Attuazione degli interventi di bonifica di siti contaminati in Italia: quadro conoscitivo e prospettive future

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Attuazione degli interventi di bonifica di siti contaminati in Italia: quadro conoscitivo e prospettive future Laura D Aprile, Laura.daprile@isprambiente.it Responsabile Settore Siti Contaminati, ISPRA Federico Araneo, Eugenia Bartolucci, Marco Falconi Dipartimento Difesa del Suolo, ISPRA Reclaim Expò - ECOMONDO Siti contaminati in Europa e in Italia Rimini, 8 Novembre 2012

Contenuti Lo stato dell arte sull attuazione degli interventi Analisi delle criticità tecnico-operative Le innovazioni normative Osservazioni conclusive

I Siti di Interesse Nazionale prima lista nel 1998 (L. 426) 57 siti (ultimo, La Maddalena nel 2008) oltre il 3% del territorio nazionale circa il 34% delle aree sono occupate da mare (330.000 ha), fiumi, lagune e laghi ogni SIN include da decine a centinaia di soggetti responsabili delle attività di bonifica (con poche eccezioni) e di stakeholders in genere numerose sono le aree pubbliche e i siti orfani per i quali la bonifica è a carico della P.A. poche risorse a disposizione numerose aree in fase di caratterizzazione, poche le aree restituite

Regione Anagrafe Gestione dei siti contaminati a livello nazionale Siti potenzialmente contaminati inseriti/inseribili Siti potenzialmente contaminati accertati Siti contaminati Siti con interventi avviati Siti bonificati Piemonte Sì 1.315 402 466 1.171 146 Valle d'aosta Sì - 14 12 15 22 Liguria Sì - 81 119 78 50 Lombardia Sì 3.970 1.879 853-1.238 Provincia Autonoma di Trento Sì ND 31 86 86 351 Provincia Autonoma di Bolzano Si (solo per siti contamina ti) - - 272 114 Veneto Sì 541 181 87 376 55 Friuli- Venezia Giulia a No 684 229 - - 94 Emilia- Romagna No ND 225 323 343 331 Toscana Sì 2.826 477 1.050 324 257 Umbria a Sì 120 44 64 64 12 Marche Sì 673 81 297 741 295 Lazio No 887 621 71 798 18 Abruzzo - - - - - - Molise Sì - - 2 3 0 Campania Sì 2.592 359 183 73 12 Puglia Sì 298 98 200 152 1 Basilicata a No - 316 6 190 3 Calabria Sì ND 646 52 18 7 Sicilia a Sì 642 45-347 0 Sardegna Sì 574 403 171 100 5 Italia - 15.122 6.132 4.314 4.879 3.011 Fonte: Commissione Parlamentare d Inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti, Annuario Dati Ambientali ISPRA, 2012

Tipologia di aree contaminate Stime relative ai 57 SIN, dati trasmessi ad EIONET da ISPRA (2012)

Contributo alla contaminazione dei vari settori industriali Stime relative ai 57 SIN, dati trasmessi ad EIONET da ISPRA (2012)

Tipologia di sostanze contaminanti Stime relative ai 57 SIN, dati trasmessi ad EIONET da ISPRA (2012)

Individuazione delle prioritàdi intervento

Tipologia di interventi (suoli, sedimenti, fanghi) Stime relative ai 57 SIN, dati trasmessi ad EIONET da ISPRA (2012)

Tipologia di interventi (acque sotterranee) Stime relative ai 57 SIN, dati trasmessi ad EIONET da ISPRA (2012)

Il manuale è disponibile gratuitamente in copia cartacea o CD, presso lo stand dell ISPRA I dati si riferiscono a 51 città italiane prese in considerazione per valutare la qualità dell ambiente urbano Dati sui siti contaminati da pag. 50 a pag. 71 Presenti nel rapporto anche dati su: ostabilimenti a rischio di incidente rilevante orifiuti oconsumi energetici e produzione da fonti rinnovabili oqualità dell aria

