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1 Quando partecipate alla Liturgia svolgendo il vostro servizio all'altare, voi offrite a tutti una testimonianza. Il vostro atteggiamento raccolto, la vostra devozione che parte dal cuore e si esprime nei gesti, nel canto, nelle risposte: se lo fate nella maniera giusta e non distrattamente, in modo qualunque, allora la vostra è una testimonianza che tocca gli uomini. Benedetto XVI Guida cerimoniale per la Messa con Popolo il 20

2 Per «Messa con il popolo» si intende quella che viene celebrata con la partecipazione dei fedeli. Conviene, per quanto è possibile, che la celebrazione si svolga con il canto e con un conveniente numero di ministri, soprattutto nelle domeniche e feste di precetto; non di meno essa si può compiere anche senza canto e con un solo ministro. Inoltre è utile che un lettore, un cantore, e almeno un ministro assistano di solito il sacerdote celebrante. Però questo cerimoniale prevede la possibilità di usare un numero anche maggiore di ministri. A qualsiasi forma di celebrazione può prendere parte un diacono, che svolga l'ufficio che gli è proprio. Per tutti valle questo principio che «chiunque, sia come ministro che come fedele, prende parte attiva nella parte che gli compete - a una celebrazione liturgica, deve fare solo ma anche tutto quello che a lui spetta, considerata la natura del rito e le norme liturgiche». I ministri della Messa in presbiterio: Sacerdote Diacono Lettore Salmista Ministranti del: Messale Croce 2 ceri turibolo navicella dell incenso ampolline del vino e dell'acqua campanello piattello delle comunioni 2 S. e M. in Sacrestia fanno riverenza alla Croce o all'immagine principale; i M..felicitano il S. dicendo garbatamente: Prosit! (ti giovi questo sacrificio), aiutano il S. a levare i paramenti; levano con cautela le vesti e le ripongono nell'armadietto a ciascuno assegnato, salutano il Sacerdote ed educatamente escono dalla Sacrestia. Accompagnare i ministranti è il titolo della guida per gli animatori dei ministranti che desiderano scoprire come formare e condurre al meglio il proprio gruppo ministranti. Uno strumento semplice, agile ma concreto per impostare un percorso di crescita attraverso il servizio liturgico. Titolo: Accompagnare i ministranti Autore: Antonio Bergamo Editrice: Edizioni Dehoniane Bologna Pagine: 88 Visita: 19 Scopri questa Guida!

3 «sacro silenzio», stando tutti seduti, oppure eseguire un canto di lode o un salmo. Tutti si alzano. S. dalla sede (M. si presenta col messale aperto) o dall'altare: Preghiamo... P. Amen! RITI DI CONCLUSIONE A questo punto si danno gli eventuali avvisi al popolo. S. Il Signore sia con voi! P. E con il tuo spirito! Vi benedica... Tutti si segnano. Amen! Oppure Benedizione Solenne: * D. (o S.) Inchinatevi per la benedizione (o parole simili). S. con le mani stese dinanzi, come alle orazioni: proclama le tre invocazioni P. ad ogni invocazione: Amen! S. E ha benedizione di Dio... discenda su di voi, e con voi rimanga sempre! P. Amen! Congedo: * D. (o S.) La Messa è finita, andate in pace! P. Rendiamo grazie a Dio! S.. e D. baciano se non è troppo scomodo recarvisi l'altare. S. e M. si mettono in doppia fila dinanzi all'altare come all'arrivo, fanno inchino profondo all'altare (0 genuflessione al tabernacolo con il Ss.mo Sacramento) e tornano ordinatamente in Sacrestia nell'ordine con cui erano venuti. M. prendono in mano - se si usarono da principio - Croce e ceri, non però il turibolo né la navicella. Può seguire un canto finale. Tutti i ministeri, eccetto quelli che sono propri del D., possono essere esercitati da uomini laici. Quando manca il D., il S. stesso compie alcuni suoi uffici (per es. proclamare il Vangelo), ma poiché non sarebbe un segno vero è da evitarsi che un altro sacerdote in vesti diaconali, compia gli uffici del D. Quando nella Messa con partecipazione di popolo vi è un solo ministro questi può compiere diversi uffici. L uso dell incenso é facoltativo in qualsiasi forma