VARIANTE AL PIANO FUNZIONALMENTE UNITARIO DI COLTIVAZIONE E RIPRISTINO DELLE CAVE DI TONALITE PONTE ROSSO PER I LOTTI A e B

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1 Committente: COMUNE DI STREMBO Via G. Garibaldi, Strembo (Trento) c.f VARIANTE AL PIANO FUNZIONALMENTE UNITARIO DI COLTIVAZIONE E RIPRISTINO DELLE CAVE DI TONALITE PONTE ROSSO PER I LOTTI A e B Il Progettista RELAZIONE NON TECNICA COMM PROT. DOC. REV. DESCRIZIONE EMESSO CONTROLLATO APPROVATO DATA _ C1 Emissione l.r. l.p. l.r

2 Il comune di Strembo ha provveduto ad elaborare un progetto di unitario sfruttamento dei giacimenti di tonalite presenti in loc. Ponte Rosso all interno del territorio della Valle di Genova. Detto progetto è stato depositato in data 16 maggio 2006 presso la competente U.O. per la Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi della L.P. 28/88. L iter di valutazione ambientale si è concluso con la D.G.P. n dd. 13 ottobre 2006 con la quale la Giunta Provinciale deliberava di esprimere valutazione positiva con prescrizioni in ordine alla compatibilità ambientale del progetto preliminare proposto dal Comune di Strembo e di dare atto che la valutazione di impatto ambientale comprende anche la valutazione di incidenza ai sensi della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli Habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna in quanto l area è classificata come sito di importanza comunitaria (IT Val Genova ) e come Zona di Protezione Speciale (IT Germenega Mandron ). Il progetto autorizzato prevede la coltivazione del giacimento di tonalite all interno dell area estrattiva Ponte Rosso suddivisa in tre lotti di cava, individuati nella tav. 103 del Piano provinciale di utilizzazione delle sostanze minerali, di proprietà dei Comuni di Strembo e Massimeno. I tre lotti estrattivi sono stati assegnati in concessione a tre diverse ditte operatrici sulla base dei progetti esecutivi coerenti con quanto disposto dal programma di unitario sfruttamento soggetto a VIA e di cui si è ripreso l iter di approvazione al paragrafo precedente. In data 9 ottobre 2012 sono pervenute le relazioni sull attività estrattiva svolta nei primi sei anni di compatibilità ambientale. La documentazione tecnica è stata successivamente integrata in data 25 settembre 2013, anche sulla base delle valutazioni effettuate dal Parco Adamello Brenta che ha consultato la Commissione tecnica per il controllo della coltivazione e del ripristino delle cave Val di Genova costituita al suo interno. Durante l istruttoria è stato verificato lo stato di avanzamento del progetto. Nell ambito del lotto A, che rappresenta la cava principale posizionata in alto sul diedro di roccia affiorante, l attività di estrazione è proseguita con modalità autorizzate. Per quanto riguarda lo scarto prodotto, il materiale non commercializzabile risultante dall attività di cava è stato gestito internamente al lotto di cava per le operazione di riprofilatura e rinverdimento del macereto,

3 come previsto dalla concessione. Gli interventi di recupero ambientale del macereto posto a valle del piazzale di cava sono proseguiti contemporaneamente ai lavori di scavo della tonalite. Per quanto concerne il lotto B si è preso atto che l attività estrattiva è stata interrotta già nel 2010 a causa della scarsa qualità dell ammasso roccioso e dell andamento del profilo della roccia che garantiva un modesto volume di roccia da poter estrarre. Nel biennio sono stati estratti appena 700 mc di materiale. Successivamente, in coordinamento con la vicina cava lotto A anche a causa di uno smottamento sviluppatosi nel corso dell inverno per cause naturali, sono stati eseguiti interventi di messa in sicurezza della coltre detritica posta a cavallo dei due lotti. In ottemperanza alla previsione della deliberazione della Giunta provinciale, la ditta nonostante avesse già terminata la propria attività da gran tempo, ha comunque depositato il report circa lo stato di avanzamento dei lavori previsto dalla delibera di giunta provinciale in precedenza richiamata. A seguito del deposito della documentazione di progetto, il Servizio Minerario della Provincia di Trento in data 28 gennaio 2013 con propria nota prot. n. 051/2013/53018/ comunicava che i lavori di ripristino avrebbero dovuto essere sottoposti all approvazione di un apposito progetto di variante. Preso atto dell informativa il Comune di Strembo emanava una diffida ad adempiere, in data 21 febbraio 2013 prot. nr. 941/13, con la quale richiedeva alla ditta interessata di procedere a predisporre una variante progettuale. Peraltro, come concordato con il Parco Adamello Brenta e vista la situazione in essere, con nota di data 10 ottobre 2012 la ditta aveva formalmente comunicato al Comune di Strembo che avrebbe predisposto la documentazione tecnica necessaria per ottenere dagli enti preposti l attestazione della corretta esecuzione della sistemazione e quindi poter ottenere l autorizzazione alla chiusura della cava. In data 4 giugno 2013, nei tempi stabiliti, il proponente provvedeva a depositare il progetto di variante corredato delle relazioni tecniche necessarie. In merito alla gestione del materiale di scarto, si evidenzia che sono mutate le previsioni rispetto alla valutazione dell impatto ambientale, sia sotto il profilo dei quantitativi prodotti, sia del riutilizzo di tale scarto. Il progetto sottoposto alla VIA prevedeva che il materiale di scarto fosse integralmente riutilizzato per il recupero ambientale dei lotti di cava: in particolare, lo scarto del lotto A, stimato in mc, doveva essere tutto ricollocato nel recupero dello stesso lotto A e del lotto B; lo scarto prodotto dalla coltivazione del lotto B, stimato in

