Università degli Studi di Spalato Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di laurea in lingua e letteratura italiana LE LINGUE DEL MONDO LA TESINA



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Università degli Studi di Spalato Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di laurea in lingua e letteratura italiana LE LINGUE DEL MONDO LA TESINA Relatrice: doc. dr. sc. Magdalena Nigoević Candidate: Danica Dolić Marija Kovač Spalato, 2015

1. Introduzione... 2 2. Classificazione genealogica... 3 2.1. La famiglia afro-asiatica... 3 2.2. La famiglia uralica... 3 2.3. La famiglia sino-tibetana... 3 2.4. La famiglia nigerkordofaniana... 4 2.5. La famiglia altaica... 4 2.6. Le altre famiglie linguistiche... 4 3. La famiglia linguistica indoeuropea... 5 3.1. Il gruppo indo-iranico... 5 3.2. Il gruppo tocario... 5 3.3. Il gruppo anatolico... 5 3.4. Il gruppo armeno... 5 3.5. Il gruppo albanese... 6 3.6. Il gruppo slavo... 6 3.7. Il gruppo baltico... 6 3.8. Il gruppo ellenico... 6 3.9. Il gruppo italico... 6 3.10. Il gruppo germanico... 7 3.11. Il gruppo celtico... 7 4. La classificazione tipologica... 8 4.1. La tipologia morfologica... 8 4.1.1. Le caratteristiche del tipo isolante... 8 4.1.2. Le caratteristiche del tipo agglutinante... 9 4.1.3. Le caratteristiche del tipo flessivo... 9 4.2. La tipologia sintattica... 9 5. I sistemi di scrittura delle lingue del mondo... 11 6. Conclusioni... 12 7. Riferimenti... 13 1

1.L introduzione Uno dei proverbi dice: Quante lingue conosci, tante persone sei. Ma quante sono le lingue del mondo? Non è possibile conoscere il numero preciso delle lingue del mondo, però loro numero si aggira sulle seimila. Una risposta precisa è impossibile perché ci sono vari dialetti considerati lingue e ci sono tante lingue che si estinguono quotidianamente. È possibile una classificazione delle varie lingue? Ogni classificazione presuppone la scelta di un criterio o punto di vista. Tutte le lingue del mondo condividono certe caratteristiche che si chiamano universali linguistici. Per poter sapere come si fa a stabilire la vicinanza tra le lingue si devono fare alcune classificazioni: genealogica, tipologica e areale. 2

2. Classificazione genealogica Graffi e Scalise (2002: 56) dicono che due lingue fanno parte dello stesso raggruppamento genealogico se esse derivano da una stessa lingua originaria o madre lingua. Ma come si fa a stabilire che più lingue derivano tutte da una stessa lingua? Nel caso delle lingue romanze non c è dubbio che esse derivano dal latino. Questa banale conclusione non è stata sempre così evidente nella storia. Ad esempio, Dante non considerava latino una lingua naturale ma una lingua costruita artificialmente o grammaticale e non lo considerava come lingua madre dell italiano. Tutte le lingue simili appartengono da un unica lingua originaria, da una famiglia linguistica. 2.1.La famiglia afro-asiatica Matasović (2005:65) dice che fronte di grande diversita genetica delle lingue in Euroasia, tutte le lingue dell Africa possono essere classificati in 4 gruppi principali: La famiglia afroasiatica o altrimenti camito-semitica comprende numerose lingue parlate o estinte, in un area che comprende l Africa settentrionale (per esempio Egitto, Libia, Tunisia), il Medio Oriente (per esempio Libano, Siria, Israele, Arabia) e parte dell Africa orientale (per esempio Etiopia, Somalia, Eritrea). Oggi, a causa dell emigrazione si parlano in molti paesi europei. 2.2.La famiglia uralica Compende numerose lingue parlate in Europa orientale e nell Asia centrale e settentrionale (Repubblica Russa). La famiglia Uralica ha due sottofamiglie, ugrofinnica e samojedsku. Ugro-finnica è divisa in ugrijsku che comprende ungherese e vogulski, e finlandese a cui appartengono sami, finlandese ed estone. (cfr. Matasović 2001:80) 2.3. La famiglia sino-tibetana È la famiglia alla quale appartiene tra le altre lingue il cinese mandarino, la lingua ufficiale della Cina, che secondo Grafi e Scalise (2002:60), è la lingua che conta il maggior numero di parlanti al mondo. Altre lingue della famiglia sono tibetano e il lolo-birmano. 3

