Il modello della Regione del Veneto per la gestione delle crisi
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- Silvestro Poletti
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1 Il modello della Regione del Veneto per la gestione delle crisi Il modello della Regione del Veneto per la gestione delle crisi e i dati a cura di Veneto Lavoro: stato attuale e prospettive Mattia Losego Responsabile dell Unità di crisi aziendali, territoriali e settoriali Veneto Lavoro
2 L Unità L UNITÀ di DI Crisi: CRISI: obiettivi OBIETTIVI Supportare la Direzione Lavoro e l Assessorato al Lavoro nel miglioramento sia delle procedure di conciliazione delle controversie che nella gestione dei tavoli di crisi; Garantire monitoraggipermanentidellecrisiterritorialiche territoriali che coinvolgono le imprese venete e delle relative politiche impiegate, attive e passive; Sperimentare strumenti innovativi per favorire azioni di reindustrializzazione e di ricollocazione dei lavoratori coinvolti; Attività ATTIVITÀ 1. La gestione delle crisi aziendali di natura complessa che interessano il territorio regionale e i tavoli permanenti di settore 2. Supportoallareindustrializzazionee riconversionecollegatialle areedi crisicomplessae non complessa 3. L analisi e monitoraggio quantitativo e qualitativo dell evoluzione e le tendenze della situazione socio economica del Veneto collegate alle crisi aziendali individuando le buone prassi trasferibili 4. L Elaborazione e l implementazione di strumenti di prevenzione e di contrasto 2
3 GESTIONE CRISI AZIENDALI DI NATURA COMPLESSA Assistenza Tecnica alla gestione delle crisi A. Accoglimento delle istanze per l avvio dell istruttoria B. Avvio dell istruttoria: valutazione preliminare e presa incarico del caso aziendale C. Coordinamento istituzionale a livello regionale D. Mediazione e coordinamento degli attori locali E. Coordinamento istituzionale a livello locale F. Eventuale Coinvolgimento e coordinamento con Istituzioni Nazionali G. Costituzione del tavolo tecnico regionale ACCORDO QUADRO Segnalazioni informali/ formali sull esistenza della crisi d impresa da parte di attori locali. Analisi preliminare del contesto di difficoltà, eventuale presa in carico. Raccordo con: Area Capitale Umano e Cultura; Area Sviluppo Economico; Veneto Sviluppo. Raccordo con: Organizzazioni e Rappresentanze sindacali; Azienda in crisi Associazioni datoriali. Raccordo con: Comuni; Province; Altri soggetti istituzionali locali; Raccordo con: MISE; MDL; Invitalia. Approfondimento e completamento dell istruttoria. Definizione degli interventi e delle modalità di attuazione diffusione, controllo e monitoraggio.
4 La conclusione del processo coincide con la definizione di un accordo tra le Parti quale vengono definiti: nel - gli interventi di natura industriale (ristrutturazione, conversione del sito produttivo, progetti di ricerca e sviluppo, credito e finanza ); - gli interventi in termini di politiche formative e occupazionali (processi di riqualificazione, aggiornamento adattamento delle competenze dei lavoratori e azioni di outplacement). - i tempi di realizzazione e gli indicatori di risultato degli interventi definiti; - le modalità per il monitoraggio dello stato di avanzamento. - le modalità di gestione della comunicazione e/o coinvolgimento di soggetti terzi rispetto al tavolo (singoli lavoratori, media e altri). Promozione della costituzione di comitati socio istituzionali.
