C O M U N E di M A M M O L A (Città Metropolitana di Reggio Calabria)
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1 C O M U N E di M A M M O L A (Città Metropolitana di Reggio Calabria) PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE ( ) (Legge 6 novembre 2012, n.190) approvato con deliberazione G.C. n.14 del 01/03/2017
2 PARTE PRIMA ANALISI DEL CONTESTO ESTERNO ED INTERNO L Autorità nazionale anticorruzione ha decretato che la prima e indispensabile fase del processo di gestione del rischio è quella relativa all'analisi del contesto, attraverso la quale ottenere le informazioni necessarie a comprendere come il rischio corruttivo possa verificarsi all'interno dell'amministrazione per via delle specificità dell'ambiente in cui essa opera in termini di strutture territoriali e di dinamiche sociali, economiche e culturali, o per via delle caratteristiche organizzative interne (ANAC determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015). Il riferimento al contesto esterno e interno favorisce la predisposizione di un PTPC contestualizzato e, quindi, potenzialmente più efficace. Contesto esterno Negli enti locali, ai fini dell'analisi del contesto esterno, i responsabili anticorruzione possono avvalersi degli elementi e dei dati contenuti nelle relazioni periodiche sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica, presentate al Parlamento dal Ministero dell'interno e pubblicate sul sito della Camera dei Deputati. Pertanto, in base ai dati contenuti nella Relazione sull attività delle forze di polizia, sullo stato dell ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata trasmessa dal Ministro Alfano alla Presidenza della Camera dei deputati il 25 febbraio 2015, disponibile alla pagina web: Per la provincia di Reggio Calabria, risulta, in estrema sintesi, quanto segue: L attività investigativa degli ultimi anni ha fatto emergere il quadro complessivo ed unitario degli assetti organizzativi della ndrangheta, delle sue proiezioni extraregionali e dei comuni interessi illeciti, documentando come l organizzazione abbia assunto una configurazione strutturale, in grado di coordinare le iniziative criminali delle singole articolazioni, soprattutto nei settori dell infiltrazione negli appalti pubblici e del traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Inoltre, è stato acclarato che molte regioni del Nord tra cui la Lombardia, il Piemonte, la Liguria e l Emilia
3 Romagna costituiscono aree di insediamento privilegiato per le cosche che lì sviluppano prioritari interessi criminali che rappresentano una serie minaccia per l economia legale. Le inchieste - nell evidenziare come le cosche della provincia di Reggio Calabria rimangano il centro propulsore delle iniziative dell intera ndrangheta nonché il principale punto di riferimento di tutte le proiezioni nazionali ed estere - hanno documentato la presenza di un organismo denominato Provincia (o anche Crimine )che costituisce il punto di riferimento per i responsabili dei tre mandamenti in cui sono stati ripartiti i locali del suddetto capoluogo calabrese e delle aree tirrenica e ionica. Tale modello è stato esteso anche alle ramificazioni dei sodalizi presenti in Italia e all estero (in Germania, in Svizzera, in Canada, in Australia e negli Stati Uniti). Il modello organizzativo risulta, pertanto, idoneo a perseguire gli interessi comuni di infiltrazione nell economia nazionale e nei tradizionali settori illeciti, garantendo l autonomia dei singoli sodalizi nei rispettivi ambiti territoriali. Un elemento di novità è emerso nell ambito dell operazione Saggezza del 13 novembre 2012 che ha evidenziato l esistenza di una nuova articolazione, denominata Corona, costituita dai locali attivi nei comuni reggini di Antonimina, Ardore, Canolo, Ciminà, Portigliola, Gerace e Cirella di Platì con il compito di risolvere i conflitti d interesse tra le ndrine stanziate in loco e di mantenere i rapporti con le maggiori cosche della provincia e le loro propaggini extraterritoriali. In questo composito quadro, ciascuna cosca è in grado di esprimere e di esercitare, anche oltre i confini dell area di origine, la propria pervasività criminogena, così sintetizzabile a livello comunale. Nel versate ionico reggino si registra l operatività di numerose cosche storiche dedite alle attività illecite relative all aggiudicazione di appalti pubblici, al traffico di stupefacenti ed alle estorsioni. In particolare, nel traffico di stupefacenti si evidenziano significative saldature criminali anche nel centro-nord Italia nonché nel nord Europa, in America ed in Australia. Nella relazione non viene segnalata la presenza di organizzazioni criminali strutturate ed operanti sul territorio di MAMMOLA. Si tratta di un territorio,quello della fascia ionica della Locride, contrassegnato dalla presenza di organizzazioni criminali, che lo rendono fragile e conseguentemente vulnerabile a fenomeni delittuosi e corruttivi. Per questo si rende necessaria un azione preventiva finalizzata ad evitare fenomeni corruttivi.
