Rubini Messerli, Tre ore a andare, tre ore a stare, tre ore a tornare, Pro Grigioni Italiano mercoledì gennaio

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1 A giocare con il Diavolo e con San Pietro, Povertà e la sua fedele cagnolina Miseria, vivono tutt oggi, in valle, dove vivranno in eterno: perché Miseria e Povertà sono cose inseparabili su questa terra! 31 mercoledì gennaio Le fiabe sono sempre affascinanti, da piccoli e da grandi, e hanno ogni giorno qualcosa da insegnarci. La fiaba "Miseria e povertà, cose di questa terra", ambientata nelle valli del Grigionitaliano, ci ricorda che non si scherza con il destino!

2 Il boscaiolo Tonio stava tagliando i pattini per una slitta che aveva promesso a suo figlio quando la sua scure cadde in un pozzo profondo. Grazie alla sua onestà e sincerità, Tonio ricevette da un omiciattolo oltre alla scure caduta anche una d'argento e una d'oro. 28 mercoledì marzo La fiaba intitolata "La leggenda delle tre scuri", ambientata nella Valle Mesolcina del Grigioni italiano, ci insegna una morale: sincerità e onestà sono virtù importanti!

3 Lei di Gareida, lui dell'alpe di Acquabona; si erano incontrati e innamorati. Una sera poco propizia, i due si avventurano nel bosco. Comincia ad albeggiare e i due non si trovano più: lui è stato trasformato nel Pizzo Uccello mentre lei, nel Pan di Zucchero. Entrambi sono ancora lassù. 24 martedì aprile identità La classe di quarta L3 del liceo di Bulle ha collaborato con l'attrice Augusta Balla, selezionando e traducendo delle fiabe del Grigionitaliano, tra le quali "Il Pizzo Uccello e il Pan di Zucchero". Nel corso della "Settimana" vengono presentate nei vari licei del Canton Friburgo. Grazie per il vostro lavoro!

4 Un re, per salvare sua figlia molto malata, si rivolse ai suoi medici che gli consigliarono di far indossare alla poveretta una camicia di un uomo contento. Ne trovarono uno che, purtroppo, non indossava nessuna camicia. Ecco perché il proverbio narra: "l'uomo contento è senza camicia!" 16 mercoledì maggio Nella fiaba "L'uomo contento è senza camicia" venne chiesto a tanti uomini se fossero felici, ma la domanda non venne posta a nessuna donna. Chissà se il risultato sarebbe stato diverso?

5 Nel villaggio di Bondo in Val Bregaglia il sole fa fatica ad arrivare, soprattutto d'inverno. Per rimediare i "bundarin" decisero di rubare un po' di sole al villaggio di Soglio, che ne ha tutto l'anno. Usarono uno scrigno per portare i raggi di sole giù, senza pensare però a coprire il buco della serratura venerdì giugno Sono molte le fiabe del Grigionitaliano, come "Il sole nello scrigno", che raccontano vicende divertenti sugli abitanti di Bondo, chiamati amichevolmente anche i "bundarin narr" (i bondarini matti). # SS. Pietro e Paolo

6 Il governatore di Viabella aveva una figlia bellissima. Quando apprese che era innamorata di un semplice carrettiere, disse che avrebbe acconsentito alle nozze solo se il giovane avesse ucciso il drago. Il carrettiere fece mangiare sacchi di sale al drago che per la gran sete bevve così tanto da scoppiare. 28 martedì agosto Da allora il luogo del racconto intitolato "Leggenda del Sasso del Drago" si chiama "Brigola" come la bella fanciulla. Scendendo dalla Val Bregaglia si incontra un antro scavato nella roccia che gli abitanti per la forma chiamano appunto "Sasso del drago".

7 Innamorati fin da bambini: la bella Laura e il robusto Giuseppe, stavano per sposarsi. La salute fragile di Laura fece però temere a tutti il peggio finché un giorno Giuseppe costruì una baita in una conca, accanto a una sorgente. Circondata dalla natura, Laura riprese le sue forze. 06 giovedì settembre La fiaba "Monte Laura" è un vero inno agli effetti benefici della montagna. Dall'aria profumata e tonificante all'acqua limpida e fresca, la montagna ridà vitalità ed è un posto privilegiato dove vivere.

8 Pietro, un giovane pastore dell'alpe di Roggio, apprezzava la natura ma allo stesso tempo amava leggere e risolvere problemi. Partecipò al concorso lanciato dal console e sottopose 5 problemi-indovinelli alla figlia di costui. La bella perse ma ebbe uno sguardo di ammirazione e rispetto per il pastore, che ricevette una ricompensa. 31 mercoledì ottobre Il titolo del racconto è Scarpe grosse e cervelli fini e proprio con queste stesse parole il console definisce i contadini della fiaba. Parole sagge, vero?

9 Un avaro di nome Tobia contava le sue monete d'oro quando bussarono alla porta. L'uomo gli chiese un ricovero ma lui rifiutò, come anche di dargli del pane e un bastone per il viaggio. Quando tornò a tavola, invece delle monete, Tobia ritrovò un mucchio di foglie secche. 15 giovedì novembre Nella fiaba "L'avaro", scritta da un seminarista di Grono, il pellegrino rappresenta Dio, che castiga l'avaro. Da allora nella regione di Como, luogo del racconto, si usa esporre sacchetti appesi a dei bastoni per riparare alla mancanza di Tobia.

10 ASan Vittore una famiglia aveva due cavalli. Uno era "ben in órdin", l'altro era sempre affamato e sporco. Il proprietario capì allora di avere un folletto nella stalla, di quelli che rimettono apposto ogni cosa che distruggono. Il proprietario preparò una scodella di grano di miglio che il folletto rovesciò e si annoiò a riordinare. Dopo ciò, il folletto decise di non tornare più. 26 mercoledì dicembre Sono tante le storie sui folletti, esseri sovrannaturali e i misteri inspiegabili della montagna. Nella fiaba "La storia del folletto" il proprietario ebbe però la meglio sul piccolo esserino scherzoso. # Santo Stefano