Consistenza e Nati-Mortalità

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1 LE IMPRESE A BOLOGNA Consistenza e Nati-Mortalità 1 SEMESTRE 2009 UFFICIO STATISTICA

2 A cura di: Alessandro De Felice Ufficio Statistica e Studi Piazza Mercanzia, Bologna Tel. 051/ Fax 051/ statistica@bo.camcom.it Sito Web Camera di Commercio: Sito Web Ufficio Statistica (Rete Starnet): - Area Territoriale Bologna SETTEMBRE 2009

3 SOMMARIO Parte I Consistenza e nati-mortalità delle imprese in provincia di Bologna nel 1 semestre Le Imprese in totale... 7 Le Imprese Artigiane Le Cooperative I Titolari di impresa Parte II Nota Metodologica Parte III Tavole Statistiche

4 Parte I Consistenza e nati-mortalità delle imprese in provincia di Bologna nel 1 semestre

5 LE IMPRESE IN TOTALE Nel 1 semestre 2009 l anagrafe delle imprese della provincia di Bologna registra un saldo negativo di 145 unità (tabella 1), dato dalla differenza tra iscrizioni e cessazioni 1 : ne risulta un tasso di crescita 2 nel semestre del 0,15%, maggiore di quello regionale ( 0,28%) ma inferiore del nazionale ( 0,04%). TABELLA 1: NATI-MORTALITÀ DELLE IMPRESE PER AREA GEOGRAFICA Nati-mortalità 1 semestre 2009 Registrate Registrate Tasso di Area geografica Iscritte Cessate Saldo crescita PROVINCIA DI BOLOGNA ,15% EMILIA ROMAGNA ,28% ITALIA ,04% Al 30/6/2009 lo stock delle sedi di impresa registrate è di unità (delle quali attive), mentre il totale delle unità locali registrate (comprendenti cioè le sedi, le unità locali con sede in provincia e le unità locali con sede in altra provincia) è pari a ( attive). Nella provincia di Bologna continua anche nel 1 semestre 2009 il trend di crescita delle società di capitali (tabella 2) che registrano un incremento di 203 unità con un tasso di crescita semestrale del +0,85%. TABELLA 2: NATI-MORTALITÀ DELLE IMPRESE PER CLASSE DI FORMA GIURIDICA Classe di Nati-mortalità 1 semestre 2009 Registrate Registrate Tasso di forma giuridica Iscritte Cessate Saldo crescita Società di capitali ,85% Altre forme ,62% Società di persone ,16% Imprese individuali ,65% PROVINCIA DI BOLOGNA ,15% In crescita anche le altre forme 3 (saldo:+15; tasso di crescita:+0,62%). In lieve calo le società di persone ( 34; 0,16%) mentre subiscono una brusca diminuzione le imprese individuali ( 329; 0,65%). Nel grafico 1 è visualizzata la composizione percentuale dalle imprese attive per forma giuridica al 30/6/2009: più della metà sono imprese individuali (56,4%), seguite da società a responsabilità limitata (17,0%), società in nome collettivo (11,6%) e società in accomandita semplice (7,2%). 17,0% 11,6% 7,2% 56,4% 3,2% 1,4% 1,1% 1,0% 1,1% Impresa Individuale Società a Responsabilità Limitata Società in Nome Collettivo Società in Accomandita Semplice Società a Resp. Limitata con Unico Socio Società Semplice Società Cooperativa Società Per Azioni Forme giuridiche residue GRAFICO 1 IMPRESE ATTIVE PER FORMA GIURIDICA AL 30/6/ Le cessazioni (e quindi anche il saldo ed il tasso di crescita) sono considerate al netto delle cessazioni d ufficio (pari a 199 nel 1 semestre 2009). Il saldo di nati-mortalità può quindi non coincidere con il saldo calcolato come differenza tra gli stock delle imprese registrate e ciò anche per gli effetti delle variazioni d archivio (positive o negative). Maggiori informazioni sono nella Nota Metodologica (Parte II del volume). 2 Il tasso di crescita (o anche tasso di sviluppo) è il rapporto tra il saldo delle imprese iscritte e cessate nel periodo di riferimento (1 semestre 2009) e le imprese registrate alla fine del periodo precedente (31/12/2008) 3 La classe Altre forme è composta da oltre 50 tipi di forme giuridiche: le più importanti sono le cooperative e i consorzi. 7

6 Considerando le attività economiche (tabella 3), tralasciando i settori marginali 4 e le imprese non classificate, nel 1 semestre 2009 hanno saldo positivo: servizi alle imprese 5 (con un incremento di 57 unità ed un tasso di crescita settoriale 6 del +0,34%), costruzioni (+13;+0,09%), alberghi e ristoranti (+12;+0,23%), sanità (+6;+1,30%), credito e assicurazioni (+2;+0,08%) ed istruzione (+2;+0,52%). TABELLA 3: NATI-MORTALITÀ DELLE IMPRESE PER ATTIVITÀ ECONOMICA Attività Economica Registrate Registrate Saldo Tasso di crescita settoriale settoriale Agricoltura ,30% Pesca ,00% Estrazione di minerali ,71% Manifattura ,18% Energia ,33% Costruzioni ,09% Commercio ,38% Alberghi e ristoranti ,23% Trasporti ,98% Credito e assicurazioni ,08% Servizi alle imprese ,34% Istruzione ,52% Sanità ,30% Altri servizi ,29% Risultano in calo invece manifattura ( 153; 1,18%), agricoltura ( 145; 1,30%), commercio ( 89; 0,38%), trasporti ( 50; 0,98%) ed altri servizi 7 ( 12; 0,29%). Al 30 giugno 2009 quasi un quarto (24,6%) di tutte le imprese attive in provincia di Bologna operano nel commercio (grafico 2); seguono, molto staccati, i servizi alle imprese (17,1%), le costruzioni (14,9%), la manifattura (12,9%) e l agricoltura (12,4%). 12,4% 12,9% 14,9% 17,1% 24,6% 5,4% 4,8% 4,2% 2,5% 0,5% 0,4% 0,3% Commercio Servizi alle imprese Costruzioni Manifattura Agricoltura Trasporti Alberghi e ristoranti Altri servizi Credito e assicurazioni Sanità Istruzione Settori marginali e non class. GRAFICO 2 IMPRESE ATTIVE PER ATTIVITÀ ECONOMICA AL 30/6/2009 I comuni della provincia di Bologna sono generalmente raggruppati, per motivi geografici ed economici, nelle quattro aree territoriali indicate nel grafico 3. 4 Pesca, Estrazione di Minerali, Energia: la somme delle imprese registrate in questi settori è circa lo 0,1% del totale imprese registrate in provincia di Bologna al 30/6/ I Servizi alle imprese comprendono: attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca e sviluppo, attività legali e di consulenza, studi di architettura, ingegneria e tecnici, pubblicità, ricerca del personale, investigazione, pulizia, call center. Corrispondono alla sezione K Attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca nella codifica Istat delle attività economiche ATECO Per ovviare al fenomeno delle variazioni d archivio (vedi Nota Metodologica) nell analisi settoriale è utilizzato il tasso di crescita settoriale pari al rapporto tra il saldo nel 1 semestre 2009 (differenza tra le imprese registrate al 30/6/2009 e le imprese registrate al 31/12/2008) e le imprese registrate al 31/12/ Gli Altri servizi (sezione O Altri servizi pubblici, sociali e personali della classificazione ATECO 2002) includono: smaltimento rifiuti, attività ricreative, culturali e sportive, servizi alle famiglie (lavanderie, parrucchieri, pompe funebri, centri benessere). 8