4 Contesto interno L ente ha definito la propria struttura organizzativa mediante l adozione dell articolazione degli uffici e dei servizi e della dotazione organica (aree funzionali ). La dotazione organica e l articolazione degli uffici e dei servizi sono degli strumenti flessibili, da utilizzare con ampia discrezionalità organizzativa, al fine di dotare l ente della struttura più consona al raggiungimento degli obiettivi amministrativi e di perseguire una gestione ottimale sotto il profilo dell efficacia, dell efficienza e dell economicità. Vi è la presenza di un limitato numero di posizioni organizzative,che rende difficoltosa la rotazione degli incarichi; nel contempo vi è la presenza di un elevato numero di dipendenti residenti nel comune ( la quasi totalità), che facilita il verificarsi di situazioni di conflitto di interesse relativamente a parentele, amicizie, inimicizie. La dotazione organica vigente è articolata in n.4aree funzionali per come di seguito riportato : -Area Affari Generali; -Area Gestione del Territorio; -Area Controllo del territorio e di supporto. -Area Economico Finanziaria L analisi dell attuale situazione del personale dipendente in servizio, presenta il seguente quadro: DIPENDENTI N. 19 DONNE N. 1 UOMINI N. 18 (*) (*) Il responsabile dell Area Controllo del territorio e di supporto, dipendente di ruolo del Comune di Marina di Gioioisa Ionica,, è stato nominato in convenzione art. 14 CCNL
5 personale Enti Locali. Il responsabile dell Area Affari generali, dipendente del Comune di Gioiosa Ionica, è stato nominato ai sensi dell art.1, comma 557, legge n.311/2004. Il personale è così suddiviso per aree funzionali: Area funzionale UOMINI DONNE TOTALE -Area Affari Generali; 4-4 -Area Gestione del Territorio; 5-5 -Area Controllo del territorio e di supporto Area Economico Finanziaria 1 1 TOTALE L'ufficio di segreteria comunale è in regime di convenzione con altri due Enti ovvero il Comune di Roccella Ionica e il Comune di Benestare. Schema monitoraggio disaggregato per genere della composizione del personale: CATEGORIA Uomini Donne Totale A 6-6 B 6-6 C 3-3 D Segretario - TOTALE SCHEMA MONITORAGGIO DISAGGREGATO PER GENERE E ORARIO DI LAVORO DELLA COMPOSIZIONE DEL PERSONALE: CATEGORIA D UOMINI DONNE TOTALE Posti di ruolo a tempo pieno Posti di ruolo a part-time 2-2 CATEGORIA C UOMINI DONNE TOTALE
6 Posti di ruolo a tempo pieno 3-3 Posti di ruolo a part-time CATEGORIA B UOMINI DONNE TOTALE Posti di ruolo a tempo pieno 3-3 Posti di ruolo a part-time 3-3 CATEGORIA A UOMINI DONNE TOTALE Posti di ruolo a tempo pieno Posti di ruolo a part-time 6-6 LAVORATORI CONTRATTUALIZZATI A TEMPO DETERMINATO E PART TIME (EX LSU LPU) CON CONTRATTO IN SCADENZA AL Il Comune da molti anni utilizza, a seguito di convenzione stipulata con la Regione Calabria L.S.U. (lavoratori Socialmente Utili) ed L.P.U. (Lavoratori di Pubblica Utilità). Attualmente la situazione dei lavoratori contrattualizzati a tempo determinato e part time, a 26 settimanali e con scadenza , (ex Lsu ed LPU) utilizzati dal Comune in servizi ed uffici di competenza comunale presenta il seguente quadro di raffronto tra la situazione di uomini e donne: LAVORATORI CONTRATTUALIZZATI N.14 DONNE N. 6 UOMINI N.8 così suddivisi per aree funzionali: Area funzionale UOMINI DONNE TOTALE -Area Affari Generali; Area Gestione del Territorio; Area Controllo del territorio e di supporto Area Economico Finanziaria TOTALE
7 Schema monitoraggio disaggregato per genere della composizione dei lavoratori contrattualizzati a tempo determinato e part time ( ex lsu / lpu ): qualifica iniziale di ingresso CATEGORIA Uomini Donne Totale A B C 2-2 D TOTALE OGGETTO DEL PIANO Il piano triennale per la prevenzione della corruzione: a) definisce le misure per la prevenzione della corruzione, in particolare per le attività a più elevato rischio di corruzione; b) disciplina le regole di attuazione e di controllo dei protocolli di legalità o di integrità; c) indica le procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti chiamati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione, prevedendo, negli stessi settori, la rotazione del responsabile e del personale; d) detta i criteri per la integrazione delle azioni per la prevenzione della corruzione con i controlli interni ed il piano delle performance; e) detta le regole ed i vincoli organizzativi necessari per dare attuazione alle disposizioni dettate in materia di trasparenza. 2. IL PROCESSO DI ADOZIONE DEL PIANO Il Consiglio Comunale, con deliberazione n. 2/2017 ha indicato le linee guida per la redazione del presente documento. La proposta di piano triennale per la prevenzione della corruzione (di seguito PTPC) è stata elaborata dal responsabile per la prevenzione della corruzione, coadiuvato dai responsabili, in particolare per la individuazione delle aree a più elevato rischio di corruzione.
