Eucaristia e penitenza sacramentale (M. Tymister)

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1 Eucaristia e penitenza sacramentale (M. Tymister) Alcuni spunti d introduzione al seminario N.b.: La questione è discussa ancora oggi nella teologia. Non si vuole dare qui una risposta definitiva, ma vogliamo indicare delle strade possibili per arrivare ad una soluzione del problema. Domanda di partenza: Come si può teologicamente giustificare la necessità di un sacramento di penitenza/riconciliazione del battezzato-peccatore, dato che la remissione dei peccati si ha nell eucaristia? o Mt 26,28: perché questo è il mio sangue dell alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati. Lutero o Prima del Concilio di Trento, la teologia di Lutero trova qui il punto di partenza per la contestazione della dottrina cattolica di vedere nel 4 o sacramento il presupposto indispensabile (IN CASO DI PECCATO GRAVE/MORTALE) alla degna celebrazione dell eucaristia (per i sacerdoti) e alla degna ricezione della comunione (per i laici). o Due affermazioni di Lutero al riguardo: 1. L eucaristia è stata istituita unicamente per la remissione dei peccati. 2. La sola fede costituisce una preparazione sufficiente all eucaristia, la confessione non è necessaria, ma libera, specie per i dotti. 1 Il Concilio di Trento o reagisce alle affermazioni di Lutero: 1. In reazione all affermazione n o 1 il Concilio enuncia il rapporto tra eucaristia e remissione dei peccati nel decreto De Euch. sacr. (sessione XIII, anno 1551): o Nel cap. II del decreto (DH 1638) si espone in maniera positiva la dottrina cattolica e nel can. 5 (DH 1665) si rigetta la posizione protestante. o E dunque dottrina cattolica che l eucaristia libera dai peccati quotidiani e preserva dai peccati mortali. (Ma questo non è l unico effetto dell eucaristia.) 2. Undici anni più tardi nel decreto De ss. Missae sacrif. (sessione XXII, anno 1562), nel cap. II (DH 1743), il concilio ribadisce: Placato, infatti, da questa offerta, il Signore, concedendo la grazia e il dono della penitenza, perdona i peccati e le colpe, anche le più gravi (etiam ingentia). 3. In reazione all affermazione n o 2 il concilio stabilisce nel canone 11 De poenit. (sessione XIII, anno 1551) che la sola fede non è preparazione sufficiente all eucaristia e che il 4 o sacramento è presupposto indispensabile per chi si trova in peccato grave (DH 1661). o Su questo sfondo può sembrare che l obbligo del ricorso al sacramento della penitenza usurpi all eucaristia una delle sue funzioni essenziali e limiti indebitamente la sua efficacia purificatrice. 1 Alla base di quest affermazione sta la dottrina dei sacramenti di Lutero secondo la quale essi sono soltanto rafforzamenti (tramite segni esterni) non necessari della parola annunciata (predica) Eucaristia e penitenza sacramentale_schema dettagliato.doc - Pagina 1 di 6

2 Come uscire da questo dilemma? o Come si può affermare la grande importanza dell eucaristia per la remissione dei peccati, purché non compromettere il sacramento della penitenza? o Stando alla riflessione teologica presente nel Concilio di Trento bisogna rispondere analizzando il testo del cap. II del decreto De ss. Missae sacrificio (DH 1743): o Effetto del sacrificio della Messa è la benevolenza di Dio (Dio «placato» dal sacrificio di Cristo). Da questa benevolenza segue la grazia del pentimento e dal sacramento della penitenza (o dal proposito di riceverlo di fatto, quando si è contriti e non si ha a disposizione un confessore) si ottiene la remissione dei peccati. o Da Trento, quindi, non si può dedurre che l eucaristia rimetta direttamente i peccati mortali senza alcun rapporto con il sacramento della penitenza. Quindi non si può riassorbire il 4 o sacramento nell eucaristia. o Alla base di tali riflessioni conciliari sta 1 Cor 11,27s. Questo brano, però, può essere fondamento di ambedue le posizioni: 1. Lutero: esaminare se stessi conduce alla contrizione perfetta necessaria per ricevere l eucaristia 2. Cattolici: esaminare se stessi conduce necessariamente alla manifestazione esterna della metanoia postbattesimale nel 4 o sacramento. La teologia dell alleanza 2 Una soluzione * per comprendere il rapporto tra il 4 o sacramento e l efficacia dell eucaristia nella remissione dei peccati (etiam ingentia), * per mettere i due sacramenti in un giusto equilibrio senza introdurre un antinomia, la si trova nell ottica della libera adesione delle persone che precede l alleanza. 