di Messa. I Ministranti devono essere diligentemente formati allo spirito della Liturgia, ben istruiti e anche ben esercitati in precedenza con prove pratiche; quando non tengono in mano oggetti, stando in piedi o camminando essi tengono sempre -le mani giunte al petto, quando sono seduti, tengono le mani distese verso le ginocchia; durante la Messa e l omelia non fanno movimenti inutili nel presbiterio; in ogni caso sia in Sacrestia sia specialmente in presbiterio, non dicono parole inutili, ma prestano vigile attenzione ai cenni del cerimoniere, e soprattutto partecipano intimamente al Mistero della Fede. E conveniente che soprattutto nelle grandi chiese e nelle comunità, vi sia un ministrante il Cerimoniere incaricato di preparare in modo adeguato 1e celebrazioni, cosi che gli altri Ministranti le compiano con decoro, ordine e devozione. Fuori presbiterio: Commentatore raccoglitori delle offerte coro dei cantori cantore per dirigere il canto del popolo organista Popolo. Gli uffici che si compiono fuori del presbiterio possono essere affidati anche alle donne, secondo il prudente giudizio del Rettore della chiesa. Nello scegliere le parti da cantare si preferiscano quelle di maggiore importanza. 18 3

4 COSE NECESSARIE PER LA CELEBRAZIONE DELLA MESSA In Sacrestia: per il S.: camice, stola, casula o pianeta del colore richiesto; amitto e cingolo se necessario; per il D.: camice, stola e dalmatica (con o senza amitto, con o senza cingolo); la dalmatica però o per necessita, o perché è solennità di grado inferiore, si può non usare; per i M.: camice o cotta con la veste, in armadietti numerati La veste liturgica, camice o cotta, non é fatta per distaccare i ministri dal resto del popolo e neppure almeno in primo luogo per dare solennità alle cerimonie, ma per esprimere la diversità dei ministeri nel conferimento del culto sacro; quindi anche per i Ministranti non è da omettere facilmente. Secondo l'opportunità: croce processionale ceroferari turibolo e navicella Evangeliario torce La Sacrestia sia provvista di spazzola per le scarpe, acqua, sapone e a- sciugamano pulito, e di uno specchio. In Presbiterio; L altare ricoperto da almeno una tovaglia, di forma e misura tali da non nascondere il «segno» della mensa; sopra o vicino: almeno due, anche quattro o sei candelieri con i ceri accesi; sull altare o accanto ad esso la croce, ben visibile allo sguardo dell'assemblea ivi radunata; i candelieri e la croce si possono portare nella processione d'ingresso; sopra l'altare si può collocare l'evangeliario distinto dal libro che contiene le altre letture, a meno che non venga portato nella processionale d'ingresso. Ambone delle letture, col lezionario; non è però conveniente che all'ambone salga il commentatore, il cantore o l'animatore del coro. Sede presidenziale del S. rivolta al popolo. Cattedra Episcopale con gradini, quando il Vescovo celebra o presiede 4 P. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma dì soltanto una parola e io sarò salvato! Inizia il canto di comunione, la cui funzione consiste nell'esprimere mediante l'accordo delle voci l'unione spirituale di coloro che si comunicano, far conoscere la gioia del cuore e rendere più fraterna la processione con cui si va a ricevere il Corpo di Cristo. Se invece non si canta, l'antifona di comunione proposta dal messale viene recitata o dai fedeli, o da alcuni di essi, -dal Lettore, o anche dallo stesso S. subito dopo che questi si è comunicato, prima di distribuire la comunione ai fedeli, D. o M..regge il piattello alle comunioni, con la mano destra e stando alla destra del S. Si può stendere una tovaglia pulita, dinanzi ai comunicandi. S. Il Corpo di Cristo! Risposta: Amen! Dopo le comunioni: M. delle torce le portano in Sacrestia. M. del piattello delle comunioni lo consegna al S. per la purificazione, poi lo ritira e lo ripone al suo luogo. M. delle ampolline si prepara per la purificazione del calice, a versare vino e acqua o solo acqua nel calice. S. purifica il calice o all'altare, da lato, o alla credenza; però i vasi sacri da purificare (calice e pissidi), soprattutto se fossero molti, si possono anche lasciare, opportunamente ricoperti, sull'altare o alla credenza, sopra il corporale; la purificazione di essi si compie allora dopo la Messa, una volta congedato il' popolo. Conviene che questo particolare sia già previsto e concordato prima della Messa. S. può tornare alla sede. Tutti possono sedere. Si può osservare per un tempo conveniente, il 17

