INDAGINE SULLE ESCO IN ITALIA

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1 RELAZIONE SINTETICA INDAGINE SULLE ESCO IN ITALIA

2 Sommario Caratteristiche generali dell indagine... 3 Somministrazione del questionario ed elaborazione statistica... 3 Universo di riferimento... 3 Composizione del campione... 4 Articolazione del questionario... 4 Elaborazione e analisi dei dati... 5 Dati generali su organizzazione, dimensione e distribuzione geografica del campione Domanda 1. Anni di attività... 5 Domanda 2. Fatturato annuo... 6 Domande 3 e 4. Numero di addetti totali... 7 Domanda 5. Struttura e composizione dell organico... 8 Domanda 6. Tipo di società... 9 Servizi offerti e risultati in termini di risparmio energetico Domanda 7. Settore di attività prevalente Domanda 8. Principali clienti per numero di interventi Domanda 9. Tipologie di attività proposte al cliente Domanda 10. Metodologia seguita per la valutazione dei progetti Domanda 11. Principali settori di intervento Domanda 13. Entità percentuale dei risparmi energetici conseguiti Tipologie contrattuali e accesso a forme di finanziamento Composizione del capitale di finanziamento dei progetti Domanda 15. Tipologie di incentivi ai quali è possibile accedere Domanda 16. Durata tipica dei contratti stipulati Domanda 17. Accesso al mercato dei certificati bianchi Domanda 18. Interesse per una procedura di certificazione volontaria delle ESCo Domanda 19. Apprezzamento della definizione di ESCo data nel DL 115/ La presente indagine è stata svolta a fine 2008 in base ad una commessa del Cesi Ricerca. 2 di 24

3 CARATTERISTICHE GENERALI DELL INDAGINE Il presente studio sulle società di servizi energetici è stato svolto a partire da un questionario di indagine inviato dalla FIRE alle società attive accreditate presso l Autorità per l Energia Elettrica ed il Gas nel mese di novembre 2008, con l intento di comporre un quadro sull attuale situazione del mercato dei servizi energetici, anche alla luce del recente D.Lgs. 115/08 in attuazione della Direttiva 2006/32/CE relativa all efficienza degli usi finali di energia e ai servizi energetici. Somministrazione del questionario ed elaborazione statistica La rilevazione dei dati ha previsto l invio del questionario di rilevazione in formato elettronico a ciascuna delle società facenti parte dell universo di riferimento. Il questionario compilato dalle aziende è stato spesso restituito in formato cartaceo o inviato via fax. Il questionario, nella sua articolazione e contenuti, è stato messo a punto dalla FIRE in accordo con il Cesi Ricerca. Per garantire l omogeneità nei contenuti e nei livelli di qualità dei dati, sono stati stabiliti alcuni criteri generali elencati di seguito: le regole per la gestione dell indagine (universo di riferimento, gestione dei dati anagrafici, codici identificativi delle ESCO, etc); i criteri per la revisione manuale dei questionari compilati; il tracciato record, in cui i quesiti del questionario sono espressi sotto forma di variabili; il piano di registrazione, in cui si indica, per ogni variabile, la posizione nel record e alcune specificazioni. Universo di riferimento L indagine prende in considerazione 151 società operanti nel settore dell efficienza energetica su tutto il territorio nazionale e accreditate all Autorità per l energia. Tali soggetti, le cui attività riguardano la consulenza, la progettazione di impianti, la produzione, la distribuzione ed il trading di energia, rispondono ai requisiti previsti dalla deliberazione 18 settembre 2003 n. 103/03 per le società operanti nel settore dei servizi energetici e hanno ottenuto l'approvazione da parte dell'autorità di almeno una richiesta di verifica e certificazione dei risparmi energetici conseguiti da progetti realizzati nell'ambito dei medesimi decreti. L universo così costituito dà una rappresentazione integrale del panorama degli operatori fornitori di servizi energetici e costituisce la base dalla quale è stato estratto il campione cui è stata sottoposta l indagine. 3 di 24