2.4. La famiglia nigerkordofaniana Come dicono Graffi Scalise (2002:60) quella famiglia comprende la maggioranza delle lingue parlate nelle nazioni africane poste a sud del Sahara. Una grande importanza ha loswahili diffuso in diversi stati dell Africa orientale,in Kenia, Tanzania e Ruanda. 2.5. La famiglia altaica Comprende lingue dell Asia centrale, come il mongolo e il turco. Lelingue altaichesono unafamiglia linguisticache include sessantalingueparlate da circa 250 milioni di persone, particolarmente inasia centraleeorientale. La relazione tra le diverse lingue altaiche è ancora oggetto di dibattito e l esistenza stessa di una famiglia altaica è stata messa in dubbio (per questo viene anche definitasuperfamigliainvece di famiglia linguistica). 2.6. Altre famiglie linguistiche Nella Nuova Guinea sono state finora scoperte cinquanta famiglie linguistiche. (cfr. Matasović 2001: 90-95) Tutte lingue native della Tasmania sono estinte. Dravidica (India meridionale: tamil, telugu), austro-asiatica (khmer, vietnamita), austronesiana (malgascio Madagascar, bahasa Indonesia). Ci sono altre famiglie linguistiche minori, che comprendono un numero limitato di lingue: le famiglie delle lingue degli indiani d America (o amerindiane). 4

3. La famiglia indoeuropea Una delle grande scoperte nella storia della linguistica fu un antica lingua dell India, il sanscrito, ed alcune lingue europee, come il latino e il greco che sono apparentate. Questa famiglia linguistica fu chiamata Indoeuropea. La famiglia indoeuropea si suddivide nei gruppi e sottogruppi. 3.1. Il gruppo indo-iranico È suddiviso in due sottogruppi: indiano ed iranico. Al gruppo indiano appartengono varie lingue antiche e varie lingue moderne tra qualile due lingue della cultura e della religione indù: il sanscrito, parlato nel primo millennio avanti Cristo, e il vedico, ancora più antico.il gruppo iranico è suddiviso in due rami: lingue iraniche occidentali e lingue iraniche orientali. 3.2. Il gruppo tocario Il tocario è un ramo delle lingue indoeuropee che fu parlato nel Turkestan cinese. Viene testimoniato da due lingue estinte e convenzionalmente indicate come Tocario A e Tocario B. 3.3. Il gruppo anatolico Il gruppo anatolico, comprende varie lingue diffuse nel II e nel I millennio a.c. nell Anatolia o Asia minore, e oggi estinte. Quella maggiormente documentata è l ittita, lingua di un popolo, gli ittiti, che creò un potente regno nell Asia minore tra XVII/XVI e il XII secolo a.c. 3.4. Il gruppo armeno È rappresentato da una sola lingua l armeno. È attestato con traduzioni della Bibbia e di numerosi testi filosofici e grammaticali greci. È la lingua ufficiale della repubblica exsovietica dell Armenia e ora dispersa in vari paesi dell Europa, dell Asia e delle Americhe. 5

