COMUNE DI ANZOLA Mercoledì, 16 marzo 2016

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1 COMUNE DI ANZOLA Mercoledì, 16 marzo 2016

2 COMUNE DI ANZOLA Mercoledì, 16 marzo 2016 Cronaca 15/03/2016 Bologna Today Furti con raggiro: "Per neutralizzarli occorre collaborazione" 1 16/03/2016 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 24 Sei nuove aule al Fanin Ospiteranno gli studenti delle medie di Sant' Agata 2 Cultura e turismo 15/03/2016 Bologna Today ERIKA BERTOSSI Weekend del marzo 2016: gli eventi a Bologna 3 15/03/2016 Bologna Today Un dolce weekend con "Persiciok&Cake" a San Giovanni in Perisceto 5 Politica locale 15/03/2016 Bologna2000 Popolazione stazionaria nell' area Metropolitana di Bologna. Alto indice... 7 Sport 16/03/2016 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 8 Il Persiceto dei record aspetta Cadelbosco, l' Anzolavino cerca l' /03/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 2 Con la contabilità di cassa addio ai residui passivi 11 16/03/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 2 Semplificazioni, braccio di ferro con le Regioni 13 16/03/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 8 MARCO LUDOVICO Sbarchi 2016 verso quota 10mila Viminale: nuova ondata in arrivo 15 16/03/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 15 La filiera chiede ritocchi al codice degli 17 16/03/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 18 GIANNI TROVATI Ok della Camera al giro di vite sulle auto blu 19 16/03/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 20 CARMINE FOTINA Città smart, Bologna ancora prima 21 16/03/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 38 PATRIZIA RUFFINIGIANNI TROVATI Bilanci locali, al 30 aprile i questionari /03/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 38 PASQUALE MIRTO L' Iva sulla Tia non va alla Corte Ue 25 16/03/2016 Italia Oggi Pagina 13 CARLO VALENTINI Troppi i tagli all' università 27 16/03/2016 Italia Oggi Pagina 34 Mafia, nei comuni tutor per evitare interruzioni 29 16/03/2016 Italia Oggi Pagina 39 Federalismo demaniale, c' è più tempo 30 16/03/2016 Italia Oggi Pagina 39 FRANCESCO CERISANO Gestioni associate senza traumi 31 16/03/2016 Italia Oggi Pagina 39 SERGIO TROVATO Tassa rifiuti, tariffe ad hoc per i B&B 33 16/03/2016 Italia Oggi Pagina 43 La sfida della digitalizzazione 35

3 15 marzo 2016 Bologna Today Cronaca Furti con raggiro: "Per neutralizzarli occorre collaborazione" La campagna di informazione dell' Arma dei Carabinieri sui furti con raggiro ai danni dei cittadini, anziani e non, sta continuando e nei giorni scorsi ha interessato anche la sala Parrocchiale di San Michele Arcangelo a Medicina, in via Bottrigara e la sede Comunale di Galliera, in Piazza Eroi della Libertà. Il Comandante della Tenenza Carabinieri di Medicina, Tenente Domenico Lavigna, grazie alla collaborazione del Parroco, Don Gaetano Menegozzo e il Comandante della Compagnia Carabinieri di San Giovanni in Persiceto, Capitano Patrizia Gentili, grazie alla collaborazione del Sindaco, Anna Vergnana, hanno fornito tutte le informazioni utili, ricordando ancora una volta che il "problema può essere attenuato, o ancora meglio risolto, soltanto attraverso un' attiva collaborazione tra cittadini e Carabinieri", segnalando eventuali persone sospette al numero gratuito 112, attivo 24 ore su 24. I militari, durante i loro incontri con la cittadinanza, hanno fornito tutte le indicazioni utili per evitare di cadere nei tranelli messi in atto da abili raggiratori che, spacciandosi per quello che non sono appartenenti alle forze dell' ordine, assicuratori, avvocati, tecnici del gas, dell' acqua, dell' energia elettrica, ufficiali giudiziari, etc., cercano di carpire la fiducia di chi hanno di fronte, in particolare le persone anziane, per dare luogo a truffe o furti in abitazione. 1

4 Pagina 24 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca Sei nuove aule al Fanin Ospiteranno gli studenti delle medie di Sant' Agata Persiceto Sabato l' inaugurazione: ci sarà Zuppi di PIER LUIGI TROMBETTA SAN GIOVANNI IN PERSICETO SARANNO inaugurate sabato mattina le nuovissime sei aule nel palazzo Fanin di piazza Garibaldi a San Giovanni in Persiceto. Ospiteranno parte degli studenti che frequentano le scuole medie paritarie 'Suor Teresa Veronesi' della parrocchia di Sant' Agata. La cerimonia di inaugurazione, prevista a partire dalle 10, sarà presieduta dall' arcivescovo di Bologna, monsignor Matteo Maria Zuppi. L' ampliamento si è reso necessario visto l' alto numero di iscritti che frequentano la scuola santagatese. «ABBIAMO fatto una serie di considerazioni spiega don Alessandro Marchesini, parroco di Sant' Agata (foto in alto) e visto che nella nostra struttura scolastica di Sant' Agata iniziano a mancare gli spazi e che molti studenti provengono da Persiceto, abbiamo pensato di creare questa nostra succursale nel palazzo Fanin che ha messo a disposizione delle aule. La curia ha dato il benestare e abbiamo potuto ampliarci procedendo con i lavori di ristrutturazione». LE NUOVE aule, ristrutturate grazie a fondi interni delle parrocchie di Persiceto e Sant' Agata, ospiteranno 120 studenti che, appena arriveranno i permessi da parte degli organi competenti i ragazzi, saranno trasferiti al Fanin e inizieranno le lezioni. Il palazzo, di proprietà della parrocchia della Collegiata di San Giovanni, ospita già il cinema teatro parrocchiale e il Fomal, una scuola professionale che organizza corsi di ristorazione e informatica. Lezioni dedicate agli studenti che non sono riusciti a diplomarsi. «SE I permessi ci arriveranno a breve continua il sacerdote pensiamo di poter trasferire i nostri studenti prima che finisca questo anno scolastico. Sennò dovremo farlo all' inizio del prossimo. Con l' occasione mi preme però sottolineare ancora una volta l' ottimo rapporto che il personale delle scuole parrocchiali santagatesi ha con le famiglie del territorio. Un percorso di crescita, ricco di soddisfazioni, che continua tutti assieme». 2

5 15 marzo 2016 Bologna Today Cultura e turismo Weekend del marzo 2016: gli eventi a Bologna Erika Bertossi Collaboratore Bologna 15 marzo :14 Condivisioni L' imbarazzo della scelta. Questo fine settimana per chi vive o è di passaggio in città la lista delle cose interessanti da fare è talmente lunga da creare davvero dei problemi decisionali. Intanto è il week end di "Irlanda in Festa" (che deriva dal St Patricks Day, che è il 17 marzo e comincia a Bologna dal 16 IL PROGRAMMA ), che porta sul Palco dell' Estragon Bandabardò, Modena City Ramblers e Uriah Heep. Alla fiera di Bologna (dal 18 al 21 marzo) è tempo di Cosmoprof : l' esposizione internazionale dedicata alla bellezza e alla cosmesi. Ma questo è anche il fine settimana delle Giornate FAI di Primavera : l' occasione ideale per visitare palazzi storici aperti in via eccezionale: qui i luoghi e gli orari e del doppio appuntamento con Toni Servillo, a teatro con "Tony Servillo legge Napoli" e al cinema Lumière con La Grande Bellezza versione estesa. In Piazza XX Settembre la Fiera del Libro di Bologna. Per gli appassaionati di musical (e di gatti!) da non pedere "Cats" il musical firmato dal grande Andrew Lloyd Webber che dalla sua nascita (1981) è ha battuto i record di longevità, spettatori e incassi e che va in scena dal 17 al 20 marzo all' Unipol Arena. La trama dello show è basata sul libro di Thomas Stearns Eliot Old Possum' s Book of Practical Cats, una raccolta di poesie nella quale i gatti sono i protagonisti. E a proposito di musical, un altro grande appuntamento è al Teatro Il Celebrazioni dal 18 al 20 marzo con "Tutti insieme appassionatamente" : protagonisti Luca Ward e Vittoria Belvedere. MOSTRE. Apre proprio venerdì 18 la mostra di Genus Bononiae che tanto ha fatto discutere gli scorsi giorni: "Street Art Banksy & Co. L' arte allo stato urbano a Palazzo Pepoli". Alla Galleria Ono Arte Contemporanea di via Santa Margherita "Bowie before Ziggy" : mostra fotografica di Michael Putland dedicata all' artista scomparso di recente; prorogata la mostra dedicata a Enrico Fermi e quindi ancora fruibile (fino al 22 maggio) all' ex chiesa di San Mattia; alla Velostazione di Bologna la mostra??st??? il viaggio dell' estro (11 marzo 3 aprile 2016). TEATRO. Dal 18 al 20 marzo al Teatro Duse "Weekend Comedy", che certamente regalerà un intrattenimento divertente e una commedia davvero gradevole; all' Arena del Sole dal 17 al 20 marzo, come già anticipato, c' è il grande Toni Servillo con "Tony Servillo legge Napoli", mentre venerdì 18 al Teatro Manzoni c' è Carlo Lucarelli con "Serial Killer". MUSICA DAL VIVO. Si parte venerdì con "The Magic Bones Trio" al Relais Bellaria per la rassegna Friday Night Blues. Per Casale Live Diamante Continua > 3