7 GRAFICO 3 AREE TERRITORIALI DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA Nell Area di Bologna (grafico 4) c è più della metà delle imprese attive della provincia ( sedi, corrispondente al 61,2% dell intera provincia), seguono poi l Area di Pianura con il 15,3%, il Circondario Imolese con il 13,3% ed infine l Area di Montagna con il 10,2%. 10,2% 13,3% 15,3% 61,2% Area di Bologna Area di Pianura Circondario Imolese Area di Montagna GRAFICO 4 IMPRESE ATTIVE PER AREA TERRITORIALE AL 30/6/2009 Nel comune di Bologna hanno sede imprese in attività, pari al 37,0% delle imprese attive dell intera provincia ed al 60,5% del totale della propria area (tabella 4). A molta distanza, come numerosità di sedi di impresa attive, c è Imola con imprese (6,5% sul totale provinciale e 48,7% sul totale area) e poi quattro comuni con più di sedi attive: San Giovanni in Persiceto (2.555; 2,9% sul totale provinciale), Casalecchio di Reno (2.458; 2,8%), San Lazzaro di Savena (2.411; 2,7%) e Castel San Pietro Terme (2.008; 2,3%). Dalla parte opposta delle graduatoria troviamo due comuni con meno di 200 sedi attive: Castel Del Rio (con solo 123 sedi attive, pari allo 0,1% del totale provinciale) e Granaglione (168; 0,2%). 9

8 TABELLA 4: IMPRESE ATTIVE PER COMUNE ED AREA TERRITORIALE AL 30/6/2009 Comune ed Area Territoriale Attive % Area % Provincia Bologna ,5% 37,0% Casalecchio di Reno ,6% 2,8% San Lazzaro di Savena ,5% 2,7% Zola Predosa ,2% 1,9% Budrio ,2% 1,9% Calderara di Reno ,8% 1,7% Pianoro ,7% 1,6% Castel Maggiore ,6% 1,6% Castenaso ,6% 1,6% Sasso Marconi ,4% 1,5% Granarolo dell'emilia ,2% 1,3% Ozzano dell'emilia ,2% 1,3% Anzola dell'emilia ,1% 1,3% Crespellano ,9% 1,2% Minerbio 824 1,5% 0,9% Bazzano 653 1,2% 0,7% AREA DI BOLOGNA ,0% 61,2% Imola ,7% 6,5% Castel San Pietro Terme ,1% 2,3% Medicina ,8% 1,7% Dozza 577 4,9% 0,7% Castel Guelfo di Bologna 515 4,4% 0,6% Mordano 440 3,8% 0,5% Casalfiumanese 350 3,0% 0,4% Borgo Tossignano 282 2,4% 0,3% Fontanelice 219 1,9% 0,2% Castel del Rio 123 1,1% 0,1% CIRCONDARIO IMOLESE ,0% 13,3% Monte San Pietro ,6% 1,1% Vergato 643 7,2% 0,7% Monzuno 602 6,7% 0,7% Monteveglio 588 6,5% 0,7% Castiglione dei Pepoli 580 6,5% 0,7% Gaggio Montano 558 6,2% 0,6% Castello di Serravalle 552 6,1% 0,6% Marzabotto 518 5,8% 0,6% Monterenzio 501 5,6% 0,6% San Benedetto Val di Sambro 461 5,1% 0,5% Porretta Terme 411 4,6% 0,5% Savigno 401 4,5% 0,5% Loiano 387 4,3% 0,4% Monghidoro 377 4,2% 0,4% Grizzana Morandi 301 3,3% 0,3% Lizzano in Belvedere 300 3,3% 0,3% Castel d'aiano 240 2,7% 0,3% Camugnano 228 2,5% 0,3% Castel di Casio 224 2,5% 0,3% Granaglione 168 1,9% 0,2% AREA DI MONTAGNA ,0% 10,2% San Giovanni in Persiceto ,9% 2,9% Molinella ,7% 1,6% Argelato ,4% 1,6% Crevalcore ,4% 1,4% San Pietro in Casale ,0% 1,2% Malalbergo 812 6,0% 0,9% Sala Bolognese 775 5,7% 0,9% San Giorgio di Piano 749 5,6% 0,8% Pieve di Cento 648 4,8% 0,7% Sant'Agata Bolognese 616 4,6% 0,7% Baricella 567 4,2% 0,6% Bentivoglio 555 4,1% 0,6% Castello d'argile 544 4,0% 0,6% Galliera 484 3,6% 0,5% AREA DI PIANURA ,0% 15,3% PROVINCIA DI BOLOGNA ,0% 10

