Convegno. La tariffazione puntuale del servizio di gestione dei rifiuti urbani Inquadramento normativo, metodi e sistemi, obiettivi e finalità
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- Giacinta Cara
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1 Convegno La tariffazione puntuale del servizio di gestione dei rifiuti urbani Inquadramento normativo, metodi e sistemi, obiettivi e finalità 22 Febbraio 2017 Sala Auditorium Città Metropolitana di Torino (coordinatrice Gruppo di Lavoro Norme e Regolamenti PAYT Italia) La visione di PAYT per la gestione della tariffa puntuale Elisabetta MARTIGNONI (coordinatrice Gruppo di Lavoro Norme e Regolamenti PAYT Italia)
2 IL MODELLO proposto da PAYT per la gestione della TARIFFA PUNTUALE -Relatore: Elisabetta Martignoni -Coordinatrice Gruppo di lavoro Norme e Regolamenti PAYT italia
3 Il MODELLO IDEALEdelPRELIEVO relativo alla gestione ambientale Entrata in vigore della TARIFFA PUNTUALE quale unica modalità di prelievo dopo un periodo transitorio in cui sia ancora possibile applicare la TARI TRIBUTO, anche nella sua configurazione puntuale. Applicazione della TARIFFA PUNTUALE CORRISPETTIVA di cui all art. 1 c. 667 L. 147/2013 e conseguente abrogazione dei prelievi in vigore: TARI di cui all art. 1 c. 639 (tassa a coefficienti presuntivi o con commisurazione puntuale, applicata dal Comune senza iva) TARIFFA di cui all art. 1 c. 668 (tariffa corrispettiva per Comuni che già avevano sistemi di misurazione puntuale, applicata dal Gestore con iva) dopo un periodo transitorio fino a scadenza dei contratti in essere e comunque non oltre il -Relatore: Elisabetta Martignoni -Coordinatrice Gruppo di lavoro Norme e Regolamenti PAYT italia
4 COMUNI AUTHORITY SOGGETTO REGOLATORE AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE Approvazione di REGOLAMENTO e TARIFFE SOGGETTO GESTORE SOGGETTO GESTORE Stipula di un CONTRATTO UTENTE SOGGETTO PASSIVO T A R I F F A P U N T U A L E - Relatore: Elisabetta Martignoni - Coordinatrice Gruppo Norme e Regolamenti PAYT italia
5 Il SOGGETTO REGOLATORE I COMUNI esercitano le loro funzioni associandosi in AMBITI TERRITORIALI OTTIMALI previsti dalla normativa regionale Il soggetto pubblico così individuato, nell ambito del territorio di propria competenza: 1) APPROVA IL REGOLAMENTO e la CARTA DEI SERVIZI 2) APPROVA IL PIANO FINANZIARIO e LE TARIFFE 3) APPROVA EVENTUALI AGEVOLAZIONI NON LEGATE ALLA MAGGIORE/MINORE PRODUZIONE DI RIFIUTI, da applicare in tariffa, provvedendone alla copertura con propri fondi, diversi dalla tariffa. 4) FA INSERIRE DAL GESTORE NEL PIANO FINANZIARIO eventuali costi sostenuti direttamente, rientranti nelle tipologie previste dal Regolamento Statale, che saranno coperti dalla tariffa e che verranno retrocessi dal gestore secondo gli accordi contrattuali previamente definiti. 5) DEFINISCE LE ASSIMILAZIONI sulla base di una normativa rinnovata 6) CONTROLLA l operato del GESTORE -Relatore: Elisabetta Martignoni -Coordinatrice Gruppo di lavoro Norme e Regolamenti PAYT italia
