DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA P.F. VALUTAZIONI E AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI E PROTEZIONE NATURALISTICA ##numero_data##

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1 DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA P.F. VALUTAZIONI E AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI E PROTEZIONE NATURALISTICA ##numero_data## Oggetto: D. Lgs. n. 152/ L.R. n. 3/ Società Agricola Fileni Srl - Progetto Realizzazione centro di allevamento avicolo biologico e convenzionale Loc. Cannuccia Comune di Jesi (AN) - Giudizio positivo di compatibilità ambientale, autorizzazione paesaggistica e rilascio autorizzazione integrata ambientale. VISTO il documento istruttorio riportato in calce al presente decreto, dal quale si rileva la necessità di adottare il presente atto; RITENUTO, per i motivi riportati nel predetto documento istruttorio e che vengono condivisi, di emanare il presente decreto; VISTO l articolo 16-bis della legge regionale 15 ottobre 2001, n. 20; DECRETA 1. DI ESPRIMERE il giudizio positivo di compatibilità ambientale ai sensi degli articoli 1 5 e 1 6 della L.R. n. 3/2012, comprendente l autorizzazione paesaggistica, ai sensi dell articolo 146 del d.lgs n. 42/2004, per il progetto Realizzazione centro di allevamento avicolo biologico e convenzionale, ubicato in loc. Cannuccia del Comune di Jesi, presentato dalla Società Agricola Fileni Srl co n sede legale in Cingoli (MC), l ocalità Cerrete Collicelli, con le prescrizioni riportate nell allegato 1 Quadro prescrittivo valutazione di impatto ambiental e, autorizzazione paesaggistica, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente decreto; 2. D I RILASCIARE l'autorizzazione Integrata Ambientale, ai se nsi dell articolo 29 quater del D.Lgs. 152/2006, per l esercizio della nuova installa zione dell impianto IPPC cod. 6.6a Impianti per l allevamento intensivo di pollame con più di posti sulla base del progetto Realizzazione centro di allevamento avicolo biologico e convenzionale, ubicato in loc. Cannuccia nel Comune di Jesi, presentato dalla ditta Società Agricola Fileni Srl, co n sede legale in Cingoli (MC), l ocalità Cerrete Collicelli, con le prescrizioni riportate ne ll allegato 2 Q uadro prescrittivo autorizzazione integrata ambientale e nell allegato 3 Piano di monitoraggio e controllo AIA, che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente decreto; 3. DI TRASMETTERE il presente decreto allo Sportello Unico delle Attività Produttive di Jesi. Si attesta inoltre che dal presente decreto non deriva, né può derivare, un impegno di spesa a carico della Regione. 1

2 Si attesta l avvenuta verifica dell inesistenza di situazioni anche potenziali di conflitto di interesse ai sensi dell art. 6bis della L. 241/1990 e s.m.i. La dirigente (Gabriella Massaccesi) Documento informatico firmato digitalmente 2

3 DOCUMENTO ISTRUTTORIO 1. RIFERIMENTI NORMATIVI Dir. 2011/92/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 dicembre 2011 concernente la valutazione dell impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati; Dir. 2010/75/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 24 novembre 2010 relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell inquinamento); Dir. 2007/43/CE del Consiglio Europeo del 28 giugno 2007 che stabilisce le norme minime per la protezione dei polli allevati per la produzione di carne; Dir. 1998/58 CE del Consiglio Europeo del 20 luglio 1998 Riguardante la protezione degli animali negli allevamenti; Reg. CE 889/2008 del 05 settembre 208 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici, per quanto riguarda la produzione biologica, l'etichettatura e i controlli; D.Lgs. 30 giugno 2016, n Norme per il riordino della disciplina in materia di conferenza di servizi, in attuazione dell'articolo 2 della legge 7 agosto 2015, n. 124; Decreto Interministeriale n del 25 Febbraio 2016 Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue di cui all'art. 113 del Decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, nonché per la produzione e l'utilizzazione agronomica del digestato di cui all'art. 52, comma 2-bis del decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito in legge 7 agosto 2012 n. 134; D.Lgs. 13 agosto 2010, n. 155 Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa; D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale; D. Lgs. 27 settembre 2010, n.181 Attuazione della direttiva 2007/43/CE che stabilisce norme minime per la protezione di polli allevati per la produzione di carne; D. Lgs. 26 marzo 2001, n. 146/2001 Attuazione della direttiva 98/58/CE relativa alla protezione degli animali negli allevamenti; L 26 ottobre 1995, n. 447 Legge quadro sull inquinamento acustico; R.D. 27 luglio 1934, n Testo unico delle leggi sanitarie; D.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore; D.P.C.M. 1 marzo 1991 Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell ambiente esterno; D.P.C.M. del 27 dicembre 1988 Norme tecniche per la redazione degli studi di impatto ambientale e la formulazione del giudizio di compatibilità di cui all art. 6 della L. 8 luglio 1986, n. 349 adottate ai sensi dell art. 3 del D.P.C.M. del 10 agosto 1988, n. 377; D.M. 13 novembre 2014, n. 272 Decreto recante le modalità per la redazione della relazione di riferimento, di cui all art. 5, comma 1, lettera v-bis, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152; D.M. 24 aprile 2008 Modalità, anche contabili, e tariffe da applicare in relazione alle istruttorie ed ai controlli previsti dal decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59; D.M. 29 gennaio 2007 Emanazione di linee guida per l individuazione e l utilizzazione delle migliori tecniche disponibili in materia di allevamenti, macelli e trattamento carcasse, per le attività elencate nell allegato I del decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59; D.M. 7 aprile 2006 Ministero delle Politiche Agricole e Forestali Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, di cui all'articolo 38 del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152; D.P.R. 7 settembre 2010, n Regolamento per la semplificazione ed il riordino della disciplina sullo sportello unico per le attività produttive, ai sensi dell'articolo 38, comma 3, del 3