3.5. Il gruppo albanese È rappresentato da una sola lingua oggi parlata, oltre che nel territorio d Albania, dalla maggioranza degli abitanti del Kosovo e da una minoranza degli abitanti di Macedonia. Dialetti albanesi sono anche parlati in alcune regioni dell Italia meridionale, soprattutto Calabria e Sicilia. 3.6. Il gruppo slavo È diviso in tre sottogruppi: slavo orientale, comprendente il russo, bielorusso e l ucraino; slavo occidentale, comprendente il polacco, il ceco, lo slovacco e le altre lingue minori; slavo meridionale comprendente il bulgaro, il macedone, il serbo, il croato e lo sloveno. Le prime attestazioni delle lingue slave sono i testi religiosi in antico slavo ecclesiastico. 3.7. Il gruppo baltico Comprende il lituano e il lettone, lingue ufficiali delle repubbliche di Lituania e Lettonia, e varie lingue oggi estinte, di cui la più importante è il prussiano antico. Le prime attestazioni di queste lingue non risalgono a prima del XVI secolo; tuttavia il lituano conserva caratteri fortemente arcaici, tanto che può essere messo sullo stesso piano, per il valore delle testimonianze che si fornisce in merito alla lingua originaria della famiglia indoeuropea, delle lingue indoeuropee di più antica attestazione: il sanscrito, il latino, l ittita. 3.8. Il gruppo ellenico È rappresentato da una sola lingua, il greco, che fu la lingua più importante della civiltà occidentale. La forma moderna di questa lingua è lingua ufficiale della Grecia e del Cipro. Ci sono pure le comunità che parlano un dialetto greco in alcune zone dell Italia meridionale, soprattutto in Puglia. 3.9. Il gruppo italico 6

Questo gruppo si suddivide in italico orientale e italico occidentale. Il primo comprende alcune lingue dell Italia antica, come l osco, l umbro, il sannita e il secondo comprende il latino che ha dato origine alle lingue romanze o neolatine. Tra le lingue romanze quelle ufficiali sono: il portoghese, lo spagnolo, il francese, l italiano, il romeno. Altre lingue romanze sono: il gallego, il catalano e le diverse varietà del ladino. È importante menzionare anche il provenzale che è la lingua romanza del sud-est della Francia, oggi poco parlata, ma molto importante nel Medioevo. 3.10. Il gruppo germanico È diviso in tre sottogruppi: germanico orientale, germanico settentrionale (o nordico) e germanico occidentale. L unica lingua sufficientemente attestata del sottogruppo orientale è il gotico, che oggi è estinto. Il sottogruppo settentrionale comprende le lingue nordiche, ossia lo svedese, il danese, il norvegese, l islandese e li feroico. Il sottogruppo occidentale si divide in due rami: anglo-frisone e neerlando-tedesco. Al primo di questi due rami appartengono il frisone e l inglese, che, come sappiamo, dal suo luogo d origine, l Inghilterra, si è diffuso in tutto il mondo. Il ramo neerlando-tedesco comprende, come lingue ufficiali, l olandese o nederlandese, lingua ufficiale dell Olanda e della parte fiamminga del Belgio, e il tedesco, lingua ufficiale della Germania, dell Austria e di una parte della Svizzera. 3.11. Il gruppo celtico Il gruppo celtico comprende lingue parlate un tempo in buona parte dell Europa occidentale è oggi sostanzialmente confinato, con qualche eccezione, alle isole britanniche. Esso si divide in due sottogruppi: gaelico e britannico. Al sottogruppo gaelico appartiene l irlandese e il gaelico di Scozia e al sottogruppo britannico il cimrico e il cornico. 7

