Biodiversità per tutti- newsletter novembre Interventi per la fruizione dei parchi per le persone disabili...questa volta nei Parchi dell' Emilia- Romagna. Lungo i pendii dell'alto crinale appenninico l'ambiente naturale si presenta ben conservato. Qui sono stati istituiti due Parchi Nazionali (quello delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e quello più recente dell'appennino Tosco-Emiliano), oltre a una serie di parchi naturali e riserve naturali statali. Diffusa la presenza di aree protette anche lungo la fascia costiera, oggi ricomprese nel grande Parco Regionale del Delta del Po. Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna si propone come obbiettivo quello di avvicinare i propri visitatori alla natura; questo scopo è ancora più ammirevole quanto più riesce a coinvolgere tutti, senza alcuna preclusione: mettere a disposizione del visitatore degli allestimenti che siano accessibili ed utilizzabili da tutti, portatori di handicap compresi. Nel 2002 si è realizzato il primo di questi sentieri per tutti a Campigna di Santa Sofia (FC) nel versante romagnolo del Parco, nel 2004 è stata la volta di quello di Badia Prataglia (AR), nel versante casentinese. Il primo sentiero, denominato Un sentiero per tutti i sensi, sorge sul noto Viale del Granduca di Campigna e si articola in 10 postazioni, collocate su un percorso di circa 350 metri; quello di Badia Prataglia, Una Foresta per tutti...i sensi: un sentiero per Sonia, si trova in località Capanno ed ha come filo conduttore l evoluzione del rapporto tra uomo e foresta nel corso dei secoli. Entrambi i sentieri, realizzati in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato - Ufficio Amministrazione Riserve Naturali Casentinesi ex ASFD, sono dotati di postazioni destinate a tutti i visitatori ed adattate ai diversi bisogni, per quanto riguarda le altezze, la raggiungibilità degli elementi e la lettura dei pannelli. Essendo un progetto rivolto a tutti, vuole proprio spingere all utilizzo di tutti i sensi di cui ciascuno di noi, in base alla sua situazione personale, è dotato. Le diverse postazioni sono ricche di informazioni, oggetti e reperti; per godere di tutto questo la vista non è il senso più importante, ma si è spesso invitati a chiudere gli occhi, per soffermarsi a toccare e ad ascoltare. Tronchi, cortecce, paesaggi, tracce, suoni, rocce, sono tutti piccoli indizi indispensabili per scoprire la ricchezza di questi luoghi, per esplorare in maniera diversa il Parco e la natura. Il Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano con la collaborazione del Servizio Sanitario Regionale e dell'associazione il Cuore della Montagna vuole offrire un servizio e promuovere l'opportunità di camminare tra le bellezze del Parco e, in particolare, a Bismantova per tutti: anche per chi per età, malattia cardiaca o altre ragioni, non gode di ottime condizioni di forma fisica. Il percorso, previsto in territorio nel Comune di Castelnovo ne' Monti, è lungo complessivamente 3,7 Km. Inizia dopo aver oltrepassato l'incrocio tra Carnola e Ginepreto, e segue la strada verso Vologno. L'itinerario si snoda
attraverso campi, ruscelli e rade macchie di quercia fino ad arrivare ad un primo punto di sosta, allestito con panchine ed indicazioni. Il Parco del Delta del Po ha una conformazione territoriale composita. Il tratto fondamentale che lo contraddistingue è costituito dall acqua: fiume, mare, valle o bacini salini. Per la sua particolare situazione geomorfologica il territorio del Parco si presta, forse più di altri, ad occasioni di visita anche per chi ha esigenze particolari. Quello che può sembrare una limitazione permette tuttavia di fornire ulteriori e diversi punti di vista che rendono davvero nuova la lettura della natura. Di seguito segnaliamo le strutture adeguate e le possibilità di fruizione possibili nelle diverse stazioni del Parco del Delta del Po: Gran Bosco della Mesola ( Mesola - Ferrara). All interno del bosco, un polmone verde di circa mille ettari, è stato realizzato un percorso attrezzato per non vedenti: con l ausilio una guida tattile e apposite tabelle è possibile conoscere e percepire l atmosfera dell ambiente attraverso tutti i sensi per cogliere umori, odori e voci del bosco. Gran Bosco della Mesola (Mesola Ferrara). Il bosco si può visitare anche in carro: escursioni guidate all interno della Riserva Naturale. Valle Canneviè Porticino (Volano - Ferrara). Il percorso all interno della valle, propone capanni per l osservazione dell avifauna predisposti per una facile accessibilità. Vallette di Ostellato (Ostellato Ferrara). Le vallette di Ostellato, poste nelle aree contigue al Parco, dispongono di alcuni percorsi accessibili. La visita si può effettuare anche con il carro. Museo civico delle Valli di Comacchio (Comacchio Ferrara). Alla stazione Foce, a tre chilometri da Comacchio, inizia il percorso in barcone che permette di visitare i suggestivi ambienti vallivi. All interno della stazione di guardia sono esposti pannelli e riproduzioni dei manufatti della civiltà dell acqua. Salendo ai piani superiori servoscala è possibile ammirare il panorama circostante da un punto di vista davvero particolare. Museo delle Valli di Argenta (Argenta Ferrara). Allestito nel Casino di Campotto (Argenta) il museo propone al piano terra un percorso didattico rivolto alla scoperta dei siti ambientali e alle loro particolari caratteristiche. Al piano superiore (si può accedere attraverso il servoscala) la struttura museale dispone fra l altro di una sala per ascoltare il concerto della Valle. Bosco del Traversante - Valli di Argenta (Argenta Ferrara).Tra le Casse Campotto e Valle Santa si trova un lembo di bosco idrofilo di circa 150 ettari, residuo di foresta planiziale. Fra gli alberi del bosco è stato realizzato un percorso tattile per non vedenti, facilmente fruibile, seguendo una guida tattile attraverso l ausilio di cartelli esplicativi. Pineta San Vitale (Ravenna). Dal grande prato centrale all interno della Pineta di
sviluppano numerosi sentieri con vari gradi di fruibilità. La Pineta ad occhi chiusi - Pineta Marina di Ravenna (Ravenna). Nuovo percorso naturalistico...ad occhi chiusi: una guida tattile che si snoda lungo un tracciato circolare di trecento metri e propone tabelle esplicative. Magazzini del Sale (Cervia Ravenna). I magazzini, ad un solo piano, consentono una facile accessibilità. All interno è allestita la mostra permanente della civiltà salinara. Il Parco regionale del Corno alle Scale aderisce al progetto "Un Parco per tutti", che è stato realizzato grazie alla Fondazione della Cassa di Risparmio di Bologna. Gli obiettivi principali hanno riguardato l'ampliamento della fruibilità del Parco del Corno alle Scale tramite la sistemazione di sentieri esistenti e la creazione di nuovi tratti completamente accessibili alle persone con ridotta mobilità. I siti modificati dagli interventi previsti dal progetto sono: l'area adiacente al Centro Visita di Pian d'ivo (località Madonna dell'acero) e l'accesso al Santuario di Madonna dell'acero. Nei pressi della strada forestale che congiunge la Strada Provinciale al Centro Visita è stato creato un posto auto riservato ai disabili; inoltre è stato allestito un percorso su passerelle in legno che dalla strada provinciale consente a tutti di raggiungere la struttura del Parco comodamente, tale percorso si dirama all'interno del bosco per permettere l'osservazione diretta degli aspetti naturalistici. All interno del parco è stato realizzata anche una rampa per disabili a servizio del Museo di Poggiolforato, che ora consente l'accessibilità al Museo Etnografico della Cultura Montanara "G. Carpani" anche a persone disabili o con limitata capacità motoria, inquadrandosi in un sistema che comporta una sempre migliore possibilità di accesso e fruizione del Museo stesso. L'intervento ha consentito l'eliminazione delle barriere architettoniche preesistenti, realizzando un nuovo accesso all'edificio, tramite uno stradello già esistente, da cui si diparte la rampa inclinata che, con pendenze conformi alle normative vigenti, porta ad un pianerottolo in prossimità dell'ingresso, che ha la stessa quota della pavimentazione interna. Il Parco Regionale del Taro ha avviato negli ultimi anni una serie di interventi che mirano a rendere il Parco un luogo quanto più possibile aperto e fruibile. Al momento sono principalmente tre i punti che nell'area Protetta si prestano ad essere fruibili anche dai diversamente abili: il Centro Parco presso la Corte di Giarola, l'area di avvistamento delle Chiesuole e l'area di sosta lungo il sentiero di Fornovo di Taro. Corte di Giarola: L'ingresso è ampio e le strutture non presentano dislivelli perciò non sono presenti barriere architettoniche nei luoghi aperti al pubblico e destinati all'accoglienza. Entrambe le ali della Corte in cui sorgono le strutture ricettive, sono dotate di bagni a norma con accesso per le carrozzine. Il percorso espositivo Sotto il segno dell'acqua che presenta il mondo del Parco, è realizzato con pannelli con scritte a rilievo e ad altezza accessibile stando in piedi: le lettere possono così essere lette anche dai non
