AUDIT AMBIENTALE NELLE AREE DISMESSE E TIPOLOGIA DI BONIFICA Dr. Franco Mandelli Soc. CM Cantieri Moderni srl Via Patta,30 Ranica ( BG )
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1 AUDIT AMBIENTALE NELLE AREE DISMESSE E TIPOLOGIA DI BONIFICA Dr. Franco Mandelli Soc. CM Cantieri Moderni srl Via Patta,30 Ranica ( BG ) PREMESSA Prima degli anni 90, la demolizione era intesa nel vero senso del termine: demolizione di tutto quello che c era in un immobile o in una area dimessa, in un contesto di poche normative sull ambiente, sulla sicurezza e sulla prevenzione del lavoro. I demolitori possedevano attrezzature montate sugli escavatori poco perfezionate e rudimentali, come l uso della cosiddetta palla di ferro, per la demolizione degli immobili, in modo pressoché incontrollato. Quasi tutti i rifiuti veniva poi lasciati a dimora in fosse o negli scantinati interrati non Fax
2 soggetti a scavo oppure portato in discariche più o meno autorizzate, spesso senza distinguere con attenzione la presenze di rifiuti tossico nocivi, speciali e/o urbani. Come normative c erano solo in materia di sicurezza sul lavoro e prevenzione il DPR 547/55 ( norme per la prevenzione degli infortuni ), il DPR 303/56 ( norme generali per l igiene del lavoro ) ed il DPR 164/56 ( norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni ) dove nel Capitolo IX si parlava di prime norme da applicarsi durante le demolizioni, mentre in materia di rifiuti c era il DPR 915 del in riferimento all attuazione delle Direttive CEE n. 75/442 relative ai rifiuti, n. 76/403 relativa allo smaltimento dei policlorodifenili e dei policlorotrifenili e n. 78/319 relativa ai rifiuti tossico e nocivi. I rifiuti venivano classificati in urbani,speciali e tossico e nocivi. Oggi, le cose sono profondamente cambiate grazie all avvento di nuovi leggi sulla sicurezza e prevenzione sul lavoro come il D.Lgs.626/94 ( attuazione delle direttive CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro ) e come quello relativo ai cantieri, il D.Lgs. 494 /96 ( attuazione della direttiva CEE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili ). Anche le normative relative all ambiente ed ai rifiuti sono state ancor più rivoluzionarie e cioè: Il D.Lgs. 277/91, attuazione delle direttive CEE n. 80/1107CEE, m. 83/477/CEE e n. 88/642/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, ( a norma dell art.7 della Legge 30/07/1990 n. 212 ). Il capitolo III parla della Protezione dei lavoratori contro i rischi connessi alla esposizione ad amianto durante il lavoro. Tale Decreto è innovativo in quanto anticipa il concetto di valutazione rischio espresso successivamente nel D.L.gs.n. 626/94. La legge 257/92 che contiene le norme relative alla cessazione dell impiego dell amianto cioè il divieto per l estrazione, l importazione, l esportazione, la commercializzazione e la produzione d amianto o di prodotti contenente amianto. Si prevede il censimento delle imprese che utilizzano o abbiano utilizzato amianto e La rilevazione sistematica delle situazioni di pericolo derivanti dalla presenza di amianto. Fax
3 il Ministero della Sanità emanava nel 1994 il D.M sulle normative e metodologie tecniche di applicazione dell art.6 e dell art.12 della legge 257/92 e le modalità tecniche da adottarsi per le attività di bonifica dell amianto; Il D.M relativo alle normative e metodologie tecniche per gli interventi di bonifica ivi compreso quelli per rendere innocuo l amianto, in particolare l allegato 1 relativo ai siti industriali dimessi; il D.Lgs. n. 22 / del 05 febbraio 97, conosciuto anche come decreto Ronchi, costituisce la norma quadro di riferimento in materia di rifiuti, rifiuti pericolosi e in materia di imballaggi e rifiuti di imballaggio ( rispettivamente in attuazione alle direttive 91/156/CEE, 91/689/CEE,94/62/CEE ). Il D.Lgs. n.22/97 introduce un nuovo concetto di classificazione del rifiuto che si basa sulla loro origine ( distinguendo tra rifiuti urbani e rifiuti speciali ) e sulla pericolosità distinguendo tra rifiuti pericolosi e non pericolosi. Per il rifiuto non pericoloso sono individuate un codice di sei cifre ( codice CER codice europeo dei rifiuti ) mentre per il rifiuto pericoloso un codice speculare di sei cifre con un asterisco, in funzione della concentrazione di sostanze pericolose da determinarsi mediante opportuna verifica analitica ( valori limite dell art.2 della decisione 2000/532/CE e successive modificazioni ). Infine, la normativa sulle bonifiche è basata sul D.M. 471/1999 ai sensi dell art. 17 del Decreto n. 22 del , cioè riferito specificatamente. sui criteri, procedure e modalità sulla messa in sicurezza, la bonifica ed il ripristino ambientale dei siti inquinati. Questi Decreti, hanno cambiato radicalmente il concetto di demolizione di un area industriale dimessa. Infatti, oggi prima di procedere alla demolizione degli immobili fuori terra e sottosuolo, occorre obbligatoriamente eseguire i cosiddetti report e/o audit ambientali sia sul soprasuolo che nel suolo e sottosuolo. Fax
4 I REPORT AMBIENTALI SOPRASUOLO. Attraverso l acquisizione dalla Proprietà dei disegni in pianta ed in sezione dell area oggetto di bonifica e di demolizione ed in relazione alla acquisizione delle prime informazioni sulla tipologia di attività industriale svolta nell area dimessa, nonché dei luoghi dove queste si svolgevano a suo tempo con l uso della materia prima utilizzata nel processo di produzione, si eseguono i campionamenti dei materiali sospetti di essere considerati rifiuti pericolosi o non pericolosi sia allo stato solido che liquido. Fax
5 Questa operazione deve essere eseguita da personale altamente esperto e competente in materia ambientale, altrimenti si rischia di eseguire impropri e errati campionamenti con gravi conseguenze su indebite contaminazioni ambientali. Successivamente i campioni di materiale, debitamente inseriti in contenitori sigillati ed idonei, vengono portati in un laboratorio qualificato e riconosciuto dal Ministero dell ambiente e qualificato SINAL, per essere classificati. Attraverso l identificazione del tipo di rifiuto si decide se è necessario eseguire la bonifica, come per i materiali di lana minerale e/o ceramici e quelli contenenti amianto o se si può direttamente eseguire la raccolta, l imballaggio idoneo, il trasporto e lo smaltimento in impianti di trattamento o di messa a dimora definitiva in discariche autorizzate. I REPORT AMBIENTALI DEL SUOLO E SOTTOSUOLO. I report ambientali del sottosuolo vengono invece eseguiti, in prima battuta, con campionamenti quali rilevatori portatili detti fotoionizzatori PID di sostanze organiche volatili in aria ( VOC ). Successivamente, con piezometri per la verifica della falda e con carotaggi o microcarotaggi nel sottosuolo con macchine speciali dette carotatori e/o attraverso la realizzazione di trincee con l uso Fax
6 di escavatori dove vengono prelevati porzioni di terreno alle diverse quote, di norma da 2 a 8m di profondità, con la metodica della quartatura. Le porzioni di terreno prelevati ed etichettati in vasetti di vetro vengono poi analizzati in laboratorio per verificare la presenza di inquinanti in relazione ai valori di concentrazione limite accettabili nel suolo e nel sottosuolo ed in riferimento alla specifica destinazione d uso dei siti da bonificare ( area commerciale-industriale o ad uso verde pubblico e privato e residenziale). : -prelievo di terreno mediante scavi con trincee orizzontali di profondità massima di 4m. Le indagini preliminari dell area o il piano di caratterizzazione vengono eseguite obbligatoriamente se c è il cambio di destinazione d uso, ( da