La bonifica d ufficio: aspetti e criticità. Varisco Sergio Sala Affreschi Palazzo Isimbardi via Vivaio, 1 Milano 6 luglio 2017

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1 Varisco Sergio Sala Affreschi Palazzo Isimbardi via Vivaio, 1 Milano 6 luglio 2017

2 La politica europea Nei siti contaminati per i quali non è possibile risalire al responsabile dell inquinamento, oppure questi non può essere ritenuto responsabile a norma del diritto nazionale o comunitario o ancora non è possibile imputargli i costi dell intervento di bonifica la responsabilità di ridurre il rischio per la salute umana e per l ambiente incombe agli Stati membri interessati. A tal fine gli Stati membri devono istituire un meccanismo di finanziamento specifico che garantisca una fonte finanziaria duratura nel tempo per la bonifica di questo tipo di siti cosiddetti orfani. 2

3 La politica europea L Agenzia europea dell ambiente (EEA) e la Commissione europea, in occasione dell anno internazionale del suolo, (2015), hanno pubblicato un rapporto nell ambito del settimo programma d azione ambientale che prevede la gestione dei siti contaminati entro il 2050 ha stimato in: 3 milioni i siti potenzialmente contaminati; i siti con superfici che vanno da pochi metri quadrati delle stazioni di carburante alle decine di chilometri dei grandi siti industriali, per i quali sono in corso i processi di caratterizzazione e risanamento ambientale. Il costo totale per la bonifica dei siti contaminati è stato stimato tra i 59 e i 109 miliardi di euro. 3

4 Chi inquina paga... ma èproprio così? La mancata bonifica da parte del soggetto obbligato comporta pesanti conseguenze in termini ambientali ed economici, in particolare l esborso di ingenti risorse finanziarie pubbliche. 4

5 Finanziamenti regionali 2001/2016 per Provincia (in migliaia di Euro ) , , , , , , , , ,73 325, ,79 Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi MonzaBrianza Milano Mantova Pavia Varese Totale dal 1992 al 2016 erogati circa ,00 Fonte Regione Lombardia 5

6 Programma regionale di Bonifica delle aree contaminate P.R.B. Con dgr n del 20 giugno 2014 la Giunta Regionale ha approvato il programma regionale di gestione dei rifiuti (P.R.G.R.) comprensivo di piano regionale delle bonifiche (P.R.B.) e dei relativi documenti previsti dalla valutazione ambientale strategica (V.A.S.). 6

7 Programma regionale di Bonifica delle aree contaminate P.R.B. Ad oggi dall Anagrafe regionale risultano più di 300 siti contaminati di cui a partire dal 31 dicembre 2013 non si ha più notizia del loro iter procedimentale. Siti la cui sospensione del procedimento spesso costituisce sintomo per diventare orfani. 7

8 Procedure sostitutive per la bonifica dei siti orfani strumenti normativi Legge regionale 26/2003 art. 21 (Bonifica e ripristino ambientale di siti inquinati) In caso di inerzia nell attuazione delle azioni di bonifica nei siti contaminati, oltre che del soggetto responsabile dell inquinamento anche del proprietario o del gestore delle aree da bonificare, l autorità amministrativa competente individua, con procedura ad evidenza pubblica, il soggetto al quale affidare le attività di bonifica e di riqualificazione delle aree industriali interessate. I comuni dopo aver esperito infruttuosamente la procedura ad evidenza pubblica, o risulta non percorribile tale procedura, procedono d ufficio a realizzare gli interventi di bonifica. 8

9 Procedure sostitutive per la bonifica dei siti orfani strumenti normativi regolamentari regolamento regionale 2/2012 (procedure di esproprio, ad evidenza pubblica, concessioni di contributi a favore dei comuni) Il regolamento contempla altresì le procedura di finanziamento pubblico alle Amministrazioni comunali, nel caso in cui la procedura ad evidenza pubblica vada deserta o non risulta di fatto applicabile nei siti a scarso o nullo riutilizzo urbanistico-territoriale. 9