vedenti. Laghetti delle Chiesuole: L'area naturalistica ricavata da una ex cava, particolarmente rilevante per l'avvistamento degli uccelli migratori e l'osservazione di anfibi e vegetazione palustre, è accessibile ai disabili motori. Il percorso ad anello si snoda su un terreno pianeggiante e ampio, permettendo una certa libertà dei movimenti anche per le carrozzine. Area di sosta di Fornovo Taro: L'area è accessibile in modo autonomo sia per i disabili motori che per i non vedenti. I tavoli di legno di cui è dotata hanno le panche soltanto su uno dei lati lunghi, in modo da permettere l'inserimento di una carrozzina sul lato opposto, lasciato libero. Lungo il sentiero che conduce all'area di sosta si snodano dei cordoli di legno che guidano il bastone dei non vedenti segnalando loro il percorso da seguire. Questi tre luoghi costituiscono il punto di partenza di un percorso di apertura e fruibilità "non selettiva" che il Parco ha avviato, che proseguirà entro breve con la realizzazione del teatro sociale di prossima realizzazione all'interno della Corte di Giarola. Il Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell'abbadessa è stato istituito per tutelare un paesaggio peculiarissimo: affioramenti di gesso cristallino e calanchi ne sono l'espressione minerale più caratteristica, e che consente a pochi chilometri da Bologna la sopravvivenza di oasi di natura spontanea. Grazie ad un progetto finanziato interamente dalla Fondazione Carisbo è stato possibile ampliare la fruibilità dei Parchi regionali della Provincia di Bologna, rendendo accessibili alcuni sentieri esistenti alle persone con ridotta mobilità e ai non vedenti: i lavori sono stati affidati ad una cooperativa sociale che impiega anche personale con disagio psichico. Nel territorio del Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell Abbadessa sono stati individuati due siti: un tratto del sentiero natura "Gessi della Croara", presso la Dolina della Spipola (Comune di San Lazzaro di Savena) e un percorso all interno dell Azienda bio-agrituristica "Dulcamara" (Comune di Ozzano dell Emilia, in località Settefonti). Le due aree sono state scelte sia per le loro caratteristiche morfologiche, tali da permettere il rispetto delle norme di buona realizzazione di percorsi accessibili, sia per il loro carattere naturalistico. La Dolina della Spipola: lungo il sentiero natura "Gessi della Croara" è stato reso accessibile ai disabili in carrozzina e ai non vedenti il tratto che dall area di sosta in località "La Palazza" conduce ad una piccola grotta denominata "Buco dei Vinchi". All inizio della strada sterrata che segna il limite occidentale della dolina della Spipola è stato creato un posto auto riservato ai disabili; da qui, proseguendo lungo la sterrata stessa si raggiunge il prato dove inizia il sentiero accessibile, realizzato su passerelle in legno. Il percorso
conduce a una grotta, il "Buca dei Vinchi", presso la quale è stato costruito un ballatoio in legno da cui è possibile osservare l accesso della piccola cavità. Sono inoltre presenti due pannelli didattici riportanti informazioni sui fenomeni carsici e sui prati attraversati dal sentiero. Dulcamara: all interno dell Azienda Agrituristica gestita dalla Coop. Dulcamara a Settefonti (Ozzano Emilia), è stato reso accessibile ai disabili un percorso che consente di avvicinarsi agli animali, di osservare un piccolo stagno e di raggiungere (con l aiuto di un accompagnatore) il punto panoramico posto alla sommità del "Viale dei Mandorli", passando per l orto biologico: in questo modo è stata resa accessibile ai disabili gran parte della fattoria.