4. La classificazione tipologica Due lingue sono tipologicamente correlate se manifestano una o più caratteristiche comuni. Questa correlazione è indipendente dal fatto che tali lingue siano apparentate genealogicamente. In quali aspetti del linguaggio vanno ricercate queste caratteristiche comuni? Nella struttura delle parole (tipologia morfologica) Nella struttura dei gruppi di parole e delle frasi (tipologia sintattica). La tipologia e uno dei settori di ricerca piu vivaci della linguistica contemporanea. 4.1. La tipologia morfologica Come dicono Graffi Scalise (2002:65) i tipi morfologici tradizionalmente riconosciuti: isolante, agglutinante, flessivo (flessivo analitico, flessivo sintetico), polisintetico o incorporante (a volte considerati come due tipi distinti). Molti studi recenti non considerano polisintetico e incorporante come due designazioni dello stesso tipo, ma come due tipi diversi. Cambiamenti morfologici si verificano quando una funzione di cambio morfema grammaticale o qualche parola di forma scompaiono da un uso (per esempio, indo-europea è la desinenza di caso per il singolare locativo (-i) in latino divenne ablativo singolare (-e), e in greco ha assunto il ruolo di singolare dative (con l estensione -ey). Così il singolare dativo greca patri padri in forma corrispondente sanscrito locative singolare pitrai e latino ablativo singolare patre. (cfr. Matasović 2005:112-113) 4.1.1. Le caratteristiche del tipo isolante Mancanza quasi totale di morfologia: i nomi non si distinguono né per caso (per esempio nominativo o accusativo), né per genere (per esempio maschile o femminile), né per numero (per esempio singolare o plurale). I verbi non presentano differenze di persona, di numero, di tempo o di modo ecc. Per indicare le varie relazioni tra le parole, uso cruciale di: ordine delle parole stesse e, alcune particelle che servono a specificare. In cinese due frasi come Io ti picchio e Tu mi picchi suonerebbero più o meno come: «io picchiare tu» e «tu picchiare io» 8

solo l ordine rispettivo dei pronomi indica qual è la persona che picchia e qual è la persona che è picchiata. Parola e morfema tendono a coincidere. 4.1.2. Le caratteristiche del tipo agglutinante In questo tipo ogni parola contiene tanti affissi quante sono le relazioni grammaticali che devono essere indicate. Il turco è un tipico esempio di lingua agglutinante. Data per esempio, una parole come kuş ( uccello ), ad essa si possono aggiungere il suffisso indicante il plurale e dopo un suffisso che indica i casi diversi dal nominativo. Nel tipo linguistico flessivo le diverse relazioni grammaticali sono normalmente espresse da un unico suffisso. Per esempio il latino, il greco, l italiano e maggior parte delle lingue indoeuropee appartengono a tale tipo. 4.1.3. Le caratteristiche del tipo flessivo Diverse funzioni grammaticali mediante la variazione della vocale radicale della parola (per esempio, in italiano esco rispetto a uscii), questo fenomeno e noto come flessione interna. Possiamo confrontare le lingue indoeuropee con l arabo. In arabo la parola può essere rappresentata da una radice triconsonantica (per esempio, k-t-b scrivere ) e le diverse parole sono formate essenzialmente variando le vocali. Per tali motivi, riferendosi a lingue come l arabo e le altre lingue semitiche si parla talvolta di un tipo introflessivo. 4.2. La tipologia sintattica Si basa sull osservazione che esistono correlazioni sistematiche, in tutte le lingue, tra: l ordine delle parole nella frase e l ordine degli elementi in altre combinazioni sintattiche. Per questo, la tipologia sintattica è chiamata anche tipologia dell ordine delle parole. Le principali combinazioni sintattiche analizzate: 1. presenza di preposizioni (Pr) oppure di posposizioni (Po) Pr: italiano (Ci vediamo dopo cena, Vado in discoteca) Po: giapponese (yuusyoku go lett. cena dopo = dopo cena ) 9