4 decreto legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008; L.R. 26 marzo 2012, n. 3 Disciplina regionale della valutazione di impatto ambientale (VIA); D.A.C.R. 12 gennaio 2010, n. 143 P iano di risanamento e mantenimento della qualità dell aria ambiente ai sensi del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351, articoli 8 e 9; D.A.C.R. 26 gennaio 2010, n. 145 Piano di tutela delle acque (PTA) decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 articolo 121; D.A.C.R. 21 gennaio 2004, n. 116 A pprovazione del piano stralcio di bacino per l assetto idrogeologico dei bacini di rilievo regionale (pai) articolo 11 della l.r. 25 maggio 1999, n. 13; D.A.C.R. 3 novembre 1989, n. 197 Piano Paesistico Ambientale Regionale (PPAR); D.G.R. 3 febbraio 2014, n. 92 DM 07/04/2006 DGR 1191/2012 DGR 1448/07 Modifica del punto dell'allegato alla DGR 1191/2012 e approvazione delle linee guida per l'utilizzazione agronomica del digestato; D.G.R. 25 marzo 2013, n. 437 Rettifica D.G.R. n del 05/10/2009 Tariffe istruttorie AIA e tariffa controlli ARPAM attività di allevamento; D.G.R. 10 settembre 2012, n Piano di Tutela delle Acque (Deliberazione Amministrativa dell'assemblea Legislativa Regionale n. 145 del 26/01/2010), Norme Tecniche di Attuazione, art. 5 comma 3: aggiornamento ed implementazione sezione D - Norme Tecniche di Attuazione; D.G.R. 5 ottobre 2009, n Adeguamento ed integrazione delle tariffe ai sensi dell art. 9, comma 4 del decreto Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 24 aprile 2008 modalità anche contabili e tariffe da applicare in relazione alle istruttorie ed ai controlli previsti dal decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59; D.G.R. 3 dicembre 2007 n Direttiva Comunitaria 91/676/CEE approvazione Programma d azione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola della Regione Marche (ZVN) e prime disposizioni di attuazione del D.lgs 152/06 e del Titolo V del D.M. 7 aprile 2006 per le ZVN; D.G.R. 6 luglio 2004 n. 770 Modifiche ed integrazioni alla modulistica per la presentazione delle domande di Autorizzazione Integrata Ambientale, di cui alle D.G.R. n. 1480/2002 e D.G.R. n. 447/2003; D.G.R. 1 aprile 2003 n. 447 Approvazione della procedura per l'istruttoria della domanda di autorizzazione integrata ambientale e dei criteri per la valutazione delle migliori tecniche disponibili; D.G.R. 7 agosto D.Lgs. 152/2006 Parte II Titolo III-bis, D.Lgs 46/2014. Presentazione domande da parte dei gestori delle nuove attività soggette ad Autorizzazione Integrata Ambientale e indirizzi per l'attuazione dei procedimenti in corso D.G.R. 25 gennaio 2017 n. 31 L.R. n. 20/2001. Istituzione delle Posizioni dirigenziali e di funzione nell ambito della Segreteria generale e dei Servizi; D.G.R. 24 febbraio 2017 n. 152 Articolo 28 della legge regionale n. 20/2001. Conferimento incarichi dirigenziali; DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2017/302 DELLA COMMISSIONE del 15 febbraio 2017 che stabilisce le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT) concernenti l'allevamento intensivo di pollame o di suini, ai sensi della direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio 2) MOTIVAZIONE DELL ISTRUTTORIA PROCEDIMENTO: COD. IPPC ATTIVITÀ AIA: COD. ATTIVITÀ VIA: DITTA: A00581 V a dell allegato VIII alla parte II del D.Lgs. 152/2006 Impianti per l'allevamento intensivo di pollame > capi (broilers) v) dell allegato A1 alla L.R. 3/2012 Impianti per l'allevamento intensivo di pollame o di suini, oltre le seguenti soglie minime: 1) posti per polli da ingrasso Società Agricola Fileni Srl 4

5 SEDE LEGALE: Località Cerrete Colicelli in Cingoli (MC) PARTITA IVA: COMUNE IMPIANTO: Jesi (loc. Cannuccia) PROVINCIA: Ancona COORDINATE GEOGRAFICHE IMPIANTO (Gauss Boaga fuso est): Latitudine: Longitudine: Iter del procedimento La Società Agricola Fileni S.r.l. con nota acquisita al prot. n del 07/10/2016 ha presentato istanza di avvio del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi dell art. 23 del D.Lgs. 152/2006 e dell art. 12 della L.R. n. 3/2012 per il progetto denominato: Realizzazione centro di allevamento avicolo biologico e convenzionale per l esercizio dell attività di cui all allegato A1 della L.R. 3/2012, lettera V1. Il proponente chiede inoltre l autorizzazione paesaggistica di cui a ll art. 146 del D.Lgs. 42/2004; l autorizzazione integrata ambientale di cui al titolo III-bis del la parte II del D.Lgs. 152/2006 e l utilizzo delle terre e rocce da scavo di cui al l art. 186 del D.Lgs. 152/2006. Per la realizzazione dell intervento necessita inoltre, il permesso di costruire ed il permesso relativo allo scarico di tipo domestico, di competenza del Comune di Jesi. DOCUMENTAZIONE PROGETTUALE PRESENTATA (ns. prot del 7/10/2016): Studio di impatto ambientale 1) Tav. A1 Studio di Impatto Ambientale; 2) Tavola A.2 Sintesi non tecnica; Autorizzazione integrata ambientale 3) Tavola A.3 Relazione tecnica; 4) Tavola A.4 Sintesi non tecnica; 5) Tavola A.5 Schede AIA; 6) Allegato 3A Planimetria d'impianto (atmosfera); 7) Allegato 3B Planimetria dell'impianto (rete idrica); 8) Allegato 3D Planimetria dell'impianto (aree deposito materie sostanze e rifiuti); 9) Allegato 3E Planimetria insediamento; 10) Tavola A.6 Piano di monitoraggio ambientale; Paesaggistica 11) Tavola P.1 Relazione paesaggistica su scheda C (Dichiarazione sostitutiva atto di notorietà, Stralcio C.T.R. Scala 1:10.000, Stralcio P.R.G. Tav.10p Zone Omogenee Scala 1:5.000, Stralcio P.R.G. Tav.8p Ambiti di valore storico Scala 1:5.000, Stralcio P.R.G. Tav.7p Aree di rispetto e rischio Scala 1:5.000, Stralcio P.R.G. Tav.5p Ripartizione del Territorio comunale Scala 1:2.000, Stralcio P.R.G. Tav.1p Prescrizioni e Vincoli della Pianificazione Sovralocale Scala 1:5.000, Stralcio P.R.G. Tav.2p La Rete Ecologica Scala 1:5.000, Stralcio P.R.G. Tav.3a.1 rev. La Vulnerabilità, la tutela e i beni culturali Scala 1:5.000, Stralcio P.T.C. F.C.N. Scala 1:5.000, Stralcio P.A.I. Scala 1:5.000, Stralcio interferenze antropiche Scala 1:2.000; Norme tecniche di attuazione dello strumento urbanisitico previste per la zona interessata; Planimetria catastale recante l indicazione delle particelle nella disponibilità Scala 1:2000); Progetto Esecutivo 12) Tavola U.1 Relazione illustrativa dell'intervento circa le caratteristiche urbanisitche, la fattiblità del Piano Casa e le principali caratterisitiche igienio-sanitarie (Stralcio C.T.R. Scala 1:10.000, Stralcio P.R.G. Tav.10p Zone Omogenee Scala 1:5.000, Stralcio P.R.G. Tav.8p Ambiti di valore storico Scala 1:5.000, Stralcio P.R.G. Tav.7p Aree di rispetto e rischio Scala 1:5.000, Stralcio P.R.G. Tav.5p Ripartizione del Territorio comunale Scala 1:2.000, Stralcio P.R.G. Tav.1p Prescrizioni e Vincoli della Pianificazione Sovralocale Scala 1:5.000, Stralcio P.R.G. Tav.2p La Rete Ecologica Scala 1:5.000, Stralcio P.R.G. Tav.3a.1 rev. La Vulnerabilità, la tutela e i beni culturali Scala 1:5.000, Stralcio P.T.C. F.C.N. Scala 1:5.000, Stralcio P.A.I. Scala 1:5.000, Stralcio interferenze antropiche Scala 1:2.000; Norme tecniche di attuazione dello strumento urbanisitico previste per la zona interessata; Planimetria catastale recante l indicazione delle particelle nella disponibilità Scala 1:2000); 13) Tavola U.2 Planimetria generale dello stato attuale; 5