5 RITI DI COMUNIONE S. canta o dice il Padre nostro con il popolo. S. Liberaci, o Signore... P. acclama: Tuo e il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli! S. Signore Gesù Cristo.. P. Amen! Segue il rito della Pace, con il quale i fedeli implorano la pace e l'unità per la Chiesa e per l'intera famiglia umana, ed esprimono fra di loro l'amore vicendevole, prima di partecipare all'unico Pane. S. rivolto al popolo annuncia la pace: La pace del Signore sia sempre con voi! P. E con il tuo spirito! * D. o S.: Scambiatevi il segno della pace! Tutti subito, seguendo le consuetudini del luogo, si scambiano due a due il segno della pace e dell'amore. S. può dare l'abbraccio di pace ai ministri: S. poi prende l'ostia la spezza sopra la patena e ne mette una particella nel calice, dicendo sottovoce: Il Corpo e il Sangue Il gesto della frazione del pane, compiuta da Cristo nell'ultima Cena, sin dal tempo apostolico ha dato il nome a tutta l'azione eucaristica. Questo rito non ha soltanto una ragione pratica, ma significa che noi, i molti, diventiamo un solo corpo nella comunione a un solo Pane di Vita che è Cristo. P. intanto canta (o recita) Agnello di Dio S. dopo l'agnello di Dio, dice sottovoce la preghiera di preparazione personale alla Comunione; anche i fedeli pregano in silenzio. S. genuflette e mostra ai fedeli il Pane Eucaristico: Ecco l'agnello di Dio pontificalmente alla Messa; nella Chiesa Cattedrale della Diocesi essa è fissa e stabile (possibilmente). - Sedi per i Ministranti. - Mensa con: calice coperto da velo che può essere sempre bianco, purificatoio, corporale, palla, qualora servisse, manutergio, piattello delle comunioni, tovaglia delle comunioni, leggio da altare con messale, campanello, inoltre il necessario per la lavanda delle mani. - In luogo adatto: ceppo per innestarvi la croce processionale. Fuori Presbiterio: Sarà bene che la partecipazione dei fedeli si manifesti con l'offerta sia del pane e del vino perla celebrazione dell'eucarestia sia di altri doni, con i quali si provvede- alle necessità della Chiesa e dei poveri; perciò fuori presbiterio si prepara la mensa dei Doni del Popolo Pane (= patena con ostia, pisside con particole, ogni cosa preferibilmente su proprio vassoio) e Vino (= ampolline del vino e dell'acqua su proprio piattello), altri doni. RITI DI INTRODUZIONE Si suonano le campane per adunare il popolo. Si apre la chiesa, si accendono le candele dell'altare e le lampade della chiesa. Il commentatore, radunatosi il popolo rivolge ai fedeli spiegazioni per introdurli nella celebrazione e meglio disporre alla sua comprensione, Gli interventi del commentatore siano preparati con cura, siano chiari e sobri. I Ministranti almeno dieci minuti prima della Messa si portano in Sacrestia, con i capelli composti, le mani ben pulite, calzature decenti; indossano la veste e la cotta, all'apparire del sacerdote lo salutano riverentemente e lo aiutano a vestirsi con gli indumenti sacri. 5