industriale-commerciale a residenziale-.verde ) o quando il sito risulta inquinato anche da una sola sostanza che supera i valori di concentrazione limite accettabili previsti dall allegato 1 del D.M. 471/99, tabella 1 colonna A e B. Per cui, a questo punto tutti i campionamenti vengono eseguiti con la presenza degli Organi Pubblici quali ARPA, Provincia, Comune ed in alcuni casi particolari con la Regione o il Ministero dell Ambiente se siti posti a cavallo tra due Comuni o siti di interesse Nazionale. I campioni di terreno vengono suddivisi in tre aliquote identiche di cui una per gli Enti ( ARPA ),una per la Proprietà mentre la terza rimane a disposizione per un eventuale contraddittorio. Fax
7 -Uso di macchina carotatrice e prelievo di porzioni di terreno alle diverse profondità, di norma sino a massimo 8m. Fax
8 TIPOLOGIE DI BONIFICA Le tipologie di bonifica da eseguirsi in un area dimessa industriale si dividono in due grossi filoni: Le bonifiche fuori terra ; Le bonifiche del suolo e sottosuolo; LE BONIFICHE FUORI TERRA. Le bonifiche fuori terra sono quelle più tradizionali e si distinguono in: -Raccolta differenziata, trasporto e smaltimento in impianti di recupero e /o in discarica, dei rifiuti RSU E/o assimilabili, sia all interno dei fabbricati che all esterno dei siti industriali dimessi, da presenza di rifiuti abbandonati quali : carta, cartoni di imballi, legno, vetro, plastica, ferro, alluminio, rame, gomma, apparecchiature elettriche, elettroniche, sostanze organiche deteriorabili, etc Fax
9 -Bonifica, raccolta, trasporto e smaltimento in impianti di recupero o messa a dimora in discarica di rifiuti pericolosi e non pericolosi di : Pavimentazioni in legno contaminate da creosoto; Olii contenenti PCB non, nei condensatori e trasformatori di impianti vecchi ed inutilizzati; Fax
10 Lampade e tubi fluorescenti al neon con la raccolta, ed invio al recupero; Fusti e contenitori vari abbandonati nei siti industriali dimessi contenenti rifiuti pericolosi e non quali solventi, prodotti chimici,olii, materie prime deteriorate etc..; Bonifica di serbatoi fuori terra da presenza di olii combustibili tipo ATZ-BTZ e- gasolio nonchè da presenza di sostanze chimiche ; Fax
11 Bonifica dei materiali contenenti lana minerale o ceramica, presenti nella coibentazione di tubazioni, di impianti e condotte, di controsoffitti e/o coperture; Tali rifiuti vengono classificati cancerogeni di II e III categoria dalla Circolare n.4 del del Ministero della Sanità, quando le fibre hanno un diametro geometrico medio ponderato rispetto alla lunghezza minore o uguale a 6 micron ( meno due errori standard) Bonifiche dei materiali contenenti amianto in matrice compatta quali prevalentemente presenti nelle aree industriali dimesse come le coperture ondulate in cemento amianto, i controsoffitti in pannelli piani di cemento amianto, le lastre piane in qualità di pareti preverniciate divisorie di stanze, etc Fax
12 Bonifiche dei materiali contenenti amianto in matrice friabile, quali coibentazioni di impianti con serbatoi e tubazioni verticali ed orizzontali in cemento amianto e lana di roccia e/o coppelle di silicato di calcio; -Bonifica con la tecnica del confinamento statico-dinamico; Fax
13 -Bonifica di tubazioni con coibente in cemento-amianto o coppelle di silicato di calcio e d amianto; Bonifica di serbatoi Bolle coibentati con cemento amianto e lana di roccia; Fax
14 -Bonifica di intonaco d amianto spruzzato su parti metalliche per protezione al fuoco e/o termica. LE BONIFICHE DEL SUOLO E SOTTOSUOLO. -BONIFICA BELLICA. La bonifica bellica da mine,ordigni ed altri manufatti bellici, sia in terra che in acqua, si esegue con l impiego di apparati rilevatori sino a una profondità di 100cm, da eseguirsi su tutta l area interessata ai lavori. La bonifica consiste nella ricerca, localizzazione ed eliminazione di tutte le masse metalliche e di tutti gli ordigni, esistenti fino a 1,00m di profondità dal piano esplorato. La zona da bonificare sarà suddivisa in campi e successivamente in strisce. Fax