6 14) Tavola U.3 Planimetria generale dello stato di progetto; 15) Tavola U.4 Profili ante-operam e post-operam; 16) Tavola U.5 Piante, prospetti e sezioni dello stato di progetto; 17) Tavola U.6 Bacino visuale; 18) Tavola U.7 Inserimento ambientale paesaggistico; 19) Tavola U.8a Rendering dello stato di progetto; 20) Tavola U.8b Rendering dello stato di progetto; 21) Tavola U.8c Rendering dello stato di progetto Studio del terreno 22) Tavola G.1 Relazione geologica Relazione di invarianza idraulica, Relazione terre e rocce da scavo; Progetto impianti 23) Tavola I.1 Planimetria impianto elettrico e speciali, particolari cabine e gruppo elettrogeno; 24) Tavola I.2 Planimetria impianto elettrico e speciali Capannoni biologici; 25) Tavola I.3 Planimetria impianti meccanici Schema funzionale gas metano; 26) Tavola I.4 Schma funzionale rete idrica; 27) Tavola I.5 Schema planimetrico impianti elettrici e speciali capannoni tipo; 28) Tavola I.6 Planimetria e schemi funzionali gas per capannone tipo convenzionale; 29) Tavola I.7 Planimetria e schemi funzionali gas per capannone tipo biologico; 30) Tavola I.8 Planimetria e schema impianto idrico capannoni tipo; 31) Tavola I.9 Relazione tecnica illustrativa; 32) Tavola I.10 Valutazione del rischio dovuto al fulmine; 33) Tavola A.1 Valutazione previsionale di impatto acustico; Studio atmosfera 34) Tavola V.2 Valutazione di impatto atmosferico. Ai fini del procedimento la Società Agricola Fileni Srl ha effettuato un versamento di importo pari ad 4.018,50 per gli oneri del procedimento di valutazione di impatto ambientale e di 1.852,50 per il rilascio della autorizzazione integrata ambientale : sulla base delle informazioni documentali fornite dalla Società tali versamenti risultano conformi alla DGR 1547/2009. La pubblicazione dell avviso di deposito degli elaborati progettuali è stata effettuata sul quotidiano Il Corriere Adriatico in data 07/10/2016; contestualmente la scrivente struttura ha provveduto alla pubblicazione degli elaborati progettuali sul proprio sito web, ai sensi dell art. 13, comma 2 della L.R. n. 3/2012 e dell annuncio di cui all art. 29-quater comma 3 del D. Lgs. n. 46/2014. Con nota della Posizione di Funzione Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali di prot. n del 17/10/2016, è stato comunicato l avvio dei procedimenti coordinati di VIA/AIA al proponente, al Comune di Jesi, all ARPAM Dipartimento Provinciale di Ancona e Direzione Tecnico Scientifica, all ASUR Area Vasta 2 Dipartimento di Prevenzione, alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, alla Provincia di Ancona S ettore Urbanistica e Paesaggio ed alla Regione Marche P.F. Difesa del Suolo Autorità di Bacino, P.F. Presidio Territoriale ex Genio Civile Pesaro-Urbino e Ancona ed alla Struttura decentrata Agricoltura Sezione di Jesi, chiedendo ai soggetti coinvolti i contributi istruttori di competenza. Contestualmente, ai sensi dell art. 14, comma 4 e art. 14-ter della L n. 241/90, è stata convocata per il 15/11/2016 la Conferenza dei Servizi in modalità sincrona. Con nota prot del 24/10/2016, a parziale rettifica della nota sopra indicata, è stato comunica to il corretto link di pubblicazione della documentazione progettuale. Durante tale fase sono pervenuti i seguenti contributi: ARPAM Dipartimento Provinciale di Ancona, al ns. prot. n del 14/11/2016; 6

7 ASUR Area Vasta 2 Servizio Igiene sanità Pubblica, al ns. prot. n del 14/11/2016; Comune di Jesi Servizio Assetto e Tutela del territorio, al ns. prot. n del 14/11/2016; Comune di Jesi Area Servizi Tecnici, al ns. prot. n del 14/11/2016. La P.F. Presidio Territoriale Ex Genio Civile Pesaro-Urbino e Ancona, con nota prot. n del 08/11/2016, ha rappresentato di non avere competenze in merito, poiché: rispetto all autorizzazione/parere di competenza richiesto dal proponente, relativo alla verifica della compatibilità idraulica tra il progetto e le pericolosità idrauliche presenti, in questa fase, la D.G.R. 53/2014 non ne prevede l esecuzione; per quanto riguarda le misure compensative rivolte al perseguimento dell invarianza idraulica, la D.G.R. 53/2014 prevede che questa venga accertata dall ente competente al rilascio del titolo abilitativo. Successivamente la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, con nota prot. n del 15/11/2016 (ns. prot. n stessa data) ha richiesto chiarimenti in merito al progetto in oggetto. La PF Valutazioni e autorizzazioni ambientali, con nota ID del 14/11/2016 ha coinvolto nel procedimento la P.F. Competitività e Sviluppo dell Impresa Agricola, Struttura Decentrata di Ancona e Irrigazione, per gli aspetti relativi al reg. CE n.889/2009. Il verbale della seduta della Conferenza di Servizi del 15/11/2016 con i relativi allegati è stato trasmesso a tutti i soggetti coinvolti con note ns. prot. n e del 17/11/2016. La Provincia di Ancona IV Area Pianificazione e Programmazione Territoriale di Coordinamento e i Settore SIT con nota loro prot. n del 22/11/2016 ha evidenzia to di esser stati convocati per un refuso non es s endo il sito interessato dalla Valutazione di Incidenza; tuttavia, su richiesta del Comune di Jesi, hanno espr esso un contributo al fine di chiarire il rapporto di alcune porzioni di intervento con il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. La PF Valutazioni e autorizzazioni ambientali, con nota prot. n del 24/11/2016, ha consegnato alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio gli elaborati progettuali su supporto informatico. La PF Valutazioni e autorizzazioni ambientali, con nota prot. n del 20/12/16, ha inoltrato al proponente la richiesta integrazioni, allegando la propria istruttoria tecnica, il verbale della seduta della Conferenza di Servizi del 15/11/2016 ed i citati contributi; inoltre, ha allegato la nota del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAF) prot. n del 24/11/2016, (prot. n /AEA del 13/12/2016), inerente l interpretazione della normativa europea sul biologico. La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, con nota prot. n del 23/12/2016, (ns. prot. n del 27/12/2016), ha trasmesso il proprio parere favorevole con prescrizioni. Le integrazioni richieste, datate Gennaio 2017, sono state trasmesse dalla ditta con cinque differenti PEC del 20/01/2017, protocolli del 23/01/2017: 1) Elenco tavole integrazione (Prot. n ); 2) Allegato R.1i Relazione con integrazioni (Prot. n ); Studio di impatto ambientale 3) Allegato A.1ai Documentazione integrativa (prot. n ); 4) Allegato A.1bi Stima impatto rumore Integrazioni (prot. n ); Autorizzazione integrata ambientale 5) Allegato A.3ai Verifica BAT sulla base del Final draft 2015 per il settore allevamenti convenzionale (prot. n ); 6) Allegato A.3bi Verifica BAT sulla base del Final draft 2015 per il settore allevamenti biologico (prot. n ); 7