9 LE IMPRESE ARTIGIANE Nel 1 semestre 2009 l Albo Artigiani della provincia di Bologna registra un saldo negativo pari a 233 unità dovuto a iscrizioni a fronte di cessazioni 8 con un tasso di crescita nel semestre del 0,79% (tabella 5), maggiore sia del tasso nazionale ( 0,95%) che di quello regionale ( 1,36%) 9. TABELLA 5: NATI-MORTALITÀ DELLE IMPRESE ARTIGIANE PER AREA GEOGRAFICA Nati-mortalità 1 semestre 2009 Registrate Registrate Tasso di Area geografica Iscritte Cessate Saldo crescita PROVINCIA DI BOLOGNA ,79% EMILIA ROMAGNA ,36% ITALIA ,95% Al 30 giugno 2009 l Albo Artigiani di Bologna conta sedi di imprese artigiane registrate (delle quali attive), mentre le unità locali artigiane registrate in totale (comprendenti cioè le sedi, le altre unità con sede in provincia e le unità con sede in altra provincia) sono ( attive). Tra le imprese artigiane (tabella 6) hanno saldo positivo nel 1 semestre 2009 le società di capitali (+37 unità ed un tasso di crescita del +3,01%) e le altre forme (+3;+4,62%); in calo invece le imprese individuali ( 191; 0,86%) e le società di persone ( 82; 1,36%). TABELLA 6: NATI-MORTALITÀ DELLE IMPRESE ARTIGIANE PER CLASSE DI FORMA GIURIDICA Classe di Nati-mortalità 1 semestre 2009 Registrate Registrate Tasso di forma giuridica Iscritte Cessate Saldo crescita Società di capitali ,01% Altre forme ,62% Società di persone ,36% Imprese individuali ,86% PROVINCIA DI BOLOGNA ,79% Dal grafico 5 (composizione percentuale dalle imprese artigiane attive al 30/6/2009 per forma giuridica), si nota come più di 3 imprese artigiane su 4 sono imprese individuali (75,1%), il 20,2% sono società di persone, il 4,5% società di capitali e lo 0,2% altre forme. 75,1% 20,2% 4,5% Imprese individuali Società di persone 0,2% Società di capitale Altre forme GRAFICO 5 IMPRESE ARTIGIANE ATTIVE PER FORMA GIURIDICA AL 30/6/2009 Nel 1 semestre 2009, tralasciando i settori marginali con meno di 30 imprese 10 e le non classificate, i settori in crescita (tabella 7) sono: servizi alle imprese (saldo settoriale: +32; tasso di crescita settoriale: +1,53%), agricoltura (+2;+0,42%) e commercio (+1;+0,06%). 8 Al netto delle cessazioni di ufficio. Infatti se consideriamo le 27 cessazioni di ufficio si ottiene l effettivo calo di 260 unità nelle registrate al 30/6/2009 rispetto alle registrate al 31/12/ Da notare che la cancellazione dall Albo Artigiani non presuppone necessariamente la cessazione dell impresa che potrebbe aver cessato la sola attività artigiana o potrebbe aver perso i requisiti per l iscrizione all Albo Artigiano pur continuando l attività. 10 Pesca, Estrazione di minerali, Energia, Alberghi e ristoranti, Credito e Assicurazioni, Istruzione e Sanità: tutti questi settori insieme rappresentano meno dello 0,3% del totale delle imprese artigiane registrate in provincia di Bologna al 30/6/

10 TABELLA 7: NATI-MORTALITÀ DELLE IMPRESE ARTIGIANE PER ATTIVITÀ ECONOMICA Attività Economica Registrate Registrate Saldo Tasso di crescita settoriale settoriale Agricoltura ,42% Pesca Estrazione di minerali ,00% Manifattura ,62% Energia ,33% Costruzioni ,80% Commercio ,06% Alberghi e ristoranti ,00% Trasporti ,15% Credito e assicurazioni ,00% Servizi alle imprese ,53% Istruzione ,00% Sanità ,00% Altri servizi ,08% Risultano in calo la manifattura ( 123; 1,62%), le costruzioni ( 87; 0,80%), i trasporti ( 84; 2,15%) e gli altri servizi ( 2; 0,08%). Alla fine di giugno 2009 quasi l 85% delle imprese artigiane attive bolognesi (vedi grafico 6) è concentrato in quattro settori: costruzioni (37,1%), manifattura (25,6%), trasporti (13,1%) ed altri servizi (8,9%). 13,1% 8,9% 7,3% 25,6% 6,0% 1,7% 37,1% 0,3% Costruzioni Manifattura Trasporti Altri servizi Servizi alle imprese Commercio Agricoltura Settori marginali e non classificate GRAFICO 6 IMPRESE ARTIGIANE ATTIVE PER ATTIVITÀ ECONOMICA AL 30/6/2009 Come per il totale imprese nell Area di Bologna è concentrata (vedi grafico 7) più della metà delle imprese artigiane attive provinciali ( sedi su , pari al 55,7%), seguono l Area di Pianura con il 18,2%, il Circondario Imolese con il 13,8% ed infine l Area di Montagna con il 12,3% Nel comune di Bologna (tabella 8) hanno sede imprese artigiane in attività, pari al 29,9% del totale provinciale, seguono poi Imola (1.808; 6,2%), San Giovanni in Persiceto (1.011; 3,5%), Casalecchio di Reno (864; 3,0%), San Lazzaro di Savena (800; 2,7%) e Castel San Pietro Terme (734; 2,5%). Il comune con il minor numero di imprese artigiane attive (27) è Castel del Rio. 13,8% 12,3% 18,2% 55,7% Area di Bologna Area di Pianura Circondario Imolese Area di Montagna GRAFICO 7 IMPRESE ARTIGIANE ATTIVE PER AREA TERRITORIALE AL 30/6/

11 TABELLA 8: IMPRESE ARTIGIANE ATTIVE PER COMUNE 11 E AREA TERRITORIALE AL 30/6/2009 Comune ed Area Territoriale Attive % Area % Provincia Bologna ,6% 29,9% Casalecchio di Reno 864 5,3% 3,0% San Lazzaro di Savena 800 4,9% 2,7% Zola Predosa 610 3,8% 2,1% Budrio 565 3,5% 1,9% Pianoro 545 3,4% 1,9% Calderara di Reno 529 3,3% 1,8% Ozzano dell'emilia 484 3,0% 1,7% Sasso Marconi 478 2,9% 1,6% Castenaso 469 2,9% 1,6% Castel Maggiore 443 2,7% 1,5% Anzola dell'emilia 432 2,7% 1,5% Granarolo dell'emilia 402 2,5% 1,4% Crespellano 342 2,1% 1,2% Minerbio 331 2,0% 1,1% Bazzano 231 1,4% 0,8% AREA DI BOLOGNA ,0% 55,7% Imola ,2% 6,2% Castel San Pietro Terme ,3% 2,5% Medicina ,3% 2,0% Dozza 256 6,4% 0,9% Castel Guelfo di Bologna 157 3,9% 0,5% Mordano 143 3,6% 0,5% Borgo Tossignano 119 3,0% 0,4% Casalfiumanese 112 2,8% 0,4% Fontanelice 71 1,8% 0,2% Castel del Rio 27 0,7% 0,1% CIRCONDARIO IMOLESE ,0% 13,8% Monte San Pietro 356 9,9% 1,2% Monzuno 289 8,1% 1,0% Vergato 283 7,9% 1,0% Monteveglio 238 6,6% 0,8% Castiglione dei Pepoli 236 6,6% 0,8% Monterenzio 234 6,5% 0,8% Castello di Serravalle 218 6,1% 0,7% Marzabotto 212 5,9% 0,7% San Benedetto Val di Sambro 205 5,7% 0,7% Gaggio Montano 190 5,3% 0,7% Loiano 154 4,3% 0,5% Monghidoro 142 4,0% 0,5% Grizzana Morandi 138 3,8% 0,5% Porretta Terme 138 3,8% 0,5% Savigno 129 3,6% 0,4% Castel di Casio 102 2,8% 0,4% Castel d'aiano 86 2,4% 0,3% Granaglione 84 2,3% 0,3% Lizzano in Belvedere 81 2,3% 0,3% Camugnano 71 2,0% 0,2% AREA DI MONTAGNA ,0% 12,3% San Giovanni in Persiceto ,1% 3,5% Molinella ,2% 2,2% Crevalcore 507 9,6% 1,7% Argelato 400 7,5% 1,4% San Pietro in Casale 339 6,4% 1,2% Malalbergo 317 6,0% 1,1% Sala Bolognese 317 6,0% 1,1% San Giorgio di Piano 293 5,5% 1,0% Pieve di Cento 290 5,5% 1,0% Sant'Agata Bolognese 282 5,3% 1,0% Baricella 263 5,0% 0,9% Galliera 227 4,3% 0,8% Castello d'argile 225 4,2% 0,8% Bentivoglio 185 3,5% 0,6% AREA DI PIANURA ,0% 18,2% PROVINCIA DI BOLOGNA ,0% 11 Il totale provinciale comprende due imprese artigiane registrate (ed attive al 30/6/2009) senza specificare né il comune né l attività. 13