4 Composizione del campione L universo di riferimento iniziale nel mese di novembre 2008 comprende le 151 società di servizi energetici che oltre all accreditamento risultavano attive nell ambito del meccanismo dei certificati bianchi, ossia avevano un conto titoli aperto presso il GME. Tutte le società sono risultate eleggibili a seguito di verifica tramite contatto telefonico preliminare. Sulla base dei questionari restituiti compilati, il campione delle società rispondenti è stato di 43 soggetti, corrispondenti a circa un terzo dell universo. Articolazione del questionario Le informazioni sono state raccolte tramite un questionario articolato in quattro sezioni, elencate di seguito. La prima comprende i dati anagrafici dell azienda con i riferimenti del compilatore. La seconda riguarda i dati generali dell organizzazione, con particolare riferimento alle dimensioni e alla struttura organizzativa aziendale. In essa sono contenute le domande del questionario che vanno da 1 a 6. La terza è riferita ai servizi offerti e ai risultati in termini di risparmio energetico che l organizzazione riesce a conseguire per conto proprio o di clienti finali. In essa sono contenute le domande del questionario che vanno da 7 a 13. La quarta riguarda le tipologie contrattuali e la possibilità di accesso a forme di finanziamento o sgravi fiscali. In essa sono contenute le domande del questionario che vanno da 14 a di 24

5 ELABORAZIONE E ANALISI DEI DATI L elaborazione dei dati prende in considerazione l insieme delle risposte fornite dal campione. Di seguito vengono riportati una serie di grafici relativi all elaborazione delle singole domande e ai diversi dati o riferimenti incrociati che sono stati ritenuti più significativi. Dati generali su organizzazione, dimensione e distribuzione geografica del campione. Il campione delle società rispondenti all indagine, distribuito su 23 provincie del territorio nazionale, si concentra prevalentemente nelle regioni del nord Italia. In tabella 1 è riportata la ripartizione fra nord, centro e sud. La ripartizione del campione dei soggetti rispondenti all intervista riflette la situazione di una più elevata concentrazione di operatori soprattutto al nord Italia. Area Universo di Campione (Soggetti Geografica riferimento rispondenti) Nord Centro 37 7 Sud 22 9 Totale Tabella 1 Domanda 1. Anni di attività Dall analisi dell età media dei soggetti del campione (Figura 1) che operano in qualità di ESCO è possibile constatare che il settore dei servizi energetici è un comparto in notevole crescita negli ultimi anni, soprattutto se si considera che la maggior parte dei soggetti ha dichiarato di aver avviato le proprie attività nel mercato dell efficienza energetica da meno di quattro anni. Ciò è presumibilmente legato da una parte alla crescente attenzione che si è sviluppata rispetto al tema dell efficienza energetica, dall altra anche ai recenti provvedimenti legislativi in materia. Infatti i decreti ministeriali del 20 luglio 2004 e del 21 dicembre 2007 emanati dal Ministro per lo Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare hanno riformato profondamente la politica di promozione del risparmio energetico negli usi finali, introducendo un sistema molto innovativo anche nel panorama internazionale. Tale sistema prevede che i distributori di energia elettrica e di gas naturale raggiungano annualmente determinati obblighi quantitativi di risparmio di energia primaria nel periodo Il sistema offre la possibilità ai soggetti obbligati, in aggiunta alla realizzazione diretta di interventi presso gli utenti finali, di acquistare certificati (detti bianchi o titoli di efficienza energetica, TEE) rilasciati alle società di servizi energetici accreditate presso l AEEG. Di qui la naturale considerazione che il 5 di 24