5 Nel periodo l'unità di Crisi ha gestito e/o partecipato attivamente a tavoli locali, regionali e nazionali di circa 194 di crisi aziendali complesse. Le situazione di crisi aziendale gestite in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico ammontano a 45. Nel 2018 (giugno) sono 46 crisi aziendali complesse gestite, di cui 26 mai affrontate negli anni precedenti; 6700 lavoratori diretti interessati dalle situazioni di crisi aziendali gestite; 18 crisi aziendali gestite in collaborazione dell Unità Gestione Vertenze del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE). Unità Gestione Vertenze (MISE) Unità di Crisi (Regione Veneto) 5
6 L efficacia dell azione per superare una crisi aziendale è subordinata a condizioni connesse alle Parti direttamente coinvolte. Attualmente esistono limiti strutturali al processo di gestione: impossibilità di rendere cogenti gli impegni sottoscritti tra le Parti e la mancata presenza ai tavoli di soggetti appartenenti al mondo finanziario. Condizioni Gestione tempestiva della situazione di crisi Disponibilità concreta da parte dell Azienda a collaborare Disponibilità delle Istituzioni e delle OO.SS. Sottoscrizione di un protocollo di impegni tra tutte le Parti interessate Costituzione di una cabina di regia guidata da una delle Istituzioni impegnate Limiti Gli impegni sottoscritti dalle Parti non costituiscono obblighi Non tutti gli stakeholder sono coinvolti o coinvolgibili (ad esempio il sistema finanziario)
7 Le buone pratiche di collaborazione con il Mise La gestione delle crisi aziendali di natura complessa L individuazione e la gestione delle aree di crisi industriale La sottoscrizione e la gestione di specifici accordi di programma Regione del Veneto Unità di Crisi MiSE
8 La gestione delle crisi aziendali di natura complessa Confronto con l Azienda, le parti sociali e le istituzioni interessate; individuazione degli interventi di politica industriale (ristrutturazione, conversione del sito produttivo, progetti di ricerca e sviluppo, credito e finanza ); Individuazione degli interventi in termini di politiche formative e occupazionali (processi di riqualificazione, adattamento delle competenze dei lavoratori e azioni di outplacement ); definizione dei tempi di realizzazione e degli indicatori di risultato degli interventi definiti; Unità Gestione Vertenze (MiSE) Unità di Crisi Veneto Lavoro gestione di 18 crisi aziendali nel corso 2018 definizione delle modalità di monitoraggio dello stato di avanzamento degli impegni assunti e della comunicazione.
9 Le aree di crisi industriale «Area di Crisi Industriale Complessa» DM 31 gennaio 2013, attuativo dell art. 27, comma 8, del decreto-legge 22 giugno 2012 n. 83 Aree soggette a recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale e con impatto significativo sulla politica industriale nazionale. La complessità deriva da: crisi di una o più imprese di grande o media dimensione con effetti sull indotto e/o grave crisi di uno specifico settore industriale con elevata specializzazione sul territorio «Area di Crisi Industriale Non Complessa» DM 4 agosto 2016, attuativo del art 2 comma 3 del DM 9 giugno 2015 Aree di crisi industriali diverse da quelle complesse che presentano, comunque, un impatto significativo sullo sviluppo dei territori interessati e sull occupazione.
10 Aree di crisi industriale non complesse Strumentazione nazionale indifferenziata: attivazione intervento ex L.181/89 Accesso alle agevolazioni con modalità «a sportello» Dotazione finanziaria unica nazionale Possibilità di sottoscrivere accordi di programma Programmi di investimento produttivi tutela ambientale Innovazione dell organizzazione I programmi devono essere di importo non inferiore a /mln 1,5 e devono prevedere un incremento occupazionale da realizzarsi entro 12 mesi dal termine della realizzazione del programma degli investimenti. Attività ammissibili estrazione di minerali da cave e miniere Manifatturiere servizi alle imprese turistiche
11 Aree di crisi industriale non complesse Decreto direttoriale MiSe del 19 dicembre Identificazione dei Territori candidati alle agevolazioni previste per le aree di crisi non complesse Accordo di Programma MISE - REGIONE VENETO del Circolare 16 maggio 2018, n Avviso pubblico per la selezione di iniziative imprenditoriali nei territori della Regione del Veneto Dotazione finanziaria: 3,624 milioni ESITI PARZIALI Domande trasmesse 6 Programmi di investimento ,00 Agevolazioni richieste ,90 Nuova occupazione 89
