Le pietre e i cittadini

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1 SCHEDA STORICO-DESCRITTIVA DI UN OGGETTO STORICO-ARTISTICO Associazione Nazionale per la tutela del Patrimonio Storico, Artistico e Naturale della Nazione Progetto nazionale per l Educazione al Patrimonio Le pietre e i cittadini SCHEDA STORICO-DESCRITTIVA DI UN OGGETTO STORICO-ARTISTICO Docente Architetto CARICHINO MARIANNA Tel E mail: arch.carichino@gmail.com Scuola / Istituto:... Via...Città...CAP...Prov... Tel....Fax Tipologia dell oggetto esaminato statua Acquerello, affresco, dipinto, pala d altare, edicola dipinta, ex voto, gruppo scultoreo, fontana, bassorilievo, statua devozionale, lapide, vetrata, mosaico, lunetta, porcellana dipinta, mattonella dipinta, miniatura, medaglia, altro (specificare) Denominazione dell oggetto Guerriero di Capestrano Autore / progettista (se storicamente noto) Scultore dell epoca ovvero Attribuzione Scultore Aninis tratto da un iscrizione sulla statua Epoca / data di realizzazione metà del VI sec. a.c. Contenitore in cui è conservato l oggetto: Museo Abbazia, cappella, casa, castello, chiesa, convento, fattoria, masseria, monastero, palazzo, piazza, villa, altro (specificare) Localizzazione dell oggetto esaminato/ del contenitore nel contesto urbano Museo Archeologico Nazionale Villa Frigerj, via G. Costanzi, 2 (Villa comunale) - Chieti Accessibilità dell oggetto (libera, a richiesta, ad orario, per celebrazioni, ) Ad orario per diversamente abili accesso

2 Le motivazioni della scelta Il Guerriero di Capestrano è stato oggetto, cinque anni fa di un progetto svolto nella classe di mia figlia allora in quarta elementare. Ho svolto uno studio sull opera appassionandomi al gigante di pietra. Breve descrizione Il Guerriero di Capestrano è una "icona" simbolo dell'abruzzo e della sua identità. La scultura, risalente alla metà del VI sec. a.c., rappresenta una figura maschile, con braccia ripiegate sul petto, in costume militare; in realtà è una statua funeraria di un principe guerriero, collocata sulla sommità del tumulo di terra posto sopra la tomba. La statua, ricavata da un unico blocco di pietra, ha un'imponenza fuori dal comune: è alta due metri oltre al basamento di quasi mezzo metro di altezza e l'ampiezza delle spalle è di quasi 135 cm. E' un'opera realistica e fantastica nello stesso tempo, così lontana da ogni riduttiva interpretazione estetica. Il copricapo, a forma di disco e dall'incredibile ampiezza, è completato da una calotta semisferica con una cresta innestata che genera una sorta di coda. Gli studiosi non hanno un'opinione condivisa sui lineamenti del volto, semplicemente stilizzati per alcuni, vera maschera protettiva o funeraria per altri. La fascetta che gira intorno al collo aveva nella vita reale sia una funzione ornamentale che protettiva. Impressionante l'armamento: una spada, un piccolo pugnale dal manico decorato con figure umane, un'ascia che forse è uno scettro, e due lunghe lance. Non da meno è la corazza alla quale il guerriero affidava la sua vita in battaglia: la schiena e il torace, all'altezza del cuore, sono protetti dai famosi dischicorazza detti kardiophylakes (paracuore), l'addome difeso da una lastra sagomata retta da fasce e cinghie incrociate, le gambe coperte da schinieri, i piedi da calzari. Sul pilastro sinistro che regge la statua c'è una scritta, incisa verticalmente su una sola riga, da leggere dal basso verso l'alto, che ha generato dispute su dispute, appianate di recente dallo studio di alcune iscrizioni ritrovate a Penna Sant'Andrea, vicino Teramo. Essa recita: "me bella immagine fece Anini per il re Nevio Pompuledio". Raffigura il re Nevio Pompuledio, re del popolo dei Piceni Notizie storiche Il ritrovamento fu casuale: nel 1934 nel borgo di Capestrano (Aq), durante i lavori di dissodamento nel suo terreno, il sig. Michele Castagna rinvenne alcuni frammenti della statua che, dapprima esposti nella piazza del paese, furono ricoverati nella casa del proprietario e fu informata la Soprintendenza all Arte Medioevale dell Aquila. Dopo un primo sopralluogo, fu subito interessata la Soprintendenza alle Antichità di Roma che, capita l importanza dei reperti, li fece trasportare al Museo Nazionale romano e avviò lavori di ricerca sui luoghi del rinvenimento. A seguito degli scavi, che iniziarono di lì a poco, furono rinvenute le parti che mancavano della figura maschile e, sparse intorno alla statua, in un area circostante di una trentina di metri, vennero alla luce trentatre tombe di diversa epoca e natura, alcune delle quali a cremazione e altre a inumazione meno profonde e meno antiche, la maggior parte di esse risalenti al VII e al VI secolo a.c. Si avviò così uno dei ritrovamenti più importanti dell archeologia ed iniziò il giallo del Guerriero di Capestrano, la cui datazione e collocazione storica non sono state ancora con certezza individuate dagli studiosi. Aveva condotto gli scavi Giuseppe Moretti che diede il nome alla statua rinvenuta: Guerriero Italico o Guerriero di Capestrano. Dopo il primo restauro avvenuto a Roma il Guerriero fu esposto nel Museo di Valle Giulia, quindi portato alle Terme e finalmente trasferito al Museo Nazionale d Abruzzo in Chieti, di cui rappresenta il reperto più originale, importante e di maggiore attrazione. Presso il Museo di Chieti la statua fu completamente restaurata sotto la direzione del primo Soprintendente d Abruzzo Valerio Cianfarani, che del Guerriero è stato uno dei più appassionati studiosi e divulgatori. Fonti e documentazione di riferimento: Aldilà del tempo - Il guerriero di Capestrano e Mimmo Paladino, Soprintendeza per i Beni Archeologici dell'abruzzo G. Moretti, Il guerriero di C., con appendice epigrafico-linguistica di F. Ribezzo (Ist. Naz. Arch. St. Arte - Opere d'arte, IV, Roma 1936); S. Ferri, Osservazioni intorno al guerriero di C., in Boll. d'arte, 1949, pp. 1-9; M. Pallottino, Capestranezze, in Archeologia classica, I, 1949, pp ; A. Boëthius, Sulle origini della scultura italo-etrusca, in Studî Etruschi, XXI, 1950, pp ; I clipei funerarî etruschi ed il problema delle origini dell'imago clipeata funeraria, in Studî Etruschi, XXI, 1950, pp ; F. Ribezzo, Popolo e lingua degli antichi piceni, ibidem; E. Polomé, À propos du guerrier de C., in La nouv. Klio, IV, 1952, pp ; Enciclopedia dell arte antica