12 LE COOPERATIVE Nel 1 semestre 2009 le cooperative 12 nella provincia di Bologna registrano un saldo positivo di +3 unità e un tasso di crescita 13 nel semestre pari a +0,19% (tabella 9), inferiore sia al regionale (+0,82%), che al nazionale (+0,48%). TABELLA 9: NATI-MORTALITÀ DELLE COOPERATIVE PER AREA GEOGRAFICA Area geografica Registrate Registrate Tasso di Saldo Crescita PROVINCIA DI BOLOGNA ,19% EMILIA ROMAGNA ,82% ITALIA ,48% Al 30 giugno 2009 risultano registrate nella provincia di Bologna sedi di cooperative (delle quali attive). Non considerando i settori marginali con meno di 10 cooperative 14 e le non classificate (tabella 10), hanno saldo settoriale positivo nel 1 semestre 2009: costruzioni (+15; tasso di crescita settoriale: +8,93%), trasporti (+6;+2,49%), manifattura (+2;+1,75%), istruzione (+2;+6,90%) e alberghi e ristoranti (+1;+4,55%). È nullo il saldo in credito e assicurazioni, mentre hanno saldo negativo: altri servizi ( 3; 2,91%), servizi alle imprese ( 3; 0,66%), agricoltura ( 3; 2,97%), sanità ( 2; 1,82%) e commercio ( 1; 1,16%). TABELLA 10: NATI-MORTALITÀ DELLE COOPERATIVE PER ATTIVITÀ ECONOMICA Attività Economica Registrate Registrate Saldo Tasso di crescita settoriale settoriale Agricoltura ,97% Pesca Estrazione di minerali ,00% Manifattura ,75% Energia ,00% Costruzioni ,93% Commercio ,16% Alberghi e ristoranti ,55% Trasporti ,49% Credito e assicurazioni ,00% Servizi alle imprese ,66% Istruzione ,90% Sanità ,82% Altri servizi ,91% 12 Sono considerate cooperative le imprese aventi le seguenti forme giuridiche: società cooperativa a responsabilità limitata, soc. coop. a responsabilità illimitata, soc. coop a responsabilità limitata per azioni, soc. coop consortile, soc. consortile coop. a responsabilità limitata, piccola soc. coop, piccola soc. coop a responsabilità limitata, coop. sociale. La recente riforma delle società cooperative (D.Lgs. 6/2003) ha apportato notevoli cambiamenti che sono approfonditi nella Nota metodologica. 13 Non essendo disponibile per le cooperative il dato delle cessazioni d ufficio (vedi Nota metodologica) il saldo del 1 semestre 2009 è calcolato come differenza tra le cooperative registrate al 30/6/2009 e quelle registrate al 31/12/2008; per lo stesso motivo il tasso di crescita è calcolato come il rapporto tra il saldo del 1 semestre 2009 e le imprese registrate al 31/12/ Pesca, Estrazione di minerali, Energia: la somma delle cooperative registrate in questi settori rappresenta circa lo 0,5% del totale delle cooperative registrate in provincia di Bologna al 30/6/

13 Al 30/6/2009 il settore con la maggiore presenza di cooperative attive (grafico 8) è quello dei servizi alle imprese (31,6%), seguito da: trasporti (15,8%), costruzioni (11,9%), sanità (8,2%), manifattura (7,7%), agricoltura (7,4%), altri servizi (6,3%) e commercio (5,5%). 7,7% 8,2% 7,4% 11,9% 6,3% 15,8% 31,6% 5,5% 1,9% 1,7% 1,2% 0,8% Servizi alle imprese Trasporti Costruzioni Sanità Attività manifatturiere Agricoltura Altri servizi Commercio Credito e assicurazioni Istruzione Alberghi e ristoranti Settori marginali e non classificate GRAFICO 8 COOPERATIVE ATTIVE PER ATTIVITÀ ECONOMICA AL 30/6/2009 Nell Area di Bologna (grafico 9) c è il 71,0% delle cooperative attive in provincia (795 sedi); seguono il Circondario Imolese con il 12,2%, l Area di Pianura con l 11,9% ed infine l Area di Montagna con il 4,9%. 11,9% 12,2% 71,0% 4,9% Area di Bologna Circondario Imolese Area di Pianura Area di Montagna GRAFICO 9 COOPERATIVE ATTIVE PER AREA TERRITORIALE AL 30/6/2009 Più della metà delle cooperative in attività nella provincia (tabella 11) ha sede nel comune di Bologna (590 unità pari al 52,7% del totale provinciale), seguono Imola (100; 8,9%), Argelato (36; 3,2%), Castenaso (24; 2,1%), Bazzano (21; 1,9%), Castel Maggiore (21; 1,9%), Casalecchio di Reno (19; 1,7%), San Giovanni in Persiceto (19; 1,7%) e Sasso Marconi (17; 1,5%). Nessuna cooperativa in attività al 30/6/2009 ha sede a Granaglione. 15