4 mc, doveva essere tutto ricollocato nel recupero dello stesso lotto. Una variante elaborata nel 2007 aveva già effettuato un ricalcolo della produzione di scarto riducendo il quantitativo effettivo ad un massimo di mc complessivi, considerato che parte del materiale era costituito da massi da scogliera che potevano essere recuperati ed utilizzati in cantieri, anche al di fuori della Val di Genova. Tale variante teneva conto inoltre del fatto che lo scarto prodotto dal lotto A non poteva essere utilizzato per il recupero del macereto posto a valle del lotto B, come previsto in sede di valutazione di impatto ambientale, in quanto le valutazioni effettuate dal Parco naturale Adamello Brenta imponevano di tutelare la vegetazione presente sul macereto stesso. Le stime contenute nella variante del lotto A comportavano la necessità di reperire mc di materiale, proveniente dalla produzione del lotto B e da altri siti esterni. Alla luce dei nuovi elementi emersi nel corso di questi anni, considerando in particolare la cessazione della coltivazione del lotto B, nonché le caratteristiche qualitative dell ammasso roccioso ed il quantitativo della copertura detritica del giacimento di tonalite, risulta necessario provvedere ad una revisione del piano di unitario sfruttamento approvato nel 2006 in modo da aggiornare progressivamente la situazione allo stato reale dei luoghi. In questa direzione è stata approvata la deliberazione della Giunta provinciale nr dd. 22 settembre 2014 con la quale viene rinnovata la compatibilità ambientale relativamente alla prosecuzione delle attività estrattive nelle cave di tonalite denominate Ponte Rosso, fatto salvo che entro 6 mesi dall approvazione della delibera dovrà essere sottoposto alla valutazione di impatto ambientale un progetto di variante al piano funzionalmente unitario sottoposto a VIA nel 2006 che contenga le variante al lotto A ed il progetto di recupero definitivo del lotto B. Per completezza, nel lotto C, nel corso del 2013, non si è estratto materiale ed al 31 dicembre 2014 lo stesso è stato chiuso e ripristinato. Il presente progetto di variante recepisce la prescrizione della Giunta provinciale e apporta in sintesi le seguenti modifiche al precedente progetto di unitario sfruttamento: 1. sistemazione delle scarpate di riporto della cava lotto B al fine di ridurne la pendenza mediante la realizzazione di una scogliera di contenimento da eseguire al piede del versante;