8 La proposta di PTCP è stata pubblicata sul sito internet del comune dal al con richiesta di segnalazione di proposte da parte degli utenti delle associazioni presenti sul territorio. Essa è stata inoltre inviata in copia alle RSU. Copia del PTCP, unitamente a quelli precedenti, è pubblicata sul sito internet dell ente. Copia del PTCP è trasmessa ai dipendenti in servizio. 3. INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVITA A PIU ELEVATO RISCHIO DI CORRUZIONE Le attività a più elevato rischio di corruzione sono individuate tra quelle a) indicate dalla legge n. 190/2012, b) contenute nelle indicazioni fornite dall ANAC, c) indicate dall ente. Esse sono le seguenti: 1 autorizzazioni 2 concessioni 3 scelta del contraente per l affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al DLgs n. 50/2016, ad eccezione della adesione a convenzioni Consip 4 concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati 5 Indennizzi e rimborsi 6 concorsi e prove selettive per l assunzione del personale e progressioni di carriera 7 gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio 8 controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni 9 incarichi e nomine 10 affari legali e contenzioso 11 smaltimento dei rifiuti
9 12 pianificazione urbanistica 13 affidamento incarichi 14 custodia ed utilizzo di beni ed attrezzature 15 registrazione e rilascio certificazioni 16 autorizzazioni allo svolgimento di attività da parte dei dipendenti 17 assegnazione alloggi di edilizia residenziale pubblica 18 dichiarazione idoneità alloggi per ricongiungimenti familiari 19 ordinanze ambientali 20 procedure espropriative 21 riduzione e/o esenzione dal pagamento di canoni, tariffe, tributi etc 4. INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI I rischi che si possono registrare sono così sintetizzati: 1. Negligenza nella verifica dei presupposti e requisiti per l adozione di atti o provvedimenti; 2. Inosservanza delle regole a garanzia della trasparenza e imparzialità della selezione; 3. Motivazione generica e tautologica sulla verifica dei presupposti per l adozione di scelte discrezionali; 4. Uso distorto e manipolato della discrezionalità, ivi compresa la stima dei contratti; 5. Irregolare o inadeguata composizione di commissioni di gara, concorso, ecc.; 6. Previsione di requisiti personalizzati e/o di clausole contrattuali atte a favorire o disincentivare; 7. Illegittima gestione dei dati in possesso dell amministrazione cessione indebita ai privati violazione segreto d ufficio; 8. Omissione dei controlli di merito o a campione; 9. Abuso di procedimenti proroga rinnovo revoca variante; 10. Quantificazione dolosamente errata degli oneri economici o prestazionali a carico dei privati; 11. Quantificazione dolosamente errata delle somme dovute dall Amministrazione; 12. Alterazione e manipolazione di dati, informazioni e documenti; 13. Mancata e ingiustificata applicazione di multe o penalità; 14. Mancata segnalazione di accordi collusivi; 15. Carente, intempestiva e incompleta programmazione delle procedure di approvvigionamento di
10 beni, servizi e lavori; 16. Utilizzo fraudolento e illecito di beni comunali 5. INDIVIDUAZIONE DELLE INIZIATIVE Le iniziative di prevenzione e contrasto della corruzione sono in parte unitarie a livello di intero ente ed in parte riferite ai singoli settori. Le prime si applicano a tutte le attività ad elevato rischio di corruzione; le seconde sono dettate in modo differenziato per singoli settori, con riferimento alle attività ad elevato rischio di corruzione di cui in precedenza 5.1 LE INIZIATIVE UNITARIE 1 Rendere pubblici tutti i contributi erogati con individuazione del soggetto beneficiario, nel rispetto delle regole della tutela della riservatezza 3 Applicazione del Codice di Comportamento di Ente e relativo monitoraggio Monitoraggio dell attuazione delle disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi Formazione del personale a partire dai responsabili e dipendenti che operano nelle attività a più elevato rischio di corruzione Sviluppare un sistema informatico che impedisca modifiche non giustificate ai procedimenti ed ai provvedimenti dirigenziali 7 Tutela dei dipendenti che segnalano illeciti Controllo di regolarità amministrativa e monitoraggio sul rispetto dei regolamenti e 8 procedure 9 Rendere pubblici tutti gli incarichi conferiti 10 Pubblicazione di tutte le Determinazioni Dirigenziali 11 Programmazione approvvigionamento lavori, beni e servizi 12 Registro dei tempi di conclusione dei procedimenti relativi alle attività a più elevato rischio di corruzione 13 Monitoraggio del rispetto del criterio cronologico per la trattazione delle domande