1. Per quanto riguarda le colpe quotidiane: a. Il battezzato che si comunica riceve un triplice dono eucaristico: i. perdono dei peccati ii. intensificazione della carità che conferma la filiazione adottiva iii. approfondimento dell appartenenza ecclesiale b. A questo dono eucaristico (azione libera di Dio = 1 o partner dell alleanza) corrisponde lo sforzo permanente di penitenza (metanoia) quotidiana (azione libera dell uomo = 2 o partner dell alleanza) con la quale il fedele ravviva la coscienza delle implicazioni che comporta il battesimo. La confessione di purificazione è UNA forma legittima della penitenza/metanoia quotidiana. 2. Per quanto riguarda i peccati mortali: a. Il battezzato-peccatore-pentito in questo caso deve contribuire a riattivare l incorporazione battesimale la cui efficacia e operatività sono state compromesse da una grave infedeltà all alleanza. 2 Cfr. M. BUSCA, Verso un nuovo sistema penitenziale? Studio sulla riforma della riconciliazione dei penitenti, BEL «subsidia» 118, Roma 2002, Eucaristia e penitenza sacramentale_schema dettagliato.doc - Pagina 2 di 6

3 b. Anche in questo caso l eucaristia distrugge tutti gli ostacoli che impediscono la piena comunione con Dio e con i fratelli, ma non lo fa direttamente (cfr. Trento: «l eucaristia dà la benevolenza di Dio da cui segue la grazia del pentimento»). c. Perché l eucaristia non distrugge direttamente gli ostacoli? Una remissione diretta dei peccati mortali non tutelerebbe a sufficienza la partecipazione libera e attiva del battezzato-pentito che precede l alleanza. Dio è fedele all alleanza e concede all uomo la riconciliazione (azione libera di Dio). A quest azione libera di Dio corrisponde un azione libera da parte dell uomo (e non una ricezione passiva del dono di Dio). Questa azione libera da parte dell uomo è il sottoporsi al processo di penitenza-riconciliazione ecclesiale che nella storia ha avuto forme celebrative diverse. d. Sembra una costante della storia che l accusa privata dei peccati mortali davanti al vescovo o al sacerdote faceva e fa parte di questo processo di penitenza riconciliazione. Il «votum eucharistiae» o Mt 26, 28: effundetur in remissionem peccatorum dice espressamente che Cristo ha versato il suo sangue per la remissione dei peccati, ma non dice che l eucaristia è celebrata o ricevuta per la remissione di qualsiasi peccato. Mt 26,28 esprime una dottrina generale della redenzione e non il senso primario della celebrazione e della comunione eucaristica. o La dottrina generale, però, ci dice che non c è altra remissione dei peccati se non tramite il sacrificio di Cristo che viene reso presente, anche nei suoi effetti, nella celebrazione eucaristica. Quindi la penitenza sacramentale ha la sua origine nell eucaristia. Ogni perdono, concesso nella Chiesa, proviene dall eucaristia e culmina in essa. o Il battesimo (acqua della grazia) e la penitenza/riconciliazione (acqua delle lacrime, cfr. GeV 353) conducono ugualmente all eucaristia e culminano nella sua celebrazione. o Battesimo 3 : o L effetto di riconciliazione/perdono del battesimo dipende dal suo orientamento verso l eucaristia, la quale è fonte sacramentale e luogo della riconciliazione pasquale (donataci nel mistero pasquale). o L eucaristia in quanto compimento sacramentale della riconciliazione opera già nel battesimo. o Il battesimo è, quindi, un elemento iniziale di un mistero che trova il suo compimento nell eucaristia (e perciò l iniziazione cristiana culmina necessariamente nell eucaristia!). o La teologia spiega questo fatto parlando di una specie di desiderio oggettivo (votum eucharistiae) basato nel battesimo stesso e non solo nell intenzione di chi si fa battezzare. S. Tommaso afferma che senza votum eucharistiae non c è salvezza. 4 3 Cfr. J.-M. TILLARD, «Das Brot und der Kelch der Versöhnung», Conc (D) 7 (1971) Così S. Tommaso può ribadire che non esiste salvezza per l uomo senza il votum dell eucaristia, dato che nessuno può possedere la grazia senza quel desiderio della piena riconciliazione eucaristica. Un desiderio che è iscritto oggettivamente nella struttura del battesimo e che deve passare nella coscienza del battezzato-adulto (S. Th. III, 80, 11; III, 79, 1, ad 1; III, 73, 2). Cfr. J.-M. TILLARD, «Das Brot und der Kelch», Eucaristia e penitenza sacramentale_schema dettagliato.doc - Pagina 3 di 6