5 2. esecuzione di un tomo paramassi nel piazzale sommitale dell area di cava lotto B al fine di contenere, per quanto possibile, eventuali porzioni di roccia in caduta dalle rocce sovrastanti l area di interesse; 3. adeguamento delle planimetrie e delle sezioni di scavo dell area di cava lotto A al fine di adeguare la prosecuzione dell attività al reale andamento della roccia dei fronti di scavo. La modifica comporta una maggior escavazione di mc di roccia, ma si è accertato che i volumi totali e quelli medi per anno sono compatibili con le prescrizioni dettate dal Piano del Parco Adamello Brenta. Ciò in considerazione del fatto che l attività della cava lotto A resterà l unica ancora attiva; 4. adeguamento delle modalità di ripristino ambientale dell area di cava lotto A per riuscire ad evitare di dover trasportare fuori dalla val di Genova i volumi di detriti terrosi e scarti dell estrazione della roccia in esubero rispetto a quanto previsto dal progetto autorizzato. La soluzione tecnica adottata prevede di utilizzare i maggiori volumi di terreno per riempire parzialmente i vuoti di cava, aumentando lo spessore e la morfologia dello strato di riporto al di sopra del piano di fondo scavo. La soluzione era già stata prevista in fase di valutazione ambientale nel 2006 e concordata con il direttore del parco Adamello Brenta: si tratta dunque di recepire negli elaborati progettuali una situazione di fatto. La chiusura di due delle tre attività estrattive, che si completerà con l approvazione del presente piano, comporterà la restituzione completa di nuovi ambiti di territorio. Infatti si saranno rinaturalizzati oltre mq. a cui va aggiunta la porzione di bosco che non sarà intaccata come precedentemente autorizzato. La predisposizione del progetto di variante è stata un utile occasione per riverificare lo stato di avanzamento della coltivazione del lotto A. Ci si è concentrati sulla rideterminazione dei volumi di scavo, con particolare riferimento ai volumi di materiale necessari per eseguire i ripristini richiesti dal Parco Adamello Brenta. Si è così compreso che, anche se non sarà recuperato materiale sul lotto B, i volumi di terra movimentati per la scopertura e gli scarti dell estrazione della pietra ancora da farsi, sono sufficienti per eseguire tutte le ricostruzioni morfologiche previste. Queste ultime sono state riviste per poter recepire dei volumi in eccesso, senza attivare necessariamente la possibilità di portare materiali fuori dalla Valle di Genova. Sarà necessario monitorare costantemente l andamento dei volumi di terra e la produzione di scarti di roccia non riutilizzabili

6 commercialmente, perché si è visto che gli scostamenti tra quanto progettualmente previsto ed il dato reale possono essere grandi, in continua variazione e comunque non prevedibili a tavolino. In ogni caso, con il progetto di variante, si è implementata la soluzione peggiore massimizzando i volumi di scoperture e quelli di scarto attesi. Si ritiene infatti che, sulla base dell analisi dei dati degli ultimi 10 anni, la produzione di scarto reale sarà inferiore a quella attesa di progetto e così anche i volumi di terra da scopertura; ad esempio, il solo modesto ampliamento del fronte ovest consentirà un prelievo di roccia senza dover spostare altra terra. Da ciò la conclusione che sarà possibile gestire nell ambito del lotto i volumi di risulta. Nello studio di impatto ambientale si sono approfonditi i principali aspetti ambientali influenzati dallo sviluppo del progetto, che erano già stati analizzati nella precedente analisi del Ne risulta che il quadro generale è positivo e che tutti gli indicatori segnalano un miglioramento della situazione, in un ottica di ritorno alla naturalità degli ambienti di cava. D altra parte questa era la traccia segnata dalle linee guida definite dallo studio del prof. Fornaro ed a cui si è sempre ispirata la progettazione. Quanto agli aspetti ambientali analizzati, tutti gli indicatori sono positivi già per il solo fatto della chiusura di due cave su tre. Le ricostruzioni morfologiche garantiscono una migliore copertura e mascheramento dei fronti scavo; le emissioni in atmosfera di polveri e rumori erano già modeste e si ridurranno ulteriormente. Il traffico veicolare non ha rappresentato un fattore problematico negli ultimi 10 anni, confermando i dati numerici che indicavano come fattore marginale rispetto al flusso turistico di cui è investita la valle nel periodo estivo concomitante con il periodo di massima attività della cava. La crisi economica sta fortemente contribuendo a ridurre il prelievo di materiale di cava con conseguente ulteriore riduzione del traffico veicolare pesante. Per quanto attiene la tutela delle specie animali è ormai accertato che non sono compromessi gli habitat sito specifici e le bestie si sono progressivamente adattate alla presenza ed ai ritmi della cava. Anche il periodo di attività si è ridotto da fine maggio a fine settembre, il che migliora la compatibilità ambientale del progetto. Infine le opere di difesa realizzate sul lotto B garantiranno un immediata protezione del fondo valle dalla caduta massi movimentati nelle immediate vicinanze della cava ed una maggior stabilizzazione della coltre nevosa negli inverni.

7 Si ritiene che le modifiche apportate al progetto di unitario sfruttamento delle cave di tonalite della Val di Genova, rappresentino la soluzione a minor impatto ambientale e che siano coerenti con le previsioni già concordate durante l iter di valutazione ambientale conclusosi nel mese di ottobre Tutto ciò detto si ritiene che la proposta avanzata sia migliorativa della situazione precedentemente pianificata e si richiede l approvazione del nuovo progetto di variante. Mezzolombardo, lì 13 aprile 2015 Il tecnico incaricato Ing. Luca Rampanelli

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