DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE IL RESPONSABILE DEL CENTRO DI ATTIVITA. Struttura Operativa Distretto 3. dott.ssa Angela Pianca

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1 AZIENDA PER L ASSISTENZA SANITARIA N. 1 TRIESTINA TRIESTE REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE n. 6 del 20/01/2016 L anno duemilasedici, il giorno venti del mese di gennaio IL RESPONSABILE DEL CENTRO DI ATTIVITA Struttura Operativa Distretto 3 dott.ssa Angela Pianca adotta il seguente provvedimento avente ad oggetto: Liquidazione della spesa relativa al ricovero in RSA del sig. M.J. utente in carico al Distretto n. 3. ai sensi dell art. 5 del Regolamento aziendale di cui alla deliberazione n. 107 dd dell allora A.S.S. n. 1 Triestina, come confermato con decreto del Commissario Straordinario dell A.A.S. n. 1 Triestina n. 1 dd. 2 gennaio Contro le determinazioni dirigenziali è ammessa proposizione di reclamo innanzi al Commissario Straordinario ai sensi dell art. 8 del suddetto Regolamento. 1

2 OGGETTO : Liquidazione della spesa relativa al ricovero in RSA del sig. M.J. utente in carico al Distretto n. 3. Proponente: Struttura Operativa Distretto 3 Premesso che questa Azienda, per il tramite dei Distretti Sanitari, è tenuta ad assicurare i Livelli Essenziali di Assistenza (L.E.A.) ai propri assistiti, segnatamente di tipo riabilitativo; tenuto conto che il sig. M.J. di anni 77 cittadino serbo, in attesa di rinnovo del permesso di soggiorno, residente a S.Dorligo della Valle, ma effettivamente senza fissa dimora, con diagnosi di: Scompenso cardiaco cronico, controllato in terapia in paziente con cardiopatia ischemico-ipertensiva, stato post-infartuale multiplo, angina instabile post-infartuale, Fibrillazione atriale parossistica anamnestica, Diabete mellito di tipo II pneumopatia infiltrativa di tipo fibrosante, dislipidemia mista, encefalopatia vascolare con ischemia cronica sottocorticale, pregressi episodi di pancreatite acuta in colelitiasi, cisti renali multiple e sindrome ipercinetica, dopo un lungo periodo di ricovero dal 11/9/2014 viene considerato dimissibile il 24/10/2014: considerato che il paziente, capace di intendere e volere, pur essendo in grado di deambulare con aiuto si rifiutava di alzarsi dal letto e quindi necessitava di assistenza costante per l igiene personale e vestizione e che l assoluta mancanza di collaborazione rendeva difficile peraltro valutare l autonomia per le comuni ADL ( Activities of Daily Living - Indice di dipendenza nelle attività della vita quotidiana); riscontrato che l assistente sociale del comune di Dolina e la coordinatrice infermieristica del Distretto n. 3, dopo aver effettuato la valutazione presso il reparto entro i termini stabiliti, rendevano idoneo il sig. M.J. per RSA senza però avere il consenso firmato del paziente stesso che non voleva lasciare l ospedale; che erano stati organizzati ulteriori incontri presso il reparto e successivamente presso il BIC (bassa intensità di cura), dove il paziente era nel frattempo stato trasferito, offrendo al sig. M. diverse possibilità di dimissione che rifiutava categoricamente; tenuto conto che non era stato possibile contattare alcun familiare in quanto i contatti forniti dal paziente risultavano errati; che, al riguardo, era stato interessato anche il Pope della comunità greco-ortodossa che aveva offerto al sig. M. la disponibilità di un appartamento della loro congregazione affinché i servizi potessero organizzare un assistenza domiciliare adeguata dopo le dimissioni dell interessato ma che lo stesso rifiutava con forza; constatato che il ricovero si era protratto fino al 14 gennaio 2015, data in cui la Direzione Sanitaria dell AAS n. 1 Triestina aveva deciso il trasferimento obbligatorio in RSA, anche senza consenso, al fine di organizzare al meglio il programma d intervento per un caso così delicato; 2