14 TABELLA 11: COOPERATIVE ATTIVE PER COMUNE E AREA TERRITORIALE AL 30/6/2009 Comune ed Area Territoriale Attive % Area % Provincia Bologna ,2% 52,7% Castenaso 24 3,0% 2,1% Bazzano 21 2,6% 1,9% Castel Maggiore 21 2,6% 1,9% Casalecchio di Reno 19 2,4% 1,7% Sasso Marconi 17 2,1% 1,5% Calderara di Reno 15 1,9% 1,3% Budrio 14 1,8% 1,3% San Lazzaro di Savena 13 1,6% 1,2% Zola Predosa 12 1,5% 1,1% Anzola dell'emilia 11 1,4% 1,0% Crespellano 10 1,3% 0,9% Granarolo dell'emilia 10 1,3% 0,9% Pianoro 10 1,3% 0,9% Minerbio 6 0,8% 0,5% Ozzano dell'emilia 2 0,3% 0,2% AREA DI BOLOGNA ,0% 71,0% Imola ,0% 8,9% Castel San Pietro Terme 11 8,0% 1,0% Medicina 11 8,0% 1,0% Borgo Tossignano 3 2,2% 0,3% Castel Guelfo di Bologna 3 2,2% 0,3% Mordano 3 2,2% 0,3% Casalfiumanese 2 1,5% 0,2% Fontanelice 2 1,5% 0,2% Castel del Rio 1 0,7% 0,1% Dozza 1 0,7% 0,1% CIRCONDARIO IMOLESE ,0% 12,2% Monzuno 5 9,1% 0,4% Porretta Terme 5 9,1% 0,4% Lizzano in Belvedere 4 7,3% 0,4% Monte San Pietro 4 7,3% 0,4% Vergato 4 7,3% 0,4% Castel d'aiano 3 5,5% 0,3% Castello di Serravalle 3 5,5% 0,3% Castiglione dei Pepoli 3 5,5% 0,3% Gaggio Montano 3 5,5% 0,3% Grizzana Morandi 3 5,5% 0,3% Monterenzio 3 5,5% 0,3% Savigno 3 5,5% 0,3% Castel di Casio 2 3,6% 0,2% Marzabotto 2 3,6% 0,2% Monghidoro 2 3,6% 0,2% Monteveglio 2 3,6% 0,2% San Benedetto Val di Sambro 2 3,6% 0,2% Camugnano 1 1,8% 0,1% Loiano 1 1,8% 0,1% Granaglione 0 0,0% 0,0% AREA DI MONTAGNA ,0% 4,9% Argelato 36 27,1% 3,2% San Giovanni in Persiceto 19 14,3% 1,7% Molinella 15 11,3% 1,3% Castello d'argile 9 6,8% 0,8% Crevalcore 9 6,8% 0,8% San Pietro in Casale 9 6,8% 0,8% Malalbergo 7 5,3% 0,6% San Giorgio di Piano 7 5,3% 0,6% Pieve di Cento 5 3,8% 0,4% Baricella 4 3,0% 0,4% Bentivoglio 4 3,0% 0,4% Galliera 4 3,0% 0,4% Sala Bolognese 4 3,0% 0,4% Sant'Agata Bolognese 1 0,8% 0,1% AREA DI PIANURA ,0% 11,9% PROVINCIA DI BOLOGNA ,0% 16

15 I TITOLARI DI IMPRESA Alla fine del 1 semestre 2009 nella provincia di Bologna risultano in carica titolari di imprese attive, con una diminuzione dello 0,7% rispetto al 31/12/2008. Dalla tabella 12 si vede che gli uomini (che sono il 77,5% dei titolari in attività) hanno avuto nel semestre un calo quasi doppio rispetto alle donne (rispettivamente 0,8% e 0,5%). TABELLA 12: TITOLARI DI IMPRESE ATTIVE PER GENERE Titolari al 30/06/2009 Titolari al 31/12/2008 Tasso di Genere v.a. % sul tot v.a. % sul tot crescita Donne ,5% ,4% 0,5% Uomini ,5% ,6% 0,8% PROVINCIA DI BOLOGNA ,0% ,0% 0,7% Poco meno della metà (48,7%) dei titolari in attività ha da 30 a 49 anni (grafico 10), mentre il 36,3% ha da 50 a 69 anni, il 10,3% ha più di 70 anni ed il 4,7% ha da 18 a 29 anni. 36,3% 10,3% 4,7% da 18 a 29 anni da 30 a 49 anni 48,7% da 50 a 69 anni 70 anni GRAFICO 10 TITOLARI DI IMPRESE ATTIVE PER CLASSE DI ETÀ AL 30/6/2009 Rispetto al 31/12/2008 diminuisce la consistenza delle classi di età più giovani (tabella 13): calano del 12,7% i titolari da 18 a 29 anni e del 2,6% quelli da 30 a 49 anni. Aumentano invece del 5,4% i titolari di 70 anni e più e del 2,0% quelli da 50 a 69 anni. TABELLA 13: TITOLARI DI IMPRESE ATTIVE PER CLASSE DI ETÀ Titolari Titolari Tasso di Classe di età 30/06/ /12/2008 crescita da 18 a 29 anni ,7% da 30 a 49 anni ,6% da 50 a 69 anni ,0% 70 anni ,4% età non dichiarata ,0% PROVINCIA DI BOLOGNA ,7% Analizzando insieme genere e classe di età (tabella 14), il maggior numero di titolari sono uomini da 30 a 49 anni ( titolari pari al 38,3% del totale), mentre la classe con il valore più basso è quella delle donne da 18 a 29 anni (530, l 1,1% del totale). TABELLA 14: TITOLARI DI IMPRESE ATTIVE PER GENERE E CLASSE DI ETÀ AL 30/6/2009 Genere Donne Uomini Totale Classe di età v.a. % sul tot v.a. % sul tot v.a. % sul tot da 18 a 29 anni 530 1,1% ,6% ,7% da 30 a 49 anni ,4% ,3% ,7% da 50 a 69 anni ,4% ,9% ,3% 70 anni ,6% ,7% ,3% età non dichiarata 0 0,0% 2 0,0% 2 0,0% PROVINCIA DI BOLOGNA ,5% ,5% ,0% 17

16 Al 30 giugno 2009 il maggior numero di titolari di imprese attive (grafico 11) è nel commercio (27,3% del totale), seguito da agricoltura (19,1%), costruzioni (19,0%), manifattura (9,2%), trasporti (7,8%) e servizi alle imprese (6,9%). 9,2% 7,8% 6,9% 19,0% 19,1% 27,3% 4,3% 3,2% 2,8% 0,4% Commercio Agricoltura Costruzioni Manifattura Trasporti Servizi alle imprese Altri servizi Credito e assicurazioni Alberghi e ristoranti Settori residui GRAFICO 11 TITOLARI DI IMPRESE ATTIVE PER ATTIVITÀ ECONOMICA AL 30/6/2009 Esaminando la nazionalità dei titolari d impresa in attività nella provincia di Bologna al 30/6/2009 (tabella 15), rispetto al 31/12/2008 risultano in calo gli italiani ( 1,2%), mentre aumentano gli stranieri: gli extracomunitari del +3,6% e i comunitari del +2,0%. TABELLA 15: TITOLARI DI IMPRESE ATTIVE PER NAZIONALITÀ Titolari Titolari Tasso di Nazionalità 30/06/ /12/2008 crescita Italiana ,2% Extracomunitaria ,6% Comunitaria ,0% Non dichiarata ,0% PROVINCIA DI BOLOGNA ,7% Nella tabella 16 è analizzato in dettaglio lo stato di nascita dei titolari extracomunitari di imprese attive, mostrandone la consistenza e la composizione percentuale al 30/6/2009, la consistenza al 31/12/2008 ed il tasso di crescita nel 1 semestre Il maggior numero di titolari in attività proviene dal Marocco (769 pari al 18,0% del totale titolari extracomunitari), seguono Cina (637; 14,9%), Albania (486; 11,4%), Tunisia (404; 9,4%) e Pakistan (338; 7,9%). Tralasciando gli stati con meno di 40 titolari in attività (ognuno dei quali ha un peso percentuale sul totale degli extracomunitari minore dell 1%), il tasso di crescita maggiore è della Moldavia (+23,1%), seguita da Ucraina (+13,8%), Bangladesh (+10,3%) ed Albania (+9,5%): quest ultima fa registrare il massimo incremento in valore assoluto (+42 titolari). 18