8 7) Tavola 3Ai Planimetria dell impianto: emissioni in atmosfera (prot. n ); 8) Tavola 3Bi Planimetria dell impianto: rete idrica (prot. n ); 9) Tavola 3Di Planimetria dell impianto: aree deposito materie, sostanze e rifiuti (prot. n ); 10) Tavola 3Ei Planimetria insediamento (prot. n ); 11) Allegato A.6ai Piano di monitoraggio ambientale convenzionale (prot. n ); 12) Allegato A.6bi Piano di monitoraggio ambientale biologico (prot. n ); 13) Allegato A.7i Verifica di sussistenza dell obbligo di presentazione della relazione di riferimento (prot. n ); 14) Allegato A.8ai Piano di dismissione dell allevamento avicolo convenzionale (prot. n ); 15) Allegato A.8bi Piano di dismissione dell allevamento avicolo biologico (prot. n ); Progetto Esecutivo 16) Tavola U.3i Planimetria generale dello stato di progetto (prot. n ); 17) Tavola U.5i Piante prospetti e sezioni dello stato di progetto (prot. n ); 18) Tavola U.7i Inserimento ambientale paesaggistico (Prot. n ); 19) Tavola U.8i Rendering dello stato di progetto (Prot ); 20) Tavola U.10i Planimetria generale dello stato di progetto con indicazione delle aree impegnate dai box e relativo calcolo dei volumi (Prot. n ); 21) Tavola U.11i Particolare esecutivo per la realizzazione del ponte di attraversamento fosso esitente (Prot. n ). Il Comune di Jesi con nota ns. prot. n del 23/01/2017 ha trasmesso il Certificato di Assetto Territoriale per le aree interessate dal progetto. Con nota ns. prot. n del 13/02/2017, questa P.F. ha comunicato l avvenuta consegna degli elaborati integrativi e convocato contestualmente tutti i soggetti alla seconda seduta della Conferenza di Servizi indetta per il 23/02/2017. A seguito della convocazione della Conferenza dei Servizi è pervenuta la seguente documentazione da parte dei soggetti coinvolti: 1) ASUR Servizio Igiene e Sanità Pubblica, loro prot. n del 22/02/2017 assunto al ns. prot. n stessa data; 2) ARPAM Direzione Tecnico-Scientifica, loro prot del 22/02/2017 assunto al ns. prot. n stessa data, con cui viene espresso parere favorevole al PMC proposto dalla ditta con le integrazioni e raccomandazioni specificate; 3) ARPAM Dipartimento provinciale di Ancona, loro prot del 22/02/2017 assunto al ns. prot. n del 23/02/2017; 4) Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, loro prot. n del 22/02/2017 assunto al ns. prot. n del 23/02/2017, contenente parere favorevole per quanto di competenza; 5) Comune di Jesi Area Servizi Tecnici Servizio Assetto e Tutala del Territorio Servizio SUE e Controllo del Territorio, loro prot. n del 22/02/2017 assunto al ns. prot. n del 23/02/2017 contenente: parere favorevole in relazione alla conformità urbanistica e ai sensi degli artt. 216 e 217 del R. D. 27 luglio 1934, n ; nota dell Area Servizi tecnici per gli aspetti di conformità urbanistica ed edilizia; nota dell Area Servizi tecnici Ufficio Tutela Ambientale loro prot. n Il verbale relativo alla seduta della Conferenza di Servizi del 23/02/2017 è stato inoltrato dalla Posizione di Funzione Valutazioni e autorizzazioni ambientali e protezione naturalistica con nota prot. n del 06/03/2017, allegando le note pervenute sopra citate. La seduta si è conclusa con parere favorevole e prescrizioni al progetto dei diversi soggetti coinvolti nel procedimento. In esito alla richiesta di produrre documentazione progettuale di recepimento delle questioni emerse in sede di conferenza dei servizi del 23/02/2017, il proponente ha trasmesso a mezzo PEC dell 11/03/2017 la seguente documentazione, datata Marzo 2017, come identifi cata dai relativi ns. prot. del 13/03/2017: 8