6 Il SOGGETTO GESTORE IL SOGGETTO REGOLATORE affida/appalta il servizio e la gestione della tariffa ad un GESTORE secondo un MODELLO LIBERO/MISTO a soggetti - a capitale totalmente pubblico (es. in house) - a capitale totalmente privato (es. in appalto individuati con gara ad evidenza pubblica) - a capitale misto con socio privato individuatocon gara a doppio oggetto (PPPI) Il soggetto così individuato, nell ambito del territorio di propria competenza: 1) REDIGE IL PIANO FINANZIARIO e lo sottopone all approvazione del soggetto regolatore 2) GESTISCE IL SERVIZIO DI IGIENE AMBIENTALE 3) GESTISCE, ACCERTA e RISCUOTE DIRETTAMENTE LA TARIFFA, nel rispetto del Regolamento 4) INSERISCE NEL PROPRIO BILANCIO LA TARIFFA, applicando l IVA all aliquota vigente al momento della fatturazione, e gestisce le relative entrate finanziarie Gestioni accessorie in convenzione, per servizi personalizzati e per prestazioni accessorie, che generano margine attivo, vengono incluse nel Piano Finanziario e la tariffa è scontata da queste gestioni attive -Relatore: Elisabetta Martignoni -Coordinatrice Gruppo di lavoro Norme e Regolamenti PAYT italia
7 L UTENTE «SOGGETTO PASSIVO» Il GESTORE stipula con l UTENTE un CONTRATTO originato da una COMUNICAZIONE DEGLI ELEMENTI necessari per quantificare il livello di prestazione richiesta Il rapporto con l utente è regolato dalle seguenti prescrizioni: 1) DISCIPLINATO da un APPOSITO REGOLAMENTO e da una CARTA DEI SERVIZI 2) UTENTE ATTIVITA SCARICA L IVA APPLICATA IN FATTURA 3) Mancata denuncia: AVVISO DI RECUPERO emesso dal GESTORE in forza delle Norme Regolamentari, in cui si applicano le Sanzioni amministrative pecuniarie di cui all art. 7 bis D. Lgs. 267/2000 e ricorso al GIUDICE ORDINARIO nel caso di controversie 4) Mancato pagamento; SOLLECITO DI PAGAMENTO/MESSA IN MORA emesso dal GESTORE in forza delle Norme Regolamentari, in cui si applicano le Sanzioni amministrative pecuniarie di cui all art. 7 bis D. Lgs. 267/2000 e ricorso al GIUDICE ORDINARIO nel caso di controversie 5) RISCOSSIONE COATTIVA attraverso l INGIUNZIONE DI PAGAMENTO RAFFORZATA - Relatore: Elisabetta Martignoni - Coordinatrice Gruppo Norme e Regolamenti PAYT italia
8 Il SOGGETTO GARANTE AUTHORITY DI SETTORE L organismo indipendente individuato dal legislatore, in ambito del territorio nazionale, dovrebbe, come già avviene per altri settori regolamentati (es. gas, acqua, energia): 1) FORNIRE DIRETTIVE IN MERITO ALL APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA DI SETTORE 2) PROMUOVERE E VIGILARE IL SETTORE, ANCHE IN TEMA DI CONCORRENZA 3) TUTELARE I CONSUMATORI INDIVIDUANDO STANDARD MINIMI DI SERVIZIO DA EROGARE 4) FORNIRE DIRETTIVE IN MERITO ALLA METODOLOGIA TARIFFARIA di un rinnovato DPR 158/99 5) REGOLAMENTARE L UMBUNDLING CONTABILE -Relatore: Elisabetta Martignoni -Coordinatrice Gruppo di lavoro Norme e Regolamenti PAYT italia
9 IL RAPPORTO tra GESTORE e UTENTE in TARIFFA PUNTUALE -Relatore: Elisabetta Martignoni -Coordinatrice Gruppo di lavoro Norme e Regolamenti PAYT italia
10 Il rapporto tra GESTORE e UTENTE «CONTRATTUALIZZAZIONE» con l utente La misurazione puntuale introduce un rapporto di natura SINALLAGMATICA con il fruitore del servizio, basato, almeno per una componente variabile della tariffa, su una prestazione calcolata in base al livello di servizi richiesti ed all effettiva produzione di rifiuti. Quindi: misurazione almeno del rifiuto secco residuo
11 La fatturazione si applica l IVA (aliquota del 10%) l IVA in fattura è deducibile per le ATTIVITA PRODUTTIVE La Tariffa fatturata, a parità di costi rispetto alla TARI, è leggermente minore sia per le utenze DOMESTICHE che per le NON DOMESTICHE: il soggetto attivo scarica l IVA sugli acquisti e imputa gli acquisti esenti/esclusi per natura dall IVA (ad es. costi del personale) nel Piano Finanziario senza gravarli di IVA: di conseguenza il tributo provinciale si applica su un minore imponibile.