3 I valori espressi (artistici, culturali, sociali, antropologici,.. Il linguaggio figurativo con cui un popolo fu in grado di esaltare se stesso, dimostra come le conoscenze degli antichi abitatori 'italici' siano ancora avvolte dalle nebbie del mistero,anche se molti progressi sono stati fatti negli ultimi decenni. Il Guerriero di Capestrano, o il re Nevio Pompuledio è, ad oggi, l'unico esempio pervenutoci di statuaria simile. Si ritiene che questa sia la risultante di un'evoluzione (dai menhir all'antropomorfizzazione delle statue-stele). La statua è l insieme dei valori antropologici, culturali, sociali e artistici dell epoca poiché raffigura il re Nevio nelle vesti di guerriero che difende il suo popolo. La fattura dell opera è raffinata, i particolari sono bene curati, soprattutto negli ornamenti che oltre ad essere protezioni belliche hanno anche un significato antropologico, di legame con la propria terra. Stato di conservazione Soggetto a numerosi restauri è monitorato, per cui il suo stato di conservazione è più che buono. Condizione vincolistica Insieme di reperti archeologici I rischi di alterazione Nessuno poiché riparato dagli agenti atmosferici. Progetti di restauro / recupero Nessuno in programma formulati da: ORGANIZZAZIONI LOCALI DI TUTELA E/O PROMOZIONE L opera d arte in oggetto è molto famosa, assunta a simbolo della regione, campeggia nella maggior parte dei siti istituzionali quasi a voler assumere l identità del popolo abruzzese. Nel Museo Archeologico Nazionale ha una giusta collocazione, una particolare sala è stata studiata per la massima fruizione dell opera. Il MiBCAT (Ministero per i Beni Culturali Ambientali e Turismo) è l ente responsabile. RISULTATI RAGGIUNTI: 1. NUMERO DI PERSONE COINVOLTE RASSEGNA STAMPA (n. articoli pubblicati) AZIONI FATTE PER CONTINUARE A SENSIBILIZZARE LA COMUNITÀ Il museo offre formazione didattica per docenti e laboratori per studenti 4. SEGNALAZIONE ALLA LISTA ROSSA DI ITALIA NOSTRA... L OGGETTO È STATO INSERITO NELLA LISTA ROSSA? SI NO 5. ALTRO......

4 Associazione Nazionale per la tutela del Patrimonio Storico, Artistico e Naturale della Nazione SI ALLEGANO: Una planimetria (anche mappa stradale) con la localizzazione dell oggetto nel contesto urbano Una foto della facciata del museo La planimetria del piano terra dell edificio ospitante l opera nella sala n. 1 N 7 IMMAGINI La villa comunale di Chieti con Il Museo Archeologico Nazionale La pianta del Piano terra con indicazioni. La sala n.1 è dedicata al Guerriero di Capestrano

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6 Vasto, 12 marzo 17 Da restituire all indirizzo di posta elettronica