6 sistema dei TEE si è dimostrato efficace nella sua applicazione e che presumibilmente farà riscontrare nei prossimi anni una ulteriore crescita dell intero settore. Anni di attività in qualità di ESCO 5% 21% 25% 49% < 2 anni 3-4 anni 6-10 anni > 10 anni Figura 1 Facendo riferimento al grafico di Figura 1 è interessante porre l attenzione su quelle società che hanno avviato la propria attività da meno di quattro anni (31 operatori pari al 74% del campione). Di queste circa il 38% (12 su 31) appartiene a una fascia di fatturato inferiore al mezzo milione di euro. Domanda 2. Fatturato annuo Il campione analizzato è composto per l 86% da imprese il cui fatturato non supera i k e il 55,2% è posizionato nella fascia fino k. In Figura 2 è mostrata la ripartizione degli operatori per classi di fatturato. 6 di 24

7 Fatturato (Keuro) 2,3% 30,2% 9,3% 2,3% 20,9% 34,9% < >50000 altro Figura 2 Domande 3 e 4. Numero di addetti totali Per quanto riguarda gli aspetti occupazionali occorre rilevare che più della metà del campione (il 61% con 26 unità su 43) è costituito da società di piccole dimensioni il cui organico non supera i dieci addetti (Figura 3). Personale <10 dipendenti 2% 5% 2% dipendenti 30% 61% dipendenti >100 dipendenti altro Figura 3 7 di 24

8 Tale porzione di operatori è in grande maggioranza (80% con 21 società su 26) composta da organizzazioni relativamente giovani che operano come ESCO da meno di 4 anni (Figura 4). 26% 21% società con un massimo di 10 dipendenti e che operano da meno di quattro anni società con un massimo di 10 dipendenti Figura 4 Domanda 5. Struttura e composizione dell organico Il grado di istruzione, i cui dati sono riportati nel grafico di Figura 5, indicano che quasi la totalità del campione, con 38 aziende su 40, ha almeno un dipendente in possesso di diploma di laurea fra il personale; mentre solo un quarto delle società ha fra i propri lavoratori almeno un dipendente in possesso del solo diploma di scuola media inferiore. 8 di 24

9 Grado di istruzione dei dipendenti 100% 80% 60% 40% 20% 0% 95,0% laurea 77,5% diploma di scuola media superiore 25,0% diploma di scuola media inferiore percentuale di aziende che hanno almeno un dipendente per grado di istruzione Figura 5 Domanda 6. Tipo di società È inoltre interessante notare, come verrà approfondito successivamente, come le organizzazioni più giovani del campione ricomprese nella fascia tra 1 e quattro anni di vita abbiano contribuito, da sole, a un risparmio energetico pari al 95% rispetto al totale preso in esame con ben TEP/anno su dichiarati. Di qui la considerazione che proprio grazie ai provvedimenti legislativi poc anzi menzionati, si è attivato solo di recente un mercato che sta dando risultati che fanno ben sperare per il futuro. Va però aggiunto che il meccanismo dei certificati bianchi non comprende tutti gli interventi realizzati nel mercato, ed anzi mancano all appello alcuni fra quelli più interessanti, tipici di una ESCO. Gli interventi qui conteggiati sono invece offerti in genere in un ottica ESPCO, senza garanzia dei risultati e compartecipazione al rischio finanziario dell investimento. Per quanto riguarda la composizione degli operatori, il modello societario che risulta più diffuso con 37 società su 43 è quello dell organizzazione privata (Figura 6). 9 di 24

10 2% 2% 7% Tipo di società 3% Capitale pubblico Capitale privato 86% Capitale misto Società indipendente Società facente capo ad una utility energetica Figura 6 Servizi offerti e risultati in termini di risparmio energetico Domanda 7. Settore di attività prevalente In termini di servizi rivolti al risparmio energetico l offerta è piuttosto ampia; si va infatti dalla consulenza alla progettazione impiantistica e dalla produzione alla distribuzione e trading di energia. È importante notare come il 74 % dei soggetti intervistati si sia identificato come ESCo (Figura 7). Settori di attività prevalenti 80% 74% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% ESCO 35% Società di consulenza 30% 16% Studio di Produzione di progettazione energia 12% 9% 9% 2% Trading Multiutility Altro Distributore Figura 7 10 di 24