12 La gestione dell entrata la riscossione è di natura patrimoniale con possibilità di utilizzare tutti gli strumenti di pagamento con possibilità di utilizzare l ingiunzione rafforzata in quanto la natura dell entrata è di tipo pubblicistico se si considera che a base del contratto con l utente esiste la privativa pubblica per la gestione dei rifiuti urbani e assimilati
13 Il contenzioso le controversie al giudice ordinario A tal proposito vedasi la Sentenza 238/2009 Corteche conferma il seguente principio: «la giurisdizione del giudice tributario deve ritenersi imprescindibilmente collegata alla natura tributaria del rapporto»
14 LA COMMISURAZIONE visione di PAYT ITALIA per la gestione della TARIFFA PUNTUALE
15 Articolazione della tariffa La tariffa puntuale, applicata secondo i principi di fattibilità tecnica e praticabilità economica e tenendo conto degli impatti complessivi ambientali, sociali, economici e sanitari, può essere così articolata: la COMPONENTE «FISSA» è determinata mediante parametri operativi del servizio che riconducano alla potenzialità specifica di produzione dei rifiuti o di fruibilità del servizio stesso: NUCLEO, METRO QUADRO, NUMERO E TIPOLOGIA DI CONTENITORI UTILIZZATI la COMPONENTE «VARIABILE» della tariffa è determinata sulla base dei servizi prestati e dei quantitativi di rifiuti conferiti, rilevati con sistemi di misurazione individuale di utenze singole o gruppi di utenze: MISURAZIONE ALMENO DEL RIFIUTO URBANO RESIDUO
16 PAYT: ARTICOLAZIONE DELLA TARIFFA Tipologia di utenza Componenti PARAMETRICHE Componenti PUNTUALI DOMESTICA Coefficienti per NUCLEO e/o per MQ di SUPERFICIE CALPESTABILE /CATASTALE Canone per NUMERO E CAPACITA DEI CONTENITORI, SEPARATI PER FRAZIONE RAPPORTATA AI RIFIUTI PRODOTTI: MISURAZIONE ALMENO DEL RIFIUTO SECCO RESIDUO RUR ( /lt o /kg) MINIMO DI SVUOTAMENTI tarati su comportamenti virtuosi, ma non elusivi, per un periodo transitorio NON DOMESTICA Coefficienti per MQ di SUPERFICIE /CLASSE DI SUPERFICIE TOTALE Canone per NUMERO E CAPACITA DEI CONTENITORI, SEPARATI PER FRAZIONE RAPPORTATA AI RIFIUTI PRODOTTI: MISURAZIONE ALMENO DEL RIFIUTO SECCO RESIDUO RUR ( /lt o /kg) MINIMO DI SVUOTAMENTI tarati su comportamenti virtuosi, ma non elusivi, per un periodo transitorio
17 Bozza di Decreto di attuazione del comma 667 della Legge 147/2013 RUR (rifiuto urbano residuo, requisito minimo) misurazione puntuale, in PESO o in VOLUME delle quantità conferite da ciascuna UTENZA attraverso sistemi e infrastrutture soggette a standard tecnici e di sicurezza certificati. ALTRE FRAZIONI o FLUSSI: sono consentiti sistemi semplificati di determinazione delle quantità conferite, valorizzando i servizi messi a disposizione, anche se non utilizzati, e l utilizzo dei centri di raccolta ai fini del riciclaggio La misurazione deve essere associata in modo diretto e univoco all utenza che l ha prodotta, attraverso l installazione di dispositivi elettronici su sacchi, contenitori e presso punti di conferimento. E disciplinato il conferimento tramite utenze aggregate.