9 1) Elenco tavole integrazione (Prot. n ); 2) Allegato R.1o Relazione di ottemperanza alle prescrizioni impartite (Prot. n ); Autorizzazione integrata ambientale (AIA) 3) Allegato A.3ao Verifica BAT sulla base del Final draft 2015 per il settore allevamenti convenzionale (Prot. n ); 4) Allegato A.3bo Verifica BAT sulla base del Final draft 2015 per il settore allevamenti biologico (Prot. n ); 5) Tavola 3Ao Planimetria dell impianto: atmosfera (Prot. n ); 6) Tavola 3Bo Planimetria dell impianto: rete idrica (Prot. n ); 7) Tavola 3Do Planimetria dell impianto: aree deposito materie sostanze e rifiuti (Prot. n ); 8) Tavola 3Eo Planimetria insediamento (Prot. n ); 9) Tav.6ao Piano di monitoraggio ambientale convenzionale (Prot. n ); 10) Tav.6bo Piano di monitoraggio ambientale biologico (Prot. n ); Paesaggistica 11) Allegato P.1o Stralcio C.T.R. Scala 1:10.000, Stralcio P.R.G. Tav.10p Zone Omogenee Scala 1:5.000, Stralcio P.R.G. Tav.8p Ambiti di valore storico Scala 1:5.000, Stralcio P.R.G. Tav.7p Aree di rispetto e rischio Scala 1:5.000, Stralcio P.R.G. Tav.5p Ripartizione del Territorio comunale Scala 1:2.000, Stralcio P.R.G. Tav.1p Prescrizioni e Vincoli della Pianificazione Sovralocale Scala 1:5.000, Stralcio P.R.G. Tav.2p La Rete Ecologica Scala 1:5.000, Stralcio P.R.G. Tav.3a.1 rev. La Vulnerabilità, la tutela e i beni culturali Scala 1:5.000, Stralcio P.T.C. F.C.N. Scala 1:5.000, Stralcio P.A.I. Scala 1:5.000, Stralcio interferenze antropiche Scala 1:2.000 (Prot. n ); Progetto Esecutivo 12) Allegato U.1o Stralcio C.T.R. Scala 1:10.000, Stralcio P.R.G. Tav.10p Zone Omogenee Scala 1:5.000, Stralcio P.R.G. Tav.8p Ambiti di valore storico Scala 1:5.000, Stralcio P.R.G. Tav.7p Aree di rispetto e rischio Scala 1:5.000, Stralcio P.R.G. Tav.5p Ripartizione del Territorio comunale Scala 1:2.000, Stralcio P.R.G. Tav.1p Prescrizioni e Vincoli della Pianificazione Sovralocale Scala 1:5.000, Stralcio P.R.G. Tav.2p La Rete Ecologica Scala 1:5.000, Stralcio P.R.G. Tav.3a.1 rev. La Vulnerabilità, la tutela e i beni culturali Scala 1:5.000, Stralcio P.T.C. F.C.N. Scala 1:5.000, Stralcio P.A.I. Scala 1:5.000, Stralcio interferenze antropiche Scala 1:2.000 (Prot. n ); 13) Tavola U.3o Planimetria generale dello stato di progetto (Prot. n ); 14) Tavola U.4o Profili ante-operam e post-operam (Prot. n ); 15) Tavola U.5o Piante prospetti e sezioni dello stato di progetto (Prot. n ); 16) Tavola U.6o Bacino visuale (Prot. n ); 17) Tavola U.7o Inserimento ambientale paesaggistico (Prot. n ); 18) Tavola U.8o Rendering dello stato di progetto (Prot. n ); 19) Tavola U.10o Planimetria generale dello stato di progetto con indicazione delle aree impegnate dai box e relativo calcolo dei volumi (Prot. n ); 20) Tavola U.11o Azoto a campo (Prot. n ); 21) Tavola U.12o Planimetria generale dello stato di progetto con indicazione dei parchetti per la stabulazione allevamento biologico (Prot. n ); 22) Addendum terre e rocce da scavo (Prot. n e ). Inoltre, si evidenzia che la ditta ha provveduto alla redazione della Verifica di sussitenza dell obbligo di presentazione della Relazione di riferimento (DM 13/11/2014 n. 272), dalle quali risultanze, che si ritengono condivisibili, si evince che non risulta necessario produrre la Relazione di riferimento. In relazione all applicab i lità della normativa del SUAP, la S ocietà, tramite SUAP del Comune di Jesi, ha inoltrato gli elaborati (allegati alla richiesta) tramite PEC del 26/04/2017, acquisiti in pari data ai prot. nn , , , , , , , , , , , : tali elaborati sono quelli già pervenuti alla Regione Marche per il procedimento originariamente attivato, compresi quelli datati marzo 2017, in recepimento delle prescrizioni della seduta di Conferenza dei Servizi del 23/02/2017. Il SUAP del Comune di Jesi con nota assunta al prot. n del 26/04/2017 ha convocato per il 9

10 28/04/2017 la Conferenza dei Servizi. La P.F. Interventi nel settore forestale e dell'irrigazione e SDA di Ancona ha trasmesso il propri o parere con nota assunta al prot. n del 02/05/2017. Successivamente con nota assunta al prot. n del 02/05/2017 il SUAP del Comune di Jesi ha convocato per il 12/05/2017 la seconda seduta della Conferenza dei Servizi. Con ulteriore nota assunta al prot del , il SUAP del Comune di Jesi ha convocato per il 23/05/2017 la terza seduta della Conferenza dei Servizi. Come sopra riportato, la Società, a seguito della Conferenza di Servizi del 23/02/2017 e per effetto delle questioni emerse in occasione della stessa Conferenza, ha prodotto documentazione riportante una diversa distrubuzione dei capannoni. In occasione della Conferenza dei Servizi indetta dal SU A P del 28/04/2017 è stata rappresentata la necessità di riacquisire il parere della Soprintendenza. Pertanto l a P osizione di Funzione Valutazioni e autorizzazioni ambientali e protezione naturalistica, con nota prot. n del 02/05/2017, ha chiesto alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio il parere rispetto alle modifiche planimetriche presentate. Tale parere è pervenuto tramite nota assunta al prot del Vista la duplice natura dell intervento in progetto (biologico e convenzionale) la ditta dovr ebbe garantire che la gestione separata dei due tipi di attività debba avvenire prima della messa in esercizio dell impianto, tramite presentazione al SUAP di Jesi della neecessaria voltura, con l individuazione di due soggetti giuridici aventi le caratteristiche previste dall art. 9 della L. R. n. 13/1990. Ai sensi della legge regionale n. 3/2012 il provvedimento espresso e motivato del procedimento di VIA si conclude entro il termine di centocinquanta giorni successivi dalla data di pubblicazione dell avviso, così come il termine di centocinquanta giorni è previsto dal D.Lgs.152/2006 per il rilascio dell Autorizzazione Integrata Ambientale. N on sono pervenute osservazioni nel periodo considerato (07/10/ /12/2016), né oltre il termine di scadenza delle medesime 2.2 Istruttoria L istruttoria e le valutazioni finali si sono basate sulle informazioni desunte dagli elaborati progettuali trasmessi dal soggetto proponente, sui contributi e pareri espressi dagli enti coinvolti nel procedimento. Si specifica che a seguito della nota del MIPAF prot. n del 24/11/2016 assunta al prot. n /AEA del 13/12/2016, il proponente ha adeguato la capacità di accasamento del settore biologico dai 10 capi/mq inizialmente previsti a 5 capi/mq; i consumi e le emissioni direttamente derivanti dal numero di capi accasati, ove non rimodulati negli elaborati presentati dal proponente, sono pertanto stati dimezzati d ufficio. A - QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO UBICAZIONE INTERVENTO L area d intervento, ad uso agricolo, è sita nel Comune di Jesi (AN) località Cannuccia. Le coordinate geografiche Gauss-Boaga Fuso Est del sito oggetto d intervento (entrata dell installazione) sono: Latitudine Longitudine L area d intervento, di proprietà della SOCIETA' AGRICOLA FILENI S.R.L., è catastalmente identificata nel Comune di Jesi (AN) come da seguente tabella: Foglio n Mappali n 10

