Interventi per il rilancio delle aree di crisi industriale

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23 novembre 2018 Venezia Interventi per il rilancio delle aree di crisi industriale Clelia Stigliano Dirigente della Divisione VIII - Grandi progetti d investimento e sviluppo economico territoriale Direzione generale per gli incentivi alle imprese Ministero dello Sviluppo Economico TITOLO PROVVISORIO DELLA SLIDE

Ministero dello sviluppo economico DGIAI Divisione VIII La Divisione VIII, Grandi progetti d'investimento e sviluppo economico territoriale, della Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Ministero dello sviluppo economico cura la gestione di programmi e interventi volti, nell'ambito delle politiche di sviluppo e coesione, al superamento degli squilibri di sviluppo economico-territoriale, nonché il supporto alla definizione di interventi nell'ambito di Accordi di programma, in favore di aree e settori che versano in situazioni di crisi, ivi inclusi gli interventi ai sensi della legge n. 181 del 1989. Tra le competenze chiave vi sono la partecipazione ai tavoli di crisi aziendale in rappresentanza della Direzione generale in raccordo con le altre Direzioni Generali interessate, l attività di programmazione delle risorse finanziarie, indirizzo, monitoraggio e controllo dei Contratti di sviluppo, nonché ulteriori attività di gestione degli stessi, la gestione dei programmi agevolati di cui alla legge n. 488/1992 nonché la gestione di altri interventi agevolativi volti al sostegno straordinario del Mezzogiorno.

23 novembre 2018 Venezia Riconversione e riqualificazione produttiva di aree di crisi industriale: la legge 181 del 1989 TITOLO PROVVISORIO DELLA SLIDE

Legge 181 del 1989: interventi nella aree di crisi industriale Tra gli interventi del Ministero dello sviluppo economico nel territorio della Regione Veneto vi sono anche quelli dedicati alle aree di crisi industriale complessa e non complessa ai sensi della legge 181 del 1989. Lo strumento agevolativo in questione è finalizzato al rilancio delle attività industriali, alla salvaguardia dei livelli occupazionali, al sostegno dei programmi di investimento e allo sviluppo imprenditoriale delle aree colpite da crisi industriale e di settore.

Legge 181 del 1989: interventi nella aree di crisi industriale Il riordino della disciplina relativa agli interventi finalizzati alla reindustrializzazione delle aree di crisi, di cui all art. 27 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, ha previsto l applicazione del regime di aiuto di cui alla legge n. 181 del 1989 sia nelle aree di crisi complessa, sia nelle situazioni di crisi industriali diverse da quelle complesse che presentano, comunque, impatto significativo sullo sviluppo dei territori interessati e sull'occupazione; in questo secondo caso, si parla di aree di crisi non complessa.

Legge 181: normativa e aspetti essenziali La normativa relativa alla legge n. 181 del 1989 e successive modifiche e integrazioni è la seguente: decreto del Ministro dello sviluppo economico 9 giugno 2015, recante la disciplina attuativa degli interventi di cui alla legge n. 181/1989 nelle aree di crisi industriali; circolare ministeriale n. 59282 del 6 agosto 2015 recante «Criteri e modalità di concessione delle agevolazioni di cui alla legge n. 181/1989 in favore di programmi di investimento finalizzati alla riqualificazione delle aree di crisi industriali». La normativa prevede come ammissibili i seguenti programmi di investimento: produttivi tutela ambientale innovazione dell organizzazione I programmi devono essere di importo non inferiore ad euro 1,5 milioni. Devono prevedere un incremento occupazionale da realizzarsi entro 12 mesi dal termine della realizzazione del programma degli investimenti. Su questi ed altri aspetti, gli interventi disciplinati da appositi Accordi di programma possono prevedere delle deroghe alla normativa di riferimento.

Legge 181: Interventi per le aree di crisi industriale non complessa Con particolare riferimento agli interventi nelle aree di crisi industriale non complessa, per quanto riguarda la Regione Veneto, oltre alla procedura a sportello nazionale dedicato alla concessione di agevolazioni ai sensi della legge 181 del 1989 chiusa in data 5 aprile 2017 al quale sono stati presentati tre programmi d investimento localizzati in Veneto, attualmente in attesa di avere copertura finanziaria per l avvio della fase istruttoria -, il 18 dicembre 2017 è stato firmato un Accordo di programma tra il Ministero dello sviluppo economico e la stessa Regione Veneto finalizzato all attuazione degli interventi di riconversione e riqualificazione produttiva di cui alla legge 15 maggio 1989, n. 181 nei territori della Regione Veneto riconosciuti quali aree di crisi industriale non complessa, ai sensi del decreto direttoriale 19 dicembre 2016, limitatamente ai comuni rientranti nei seguenti Sistemi Locali del Lavoro: Monselice; Montagnana; San Donà di Piave; Portogruaro.