6 15 marzo 2016 < Segue Bologna Today Cultura e turismo Gallina Trio. Sabato 19 marzo al Covo Club c' è Sorge live, mentre in Zona Roveri di sono i Puddle of Mudd. E sabato c' è anche il concerto dei Mulini a Vento. Domenica pomeriggio (dalle 16) il nuovo America Graffiti di Piazza Malpighi inaugura con il concerto dei The Good Fellas. SERATE E LOCALI. Sabato a partire dalle 20 La Scuderia apre le porte al raduno di Star Wars! Una serata incredibile all' insegna dei temi e dei personaggi della mitica saga di George Lucas. Il 18 marzo (venerdì) al Giostrà c' è la serata Band Battle, che metterà in competizione Supernovanta e Proposte Indecenti; al Kinky di via Zamboni dalle la serata con i DJS Luca Trevisi e Dino Angioletti. Al Link invece la serata Hospitality. APPUNTAMENTI PER FAMIGLIE E BAMBINI. A San Giovanni in Persiceto sabato e domenica c' è la festa dedicata al cioccolato e ai dolci: è "Persiciok&Cake" e va in scena in vari luoghi del centro: golosi accorrete! Venerdì 18 marzo "Le vie delle fiabe: Raccontane altre!" alle ore 15:00 Sala Consiglio del Quartiere Navile per nuovi modi e tempi per la narrazione orale. Domenica 20 marzo alle 16:00 all' AtelierSì laboratorio per bambini da 4 a 11 anni e alle "La stanza dei giochi" all' ITC Teatro di San Lazzaro di Savena. CINEMA. Fra i film da guardare sul grande schermo da segnalare due proiezioni in programma al Cinema Lumière: venerdì 18 marzo "Joy" di David O. Russell alle (USA/2015, durata 124') e domenica 20 marzo "Gli equilibristi" di Ivano De Matteo alle ore 16:00. Qui invece tutta la programmazione nei cinema di Bologna e dintorni. Se vuoi segnalare il tuo evento clicca qui. ERIKA BERTOSSI 4

7 15 marzo 2016 Bologna Today Cultura e turismo Un dolce weekend con "Persiciok&Cake" a San Giovanni in Perisceto 15 marzo :19 Condivisioni Sabato 19 e domenica 20 marzo l' associazione turistica Pro Loco in collaborazione con l' Amministrazione Comunale propone la nona edizione di "Persiciok&Cake": un weekend dedicato al cioccolato e alla pasticceria artigianale, con possibilità di partecipare a laboratori di cake design tenuti dai maestri pasticceri ed anche a degustazioni di cioccolato d' autore. "Persiciok&cake" è ormai da anni la festa del cioccolato di Persiceto. Giunta alla nona edizione, quest' anno si conferma un grande evento dedicato non solo al cioccolato ma anche alla raffinata pasticceria. Quello che attende il pubblico sarà un goloso weekend in cui i maestri cioccolatieri porteranno in piazza le loro prelibatezze al cacao, affiancati da grandi pasticceri che metteranno in mostra l' arte del Cake Design. All' interno della manifestazione non mancheranno eventi a tema e corsi di decorazione e, da quest' anno, i "Degustaciok Assaggi di Cioccolato d' autore", gustose degustazioni organizzate dai cioccolatieri in collaborazione con alcuni bar persicetani. Gli appuntamenti durante il weekend saranno tre: sabato 19 marzo dalle ore presso il "Caffè Checco", domenica 20 marzo dalle ore presso il "Bar Venezian" e dalle ore presso l' "Antica Drogheria Vancini". Per partecipare è necessario prenotare chiamando il numero Ma la novità di quest' anno sarà il legame con il cinema: a celebrare il talento italiano e il recente Oscar a Ennio Morricone penseranno i musicisti della Scuola di Musica Leonard Berstein che sabato pomeriggio alle ore 16 in piazza del Popolo intoneranno le colonne sonore più famose mentre nel cortile del Palazzo Comunale sarà allestita la video installazione "La dolce vita", dedicata a pellicole cinematografiche degli anni '50 e '60, realizzata grazie alla raccolta fotografica de "il Giornale d' Italia" dell' Archivio Storico di San Giovanni in Persiceto (da giovedì 17 a domenica 20 marzo dalle ore alle 24, ingresso libero). Infine, anche quest' anno i ristoranti più rinomati di Persiceto presenteranno menu speciali dedicati al cioccolato, che si potranno gustare per tutta la settimana fino a domenica 20 marzo. Non mancheranno infine gli appuntamenti per i più piccoli come il laboratorio "Dipingiamo le uova bollite" in programma sabato 19 dalle 16 alle 18 in via Pellegrini. Per scoprire tutti i dettagli della manifestazione e l' elenco dei ristoranti aderenti o per prenotare il proprio posto ai "Degustaciok" è possibile consultare il programma pubblicato sul sito proloco persiceto.org Argomenti: Continua > 5

8 15 marzo 2016 < Segue Bologna Today Cultura e turismo 6

9 15 marzo 2016 Bologna2000 Politica locale Popolazione stazionaria nell' area Metropolitana di Bologna. Alto indice di vecchiaia Sono i residenti nella territorio metropolitano, maschi e femmine, secondo i dati provvisori di fonte anagrafica elaborati dal Servizio Studi per la programmazione della Città metropolitana di Bologna, al 1 gennaio di quest' anno, con un incremento nell' ultimo anno di abitanti, poco più dello 0,2%. Si conferma comunque un trend di crescita positivo, seppur rallentato, al contrario di quanto si registra in regione e più in generale in Italia. Il comune capoluogo concentra il 38,4% della popolazione (con abitanti) e nella restante area metropolitana le Unioni di comuni più popolose sono il Nuovo Circondario Imolese ( ) e l' Unione Valli del Reno, Lavino e Samoggia ( ), che pesano rispettivamente il 13,2% e l' 11,1% della popolazione dell' intero territorio. La differenza tra nascite e decessi, saldo naturale della popolazione, è negativo, come avviene ormai da diversi anni: nel 2014 nell' area metropolitana le nascite sono state mentre i decessi In questo quadro demografico si inserisce una trasformazione strutturale delle famiglie, in termini di consistenza e di composizione. Il continuo processo di invecchiamento della popolazione, unito all' andamento del tasso di natalità hanno determinato un crescente incremento della numerosità delle famiglie e, contestualmente, una riduzione della loro dimensione media. Le famiglie presenti nell' area metropolitana sono , aumentate del 9,5% in dieci anni; il 41,5% è composto da famiglie unipersonali, il 44,9% da nuclei di 2 o 3 persone ed il 13,7% da nuclei più numerosi (4 o più componenti). Diversa è la lettura dei dati che interessano il saldo migratorio. L' area metropolitana continua a registrare un aumento della popolazione proprio per effetto dei flussi migratori che negli ultimi anni sono rimasti costantemente positivi anche se dal 2013 al 2014 il saldo migratorio è più che dimezzato. La crescita dei residenti metropolitani si è contratta registrando una variazione positiva del solo 0,2%. I residenti stranieri sono , l' 11,6% della popolazione complessiva, maschi e femmine. Quasi la metà risiede nel comune capoluogo, che ha l' incidenza straniera più alta, pari al 15,2% del totale della popolazione. Anche le Unioni Terre d' Acqua e Appennino Bolognese hanno percentuali elevate di "densità straniera" con un' incidenza superiore al 10%. L' Unione Savena Idice presenta invece la percentuale più bassa col 7,8%. Le cittadinanze maggiormente presenti sono Romania, Marocco e Albania. L' Unione Europea e l' Europa centro orientale sono le aree geografiche Continua > 7

10 15 marzo 2016 < Segue Bologna2000 Politica locale più rappresentate rispettivamente con e residenti. Gli indicatori demografici, al 1 gennaio 2016, ribadiscono il tema dell' invecchiamento della popolazione metropolitana: l' età media sintetizza in modo immediato la maturità della popolazione, pari a 46,2 anni. L' indice di vecchiaia, indicatore di riferimento per quantificare il peso relativo degli anziani sui giovani, informa che nel bolognese sono 185,9 le persone di età superiore ai 64 anni ogni 100 ragazzini al di sotto dei 15 anni. La percentuale di anziani cresce in modo lento e progressivo negli ultimi anni, ma particolarmente veloce è stata la crescita dei cosiddetti grandi anziani, ovvero le persone ultra settantacinquenni che dal 2001 al 2016 sono passate da circa individui a (+31,4%). All' interno del territorio si osservano alcune differenze: in termini di popolazione l' Unione comunale più "anziana" è l' Alto Reno che conta il 28,3% di ultra sessantacinquenni, di cui ben il 15,9% sono ultrasettantacinquenni; mentre le Unioni più "giovani" sono quelle dei territori di pianura a nord del capoluogo, ovvero le Terre d' Acqua (14,8% di giovani sotto i 14 anni), la Reno Galliera (14,5%) e le Terre di Pianura (14,2%). In tutte le realtà si delineano comunque tendenze analoghe, come il forte peso delle classi più anziane (24,3%), una percentuale del 17,2 dei giovani sotto i 19 anni e l' ampio contingente della classe adulta compresa tra i 40 e i 64 anni (37,1%). I dati confermano e intensificano la fotografia nazionale, che vede valori simili nella diminuzione della popolazione, anche se nel complesso questa risulta meno anziana. 8