11 97 30, 39, 40, 41, , 13, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 67, 68, 69, 72, 74, 75, 77, 79, 161, 211, 212, , 17, 18, 19, 20, 21, 23, 24, 35, 116 PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA R.D. 30/12/1923 n 3267 (vincolo idrogeologico): i l sito non ricade in ambiti soggetti a vincolo idrogeologico. D. Lgs. 22/01/2004 n 42: La zona interessata è vincolata in un ambito oggetto di tutela paesaggistica dettato dalla fascia di rispetto del vicino Fosso Strige, ai sensi dell art. 142 comma 1 punto c) del D. Lgs. 42/04, anche se i n tale ambito non sono previste nuove edificazioni, ma l a sola implementazione delle fasce ripariali. Inoltre l area è vincolata ai sensi dell art. 136 ai fini del provvedimento di dichiarazione di notevole interesse pubblico di cui alla L n. 1497/39. Per tali motivi è contestualmente richiesta la specifica autorizzazione paesaggistica. PIANO PAESISTICO AMBIENTALE REGIONALE (PPAR) Il sito interessato dal progetto ricade all interno della fascia subappenninica in un ambito di alta percettività visuale relativa alle vie di comunicazione, indicate come V ; in merito il proponente afferma che la percezione è limitata dal fatto che il sito risulta defilato rispetto alla viabilità principale e non percepibile dalla stessa anche per la conformazione morfologica a conca della valletta. PIANO PER L ASSETTO IDROGEOLOGICO (PAI) Allo stato attuale nella zona non sono presenti zone esondabili. I capannoni non saranno realizzati nelle zone Individuate a rischio frana, che interessano invece le aree destinate a parchetti esterni a servizio degli allevamento biologici (aree F e F ). RETE ECOLOGICA MARCHIGIANA (REM) Le aree di connessione e continuità ecologica-funzionale tra i vari sistemi naturali e seminaturali della Regione Marche sono state individuate dalla Rete Ecologica delle Marche (REM). Il progetto proposto ricade nell Unità Ecologica Funzionale UEF 22 Colline tra Cup r a Montana e Santa Maria Nuova. Il progetto prevede di implementare la rete di connessione ecologica locale piantando siepi arboree interne e perimetrali e nuclei boscati interni all area a gestione biologica. Si rileva che tale previsione progettuale risponde agli obiettivi gestionali delle citate UEF relativamente al potenziamento delle connssioni interne con i sistemi di interesse locale e altre UEF. PIANO DI RISANAMENTO E MANTENIMENTO DELLA QUALITÀ DELL ARIA AMBIENTE Rispetto al Piano di risanamento e mantenimento della qualità dell aria ambiente di cui alla DACR n 143 del 12/01/2010, il territorio ricade nella zona unica regionale A avendo il Piano individuato problematiche legate al PM 10 anche lungo la valle dell Esino fino al Comune di Jesi compreso. PIANO TUTELA ACQUE Sulla base dell istruttoria condotta e delle prescrizioni impartite si può concludere che l intervento in esame, come affermato dal proponente, è conforme alle Norme Tecniche di Attuazione del PTA. ZONE VULNERABILI DA NITRATI Il sito di progetto non ricade in ZVN per la quale il limite massimo di azoto è di 170 kg/ha. Il progetto prevede di conferire la pollina a terzi. Piano territoriale di coordinamento (PTC) Dal piano si evince che il sito di progetto ricade negli ambiti territoriali ottimali B4, C3 e parzialmente in V3 di fondovalle, interessando una Fascia della continuità naturalistica, intesa come rete tematica di riserva di naturalità con funzione di corridoio biologici. 11

12 Ai sensi delle norme tecniche attuative del PTC nelle aree individuate come Fascia di continuità naturalistica non è consentita la realizzazione di allevamenti industriali, pertanto, a seguito di quanto emerso in sede di Conferenza di Servizi, il proponente ha aggiornato gli elaborati ubicando i capannoni al di fuori di tale fascia. Piano regolatore generale (PRG) Il vigente PRG del Comune di Jesi è adeguato al PPAR. Il Certificato di Assetto Territoriale rilasciato dal Comune di Jesi, relativo ai mappali sopra citati, evidenzia che rispetto alla zonizzazione del PRG e alle relative NTA le aree interessate dal progetto ricadono parte in TR1 di cui agli artt. 39 e 40, parte in TR3 Corridoi ecologici di cui all art. 51, parte in TR4.1a - dissesto a pericolosità alta e molto alta e parte in TR4.1b Dissesto a pericolosità media, entrambi descritti all art. 56. Segnala inoltre che l edificio ricadente nel mappale 211 del Foglio 98, non coinvolto dagli interventi in progetto, è classificato come edificio con elementi di pregio ai sensi dell art. 42 delle citate NTA. La nuova ubicazione dei capannoni prevista negli elaborati datati Marzo 2017, presentati in aggiornamento all esito della Conferenza dei Servizi del 25/02/2017, non coinvolge aree TR3. Le aree agricole sono regolamentate dall art. 39 delle NTA del PRG di Jesi che consente le nuove costruzioni e il recupero del patrimonio edilizio esistente nel rispetto della L.R. 13/1990 salvaguardando comunque gli elementi e i caratteri paesistico-ambientali sottoposti a tutela. L insediamento di attività industriali agricole quali allevamenti zootecnici di tipo industriale è subordinato a una delibera del Consiglio comunale che, ai sensi dell art. 39 comma 7, attesti l idoneità della destinazione d uso, valutandone esplicitamente la sostenibilità e compatibilità ambientale e le eventuali opere di mitigazione richieste. Nel parere urbanistico edilizio del Comune di Jesi di cui alla nota prot. n del 22/02/2017, assunta al ns. prot del 23/02/2017, emerge la compatibilità dell'intervento con il PRG e con il Regolamento Edilizio. In merito all invarianza idraulica si rimanda il relativo accertamento in sede di rilascio del titolo abilitativo edilizio, come previsto dalla DGR n. 53/2014. PIANO DI ZONIZZAZIONE ACUSTICA COMUNALE L area oggetto di intervento ed i recettori prossimi all impianto si trovano esclusivamente nella classe II secondo quanto indicato nella zonizzazione acustica del Comune di Jesi per la quale il piano di classificazione acustica comunale prevede i seguenti limiti: Valori limite assoluti di immissione Valori limite assoluti di emissione Classe Diurno Notturno Diurno Notturno II Inoltre per tutte le sorgenti sonore inserite nell area della realizzazione del progetto, debbono essere rispettati i valori limite differenziali di immissione, pari a 5 db(a) per il periodo diurno e 3 db(a) per il periodo notturno, calcolati come differenza tra il livello ambientale ed il livello residuo eventualmente corretto data la presenza di componenti tonali, impulsive od in bassa frequenza. COERENZA DEL PROGETTO CON LE NORME Il progetto come modificato con le successive integrazioni è coerente con il quadro di riferimento programmatico. B QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE UBICAZIONE INTERVENTO Di seguito sono riportate le principali norme di settore che definiscono parametri e modalità operative che condizionano il progetto proposto. - BENESSERE ANIMALE E CONDIZIONALITÀ AMBIENTALE 12