11 5.2 LE INIZIATIVE SETTORIALI 1 2 Dichiarazione di inesistenza cause di incompatibilità per la partecipazione a commissioni di gara per l affidamento di lavori, forniture e servizi e a commissioni di concorso Predisposizione e applicazione di linee guida operative, protocolli comportamentali e adozione di procedure standardizzate Adozione misure di adeguata pubblicizzazione della possibilità di accesso alle opportunità 3 pubbliche e dei relativi criteri di scelta 4 Attuazione Piano della Trasparenza Adozione di forme aggiuntive di pubblicazione delle principali informazioni in materia di 5 appalti di lavoro, servizi e forniture 6 Misure di verifica del rispetto dell obbligo di astensione in caso di conflitto di interessi 7 Predisporre atti adeguatamente motivati e di chiara, puntuale e sintetica formulazione MONITORAGGI Monitoraggio e controllo dei tempi dei procedimenti su istanza di parte e del rispetto del criterio cronologico Rendere pubbliche le informazioni sui costi unitari di realizzazione delle opere pubbliche e/o dei servizi erogati Adozione di adeguati criteri di scelta del contraente negli affidamenti di lavori, servizi, forniture, privilegiando il criterio dell offerta economicamente più vantaggiosa Predisposizione e applicazione di programmi e protocolli delle attività di controllo in relazione a: esecuzione contratti; attività soggette ad autorizzazioni e verifiche; dichiarazioni e autocertificazioni in generale, tutte le attività di controllo di competenza dei diversi settori dell Ente I singoli responsabili trasmettono con cadenza annuale, entro la fine del mese di ottobre, al responsabile per la prevenzione della corruzione le informazioni sull andamento delle attività a più elevato rischio di corruzione, segnalando le eventuali criticità ed avanzando proposte operative. Il modello di tale dichiarazione è contenuto nell allegato 1. Delle stesse il responsabile per la prevenzione della corruzione tiene conto nella adozione del proprio rapporto annuale. In tale ambito sono compresi tra gli altri gli esiti del monitoraggio sui tempi di conclusione dei procedimenti amministrativi, sulla rotazione del personale, sui rapporti che intercorrono tra i soggetti che per conto dell ente assumono le decisioni sulle attività a rilevanza
12 esterna, con specifico riferimento alla erogazione di contributi, sussidi ect, ed i beneficiari delle stesse, sulle attività svolte per conto di privati da dipendenti che cessano dal servizio, sulle autorizzazioni rilasciate ai dipendenti per lo svolgimento di attività ulteriori, sulla applicazione del codice di comportamento. Il responsabile per la prevenzione della corruzione verifica annualmente, anche a campione, lo svolgimento delle attività di cui al presente articolo e gli esiti concreti, e in termini più generali l attuazione delle misure previste dal PTPCT. 7. TUTELA DEI DIPENDENTI CHE SEGNALANO ILLEGITTIMITA La identità personale dei dipendenti che segnalano episodi di illegittimità non viene resa nota, fatti salvi i casi in cui ciò è espressamente previsto dalla normativa. E attivata una procedura per la segnalazione al responsabile per la prevenzione della corruzione in forma telematica e riservata di illegittimità. Per ogni segnalazione ricevuta il responsabile per la prevenzione della corruzione è di norma impegnato a svolgere una adeguata attività istruttoria per verificare quanto segnalato. Gli spostamenti ad altre attività di tali dipendenti deve essere adeguatamente motivata e si deve dare dimostrazione che essa non è connessa, neppure in forma indiretta, alle denunce presentate. Per dare corso a questi spostamenti occorre il consenso dei dipendenti stessi. I dipendenti che segnalano episodi di illegittimità devono essere tutelati dall ente rispetto ad ogni forma di mobbing. 8. PIANO DI ROTAZIONE DEI RESPONSABILI E DEL PERSONALE E ROTAZIONE STRAORDINARIA La misura della rotazione del personale, per i comuni di piccole e medie dimensioni ( Mammola n abitanti al ), deve essere interpretata nel senso non tanto di far rotare spostando da un area o da un ufficio e/o servizio all'altro dei dipendenti, ma invece responsabilizzare i medesimi all'assunzione di nuovi procedimenti amministrativi, trasferire nuove competenze anche trasversali al fine di valorizzare il potenziale dei dipendenti comunali coinvolti. A tal fine è sarà adottata apposita deliberazione della Giunta Comunale con la quale sarà individuato ed approvato,ai sensi e per gli effetti di cui al decreto legislativo n-.39/2013, l elenco dei procedimenti amministrativi del Comune, elenco, suddiviso per aree funzionali. Nella deliberazione saranno stabilite le modalità di assegnazione dei procedimenti amministrativi alle aree funzionali. 9. IL RESPONSABILE ANTICORRUZIONE