11 Pagina 8 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Sport Prima, Seconda e Terza Categoria Tutti in campo alle 20,30: il Calcara Samoggia pesca la cenerentola Bellarosa. Lo Zola Predosa fa visita all' Airone Il Persiceto dei record aspetta Cadelbosco, l' Anzolavino cerca l' allungo con Castenaso Bologna GIORNATA numero 24 in Prima Categoria, 23 in Seconda e 19 in Terza. Prima girone C: Cavezzo Massese, Persiceto 85 Cadelbosco, Ravarino Masone, Pievecella Vis San Prospero, Mandrio Libertas, Real Panaro Boca Barco, Camposanto Guastalla (ore 15), San Faustino Cibeno. La classifica: Persiceto 71; Massese 51; Camposanto e Libertas 45; S. Prospero 41; S. Faustino 37; Cibeno e Ravarino 34; Guastalla, Barco e Mandrio 32; Pievecella 27; Cadelbosco 24; Cavezzo 22; Panaro 21; Masone 11. Prima girone D: Calcara Bellarosa, Lama 80 Vignolese, Maranello Castellettese, Polinago Pgs Smile, Levizzano Cerredolese, Castellarano Gorzano, Vezzano Manzolino. La classifica: Castellarano 52; Maranello 50; Vignolese 45; Vezzano 42; Polinago 39; Pgs Smile e Atletico Montagna 38; Cerredolese 35; Calcara Samoggia e Manzolino 33; Levizzano 27; Lama 80 e Flos Frugi 24; Gorzano 23; Castellettese 22; Bellarosa 19. Prima girone E: Airone Zola, Castel del Rio Cagliari, Riolo Dozzese, Montefredente Futa, Anzolavino Castenaso, Bononia Sesto, Osteria San Benedetto, Placci Ozzanese. La classifica: Anzolavino 59; Sesto Imolese 48; Cagliari 43; Zola 42; Osteria Grande 38; Dozzese 36; Montefredente 35; Castel del Rio e San Benedetto Val di Sambro 34; Bononia 30; Futa 29; Placci Bubano 28; Riolo 26; Castenaso 22; Airone 21; Ozzanese 12. Prima girone F: Basca Poggese, Bentivoglio Bevilacquese, Boncellino e Bagnacavallo Real Fusignano, Bosco Funo, Consandolo Molinella, Galeazza Casumaro, Nuova Codigorese Gallo, Tresigallo XII Morelli. La classifica: Casumaro 53; Basca 47; Galeazza 44; XII Morelli 43; Bentivoglio 41; Consandolo 40; Molinella 38; Fusignano e Bevilacquese 36; Gallo e Codigorese 34; Funo 33; Poggese 27; Boncellino 25; Tresigallo 24; Bosco 4. Seconda girone I: Marzabotto Barca Reno, Pianorese Murri, Pontevecchio Carioca, Universal Vado Monzuno. La classifica: Siepelunga 48; La Dozza 39; Marzabotto 38; Saragozza 36; Murri 33; Antal Pallavicini 31; Carioca 30; Barca Reno 29; Castiglione 27; Universal 23; Vado 18; Pontevecchio e Pianorese 17; Continua > 9

12 Pagina 8 < Segue Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Sport Pilastro 12. Seconda girone L: Roccamalatina Decima. La classifica: Castenaso 48; Libertasargile 47; Savignano 42; Trebbo 41; Ponte Ronca 40; Bazzanese 33; Piumazzo 32; Decima 31; Persicetana 29; Ceretolese 27; Roccamalatina 17; Argelatese 16; Sala 11; Virtus 10. Seconda girone M: Casola Tozzona, Fontanelice Libertas, Marradese Amaranto, Ponticelli Mordano, Valsanterno Bagnara. Terza girone A: Lizzanese Castel d' Aiano, Rioveggio Crespo, Lagaro Appennino, Venturina Pianorese. 10

13 Pagina 2 Il Sole 24 Ore Conti pubblici. Secondo Giuseppe Pisauro (Upb) a fine 2014 residui per 112 miliardi su 800 miliardi di spesa Con la contabilità di cassa addio ai residui passivi roma I due decreti di riforma della struttura del bilancio dello Stato varati a metà febbraio dal governo, nell' ambito della riforma che porterà al superamento dell' attuale legge di Stabilità per dare luce a un' unica legge di bilancio di natura sostanziale, hanno incassato ieri i pareri favorevoli del presidente dell' Ufficio parlamentare di Bilancio, Giuseppe Pisauro, e del Ragioniere generale dello Stato, Daniele Franco. Parere critico dal rappresentante della Corte dei conti, Angelo Buscema, che ha però riconosciuto il valore della maggiore trasparenza che la riforma introduce sulla programmazione contabile. Ora sui due testi, previsti da una delega di ormai sette anni fa (legge 196/2009), si esprimeranno le due commissioni Bilancio di Camera e Senato in tempi brevi. Dagli interventi espressi nel corso delle audizioni del presidente della Commissione V della Camera, Francesco Boccia, ci si può attendere un via libera senza rilievi per il primo dei due testi, quello che potenzia la contabilità di cassa. Mentre sul secondo testo, di revisione dei programmi di spesa, è immaginabile che arrivi la proposta per un suo assorbimento nei disegni di legge parlamentari che chiuderanno questo cantiere di riforma. I due ddl uno parte dalla Camera, l' altro dal Senato modificheranno le leggi 196/2009 e 243/2012 con il risultato finale, atteso entro la pausa estiva, della nuova legge unificata di Bilancio. Nel suo intervento il presidente dell' Upb, dopo aver ricordato la «peculiarità» dell' Italia nel panorama internazionale con il suo bilancio costruito prevalentemente secondo un criterio di competenza giuridica, ha messo in luce i limiti di questo modello, che tende a sopravvalutare gli impegni di spesa, renderli poco intelligibili in primis al legislatore e produrre lo storico fenomeno dei «residui passivi». A fine 2014 i residui sul bilancio dello Stato ammontavano a 112 miliardi su un totale di spesa di circa 800 miliardi, «una cifra di tutto rilievo» ha sottolineato Pisauro. Di questi, circa un terzo, ovvero 38 miliardi, riguardano le relazioni finanziarie con le autonomie territoriali «ma sono frutto del modo di contabilizzare le cifre, perché buona parte delle somme trasferite dallo Stato agli enti assumono la forma di compartecipazione, non sono il sintomo di chissà quale problema tra Stato e Regioni». Pisauro ha quindi giudicato «un passo avanti importante far comunicare due processi rimasti finora distinti», ovvero la definizione delle esigenze di spesa delle singole amministrazioni centrali e quella degli obiettivi di spesa del Def. Ad oggi i due processi viaggiano paralleli e solo a settembre, in vista Continua > 11

14 Pagina 2 < Segue Il Sole 24 Ore della legge di Stabilità, si è obbligati a farli convergere. Nella riforma invece è previsto che a maggio un decreto della Presidenza del Consiglio definisca su base triennale gli obiettivi di spesa di ciascun ministero «coerenti con gli obiettivi del Def». A tale progresso manca però ancora un tassello. Secondo Pisauro, infatti, il Parlamento andrebbe coinvolto in tutte le fasi del processo di formazione del bilancio. «Il Parlamento approva gli obiettivi del Def, ma anche nel quadro qui disegnato, che rappresenta un progresso rispetto al quadro attuale, manca il suo coinvolgimento in tutto ciò che c' è in mezzo» tra quando vengono fissati gli obiettivi della Pa e la legge di Stabilità. Anche il ragioniere generale dello Stato, Daniele Franco, ha sottolineato che uno degli obiettivi della riforma è «la razionalizzazione del fenomeno dei residui passivi». Ma il passo avanti che si compie con i due decreti rispetto al processo previsto nel 2009 va ben oltre. Con questa riforma, ha affermato, si garantisce «una maggior leggibilità del bilancio, il rafforzamento della programmazione finanziaria, il potenziamento del monitoraggio degli obiettivi». Con questa riforma, che avrà bisogno di una necessaria fase di sperimentazione, il Parlamento avrà una maggiore capacità di analisi sullo stato di attuazione dei diversi programmi di policy e potrà svolgere con strumenti nuovi il suo ruolo di controllo sull' azione del Governo. RIPRODUZIONE RISERVATA. 12