13 La condizionalità rappresenta un insieme di norme in materia di ambiente, sanità pubblica, salute di piante ed animali e benessere degli animali; tali regole figurano nei criteri di gestione obbligatori (CGO) e nelle norme sulle buone condizioni agronomiche e ambientali (BCAA). Tra i CGO c è un campo di applicazione specifico rispetto al benessere animale che ricomprende la direttiva 1998/58 CE e direttive di indirizzo specifico, tra cui la 2007/43/CE che stabilisce norme minime per la protezione di polli allevati per la produzione di carne. L Italia ha recepito le direttive sopra citate rispettivamente con il D. Lgs n 146/01 ed il D. Lgs n 181/2010. L art. 3 del D. Lgs. 181/2010 individua la densità massima di allevamento in 33 kg/m², prevedendo comunque specifiche deroghe, nel rispetto di specifici criteri indicati nell Allegato V. Gli allevamenti devono comunque rispondere alle disposizioni minime riportate nell allegato 1 di tale decreto relativamente alla gestione di abbeveratoi, alimentazione, lettiera, ventilazione e riscaldamento, rumore e luce, pulizia e ispezione dei capi, modalità di registrazione dei dati. Il proponente afferma che il progetto recepisce integralmente la normativa sul benessere animale e che il peso vivo presente nei capannoni non supererà i 33 kg/m² e pertanto non necessita deroghe. - PRODUZIONE BIOLOGICA Il Reg. CE n. 834/2007 prevede che gli animali siano allevati con pratiche quali: accesso permanente all aria aperta; cibo appropriato ai bisogni nutrizionali e comportamentali; basso carico di bestiame sia negli spazi aperti, sia all interno; limitare i tempi di trasporto; mantenere adeguate condizioni igieniche. Ai sensi dell art. 3 del Reg. CE n. 889/2008 l azoto da fonte agricola impiegato in un azienda biologica non può superare i 170 kg di azoto per anno/ettaro. Per gli effluenti eccedenti possono essere stipulati accordi scritti di cooperazione ai fini del loro utilizzo esclusivamente con altre aziende ed imprese che rispettano le norme di produzione biologica. Il progetto prevede la cessione a terzi ai sensi dell art. 16. L art. 12 definisce le condizioni di stabulazione e le pratiche di allevamento specifiche per gli avicoli: i capannoni devono essere dotati di uscioli di entrata/uscita; ciascun ricovero non deve contenere più di polli; la superficie totale utilizzabile dei ricoveri per gli avicoli da carne non deve superare m 2 ; l età minima di macellazione è di 81 giorni. L art. 14 regola l accesso agli spazi all'aperto. L art. 15 norma la densità degli animali. Il proponente a seguito dei chiarimenti forniti dal Ministero rispetta quanto previsto in quanto la densità animale rispetta i 21 kg/ m 2 di Peso Vivo Massimo secondo prescrizioni di cui all art.15 e le aree disponibili, garantiscono ampiamente il rispetto delle quantità di azoto al campo per anno e per ettaro di 170 kg. L allegato 3 specifica che nella superficie coperta la densità di allevamento è di 10 capi/ m 2 con un massimo di 21 kg di peso vivo per m 2, mentre in quella scoperta, intesa come superficie in rotazione disponibile, è di 4 m 2 a capo. L art. 17 ammette la produzione simultanea di animali allevati con metodo biologico e non biologico purché il loro allevamento abbia luogo in unità distinte, provviste di edifici e appezzamenti nettamente separati dalle unità adibite alla produzione conforme alle norme di produzione biologica, e a condizione che si tratti di animali di specie diverse. In merito a tale aspetto è necessario che la gestione dei due tipi di attività sia nettamente separata anche in termini societari individuando i soggetti giuridici che dovranno rispettare quanto indicato all art. 9, commi 2 e 3 della L.R. 13/90. Il proponente nell elaborato R1o del 13/03/2017 attesta e documenta che le Società coinvolte nella gestione funzionalmente separata dei due impianti nel pieno rispetto della normativa vigente sono le seguenti: Dati Allevamento convenzionale Allevamento biologico Società Società Agricola Fileni s.r.l. Società Agricola Biologica s.r.l. Sede legale Loc. Cerrete Collicelli, 8 Via Martiri della Libertà Cingoli (MC) JESI (AN) C.F. /P.I.V.A PEC agrifil@pec.fileni.it biologica@pec.fileni.it 13

14 Si rimanda alla prescrizione di cui all Allegato 2 Par. B. punto 1). Il proponente afferma che ciascuna di esse rispetta, nel contesto nativo che li caratterizza i limiti di legge e quelli specifici richiamati ex art. 9, commi 2 e 3 L.R. n. 13/90. Inoltre, in merito al rispetto delle condizioni dettate dal regime biologico, attesta che le aree destinate alla conduzione biologica già perviste nella presente soluzione progettuale per il rispetto dei 170 kg/n/ha/anno, sono nella disponibilità della Società Agricola Fileni s.r.l. in affitto o in diretta proprietà, come risulta agli atti del SIAR; tali aree saranno rese disponibili con regolari pattuizioni alla Società Agricola Biologica s.r.l. all atto di costituzione delle due distinte unità di allevamento, con effetto sui profili di carattere urbanistico e sulla normativa sul biologico. A conferma di quanto sopra è presente agli atti la Dichiarazione Sostitutiva dell Atto di Notorietà con la quale il sig. Giovanni Fileni, rappresentante legale del Proponente, sottoscrive in digitale la fattibilità delle due unità di allevamento sulla base delle attuali disponibilità (Tav. U11o Aree da destinare al soddisfacimento dei rapporti di azoto al campo, prot. n del 13/03/2017). - UTILIZZAZIONE AGRONOMICA DELLA POLLINA La normativa nazionale di riferimento è il D.M. 25 febbraio L uso agronomico della pollina non è analizzato dal proponente in quanto da progetto risulta che non sarà distribuita direttamente dallo stesso. - BIOSICUREZZA Il proponente afferma che il progetto rispetta le normative sulla biosicurezza garantendo le adeguate misure igieniche come descritte nel progetto. - LEGGE REGIONALE n 13/1990 Rispetto alla fattibilità dell intervento ai sensi della L.R. 13/90, articoli 3 e 9, la riorganizzazione dei volumi risponde alla normativa, come si evince da quanto espresso dalla P.F. Competitività e Sviluppo dell impresa agricola con nota prot. n del 02/05/ IMPIANTI A RISCHIO DI INCIDENTI RILEVANTI E INDUSTRIE INSALUBRI La struttura in oggetto non rientra nell elenco degli impianti a rischio di incidenti rilevanti e non è soggetta agli adempimenti di cui al D. Lgs. 334/99 (attuazione della Dir. 96/82/CE SEVESO bis). Inoltre come segnalato anche dall ASUR l'allevamento avicolo è classificabile tra le industrie insalubri di prima classe di cui alla voce 1 ("allevamento di animali"), lett. Cl, della Parte I del DM 05/09/94. INQUADRAMENTO PROGETTUALE L istanza è volta alla realizzazione e all esercizio di un allevamento di polli da carne costituito da 16 capannoni, di cui 6 per l allevamento con sistema convenzionale e 10 in regime biologico, per una superficie utile coperta pari a circa m 2 ed una volumetria di circa m 3, oltre alle strutture di servizio. È inoltre prevista la realizzazione, in entrambe le tipologie di allevamento, delle seguenti strutture: due silos da 23 m 3 circa della capacità di 20 ton ciascuno ed alti circa 8 m per ogni capannone; viabilità interna con percorsi carrabili inghiaiati; arco per la disinfezione degli automezzi e relativa piazzola; piazzole per la raccolta differenziata dei rifiuti (materiale plastico, cartoni, imballaggi a rischio infettivo) e per la cella frigorifera; pesa a ponte con annesso box tecnico; fasce alberate con funzione di protezione e schermatura; vasca per invarianza idraulica, con volume minimo d'invaso di circa m 3, per la raccolta delle acqua meteoriche proveniente dai capannoni convenzionali; vasca per invarianza idraulica con volume minimo d'invaso di circa m 3, per la raccolta delle acqua meteoriche proveniente dai capannoni biologici; impianto di smaltimento, mediante subirrigazione, dei reflui derivanti dai servizi igienici presenti nel capannone 4 (convenzionale) e 3 (biologico). 14