11 Il dato trova conferma analizzando le risposte settore per settore. Nel grafico di Figura 8 sono riportate le percentuali di soggetti che indicano, come proprie attività prevalenti, sia una delle opzioni proposte relative ai vari settori, sia l attività di ESCo 1. 90% 85,7% 80% 70% 66,7% 69,2% 60,0% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Società di consulenza (15) Studio di progettazione (13) Produzione di energia (7) Trading (5) Figura 8 percentuale di società che si dichiarano ESCo suddivise per settore di attività prevalente Domanda 8. Principali clienti per numero di interventi Considerando le principali fasce di clienti serviti (Figura 9), si nota che oltre la metà del campione con circa il 65% degli operatori offre i propri servizi al settore industriale; settore noto per essere uno dei più energivori. Seguono gli interventi per utilities collegate alla Pubblica Amministrazione con il 49% delle società, al settore terziario (42%) e al residenziale (33%). 1 Per mantenere una certa significatività non sono stati inclusi 3 settori - Multiutility, Distributori, Altro che nell insieme degli operatori che si identificano come ESCo contano meno di 5 operatori. 11 di 24

12 Principali Clienti 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 65% 49% 42% 33% 9% Industria P.A. Terziario Residenziale Altro Figura 9 Ripartizione delle attività del campione suddivise per fasce di clientela Il grafico di Figura 10 conferma questo dato: la ripartizione dei servizi offerti per fasce di clientela mantiene la stessa proporzionalità anche andando a considerare la parte del campione costituita dai soli soggetti che si identificano come ESCo (74% del campione, Fig. 7). 60,0% 50,0% 40,0% 59,4% 53,1% 50,0% 37,5% 30,0% 20,0% 12,5% 10,0% 0,0% Industria PA Terziario Residenziale Altro Figura 10 Ripartizione delle attività delle società che si identificano come ESCo suddivise per fasce di clientela Domanda 9. Tipologie di attività proposte al cliente In Figura 11 sono riportate in ordine decrescente le principali tipologie di attività proposte al cliente; si può notare come l attività di diagnosi sia uno dei servizi più diffusi con oltre il 74% di quota del campione. 12 di 24

13 Audit Energetici Fornitura impianti e installazione Progettazione e definizione specifiche tecniche Gestione e manutenzione Verifica risultati e misure Progettazione esecutiva; verifica normativa sicurezza Approvviggionamento energia elettrica e combustibili 33% 33% 40% 51% 63% 60% 74% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%100% Figura 11 Principali tipologie di intervanti proposte È interessante notare come fra le società che si identificano come ESCo (74% del campione illustrato in Fig. 7) ben l 81% offra tra le proprie attività il servizio di diagnosi energetica (Figura 12); servizio che evidentemente risulta la base di partenza per poter identificare l origine dello spreco energetico e le soluzioni più indicate per porvi rimedio. 18,8% 81,3% Soggetti che si identificano come ESCO e che non offrono servizi di diagnosi Soggetti che si identificano come ESCO e che offrono servizi di diagnosi Figura 12 L importanza della diagnosi energetica In Figura 13 si nota come sia ridotto il numero di soggetti in grado di offrire servizi energetici integrati laddove per convenzione si è assunto che tali servizi includono un set di attività che permette alla committenza di interfacciarsi con un solo interlocutore a partire dalla determinazione 13 di 24