15 Pagina 2 Il Sole 24 Ore Semplificazioni, braccio di ferro con le Regioni Sui poteri sostitutivi no dei governatori, Palazzo Chigi respinge la controproposta DAVIDE COLOMBO Roma Sui "super poteri" affidati al premier dalla riforma Pa per dimezzare i tempi delle autorizzazioni per grandi opere pubbliche o insediamenti produttivi privati di rilevante impatto economico è braccio di ferro tra Governo e Regioni. Dopo la Conferenza unificata del 3 marzo scorso, che ha acceso la luce verde su otto decreti legislativi ma non su questo regolamento di delegificazione, i tecnici del ministero della Pa stanno tentando di trovare una mediazione in vista della prossima riunione del 24 marzo. Ma di sicuro non vogliono retrocedere sul principio fondamentale: il taglio del 50% dei tempi per i via libera a opere o insediamenti giudicati strategici. Anche perchè il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, punta moltissimo su questa semplificazione. In Italia i tempi medi per l' attuazione di un' opera pubblica superano i 4 anni e mezzo, che salgono a 10,2 per opere del valore compreso tra i 20 e i 50 milioni e sfondano il tetto dei 14 anni (14 anni e sei mesi è la media) se il valore del cantiere supera i cento milioni. Il testo in questione prevede che entro il 31 marzo di ogni anno il Governo, con un Dpcm, individui una lista di interventi a cui applicare tempi dimezzati e poteri sostitutivi. Il Consiglio dei ministri, nella scelta degli interventi da mettere in corsia preferenziale, può agire in due modi: 1) possono essere gli enti territoriali (Comuni, Regioni) a proporli a Palazzo Chigi entro il 31 gennaio, purché siano già inseriti in atti di programmazione; 2) gli interventi possono essere «individuati» direttamente dal premier, anche su segnalazione del soggetto proponente. Lo stesso Dpcm riduce del 50% i termini sui procedimenti autorizzatori delle opere in elenco e alla scadenza di questi termini ridotti il premier «può adottare i relativi atti» con i poteri sostitutivi, sostituendo cioè ogni autorizzazione o nulla osta che gli enti preposti non hanno emanato in tempo. Le Regioni hanno sollevato diverse obiezioni: i termini stretti rischierebbero di rendere impraticabili le valutazioni sulle localizzazioni delle opere in questione, i poteri sostitutivi valicherebbero i limiti previsti dall' articolo 120 della Costituzione e non è prevista una norma di coordinamento per le Regioni a statuto speciale e le province autonome. E la proposta di correttivo avanzata è di quelle che il Governo non vuol proprio accettare: utilizzare l' istituto dell' intesa disciplinato dalla cosiddetta legge obiettivo (443/2001) per stilare elenchi di interventi super prioritari con procedure in deroga. Come detto i tecnici della ministra Marianna Madia stanno lavorando per superare un' impasse che non Continua > 13

16 Pagina 2 < Segue Il Sole 24 Ore è da poco e che s' è determinata in una fase di stanca nell' attività del Consiglio dei ministri. Il treno della riforma della Pa, anche senza questo vagone dei poteri sostitutivi a palazzo Chigi, sta intanto procedendo nell' acquisizione dei pareri delle commissioni parlamentari e del Consiglio di Stato, che per garantire un veloce esame di così tanti testi (cui s' è aggiunto anche il voluminoso nuovo Codice degli appalti) ha fatto ricorso a commissioni speciali. Su un testo il parere è già stato depositato, si tratta del decreto sulla trasparenza (articolo 7 della delega) che va approvato entro sei mesi dall' entrata in vigore della delega a differenza di tutti gli altri per i quali la scadenza è un anno. Tra le valutazioni proposte da Palazzo Spada c' è, tra l' altro, quella di superare il meccanismo del silenzio/rigetto dopo 30 giorni sulle richieste di accesso civico agli atti delle amministrazioni: servirebbe l' obbligo di motivare il rigetto, scrive il Consiglio di Stato, perché possa essere valutato dal giudice in caso di contenzioso. Mentre i casi di esclusione dall' accesso civico sarebbero indicati troppo genericamente si legge nel parere con il rischio di dare troppa discrezionalità alle amministrazioni nel negare l' accesso civico. Tornando al confronto Stato Regioni, tra dieci giorni con la nuova riunione della Conferenza unificata si capirà se è stata trovata una soluzione o se il testo verrà per il momento accantonato (essendo un regolamento i termini della delega si considerano di carattere non perentorio). In quella riunione si dovrebbero incassare anche i pareri delle Regioni e dei comuni anche sui decreti di riordino delle società partecipate, dei servizi pubblici locali e delle autorità portuali. RIPRODUZIONE RISERVATA 14

17 Pagina 8 Il Sole 24 Ore L' impatto sull' Italia. I numeri da inizio anno e il timore per il fronte balcanico Sbarchi 2016 verso quota 10mila Viminale: nuova ondata in arrivo ROMA Gli sbarchi di immigrati riprendono vigore e viaggiano verso quota 10mila dall' inizio dell' anno. I dati del Viminale aggiornati al 15 marzo registrano arrivi, +4% rispetto all' anno scorso. Le condizioni meteo in miglioramento nel canale di Sicilia consentono ai barconi di salpare dalle coste della Libia con qualche rischio in meno. Sono previsti diversi arrivi in queste ore nei nostri porti. Tutto fa immaginare che l' incremento degli sbarchi sarà progressivo. E non c' è, al momento, alcun deterrente o disincentivo, a questi viaggi della disperazione. I tempi lunghi per la composizione di un governo unitario a Tripoli, anzi, favoriscono il traffico di migranti. A vedere le nazionalità dichiarate al momento degli sbarchi in Italia, del resto, si riconosce con chiarezza il flusso dall' Africa: sono arrivate persone dalla Nigeria, dal Gambia, 957 dal Senegal, 847 dal Mali, 832 dalla Guinea e poi con numeri più bassi gli altri stati. Rispetto all' anno scorso, però, c' è almeno un altro fronte da sorvegliare nella massima allerta: quello balcanico. Il ministro dell' Interno Angelino Alfano ancora ieri ha ribadito a Porta a Porta che «finora non c' è evidenza di un flusso migratorio che sta arrivando dalla rotta balcanica verso l' Albania e da lì verso le coste italiane». E ha aggiunto: «Stiamo lavorando a un accordo con Turchia e Grecia per evitare che questo flusso possa arrivare da noi». Un' intesa che passa da Bruxelles: domani si riuniscono i capi di Stato e di governo dell' Unione europea, il 18 parteciperà anche Ahmet Davutoglu, primo ministro turco. L' accordo tra Ankara e Bruxelles, tuttavia, non è affatto scontato. In Turchia sono ormai presenti oltre due milioni e mezzo di rifugiati provenienti da Asia, Africa e Medio Oriente. «In territorio turco si contano oltre 110mila migranti di nazionalità iraniana, irachena, afghana e somala» riferisce il sito Davanti a uno scenario che può vedere da un momento all' altro l' approdo di migranti sulle coste adriatiche, Alfano ha definito in queste settimane una bozza di protocollo definito "memorandum" con l' Albania, ora al vaglio della Farnesina. La firma a Tirana è prevista nelle prossime settimane. Il memorandum è un' intesa di collaborazione tra la polizie italiana e quella albanese destinata alla lotta Continua > 15

18 Pagina 8 < Segue Il Sole 24 Ore alla tratta e al traffico di essere umani e al rischio terrorismo (si veda Il Sole 24 Ore dell' 11 marzo). L' Italia fornirà un sostegno di cooperazione nell' attività di polizia con l' invio di osservatori, alcuni fuoristrada, strumentazioni di controllo, come i visori notturni, e di intercettazione. Si consolida e si rafforza una tradizione ultradecennale di collaborazione tra le polizie di Roma e Ankara. Ma non è detto che basti. Fatto sta che può raddoppiare, dunque, il fronte di immigrati in arrivo non solo dalla Libia, ma anche dai Balcani e può raddoppiare anche l' azione svolta dal ministero dell' Interno. C' è quella del dipartimento di pubblica sicurezza, guidato da Alessandro Pansa, per il lavoro di contrasto all' immigrazione clandestina. E il profilo dell' accoglienza coordinata dal prefetto Mario Morcone al dipartimento Libertà civili. Dal primo gennaio di quest' anno gli stranieri irregolari rintracciati dalla polizia di frontiera e dai commissariati lungo i confini interni sono stati In testa i pakistani (635), poi gli afghani (435) e i marocchini (392). Imponente anche lo sforzo dell' accoglienza, mai a questi livelli: il totale a oggi è di persone ospitate. Gli immigrati presenti in strutture temporanee sul territorio italiano sono , quelli alloggiati nei centri del ministero dell' Interno sono mentre allo Sprar il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati che fa capo ai Comuni sono ospitati stranieri. L' ipotesi di dover trovare altri posti è teorica, per ora, ma concreta. marco.ludovico@ilsole24ore.com RIPRODUZIONE RISERVATA. MARCO LUDOVICO 16