6 M. infonde l'incenso nel turibolo, chiude il turibolo, si inginocchia nel mezzo dinanzi all'altare e a ogni elevazione dell'ostia e del calice, incensa il Ss.mo Sacramento con tre tiri doppi, facendo inchino prima e dopo ciascuna incensazione, poi si ritira e depone il turibolo. M. del campanello, poco prima della consacrazione, per es. quando il S. ritira le mani dopo averle distese sul calice, secondo l'opportunità avverte i fedeli con un segno di campanello; e così suona il campanello a ciascuna elevazione secondo la consuetudine del luogo. Tutti s'inginocchiano al primo suono del campanello; quando il S, mostra l'ostia e il calice elevano lo sguardo dicendo mentalmente: Signore mio e Dio mio! Si alzano all'ultimo suono del campanello, e stanno in piedi a mani giunte. Se la ristrettezza del luogo o il numero eccessivo dei presenti o altri motivi ragionevoli impediscono di inginocchiarsi, non si deve per questo rallentare l'adorazione interiore S. Mistero della fede! P. acclama: Annunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell'attesa della tua venuta! Oppure: Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice annunciamo la tua morte, Signore, nell'attesa della tua venuta! Oppure: Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo! * D. alla dossologia della Preghiera Eucaristica, stando accanto al S., tiene sollevato il calice, mentre il S. eleva la patena, con l'ostia, finché il popolo non abbia acclamato con l'amen. All'ora fissata i Ministranti prendono in mano, quando si usano, la croce, i ceri, il turibolo e la navicella, il lettore (o il D.) può prendere l'evangeliario, il S. infonde l'incenso nel' turibolo e vi traccia un segno di 6 15

7 P.: Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. E si alza. S. dice l'orazione sulle offerte. P.: Amen! Preghiera Eucaristica Ora ha inizio il momento centrale e culminante dell'intera celebrazione: la Preghiera Eucaristica, cioé la preghiera di azione di grazie e di santificazione. Il significato di. questa preghiera è che tutta l'assemblea si unisca insieme con Cristo nel magnificare le meraviglie di Dio e nell'offrire il sacrificio. * D. durante la preghiera Eucaristica sta accanto al S., ma un po' indietro, per attendere, quando occorre, al calice le al messale. M. durante la Preghiera Eucaristica, secondo il luogo, stanno presso la credenza e alle pareti laterali del -presbiterio; sembra meno indicato che stiano dietro al S. rivolti al popolo,o di fronte all'altare volgendo le spalle al popolo; in ogni caso non devono mai stare ai lati del S. o tutt'attorno alla mensa dell'altare. S. Il Signore sia con voi! P. E con il tuo spirito! S. In alto i nostri cuori! P. Sono rivolti al Signore! S. Rendiamo grazie... P. E' cosa buona e giusta! S. E' veramente cosa buona e giusta... cantiamo... : P. canta (o almeno recita acclamando): Santo, Santo, Santo, il Signore, Dio dell'universo! I cieli e la terra sono pieni. della tua gloria! Osanna nell'alto dei cieli! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! O- sanna nell'alto dei cieli! M. delle torce recano le torce, 4 o 6 e si collocano ai lati dell altare, ove restano sino alla comunione dei fedeli. 14 croce, per questo i due Ministranti turiferari si presentano al S. con il coperchio del turibolo ben sollevato e la navicella aperta con il cucchiaino rivolto al S. Quindi tutti fanno inchino alla Croce o alla Immagine principale della Sacrestia e si avviano in quest'ordine: Ministranti del turibolo e della navicella, se si usa l'incenso; i ministri dei ceri accesi, e in mezzo a loro il Ministrante con la croce; i Ministranti due a due a mani giunte; il Lettore che può portare 1'Evangeliario; il D. che può portare l'evangeliario; il S. celebrante con a fianco il D. se questi non porta 1'Evangeliario. Mentre si svolge la processione all'altare, si esegue il canto di ingresso. Il popolo sta in piedi sino alla liturgia della parola. I Ministranti, giunti all'altare lasciano passare il S. e si dispongono in unica fila dietro a lui: S. e M. fanno inchino profondo all'altare oppure, se vi è il tabernacolo con il Santissimo, genuflessione., I M. turiferari si preparano presso l'altare. Il M. della croce la colloca presso l'altare, o in altro luogo adatto. I M. dei ceri li depongono accanto all'altare o sopra la credenza. Il Lettore o il D. depone 'l'evangeliario sull'altare. Quando la fila dei M. è lunga: - i turiferari fanno l'inchino all altare (o genuflessione) e si preparano presso l'altare; - i m. della croce e dei ceri depongono ogni cosa come detto sopra e vanno al posto loro assegnato; - i M. rimanenti due a due a mani giunte fanno inchino all'altare (o genuflessione), possono fare anche inchino a vicenda due a due, poi uno va da una parte e l'altro dall altra, al posto loro assegnato. Il S. sale direttamente all'altare e lo bacia in segno di venerazione poi, se si ritiene opportuno, lo incensa tutto attorno. 7

