GR); Brussels Enterprise Agency (BE); RTC Nord (UK) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Ervet - Emilia-Romagna Valorizzazione Economica Territorio SpA Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: , 30 euro Referente: Paola Maccani, pmaccani@ervet.it 181 Negli ultimi anni la gestione proattiva dei cluster è diventata uno degli strumenti standard dello sviluppo regionale. E importante per la promozione dello sviluppo economico orientato alle tecnologie e per il sostegno alle piccole e medie imprese di fronte alle sfide della competizione globale. Tuttavia, gli approcci alla gestione dei cluster variano moltissimo da regione a regione e sussistono ancora delle lacune d informazioni in molte regioni. Il progetto INNOFIRE - INTERREGional Cooperation for Development of Innovative Regional Economic Clusters è stato ideato per sostenere i cluster locali e regionali esistenti e mettere in rete le iniziative attraverso la cooperazione strategica interregionale. Prendendo come esempio i cluster regionali nel settore dei presidi e delle tecnologie medicali, il Partenariato intende scambiare esperienze e avviare il trasferimento di know-how relativamente alle tecniche e agli strumenti per un efficace gestione dei cluster. INTERREG III C INNOFIRE intende sensibilizzare e aumentare la conoscenza sulla gestione dei cluster e sostenere le relative politiche nelle regioni che partecipano al progetto. I partner hanno delineato delle politiche di gestione proattiva di start-up di cluster e hanno migliorato l efficienza dei servizi di supporto esistenti. Fra le attività del progetto, possiamo annoverare l analisi e il benchmarking delle politiche e degli strumenti esistenti, nonché l elaborazione di nuove politiche e strumenti per la gestione dei cluster. Fra gli altri, i partner hanno messo a punto lo strumento web MediMap, ideato come strumento di supporto della comunicazione delle conoscenze disponibili nel campo delle tecnologie medicali e delle imprese del settore.

182 INTERMETREX Definizione e applicazione di pratiche di benchmarking alla pianificazione e allo sviluppo territoriale a livello metropolitano Area di programma: Ovest Tipo di operazione: Reti Settore: Sviluppo Locale Capofila: Glasgow & the Clyde Valley Structure Plan Joint Committee (UK) Contatti Capofila: Gravame Buchan, Grahame_Buchan@gcvcore.gov.uk; Wyllie Alastair, alastair.wyllie@eurometrex.org Durata: aprile ottobre 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: METREX - The Network of European Metropolitan Regions and Areas (UK); Greater London Authority (UK); Liverpool City Council (UK); South Coast Metropole (UK); Stuttgart Region (DE); Regione Emilia-Romagna (IT); Provincia di Napoli (IT); Regione Piemonte (IT); Regione Veneto (IT); Generalitat de Catalunya (ES); Junta de Andalucía (ES); Ayuntamiento de Sevilla (ES); Ayuntamiento de Granata (ES); Governo Basco (ES); Eurocity Basque Bayonnne-St Sebastain (ES); The Øresund Committee (DK); Città di Helsinki (FI); Stockholm County Council (SE); Organisation for Planning and Environmental Protection of Athens (GR); Org for the Master Plan Imp & Environmental Protection of Thessaloniki (GR); Metropolitan Area of Porto (PT); Regionalplanung Zürich und Umgebung (CH); Central Hungary Regional Development Agency (HU); City Development Department of Riga City Council (LV); Municipal Enterprise Vilniaus Planas (LT); Malta Environment and Planning Authority (MT); Comune di Nicosia (CY); Comune di Minsk (BY); Istituto di Sviluppo Urbano di Cracovia (PL); Comune di Szczecin (PL); Sofproect OGP (BG) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Claudio Tolomelli, ctolomelli@regione.emilia-romagna.it INTERREG III C La governance metropolitana costituisce uno degli strumenti principali per governare i profondi cambiamenti sociali ed economici in atto nelle metropoli europee, in cui si concentra il 60% della popolazione. Uno dei problemi più rilevanti è costituito dall efficacia di questo strumento e dalla sua capacità di rispondere in maniera adeguata e tempestiva alle sfide che oggi stanno di fronte alle città europee, e di perseguire gli obiettivi di uno sviluppo sostenibile. Le esperienze in corso in Europa a questo proposito sono molto diverse e la cooperazione fra enti pubblici appare essere uno dei migliori strumenti per facilitare lo scambio di best practice e migliorare il governo dei sistemi urbani. Il progetto InterMetrex mira a migliorare la governance metropolitana attraverso lo scambio di esperienze fra i partner e la messa a punto di linee guida per la pianificazione derivanti dalle migliori prassi sperimentate. Il progetto InterMetrex si basa sull applicazione a 32 aree metropolitane di un Practice Benchmark, attraverso i quali si è valutata l efficacia della pianificazione territoriale a livello metropolitano relativamente a: 1. competenze dell ente di pianificazione; 2. capacità della struttura tecnica e adeguatezza della metodologia; 3. procedure previste per l elaborazione e l attuazione del piano, fra cui la concertazione delle scelte e la partecipazione dei diversi attori coinvolti. InterMetrex si sviluppa attraverso due fasi successive comprese tra l aprile 2003 e l ottobre Nella prima fase si sono tenuti 9 workshop volti all applicazione degli indicatori ai principali strumenti di pianificazione delle aree metropolitane coinvolte. Uno di questi workshop si è tenuto a Bologna, organizzato dalla Regione Emilia- Romagna, in collaborazione con la Provincia di Bologna e ha visto l applicazione del Practice Benchmark al PTCP di Bologna; analoga attività di valutazione è stata condotta sugli strumenti di pianificazione degli altri partner del workshop.

183 IUWMM Integrated Urban Waste-Management Model Area di programma: Est Tipo di operazione: Progetti individuali Settore: Ambiente Capofila: Waste Association West Saxony (DE) Contatti Capofila: Holger Bauerfeind, Durata: aprile settembre 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Università di Bologna (IT); Comune di La Salle (IT); Lahti Science and Business Park Ltd (FI); Consiglio di Regionale di Päijät Häme (FI); Comune di Krakow (PL); AGH Università della Scienza e della Tecnologia di Cracovia (PL); Prefettura di Salonicco (GR); Azienda Municipalizzata per lo Sviluppo Sociale di Trikala (GR); Agenzia per l Energia e l Ambiente di Cova da Beira (PT); Città di Tallinn (ET); Norfolk County Council (UK); Amministrazione Regionale di Yambol (BG) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Patrizia Bianconi, pbianconi@regione.emilia-romagna.it Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Università di Bologna Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: non segnalato Con il conseguimento di maggiore ricchezza le società UE producono più rifiuti. Secondo le stime dell OCSE ogni cittadino UE genera 550 kg. di rifiuti solidi ogni anno e questo numero è destinato ad aumentare fino a 640 kg. entro il Per affrontare il problema dell aumento della produzione di rifiuti, i centri urbani devono predisporre dei sistemi efficaci di gestione dei Rifiuti Solidi Urbani (RSU), che non siano soltanto basati sulle nuove tecnologie innovative (es. nel settore del riciclaggio), ma che facciano anche uso di nuove forme e fonti di finanziamento e di nuovi approcci concettuali (es. modalità di estensione della responsabilità dei produttori e di coinvolgimento dei cittadini). La legislazione UE rappresenta certamente la spina dorsale a sostegno di tale processo, ma resta il fatto che l ulteriore sviluppo e attuazione di concetti di gestione dei RSU è affidato alla responsabilità degli enti locali e regionali. L obiettivo del progetto consiste nell elaborazione di un modello di buone pratiche finalizzato a trovare delle soluzioni ottimali di gestione integrata dei RSU. Lo scopo consiste nel fornire ai politici, ai pianificatori e ai decisori uno strumento operativo per facilitare la gestione dei RSU nel contesto delle politiche UE. Altrettanto importante sono la diffusione del concetto delle soluzioni ottimali di gestione integrata dei RSU e l adozione di buone pratiche e metodologie sistematiche, il networking di lungo termine fra i partner e le altri reti nazionali e comunitarie. I partner acquisiranno il know how per trarre vantaggio da: 1. soluzioni ottimali di gestione integrata dei RSU e dagli strumenti UE; 2. trasferimento di buone pratiche; 3. scambi interregionali sistematici per favorire un networking di lungo termine; 4. promozione di un approccio coerente per la gestione integrata dei RSU a livello UE, finalizzato a rafforzare lo sviluppo sostenibile in conformità al 6 EAP (Piano Europeo d Azione Ambientale); 5. miglioramento dell efficacia degli strumenti di gestione dei RSU; 6. maggiore partecipazione dei cittadini alla prevenzione dei RSU. 183 INTERREG III C