13 Il responsabile della prevenzione della corruzione: a) propone il piano triennale della prevenzione entro il 10 gennaio di ogni anno; b) predispone, adotta, pubblica sul sito internet ed invia alla Giunta, al Consiglio, ai revisori dei conti ed allo OIV o Nucleo di Valutazione entro il 31 dicembre di ogni anno (fatti salvi gli spostamenti disposti dall Anac) la relazione sulle attività svolte in materia di prevenzione della corruzione; c) individua, previa proposta dei responsabili competenti, il personale da inserire nei programmi di formazione; d) procede con proprio atto (per le attività individuate dal presente piano, quali a più alto rischio di corruzione) alle azioni correttive per l'eliminazione delle criticità, anche in applicazione del regolamento sui controlli interni, sentiti i responsabili dei servizi; e) verifica, anche a campione, che non sussistano ragioni di inconferibilità e/o incompatibilità in capo ai responsabili; Al fine di prevenire e controllare il rischio derivante da possibili atti di corruzione il Responsabile in qualsiasi momento può richiedere ai dipendenti che hanno istruito e/o adottato il provvedimento finale di dare per iscritto adeguata motivazione circa le circostanze di fatto e le ragione giuridiche che sottendono all adozione del provvedimento. Il Responsabile può in ogni momento verificare e chiedere delucidazioni per iscritto e verbalmente a tutti i dipendenti su comportamenti che possono integrare anche solo potenzialmente il rischio di corruzione e illegalità. Per lo svolgimento delle sue attività il responsabile per la prevenzione della corruzione è supportato dai responsabili delle varie aree. I RESPONSABILI I responsabili devono astenersi, ai sensi dell'art. 6-bis della Legge n. 241/1990 e del DPR n. 62/2013, in caso di conflitto di interessi, anche potenziale, segnalando tempestivamente al responsabile della prevenzione della corruzione ogni situazione di conflitto, anche potenziale al responsabile della prevenzione della corruzione. I responsabili provvedono al monitoraggio del rispetto dei tempi procedimentali e alla tempestiva eliminazione delle anomalie. I risultati del monitoraggio e delle azioni espletate sono resi disponibili nel sito web istituzionale del Comune. Essi informano tempestivamente il responsabile della prevenzione della corruzione in merito al mancato rispetto dei tempi procedimentali e di qualsiasi altra anomalia accertata costituente la
14 mancata attuazione del presente piano, adottando le azioni necessarie per eliminarle oppure proponendo al responsabile, le azioni sopra citate ove non rientrino nella competenza normativa, esclusiva e tassativa dirigenziale. I responsabili monitorano, anche con controlli a campione tra i dipendenti adibiti alle attività a rischio di corruzione, i rapporti aventi maggior valore economico tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione. I responsabili adottano le seguenti misure: 1) verifica a campione delle dichiarazioni sostitutive di certificazione e di atto notorio rese ai sensi degli artt del d.p.r. n. 445/2000; 2) promozione di accordi con enti e autorità per l accesso alle banche dati, anche ai fini del controllo di cui sopra; 3) strutturazione di canali di ascolto dell utenza e delle categorie al fine di raccogliere suggerimenti, proposte e segnalazioni di illecito, utilizzando strumenti telematici; 4) svolgimento di incontri periodici tra dipendenti per finalità di aggiornamento sull attività, circolazione delle informazioni e confronto sulle soluzioni gestionali; 5) regolazione dell istruttoria dei procedimenti amministrativi e dei processi mediante circolari e direttive interne; 6) attivazione di controlli specifici, anche ex post, su processi lavorativi critici ed esposti a rischio corruzione; 7) aggiornamento della mappa dei procedimenti con pubblicazione sul sito delle informazioni e della modulistica necessari; 8) rispetto dell ordine cronologico di protocollo delle istanze, dando disposizioni in merito; 9) redazione degli atti in modo chiaro e comprensibile con un linguaggio semplice, dando disposizioni in merito; 10) adozione delle soluzioni possibili per favorire l accesso on line ai servizi con la possibilità per l utenza di monitorare lo stato di attuazione dei procedimenti; 11) attivazione di controlli specifici sulla utilizzazione da parte di soggetti che svolgono attività per conto dell ente di dipendenti cessati dal servizio, anche attraverso la predisposizione di una apposita autodichiarazione o l inserimento di una clausola nei contratti;