18 Sistemi di misurazione puntuale modalità tecniche di rilevazione della quantità di servizio erogato a utenze singole o a gruppi di utenze: Rilevazione puntuale dei volumi svuotati desunti dal numero di conferimenti e dal volume del contenitore in dotazione; Rilevazione puntuale del peso dei contenitori svuotati; Preacquisto di sacchetti standard; Dimensioni e tipologia dei contenitori messi a disposizione in esclusiva alle utenze; Conteggio del numero di accessi agli Ecocentri affiancati alle altre modalità di misurazioni dei rifiuti; Sistemi on demand di conteggio delle chiamate di servizio; Servizi erogabili a domanda con tariffe flat affiancati alle altre modalità di misurazioni dei rifiuti.
19 Infine IL DECALOGO LINEE GUIDA DI PAYT ITALIA SULLA MISURAZIONE PUNTUALE
20 LE LINEE GUIDA DI PAYT SULLA MISURAZIONE/TARIFFAZIONE PUNTUALE 1) La MISURAZIONE PUNTUALE deve essere il presupposto per una effettiva TARIFFAZIONE PUNTUALE: lemacro misurazioni devono diventare, dopo un periodo limitato, MICRO misurazioni. 2) La MISURAZIONE PUNTUALE deve essere versatile e applicabile con qualsiasi sistema di raccolta rifiuti: sacchi, bidoncini, cassonetti, container, ecc. 3) La MISURAZIONE PUNTUALEdeve poter comportare varie declinazioni di misurazione e consentire la sperimentazione di metodi e sistemi che tengano conto delle esperienze e delle evoluzioni organizzative e tecnologiche.
21 LE LINEE GUIDA DI PAYT SULLA MISURAZIONE/TARIFFAZIONE PUNTUALE 4) La MISURAZIONE PUNTUALE può essere utilizzata anche per ricavare dei parametri utili per la tariffa presuntiva:i dati delle misurazioni possono essere utilizzati per una ripartizione equa dei costi del servizio fra utenze domestiche e non domestiche e per definire dei coefficienti di produttività aggiornati e contestualizzati sul territorio per un periodo transitorio. 5) La MISURAZIONE PUNTUALE deve fornire indicatori che permettono di monitorare l efficacia, la qualità e la precisione del servizio(es peso specifico come rapporto tra il peso totale del giro di raccolta e il totale dei volumi svuotati).
22 LE LINEE GUIDA DI PAYT SULLA MISURAZIONE/TARIFFAZIONE PUNTUALE 6) La MISURAZIONE PUNTUALE deve prevedere che gli INDICATORI vengano chiaramente definiti e resi pubblici e devono costituire gli elementi con i quali si possano controllare le performance e la precisione dei servizi e calibrare al meglio i circuiti e le frequenze di raccolta ed in generale i servizi resi ai cittadini 7) La TARIFFA PUNTUALE deve coprire tutti i costi di gestione e gli investimenti, deve essere equae rispettosa del principio comunitario «chi inquina paga». 8) La TARIFFA PUNTUALEdeve essere trasparente: devono essere chiari i costiche rientrano e quelli che non rientrano, devono essere chiari i parametri utilizzatiper determinarla; devono essere trasparenti le scelte effettuate dal Consiglio Comunale in sede di determinazione delle tariffe.
23 LE LINEE GUIDA DI PAYT SULLA MISURAZIONE/TARIFFAZIONE PUNTUALE 9) La TARIFFA PUNTUALE deve incentivare al miglioramento: deve essere congegnata in modo che il cittadino sia spinto al miglioramento dei propri comportamenti per conseguire un effettivo risparmio, che deve essere conseguente ad una effettiva riduzione dei costi 10) La TARIFFA PUNTUALE deve essere ben comunicata ed in qualche modo «partecipata»: occorre che i cittadini sappiano con anticipo del cambiamento e possano parteciparvi con responsabilità, impegno e sapendo che i loro suggerimenti saranno attentamente valutati
24 PER SEGUIRE LE NOSTRE ATTIVITA ci trovi su grazie
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