184 KN Reti della Conoscenza Area di programma: Ovest Tipo di operazione: Reti Settore: Sviluppo Locale Capofila: Comune di Almere (NL) Contatti Capofila: Kees Boer, Durata: febbraio dicembre 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Cergy Pontoise (FR); European New Towns Platform (BE); Centre Interdisciplinaire de Recherche (FR); Istituto per lo Sviluppo Urbano (PL); Consiglio Comunale di Granollers (ES); Harlow Council (UK); Consiglio Comunale di Val Maubée (FR); Comune di Tatabanya (HU); Comunità di Capelle aan den Ijssel (NL); Città di Vantaa (FI); Consiglio Comunale di Santa Cruz (ES); Comune di Rimini (IT); Consiglio Comunale di Sénart (FR); Regione della Grecia Occidentale (GR); Distretto II Budapest (HU); Comune di Marbella (ES); Comune di Gyöngyös (HU); Città di Szentendre (HU); The Interdisciplinary Centre for Comparative Research (AT); Comune di Nuoro (IT) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comune di Rimini Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Pietro Leoni, pietro.leoni@comune.rimini.it 184 INTERREG III C Quando si tratta di processi decisionali a livello locale, gli enti locali possono talvolta incontrare difficoltà nel coinvolgere la cittadinanza in tali processi. Si riscontra, inoltre, una forte carenza di strumenti e metodologie che gli enti pubblici potrebbero utilizzare per permettere ai cittadini di esprimere le loro esigenze ed opinioni, in modo da partecipare a pieno sia ai processi decisionali che alla definizione delle politiche che ne risultano. Dal punto di vista della governance locale, gli enti pubblici non soltanto sono lontani dalla cittadinanza ma lamentano anche la mancanza d interazione fra le diverse città ed istituzioni. Un maggiore coinvolgimento della popolazione locale sarebbe particolarmente vantaggioso in determinati ambiti politici, come i servizi pubblici e la disoccupazione. KN mira a creare una rete che fornirà gli strumenti e le metodologie atte a promuovere una maggiore partecipazione degli abitanti locali ai processi decisionali e alla definizione delle politiche. Tramite un semplice ed efficace sistema di scambio d informazioni, KN si propone di avvicinare gli enti locali alla cittadinanza per incoraggiare la formulazione di politiche locali più efficaci, in grado di rispondere meglio ai reali bisogni dei cittadini. KN intende realizzare dei sistemi di partecipazione più efficaci degli abitanti locali. Conseguentemente, i decisori saranno in grado di raccogliere maggiori informazioni da parte dei cittadini sulle questioni urbane e sociali per migliorare sia le politiche sia l ambiente sociale territoriale. Mediante workshop, incontri di studio, analisi dei risultati scientifici e di un database, KN ha dato vita ad una rete che permette ai partner di condividere informazioni, strumenti e soluzioni. Questa rete permette inoltre una maggiore diffusione di informazioni scientifiche, inerenti a tematiche quali la partecipazione locale, i servizi pubblici, le strutture sociali e lo sviluppo integrato, mettendole a disposizione di centri di ricerca e di altri soggetti interessati. KN è in grado d influenzare le politiche, soprattutto in ambiti, quali la disoccupazione, la violenza, l insicurezza e la riqualificazione di aree degradate.

185 LIGHT Portare alla luce il valore del patrimonio culturale Area di programma: Est Tipo di operazione: Progetti individuali Settore: Cultura - Società dell Informazione Capofila: Comune di Veria (GR) Contatti Capofila: Ioannis Trohopoulos, ioannis@libver.gr Durata: luglio settembre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Comune di Lisbona (PT); Bekes County Library (HU); Comune di Bologna (IT); Biblioteca della Contea di Rosklilde (DK) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comune di Bologna Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Raffaella Gentile, raffaella.gentile@comune.bologna.it Il progetto LIGHT è incentrato sulla promozione dei beni culturali e sul rafforzamento del loro contributo allo sviluppo regionale. Le regioni partecipanti al progetto stanno collaborando per trovare delle modalità innovative per dare maggiore visibilità e fruibilità ai beni culturali sia al grande pubblico sia a gruppi target specifici. Ciò rappresenta un punto di partenza per un ulteriore utilizzo delle risorse culturali a scopi d istruzione, ricerca e turismo. L obiettivo generale del progetto consiste nel facilitare l accesso del pubblico ai beni culturali mediante la creazione di una rete d istituzioni di rilievo, quali biblioteche, musei, archivi e siti d interesse culturale e la presentazione comune delle relative informazioni. Ciò permetterà di collegare i diversi patrimoni culturali detenuti dai diversi musei, archivi, biblioteche e siti d interesse culturale e di sostenere le biblioteche nello svolgimento della loro funzione educativa. dei diversi patrimoni culturali a scopi turistici ed educativi. Le attività progetto sono mirate alla realizzazione di un analisi comparata degli strumenti e metodi di sensibilizzazione finalizzati a rendere i beni culturali più visibili ed accessibili. I partner hanno individuato e specificato una gamma di servizi pilota, che vanno dalla realizzazione di portali dotati di single entry points, all accessibilità delle risorse culturali regionali, agli strumenti educativi di supporto per lo sviluppo delle competenze informatiche. Le applicazioni pilota si propongono di dimostrare i vantaggi di una gestione integrata ed efficace nella messa a disposizione al grande pubblico e ai singoli stakeholders delle risorse culturali e dei relativi servizi. 185 INTERREG III C Il progetto intende rafforzare le identità culturali delle regioni partecipanti al progetto, sensibilizzare il pubblico riguardo all importanza dei beni culturali e appoggiare le regioni nel favorire un migliore utilizzo

186 MO.DI Montagna Digitale - Rete telematica di servizi per i cittadini delle comunità montane Area di programma: Sud Tipo di operazione: Progetti individuali Settore: Società dell Informazione Capofila: TECLA - Associazione per la cooperazione interregionale locale ed europea (IT) Contatti Capofila: Mario Battello, teclait@tin.it Durata: aprile settembre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Provincia di Modena (IT); Provincia di Bergamo (IT); Provincia Autonoma di Trento (IT); Governo Provinciale di Huesca (ES); Foundation Business Incubator Centre (PL); Business Support Centre - Agenzia per lo Sviluppo Regionale di Gorenjska (SI) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Modena Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: , 63 euro Referente: Luigi Benedetti, benedetti.l@provincia.modena.it; Irene Calzolari, calzolari.i@provincia.modena.it 186 INTERREG III C Vi è un crescente interesse per le politiche d innovazione basate su applicazioni ICT come strumenti per la fornitura di servizi da parte delle pubbliche amministrazioni sia a livello nazionale che europeo. Tale interesse è particolarmente mirato ad aumentare l accessibilità di alcune zone, migliorando la qualità e la quantità di servizi pubblici e promuovendo il dialogo fra le istituzioni. Questa domanda appare essere particolarmente accentuata nelle zone più periferiche (come quelle montane) dove le barriere geografiche possono drasticamente ridurre l efficacia dell azione amministrativa, ostacolando la partecipazione attiva della popolazione alla vita pubblica. MODI intende studiare una strategia basata sugli strumenti tecnologici innovativi atti a ridurre gli svantaggi dovuti ai problemi d isolamento che riguardano le popolazioni che vivono in zone montane. Questa strategia è finalizzata a migliorare la comunicazione dei cittadini con gli enti pubblici, a fornire servizi più efficaci ai cittadini, a colmare la distanza fra la pubblica amministrazione e queste zone, facilitando, inoltre, gli scambi culturali fra le popolazioni delle comunità montane. 1. Interoperabilità dei sistemi informativi delle amministrazioni nelle zone in questione; 2. riduzione delle attività di contrasto (-15%); 3. riduzione dei tempi di attesa dei servizi on-line (-25%); 4. aumento della domanda di servizi pubblici nelle zone in questione (+25%) e della soddisfazione dell opinione pubblica riguardo ai sistemi erogati dalla pubblica amministrazione; 5. aumento del numero di cittadini in grado di accedere ad Internet (+15%); 6. sensibilizzazione delle comunità montane riguardo alle politiche di sostegno allo sviluppo regionale; 7. semplificazione degli iter amministrativi e aumento del dialogo interistituzionale; 8. riduzione del «digital divide» (e del gap culturale e umano); 9. diffusione di una nuova cultura secondo cui la pubblica amministrazione è vista come fornitore di servizi on-demand e in tempo reale.

187 NEAC Rete delle competenze automobilistiche in Europa Area di programma: Ovest Tipo di operazione: Reti Settore: Trasporti - Sviluppo Locale Capofila: Birmingham Chamber of Commerce and Industry (UK) Contatti Capofila: Kishor Pala, kpala@neac.eu.com Durata: gennaio dicembre 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Provincia di Reggio-Emilia (IT); Welsh Automotive Forum (UK); Università di Ljubljana (SI); Distretto Economico di Chemnitz-Zwickau (DE); Bács-Kiskun County Foundation for Enterprise Promotion in Hungary (HU); Instituto de la Mediana y Pequena Industria (ES); Ministero della Scienza e della Ricerca dello Stato del Nord-Reno (DE); Consiglio Regionale della Lorraine (FR); Ministero degli Affari e del Lavoro dello Stato della Sassonia Sachsen-Anhalt (DE); Ministero dello Sviluppo Economico, degli Investimenti e del Commercio di Samara (RU) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Reggio-Emilia Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Chiara Manicardi, c.manicardi@mbox.provincia.re.it In un mercato sempre più globalizzato e competitivo, il settore automobilistico deve continuamente lottare per adattare le proprie tecnologie alle mutevoli esigenze del mercato. Ciò vale non solo per i fornitori ma anche per l intero comparto produttivo. Le PMI regionali operanti nella filiera automobilistica hanno preso in esame diverse soluzioni alternative per affrontare tali sfide. Per molte Regioni, la costituzione di cluster specializzati per settori di competenza si sono rivelati la risposta giusta in grado di agire da interfaccia fra le strategie di sviluppo regionali e gli attori economici. Finora, nella maggior parte dei casi, tali sforzi sono stati intrapresi singolarmente da ogni Regione. Non è stata ancora approntata nessuna strategia interregionale a livello europeo che potrebbe aiutare le Regioni europee specializzate nel settore automobilistico a lavorare insieme per aumentare la propria competitività globale. Il progetto intende realizzare una piattaforma per mettere in grado le Regioni europee specializzate nel settore automobilistico di comprendere le competenze e le eccellenze che contraddistinguono l intera filiera nel più ampio contesto europeo. Mediante la creazione di approcci e strumenti comuni, NEAC si propone di migliorare la competitività regionale ed europea della filiera automobilistica. Il partenariato riunisce attori locali e regionali in una rete che è riconosciuta come attore a pieno titolo in rappresentanza del settore a livello europeo. Il partenariato NEAC è impegnato nell elaborazione di una metodologia standard che tutti i partners possono utilizzare per monitorare le proprie competenze e competitività. Il quadro fornito da NEAC permette alle regioni di collaborare per una piena comprensione della diversità e della distribuzione delle competenze nel settore automobilistico. Inoltre, NEAC incoraggia l elaborazione di nuovi strumenti e approcci comuni. La rete fornisce informazioni e aggiornamenti sulle potenzialità delle regioni europee specializzate nel settore automobilistico. Per le stesse Regioni, far parte di una rete significa avere un più facile accesso ai programmi europei, a conoscenze più approfondite sulle politiche regionali di sostegno del settore e l opportunità d influenzare la prossima generazione dei Fondi Strutturali UE. 187 INTERREG III C