12 Area di crisi industriale complessa Azione organica finalizzata a creare un offerta localizzativa coerente con specifici fabbisogni del territorio - Strumentazione taylor-made (non solo MiSE) - Dotazione finanziaria dedicata (nazionale e regionale) - Definizione dell offerta localizzativa Networking con il Sistema del credito Interventi per il reimpiego dei lavoratori Networking con il Sistema della conoscenza Aree industriali Semplificazio ne delle procedure Incentivi per gli investimenti Interventi infrastrutturali
13 Area di crisi industriale complessa DGR n del 30 dicembre 2016 Istanza per il riconoscimento dell area di crisi industriale complessa di Venezia DM dell 8 marzo Riconoscimento dell area di crisi industriale complessa del territorio comunale di Venezia. DM del 7 aprile 2017 Costituzione del Gruppo di Coordinamento e Controllo per l area di crisi industriale complessa di Venezia con il compito di definire e attuare i Progetti per la Riconversione e la Riqualificazione Industriale (PRRI). Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, Ministero dell Ambiente e Tutela del territorio e del mare, Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Regione del Veneto, Città Metropolitana di Venezia, Comune ci Venezia e Autorità Portuale di Venezia.. 23 ottobre Firma dell Accordo di programma per l attuazione del Programma di Riqualificazione e Riconversione Industriale
14 Accordi di programma ACCORDO DI PROGRAMMA ELECTROLUX Verbale di Accordo del 15 maggio 2014 tra il Governo e le Regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna e Lombardia con impegno a sostenere gli investimenti previsti nel Piano Industriale Electrolux in materia di ricerca e innovazione di processo e di prodotto Accordo di Programma del 21 ottobre 2015 tra il Ministero dello Sviluppo Economico e la Regione del Veneto per il sostegno delle attività di ricerca e sviluppo di Electrolux S.p.A., finalizzate allo sviluppo e al rilancio dell impresa. I. Costo previsto per la realizzazione del progetto di ricerca e sviluppo individuato da Electrolux S.p.A., da realizzare nell unità produttiva ubicate nella Regione Veneto ammonta a 2 mln di euro e le relative agevolazioni massime concedibili ammontano a 1,4 mln di euro; II. Cofinanziamento regionale in misura non inferiore al 10% del costo complessivo a carico della finanza pubblica
15 Accordi di programma ACCORDO DI PROGRAMMA PILKINGTON Obiettivo: Sostenere gli investimenti produttivi e le attività di ricerca e sviluppo che Pilkington S.p.A. intende realizzare nel periodo nei siti di San Salvo (Abruzzo) e Porto Marghera (Veneto) Parti: Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Abruzzo Regione Veneto, INVITALIA - Agenzia nazionale per l attrazione degli investimenti e lo sviluppo d impresa S.p.A. Quadro finanziario dell accordo: Riferimenti: DGR n del 12 ottobre 2017 con la quale la Regione Veneto ha approvato il testo dell Accordo di programma - Sottoscrizione dell Accordo: 3 novembre 2017
16 Cos è la Reindustrializzazione Processo di discontinuità che interessa un sito o un area produttiva Riqualificazione delle attività produttive Riconversione delle attività produttive Ricollocamento del personale (anche parziale)
17 Incentivare i processi di reindustrializzazione le ipotesi di lavoro Diffusione cultura della reindustrializzazione 1. Approccio nella gestione delle crisi da parte delle aziende e delle organizzazioni sindacali (pratiche worker buyout, risorse per advisor ) Interventi normativi nazionali e regionali 1. Regolamentazione del mercato della reindustrializzazione: Definizione dei servizi di reindustrializzazione: specificazione dei livelli essenziali delle prestazioni da erogare su tutto il territorio nazionale; Implementazione di un sistema autorizzatorio e di accreditamento dei soggetti che erogano politiche per il lavoro (condizione finanziaria/giuridica, strutturale, competenze professionali del personale). 2. Integrazione della legge sui licenziamenti collettivi 223/91 Individuazione specifiche risorse pubbliche e strumenti
18 Grazie per l attenzione
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