15 12) implementazione della sezione amministrazione trasparente del sito dell ente. Gli esiti delle attività e dei controlli di cui sopra sono trasmessi al responsabile per la prevenzione della corruzione. Essi, ai sensi del successivo punto 16, sono individuati come referenti per l applicazione delle norme per la prevenzione della corruzione, incarico che possono attribuire ad un dipendente. Essi trasmettono entro il 31 ottobre di ogni anni al responsabile per la prevenzione della corruzione una specifica relazione, utilizzando l allegato modello IL PERSONALE I dipendenti sono impegnati a dare applicazione alle previsioni dettate dalla normativa per la prevenzione della corruzione e dal presente piano. La mancata applicazione di tali previsioni costituisce, fatta salva la maturazione di forme di altre forme di responsabilità, violazione disciplinare. I dipendenti devono astenersi, ai sensi dell'art. 6-bis della Legge n. 241/1990 e del DPR n. 62/2013, in caso di conflitto di interessi, anche potenziale, segnalando tempestivamente ai responsabili ogni situazione di conflitto, anche potenziale al responsabile della prevenzione della corruzione. I dipendenti che svolgono la propria attività nell ambito di quelle ad elevato rischio di corruzione informano il proprio responsabile in merito al rispetto dei tempi procedimentali e a qualsiasi anomalia accertata, segnalando in particolare l eventuale mancato rispetto dei termini o l impossibilità di eseguire i controlli nella misura e tempi prestabiliti, spiegando le ragioni del ritardo. 11. IL NUCLEO DI VALUTAZIONE O OIV Il Nucleo di Valutazione o OIV supporta, attraverso la verifica del rispetto dei vincoli previsti dal presente piano ed attraverso le attività aggiuntive richieste dall ente, il responsabile anticorruzione nella verifica della corretta applicazione del presente piano di prevenzione della corruzione da parte dei responsabili. Verifica la coerenza tra gli obiettivi contenuti nel PTPCT (Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza) con quelli previsti nel piano delle performance e/o nel programma degli obiettivi. Nella valutazione annuale ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato ai responsabili e al Responsabile della prevenzione della corruzione, con riferimento alle rispettive
16 competenze, si tiene conto della attuazione del piano triennale della prevenzione della corruzione, nonché del piano per la trasparenza dell'anno di riferimento. Dà corso alla attestazione del rispetto dei vincoli di trasparenza ai fini della pubblicazione sul sito internet. Possono essere richieste da parte dell ente ulteriori attività al Nucleo di Valutazione o OIV. 12. I REFERENTI Per ogni singolo settore il responsabile è individuato come referente per la prevenzione della corruzione. Il responsabile può individuare un dipendente avente un profilo professionale idoneo come referente. 13. FORMAZIONE DEL PERSONALE Al fine di garantire la formazione e l aggiornamento dei responsabili e del personale viene adottato annualmente, nell ambito del piano della formazione, uno specifico programma. Nel corso del 2017 saranno svolte in particolare le seguenti attività: - per i responsabili: l applicazione del piano anticorruzione, l applicazione delle norme sulla trasparenza; lo svolgimento delle attività di controllo e prevenzione; - per i dipendenti impegnati nelle attività a più elevato rischio di corruzione: l applicazione del dettato normativo, l applicazione del piano anticorruzione; - per tutto il restante personale (in forma sintetica): l applicazione del dettato normativo, l applicazione del piano anticorruzione, l applicazione delle norme sulla trasparenza I costi per l attività di formazione relativa alla prevenzione della corruzione si aggiungono al tetto del 50% della spesa per la formazione sostenuta nel 2009, stante il carattere obbligatorio di questa attività. Nel corso degli anni 2018 e 2019 verranno effettuate attività di formazione ed aggiornamento per i responsabili e per i dipendenti utilizzati nella attività a più elevato rischio di corruzione tese ad offrire strumenti di supporto nell applicazione delle disposizioni per la prevenzione della corruzione. L ente garantisce, con riferimento alla concreta applicazione del principio di rotazione, una adeguata formazione ai responsabili cui vengono assegnati nuovi incarichi ed ai dipendenti che vengono adibiti allo svolgimento di altre attività. Il responsabile per la prevenzione della corruzione sovrintende alla programmazione delle attività di formazione di cui al presente comma, alla individuazione dei soggetti impegnati ed alla verifica dei suoi risultati effettivi.