15 Lo scavo di bonifica in profondità viene eseguito con perforazioni indicate dal capitolato BCM vigente. L equidistanza tra le perforazioni è di 2.80 m. mentre il raggio di efficacia e di 2m. Gli scavi e la cernita dei materiali previsti dovranno essere eseguiti sotto il controllo dei rastrellatori BCM. -BONIFICA DEI SERBATOI INTERRATI. Dal sopralluogo e dai documenti dell area si individuano i serbatoi interrati disattivati con presenza di residui di olii combustibili BTZ o ATZ, gasolio da autotrazione e/o con presenza di prodotti chimici. Dopo aver eseguito la bonifica ed il test di tenuta, per individuare le eventuali perdite pregresse, si esegue la rimozione del serbatoio alla presenza degli Ente di Controllo quale L ARPA per la certificazione di terreno non contaminato sotto il serbatoio e sulle pareti del terreno o in prossimità mediante il campionamento e l analisi per la verifica di presenza di sostanze contaminanti. Qualora risulti una contaminazione si accende l art. 13 del D. M. 471/99 per la procedura di bonifica semplificata. Fax
16 -BONIFICA DEL SUOLO E SOTTOSUOLO Le bonifiche del suolo e sottosuolo, sono quelle più recenti a partire dagli anni 2000 e cioè quelle relative alla contaminazione del terreno da sostanze inquinanti, superiori ai valori di concentrazione limite accettabili in relazione alla specifica destinazione d uso dei siti da bonificare, quali quelli relativi ai composti inorganici, aromatici, alifatici, nitrobenzeni, ammine aromatiche, fitofarmaci, diossine ed idrocarburi. La bonifica dei terreni è oggi regolamentata dal D.M. 471/99. Le bonifiche dei terreni si contraddistinguono in due grossi filoni : BONIFICA IN SITU cioè il materiale viene bonificato senza rimozione; BONIFICA EX SITU cioè il materiale viene bonificato dopo la rimozione ; La bonifica EX- SITU si suddivide in : 1. BONIFICA ON SITE cioè dopo la rimozione, il materiale viene bonificato in impianti posti in loco; 2. BONIFICA OFF-SITE cioè dopo la rimozione, il materiale viene bonificato in impianti autorizzati o allocato in discarica; TECNICHE DI BONIFICA DEI TERRENI Fax
17 PRINCIPALI TECNICHE DI INTERVENTO IN - SITU : 1.0- BIOVENTILAZIONE ( BIOVENTING) : Viene immessa aria nella zona insatura del sottosuolo per aumentare le concentrazioni di ossigeno e favorire così la biodegradazione dei contaminanti ( sostanze organiche quali idrocarburi, solventi non clorurati,alcuni pesticidi etc ); trattamenti biologici: in situ, ex-situ ( compostaggio), bioventing ASPIRAZIONE DI ARIA INTERSTIZIALE: consiste nell applicare una depressione nel mezzo insaturo del sottosuolo che determina il flusso di vapori contaminanti verso un pozzo o una trincea di estrazione, i gas estratti devono essere trattati prima dello scarico in atmosfera LAVAGGIO ( SOIL FLUSHING ) : viene immessa acqua sul suolo o nel sottosuolo con aggiunta di additivi per aumentare la solubilità dei contaminanti. I contaminanti trasportati nelle acque sotterranee vengono estratti con prelievo da pozzi. ( composti inorganici incluso i radioattivi); 4.0- SOLIDIFICAZIONE/STABILIZZAZIONE: i contaminanti vengono circondati all interno di una massa solida o vengono prodotte reazioni per ridurre la mobilità ( composti inorganici ); EX-SITU:TRATTAMENTO BIOLOGICO 1.0- BIODEGRADAZIONE ( BIOREMEDIATION ON SITE ): si usano agenti biologici per la degradazione delle sostanze chimiche inquinanti ad esempio si usano funghi appositamente coltivati per degradare composti organici BIOPILE: i suoli devono essere scavati e messi a dimora in cumuli in luoghi chiusi e impermeabilizzati sul fondo ( per la raccolta del pergolato). Si somministrano poi in modo controllato nutrienti ed ossigeno.( ottimo per i combustibili ) LANDFARMING : i terreni contaminati sono posizionati sul suolo e periodicamente lavorati al fine di aumentarne l areazione e favorire la biodegradazione degli inquinanti (E applicabile per i combustibili ed in particolare è valido per gli idrocarburi più pesanti che però si degradano lentamente). EX-SITU:TRATTAMENTI CHIMICO-FISICO-TERMICI Fax