Legge 181: Interventi per le aree di crisi industriale non complessa Il citato Accordo di programma tra la Regione Veneto ed il Ministero dello Sviluppo Economico 18 dicembre 2017 prevede un apporto finanziario di competenza del Ministero di circa 2,4 milioni di euro ed un cofinanziamento della Regione Veneto per euro 1,2 milioni. In attuazione di quanto previsto dall AdP, con circolare della direzione generale per gli incentivi alle imprese 16 maggio 2018, n. 202646 è stato pubblicato l Avviso per la selezione di iniziative imprenditoriali nei territori della Regione del Veneto, riconosciuti quali aree di crisi industriale non complessa ai sensi del decreto direttoriale 19 dicembre 2016, tramite ricorso al regime di aiuto di cui alla legge n. 181/1989.

Legge 181: Avviso Veneto A seguito dello scadere dei termini per la presentazione della domanda, sono sei le istanze all esame del soggetto gestore Invitalia, come riportato dalla graduatoria pubblicata sul sito web del Ministero e di Invitalia e di seguito esposta.

Legge 181: Avviso Veneto Tenuto conto che le agevolazioni richieste, a seguito della chiusura della procedura a bando, sono risultate superiori alla dotazione finanziaria prevista dall Accordo di programma 18 dicembre 2017, la Regione Veneto ha deciso di destinare al finanziamento delle istanze presentate un impegno finanziario addizionale pari ad euro 700.000,00. Tale dotazione aggiuntiva sarà ufficializzata con un Addendum, al citato Accordo di programma 18 dicembre 2017, già sottoposto all approvazione del Ministro ed in corso di formalizzazione.

23 novembre 2018 Venezia CONTRATTI DI SVILUPPO TITOLO PROVVISORIO DELLA SLIDE

Contratti di Sviluppo: cosa sono I Contratti di Sviluppo rappresentano il principale strumento agevolativo dedicato al sostegno di investimenti produttivi strategici ed innovativi di rilevante dimensione per il rafforzamento della struttura produttiva del Paese. Si tratta di uno strumento di natura negoziale, la cui gestione è affidata ad Invitalia, che opera sulla base delle direttive e sotto la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico. La disciplina dei Contratti di Sviluppo, introdotti nell ordinamento dal d.l. n. 112/2008, è stata dettata, in fase di prima applicazione, dal decreto 24/09/2010. La disciplina suddetta è stata riformata nel 2014, una prima volta (DM 14/02/2014) in attuazione delle disposizioni contenute nel Decreto del Fare (d.l. n. 69/2013), successivamente (DM 9/12/2014) al fine di adeguarla alle nuove norme in materia di aiuti di Stato previste dal Regolamento (UE) n. 651/2014, valevoli per il periodo di programmazione 2014-2020. I Contratti di Sviluppo rappresentano uno degli strumenti destinati al perseguimento degli obiettivi del Piano Nazionale Industria 4.0.

Contratti di Sviluppo: cosa finanziano All attualità, lo strumento opera su tre direttrici: programmi di sviluppo industriale: finalizzati alla produzione di beni e servizi programmi di sviluppo di attività turistiche: finalizzati allo sviluppo dell offerta turistica, con possibilità di includere investimenti in attività commerciali (max 20% del totale) programmi di sviluppo per la tutela ambientale: finalizzati alla salvaguardia dell ambiente L investimento minimo è di 20 milioni di euro (7,5 milioni di euro per le attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli); i Contratti di Sviluppo possono comprendere eventuali progetti di ricerca, sviluppo ed innovazione. I soggetti beneficiari possono essere imprese italiane ed estere, che possono presentare in forma singola o congiunta un programma di investimento. Nel dettaglio: Impresa proponente: promuove l iniziativa imprenditoriale ed è responsabile della coerenza tecnica ed economica del Contratto di Sviluppo. Imprese aderenti: realizzano ulteriori eventuali progetti di investimento nell ambito del Contratto di Sviluppo. Organismi di ricerca, limitatamente ai PRISS presentati in forma congiunta con l impresa proponente o gli aderenti.

Contratti di Sviluppo: limiti minimi degli investimenti Importo minimo degli investimenti ( / mln) Tipologia di Programma di sviluppo Programma nel suo complesso* Progetto dell impresa proponente** Progetto delle imprese aderenti** Industriale 20 10 1,5 Industriale per trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli 7,5 3 1,5 Turistico 20 5 1,5 Tutela ambientale 20 (7,5 TPA) 10 (3 TPA) 1,5 *Importo complessivo spese e costi ammissibili, al netto di eventuali opere infrastrutturali. **Importo complessivo spese e costi ammissibili, al netto di eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione. Nel settore turistico non sono ammissibili progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale ma solo progetti di innovazione.