188 ÖKOPROFIT Ökoprofit International Reti di Partenariato pubblico-privato per uno sviluppo sostenibile di politiche e società Area di programma: Est Tipo di operazione: Progetti individuali Settore: Ambiente - Sviluppo Sostenibile Capofila: Città di Graz (AT) Contatti Capofila: Claudia Arlak, claudia.arlak@stadt.graz.at Durata: febbraio settembre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Provincia di Modena (IT); Università di Modena e Reggio-Emilia (IT); Università Karl Franzens di Graz (AT); Comune di Maribor (SI); Università di Maribor (SI); Leibniz - Istituto per lo Sviluppo Ecologico e Regionale (DE); Università della Tecnologia di Czestochowa (PL); Comune di Pécs (HU); Università di Pécs (HU) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Modena; Università di Modena e Reggio-Emilia. Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Provincia di Modena euro; Università di Modena e Reggio-Emilia , 10 euro Referente: Provincia di Modena, Giovanni Rompianesi, rompianesi.g@provincia.modena.it; Università di Modena e Reggio-Emilia, Enrico Giovannetti, giovannetti.enrico@unimore.it 188 INTERREG III C ÖKOPROFIT INTERNATIONAL è un progetto finalizzato alla promozione dell eco-efficienza nelle aree urbane. ÖKOPROFIT è un modello di partenariato pubblicoprivato, messo a punto dalla Città di Graz, Austria, che mira a valorizzare l eco-efficienza attraverso l uso di tecnologie innovative integrate e la stretta collaborazione fra imprese, comunità e centri di know-how. Questo modello promuove la generazione di entrate economiche mediante misure ambientali ed è stato finora applicato in oltre 50 città europee. L obiettivo generale del progetto consiste nello scambio di esperienze e know-how fra i vecchi e i nuovi Stati Membri UE per sperimentare e sviluppare ulteriormente il concetto ÖKOPROFIT nelle Regioni confinanti. A questo scopo, il progetto intende stabilire una rete di partner ÖKOPROFIT provenienti sia dai vecchi che dai nuovi Stati Membri UE per scambiare know-how, ad esempio attraverso gemellaggi, ed esplorare nuove strade per scoprire ulteriori applicazioni del modello ÖKOPROFIT volte ad affrontare i problemi ambientali attualmente esistenti nelle diverse regioni. Il concetto ÖKOPROFIT sarà ulteriormente sperimentato e sviluppato nell ambito della rete delle città partecipanti al progetto. Sarà trasferito il know-how relativo al concetto ÖKOPROFIT, saranno elaborate e presentate soluzioni concrete ai problemi ambientali esistenti e sarà valorizzata la competitività delle Regioni partecipanti al progetto. Le attività previste sono mirate al trasferimento di conoscenze, di modelli di governance e delle più avanzate politiche ambientali urbane rivolte a gruppi target di enti pubblici e PMI. E stato delineato un quadro di molteplici attività comprendenti workshop, interventi di consulenza e premiazioni riguardanti tutte le Regioni partner per sostenere un efficace trasferimento di know-how e per sviluppare ulteriormente il concetto ÖKO- PROFIT. Le fasi di attuazione e monitoraggio sono realizzate mediante uno strumento di monitoraggio interregionale.

189 POLYMETREXPLUS Verso un Europa metropolitana policentrica Area di programma: Sud Tipo di operazione: Reti Settore: Sviluppo Locale Capofila: Generalitat de Catalunya - Institut d Estudis Territorials (ES) Contatti Capofila: Oscar Chamat, oscar.chamat@final.upf.es Durata: marzo novembre 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Diputación Provincial de Zaragoza (ES); Junta de Andalucia (ES); Regione Veneto (IT); Regione Emilia-Romagna (IT); Rotterdam Municipal Department of Urban Planning, Housing and Mobility (NL); Athens Planning and Environmental Protection Organisation (GR); Thessalonica Planning and Environmental Protection Organisation (GR); METREX - Network of European Regions and Metropolitan Areas (UK); Greater London Authority (UK); Glasgow and the Clyde Valley Structure Plan Joint Committee (UK); Verband Region Stuttgart (DE); Landeshaupstadt Dresden Stadsplanugsamt (DE); City of Stockholm, Administration of Urban Planning (SE); City of Helsinki (FI); Malta Environment and Planning Agency (MT); Municipality of Szczecin (PL); Cracow Institute of Urban Development (PL); Municipality of Sofia (BG) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: , 50 euro Referente: Claudio Tolomelli, ctolomelli@regione.emilia-romagna.it I riferimenti fondamentali del progetto PolyMetrexPlus sono l obiettivo dello Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo (SSSE) di un assetto territoriale dell Europa maggiormente equilibrato e policentrico, e gli studi di ESPON che analizzano il ruolo, la situazione e il potenziale delle aree urbane quali nodi di sviluppo policentrico. Obiettivo del progetto è il rafforzamento delle relazioni fra aree metropolitane, in un ottica di complementarità dei ruoli di ciascuna area e di cooperazione fra di esse. Si tratta, da un lato, di potenziare il ruolo delle aree metropolitane periferiche, accrescendone l integrazione, dall altro di diminuire la marginalità delle aree esterne dell UE migliorando l accessibilità ed i collegamenti con l area centrale. In particolare, il progetto intende intervenire con metodologie innovative attraverso l individuazione di una serie di attività pilota (RINA-Representative INTERREGional Networking Activities) che possano essere prese come riferimento per favorire uno sviluppo maggiormente equilibrato e policentrico. La prima fase del progetto si è fondata su di un approfondita ricognizione del posizionamento di ciascun partner all interno del quadro europeo. Ogni area metropolitana ha analizzato le relazioni che intrattiene con altre aree europee. I temi trattati sono stati i trasporti e le infrastrutture, l economia, il turismo, la cultura, gli aspetti demografici, nonché le strategie di lungo periodo che ogni area metropolitana intende mettere in campo per svolgere un ruolo più rilevante ed integrato all interno dell Europa allargata. I risultati di questo lavoro hanno portato all individuazione delle RINA ed alla definizione delle aree interessate e dei partner coinvolti. La Regione Emilia-Romagna è stata promotrice, insieme alla Regione Veneto, di due RINA riguardanti La visione territoriale dell area padano-veneta e Le relazioni euromediterranee che saranno sviluppate nel biennio La fase finale del progetto prevede l elaborazione di un Quadro per un Europa metropolitana policentrica, di un Piano d azione e di un Manuale di valutazione di buone prassi policentriche, e la loro diffusione sull intero territorio europeo. 189 INTERREG III C

190 PORT-NET Promozione della cooperazione interregionale delle strutture portuali e dei trasporti multimodali nella UE Area di programma: Nord Tipo di operazione: Reti Settore: Cooperazione Istituzionale - Trasporti Capofila: Free and Hanseatic City of Hamburg, Hamburg Port Authority (DE) Contatti Capofila: Matthias Ross, Matthias.Ross@hpa.hamburg.de Durata: gennaio dicembre 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Provincia di Alessandria (IT); Dorika E.E.I.G. (IT); GAL Appennino Genovese (IT); Antwerp Port Authority (BE); Elblag Sea Port Authority Co. Ltd. (PL); Authority of Szczecin and Swinoujscie Seaports (PL); Port of Hamina Ltd. (FI); Tendring District Council (UK); Kaliningrad Port Authorities (RU); Klaipeda State Seaport Authority (LT); Scandinavian Transport Center/Port of Koege (DK); Lübeck Business Development Corp. (DE); Seaport of Wismar (DE); Malta Maritime Authority (MT); Freeport of Riga Authority (LV); Comune di Souda (GR); Development Agency of Magnesia - ANEM S.A. (GR); Port of Tallinn (ET) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Rino Rosini, rrosini@regione.emilia-romagna.it 190 INTERREG III C I porti europei e le strutture di trasporto multimodale ad essi collegate sono costretti ad aumentare sempre più la loro efficienza operativa per adattare le infrastrutture amministrative e gestionali e nel contempo sensibilizzare il territorio regionale. Ciò è la conseguenza di un processo di deregolamentazione in atto, della crescente concorrenza e della necessità di passare dalla modalità di trasporto stradale a quella marittima, fluviale e ferroviaria, per motivi ambientali ed economici. Ma quali sono le strutture amministrative e le modalità di finanziamento delle infrastrutture più adeguate per soddisfare le esigenze future. PORT-NET mira ad individuare ed affrontare le principali sfide connesse al settore portuale europeo, al fine di creare migliori strutture operative e di sviluppare le capacità necessarie al raggiungimento di una piena integrazione regionale dei porti. Considerato il ruolo che i porti svolgono all interno del settore dei trasporti, il progetto punta a migliorare la qualità dei servizi portuali e ad incoraggiare le moderne strutture multimodali di trasporto terrestre e marittimo che risultano essere rispettose dell ambiente ed efficienti per quanto concerne i costi. Uno dei risultati progettuali è lo scambio tra i partner di progetto di buone prassi e know-how relativamente agli aspetti amministrativi, gestionali e finanziari dei contesti portuali, con un punto di attenzione alle politiche portuali della Comunità Europea. Il confronto messo in atto accresce la capacità delle autorità e delle amministrazioni portuali di realizzare strutture portuali moderne e di ridurre i rischi d investimento in questa fase di recessione che colpisce le regioni partner. Altri temi di scambio riguardano le moderne strutture multimodali nonché le tecniche e tecnologie portuali più avanzate, con un focus sulle sfide del trasporto marittimo di merci, sulla distribuzione del cargo su vie di trasporto terrestre e sull organizzazione dei centri logistici. L impatto del progetto è legato ad un innalzamento della qualità dei servizi portuali e ad una migliore qualificazione degli addetti del settore. L integrazione tra porti e persone (passeggeri, turisti, popolazione urbana) rappresenta un ulteriore aspetto di PORT-NET, che prevede l organizzazione di workshop, di visite di studio e di conferenze che vedono il coinvolgimento di esperti internazionali nonché la conduzione di studi del settore, tra cui un indagine di mercato sull impennata del traffico di passeggeri su imbarcazioni da crociera e sui traghetti in Europa.