17 14. INTEGRAZIONE CON I CONTROLLI INTERNI E CON IL PIANO DELLE PERFORMANCE Le iniziative per la prevenzione della corruzione sono integrate con le varie forme di controllo interno e con il piano delle performance o degli obiettivi. Al fine della integrazione con i controlli interni, in particolare, i controlli di regolarità amministrativa sono intensificati sulle attività a più elevato rischio di corruzione nella seguente misura 10% Tali controlli sono ulteriormente intensificati così da raggiungere la misura complessiva del 20% per le attività per le quali non si è potuta realizzare la rotazione. Degli esiti delle altre forme di controllo interno si tiene conto nella individuazione delle attività a più elevato rischio di corruzione per le quali è necessario dare vita ad ulteriori misure di prevenzione e/o controllo. Gli obiettivi contenuti nel PTPCT sono assunti nel piano delle performance o, in caso di mancata adozione, degli obiettivi. Essi, in relazione alla differente natura, sono assunti sia nell ambito della performance organizzativa sia nell ambito della performance individuale, fermi restando i vincoli previsti dalla normativa e di cui deve essere accertato il rispetto ai fini della valutazione. 15. LE MISURE PER LA TRASPARENZA Il responsabile per la trasparenza è stato individuato dall ente nel responsabile Affari Generali in considerazione del fatto che la sede di Segreteria è convenzionata con altri due Enti. Spettano al responsabile per la trasparenza le seguenti incombenze: - Adottare le opportune iniziative per garantire il rispetto dei vincoli dettati dal legislatore e dal presente piano in materia di trasparenza, garantendo il coordinamento delle attività svolte; - controllare l adempimento da parte dell amministrazione degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente, assicurando la completezza, la chiarezza e l aggiornamento delle informazioni pubblicate, nonché segnalando all organo di indirizzo politico, al Nucleo di Valutazione/OIV, all Autorità nazionale anticorruzione e, nei casi più gravi, all ufficio di disciplina i casi di mancato o ritardato adempimento degli obblighi di pubblicazione; - garantire la regolare attuazione dell accesso civico e dare risposta alle relative richieste. I singoli responsabili avvalendosi delle indicazioni e del supporto del Responsabile della trasparenza e delle strutture preposte alla gestione del sito, anche attraverso il referente individuato nelle singole articolazioni organizzative, adempiono agli obblighi di pubblicazione di propria competenza; garantiscono il tempestivo e regolare flusso delle informazioni; garantiscono, integrità, completezza, chiarezza e accessibilità delle informazioni fornite.
18 Il Nucleo di Valutazione (o OIV), oltre alla verifica la coerenza tra gli obiettivi previsti nel PTPCT con riferimento al rispetto dei vincoli dettati in materia di trasparenza e quelli indicati nel Piano della performance/piano Esecutivo di Gestione, dà corso alla attestazione sull assolvimento degli obblighi relativi alla trasparenza. Viene prevista la realizzazione di una giornata della trasparenza, da svolgere nella seconda metà dell anno, nella quale saranno illustrate le principali iniziative messe a punto dall ente nella materia, verranno illustrate le caratteristiche essenziali del sito e verranno raccolti gli stimoli e le sollecitazioni provenienti dai cittadini e dalle associazioni. A tal fine l ente garantisce il massimo coinvolgimento delle associazioni accreditate presso il comune sia nella preparazione che nello svolgimento della giornata. Alle iniziative è prevista la partecipazione di gruppi di studenti. Nell allegato n. 3 vengono riassunte le informazioni che devono essere pubblicate sul sito, unitamente alla individuazione del responsabile ed alla frequenza dell aggiornamento. 16. IL RESPONSABILE DELLE COMUNICAZIONI ALLA ANAGRAFE UNICA DELLE STAZIONI APPALTANTI Il responsabile delle comunicazione alla anagrafe unica delle stazioni appaltanti è individuato nel responsabile della trasparenza. ALLEGATO 1 RELAZIONE ANNUALE DEI RESPONSABILI AL RESPONSABILE ANTICORRUZIONE Censimento dei procedimenti amministrativi Procedimenti censiti Procedimenti da censire nel 2017, nel 2018 e nel 2019 Procedimenti pubblicati sul sito internet.. Modulistica per i procedimenti ad istanza di parte Procedimenti in cui la modulistica è disponibile on line.. Procedimenti in cui la modulistica sarà disponibile on line nel 2017, nel 2018 e nel 2019 Giudizi.. Monitoraggio dei tempi medi di conclusione dei procedimenti Procedimenti verificati Procedimenti da verificare nel 2017, nel 2018, nel Esiti procedimenti pubblicati sul sito internet.. Monitoraggio dei tempi di conclusione di tutti i singoli procedimenti ad Procedimenti verificati Procedimenti da verificare nel 2017, nel 2018, nel Esiti verifiche comunicati al responsabile