18 1.0- ASPIRAZIONE D ARIA :viene applicata una depressione, mediante una rete di tubazioni, ad una massa di terreni contaminati rimossi e si raccolgono i vapori ( poi trattati prima dell immissione in atmosfera ). I contaminanti di interesse sono i VOC DESORBIMENTO TERMICO AD ALTA E BASSA TEMPERATURA: i terreni sono riscaldati a temperature di C per volatilizzare l acqua ed i contaminanti organici.( il flusso gassoso viene trattato con sistemi di trattamento aria). Ideale per i VOC non alogenati e i combustibili INCENERIMENTO: sono applicate alte temperature di combustione ( 8oo-1200 C ), in presenza di ossigeno,per distruggere i composti organici presenti nei suoli. ( interessa suoli contaminati da esplosivi,pcb,diossine,composti alogenati) LAVAGGIO EX-SITU ( SOIL WASHING): i contaminanti presenti nel suolo sono da essi separati e portati in soluzione anche con l uso di additivi.mediante surfactanti si produce la rimozione dei composti organici e di metalli.il fluido di lavaggio deve essere poi trattato prima dello scarico. ( i contaminanti oggetto di trattamento sono i combustibili e i composti inorganici. Serve anche per pesticidi e VOC OSSIDO RIDUZIONE: si provocano reazioni di ossido-riduzione con reagenti ( ozono,acqua ossigenata,ipocloriti etc.. ) che trasformano i contaminanti in composti meno tossici, insolubili e inerti. ( composti inorganici) SOLIDIFICAZIONE/STABILIZZAZIONE ( INERTIZZAZIONE): i contaminanti vengono circondati all interno di una massa solida 8 solidificazione) o vengono prodotte reazioni per ridurre la mobilità. ( composti inorganici ) SCAVO, TRASPORTO E SMALTIMENTO: le modalità di scavo, trasporto e smaltimento di suoli contaminati dipendono dalla profondità di contaminazione dalla natura e dallo stato dei contaminanti e dalla loro pericolosità da un punto di vista sanitario e ambientale.può essere applicato a tutti i contaminanti, ma si produce uno spostamento del volume contaminato in altra località. Rimane da considerare anche una importante tecnica di intervento, previste dal D.M: 471/99 e cioè: MESSA IN SICUREZZA PERMANENTE: si isola la contaminazione con la tecnica del: Capping ( isolamento superficiale ); barriera idrogeologica; inertizzazione in situ ; isolamento laterale e/o di fondo. Fax
19 -scavo del terreno contaminato on site per il successivo trattamento con le diverse tecniche di bonifica ex-situ o allo smaltimento finale ex-situ-off site Fax
20 -Terreno contaminato da idrocarburi ; -Bonifica terreni con la tecnica della biopila e/o biorisanamento; Fax
21 Oggi, la bonifica prevalente è sicuramente quello relativo alla bonifica EX-SITU ed in particolare con la asportazione del terreno contaminato e con il conferimento in discarica autorizzata. Tale scelta nasce spesso dalla necessità di avere un area industriale dismessa bonificata nel più breve tempo possibile per ottenere realizzi economici dell opera immediati senza essere costretti ad eseguire interventi di bonifica in situ o ex-situ ( on site ) che richiedono spesso tempi molto lunghi ( oltre un anno e più ). Fax
22 -Vaglio del terreno nelle diverse granulometrie prima della inertizzazione o della bioramediation; -Realizzazione di bonifica del terreno in cumuli coperti con la tecnica della biopila; Fax
23 -Esempio di biopila o biorisanamento ex- situ- on site. Fax
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