19 Pagina 15 Il Sole 24 Ore Bandi e gare. Tra oggi e domani le osservazioni degli addetti ai lavori al Parlamento La filiera chiede ritocchi al codice degli appalti L' Ance: modifiche alla qualificazione I sindacati: cambi al subappalto GIUSEPPE LATOUR, GIORGIO SANTILLI ROMA L' Ance chiede ulteriori ritocchi sulla qualificazione. I sindacati puntano a correzioni sul subappalto. Poi, ci sono i professionisti tecnici, che contestano la scarsa attenzione per i servizi di progettazione. C'è l'anci, che punta ad ammorbidire la centralizzazione delle committenze. E ci sono le società di ingegneria: per loro bisogna migliorare sul fronte della concorrenza. Il lavoro del Parlamento sul Codice appalti arriva alle battute decisive. I presidenti delle commissioni Ambiente della Camera e Lavori pubblici del Senato hanno chiesto alle diverse associazioni di inviare documenti con le loro osservazioni. Quasi tutti lo faranno tra oggi e domani. Così, si sta già componendo un quadro dei capitoli che finiranno sotto la lente dai pareri. Per i costruttori dell' Ance serve qualche ulteriore ritocco sulla qualificazione: la possibilità per le stazioni appaltanti di fissare a carico delle imprese requisiti extra per le opere sopra i 20 milioni andrebbe limitata. Va anche rivisto il peso del criterio del prezzo più basso, che dovrebbe essere usato fino a 2,5 milioni, purché accompagnato dall' esclusione automatica delle offerte anomale. Limature servono sul pagamento diretto e sul subappalto: rispetto alla piena liberalizzazione bisognerebbe trovare una strada più equilibrata. Infine, andrebbe ripristinata la riduzione del 50% della cauzione definitiva, in presenza di una certificazione di qualità. I dubbi più numerosi si concentrano sulla progettazione. La Rete delle professioni tecniche firmerà un documento durissimo. Al nuovo Codice viene contestato un problema di impostazione: manca un capitolo dedicato alla progettazione. Allo stesso tempo, però, pesano diverse questioni di dettaglio, come l' estensione della cauzione ai professionisti, la mancanza di un vincolo a utilizzare il Dm parametri per fissare gli importi a base di gara, l' assenza di regole sui requisiti di accesso. A questo le società di ingegneria dell' Oice aggiungono perplessità sul fronte della concorrenza: il nuovo testo eleva fino a 209mila euro il tetto al di sopra del quale i contratti vanno assegnati con una vera gara. Con questo assetto rischia di finire in una zona grigia il 90% del mercato. Ma non solo. L' Oice solleverà almeno altri due grandi problemi: nel Codice non viene prevista la qualificazione per i progettisti e manca un livello progettuale assimilabile allo studio di fattibilità. Una falla che rende complicata la realizzazione dei project financing. Nel mirino dei sindacati finiranno due punti: l' eliminazione del tetto massimo per il subappalto e la Continua > 17

20 Pagina 15 < Segue Il Sole 24 Ore revisione dei limiti per gli affidamenti in house delle concessionarie. Su quest' ultimo il Mit ha già chiarito che non ci saranno ritocchi, al massimo si cercherà qualche scappatoia per evitare un impatto occupazionale negativo. Più margini dovrebbero esserci, invece, sulla questione del subappalto: ci sono forti dubbi che sia stato superato il limite della legge delega. Infine, c' è l' Anci. Ai Comuni non piace lo spostamento dell' asse delle procedure di gara dalle piccole stazioni appaltanti alle grandi centrali di committenza. Il Codice prevede una partenza molto brusca per le nuove regole che, nella sostanza, taglieranno subito fuori le amministrazioni più piccole, come i Comuni non capoluogo. Per evitare problemi agli uffici dei sindaci, servirebbe un ammorbidimento. RIPRODUZIONE RISERVATA 18

21 Pagina 18 Il Sole 24 Ore Pa. Nessun voto contrario, testo ora al Senato Ok della Camera al giro di vite sulle auto blu MILANO Le pubbliche amministrazioni non potranno acquistare o noleggiare auto blu per altri due anni, fino al 31 dicembre Viene espresso per legge il divieto di utilizzare l' auto di servizio nei tragitti casa ufficio, che diventa quindi reato (peculato d' uso, punibile da sei mesi a tre anni). Il parco auto delle amministrazioni pubbliche sarà poi sottoposto a un nuovo censimento annuale, che questa volta è accompagnato dalle sanzioni per i tanti uffici che non hanno risposto alle rilevazioni di questi anni: la "multa", da 500 a 10mila euro, sarà a carico del «responsabile della mancata comunicazione», e il compito di colpirlo sarà affidato all' Anac. Dopo sei mesi passati alla commissione Affari costituzionali della Camera, che l' hanno cambiato in profondità, è arrivato ieri all' approvazione dell' Aula il disegno di legge targato Movimento 5 Stelle (primo firmatario Giorgio Sorial) che prova a imporre un altro taglio alle almeno 23mila auto di servizio della Pubblica amministrazione, il cui costo è stimabile intorno ai 400 milioni di euro all' anno. Senza voti contrari (ovviamente), 19 astenuti e 387 favorevoli, la Camera ha consegnato il testo al Senato, ma l' intesa fra i gruppi è solo nei numeri del voto. «La nostra tenacia ha avuto la meglio per una legge che hanno tentato di affossare per due volte», rilanciano i Cinque Stelle, mentre il Pd per bocca di Emanuele Fiano rivendica alla maggioranza di aver costruito in commissione un testo che «mette fine a un malcostume indecente ma evita pulsioni populistiche e demagogiche di una certa frangia dell' opposizione». Fuori dal coro Francesco Paolo Sisto, di Forza Italia, che parla di «tanto rumore per nulla, perché la legge ripropone regole che già ci sono». Rispetto alla formulazione iniziale, che chiudeva per sempre la porta ad acquisti e leasing di auto di servizio, il disegno di legge ha subito parecchie modifiche, anche per adeguarlo alle esigenze emerse qua e là nel corso dell' esame. Il blocco biennale di acquisti e noleggi, per esempio, replica quello già previsto fino al 31 dicembre scorso dalle vecchie norme, ma per le Regioni diventa una «disposizione di principio ai fini del coordinamento della finanza pubblica» perché la sentenza 43/2016 della Corte costituzionale ha appena dichiarato illegittimi i vecchi tagli puntuali alle auto dei governatori (Sole 24 Ore del 4 marzo). Le novità investono però in pieno Comuni, Città metropolitane e Province, tutti enti che finora erano stati coinvolti nei tagli ma esclusi dai vincoli sulle modalità di utilizzo scritti nel decreto varato da Palazzo Continua > 19

22 Pagina 18 < Segue Il Sole 24 Ore Chigi nel settembre del Proprio in quel decreto era anche fissato il divieto di utilizzare l' auto di servizio per gli spostamenti da casa all' ufficio, che ora entra nella legge aprendo la porta alla contestazione del reato. L' altra novità rilevante è nella sanzione per chi non risponderà al censimento annuale, nel tentativo di scrivere finalmente un elenco completo delle auto blu. L' ultimo censimento, diffuso dalla Funzione pubblica il 29 febbraio, parla di vetture nel 2015 contro le dell' anno prima, per effetto dei tagli già scritti, ma alle richieste di dati continua a sfuggire quasi il 70% dei Comuni e il 25% di Province e Città metropolitane. Vero è che soprattutto negli enti medio piccoli spesso le auto blu non esistono: per queste amministrazioni, il nuovo obbligo di risposta si limiterà a infittire ancora la sequela degli adempimenti. gianni.trovati@ilsole24ore.com RIPRODUZIONE RISERVATA. GIANNI TROVATI 20

23 Pagina 20 Il Sole 24 Ore presentato a roma il rapporto ey Città smart, Bologna ancora prima Seguono Milano e Torino. Balzo di Mantova, il litorale romagnolo primo per spiagge wifi Bologna, Milano, Torino. Il podio delle Smart city, a leggerlo così, riflette in buona parte il grado di dinamicità di città da sempre nell' avanguardia italiana per trend di innovazione urbana e sociale. Ma c' è molto di più nella nuova edizione del Rapporto «Smart City Index» di EY presentato ieri a Roma, in collaborazione con Ericsson, Tim e Indra. Per la prima volta il lavoro di EY giunge dopo un' iniziativa politica concreta, l' atto di indirizzo del ministero dello Sviluppo economico, e coglie fenomeni significativi che coinvolgono le medie città italiana e il panorama del Mezzogiorno. Il rapporto, che analizza le 116 città capoluogo italiane utilizzando circa 470 indicatori, classifica lo sviluppo di reti e infrastrutture intelligenti delle città italiane, misurandone la capacità di innovare e offrire servizi di qualità ai cittadini. Bologna si conferma primatista mentre Milano scavalca Torino beneficiando soprattutto del substrato di connettività posato per Expo Ad emergere, pur mantenendo uno spread significativo con il gruppo di testa, sono anche 23 città medie posizionate tra il 4 e il 39 posto. Il rapporto EY è un documento prezioso sulle eccellenze espresse dall' Italia dei campanili. Milano, da sola, ad esempio, rappresenta l' 80% del mercato di sharing mobility. Brescia è la città più avanzata in termini di teleriscaldamento, disponibile per il 70% degli edifici. Trento è la città più innovativa del Nord Est (sesta posizione). Il litorale romagnolo, da Ravenna a Cervia, è il più connesso d' Italia, con oltre 50 km di spiagge coperte dal wi fi. Modena ha lanciato la più grande sperimentazione in ambito internet of things sostituendo 13mila contatori multimetering. Napoli è l' unica città del Sud a riuscire a restare salda nella prima fascia dell' indice, cioè tra le prime 39 posizioni, come a segnare un riscatto "smart" rispetto alle ultime posizioni in cui spesso invece ingenerosamente la si ritrova in termini di qualità della vita. L' insieme dei comuni pugliesi brilla invece per il primato di produttori di impianti fotovoltaici, con un' incidenza del 13,9 per cento. Singole fotografie di un album ancora molto frastagliato, che ha bisogno fa notare Andrea Paliani, partner EY, Med advisory leader «di un' agenda precisa, con tempi di realizzazione chiari, da verificare magari ogni sei mesi costituendo un vero tavolo tecnico in questo campo». «Per la prima volta aggiunge Paliani abbiamo impiegato per la nostra ricerca un approccio d' indagine per strati, più Continua > 21