17 TABELLA 16: TITOLARI EXTRACOMUNITARI DI IMPRESE ATTIVE PER STATO DI NASCITA Titolari 30/6/2009 Titolari Tasso Stato di nascita v. a. comp.% 31/12/2008 di crescita Marocco ,0% ,9% Cina ,9% ,4% Albania ,4% ,5% Tunisia 404 9,4% 411 1,7% Pakistan 338 7,9% ,3% Bangladesh 161 3,8% ,3% Serbia e Montenegro 135 3,2% ,3% Moldavia 112 2,6% ,1% Svizzera 105 2,5% 107 1,9% Egitto 103 2,4% 99 +4,0% Argentina 81 1,9% 82 1,2% Ucraina 66 1,5% ,8% Iran 54 1,3% 51 +5,9% Nigeria 51 1,2% 50 +2,0% Sri Lanka 46 1,1% 43 +7,0% Senegal 45 1,1% 44 +2,3% Libia 41 1,0% 44 6,8% Turchia 41 1,0% 38 +7,9% Perù 39 0,9% ,2% Brasile 38 0,9% 41 7,3% Unione Rep. Socialiste Sovietiche 38 0,9% 39 2,6% Etiopia 33 0,8% 33 0,0% Filippine 31 0,7% 32 3,1% India 27 0,6% 27 0,0% Venezuela 25 0,6% 26 3,8% Siria 22 0,5% 22 0,0% Algeria 21 0,5% 20 +5,0% Cile 19 0,4% ,8% Macedonia 19 0,4% ,8% Russia (Federazione) 16 0,4% 18 11,1% Stati Uniti d'america 16 0,4% 18 11,1% Giordania 15 0,4% 16 6,3% Angola 14 0,3% 13 +7,7% Ecuador 13 0,3% 14 7,1% Australia 12 0,3% 12 0,0% Cuba 11 0,3% ,0% Israele 11 0,3% ,0% Ghana 10 0,2% 9 +11,1% Libano 10 0,2% 11 9,1% Colombia 9 0,2% 10 10,0% Croazia 9 0,2% 8 +12,5% Camerun 8 0,2% 9 11,1% Bosnia ed Erzegovina 7 0,2% 6 +16,7% Somalia 7 0,2% 6 +16,7% Canada 6 0,1% 8 25,0% Giappone 6 0,1% 5 +20,0% Costa d'avorio 5 0,1% 4 +25,0% Repubblica Dominicana 5 0,1% 5 0,0% Sudan 5 0,1% 5 0,0% Uruguay 5 0,1% 5 0,0% Altri stati (con meno di 5 titolari) 90 2,1% 90 0,0% PROVINCIA DI BOLOGNA ,0% ,6% 19

18 Considerando il genere dei titolari extracomunitari di imprese attive (tabella 17) vediamo che le donne (773 pari al 17,1% del totale titolari extracomunitari attivi) hanno un tasso di crescita nel 1 semestre 2009 del +3,5%, di poco inferiore di quello degli uomini (+3,6%). TABELLA 17: TITOLARI EXTRACOMUNITARI DI IMPRESE ATTIVE PER GENERE Titolari al 30/06/2009 Titolari al 31/12/2008 Tasso Genere v.a. % sul tot v.a. % sul tot di crescita Donne ,1% ,2% +3,5% Uomini ,9% ,8% +3,6% PROVINCIA DI BOLOGNA ,0% ,0% +3,6% Al 30 giugno 2009 il 63% dei titolari extracomunitari in attività (tabella 18) opera in due settori: il commercio (1.378 titolari, pari al 32,2% dei titolari extracomunitari) e le costruzioni (1.323; 30,9%); seguono la manifattura (679; 15,9%), i trasporti (344; 8,0%) e i servizi alle imprese (290; 6,8%). TABELLA 18: TITOLARI EXTRACOMUNITARI DI IMPRESE ATTIVE PER ATTIVITÀ AL 30/06/2009 Attività economica Titolari extracomunitari Composizione % Commercio ,2% Costruzioni ,9% Manifattura ,9% Trasporti 344 8,0% Servizi alle imprese 290 6,8% Alberghi e ristoranti 111 2,6% Altri servizi 71 1,7% Agricoltura 51 1,2% Credito e assicurazioni 20 0,5% Istruzione 3 0,1% Sanità 2 0,0% Pesca 0 0,0% Estrazione di minerali 0 0,0% Energia 0 0,0% Non classificate 5 0,1% PROVINCIA BOLOGNA ,0% Al 30/6/2009 nell Area di Bologna c è il 62,5% dei titolari extracomunitari dell intera provincia (grafico 12), il 16,8% è nell Area di Pianura, il 10,9% nel Circondario Imolese ed infine il 9,8% nell Area di Montagna. 10,9% 16,8% 9,8% 62,5% Area di Bologna Area di Pianura Circondario Imolese Area di Montagna GRAFICO 12 TITOLARI EXTRACOMUNITARI DI IMPRESE ATTIVE PER AREA TERRITORIALE AL 30/6/2009 Nel comune di Bologna (tabella 19) c è il maggior numero di titolari extracomunitari in attività della provincia (1.917 pari al 44,8%); seguono: Imola (254; 5,9%), San Giovanni in Persiceto (127; 3,0%), Crevalcore (114; 2,7%) e Casalecchio di Reno (110; 2,6%). Il minimo è a Castel d Aiano con solo 2 titolari extracomunitari in attività. 20