191 REGIOCOM Valorizzazione interregionale delle politiche di promozione dei prodotti ortofrutticoli dell Europa Meridionale Area di programma: Sud Tipo di operazione: Progetti individuali Settore: Agricoltura - Sviluppo Sostenibile Capofila: AREFLH - Assemblée des Régions Européennes Fruitières, Légumières et Horticoles (FR) Contatti Capofila: Jacques Dasque, areflh@aquitaine.fr Durata: gennaio dicembre 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Regione Piemonte (IT); Regione di Andalusia (ES); Generalidad Catalana (ES); Regione di Murcia (ES); Comunidad Valenciana (ES); Consiglio Regionale di Aquitaine (FR); Consiglio Regionale di Languedoc-Roussillon (FR); Consiglio Regionale di Midi-Pyrénées (FR); Consiglio Regionale della Bassa Normandia (FR); Consiglio Regionale di Provenzia-Alpi-Costa Azzurra (FR); Consiglio Regionale di Rhône-Alpes (FR); Consiglio Regionale di Pays de Loire (FR); Consiglio Regionale di Limousin (FR) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Agricoltura Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Luciano Trentini, lutrentini@regione.emilia-romagna.it L orticoltura e la frutticoltura rappresentano il 15% dell intera produzione agricola europea. In un mercato sempre più planetario, tali prodotti sono sottoposti a pressioni elevate da parte di una concorrenza globale sempre più agguerrita. Il progetto si propone di contribuire a ridare competitività al settore, incentivando la valorizzazione delle produzioni orticole e frutticole dell area mediterranea, dove si concentra per buona parte tale attività e dove il perseguimento di una produzione di qualità può rappresentare l unica strada per l affermazione e il consolidamento di questi prodotti sul mercato internazionale. Il progetto prevede la promozione di scambi di esperienze e di iniziative comuni, anche attraverso la realizzazione di un sito web, che costituisce uno strumento di dialogo fra i partner e fornisce informazioni utili alla conoscenza e all aggiornamento del settore, per facilitare un offerta aggregata, una lavorazione e una presentazione accurate, l introduzione e lo sviluppo delle tecniche di avanguardia. 191 INTERREG III C Il progetto è finalizzato al rafforzamento delle organizzazioni di produttori e alla nascita di aggregazioni più ampie a livello transnazionale. A tale scopo, il progetto REGIOCOM si prefigge di potenziare le funzioni delle organizzazioni dei produttori, promuovere la creazione di organizzazioni di produttori nazionali e internazionali, facilitare l adesione di un socio a più organizzazioni di produttori con prodotti di diversa destinazione, diminuire gli oneri burocratici, favorire l eliminazione dei ritiri dal mercato, promuovere e difendere gli interessi comuni delle Regioni produttrici di frutta e ortaggi in Europa e stimolare la realizzazione di canali per la promozione e la commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli.

192 RESCUE Un sistema di supporto di risposta alle catastrofi, ai trasporti di emergenza e alle decisioni logistiche Area di programma: Est Tipo di operazione: Progetti individuali Settore: Ambiente - Protezione Civile Capofila: Regione della Macedonia Centrale (GR) Contatti Capofila: Thanasis Ziliaskopoulos, ziliasko@uth.gr Durata: gennaio dicembre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Emilia-Romagna (IT); Contea di Tolna (HU); Università della Tecnologia e dell Economia di Budapest (HU) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Stefano Vannini, svannini@regione.emilia-romagna.it 192 INTERREG III C L enorme progresso compiuto nelle tecnologie, nelle comunicazioni nell ultima decade fornisce una nuova opportunità per permettere alle regioni europee di condividere in modo effettivo le esperienze, di organizzare le conoscenze, di pianificare e di rispondere ai disastri naturali o causati dall uomo. Questo sforzo a livello multiregionale deve essere sistematico in modo da usufruire pienamente di questi progressi e fornire prodotti utili in questa direzione. L obiettivo principale del progetto è di sviluppare un Sistema di Supporto Decisionale integrato, che integri conoscenze di esperti e soluzioni tecnologiche per aiutare le regioni ad affrontare i disastri. Interventi finalizzati allo scambio di buone pratiche verranno organizzati su base strutturale in modo da garantire una certa continuità anche in seguito alla conclusione del progetto. Gli strumenti così come gli eventi saranno organizzati nella regione della Macedonia Centrale e di seguito resi disponibili a tutte le regioni UE attraverso la rete Internet, workshop dedicati, conferenze, pagine web, mostre e campagne informative che attraverso i media assicureranno una vasta diffusione dei risultati. Il progetto intende realizzare una mappatura relativa alle pratiche esistenti nelle Regioni, la storia dei disastri passati e le azioni di risposta, documentare i loro bisogni e sviluppare un protocollo di migliori prassi e competenze, oltre ad organizzare scambi sistematici di esperienze tra le Regioni, in modo che possano essere identificate strategie di successo e metodi comuni per la loro attivazione. RESCUE, inoltre, sviluppa moduli di formazione mirati per permettere alle Regioni di formare il personale addetto in ambienti simulati in base a particolari disastri che altre aree hanno già sperimentato. Complessivamente, il progetto consente di trasferire esperienze sui fallimenti e sui successi di altre Regioni e favorisce una migliore comprensione della natura e della complessità dei disastri, offrendo allo stesso tempo una risposta più efficace e veloce in caso di future calamità.

193 RUISNET Rete regionale per le strategie industriali e universitarie Area di programma: Sud Tipo di operazione: Reti Settore: Sviluppo Locale - Cooperazione Istituzionale Capofila: IMPIVA - Instituto de la Mediana y Pequeña Industria Valenciana (ES) Contatti Capofila: Ana Rotella, ana.botella@impiva.gva.es; Rafael Escamilla, rafael.escamilla@impiva.gva.es; Eduardo Viana, eduardo.viana@impiva.gva.es Durata: luglio giugno 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: SCIENTER s.c.r.l. - Ricerca e Innovazione per la Formazione (IT); ADEIT - Fondazione Universitaria di Valencia (ES); Camera di Commercio e dell Industria di Toulouse (FR); Università Tecnica di Dresda (DE); London South Bank University (UK); TecMinho - Associazione per lo Sviluppo Università-Impresa (PT); Hermia Business Development (FI); Donau Universität Krems (AT); Ostrava Science and Technology Park (CZ) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: SCIENTER s.c.r.l. - Ricerca e Innovazione per la Formazione Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: non segnalato Referente: Monica Turrini, scienter@scienter.org; mturrini@scienter.org. L importanza degli aspetti regionali nella collaborazione fra Università e imprese e la rilevanza di queste ultime per lo sviluppo regionale, il miglioramento, la promozione, il consolidamento delle relazioni e la collaborazione nell ambito regionale sono punti chiave ampiamente condivisi dai partner del progetto. Le informazioni e le esperienze elaborate dal progetto saranno reciprocamente condivise tra i diversi partner progettuali in maniera sistematica in modo da stabilire un processo di collaborazione efficace, confronti e scambi di esperienze e di orientamento. 1. Sottolineare e diffondere l importanza della collaborazione fra Università e imprese per lo sviluppo regionale a livello sociale e professionale; 2. trarre vantaggio dal patrimonio consolidato di esperienze (RIS/RITTS); 3. individuare le buone pratiche in grado di migliorare lo sviluppo regionale in tre settori selezionati: innovazione, PMI e territorio; formazione continua e mercato del lavoro; imprenditoria ed imprese tecnologiche; 4. creare un forum per l adozione di un approccio comune con un estesa partecipazione e diffusione dei modelli e dei sistemi di relazioni fra Università e imprese; creazione di un associazione finalizzata a dare continuità alle attività progettuali. L individuazione e l analisi delle buone pratiche secondo un approccio metodologico condiviso, la conduzione di incontri, gruppi di lavoro, seminari, convention consentirà di elaborare una comune visione delle relazioni esistenti fra al rete universitaria e le imprese nelle regioni partner. Il progetto prevede la costituzione di un osservatorio, e alla sua conclusione, sarà creata una comunità virtuale aperta al dialogo interregionale nonché ai vari ambiti professionali. Inoltre è prevista la costruzione e la gestione di un portale, la realizzazione di iniziative di promozione e comunicazione sui temi del progetto, l organizzazione del primo concorso europeo per la cooperazione fra Università e imprese. 193 INTERREG III C

194 SETRIC Sicurezza e fiducia nelle città Area di programma: Ovest Tipo di operazione: Reti Settore: Sviluppo Sostenibile Capofila: Città di Colonia (DE) Contatti Capofila: Albert Deistler, albert.deistler@stadt-koeln.de Durata: novembre ottobre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Comune di Bologna (IT); Comune di Siena (IT); Città di Praga (CZ); Comune di Naestved (DK); Città di Marsiglia (FR); Città di Parigi (FR); Centro per lo Studio dell Urbanistica, dei Trasporti e delle Infrastrutture Pubbliche (FR); Fraunhofer Institute for Applied Information Technology - FIT (DE) Sito Web: Ente territoriale della Regione Emilia-Romagna coinvolto: Comune di Bologna Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Nicoletta Ratini, nicoletta.ratini@comune.bologna.it 194 INTERREG III C Dopo l 11 settembre 2001 e i più recenti attacchi terroristici, il pericolo di disastri dolosi è diventato un tema che genera da un lato preoccupazione e dall altro consapevolezza nei governi e più in generale nella società. Al tempo stesso, la crescita di disastri naturali ha colpito molti paesi anche a causa di una non sufficiente attenzione alla sostenibilità nei processi di sviluppo. Ricercatori e politici hanno enfatizzato la necessità urgente sia di prevenire i disastri che di gestire le crisi. Il progetto SETRIC si occupa di costruire un approccio interregionale e intermunicipale a questo fenomeno, riconosciuto dalla Commissione come un tema di primaria importanza, riducendo sia la distanza fra ricerca e pratica, sia quella fra regioni e città. Il progetto è costituito da diverse fasi e si svilupperà attraverso l utilizzo di conferenze e seminari di lavoro. SETRIC si pone come principale obiettivo quello di costituire un forum delle città al fine di scambiare idee sulla prevenzione e la gestione di gravi emergenze, dando la possibilità ai vari partner di mettere a punto procedure adeguate e buone pratiche. Il progetto intende, inoltre, ideare un modello di procedure che servirà come base per stabilire alcune raccomandazioni comuni fra le città europee e fornire assistenza nella formazione di nuovi profili, come i futuri risk managers. Il progetto prevede la realizzazione di una serie d incontri, ognuno dei quali tratta nello specifico alcuni aspetti della prevenzione e della gestione delle crisi. I risultati che saranno ottenuti da ogni meeting saranno resi noti in un database accessibile a tutti i partner tramite il sito web. I partner potranno poi utilizzare il database come piattaforma per lo sviluppo congiunto di un modello per la prevenzione e la gestione delle emergenze. SETRIC s impegna inoltre a realizzare materiali pubblicitari, tra cui alcune newsletters informative, e a rendere disponibili i dati racoclti su un CD-ROM. Infine, il progetto intende elaborare delle raccomandazioni pratiche sulla gestione generale dei rischi nelle città europee e sulle modalità di formazione dei risk managers. Complessivamente, SETRIC si propone di realizzare un ampio trasferimento di conoscenze da una regione all altra e dagli organismi di ricerca agli enti amministrativi.