24 Pagina 20 < Segue Il Sole 24 Ore orizzontale». Immaginando una piramide, la base è costituita dalle infrastrutture (reti a banda ultralarga, mobilità pubblica, reti energetiche, rete idrica...), su cui implementare una rete capillare di sensoristica: l' internet of things per raccogliere i big data della città e gestire le infrastrutture da remoto. È al di sopra di questo strato che troviamo le piattaforme di distribuzione dei servizi, con il caso più attuale rappresentato dal pin unico (o Spid) per l' accesso ai siti della Pa che proprio da ieri può essere richiesto dai cittadini. Al vertice l' ecosistema delle app e dei servizi a valore aggiunto per i cittadini. Come detto, il concetto stesso di smart city sta varcando i confini del mercato privato e sta entrando nelle policy istituzionali. Vito Cozzoli, capo di gabinetto del ministero dello Sviluppo economico, ricorda l' atto di indirizzo appena firmato dal ministro Federica Guidi che prevede l' impiego di 65 milioni per iniziative per ora destinate a 14 quartieri pilota nelle città metropolitane (si veda Il Sole 24 Ore di domenica scorsa). Antonio Samaritani, direttore generale dell' Agenzia per l' Italia digitale, osserva che il Piano triennale dell' Agenzia servirà, tra le altre cose, proprie a fornire una serie di certezze sui meccanismi di interoperabilità che saranno alla base di sviluppo di servizi nelle città "intelligenti". Maria Ludovica Agrò, direttore generale dell' Agenzia per la coesione territoriale, ricorda dal canto suo come l' innovazione metropolitana abbia a disposizione altri due strumenti, «il nostro Piano triennale che vede le città come tassello centrale per la competitività e il Pon Metro della programmazione comunitaria , con 1 miliardo di risorse già stanziate». RIPRODUZIONE RISERVATA. CARMINE FOTINA 22

25 Pagina 38 Il Sole 24 Ore Pa. Accolta la richiesta di proroga dei commercialisti per le risposte sui preventivi 2015 Bilanci locali, al 30 aprile i questionari di Corte conti Domani in arrivo i meccanismi per la distribuzione dei fondi 2016 Arriva la proroga chiesta dai commercialisti per i questionari che i revisori dei conti degli enti locali devono inviare alla Corte dei conti: il termine del 21 marzo si sposta infatti al 30 aprile, dando un po' più di fiato ai professionisti impegnati in uno dei periodi dell' anno più fitti di scadenze. Mentre devono tornare ai preventivi 2015 per rispondere al questionario della Corte, che pure è semplificato rispetto alle scorse edizioni, uffici finanziari e revisori sono alle prese con i lavori del rendiconto, che come passaggio preventivo impone la firma del revisore sul riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi previsto dalla riforma della contabilità, prima che sia deliberato in giunta. Negli enti che adottassero un riaccertamento parziale, l' organo di revisione deve rilasciare il parere sulla determinazione. Il revisore deve verificare poi il prospetto delle spese di rappresentanza, da allegare sempre al rendiconto, per essere inviato alla Corte dei conti e poi, entro dieci giorni dall' approvazione, pubblicato sul sito dell' ente. Fitta anche l' agenda relativa ai preventivi 2016, che da quest' anno è preceduto dal documento unico di programmazione, accompagnato anch' esso dal parere del revisore. Le scadenze di preventivi e consuntivi sono fissate al 30 aprile (tranne che nelle Province e nelle Città metropolitane, dove i bilanci di previsione 2016 vanno approvati entro il 31 luglio), ma il lavoro preparatorio va compiuto in queste settimane per dare ai consigli i tempi tecnici necessari all' approvazione. Di qui la richiesta di proroga avanzata dal consiglio nazionale dei commercialisti (si veda Il Sole 24 Ore del 4 marzo), accolta dalla Corte: nel nuovo calendario, i questionari "scalano" quindi in fondo, perché ovviamente non hanno bisogno di alcun passaggio consiliare. La scadenza dei preventivi al 30 aprile impegna a tappe forzate anche il Governo, che domani presenterà in conferenza Stato Città la ripartizione del fondo di solidarietà 2016, dopo che ieri la commissione sui fabbisogni standard ha approvato i nuovi valori. Tra rimborsi dei tagli Imu Tasi e quota "ordinaria" del fondo ci sono in gioco circa 7 miliardi, ed è possibile un' approvazione in due tempi, con il via libera alla metodologia domani e il varo definitivo dei numeri nella conferenza successiva. L' obiettivo, in ogni caso, è introdurre nel sistema meccanismi di "cautela" per evitare gli inciampi nell' anno scorso, che hanno portato poi a intervenire ex post con il fondo cuscinetto da 29 milioni per attenuare gli effetti della perequazione in 2mila Comuni medio piccoli. Continua > 23

26 Pagina 38 < Segue Il Sole 24 Ore RIPRODUZIONE RISERVATA. PATRIZIA RUFFINIGIANNI TROVATI 24

27 Pagina 38 Il Sole 24 Ore Cassazione. Le Sezioni unite ribadiscono la natura tributaria degli importi della Tia 1 pagati dagli utenti L' Iva sulla Tia non va alla Corte Ue La Cassazione, a Sezioni unite, scrive la parola fine sulla questione dell' applicabilità dell' Iva alla Tia 1, ritenendo che la questione non debba andare alla Corte Ue. E ribadisce l' incompatibilità di tale applicazione sia con le norme nazionali sia con quelle comunitarie. I giudizi sono contenuti nella sentenza n. 5078, depositata ieri. Le Sezioni unite rigettano la richiesta di rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia Ue, in quanto ritengono che l' indirizzo seguito è conforme all' ordinamento comunitario. La giurisprudenza Ue conferma, da un lato, che il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti è connesso all' esercizio di attività di pubblica autorità e, dall' altro, che l' applicazione dell' Iva, in base all' articolo 2 della sesta direttiva, presuppone un rapporto sinallagmatico del tutto assente nel caso della Tia: non c' è nesso diretto tra prestazione e corrispettivo e il compenso ricevuto dal prestatore del servizi non è il «controvalore effettivo del servizio prestato al destinatario». Per il resto, l' Iva è incompatibile per gli elementi autoritativi che caratterizzano il prelievo, «costituiti dall' assenza di volontarietà nel rapporto tra gestore ed utente, dalla totale predeterminazione dei costi da parte del soggetto pubblico essendo irrilevanti le varie forme di attribuzione a soggetti privati di servizi (ed entrate) pubblici nonché dall' assenza del rapporto sinallagmatico a base dell' assoggettamento ad Iva (artt. 3 e 4 del Dpr n. 633/1972». Queste considerazioni, già svolte ripetutamente sia dalla Corte Costituzionale (sentenze n. 238/2009 e n. 64/2010) sia dalla Cassazione, anche a Sezioni unite (sentenze n /2010 e n /2011) vanno però oltre la Tia 1 e toccano i successivi prelievi, come la Tia 2 e soprattutto la Tari, corrispettivo di cui al comma 668 della legge 147/2013, attualmente applicata in diversi Comuni. La Tari, al di là del nomen iuris, non può che avere natura tributaria, anche se riscossa dal gestore, per la natura autoritativa e pubblica del prelievo, alla stessa stregua dei previgenti prelievi. Con la sentenza di ieri la Corte risolve un contrasto sorto tra la Quinta sezione, che ha uniformemente considerato la Tia 1 un tributo, e la Prima, che in alcuni giudizi sulla natura privilegiata del prelievo avevano affermato che l' applicazione dell' Iva all' importo pagato per lo smaltimento rifiuti «prescinde dalla sua natura tributaria o meno», come già ritenuto dalla sezione tributaria. RIPRODUZIONE RISERVATA. Continua > 25

28 Pagina 38 < Segue Il Sole 24 Ore PASQUALE MIRTO 26

29 Pagina 13 Italia Oggi Il 21 marzo meeting di protesta ma, speriamo anche, per interrogarsi sulla loro efficienza Troppi i tagli all' università Del 13% quando il resto della p.a. ha subito solo il 5% L' elefante diventa gazzella? Le università ci provano e per la prima volta, il 21 marzo, si danno una mossa. Tutte insieme, con una catena di iniziative dal titolo #primaverauniversità. Niente di nuovo sotto il sole se si risolverà in una rivendicazione di maggiori contributi pubblici, un importante appuntamento se, al contrario, com' è nelle intenzioni, si approfondirà in che modo gli atenei possono mettersi al passo coi tempi e partecipare al rilancio del Paese. In ogni caso le università si muovono e già questo può (forse) fare scrollare di dosso un po' di polvere. L' appuntamento è stato fissato dal Crui, la Conferenza dei rettori, che proclama: «Il 21 marzo in ogni sede delle università italiane, statali e non statali, si terranno incontri e dibattiti pubblici per riaffermare il ruolo strategico della ricerca e dell' alta formazione per il futuro del Paese. Verranno discusse e raccolte idee e proposte da consegnare al governo in un documento di sintesi». Dice Gaetano Manfredi, che guida la Federico II di Napoli ed è a capo del Crui: «Il valore e la competitività scientifica delle nostre università è rimasta forte. E uniche tra le amministrazioni pubbliche le università sono finanziate sulla base dei costi standard e degli esiti delle valutazioni scientifiche». Però c' è pure il cahier de doléances: «Dal 2008 il sistema universitario italiano dice è soggetto a tagli lineari e progressivi delle risorse. Una scelta politica trasversale che, in coincidenza con la drammatica crisi globale e l' adozione di una radicale riforma organizzativa, si è tradotta nella perdita di oltre 10 mila posizioni di ruolo solo tra quelle per docenti e ricercatori, ovvero tagli superiori al 13% del totale quando la media nel settore pubblico è stata ad oggi del 5%». Tutto vero, ma chissà se il 21 marzo ci sarà posto anche per un esame di coscienza: le università italiane funzionano al meglio? Riversano sul Paese, in valore aggiunto, ciò che ricevono? L' Italia è assai lontana dall' obiettivo dell' Europa di avere entro il 2020 il 40% di giovani laureati. Siamo fermi al 23,9%, ultimo posto tra i 28 Stati dell' Ue. La regione con il maggior numero di laureati è il Lazio (31,6%) e si colloca su livelli pari a quelli del Portogallo. La Sardegna ha una percentuale di giovani laureati (17,4%) superiore solo alla regione bulgara dello Severozàpad. Un' altra ricerca effettuata tra i post laureati ha Continua > 27