14 dei fabbisogni (o individuazione degli sprechi) fino alla manutenzione degli impianti installati e verifica dei risultati in termini di risparmio conseguito. Il set minimo di attività considerate nella definizione di servizio energetico integrato comprende: Audit energetico Progettazione esecutiva e verifica della normativa di sicurezza Fornitura impianti e installazione Gestione e manutenzione Verifica dei risultati e misure 15,6% 84,4% Soggetti che si identificano come ESCO e che non offrono un servizio energetico integrato Soggetti che si identificano come ESCO e che offrono un servizio energetico integrato Figura 13 Soggetti che offrono servizi energetici integrati Domanda 10. Metodologia seguita per la valutazione dei progetti Per quel che riguarda gli indicatori utilizzati nelle valutazioni economiche degli investimenti (Figura 14). sembra ci sia maggior propensione all utilizzo del tempo di ritorno dell investimento o payback period con il 60% delle preferenze. Seguono, con uguale importanza, le valutazioni effettuate con il metodo del Valore attuale netto VAN e del Tasso Interno di Rendimento (TIR). 14 di 24

15 Metodologie di valutazione dei progetti 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% -10% 60% 42% 42% Pay back Period VAN Tasso Interno di Rendimento Figura 14 16% altro Domanda 11. Principali settori di intervento I settori in cui si rileva il maggior numero di interventi è sicuramente quello delle fonti rinnovabili di energia con circa il 74% degli operatori attivi nel settore (Figura 15). Grande impulso al settore è sicuramente dovuto ai recenti meccanismi di incentivazione attraverso il conto energia per il fotovoltaico con possibilità di vendita o scambio sul posto dell energia in esubero, e alle detrazioni IRPEF del 55% per interventi di riqualificazione energetica di edifici, ivi compresa l installazione di sistemi solari per la produzione di acqua calda sanitaria. Dei 31 soggetti che operano nel mercato delle fonti rinnovabili, 12 hanno dichiarato di essere attivi nel settore del solare fotovoltaico, mentre 5 in quello del solare termico. 15 di 24

16 Settori di intervento Refrigerazione Altro Involucro edilizio Climatizzazione Teleriscaldamento Servizio energia Illuminazione pubblica Interventi settore industriale Cogenerazione Fonti rinnovabili 7% 9% 16% 26% 35% 37% 37% 40% 56% 72% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% Figura 15 Domanda 13. Entità percentuale dei risparmi energetici conseguiti È possibile constatare che una buona parte degli interventi, con circa il 77% delle risposte, ha consentito risparmi energetici compresi tra il 10 ed il 30% (Figura 16). Entità % dei risparmi energetici ottenuti 7% 16% 30% 47% < 10% % % > 30 % Figura di 24

17 Tipologie contrattuali e accesso a forme di finanziamento Composizione del capitale di finanziamento dei progetti Tra le varie attività che una società di servizi energetici dovrebbe essere in grado di offrire, anche alla luce del recente decreto legislativo 115/2008, è incluso l apporto diretto di capitali o la ricerca di fondi al fine di finanziare parzialmente o totalmente gli interventi proposti. Da come risulta nel grafico di Figura 17 la disponibilità di questi capitali è di vario genere. Circa il 35% del campione dichiara di intervenire nel finanziamento dei progetti con capitale proprio; allo stesso modo una quota di pari dimensioni è in grado di provvedere alla ricerca di capitali di soggetti terzi, che non sono quindi né la ESCo, né il cliente finale, bensì un soggetto estraneo che riceve come controvalore una quota parte dei ritorni economici derivanti dal risparmio conseguito attraverso l investimento. La condivisione del finanziamento tra ESCo e committenza è una soluzione che si riscontra nel 30% dei casi, mentre il ricorso a strumenti come il project financing si presenta nel 23% delle risposte del campione. Composizione del capitale di finanziamento dei progetti 50% 45% 40% 35% 30% 35% 35% 30% 25% 23% 20% 15% 10% 5% 0% Finanziamento Condiviso FTT con capitale proprio FTT con capitale di terzi Project financing Figura di 24