8 I M. turiferari si presentano con il coperchio del turibolo ben sollevato e la navicella aperta per l'infusione dell'incenso, e possono accompagnare il S. nell'incensazione. Il S. incensa prima alla Croce, poi l'altare. L'incensazione dell'altare si svolge in questo modo il S. lo incensa girando attorno al medesimo, e termina al ritorno nel mezzo. Il S., fatto questo, si reca alla sede. Il M. del messale si presenta al S. col libro aperto al segno. S.: Nel nome del Padre... P.: Amen. S. pronuncia il saluto al popolo. Il S. stesso, o un altro ministro che ne sia capace, può fare una breve introduzione alla Messa del giorno. A questo punto, se il popolo non ha cantato o recitato l antifona di introito, questa viene recitata dal Lettore o dal S. S. introduce all'atto Penitenziale. Si fa una breve pausa di silenzio. S. e P. recitano assieme il Confesso a Dio onnipotente, senza inchinarsi ma battendosi il petto alle parole Per mia colpa...; oppure si dice altra formula penitenziale. Dopo l'atto Penitenziale si canta o si recita il Signore, pietà a meno che non sia già stato detto durante l'atto Penitenziale. S. o cantori o P.: Gloria a Dio nell'alto dei cieli!... (quando è da dirsi). S.: Preghiamo. (M. del libro si presenta). Tutti insieme con il S. pregano, per breve tempo, in silenzio e a mani giunte. S. dice la Colletta. P.: Amen! 8 P. Benedetto nei secoli il Signore! M. porta le ampolline alla credenza. S. Umili e pentiti... (inchinato e sottovoce). M. turiferari (quando si usa l'incenso) si presentano al S. S. infonde l'incenso e lo benedice senza nulla dire. D. presenta al S. la navicella aperta e consegna poi il turibolo chiuso. S. riceve il turibolo chiuso, incensa le offerte di pane e vino, con tre tiri doppi, e l'altare; la croce se è sopra l'altare o accanto ad esso viene incensata prima dell'altare, se invece si trova dietro l'altare, viene incensata quando il S. - girando l'altare - le passa davanti. M. turiferari, quando non c'è il D., possono accompagnare il.s. nel giro dell altare. M. del messale leva dalla mensa il leggio durante la incensazione dell'altare. Si incensano i Doni posti sull'altare e l'altare stesso, per significare che l'offerta della Chiesa e la sua preghiera si innalzano come incenso al cospetto di Dio. D. o M dopo l'incensazione dell'altare possono incensare il S. e il popolo. S. va al lato dell'altare. Due ministranti gli servono la lavanda: ampollina dell'acqua con piattello e manutergio spiegato. Con questo rito si esprime il desiderio di una purificazione interiore. S. torna al centro dell'altare e invita il popolo a pregare: Pregate, fratelli... 13

9 LITURGIA EUCARISTICA Tutti siedono, anche il S.; inizia il canto di offertorio. M. reca all altare il calice col purificatoio, la palla (se si usa) e il corporale; distende il corporale nel centro della mensa dell'altare, vi mette vicino la palla, colloca il calice con purificatoio alla destra del corporale, più in disparte. M. del messale reca all'altare il leggio col messale aperto, e lo colloca obliquo presso la sinistra del corporale. * Quando c'è il D. è suo ufficio il prendersi cura dei vasi sacri. S. si alza, con D. e M. va al limite del presbiterio. LITURGIA DELLA PAROLA Tutti siedono in ascolto. Nelle letture, che vengono poi spiegate nell'omelia, Dio parla al suo popolo, gli manifesta il mistero della redenzione e della salvezza, e offre un nutrimento spirituale; Cristo stesso è presente per mezzo della sua parola, tra i fedeli. Il popolo fa propria questa parola divina con i canti, e vi aderisce con la professione di fede. L. va all ambone e proclama la prima