30 Pagina 13 < Segue Italia Oggi registrato che il 56% degli occupati all' estero ritiene molto efficace gli studi universitari effettuati, in Italia la soglia si abbassa al 43,3%. Inoltre si sta riducendo il numero degli immatricolati e tutto questo, secondo un Rapporto della Fondazione Res (Ricerca su economia e società) «rischia di generare un effetto boomerang per il futuro. In un sistema economico che richiederà sempre più mansioni lavorative differenziate e non ripetitive per lavori altamente qualificati e creativi, non avere abbastanza laureati potrebbe generare un vulnus per la competitività delle imprese». Tante le iniziative di #primaverauniversità. A Bologna parteciperanno, accanto ai rettori emiliani, il ministro Graziano Delrio e il presidente regionale di Confindustria, a Padova hanno scelto invece (anche) uno spettacolo della Banda Osiris, a Cagliari vi sarà una passeggiata corteo dal palazzo civico al rettorato poi un convegno col presidente di Confindustria Sardegna, ad Alessandria parteciperanno due politici, l' on Enrico Borghi e il senatore Daniele Borioli, a Trieste il meeting sarà trasmesso via streaming, i rettori lombardi si ritroveranno alla Bicocca, quelli romani a Tor Vergara, a Pavia hanno ideato lo Speakers' Corner, dove studenti e docenti potranno illustrare (in 7 minuti) le loro proposte. I più arrabbiati sembrano i toscani, i rettori corregionali di Matteo Renzi hanno firmato un duro documento in cui si propone il "blocco di tutti gli atenei con uno sciopero generale da organizzare con la massima partecipazione e il coinvolgimento di tutte le componenti della comunità accademica come passo necessario verso una agitazione e una mobilitazione permanente finché non si verificherà una reale inversione di rotta da parte del governo». Anche negli atenei ci sono i duri e puri. Sarà interessante verificare i risultati di questa singolare giornata di primavera. «Il tema fondamentale, aggiunge Manfredi è rafforzare il sistema nazionale, sia aumentando la capacità di attrarre i giovani attraverso un sistema più efficiente di diritto allo studio, sia attraverso una maggiore offerta didattica che guardi in particolare alle lauree professionalizzanti, quelle maggiormente in grado di garantire un lavoro una volta terminati gli studi. È inoltre importante che le nostre università non siano solo centri di formazione e ricerca, ma agenti sociali ed economici, motori dello sviluppo e della trasformazione dei territori e della società. Per questo occorre favorire le potenzialità relazionali tra atenei e mondo economico». Dopo la cura dimagrante le università dovrebbero riposizionarsi sulla rampa di lancio. La crisi economica ha infatti inciso sugli atenei. I docenti sono scesi a (erano 62 mila nel 2014), il personale tecnico amministrativo si è ridotto da a Sono diminuiti anche gli studenti immatricolati: 260 mila rispetto ai 326 mila del Un esempio di ripensamento del ruolo dell' università arriva da Urbino, dove l' università ha deciso di attivarsi rispetto al mercato del lavoro. Spiega Tonino Pencarelli, delegato del rettore all' orientamento e al tutorato: «Le università possono interagire con la rete di servizi per l' impiego con attività di job placement (accoglienza, informazione, orientamento ecc.) affiancando la ricerca e la formazione tradizionali. La nostra università Carlo Bo in particolare sta lavorando alla mediazione con il mercato del lavoro e si è iscritta all' albo informatico delle agenzie per il lavoro tramite il portale ClicLavoro, iniziativa che prevede il trasferimento dei curricula all' interno del portale». Che vi sia bisogno di un maggiore coordinamento tra università e mercato del lavoro emerge anche dai dati Eurostat, che indicano che ben il 28% degli occupati italiani classificati come manager ha completato tutt' al più la scuola dell' obbligo e la quota di manager italiani laureati è meno della metà della media europea: i manager laureati nell' Unione europea sono il 54%, mentre in Italia la percentuale è del 25%. CARLO VALENTINI 28

31 Pagina 34 Italia Oggi Mafia, nei comuni tutor per evitare interruzioni «Si fa strada da tempo l' idea che, in sostituzione di sanzioni afflittive, si possano proficuamente applicare misure di carattere terapeutico, chiamiamole così, che non comportino l' interruzione delle attività da parte degli organi ordinari, né il loro allontanamento definitivo, ma il loro affiancamento con un intervento mirato di commissari ad acta e tutor». Così il ministro dell' Interno Angelino Alfano, ieri in audizione in Commissione parlamentare antimafia. Parlando dei limiti della norma attuale per lo scioglimento dei comuni per infiltrazioni mafiose, Alfano ha evidenziato che «la norma non contempla soluzioni meno traumatiche ma non meno efficaci per riportare l' amministrazione sui binari di una maggiore correttezza legalitaria. È un vuoto legislativo che non può essere colmato efficacemente da interventi di sola supplenza amministrativa». Dalla data dell' insediamento del ministro dell' Interno, il 28 aprile 2013, sono stati 25 i provvedimenti di scioglimento dei comuni per infiltrazioni mafiose, secondo l' articolo 143 del Testo unico sugli enti locali. Di questi sono ancora in corso 17 commissariamenti: otto in Calabria, quattro in Sicilia, tre in Campania, uno in Puglia, uno nel Lazio. Inoltre, sempre dal 28 aprile 2013 fino ad oggi, sono state attivate 33 commissioni d' accesso presso altrettanti enti comunali. Le attività ispettive hanno riguardato soprattutto il Sud: nove sono stati gli accessi in Calabria, sette in Sicilia, cinque in Campania, quattro in Puglia. Gli altri sono stati al Centronord: cinque nel Lazio, due in Emilia Romagna e uno in Liguria. 29

32 Pagina 39 Italia Oggi fino al 31/12 Federalismo demaniale, c' è più tempo Riaperti i termini del federalismo demaniale. Comuni, province, regioni e Città metropolitane potrannno richiedere, a titolo gratuito, all' Agenzia del Demanio beni di proprietà dello stato (secondo la procedura dell' art 56 bis del dl 69/2013) fino al 31 dicembre Per sfruttare l' extratime concesso dal decreto milleproroghe, gli enti territoriali potranno presentare domanda di trasferimento grazie all' applicativo disponibile sul sito Gli enti potranno individuare gli immobili da richiedere consultando l' elenco degli asset potenzialmente trasferibili pubblicato all' interno dell' applicativo. A tal fine, l' Agenzia mette a disposizione OpenDemanio, la piattaforma che contiene le informazioni sugli immobili presenti nel conto patrimoniale dello stato e la mappatura geolocalizzata dei fabbricati. Al 31 dicembre 2015 l' Agenzia ha devoluto agli enti immobili, per un valore complessivo di 886,6 milioni di euro. 30

33 Pagina 39 Italia Oggi Il ministro Costa anticipa la proposta degli Affari regionali. Aggregazioni su base provinciale Gestioni associate senza traumi Decideranno i sindaci. Incentivato chi associa più funzioni Associazionismo comunale senza forzature. Le nuove aggregazioni territoriali, che dovranno riuscire là dove le gestioni associate forzose disegnate dal dl 78/2010 hanno fallito, saranno spontanee. Nel senso che saranno i sindaci a decidere con chi stare, senza scelte calate dall' alto. La base di riferimento sarà quella provinciale e i municipi saranno incentivati a mettere insieme le funzioni. Chi ne assocerà di più verrà premiato, chi si dimostra più restio potrebbe andare incontro a penalizzazioni. Il ministro per gli affari regionali e le autonomie (con delega alla famiglia), Enrico Costa, anticipa a ItaliaOggi le linee guida della proposta che il dicastero di via della Stamperia discuterà nei prossimi giorni con gli altri ministeri competenti in materia. Con un obiettivo preciso: «fare presto perché il 31 dicembre la proroga scade e bisognerà avere già un quadro di regole precise». Ma la celerità non dovrà andare a scapito della concertazione. Una concertazione che Costa vuole sia aperta non solo ai rappresentanti delle autonomie, ma anche a quelli del mondo produttivo. Domanda. Ministro, governo e associazioni delle autonomie sono al lavoro per scrivere nuove regole sull' associazionismo, visto il fallimento dell' esercizio forzoso delle funzioni. Tuttavia, le prime soluzioni individuate non sembrano incontrare il favore dei comuni. Il progetto dell' Anci per esempio non convince molti piccoli comuni che temono di passare dal centralismo statale a quello provinciale, visto che sembra che spetterà ai consigli provinciali, dove i comuni più grandi pesano di più grazie al voto ponderato, scegliere il destino delle amministrazioni. I sindaci dei mini enti rivendicano la libertà di decidere con chi associarsi e alcuni, come il sindaco di Sirolo nelle Marche, minacciano addirittura di uscire dall' Anci. Qual è l' orientamento del governo? Risposta. L' argomento è oggetto di una profonda riflessione da parte del governo. In questi mesi sono venute fuori alcune proposte parlamentari un po' radicali (il ministro non lo dice espressamente ma è chiaro il riferimento alla proposta di legge del deputato Pd Emanuele Lodolini che prevede fusioni obbligatorie per tutti i comuni sotto i 5 mila abitanti ndr). Io penso che in questa materia ci voglia equilibrio e soprattutto confronto. Confronto con le associazioni e anche con le categorie produttive perché ridisegnare le gestioni associate significa impattare non solo sull' assetto istituzionale del territorio, ma anche sull' economia locale. Sappiamo di non avere molto tempo perché la proroga delle norme del dl 78 scade il 31 dicembre, ma questo non deve andare a scapito della concertazione. Continua > 31