195 SPORT URBAN Sport e tempo libero: fattori di coesione sociale, sviluppo economico e riqualificazione urbana Area di programma: Sud Tipo di operazione: Reti Settore: Sviluppo Locale Capofila: Associazione SportUrban (FR) Contatti Capofila: Anne-Lise Fiard, annelisefiard@wanadoo.fr Durata: ottobre luglio 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Comune di Bologna (IT); Comune di L Aquila (IT); Regione Sardegna (IT); Comune di Trento (IT); Charleroi (BE); Città di Rostock (DE); South East Development Agency (IE); Vaulx en Velin (FR); Consiglio dell Isola della Gran Canaria (ES); Marbella (ES); Ente per i Trasporti Pubblici di Parigi (FR); Prefettura del Rhône (FR); Scuola Statale Nazionale dei Lavori Pubblici (FR); Consiglio di Seine St Denis (FR); Sport in Città (FR); Distretto II di Budapest (HU); Szentendre (HU); Tetuan (MA); Heerlen (NL); Emmen (NL); Lisbona (PT); Belfast (UK); Prefettura del Dodecanese (GR); Agenzia per lo Sviluppo Municipale di Patrasso (GR) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comune di Bologna Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Manuela Marsano, Manuela.Marsano@comune.bologna.it Considerate le sfide dell esclusione sociale e dell emarginazione territoriale, SPORT URBAN si propone di dare una risposta alle seguenti domande: è possibile promuovere l integrazione degli individui e la ricostruzione dei legami sociali mediante le attività di sport e tempo libero? Lo sviluppo economico può avvalersi della domanda indotta dal settore dello sport e del tempo libero? La riqualificazione urbana può essere sostenuta da politiche per la creazione o la trasformazione d infrastrutture sportive? L immagine di un quartiere, di una città o di un complesso urbano può essere valorizzata attraverso azioni di marketing territoriale basate sulla promozione delle politiche dello sport e del tempo libero? SPORT URBAN intende: 1. organizzare uno scambio di esperienze e buone prassi a supporto dell attuazione delle politiche dello sport e del tempo libero; 2. individuare e sperimentare delle pratiche mirate all integrazione dei fattori economici, sociali e urbani; 3. diffondere il know-how maturato dalla partnership, in quanto efficace strumento di supporto per i decisori; 4. sensibilizzare i decisori politici ed accrescre la professionalità degli enti tecnici preposti; Il trasferimento di know-how e competenze comporta un miglioramento delle pratiche locali di governance, misurata attraverso la capacità di riposta alle richieste sociali, ed una maggiore consapevolezza anche a livello tecnico delle esperienze europee. Inoltre, il processo attivato accresce il livello di qualificazione dei partner attraverso la realizzazione di interventi di formazione professionale mirati e implementa le politiche locali sui temi del progetto tramite l adozione di nuovi strumenti analitici di supporto. Per quel che concerne la riqualificazione urbana e lo sviluppo economico, SPORT URBAN sarà in grado d influenzare le politiche regionali fornendo un punto di vista esterno ai progetti locali, anche mettendo in luce dimensioni attualmente sottovalutate. Ciò dovrebbe tradursi in una valorizzazione delle politiche locali e regionali. Il progetto prevede la diffusione dei risultati ottenuti su scala europea. 195 INTERREG III C

196 SRN Uso efficace e destinazione mirata dei Fondi Strutturali e dei programmi di riqualificazione nelle aree sub-regionali Area di programma: Ovest Tipo di operazione: Reti Settore: Sviluppo Locale - Società dell Informazione Capofila: Bristol City Council (UK) Contatti Capofila: Paul Owens, paul_owens@bristol-city.gov.uk Durata: settembre agosto 2007 Risorse finanziarie complessive: , 73 euro Partenariato: Provincia di Modena (IT); SVIM - Sviluppo Marche SpA (IT); Langhe Monferrato Roero (IT); Unione degli Enti locali della Contea di Achaia (GR); Diputació de Barcelona (ES); Società di Sviluppo di Sante Cruz di Tenerife (ES); Lille Metropole Communauté Urbane (FR); Klaipeda - Agenzia per lo Sviluppo Regionale (LT); Città di Hranice (CZ); Cumbria County Council (UK); Città di Tampere (FI); Città di Turku (FI) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Modena Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: , 30 euro Referente: Tiziana Osio, osio.t@provincia.modena.it 196 INTERREG III C Il progetto SRN è stato ideato in quanto rete da utilizzare per scambiare e diffondere le buone prassi nell erogazione e nell uso dei Fondi Strutturali e di altri programmi di riqualificazione a livello sub-regionale. Attualmente, manca a livello europeo una rete con queste caratteristiche; esiste soltanto un gruppo pan-europeo, IQ-Net, impegnato nello scambio di esperienze relative alla gestione dei Fondi Strutturali, ma che si occupa solo delle regioni più grandi, che contano fra i tre e i sette milioni di abitanti. Ciò esclude le aree sub-regionali, che presentano una popolazione inferiore agli abitanti, come ad esempio le contee della Gran Bretagna, le province della Spagna o le regioni della Lettonia. La rete creta dal progetto interviene a supporto delle politiche e degli strumenti per lo sviluppo regionale e per la coesione in termini di aumentata efficacia oltre a operare per una sensibilizzazione delle politiche e delle pratiche comunitarie. SRN prevede la realizzazione di una guida sulle buone pratiche raccolte e la creazione di un sito web dedicato. Il progetto, inoltre, mette in atto una lettura e un analisi attenta dei programmi di riqualificazione in atto in altre città, della loro efficacia e dei loro modelli di riferimento, attraverso l attivazione di un processo di valutazione, di valorizzazione delle conoscenze, di definizione di protocolli sullo scambio di buone pratiche. SRN intende ottimizzare la gestione e l utilizzo dei programmi e dei Fondi Strutturali attraverso la creazione di un forum dedicato al confronto e allo scambio di esperienze tra i partner e all individuazione di buone prassi sui temi del progetto. La rete creata si propone di realizzare programmi in aree sub-regionali per andare incontro ai fabbisogni locali e per contribuire alla definizione di strategie regionali mirate.

197 SUVOT Turismo Sostenibile & Vocazionale Area di programma: Est Tipo di operazione: Progetti individuali Settore: Turismo Capofila: Provincia di Rimini (IT) Contatti Capofila: Antonio Gabellini, Enzo Finocchiaro, Durata: settembre dicembre 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Comune di Bologna (IT); Comunità Montana di Giovo (IT); Blackpool Borough Council (UK); El Legado Andalusì (ES); Kallithea - Rhodes Sustainability (GR); Ajuntament de Lloret de Mar (ES); Klaipeda University (LT); Mid-Sweden University (SE); ICLEI - Europeo Secretariat (DE) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Rimini; Comune di Bologna; Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Provincia di Rimini euro; Comune di Bologna euro Lo sviluppo del turismo e della sostenibilità ambientale possono rappresentare obiettivi conflittuali. Il successo di una meta turistica lo si misura normalmente sulla base del numero totale di pernottamenti effettuati dai turisti ma questa misura non tiene conto dell impatto ambientale che tale presenza comporta, come il traffico, il rumore, la produzione di rifiuti, il consumo energetico ed idrico. La mancanza di sostenibilità vale sia per le mete turistiche di massa sia per quelle aree caratterizzate da un settore turistico emergente. Sfruttando la «Rete delle Città per un Turismo Sostenibile» già esistente ed i risultati ottenuti dal precedente progetto, SUVOT intende individuare delle modalità efficaci per integrare la sostenibilità nelle politiche di sviluppo del turismo. Il progetto, inoltre, si propone di elaborare strategie volte a cogliere le nuove opportunità turistiche, quali il turismo vocazionale che si rivolge a soggetti con valori e interessi personali specifici. I risultati attesi dal progetto consistono in una maggiore consapevolezza e know-how da parte delle amministrazioni pubbliche locali sulle buone pratiche applicate allo sviluppo del turismo con un particolare accento sull integrazione degli aspetti della sostenibilità. Le attività previste dal progetto comprendono workshop sulle tematiche della sostenibilità, quali le tecniche per valutare la capacità di carico delle mete turistiche e le modalità per raggiungere dei comportamenti più ecosostenibili da parte dei turisti e dei tour operator. Sono previste numerose attività, fra cui l analisi delle caratteristiche ambientali delle aree interessate, l individuazione di mercati di nicchia, il lancio di piani di riqualificazione in mete turistiche fortemente sfruttate e la progettazione e la sperimentazione di nuovi concetti di turismo. I partners pubblicheranno i risultati conseguiti, compresi i vantaggi dell eco-label, dei sistemi di gestione ambientale e delle tecniche per valutare la capacità di carico delle mete turistiche in una «Guida alle Risorse della Conoscenza». 197 INTERREG III C