19 elevato rischio di corruzione anticorruzione e motivazione degli scostamenti.. Rotazione del personale impegnato nelle attività a più elevato rischio di corruzione Numero dipendenti impegnati nelle attività a più elevato rischio di corruzione e numero dipendenti interessati dalla rotazione nel corso del 2016, del 2017, del 2018 e del Numero dipendenti impegnati nelle attività a più elevato rischio di corruzione e numero dipendenti che saranno interessati dalla rotazione nel corso del 2017, del 2018 e del Criteri utilizzati considerazioni (ivi comprese le ragioni per la mancata effettuazione della rotazione) Verifiche dei rapporti tra i soggetti che per conto dell ente assumono decisioni a rilevanza esterna con specifico riferimento alla erogazione di contributi, sussidi etc ed i destinatari delle stesse Verifiche dello svolgimento di attività da parte dei dipendenti cessati dal servizio per conto di soggetti che hanno rapporti con l ente Numero verifiche effettuate/da effettuare nel corso del 2016, del 2017, del 2018 e del 2019 Numero verifiche da effettuare nel corso del 2017, del 2018 e del e giudizi.. Numero verifiche effettuate/da effettuare nel corso del 2016, del 2017, del 2018, del 2019 Numero verifiche da effettuare nel corso del 2017, del 2018 e del e giudizi.. Autorizzazioni rilasciate a dipendenti per lo svolgimento di altre attività Numero autorizzazioni rilasciate nel corso del 2015 e del Numero delle autorizzazioni negate nel corso del 2015 e e giudizi.. Verifiche sullo svolgimento da parte dei dipendenti di attività ulteriori Numero verifiche effettuate nel corso del 2015 e 2016 Numero verifiche da effettuare nel corso del 2017, 2018 e 2019 e giudizi.. Segnalazione da parte dei dipendenti di Numero segnalazioni Iniziative adottate a seguito delle segnalazioni Iniziative per la tutela dei
20 illegittimità ricevute.... dipendenti che hanno effettuato segnalazioni.. Verifiche delle dichiarazioni sostitutive Promozione di accorsi con enti e autorità per l accesso alle banche dati Strutturazione di canali di ascolto dell utenza e delle categorie al fine di raccogliere suggerimenti, proposte e segnalazioni di illecito, utilizzando strumenti telematici Controlli specifici attivati ex post su attività ad elevato rischio di corruzione Controlli sul rispetto dell ordine cronologico Procedimenti per i quali è possibile l accesso on line ai servizi con la possibilità per l utenza di monitorare lo stato di attuazione dei procedimenti Segnalazioni da parte dei dipendenti di cause di incompatibilità e/o di opportunità di astensione Segnalazioni da parte dei dipendenti di iscrizione ad associazioni che possono interferire con le attività d ufficio Numero verifiche effettuate nel 2015 e Numero accordi conclusi nel 2015 e Iniziative avviate nel 2015 e 2016 Controlli ex post realizzati nel 2015 e Controlli effettuati nel 2015 e Procedimenti con accesso on line attivati nel 2015 e Dichiarazioni ricevute nel 2015 e Dichiarazioni ricevute nel 2015 e Numero verifiche da effettuare nel 2017, 2018 e 2019 Numero accordi da attivare nel 2017, 2018 e 2019 Iniziative da attivare nel 2017, 2018 e Controlli ex post che si vogliono realizzare nel 2017, 2018 e Controlli da effettuare nel 2017, 2018 e Procedimenti con accesso on line da attivare nel 2017, 2018 e Iniziative di controllo assunte nel 2017, 2018 e Iniziative di controllo assunte nel 2017, 2018 e e giudizi.. e giudizi.. e giudizi.. e giudizi e giudizi.. e giudizi.. e giudizi.. e giudizi..
21 Automatizzazione dei processi Altre segnalazioni.. Altre iniziative.. Processi automatizzati nel 2015 e Processi che si vogliono automatizzare nel corso del 2017, 2018 e e giudizi..
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