18 Domanda 15. Tipologie di incentivi ai quali è possibile accedere Per quanto riguarda le principali forme di incentivi (Figura 18) che il sistema normativo mette a disposizione per interventi di efficienza energetica o per interventi attinenti alla promozione di fonti rinnovabili, si riscontra che la quasi totalità del campione, ad eccezione di un soggetto, ha consentito ai propri clienti, attraverso la sua assistenza, l accesso al mercato dei Titoli di Efficienza Energetica (anche detti certificati bianchi). Il 37% degli intervistati invece ha dichiarato di aver favorito l accesso a varie forme di sgravi fiscali, ivi comprese le detrazioni IRPEF del 55% per interventi di riqualificazione energetica di edifici. Il 16% delle organizzazioni ha affermato di aver dato la possibilità di accedere a finanziamenti a tasso agevolato e infine un 14 % ha permesso ai propri assistiti di beneficiare delle tariffe incentivanti del conto energia attraverso i propri interventi nel settore del fotovoltaico. 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 98% Principali forme di incentivi 37% TEE Sgravi Fiscali Finanziamenti a tasso agevolato 16% 14% 12% Conto Energia Altro Figura 18 accesso a forme di finanziamento suddivise per principali categorie Domanda 16. Durata tipica dei contratti stipulati In Figura 19 è riportata la durata tipica dei contratti che i soggetti hanno dichiarato di stipulare con i propri clienti. 18 di 24

19 Durata tipica dei contratti stipulati (anni) 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 42% 37% 23% 14% < > 10 Figura 19 È interessante mettere in relazione l insieme dei soggetti che alla domanda 9 hanno dichiarato di proporre servizi di gestione e manutenzione ai propri clienti (51 % del campione come da Fig. 11) con la durata tipica dei contratti da questi stipulati. In Figura 20 viene illustrato che il 64% di tale gruppo offre contratti la cui durata non è inferiore ai 7 anni. Durata tipica dei contratti dei soggetti che offrono servizi di gestione e manutenzione impianti 64% 18% 18% Durata tipica dei contratti inferiore ai 7 anni Durata tipica dei contratti superiore ai 7 anni Durata tipica dei contratti superiore o inferiore ai 7 anni Figura 20 Ripartizione della durata dei contratti per le società che offrono servizi di manutenzione e gestione dei contratti 19 di 24

20 Domanda 17. Accesso al mercato dei certificati bianchi In Figura 21 sono riportati i dati di risparmio energetico conseguito attraverso l accesso al mercato dei certificati bianchi. In particolare risulta evidente come la maggior parte dei progetti presentati segua la metodologia di valutazione standardizzata con oltre l 80% dei risparmi sul totale dichiarato dal campione. Ciò in particolare è dovuto al fatto che la valutazione standardizzata consente di quantificare il risparmio specifico lordo annuo dell intervento attraverso la compilazione di apposite schede tecniche senza procedere a misurazioni dirette per le quali sono previste metodologie di valutazione analitiche e a consuntivo. Risparmi conseguiti in TEP attraverso il meccanismo dei TEE Progetti a consuntivo 19% Progetti Analitici 1% Progetti standardizzati 80% Progetti standardizzati Progetti Analitici Progetti a consuntivo Figura 21 Confrontando i dati di risparmio con la posizione geografica dei soggeti del campione (Figura 22), si può notare che risparmi ottenuti in termini di Tep sembrano concentrarsi nel centro Italia. Tale situazione è determinata però dalla presenza nel campione di una ESCo facente capo a una utilty energetica di grandi dimensioni che da sola è l artefice del 56% di tutti i risparmi in termini di Tep (ACEA con Tep su ). In Figura 23 è possibile analizzare tali dati in assenza dei risparmi relativi a quest ultimo soggetto 2. 2 Una restrizione del campione in tal senso senso riflette più verosimilmente la situazione reale in ragione del fatto che nell universo dei soggetti elegibili per l intervista erano presenti diversi altri soggetti facenti parte di altre utility energetiche di grandi dimensioni che però non sono stati inclusi nel campione in quanto non rispondenti all intervista. 20 di 24