198 S3 Condivisione delle soluzioni sui Fondi Strutturali Area di programma: Est Tipo di operazione: Reti Settore: Sviluppo Locale - Cooperazione Istituzionale Capofila: Regione Emilia-Romagna (IT) Contatti Capofila: Luisa Rossi, lrossi@regione.emilia-romagna.it; INTERREGS3@regione.emilia-romagna.it Durata: settembre febbraio 2007 Risorse finanziarie complessive: , 22 euro Partenariato: Regione Campania (IT); Regione Lazio (IT); Finlombarda Ltd (IT); Ostrava - Agenzia per lo Sviluppo Regionale (CZ); Ufficio della Regione Autonoma di Kosice (SK); Agenzia per lo Sviluppo Regionale della Grande Pianura del Nord (HU); Comunidad de Madrid (ES); Generalitat de Cataluña (ES); Banca per lo Sviluppo della Sassonia-Anhalt (DE); Agenzia per lo Sviluppo Regionale di Ignalina (LT); Regione della Grecia Occidentale (GR); Centro per l Innovazione e lo Sviluppo delle Imprese E.C. della Grecia Occidentale (GR); Objective 1 Programme Directorate South Yorkshire (UK) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Attività Produttive, Commercio e Turismo Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: , 65 euro 198 INTERREG III C S3 intende valorizzare la cooperazione diretta fra le istituzioni regionali europee sui tipi di strumenti e metodi utilizzati per la programmazione e la gestione dei programmi di sviluppo locali che utilizzano i Fondi Strutturali UE. Sulla base di un attività di benchmarking, le Regioni possono presentare i propri strumenti più efficaci e i propri punti di forza e i partner possono imparare dalle esperienze reciproche. La rete intende facilitare la discussione e il confronto fra le Regioni UE sull individuazione delle diverse modalità di programmazione, la gestione e il monitoraggio dei programmi di Fondi Strutturali UE e la valutazione del valore aggiunto degli strumenti individuati. I risultati prevedono la condivisione delle esperienze e delle migliori prassi di messa in rete sui programmi di sviluppo regionale in vista della potenziale applicazione nel nuovo periodo di programmazione dei Fondi Strutturali e dell allargamento della UE. La messa in rete dei diversi soggetti permetterà di rafforzare e scambiare il know-how e le competenze. La messa in rete permetterà, inoltre, di diffondere le informazioni su tutto il territorio UE, raggiungendo anche le istituzioni regionali dei nuovi Stati Membri. Il progetto S3 mira a rafforzare gli strumenti utilizzati per l attuazione dei programmi dei Fondi Strutturali UE mediante lo scambio e la condivisione delle esperienze delle organizzazioni che sono attualmente impegnate nelle attività di progetto e quelle appartenenti ai nuovi stati membri UE. Il progetto ha lanciato un forum di discussione in cui le Autorità di Gestione e le Istituzioni Intermedie sia delle Regioni Obiettivo 1 e 2 possono scambiare le proprie esperienze e raggiungere consenso sulle migliori pratiche e competenze.

199 TELE MEDICINE La Tele-Medicina e le conseguenze dello sviluppo e della pianificazione urbana Area di programma: Ovest Tipo di operazione: Progetti individuali Settore: Società dell Informazione - Politiche Sociali Capofila: Città di Eindhoven (NL) Contatti Capofila: Ron Pullen, r.pullen@eindhoven.nl Durata: gennaio dicembre 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Comune di Bologna (IT); GAL Appennino Genovese (IT); Southampton City Primary Care Trust (UK); Città dell Aia (NL); Fundation Ciudad de Viladecans (ES); Servizio Sanitario Pubblico Regionale delle Isole Baleari (ES) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comune di Bologna Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Nicoletta Ratini, nicoletta.ratini@comune.bologna.it Nel Terzo Rapporto sulla Coesione, la Commissione Europea ha indicato l invecchiamento della popolazione in Europa come una delle principali preoccupazioni dell avvenire. Una delle conseguenze di questo fenomeno consiste nell aumento della domanda di assistenza sanitaria con un incremento della pressione sui sistemi sanitari, già oberati a causa dell elevato numero di soggetti affetti da malattie croniche o disabilità fisiche. Inoltre, il numero di soggetti al di sopra dell età pensionabile in Europa è destinato ad aumentare del 40% entro il I servizi di assistenza medica e sanitaria primaria, compresa l assistenza erogata dai medici di base, dai farmacisti, i servizi di assistenza sociosanitaria domiciliare, i servizi ospedalieri e le prestazioni fornite da assistenti sociali dovranno adattarsi ai nuovi bisogni, per soddisfare la domanda crescente in termini di erogazione e pianificazione, soprattutto nelle aree urbane. Le strategie di sviluppo a livello nazionale, regionale e locale dovranno tenere in considerazione ed adattarsi a queste nuove esigenze derivanti dall invecchiamento della popolazione e, allo stesso tempo, dovranno essere promosse delle politiche attive che tengano conto di tali conseguenze. Gli obiettivi generali di TELE MEDICINE consistono nell analizzare gli effetti e le opportunità per la pianificazione locale dei servizi di assistenza medica e sanitaria e delle infrastrutture nelle aree urbane, incoraggiando delle soluzioni ICT-based (wireless), più efficienti e innovative, applicate all assistenza sanitaria e medica domiciliare. TELE MEDICINE si propone di creare un sistema efficiente e testato e un modello di assistenza medica e sanitaria innovativa nelle aree urbane. Esperti e politici di tutta Europa sa di servizi sanitari, come gli anziani ei soggetti affetti da malattie croniche o disabilità fisiche, TELE MEDICINE intende individuare e sperimentare delle soluzioni ICT volte a migliorare la qualità di vita di questi individui. Inoltre, il progetto contribuisce alla creazione di un sistema sanitario organizzato in maniera più efficiente e conveniente in ambito urbano. 199 INTERREG III C

200 TRATOKI Toolkit Transregionale per le micro imprese Area di programma: Est Tipo di operazione: Progetti individuali Settore: Sviluppo Sostenibile Capofila: Investitionsbank Berlin (DE) Contatti Capofila: Thomas Hüttich, Durata: gennaio dicembre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: SIPRO Agenzia per lo Sviluppo - Ferrara (IT); Vienna Business Agency (AT); Business Innovation Centre di Spisska Nova Ves (SK); CPEM Marseilles - Centre de Promotion de l Emploi par la Micro-Entreprise (FR); Fondazione per la Promozione delle Imprese della Contea di Zala (HU); Scuola della Pubblica Amministrazione di Malopolska (PL); Bidasoa activa - Agencia de desarrollo del Bidasoa (ES); Yorkshire Enterprise Ltd. (UK) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: SIPRO Agenzia per lo Sviluppo - Ferrara Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Caterina Brancaleoni, caterina.brancaleoni@siproferrara.com 200 INTERREG III C Le PMI rappresentano circa i due terzi dell occupazione totale nell Unione Europea, di cui la metà è composta da micro-imprese. Le micro-imprese sono una fonte preziosa di creazione di posti di lavoro, crescita, sviluppo locale, creazione di competenze e servizi, e principale stimolo dello spirito imprenditoriale. Tuttavia, fra i numerosi problemi e rischi che devono essere affrontati dalle micro-imprese, vi è l accesso inadeguato alle risorse finanziarie e ai servizi di supporto, che rappresenta la principale criticità. Nell ambito del financial engineering, la UE sostiene l uso innovativo dei Fondi Strutturali per il finanziamento mediante capitale di rischio, come i micro-crediti, per colmare una lacuna finanziaria crescente che riguarda soprattutto le start-up e le micro-imprese, che non hanno accesso ai prestiti bancari convenzionali. Il progetto persegue come obiettivi principali, la promozione della creazione di posti di lavoro, lo sviluppo sostenibile regionale, la coesione sociale e l imprenditorialità, migliorando, ampliando e innovando strumenti, programmi e approcci politici da parte delle regioni partner nel sostegno fornito alle micro-imprese e alle nuove start-up. I partner intendono trasferire gli strumenti ideati e i risultati conseguiti dal presente progetto, e di elaborare nuovi approcci con un impatto tangibile per tutti i partner. Una particolare attenzione sarà data all accesso alle risorse finanziarie e alle misure di supporto e accompagnamento alle imprese. I risultati attesi dal progetto consistono nel trasferimento e nella creazione di strumenti e approcci comuni a sostegno delle micro-imprese. Ciò porterà all elaborazione di nuovi programmi di sostegno efficaci e innovativi in ogni singola regione aderente al progetto, e all ampliamento dell accesso a tali strumenti da parte degli imprenditori. Fra le attività previste, saranno organizzati workshop per raccogliere e analizzare le buone pratiche concrete esistenti, dei progetti dimostrativi locali per la sperimentazione della trasferibilità e lo sviluppo di tool kit interregionali. Inoltre, il progetto offrirà un valore aggiunto agli interventi dei Fondi Strutturali nel prossimo periodo di programmazione, promuovendo l uso innovativo dei fondi FESR per la predisposizione di programmi di finanziamento.

201 UNDERSTAND Regioni europee rivolte all adozione di indicatori standard per il benchmarking della Società dell Informazione Area di programma: Est Tipo di operazione: Progetti individuali Settore: Società dell Informazione Capofila: Regione Emilia-Romagna (IT) Contatti Capofila: Sandra Lotti, Durata: febbraio ottobre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: CSP s.c.a.r.l. (IT); Aquitaine Europa Communication (FR); Hessen Agentur (DE); Marshal Office of the Wielkopolska Voivodship (PL); Yorkshire Forward (UK); ISEU - Europeo Business Management School, University of Wales (UK); IBIT- Balearic Islands Technology Foundation (ES); OVSI Foundation - Valencian Office for the Information Society (ES); Associazione di enti locali della Contea di Vasternorrland (SE); Regione Toscana (IT); Regione Puglia (IT) Sito Web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Organizzazione, Sistemi informativi e Telematica Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro UNDERSTAND parte dalla convinzione che il benchmarking regionale per la Società dell Informazione a supporto dello sviluppo sociale ed economico regionale sia una priorità urgente. I partner regionali iniziarono il loro lavoro nel 2003, discutendo e condividendo i dati delle loro indagini. Questo sforzo ha mostrato che la condivisione dei dati ex-post non è sufficiente per il confronto: le regioni devono condividere fin dall inizio la stessa metodologia. Per questa ragione, i partner regionali definirono un Memorandum di Cooperazione nel quale si accordavano per lavorare alla ricerca di indicatori comuni, dati e metodologie condivisi. L intero processo fu promosso e coordinato dalla Regione Emilia-Romagna in stretta collaborazione con eris@. UNDERSTAND aspira a costruire strumenti che permettano facilmente il coinvolgimento di altre regioni. dell informazione a livello regionale; la definizione di un set di indicatori comuni e di metodologie, per la misurazione di quattro principali ambiti di sviluppo della società dell informazione (utilizzo di internet da parte di pubblica amministrazione, imprese, famiglie/cittadini; infrastrutture a banda larga); la creazione di una rete di regioni che individuino un modello di riferimento per il benchmark dello sviluppo della società dell informazione e forniscano ai policy makers regionali un supporto concreto al processo decisionale; la raccolta di dati su cui basarsi per rilevare come e perché alcune regioni ottengano risultati migliori di altre; la diffusione di linee guida per definire uno standard comune di indicatori regionali per la società dell informazione; la creazione di una prospettiva regionale sul benchmark della società dell informazione in Europa; la progettazione e la realizzazione di un database trans-regionale per l aggiornamento degli indicatori. 201 INTERREG III C I principali obiettivi di UNDERSTAND sono il confronto dello sviluppo regionale della società dell informazione attraverso la definizione e l applicazione di un set di indicatori regionali comuni, che permetteranno ai policy makers regionali di comprendere meglio come indirizzare le risorse finanziarie per lo sviluppo regionale della società dell informazione. Obiettivi specifici del progetto sono: l analisi dello stato dell arte in materia di indicatori per la società I principali output di UNDERSTAND sono: 1. il benchmarking tool-kit, un set metodologico comune completo di 4 metodologie sulle 4 aree d indagine; 2. un database on line per raccogliere ed analizzare i dati regionali; 3. almeno 2 rilevazioni all anno per ciascuna regione; 4. conferenze internazionali e il sito web ufficiale.