10 L intervento d ufficio d.lgs 152/2006 art (Bonifica da parte dell'amministrazione) Qualora i soggetti responsabili della contaminazione non provvedano direttamente agli adempimenti disposti dal presente titolo ovvero non siano individuabili e non provvedano né il proprietario del sito né altri soggetti interessati, le procedure e gli interventi di cui all'articolo 242 sono realizzati d'ufficio dal comune territorialmente competente e, ove questo non provveda, dalla regione, secondo l'ordine di priorità fissati dal piano regionale per la bonifica delle aree inquinate, avvalendosi anche di altri soggetti pubblici o privati, individuati ad esito di apposite procedure ad evidenza pubblica. Al fine di anticipare le somme per i predetti interventi le regioni possono istituire appositi fondi nell'ambito delle proprie disponibilità di bilancio. r.r. 2/2012 Art. 8 (intervento pubblico) 1. In caso di esperimento infruttuoso della procedura di cui al comma 2 dell art. 21 della l.r. 26/2003, il comune realizza d ufficio gli interventi di bonifica o di messa in sicurezza, operativa o permanente, eventualmente avvalendosi dei finanziamenti regionali di cui all art. 9. r.r. 2/2012 Art. 16 (Azioni di rivalsa e azioni risarcitorie) 1. Il comune beneficiario del finanziamento deve restituire le somme erogate con il finanziamento. 2. Il comune beneficiario del finanziamento è esonerato dall obbligo di restituzione delle somme erogate per il tutto o la parte in relazione alla quale il responsabile dell ufficio comunale competente dichiari, sotto la propria responsabilità, che tali somme non sono recuperabili. 3. Nella dichiarazione di cui al comma 2 sono individuate le procedure mobiliari e immobiliari intraprese per il recupero. 10

11 L azione di rivalsa Art. 253 del Codice Ambiente (oneri reali e privilegi speciali) La norma definisce le priorità che la P.A. procedente deve seguire al fine di far valere la sua pretesa creditoria. Il soggetto responsabile (in base al principio «chi inquina paga»). Il soggetto proprietario incolpevole in via sussidiaria quando: sia impossibile accertare l identità del responsabile; sia impossibile, per altri motivi, esercitare azione di rivalsa nei sui confronti; le azioni di rivalsa sono o sono state infruttuose. Nei confronti del proprietario incolpevole dell area, grava una responsabilità di tipo patrimoniale che trova giustificazione nel vantaggio economico che il proprietario ricava dalla bonifica del sito. 11

12 L azione di rivalsa Art. 253 del Codice Ambiente (oneri reali e privilegi speciali) La norma nulla dispone circa i provvedimenti da adottare e il procedimento da seguire al fine di imporre il pagamento delle spese assunte dalla P.A. ai fini della bonifica del sito. Risultato: Caotica e variegata attivazione di procedure tese al recupero delle risorse spese, con il conseguente proliferare di contenziosi che hanno portato a numerose pronunce giurisprudenziali, con conseguenti ritardi nell esecuzione degli interventi di bonifica. 12

13 L azione di rivalsa Difficoltà a risalire ad identificare il responsabile della contaminazione, in particolare per quelle situazioni di contaminazioni storiche (es. aree industriali dismesse e/o inutilizzate) i cui interventi di bonifica d Ufficio richiedono a volte ingenti risorse finanziarie, (cessioni, fusioni, passaggi di proprietà, fallimenti, ecc.); Azione di rivalsa risulta infruttuosa per lo scarso valore dell area anche postbonifica; Il costo della bonifica supera abbondantemente il valore del sito bonificato. (Il proprietario incolpevole preferisce donare gratuitamente alla P.A. il bene gravato dall onere di bonifica); Mancanza dei presupposti per attivare l azione di rivalsa. (es. il precedente proprietario dell area ha pagato gli interventi di bonifica fino al valore del bene bonificato, ma tali interventi non sono poi risultati sufficienti e l attuale proprietario non agisce); Mancanza di incentivi per il proprietario incolpevole ad eseguire gli interventi di bonifica. 13