34 Pagina 39 < Segue Italia Oggi D. Il modello di associazionismo verso cui i nuovi bacini omogenei spingeranno saranno le unioni e le fusioni, molto incentivati dal governo con gli ultimi provvedimenti normativi approvati (dalla legge di stabilità al milleproroghe) o anche le convenzioni? R. C' è ancora una discussione in corso sul punto. Posso dire che chi nell' ambito dei nuovi bacini territoriali omogenei deciderà di gestire in forma associata più funzioni sarà premiato attraverso una gradualità di incentivi. D. L' ambito territoriale di riferimento saranno le province? R. La tendenza che sta emergendo è questa. D. Immaginare che si possa riprendere il cammino della riforma del testo unico degli enti locali è plausibile? Si ripartirà da un testo nuovo o da quello elaborato sotto il governo Letta? R. Aggiornare il Testo unico degli enti locali (dlgs 267/2000) è uno degli obiettivi che ci siamo dati. Non solo perché dopo 16 anni il Tuel ha bisogno di un «tagliando» ma anche perché è essenziale svolgere un' operazione ricognitiva di tutta la copiosa legislazione che in questi anni è stata prodotta in materia di enti locali. D. Il ddl sul consumo del suolo, all' esame delle commissioni della camera, dopo anni di stand by ha ripreso il cammino ed è atteso in aula il 21 marzo. Ma il testo è giudicato troppo restrittivo da comuni e imprese che chiedono modifiche. Il governo pensa di intervenire, magari con degli emendamenti da presentare già in aula? R. Sappiamo che il testo, così com' è stato riformulato in commissione, non piace alle imprese e anche ai comuni. Visto l' imminente approdo in aula mi sono fatto promotore di un incontro tecnico tra i rappresentanti dei vari dicasteri competenti per fare il punto e verificare i rilievi che sono stati evidenziati. È ancora presto però per dire se questo si tradurrà in emendamenti per l' aula. Riproduzione riservata. FRANCESCO CERISANO 32

35 Pagina 39 Italia Oggi Tassa rifiuti, tariffe ad hoc per i B&B I bed & breakfast producono più rifiuti rispetto alle abitazioni, ma meno rispetto agli alberghi. Quindi, è opportuno che i comuni fissino una tariffa ad hoc per il pagamento della tassa rifiuti, prevedendo una sottocategoria con l' applicazione di coefficienti di quantità e qualità intermedi, considerato che si tratta di un' attività promiscua destinata ad abitazione e a ricezione. In mancanza di un' apposita tariffa deliberata dal comune, va applicata la tariffa dell' utenza domestica. La regola vale per Tarsu,Tares e Tari. È questa la posizione espressa dall' Ifel, con una nota diffusa ieri, che a conforto di questa interpretazione richiama una recente pronuncia della Cassazione (16972/2015). Nella nota, infatti, viene citata la sentenza della Suprema corte, secondo la quale l' attività di bed & breakfast è un' attività ricettiva, di ospitalità e somministrazione di alimenti e bevande, con una produzione di rifiuti certamente differente e superiore rispetto a un' utenza domestica, anche se minore rispetto a un' attività alberghiera. Pertanto, essendo l' imposta correlata alla capacità produttiva di rifiuti (in base al principio «chi inquina paga»), «deve ritenersi legittima la determinazione del comune di prevedere una sottocategoria con valori e coefficienti di quantità e qualità intermedi tra le sottocategorie di civile abitazione e alberghi che tenga conto della promiscuità tra l' uso normale abitativo e la destinazione ricettiva a terzi». Secondo l' Ifel, però, «in assenza di un' apposita tariffa deliberata dal comune in relazione a tali specifiche attività ricettive», occorre fare riferimento alla «tariffa dell' utenza domestica». Quindi, fermo restando che è inopportuno equiparare il B&B a un albergo, si legge nella nota, va deliberata un' apposita tariffa che «tenga conto della potenzialità di produzione dei rifiuti da parte di tale tipologia di struttura, sicuramente maggiore di una civile abitazione». Del resto, proprio la Cassazione ha stabilito che va differenziata la tariffa per l' attività di B&B svolta in una civile abitazione, rispetto alla tariffa abitativa ordinaria. Allo stesso modo ha precisato che i B&B non sono assimilabili agli alberghi, atteso che svolgono attività ricettiva in maniera occasionale e in forma non imprenditoriale. Anche con la sentenza 12679/2015 i giudici di legittimità hanno confermato l' orientamento consolidato che impone di differenziare sempre le tariffe per utenze domestiche e non domestiche, e quindi quelle degli alberghi da quelle delle abitazioni. I comuni hanno il potere di fissare le tariffe Tarsu più elevate per gli alberghi rispetto a quelle delle abitazioni. Secondo la Cassazione (sentenza 302/2010) la maggiore capacità produttiva di un esercizio Continua > 33

36 Pagina 39 < Segue Italia Oggi alberghiero rispetto a una civile abitazione costituisce un dato di comune esperienza. In effetti, l' articolo 68 del decreto legislativo 507/1993 non imponeva ai comuni di inserire gli immobili adibiti a attività alberghiere nella stessa categoria di quelli utilizzati come abitazioni, poiché non manifestano la stessa potenzialità di produzione di rifiuti. Così come non sono inseriti nella stessa categoria per la Tari. SERGIO TROVATO 34

37 Pagina 43 Italia Oggi Le proposte di Assosoftware sulla conservazione sostitutiva e la fatturazione elettronica La sfida della digitalizzazione Per il successo strategica l' alleanza tra pubblico e privato Nel corso dell' ultimo anno l' esecutivo ha compiuto dei passi che si propongono di dare una spinta alla modernizzazione del paese attraverso l' adozione della Fatturazione elettronica e della Conservazione digitale nei rapporti con la p.a. e tra le stesse imprese. Gli obiettivi del governo e degli organismi preposti sono chiari e condivisi: combattere l' evasione fiscale, semplificare e limitare gli adempimenti per imprese e professionisti, snellire procedure e ridurre i costi occulti della burocrazia, ridare competitività al sistema economico, liberare energie e competenze professionali, colmare il grave ritardo culturale che ci separa dall' Ue e far compiere un salto di qualità al sistema Italia. Tuttavia lo scatto del paese verso un' economia che usi la leva digitale per crescere passa da una efficace e chiara alleanza tra pubblico e privato. Altrimenti il rischio che i passi compiuti siano dei passi falsi è concreto. Vogliamo combattere l' evasione fiscale? Si può, rendendo obbligatorio l' invio dei dati di rilevanza fiscale delle fatture attive da parte di tutte le imprese. Così facendo sarebbero simultaneamente disponibili anche quelli delle fatture passive e si potrebbe estendere a tutti il beneficio di abbandonare spesometro, blacklist, intrastat e lettera d' intenti, creando nel contempo un repository a disposizione delle Entrate per un' efficace lotta all' evasione. Vogliamo dare una spinta alla digitalizzazione nelle imprese? Per diffondere Fatturazione elettronica e Conservazione digitale occorre un segnale più forte e deciso. Gli incentivi previsti dal decreto legislativo n. 127/2015 per la trasmissione telematica delle fatture, o dei relativi dati, e dei corrispettivi previsti, non bastano. Proponiamo l' eliminazione di altri adempimenti: disponendo dei dati in formato digitale si potrebbe abolire l' obbligo del registro Iva e rendere i controlli più trasparenti, più semplici e diretti, arrivando a eliminare studi di settore e accertamento induttivo per queste categorie di contribuenti. Vogliamo regole chiare e semplici, adempimenti sostenibili, senza ingerenze del pubblico nel mercato. Il ruolo auspicabile del pubblico è proprio quello di dettare le regole, predisporre le verifiche ed effettuare i controlli. In tutt' altra direzione va un' Amministrazione che oltre a stabilire le regole, realizza anche strumenti e servizi e li offre gratuitamente al mercato, pensando di facilitare e accelerare il raggiungimento degli obiettivi dell' Agenda digitale. Nel caso della Fatturazione elettronica e della Continua > 35

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