19 TABELLA 19: TITOLARI EXTRACOMUNITARI DI IMPRESE ATTIVE PER COMUNE AL 30/06/2009 Comune ed Area Territoriale Titolari extracomunitari % Area % Provincia Bologna ,7% 44,8% Casalecchio di Reno 110 4,1% 2,6% San Lazzaro di Savena 72 2,7% 1,7% Zola Predosa 62 2,3% 1,4% Calderara di Reno 55 2,1% 1,3% Castel Maggiore 55 2,1% 1,3% Budrio 51 1,9% 1,2% Sasso Marconi 48 1,8% 1,1% Castenaso 45 1,7% 1,1% Bazzano 43 1,6% 1,0% Granarolo dell'emilia 43 1,6% 1,0% Pianoro 39 1,5% 0,9% Anzola dell'emilia 38 1,4% 0,9% Crespellano 36 1,3% 0,8% Ozzano dell'emilia 31 1,2% 0,7% Minerbio 29 1,1% 0,7% AREA DI BOLOGNA ,0% 62,5% Imola ,7% 5,9% Castel San Pietro Terme 69 14,9% 1,6% Medicina 48 10,3% 1,1% Dozza 28 6,0% 0,7% Borgo Tossignano 23 5,0% 0,5% Mordano 20 4,3% 0,5% Castel Guelfo di Bologna 10 2,2% 0,2% Castel del Rio 5 1,1% 0,1% Fontanelice 4 0,9% 0,1% Casalfiumanese 3 0,6% 0,1% CIRCONDARIO IMOLESE ,0% 10,9% Vergato 43 10,2% 1,0% Castiglione dei Pepoli 40 9,5% 0,9% Monzuno 38 9,0% 0,9% Monte San Pietro 32 7,6% 0,7% Castello di Serravalle 29 6,9% 0,7% Marzabotto 29 6,9% 0,7% Grizzana Morandi 27 6,4% 0,6% San Benedetto Val di Sambro 24 5,7% 0,6% Monterenzio 23 5,5% 0,5% Loiano 21 5,0% 0,5% Porretta Terme 20 4,8% 0,5% Gaggio Montano 19 4,5% 0,4% Monghidoro 19 4,5% 0,4% Monteveglio 17 4,0% 0,4% Granaglione 13 3,1% 0,3% Savigno 9 2,1% 0,2% Castel di Casio 7 1,7% 0,2% Lizzano in Belvedere 5 1,2% 0,1% Camugnano 3 0,7% 0,1% Castel d'aiano 2 0,5% 0,0% AREA DI MONTAGNA ,0% 9,8% San Giovanni in Persiceto ,7% 3,0% Crevalcore ,9% 2,7% Molinella 66 9,2% 1,5% Sant'Agata Bolognese 60 8,3% 1,4% San Pietro in Casale 55 7,6% 1,3% Argelato 50 7,0% 1,2% Galliera 48 6,7% 1,1% Pieve di Cento 37 5,1% 0,9% Baricella 33 4,6% 0,8% Malalbergo 31 4,3% 0,7% Castello d'argile 30 4,2% 0,7% San Giorgio di Piano 28 3,9% 0,7% Sala Bolognese 25 3,5% 0,6% Bentivoglio 15 2,1% 0,4% AREA DI PIANURA ,0% 16,8% PROVINCIA DI BOLOGNA ,0% 21

20 Parte II Nota Metodologica 23

21 CESSAZIONI D UFFICIO Il DPR n. 247 del 23/07/2004 (e la successiva circolare n. 3585/C del Ministero delle Attività Produttive), ha definito criteri e procedure necessarie alle Camere di Commercio per la cancellazione d'ufficio di quelle imprese non più operative ma ancora iscritte al Registro delle Imprese. Dal 1 trimestre 2006 Infocamere ed Unioncamere hanno individuato una modalità di valutazione del fenomeno delle cessazioni d'ufficio più rispondente a criteri di trasparenza, completezza e confrontabilità nel tempo dei dati, che consiste nella contabilizzazione distinta (per i livelli di analisi: totale nazionale, regioni, province, sezioni e divisioni di attività economica, classi di forme giuridiche), del flusso delle cancellazioni d'ufficio rispetto al totale delle cessazioni rilevate in ogni periodo. Non essendo al momento disponibili i dati delle cessazioni d ufficio per comune, per le singole forme giuridiche e per le imprese femminili, non è quindi molto significativo per queste effettuare analisi di nati mortalità in base al saldo calcolato come differenza tra iscritte e cessate: questo sarebbe possibile infatti solo al lordo delle cessate d ufficio ma più si scende nel dettaglio più l analisi potrebbe essere stravolta dall effetto delle eventuali cessazioni d ufficio. Nelle tavole statistiche nella Parte III del presente volume, si è scelto, per uniformità con i dati nazionali e provinciali pubblicati da Infocamere sul proprio sito (nella pagina Movimprese ), di riportare il dato delle cessazioni al lordo delle cessazioni d ufficio: queste, intese come un di cui della variabile principale cessazioni, sono a disposizione in due tavole specifiche, una per il totale imprese e l altra per le imprese artigiane. La possibilità per le Camere di Commercio di ricorrere alle cancellazioni d'ufficio, comporta per ogni periodo una riduzione del numero delle imprese registrate (detto anche stock ) non derivante dall'andamento propriamente economico della congiuntura demografica, ma piuttosto dalle decisioni di intervenire amministrativamente per regolarizzare la posizione di imprese non più operative. Di conseguenza, si sottolinea come per il futuro i confronti intertemporali tra stock vadano utilizzati con cautela per non incorrere in interpretazioni dell'andamento anagrafico non in linea con la congiuntura economica, perché potenzialmente influenzati da provvedimenti amministrativi. In definitiva lo strumento più adatto per la valutazione congiunturale degli andamenti demografici è il tasso di crescita calcolato come di seguito: Tasso di crescita dello stock = Iscrizioni nel periodo Cessazioni nel periodo al netto delle cancellazioni d'ufficio Stock di inizio periodo VARIAZIONI D ARCHIVIO Al problema delle cessazioni d ufficio si aggiunge quello del trattamento delle cosiddette variazioni di archivio (dette anche solo variazioni ) che, nel corso del periodo in esame, si possono verificare per un impresa e che non danno luogo a cessazione e/o reiscrizione della medesima, ma che possono modificare la consistenza delle imprese con sede nella provincia considerata, a livello di settori di attività economica e/o di forma giuridica. In particolare il problema si pone nell analisi settoriale (cioè per attività economica) in quanto i flussi di nati mortalità delle imprese registrate in un certo intervallo di tempo (trimestre, semestre o anno) risentono dell esistenza di notevoli saldi positivi nella sezione X: Imprese non classificate (cioè le aziende ancora sprovviste del codice ATECO che identifica l attività economica) che introducono quindi un forte elemento di distorsione nell analisi. Una volta assegnato il codice di attività, nei periodi successivi le imprese vengono spostate dalla sezione X alle rispettive sezioni ATECO: così si spiegano gran parte delle variazioni negative nella sezione X e delle variazioni quasi ovunque positive nelle altre sezioni. Per ovviare a tale difficoltà e per cercare di cogliere con maggiore precisione le dinamiche di crescita dei settori economici al posto del tasso di crescita visto sopra è utilizzato il tasso di crescita settoriale, calcolato come variazione percentuale dello stock delle imprese registrate: Tasso di crescita settoriale = Stock di fine periodo Stock di inizio periodo Stock di inizio periodo 25