Contratti di Sviluppo: procedure di selezione e forme di aiuto Le istanze presentate sono valutate da Invitalia (anche attraverso una fase di negoziazione) nel rispetto dell ordine cronologico, fatta salva la procedura del fast track prevista per gli Accordi di programma e gli Accordi di sviluppo. Le agevolazioni possono essere concesse in diverse forme, anche in combinazione tra loro: contributi in conto impianti finanziamenti agevolati contributi in conto interessi contributi diretti alla spesa Le agevolazioni sono erogate per SAL, non inferiori al 20% dell investimento ammesso, a fronte di titoli di spesa quietanzati. E possibile richiedere l erogazione della prima quota a titolo di anticipazione, fino ad un massimo del 30% dell agevolazione totale concessa.

Contratti di Sviluppo: gli Accordi di Programma e gli Accordi di Sviluppo La normativa prevede particolari procedure per la selezione e la valutazione di programmi di sviluppo dotati di particolare rilevanza strategica in relazione al contesto territoriale di riferimento ed al sistema produttivo interessato. Accordi di Programma con l obbligatoria partecipazione della Regione al cofinanziamento Accordi di Sviluppo per programmi di sviluppo con spese superiori a 50 mln (20 mln per la TCPA) Le suddette procedure consentono: la selezione di programmi di investimento di particolare rilevanza strategica, anche in ottica di risoluzione di particolari situazioni di crisi maggiore coinvolgimento delle Amministrazioni, anche regionali, interessate attivazione di risorse regionali per il cofinanziamento delle iniziative priorità nell iter di valutazione dei progetti e riduzione dei tempi di concessione Ad oggi sono stati già sottoscritti 2 Accordi di Programma Quadro con le Regioni Campania e Calabria per il finanziamento di Contratti di sviluppo, che hanno consentito l attivazione di risorse regionali incrementali per 215 mln di euro, e 27 tra Accordi di Programma e Accordi di Sviluppo attinenti a singole istanze.

Contratti di Sviluppo: gli Accordi di Programma e gli Accordi di Sviluppo 13 Accordi di Programma sottoscritti 592 milioni di euro di investimenti attivati 255 milioni di euro di contributi destinati 45 milioni di euro importo medio degli investimenti Un Accordo di programma interessa la Regione Veneto, con investimenti attivati per 14 milioni di euro e contributi destinati per 1,4 milioni di euro 14 Accordi di Sviluppo sottoscritti 983 milioni di euro di investimenti attivati 299 milioni di euro di contributi destinati 70 milioni di euro importo medio degli investimenti Un Accordo di sviluppo interessa la Regione Veneto, con investimenti attivati per 25 milioni di euro e contributi destinati per 11 milioni di euro

Contratti di Sviluppo: dotazione finanziaria Per il periodo di programmazione 2014-2020 la dotazione finanziaria dello strumento è di 2.864,31 milioni di euro. In dettaglio: 1.995,61 mln di risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, da utilizzare secondo i vincoli di ripartizione territoriale propri del Fondo 67,4 mln di risorse del Fondo Sviluppo e Coesione destinate alle PMI operanti sul territorio della Regione Siciliana 336,3 mln di risorse del Programma Operativo Nazionale Imprese e Competitività 2014-2020 FESR; 355 mln di risorse del Programma nazionale complementare Imprese e Competitività 2014-2020 ; 90 mln di risorse del Fondo per la crescita sostenibile destinati alla sottoscrizione di Accordi di Programma e Accordi di Sviluppo; 20 mln di risorse del Fondo per la crescita sostenibile destinati agli interventi nel capitale di rischio. Le Regioni interessate dai programmi di sviluppo hanno, ad oggi, garantito un cofinanziamento di circa 280 milioni di euro

Contratti di Sviluppo: stato di attuazione 90 contratti di sviluppo approvati 196 programmi finanziati Investimenti attivati per oltre 3,3 miliardi di euro Agevolazioni concesse per oltre 1,6 miliardi di euro 77 programmi industriali (39,3%) 47 programmi turistici (24%) 32 programmi TCPA (16,3%) 5 programmi tutela ambientale (2,6%) 35 programmi di ricerca e sviluppo (17,8%) Nella Regione Veneto sono stati approvati tre Contratti di Sviluppo Investimenti attivati: 49,5 milioni di euro Agevolazioni concesse: 10,2 milioni di euro Ulteriori due Contratti di sviluppo multiregionali (investimenti complessivi attivati di 21 milioni di euro ed agevolazioni concesse di 8,6 milioni di euro) interessano la Regione Veneto

TITOLO PROVVISORIO DELLA SLIDE DI PORTAFUTURO Grazie per l attenzione www.mise.gov.it