21 Totale Tep risparmiati per area geografica 15% 21% 64% NORD CENTRO SUD Figura 22 Depurando il campione dai dati anomali di cui sopra è possibile notare che statisticamente il nord Italia è, da solo, quello che contribuisce quasi per la metà (49%) alla riduzione dei consumi di energia primaria attraverso il mercato dei TEE. Totale Tep risparmiati per area geografica escludendo dati anomali 36% 15% 49% NORD CENTRO SUD Figura 23 In Figura 24 sono riportati i dati di risparmio energetico in relazione ai dati della domanda n.2 sulle dimensioni finanziarie (classi di fatturato del campione). È interessante mettere a confronto i dati di risparmio energetico anche con i dati della domanda n.2 relativi alle dimensioni 21 di 24

22 dell organizzazione. Si nota un sostanziale equilibrio per i soggetti appartenenti a classi di fatturato inferiori al milione e superiori a 50 miloni di euro. Le classe di fatturato per le quali si ha il maggior numero di TEP risparmiati è quella tra 1 e 50 milioni di euro; è ipotizzabile che ciò denoti una dimensione ottimale di efficienza per le ESCo, anche considerando che il numero di soggetti con un fatturato rientrante in tale fascia è pari a circa il 65% del campione 3. Tep risparmiati per classi di fatturato < 0,5 ME 0,5-1ME 1-10 ME ME > 50 ME Tep Risparmiati per classe di fatturato Numero di aziende per classe di fatturato Figura 24 Domanda 18. Interesse per una procedura di certificazione volontaria delle ESCo In relazione all art.16 del D.Lgs. 115/08 - che prevede una procedura di certificazione volontaria delle ESCo a seguito dell emanazione dell adozione di un apposita norma tecnica UNI-CEI - è stato sondato l interesse verso tale procedura. Da come emerge in Figura 25 tale interesse è stato manifestato da circa la metà del campione con 22 soggetti su 43. Le motivazioni a favore della certificazione sono tutte focalizzate su un auspicabile incremento della qualità complessiva dell offerta e alla qualificazione degli operatori. Meritano attenzione risposte isolate che sottolineano i possibili vantaggi per il cliente nella scelta dalla ESCo. 3 In questo caso il campione considerato è composto dai 33 soggetti che hanno fornito una risposta alla domanda 17 sul risparmio in termini di Tep. 22 di 24

23 Interesse in una procedura di certificazione volontaria delle ESCO 49% 51% società interessate società non interessate Figura 25 Analizzando la composizione per classi di fatturato dell insieme di soggetti interessati alla procedura di certificazione (Figura 26) si può constatare che oltre la metà dei soggetti dell insieme (14 su 22, oltre il 63% ) appartiene a una classe di fatturato inferiore al milione di Euro. In ragione di ciò è presumibile che lo strumento della certificazione venga considerato un valido strumento di marketing soprattutto da parte di operatori di ridotte dimensioni. Suddivisione dei soggetti interessati alla certificazione per classi di fatturato > 50 M 4,5% < 0,5 M 36,4% 1-10 M 31,8% < 0,5 M 0,5-1M 1-10 M > 50 M Figura 26 Domanda 19. Apprezzamento della definizione di ESCo data nel DL 115/2008 Il D.Lgs. 115/2008 definisce una ESCo come: 0,5-1M 27,3% Persona fisica o giuridica che fornisce servizi energetici e/o altre misure di miglioramento dell efficienza energetica nelle installazioni o nei locali dell utente e, ciò facendo, accetta un certo 23 di 24

24 margine di rischio finanziamento. Il pagamento dei servizi forniti si basa (totalmente o parzialmente) sul miglioramento dell efficienza energetica conseguito e sul raggiungimento degli altri criteri di rendimento stabiliti L 83% del campione con 36 soggetti su 43 si riconosce in tale definizione. Apprezzamento dellla definizione di ESCO data nel DL 115/ ,7% 16,3% Società che si riconoscono nella definizione di ESCO del DL 115/2008 Società che non si riconoscono nella definizione di ESCO del DL 115/ di 24

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