3 rilevato, inoltre, che il paziente era stato nuovamente ricoverato il 23/1/2015 presso la Medicina Clinica dell Ospedale di Cattinara per un dolore toracico, dispnea ed emottisi in addensamenti polmonari; che, all annuncio del rientro in RSA, il paziente riferiva nuovo dolore toracico-dispnea senza riscontro clinico e che nel momento in cui la decisione del trasferimento diveniva irreversibile il sig. M.J si rifiutava di parlare in lingua italiana con i sanitari ma in serbo (madrelingua d origine); considerato che, dal 3/2/2015, data di rientro del sig. M. in RSA Mademar gli operatori del Distretto si adoperavano per trovare una soluzione abitativa adeguata alle condizioni di salute dello stesso, dopo le dimissioni dalla RSA citata, in quanto il paziente, come succitato, era senza fissa dimora e aveva rifiutato altre soluzioni; constatato che trascorsi i primi 30 giorni di ricovero il paziente continuava la degenza in Mademar in attesa sia dell assegnazione di un luogo dove poter abitare che della nomina di un amministratore di sostegno; tenuto conto che il Comune di Muggia invitato a prendere in carico il sig. M.J. rispondeva che, sulla base della normativa vigente, nessuna attività poteva essere predisposta senza il consenso espresso dell interessato che di fatto non era stato dato e che, di conseguenza, nessun intervento poteva essere attivato da parte del S.S.C. ambito 1.3; rilevato che successivamente, dopo vari colloqui, il sig. M.J. accettava l inserimento nella CDR di Muggia e quindi in data 20/4/2015 veniva trasferito dalla RSA alla residenza protetta dove però decedeva il 21/4/2015; rilevato che in data 24/9/2015 la RSA Mademar chiedeva il pagamento del corrispettivo per la degenza del sig. M.J. oltre i 30 giorni e precisamente dal 5/3/2015 al 20/4/2015 per l ammontare di 1217,54 in quanto le fatture emesse non erano state liquidate dall interessato poiché non in grado di far fronte alle spese; considerato che la permanenza del sig. M. in ospedale avrebbe generato costi superiori oltre che non appropriati del ricovero stesso e valutato che il luogo più idoneo alla prosecuzione del progetto di cura del sig. M. dopo la dimissione ospedaliera era la RSA; ritenuto che, per i motivi citati, il Distretto è tenuto al pagamento del dovuto in base al progetto personalizzato rivolto al si. M.J. per garantire la continuità della cura adatta alle esigenze del paziente stesso per i motivi esposti; che, pertanto, si autorizza la liquidazione della fattura n.326/rsa/2015 dd. 1/12/2015 per l ammontare di 1215,54 a totale copertura delle spese relative alla degenza del sig. M dal 5/3/2015 al 20/4/2015; preso atto che il presente provvedimento è adottato dal Responsabile del Centro di Attività Struttura Operativa Distretto 3, ai sensi dell art. 5 del Regolamento aziendale di cui alla deliberazione n. 107 dd dell allora A.S.S. n. 1 Triestina, come confermato con decreto del Commissario Straordinario dell A.A.S. n. 1 Triestina n. 1 dd. 2 gennaio 2015; 3

4 IL RESPONSABILE DEL CENTRO DI ATTIVITA Struttura Operativa Distretto 3 Determina per quanto espresso in narrativa di autorizzare la spesa di 1215,54 relativa al ricovero del sig. M.J. presso la RSA Mademar dal 5/3/2015 al 20/4/2015. L onere massimo conseguente al presente atto, pari ad 1215,54.- va imputato al conto (RSA esterne) del budget del relativo Centro di Risorsa per il bilancio dell'esercizio Il presente provvedimento diviene esecutivo ai sensi dell'art. 4 della L.R. 21/92, come sostituito dall'art. 50 della L.R. 49/96, dalla data di pubblicazione all Albo aziendale telematico. IL RESPONSABILE DEL CENTRO DI ATTIVITA dott.ssa Angela Pianca (Firmato elettronicamente) Elenco allegati: 4

5 Elenco firmatari ATTO SOTTOSCRITTO DIGITALMENTE AI SENSI DEL D.P.R. 445/2000 E DEL D.LGS. 82/2005 E SUCCESSIVE MODIFICHE E INTEGRAZIONI Questo documento è stato firmato da: NOME: ANGELINA PIANCA CODICE FISCALE: PNCNLN54C63L407T DATA FIRMA: 22/01/ :23:25 IMPRONTA: 90C753A2FA307A22CFB4CD C61285A1CA58EFFC9F8AD6EF7174EC A1CA58EFFC9F8AD6EF7174EC50920BE00B27CE523839E5FCE1847D240E4D0 BE00B27CE523839E5FCE1847D240E4D0971BE136661E0F2ADEA25851A0A0FD69 971BE136661E0F2ADEA25851A0A0FD6915E6CC9A89557DC1305CA90AE3D1F160 Atto n. 6 del 20/01/2016