22 Questa scelta comporta la necessità di considerare le variazioni come elemento di calcolo; quindi il tasso di crescita settoriale può risultare sensibilmente diverso dal tasso di crescita dello stock in cui invece entrano in gioco i flussi delle iscrizioni e cessazioni eseguiti nel Registro Imprese durante il periodo, indipendentemente dalla data effettiva di inizio o fine attività dell impresa. Per quanto riguarda le imprese artigiane, nella maggior parte dei casi il numero delle variazioni è limitato in quanto non esiste il concetto del trasferimento della sede legale ed è poco rilevante il fenomeno di modificazione di forma giuridica e/o di attività economica. Questa formula è utilizzata anche per calcolare il tasso di crescita per le cooperative e per le imprese femminili, per le quali non è disponibile il dettaglio delle cessazioni di ufficio. LE SOCIETÀ COOPERATIVE E LA RIFORMA DEL DIRITTO SOCIETARIO Il D.Lgs n. 6 del 17 gennaio 2003, Riforma organica della disciplina delle società di capitali e società cooperative, ha apportato importanti cambiamenti nella disciplina delle società cooperative, modificando gran parte del Titolo IV del Libro V del Codice Civile. L art C.C. stabilisce che Le cooperative sono società a capitale variabile con scopo mutualistico. La riforma introduce la distinzione tra le cooperative a mutualità prevalente (che godono di agevolazioni fiscali in base all art. 45 della Costituzione che riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata) e le altre cooperative a mutualità non prevalente. Sono cooperative a mutualità prevalente quelle che, in base all art C.C.: 1) svolgono la loro attività prevalentemente in favore dei soci, consumatori o utenti di beni o servizi; 2) si avvalgono prevalentemente, nello svolgimento della loro attività, delle prestazioni lavorative dei soci; 3) si avvalgono prevalentemente, nello svolgimento della loro attività, degli apporti di beni o servizi da parte dei soci. Gli articoli successivi del codice civile spiegano il concetto di prevalenza (art. 2513) e i vincoli che devono essere previsti negli statuti delle cooperative a mutualità prevalente (art. 2514). Le cooperative a mutualità non prevalente non sono una specie diversa di società e quindi il passaggio dalla cooperazione a mutualità prevalente a quella a mutualità non prevalente non è una trasformazione societaria, ma una vicenda economica legata all accesso alle agevolazioni fiscali. L art C.C. prevede che nelle cooperative la denominazione sociale deve contenere unicamente l indicazione di società cooperativa, senza altre aggiunte. Con questa riforma scompaiono definitivamente la società cooperativa a responsabilità illimitata (l art C.C. prevede che nelle cooperative, per le obbligazioni sociali, risponde soltanto la società con il suo patrimonio) e la società cooperativa a responsabilità limitata per azioni. Compaiono invece due modelli funzionali di società cooperativa: il primo fa riferimento al modello societario della Spa mentre il secondo a quello della Srl. Le cooperative obbligate a seguire il modello delle Spa sono quelle con più di 19 soci ed attivo dello stato patrimoniale maggiore di un milione di euro; mentre le società cooperative obbligate a seguire il modello delle Srl sono quelle costituite da tre a otto soci (solo persone fisiche). Le cooperative con meno di 20 soci (senza limiti sull attivo dello stato patrimoniale), oppure con attivo dello stato patrimoniale inferiore al milione di euro (senza limiti sul numero di soci) possono scegliere il modello delle Srl. La piccola società cooperativa, introdotta dalla legge 7 agosto 1997, n. 266, viene assorbita all interno del sistema ordinario delle società cooperative, non come tipo autonomo di cooperativa, ma come variante organizzativa; entro il 31 dicembre 2004 (data posticipata al 31 marzo 2005 dalla L. 27 dicembre 2004 n. 306 e dal D.Lgs. 28 dicembre 2004 n. 310.) le piccole società cooperative debbono trasformarsi in società cooperative secondo il regime delle società cooperative ordinarie. L art C.C. prevede che per le cooperative regolate da leggi speciali siano applicabili le disposizioni del C.C. sulle società cooperative, in quanto compatibili. Le principali cooperative speciali sono: i consorzi agrari, le banche popolari e le banche di credito cooperativo (L. 366/01); le cooperative di lavoro (L. 142/01); le cooperative sociali (L. 26

23 381/91, che per il nuovo ordinamento sono sempre a mutualità prevalente indipendentemente dal possesso dei requisiti di prevalenza fissati dall art. 2513); le cooperative di garanzia (L. 326/03). Le società cooperative artigiane non sono società cooperative regolate da leggi speciali, ma devono soddisfare i requisiti per il riconoscimento della qualifica artigiana (L. 443/85, Legge quadro per l artigianato): essendo di ridotta dimensione (numero di soci cooperatori inferiore a venti ed un attivo dello stato patrimoniale non superiore ad un milione di euro) rientrano pienamente nel modello della cooperativa a Srl. L art C.C. fa obbligo alle società cooperative di iscriversi in un apposito albo, istituito presso il Ministero delle Attività Produttive (con Decreto del Ministro delle Attività produttive del 23 giugno 2004) e diviso in due sezioni: una riservata alle cooperative a mutualità prevalente, presso la quale depositare i bilanci annuali ai fini del riscontro dei requisiti di prevalenza e la seconda da riservare all iscrizione alle cooperative diverse. Le società cooperative devono presentare, presso gli uffici delle Camere di Commercio la richiesta di iscrizione indicando sia la sezione (a mutualità prevalente o no) che l appartenenza ad una delle seguenti categorie di cooperative: - di produzione e lavoro; - di lavoro agricolo; - sociali; - di conferimento prodotti agricoli e di allevamento; - edilizie di abitazione; - della pesca; - di consumo; - di dettaglianti; - di trasporto; - consorzi cooperativi; - consorzi agrari; - banche di credito cooperativo; - consorzi e cooperative di garanzia e fidi; - altre cooperative. Le cooperative iscritte nel Registro delle imprese al 1 gennaio 2004 avrebbero dovuto uniformare l atto costitutivo e lo statuto alle nuove disposizioni inderogabili entro il 31 dicembre 2004, termine prorogato al 31 marzo 2005 dal D. Lgs. 310/04. IMPRESE FEMMINILI Le imprese femminili sono quelle partecipate in prevalenza da donne, in base alle definizioni contenute nell art. 2 della L. 215/92:...le società cooperative e le società di persone costituite in misura non inferiore al 60% da donne, le società di capitali le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne nonché le ditte individuali gestite da donne... e nell art. 1.2 della Circolare n del 22/11/02 del Ministero Attività Produttive: a) le imprese individuali in cui il titolare sia una donna; b) le società di persone e le società cooperative in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 60% dei componenti la compagine sociale, indipendentemente dalle quote di capitali detenute; c) le società di capitali in cui le donne detengano almeno i due terzi delle quote di capitali e costituiscano almeno i due terzi del totale dei componenti dell organo di amministrazione.. NUOVO CIRCONDARIO IMOLESE Il Nuovo Circondario Imolese (abbreviato nelle tavole in Circondario Imolese) è un ente pubblico istituito con legge regionale dell Emilia Romagna n. 6 del 24/03/2004 e comprende i seguenti comuni della provincia di Bologna: Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel del Rio, Castel Guelfo di Bologna, Castel San Pietro Terme, Dozza, Fontanelice, Imola, Medicina e Mordano. 27

24 Parte III Tavole Statistiche 29

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