202 U.TDR Union des Terres De Rivières Area di programma: Sud Tipo di operazione: Reti Settore: Ambiente - Sviluppo Sostenibile Capofila: Association Union des Terres de Rivières (FR) Contatti Capofila: Richard Fenollo, TERRE-DE-RIVIERES@wanadoo.fr Durata: dicembre novembre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Università di Ferrara (IT); DPTU - Università di Roma La Sapienza (IT); Association of River Trusts - A.R.T. (UK); Associacion Iberica de Municipios ribereños del Duero - A.I.M.R.D. (ES); Ajuntament de Tortosa (ES); Mairie de Saint Mammès (FR); Development Association of North East Frontier Communes (PT); Associazione Comunale di SOSNA (SK); Agenzia Comunale per lo Sviluppo Sociale di Trikala - D.E.K.A. (GR); Consiglio Comunale di Rakoczifalva (HU); Instituto Universitario de Urbanistica de la Universidad de Valladolid (ES); DUAOT - Universidad Politecnica de Madrid (ES); Università della Scienza e della Tecnologia AGH (PL); Istituto Politecnico di Branco (PT); Università di Dortmund (DE); Associazione Storica di Douro (PT); Istituto Politecnico Tomar (PT); Associazione per lo Sviluppo dell Extremadura di Douro (PT); Associazione per lo Sviluppo di Progetti Culturali, Sociali ed Economici (PT); Syndicat Intercommunal de Protection des Berges de l Adour Maritime et Affluents (FR); Ecole d Architecture de Toulouse-Equipe - PvP Group (FR); Ayuntamiento de Torrelavega (ES); Asociacion IDEM (ES) Sito Web: Ente territoriale della Regione Emilia-Romagna coinvolto: Università di Ferrara Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Marilena Leis, lsm@unife.it 202 INTERREG III C La gestione sostenibile di fiumi e risorse idriche richiede una cooperazione che trascende i confini amministrativi, culturali e geografici. Pertanto, una rete di partner di diversi paesi europei è stata costituita a partire da un Associazione di gruppi locali nella regione francese dell Aquitania, allo scopo di promuovere la cooperazione. Ed è in questo contesto che si inserisce il progetto al fine di costruire una rete di cooperazione transnazionale. Date le difficoltà degli amministratori e dei politici locali di realizzare in termini concreti una cooperazione transnazionale, a causa di questioni di viaggio, tempo, mancanza di informazioni, barriere linguistiche, ecc., i partner hanno optato per la videoconferenza come strumento di comunicazione. 3. favorire la partecipazione dei cittadini alla costruzione dell Europa, attraverso la realizzazione di una cooperazione transnazionale secondo un approccio di tipo bottom-up; 4. creare di un gruppo di studio sulle acque per fornire un supporto scientifico e una struttura di formazione per politici e specialisti; 5. realizzare un inventario delle pratiche e delle azioni intraprese nelle Regioni aderenti al progetto; 6. realizzare incontri fra specialisti e politici locali nell ambito di un progetto di cooperazione transnazionale volto alla promozione di scambi e ad azioni di sensibilizzazione; 7. diffondere know-how e formazione. 1. Favorire la tutela ambientale e l adozione di un approccio economico, culturale e sociale nei confronti dell acqua, in quanto risorsa e patrimonio; 2. favorire l adattamento della Pianificazione Territoriale affinché tenga conto della gestione delle risorse idriche; 1. Sviluppo di una cooperazione transnazionale fra leader politici regionali locali ed europei finalizzata alla formulazione di politiche e tecniche di gestione comuni della rete; 2. analisi dei problemi e dei progetti comuni in vista di azioni comuni da intraprendere nell ambito di altri programmi comunitari; 3. elaborazione di una politica per la comunicazione transnazionale.

203 URBE VIVA Realizzazione di nuovi modelli per la rivitalizzazione economica dei centri urbani Area di programma: Est Tipo di operazione: Progetti individuali Settore: Sviluppo Locale Capofila: Comune di Padova (IT) Contatti Capofila: Raffaella Michelon, Durata: ottobre settembre 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Comune di Bologna (IT); AICCRE - Associazione Italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d Europa (IT); Comune di Modena (IT); Azienda Municipalizzata per la pianificazione & lo sviluppo di Patrasso (GR); Società per lo Sviluppo del Comune di Santa Cruz de Tenerife (ES); Câmara Municipal de Coimbra (PT) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Comune di Bologna; Comune di Modena Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Comune di Bologna euro; Comune di Modena , 50 euro Referente: Comune di Bologna, Arianna Morelli, arianna.morelli@comune.bologna.it; Camilla Broccoli, camilla.broccoli@comune.bologna.it; Comune di Modena, Ludovica Cottica, ludovica.cottica@comune.modena.it Il declino o la perdita di attrattività dei centri urbani è un problema comune affrontato dal partenariato URBE VIVA. Il declino è dovuto ad una serie di fattori socioeconomici, tra i quali il più visibile è l aumento del numero dei centri commerciali periferici. Per far fronte a tale questione, è necessario adottare degli approcci integrati già sperimentati in altri paesi, come in Gran Bretagna, Svezia, Belgio o Francia, finalizzati all armonizzazione degli interventi strutturali, economici, ambientali e culturali in una politica coerente, comprendente soluzioni personalizzate per la gestione dei centri urbani e alla costituzione di partenariati fra enti pubblici e privati responsabili del coordinamento dell attuazione di tali misure. La rete si propone di favorire la sensibilizzazione e diffusione delle conoscenze su strategie e strumenti efficaci per lo sviluppo urbano, con particolare riferimento alla gestione dei centri urbani e alle metodologie di valutazione di strumenti e politiche per lo sviluppo urbano. Sostiene la creazione di partenariati pubblici/privati e forme di urbanistica negoziata e partecipata nelle aree urbane aderenti alla rete. Le attività previste dal progetto prevedono l analisi delle esperienze dei partner e la raccolta delle migliori prassi internazionali, la messa a punto di metodi comuni di analisi delle aree partner e l elaborazione di modelli operativi comuni per una gestione urbana coordinata. 203 INTERREG III C La rete URBE VIVA intende sensibilizzare gli enti pubblici a livello locale, regionale e nazionale sulle possibilità di valorizzazione dello sviluppo economico urbano. In particolare, il progetto mira ad individuare metodi per l analisi delle aree urbane, valutandone i punti di forza e di debolezza e individuando le misure adeguate per contrastare il degrado dei centri urbani e creare dei partenariati fra enti pubblici e privati stabili nonché delle forme di urbanistica negoziata e partecipata.

204 WELHOPS Politiche per l edilizia protetta per gli anziani Area di programma: Est Tipo di operazione: Progetti individuali Settore: Politiche Sociali Capofila: Ervet - Emilia-Romagna Valorizzazione Economica Territorio SpA (IT) Contatti Capofila: Claudia Ferrigno, cef@ervet.it Durata: aprile settembre 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Istituto di Tecnologia di Blekinge (SE); Federazione dei Comuni, delle Regioni e delle Province di Aragona (ES); Brighton & Hove Council Directorate of Housing & City Support (UK); Comune di Györ (HU); Agenzia per lo Sviluppo Regionale di Siauliai (LT) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Ervet - Emilia-Romagna Valorizzazione Economica Territorio SpA Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro 204 INTERREG III C L Unione Europea si trova di fronte a cambiamenti demografici senza precedenti che avranno un forte impatto sulla società e l economia. Un importante fattore alla base di questi cambiamenti demografici è l aspettativa di vita più lunga della popolazione. Le condizioni di salute migliori delle giovani generazioni fanno sperare che la popolazione anziana del futuro possa restare autosufficiente e rimanere a vivere nelle proprie case più a lungo, una tendenza già attualmente visibile. Se la necessità di un assistenza intensiva sarà tendenzialmente concentrata nell ultimo periodo di vita, le città e le regioni della UE devono approntare delle politiche e dei servizi sociali e di edilizia per gli anziani che offrano loro la possibilità di vivere nelle proprie abitazioni. Il progetto WELHOPS intende promuovere migliori condizioni di vita e residenziali per gli anziani nell Unione Europea. In particolare, si propone di raccogliere dati ed effettuare un benchmarking fra le diverse esperienze regionali, individuando e trasferendo le buone pratiche e definendo le linee guida per la pianificazione urbanistica e realizzando dei progetti di edilizia per gli anziani che saranno sperimentati in una serie di attività pilota. WELHOPS prevede di raggiungere una maggiore efficienza e un migliore know-how nel settore dell edilizia per gli anziani nelle regioni partner. Infatti, politiche più efficienti sostengono l autonomia e promuovono una migliore qualità di vita nel contesto urbano. La creazione di una rete europea di esperti e attori locali assicura coerenza e promuove la comunicazione, la formazione, il coordinamento e la condivisione delle esperienze fra partners e anche fra regioni non aderenti al progetto. Le attività prevedono la conduzione di diagnosi regionali per analizzare la situazione degli sviluppi nel settore dell edilizia per gli anziani nelle regioni aderenti al progetto. I partner definiscono un nuovo Modello di Welfare ed elaborano delle linee guida comuni per la costruzione di residenze per gli anziani economicamente sostenibili. Inoltre, i partner sono impegnati nello sviluppo di una serie di progetti pilota per applicare il nuovo Modello adattandolo alle diverse esigenze territoriali, sociali, legislativi e regionali.