lettura. P. Rendiamo grazie a Dio! (Si può fare una pausa di silenzio). Salmista o cantore o lo stesso Lettore: legge (o canta) il salmo. I presentatori dei Doni del Popolo si avanzano verso il S. S. riceve i Doni aiutato dai M. M. portano sul'l'«altare il pane e il vino per l'eucaristia; le altre offerte vengono collocate in luogo adatto ma fuori dell'altare. Le offerte in denaro dovrebbero essere presentate anch'esse a questo punto; comunque se vi sono i raccoglitori bisogna organizzare il numero e i vari settori dell'assemblea, in modo che la raccolta sia ultimata assolutamente prima dell'inizio della Preghiera Eucaristica. S. va all'altare in mezzo. D. o M. presenta al S. la patena col pane. S. offre il pane sulla patena dicendo forte la formula. P. Benedetto nei secoli il Signore! D. o S. versa il vino e l'acqua nel calice, a lato dell'altare, M. porge le ampolline del vino e dell'acqua. S. torna nel mezzo e alza il calice. 12 9

10 P. partecipa con il ritornello. L. proclama la seconda lettura quando c'è. Tutti si alzano. P. o Schola o cantore: Alleluia! (o altro canto secondo i Tempi). Salmista o cantone o Lettore: il versetto. P. Alleluia! (o altro canto secondo i Tempi). La sequenza è d'obbligo nei giorni di Pasqua e Pentecoste. Le altre volte è facoltativa. Durante il canto dell'alleluia (o altro canto): M. del turibolo e della navicella si presentano al S. per l'infusione dell'incenso. S., M. del turibolo e dei ceri: vanno all'altare. S. inchinato davanti all'altare dice sottovoce: Purifica il mio cuore.., S. prende l'evangeliario e coi M. del turibolo e dei ceri va all'ambone; se passano dinanzi al tabernacolo con il Ss.mo Sacramento, fanno genuflessione. S. apre l'evangeliario e dice: Il Signore sia con voi! P.: E con il tuo spirito! S.: Dal Vangelo secondo Matteo! (Tutti si tracciano col pollice destro un segno di croce sulla fronte, sulle labbra e sul petto). P.: Gloria a te, o Signore! S. prende il turibolo chiuso e incensa il sacro testo. M. ritira il turibolo, lo apre e sta presso il S. S. proclama il Vangelo, e infine lo bacia. P.: Lode a te, o Cristo! Segue una pausa di riflessione M. tornano al posto, se passano dinanzi al tabernacolo con il Ss.mo Sacramento fanno genuflessione. * Quando c'è il D., questi serve la navicella dell'incenso per l infusione dell'incenso, poi si mette dinanzi al S., s'inchina e dice a bassa voce: Benedicimi o Padre! S.: Il Signore sia nel tuo cuore... D.: Amen! D., M. dell'incenso e dei ceri vanno all'altare, il D. ritira l'evangeliario, D. e M. vanno all ambone per il Vangelo come descritto sopra. Alla fine il D. bacia il sacro testo, in segno di venerazione, dicendo sottovoce: La parola del Vangelo cancelli i nostri peccati! E ritorna presso il Sacerdote. Omelia. Segue l'omelia, soprattutto alla festa, dalla sede o dall ambone. Alla fine si può fare una pausa di silenzio. All omelia M. e P. stanno seduti. Credo Il Simbolo o Credo, nelle Domeniche e solennità, viene detto dal S. insieme col P. stando in piedi. Se viene cantato si canti da tutti o alternativamente. Alle parole: E per opera dello Spirito Santo... si è fatto uomo, tutti si inchinano profondamente. Ma nelle feste dell'annuncio e del Natale (25 marzo e 25 dicembre) tutti fanno genuflessione, e cantando s'inginocchiano. Preghiera dei Fedeli (E' conveniente che normalmente vi sia nelle Messe con partecipazione di popolo): S. dalla sede o dall'ambone introduce la Preghiera dei Fedeli. D. o cantore o altra persona propongono le intenzioni. P. esercitando la sua funzione sacerdotale, supplica Dio per tutti gli uomini. S. conclude con l'orazione. P.: Amen! Nella Preghiera Universale o dei Fedeli è bene aggiungere qualche intenzione particolare riguardante la comunità locale. Queste intenzioni siano preparate e scritte in precedenza e siano conformi allo stile di questo tipo di preghiera; la loro proclam-azione può essere affidata a membri diversi dell'assemblea liturgica

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