14 Incentivi per la bonifica Al fine di consentire una migliore e più adeguata applicazione della normativa statale e per consentire il raggiungimento di un più elevato livello di tutela e salvaguardia del territorio lombardo caratterizzato fortemente dalla secolare vocazione industriale, la Regione Lombardia ha proposto forme di incentivazione per sollecitare azioni di riqualificazione e riconversione ambientali dei siti inquinati, indispensabili e necessarie per salvaguardare le risorse ambientali che mai come nel territorio lombardo, sono state oggetto di pressioni antropiche. la Regione Lombardia ha messo in campo azioni per favorire ed incentivare gli operatori privati a reinvestire in aree industriali dismesse ancorché contaminate, quali strumenti operativi nei processi di marketing territoriale. 14

15 Il Marketing territoriale dei siti contaminati Cos è il Marketing territoriale dei siti da bonificare? Obiettivi 15

16 Attività di marketing territoriale 16

17 Procedure sostitutive per la bonifica dei siti orfani strumenti normativi regolamentari legge regionale 7/2012 art. 32 (incremento superficie/volumetria fino al 30%) promuove nei confronti del proprietario del sito, non responsabile della contaminazione, agevolazioni sui parametri urbanistici che interessano l area di proprietà. A tal fine si intende favorire il soggetto proprietario incolpevole dell area contaminata e quindi gravata da una passività patrimoniale, attraverso un incremento volumetrico e di superficie dell area di proprietà già destinata dal PGT a riqualificazione e a recupero urbanistico. 17

18 Adeguamento della modulistica edilizia unificata alla normativa regionale di settore. In particolare, i moduli relativi alla: Denuncia di Inizio Attività (DIA), Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) alternativa al Permesso di costruire, e Permesso di Costruire. 13) Qualità ambientale dei terreni (da compilare solo in caso di SCIA Alternativa al Permesso di Costruire e di Permesso di Costruire) l area oggetto di intervento, in relazione alla qualità ambientale dei terreni: 13.1 non richiede indagini ambientali preventive 13.2 non necessita di bonifica come risulta dalle preventive analisi ambientali dei terreni effettuate, i cui risultati si allegano alla presente richiesta 13.3 è stata oggetto di bonifica dei terreni con obiettivi compatibili con la destinazione d uso del presente intervento, come risulta dalla certificazione conclusiva di avvenuta bonifica (rif. artt. 248, c bis. c. 4 del D.lgs. 152/2006): è stata oggetto di un progetto operativo di bonifica delle acque di falda, come risulta dalla allegata certificazione conclusiva di avvenuta bonifica (rif. art. 248, c. 2 del D.lgs. n. 152/2006) è attualmente oggetto di un progetto operativo di bonifica delle acque di falda, approvato con provvedimento n. del 18

19 Criticità e necessità mancanza di una adeguata conoscenza del territorio (caratteristiche, storicità, titolarità, destinazione, potenzialità, sviluppo); l individuazione della non responsabilità del soggetto incolpevole (la presunzione di colpa); Semplificazione delle norme (semplificare non vuol dire tagliare i controlli); Snellimento delle procedure amministrative (utilizzo in modo corretto degli istituti di semplificazione dell azione amministrativa). 19

20 Un caso Il curatore fallimentare di uno stabilimento produttivo a seguito della presentazione dell azienda in fallimento di una contaminazione individuata a seguito dell effettuazione di un Piano di indagini ambientali, ai sensi del Regolamento Locale d Igiene della Regione Lombardia, sottopone al Tribunale un preventivo di spesa per essere autorizzato ad approfondire le analisi delle condizioni del sito, nonché procedere alla bonifica dell area. 20

21 Varisco Sergio 21

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