205 WINEPLAN Metodologie per le Pubbliche Amministrazioni e le Agenzie per lo Sviluppo Locale per una gestione sostenibile e coordinata delle regioni vitivinicole Area di programma: Est Tipo di operazione: Progetti individuali Settore: Turismo - Sviluppo Locale Capofila: Provincia di Forlì-Cesena (IT) Contatti Capofila: Paolo Bonini, paolo.bonini@provincia.fc.it Durata: febbraio gennaio 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Provincia di Ravenna (IT); District of Rheingau-Taunus (DE); Fondazione per lo Sviluppo delle Imprese del Comune di Tolna (HU); Niederösterreich Werbung GmbH (AT) Sito Web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: Provincia di Forlì-Cesena; Provincia di Ravenna Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: Provincia di Forlì-Cesena euro; Provincia di Ravenna euro Il progetto WINEPLAN intende dotare le pubbliche amministrazioni e le agenzie delle regioni vitivinicole di nuovi approcci strategici volti allo sviluppo regionale, che tengano conto di concetti chiave, quali: lo sviluppo sostenibile, la tutela del paesaggio, la gestione della qualità, opportunità alternative di reddito, il coinvolgimento degli stakeholder, una buona governance, le identità regionali e un marketing territoriale innovativo. Il progetto WINEPLAN si pone l obiettivo generale di scambiare e diffondere metodologie innovative per una gestione regionale integrata a supporto delle politiche di sviluppo sostenibile nelle regioni vitivinicole. Gli obiettivi specifici comprendono: l elaborazione, l attuazione e il miglioramento di nuove e più efficaci strategie di sviluppo, politiche ed azioni, nonché misure mirate per le PMI operanti nel settore vitivinicolo e turistico, l ideazione e il miglioramento di strategie di comunicazione e promozione ed azioni pilota. I risultati previsti dal progetto sono: il conseguimento di un maggiore livello di know-how nelle regioni partner, un Partenariato più efficace e un migliore coordinamento fra il settore pubblico e privato. Il progetto si propone di rafforzare la capacità delle Regioni partner di migliorare la gestione della qualità, di tutelare il proprio patrimonio culturale, di progettare e realizzare un immagine attraente basata sulla produzione vitivinicola e sul turismo. Le attività previste dal progetto comprendono l organizzazione di workshop e conferenze per lo scambio di esperienze e la diffusione delle buone pratiche nella gestione del patrimonio culturale, facendo riferimento, in particolare, all esperienza realizzata nell area di Wachau in Austria, un sito dichiarato parte del patrimonio culturale dell umanità dell ONU, che si è distinto per la messa a punto e il marketing di offerte turistiche e di valorizzazione dei prodotti tipici locali. Il partenariato ha inoltre stabilito un calendario d incontri fra gli stakeholder locali per la realizzazione di linee guida politiche comuni. 205 INTERREG III C

206 Programma INTERACT Elenco progetti ALSO REACT INTERACT 206

207 ALSO Achievement of Lisbon and Gothenburg Strategy Objectives by INTERREG Settore: Sviluppo Locale - Cooperazione Istituzionale Capofila: Regione Marche Contatti Capofila: Sergio Bozzi, sergio.bozzi@regione.marche.it Durata: giugno giugno 2007 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Marche (IT); Sviluppo Marche SPA (IT); ERVET - Emilia-Romagna Valorizzazione Economica del Territorio S.p.a. (IT); Central European Initiative, Associazione For the South Great Plain (HU); Ministero Bulgaro dello Sviluppo Regionale e dei Lavori Pubblici (BG); Regional Council of South-West Finland (FI); Regional Council of Ita Usimaa (FI); Regional Development Agency of Klaipeda (LT); Hiiuma County (EE); Regional Council of Lorraine (FR); Associazione Arco Latino (ES); Cambridgeshire County Council (UK); Université Libre de Bruxelles (BE); European Institute of Public Administration (ES) Sito web: Enti territoriali della Regione Emilia-Romagna coinvolti: ERVET - Emilia-Romagna Valorizzazione Economica del Territorio S.p.a. Risorse FESR per gli enti territoriali della Regione Emilia-Romagna: euro Referente: Roberta Dall Olio, rdallolio@ervet.it ALSO è un progetto finanziato nell ambito del Programma INTERACT che mira a sviluppare azioni di cooperazione internazionale e contemporaneamente promuovere metodi e strumenti in grado di supportare amministratori regionali e locali nella transizione verso il nuovo obiettivo della Cooperazione Territoriale dei Fondi Strutturali. Le principali fasi di attività previste dal progetto ALSO sono: raccolta ed analisi di più di 100 progetti INTERREG, finanziati sui territori partner; definizione ed elaborazione di metodologie e strumenti; identificazione e redazione di ipotesi di progetto condivise da presentare come proposte per il nuovo periodo di programmazione ; condivisione e diffusione dei risultati di progetto Alla base di ALSO è l obiettivo di dar vita ad un collegamento operativo tra i singoli progetti di cooperazione sviluppati sul territorio e co-finanziati dal programma INTERREG e la Nuova Strategia di Lisbona. Il Progetto ALSO metterà a disposizione di amministratori regionali, autorità di gestione del programma INTERREG e singoli promotori di iniziative strumenti operativi efficaci che consentono la valutazione dei risultati e dell impatto dei progetti di cooperazione territoriale in relazione agli obiettivi della Strategia di Lisbona. Gli obiettivi di ALSO sono: 1. facilitare lo scambio di know-how; 2. favorire lo sviluppo di progetti di cooperazione territoriale coerenti con la Strategia di Lisbona; 3. favorire una più ampia e qualificata partecipazione dei soggetti dei territori regionali al nuovo obiettivo Cooperazione Territoriale; 4. divulgare i risultati di progetto al fine di migliorare l efficacia dei progetti del nuovo obiettivo Cooperazione Territoriale. I principali risultati attesi del progetto ALSO sono: 1. ALSO Database - raccolta e sistematizzazione delle informazioni relative a più di 100 progetti INTERREG III; 2. Modello di Valutazione ALSO - lo strumento principe che consentirà la valutazione dei progetti di cooperazione territoriale e del loro contributo al raggiungimento degli obiettivi fissati nella Strategia di Lisbona; 3. Manuale di buone pratiche ALSO - selzione di progetti INTERREG III in ragione del loro contributo al raggiungimento degli obiettivi di Lisbona; 4. ALSO Checklist - una guida per la predisposizione di iniziative coerenti con il nuovo Obiettivo Cooperazione Territoriale ; 5. Strumento di Comunicazione ALSO - lo strumento operativo per una migliore comunicazione dei risultati di progetto ad un pubblico vasto; 6. Idee di progetto - proposte elaborate in vista dell attivazione del nuovo obiettivo Cooperazione Territoriale 207 INTERACT

208 ReAct Regional Actors in INTERREG Cooperation Settore: Cooperazione Istituzionale Capofila: Regione Emilia-Romagna Contatti Capofila: Michele Migliori, Durata: gennaio dicembre 2006 Risorse finanziarie complessive: euro Partenariato: Regione Lombardia (IT); Regione Champagne-Ardenne (FR); Regione Creta (GR); Southern and Eastern Regional Assemby (IE); Università di Ljubljana (SI); Centre Balears Europa (ES); Zenica-Doboj Canton Government (BiH) Sito web: Struttura della Regione Emilia-Romagna coinvolta: Direzione Generale Programmi e Intese, Relazioni Europee e Cooperazione Internazionale Risorse FESR per la Regione Emilia-Romagna: euro 208 INTERACT Le amministrazioni a livello regionale (NUTS II) giocano un ruolo centrale nel processo di costruzione di partnership locali e nello sviluppo di progetti, secondo una logica di pianificazione bottom-up. Considerando che le regioni coinvolte nei programmi INTERREG mostrano ancora delle difficoltà nella gestione e nell implementazione di tali programmi e in alcuni casi non sembrano essere pienamente in grado di garantire il livello di qualità atteso dai progetti, RE-ACT intende promuovere il miglioramento della qualità dei programmi e dei progetti INTERREG attraverso la messa in atto di un processo di analisi e la conseguente definizione di raccomandazioni mirate. Confrontare le diverse esperienze e condividere buone prassi all interno del partenariato stimola una costante promozione delle capacità di cooperazione e di interrelazione con altri partner coinvolti nell Iniziativa INTERREG. I principali risultati del progetto sono: 1. report sui risultati dell analisi dei Programmi e dei Progetti 2. un kit di strumenti per un project management efficace rivolto agli attori del programma INTERREG 3. un set di raccomandazioni rivolte alle Autorità comuni di gestione dei singoli programmi finalizzati ad ottimizzare le procedure INTERREG 4. scambi di personale e seminari di formazione Il progetto, più in generale, produrrà: una maggiore consapevolezza, a livello di programma INTERREG, sulla necessità di delineare ed adottare strategie e strumenti più efficaci di gestione dei programmi; un incremento della conoscenza nelle regioni partecipanti in merito alla gestione del programma e alle metodologie di programmazione integrata; creazione tra le regioni partner di una partnership stabile e prima definizione di una strategia futura negoziata e partecipata. Gli obiettivi del progetto sono: 1. rafforzare la cooperazione e lo scambio promuovendo l accesso alle esperienze dei partner INTERREG coinvolti; 2. implementare e migliorare le procedure di gestione nei programmi INTERREG; 3. accrescere le capacità gestionali dei coordinatori regionali a livello NUTS II; 4. ottimizzare la qualità dei progetti INTERREG locali e internazionali;

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