4 o Riconciliazione: o Lo stesso deve valere anche per il 4 o sacramento. o L effetto di riconciliazione del 4 o sacramento dipende dal suo orientamento e ordinamento verso l eucaristia. o L eucaristia, in quanto compimento sacramentale della riconciliazione, opera già nella riconciliazione ecclesiale. Perciò il GeV può chiamare l eucaristia sacramentum reconciliationis (GeV 364 e 367). o La riconciliazione dei peccatori deve trovare il suo culmine nella celebrazione della comunione (effetto del mistero pasquale), cioè, nella sinassi eucaristica (cfr. la riconciliazione pubblica nel GeV inserita nella celebrazione dell eucaristia). 5 o La funzione riconciliante dell eucaristia (e solo dell eucaristia) implica necessariamente il suo ruolo efficace ed immediato nella remissione dei peccati. o In ogni celebrazione del 4 o sacramento ci deve essere, perciò, il desiderio oggettivo, cioè, il votum eucharistiae. o Ma non si ha una riconciliazione automatica/meccanica nell eucaristia. Dio rispetta la libertà dell uomo e, perciò, ci vuole: fede, pentimento e contrizione. Pentimento e contrizione sono espressioni dell amore che conduce al desiderio di ripristinare l alleanza. o Il memoriale della Pasqua rileva soprattutto l azione libera divina: Dio riconcilia gli uomini in Cristo. L uomo deve porre l azione libera d adesione che, nella Chiesa, è definita come il sottoporsi al processo di penitenza/riconciliazione. 6 o Se in ogni celebrazione della riconciliazione ci deve essere il votum eucharistiae, non c è, d altra parte, vera riconciliazione nell eucaristia senza almeno il votum della penitenza sacramentale (per peccati mortali). Altrimenti la riconciliazione nell eucaristia sarebbe meccanica/automatica. o Nel linguaggio teologico: se c è il votum della penitenza sacramentale per i peccati mortali (e votum vuole dire più che il semplice desiderio della volontà umana), se c è, quindi, il votum dell azione libera umana d adesione all alleanza, l eucaristia riconcilia e perdona (sacramentum reconciliationis: GeV 364 e 367). Non si può addizionare penitenza sacramentale ed eucaristia. La penitenza sacramentale rende visibile una parte integrante dell eucaristia. o La disciplina odierna, basata su Trento, richiede per ragioni pastorali, giustificati al tempo di Trento, la confessione sacramentale (per peccati mortali) prima di accostarsi all eucaristia. 7 o Quali sono questi ragioni pastorali per cui è necessaria la confessione previa? 1 Cor 11,26-29 è la prova che, per accostarsi all eucaristia, l uomo deve essere in stato di grazia (per diritto divino). Il brano non è la prova che per dirit- 5 Anche la riconciliazione del figlio prodigo (Lc 15) culmina nel banchetto festivo dell unione. 6 Cfr. Il figlio prodigo (Lc 15) che contrito va dal Padre: il perdono è già dato dal Padre. Però, affinché la riconciliazione acquisti tutta la sua verità è necessaria questo atto del figlio (corrisponderebbe alla penitenza sacramentale). L atto del figlio non causa il perdono, ma manifesta la verità del perdono. 7 Questo è un costume ecclesiastico (ecclesiastica consuetudo: DH 1647) e, perciò, ne si può dispensare (pericolo di morte o quando non è raggiungibile un confessore: DH 1679) Eucaristia e penitenza sacramentale_schema dettagliato.doc - Pagina 4 di 6

5 to divino, in caso di peccato grave, bisogna premettere la confessione sacramentale. Questa certezza morale di trovarsi in stato di grazia, richiesta per la comunione eucaristica, rende raccomandabile la confessione dei peccati gravi. Perchè questa assicura la maggiore certezza possibile. Ne segue un importanza della confessione previa per motivi soggettivi dei comunicanti e non per esigenze oggettive. Dato che lo stato di grazia implica sempre la contrizione perfetta e il votum del sacramento della penitenza (per peccato mortale), la Chiesa con la legge della confessione previa (ripeto: è costume ecclesiastico, non diritto divino: DH 1647) assicura che nessuno non violi la legge divina dello stato di grazia. 