15 CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE DEI NUOVI CAPANNONI Di seguito è riportato il dimensionamento dei previsti capannoni: Tipo Convenzionale Biologico Lunghezza m 150,30 105,20 Larghezza m 22,00 16,27 Altezza al tirante m 2,70 2,60 Altezza all intradosso m 4,23 4,28 Altezza all estradosso m 4,72 4,72 Altezza alla gronda m 2,92 3,05 Superficie utile coperta m , ,00 Superficie utile allevamento m , Volume m Capacità accasamento n Capannoni n 6 10 Capannoni convenzionale I 6 capannoni dedicati all allevamento convenzionale sono dotati di un deposito da 12,42 m 2 e di un locale tecnico di pari superficie. La loro struttura portante è costituita da pilastri in elevazione e capriate in acciaio. La copertura a due falde e il tamponamento delle pareti sarà in pannelli sandwich con interposto uno strato coibente di poliuretano espanso. La colorazione finale dei pannelli verrà adeguata alle prescrizioni della Soprintendenza. Ogni capannone è dotato di: 147 m di finestre alte 60 cm poste in linea continua sui due lati, formate da telai in acciaio verniciato, con lastre di policarbonato dello spessore di 40 mm. 50 prese d aria 110 x 40 cm, poste sui due lati, complete di deflettore interno, rete antipassero e di due motoriduttori per apertura e chiusura controllati dalla centralina principale con finecorsa e potenziometro. sistemi di apertura finestre in caso di mancanza corrente; finestre da 280 x 75 cm; sistema cooling in testa presso silos e a metà capannone; vasca per la distribuzione di acqua medicata (da 2 m 3 ). - Sistema di alimentazione e abbeverata Il mangime per l alimentazione degli animali è stoccato in 12 silos monolitici in vetroresina. Un trasportatore a vite senza fine distribuisce il mangime direttamente alla tubazione collegata con i silos esterni. Ogni capannone è dotato di: 4 linee di distribuzione lunghe 143 m a funzionamento automatico, filo antisosta, sistema di sollevamento a sospensione necessario per adeguare l altezza delle mangiatoie alla taglia dell animale, e piatto pesa polli collegato alla centralina di controllo. L impianto tecnologico per la distribuzione dell acqua di abbeveraggio è composto dal collegamento al punto di adduzione dell acqua esistente, dalle cinque file di abbeveratoi da 135 m per la distribuzione idrica interne, da sistemi di regolazione della pressione e dalle linee di abbeverata. Gli abbeveratoi sono a goccia con tazzina salvagoccia in plastica e nipple in acciaio inossidabile, ad alta portata (9-10 l/h) completi di: filo antisosta, impianto di sollevamento con verricello manuale, gruppo di alimentazione idrica. Questo abbeveratoio garantisce un erogazione dell acqua sempre maggiore in base all età e al fabbisogno dell animale, grazie al sollevamento graduale. A fine ciclo i sistemi di distribuzione del mangime e di abbeverata possono essere completamente sollevati da terra per permettere in modo agevole le operazioni di asportazione della lettiera. - Stoccaggio acque di lavaggio 15

16 Per la raccolta delle acque di lavaggio sono previsti un saccone in PVC di 100 m 3 ed uno di 200 m 3 per la raccolta delle acque di lavaggio dei capannoni convenzionali. Capannoni biologico I capannoni dedicati all allevamento biologico sono dotati di un locale tecnico da 12,33 m 2 con dimensione interna di 2,7 x 4,5 m ed esterna 2,74 x 4,5 m. Le caratteristiche strutturali sono simili all allevamento convenzionale con differenze dovute alla necessità di suddividere in settori distinti l accesso alle aree aperte con un equa distribuzione degli uscioli. Considerando i chiarimenti del MIPAF ( prot. n del 24/11/2016 assunta al prot. n /AEA del 13/12/2016) in merito ad alcuni aspetti degli allevamenti avicoli da ingrasso in regime di biologico si adotterà una densità pari a 5 capi/mq. Pertanto il calcolo dimensionale di un capannone in regime di biologico è il seguente: Settore a) Superficie c) Usciolo d) interna m 2 b) Capi n. m Parchetti m 2 1 (Settore di testa) , , , (Settore di testa lato silos) , b: m 2 struttura x 5 capi/m 2 (numero capi massimo per settore) c: (a/100) x 4 (lunghezza minima dotazione uscioli) d: b x 4 (estensione minima parchetti esterni) Ogni capannone è dotato di: 66 m di finestre alte 60 cm poste in linea continua sui due lati, formate da telai in acciaio verniciato, con lastre di policarbonato dello spessore di 40 mm; l'apertura è a vasistas rovescio con tubo rigido e aste a cremagliera. 41 prese d aria 110 x 40 cm, poste sui due lati, complete di deflettore interno, rete antipassero e di due motoriduttori per apertura e chiusura controllati dalla centralina principale con finecorsa e potenziometro. sistemi di apertura finestre in caso di mancanza corrente con motoriduttore a 12 Volt c.c.; vasca per la distribuzione di acqua medicata. - Sistema di alimentazione e abbeverata Il mangime per l alimentazione degli animali è stoccato in 20 silos, due per ogni capannone, identici all allevamento convenzionale. Ogni capannone è dotato di 4 linee di distribuzione del mangime lunghe 64 m, dotate delle stesse attrezzature del convenzionale. Il sistema di abbeverata disposto in 5 file da 64 m e le relative attrezzature sono le stesse previste nel sistema convenzionale. - Stoccaggio acque di lavaggio Per la raccolta delle acque di lavaggio sono previsti 2 sacconi flessibili da 100 m 3 più 2 da 50 m 3 a servizio dei blocchi di capannoni bio. - Parchetti esterni I capannoni del settore biologico sono dotati dei parchetti esterni previsti dalla normativa per una superficie pari a 3,2 ha ciascuno. Le linee dei sistemi di alimentazione e abbeverata sono rimovibili così come le recinzioni di suddivisione in settori interni. Caratteristiche comuni - Aree impermeabilizzate 16

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