2. posizione di verbo (V), soggetto (S) e oggetto (O) nella frase dichiarativa (6 ordini teoricamente possibili: SVO, SOV, VSO, VOS, OSV, OVS. Soltanto i primi tre sono attestati da un numero considerevole di lingue {inglese, germanico, italian}) 3. ordine dell aggettivo (A) rispetto al nome (N) che modifica AN: inglese (cfr. white horse) NA: italiano (cfr. cavallo bianco) 4. ordine del «genitivo» (G) rispetto al nome (N) che modifica GN: giapponese (Taroo no ie Taroo-di-casa la casa di Taroo ) NG: italiano (cfr. la casa di Gianni, la casa del padre di Gianni). Tra queste quattro combinazioni sintattiche esistono correlazioni sistematiche: tra Preposizioni/Posposizioni, SVO/SOV/VSO, GN/NG, AN/NA. Di tutte le combinazioni possibili, le più frequenti sono: a. VSO/Pr/NG/NA (per es. arabo, ebraico, l. celtiche ) «se una lingua presenta l ordine VSO, allora essa usa preposizioni, colloca il genitivo dopo il nome e l aggettivo dopo il nome» b. SVO/Pr/NG/NA (per es. l. romanze ) «se una lingua presenta l ordine SVO, allora essa usa preposizioni, colloca il genitivo dopo il nome e l aggettivo dopo il nome» c. SOV/Po/GN/AN (per es. giapponese, l. altaiche ) d. SOV/Po/GN/NA (per es. basco ). Le correlazioni trovate si esprimono con la forma dell implicazione «se... allora» Per questo tali formule sono state chiamate universali implicazionali In generale: l ordine VO (indipendentemente da S) è collegato a Pr, NG e NA l ordine OV è collegato a Po, GN e AN il tipo più semplice dei cambiamenti sintattici include la modifica nell ordine delle parole. Si crede che nel proto-germanico l ordine delle parole sia stato determinato rigorosamente, dove il S seguiva O, mentre il verbo si trovava alla fine della frase. La lingua inglese contemporanea ha annunciato l ordine degli elementi sintattici SVO, che oggi è considerato l unico coretto. 10

5. I sistemi di scrittura delle lingue del mondo Scrittura è un fenomeno, in certo senso, «derivativo» rispetto alla lingua parlata. I più antichi sistemi di scrittura risalgono «soltanto» a tre millenni circa prima di Cristo, cioè a cinquemila anni fa. I primi elaborati dagli antichi egizi e dalla popolazione dei sumeri, ma in origine sconosciuta, sono del tipo cosiddetto ideografico o per meglio dire logografico. Un tipo di scrittura ideografica è utilizzato ancora in diverse lingue importanti, prima fra tutte i cinese. Gli altri tipi di scrittura, oltre a quello ideografico, sono il tipo sillabico e il tipo alfabetico. Nel tipo ideografico, in teoria, ad simbolo (ideogramma) corrisponde un concetto, concetto o astratto. L utilizzazione fonetica del simbolo ideografico determino il passaggio dal sistema di scrittura ideografico al sistema sillabico. Nei sistemi sillabici, determinati segni passorono a indicare determinati gruppi di suoni, ossia determinate sillabe.un inventario ancora piu ridotto di segni è necessario nei sistemi di scrittura alfabetici. I greci costruirono un loro alfabeto, adattando alla propria lingua quello fenicio, è con varie modificazioni e una delle quali, l alfabeto latino si è diffusa in tutto il mondo. Un altro alfabeto derivato da quello greco è il cirillico (serbo, bulgaro, russo). Due lingue apparentate genealogicamente possono essere scritte in due modi diversi. Il sistema di scrittura è un fatto accidentale, che non ha relazione con l effetiva storia della lingua. 11

6. Conclusioni La questione è se le lingue si sono realmente sviluppate secondo la leggenda della Torre di Babele? Esistono davvero persone che tutto di un tratto cominciarono a usare altre lingue? Quante lingue esistono nel mondo e perché ci sono così tante lingue? In breve, perché le lingue umane cambiano nel corso del tempo? L unico fatto sicuro è che le lingue sono in costante evoluzione e sicuramente continueranno a cambiarsi. 12

7. Riferimenti Graffi, G. e Scalise, S. (2002). Le lingue e il linguaggio. Introduzione alla linguistica. Bologna: Il Mulino. Matasović, Ranko (2001). Uvod u poredbenu lingvistiku. Matica Hrvatska: Zagreb. Matasović, Ranko (2005). Jezična raznolikost svijeta; podrijetlo, razvitak, izgledi. Algoritam: Zagreb. 13