8 La Chiesa, quindi, con questo costume ecclesiastico della confessione previa verifica la contrizione. Ciò significa per i casi in cui si celebrano la riconciliazione e l eucaristia staccata l una dall altra: Nella penitenza/riconciliazione non si ha perdono/remissione dei peccati senza votum eucharistiae. Nella celebrazione del memoriale del mistero pasquale non si ha remissione dei peccati (etiam ingentia) senza il votum paenitentiae per i peccati mortali. Implicazioni per l atto penitenziale nella celebrazione dell eucaristia o Siamo abituati a vedere nell atto penitenziale una preparazione alla celebrazione dell eucaristia. Il significato di questo rito va, però, ben più oltre. La posizione dell atto penitenziale tra gli elementi iniziali della Messa, pur troppo, oscura il fatto che la grazia che si richiede è frutto della memoria che si sta per celebrare. o Perciò, nelle liturgie orientali una preghiera di penitenza/riconciliazione si trova nell anafora stessa e, nell ambiente della liturgia latina, in alcuni luoghi, c era inserito tra omelia e offertorio un rito di confessione generale/imposizione della penitenza/assoluzione che, qua e là, era in uso fino a dopo il Concilio di Trento e che indica meglio il nesso tra perdono e eucaristia. o L atto di penitenza, dunque, è molto di più che una mera preparazione alla celebrazione dell eucaristia. Esso, invece, è la ritualizzazione di uno degli effetti del sacrificio di Cristo, in altre parole, della remissione dei peccati. o Come la penitenza/riconciliazione sacramentale rende visibile una parte integrante dell eucaristia (la riconciliazione), anche l atto penitenziale rende visibile una parte integrante dell eucaristia (il perdono dei peccati quotidiani). o La domanda circa la sacramentalità di quest atto penitenziale non si pone, dato che la Chiesa non ha mai obbligato il peccatore reo di peccato quotidiano di sottoporsi ad un processo ufficiale di penitenza/riconciliazione (quindi a ciò che più tardi diventa il 4 o sacramento). L atto penitenziale è sacramentale non in quanto appartenente al settenario dei sacramenti ma in quanto esplicita uno dei frutti del memoriale sacramentale del mistero pasquale. 8 Cfr. A. MARRANZINI, «Eucaristia e remissione dei peccati dal Concilio di Trento a oggi», CivCatt 135/4 (1984) 227s Eucaristia e penitenza sacramentale_schema dettagliato.doc - Pagina 5 di 6

6 A proposito dell accusa completa che deve far parte della confessione previa 9 o Conc. di Trento, sess. XIV, De poenit. V (DH 1679): L accusa completa e dettagliata di tutti i peccati mortali fa parte della confessione per diritto divino. o Questo testo presuppone che Gesù abbia istituito il 4 o sacramento come tribunale divino. 10 o Si pensava che l accusa completa facesse parte di una linea di sviluppo che si basa sulle disposizioni bibliche circa la penitenza nella vita del cristiano. 11 o In un tribunale, l accusa completa e più dettagliata possibile è necessaria affinché il giudice possa emendare la sentenza giusta. Ne segue quindi che lo stesso sacerdote che ha ascoltato la confessione deve dare l assoluzione, perché egli ha funzione di giudice. Sappiamo che non era così nella storia (GeV). Dal PRG in poi, però, si fa strada l idea giuridica secondo la quale doveva essere lo stesso sacerdote/vescovo ad ascoltare l accusa, indicare la penitenza e dare l assoluzione. o Questo fatto ha avuto influsso sulla decisione della Congregazione per la Dottrina della Fede di dichiarare nella riforma dopo il Conc. Vat. II che, anche nelle celebrazioni comunitarie, lo stesso sacerdote che ha ascoltato la confessione debba dare anche l assoluzione. 12 Decisione questa, che rende impossibile la riconciliazione comunitaria. 9 Cfr. C. PETER, «Das vollständige Sündenbekenntis als Forderung des Konzils von Trient», Conc (D) 7 (1971) L assoluzione è atto giuridico (DH 1709). 11 Cfr. i quattro brani citati dal decreto (DH 1679). 12 Si intra huiusmodi celebrationes paenitentes individualem confessionem perfecerint, unusquisque a confessario, quem adit, singulariter absolutionem accipiat. (SACRA CONGREGATIO PRO DOCTRINA FIDEI, «Normae pastorales circa absolutionem sacramentalem generali modo impertiendam», AAS 64 (1972) 513) Eucaristia e penitenza sacramentale_schema dettagliato.doc - Pagina 6 di 6