I SIN nelle aree urbane La superficie coperta dai 57 Siti di Interesse Nazionale (SIN), rappresenta oltre il 3% del territorio italiano Sono 38 i SIN distribuiti in 30 delle 51 aree urbane considerate nel RAU Il grado di prossimità alla città è stato considerato su tre livelli: limite comunale, buffer di 2 km sul limite comunale e limite provinciale In 25 aree urbane è presente 1 SIN, in 3 aree urbane ci sono 2 SIN, nell area urbana di Milano ce ne sono 5 e in quella di Napoli 6. Torino Aosta Milano Brescia Bolzano Trento Venezia Udine Trieste Genova Reggio Emilia Parma Modena Livorno Ancona Terni Pescara Campobasso Napoli Salerno Foggia Bari Brindisi Taranto Potenza Messina Catania Siracusa Cagliari Sassari

Il progresso nella gestione: l esempio del SIN di Livorno SIN: Livorno Superficie totale: 6.530.000 m 2 Livello di prossimità alla città: Limite comunale Numero di aree con procedimenti avviati: 39 Stato dell iter della bonifica Superfici (m 2 ) % rispetto al totale Procedimenti avviati 5.281.761 80,88% Caratterizzazione conclusa 362.764 5,56% Progetto di bonifica approvato 115.804 1,77% Siti svincolati e/o bonificati 34.605 0,53% Il progresso nella gestione dei SIN nelle aree urbane è stato elaborato da ISPRA su dati MATTM - Direzione Generale per la Tutela del Territorio e delle Risorse Idriche, ARPA VdA, ARPA Lombardia, Comune di Bolzano, ARPAT, ARPA ER, ARPAC

Il progresso nella gestione: l esempio del SIN di Taranto SIN: Taranto Superficie totale: 43.830.000 m 2 Livello di prossimità alla città: Limite comunale Numero di aree con procedimenti avviati: 71 Stato dell iter della bonifica Superfici (m 2 ) % rispetto al totale Procedimenti avviati 22.419.903 51,15% Caratterizzazione conclusa 4.997.448 11,40% Progetto di bonifica approvato 3.353.300 7,65% Siti svincolati e/o bonificati 1.129.026 2,58%

Il progresso nella gestione delle aree non SIN: 8 città campione Nel VIII RAU sono stati raccolti anche i dati su 8 città per quanto riguarda i siti contaminati locali in modo da fornire un quadro di valutazione più completo al cittadino.

Analisi delle criticitàtecnico-operative Scarsa applicazione di obiettivi di qualità specifici per i corpi idrici (in attuazione della direttiva 2000/60) e conseguente necessità di raggiungimento delle CSC anche in aree degradate. Mancata definizione per terreni ed acque sotterranee di valori di fondo per metalli e metalloidi e/o di livelli di riferimento per aree affette da inquinamento diffuso con conseguente necessità di raggiungimento delle CSC anche in scenari di inquinamento naturale o diffuso. Disomogenea interpretazione a livello nazionale di aspetti controversi dell applicazione dell analisi di rischio sito specifica: valutazione dei percorsi di esposizione indiretti (volatilizzazione, lisciviazione), utilizzo di scenari sito-specifici, utilizzo di CSC alternativo a CSR (CSR<CSC). Scarsa applicazione di valutazioni costi/benefici (anche ambientali) nella progettazione degli interventi al fine di renderli sostenibili. Difficoltà di gestione di procedimenti complessi (aree vaste, molti soggetti responsabili) e lentezza delle relative procedure amministrative e dello svincolo delle aree produttive.

Innovazioni normative in tema di bonifiche -1 Legge 22 dicembre 2011 ( Salva Italia ): L art.40, comma 5 della Legge 22 dicembre 2011 ( Salva Italia ) ha reintrodotto la possibilità, già presente nel DM 471/99 di articolare per fasi temporali e/o spaziali la progettazione degli interventi di bonifica di particolare complessità a causa della natura della contaminazione, degli interventi, delle dotazioni impiantistiche necessarie o dell'estensione dell'area interessata dagli interventi medesimi. Nell ambito dello stesso comma sono state introdotte semplificazioni per l esecuzione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di messa in sicurezza di impianti industriali in siti oggetto di bonifica purche' non compromettano la possibilita' di effettuare o completare gli interventi di bonifica che siano condotti adottando appropriate misure di prevenzione dei rischi. Legge 24 marzo 2012, n. 28 : La legge n. 28 del 24 marzo 2012 ha introdotto sostanziali chiarimenti in merito alle modalità di gestione dei materiali di riporto ai fini della bonifica e all attribuzione ai rifiuti della classe di pericolosità H14 (ecotosssicità). Lo stesso provvedimento ha stabilito che le integrazioni e le modifiche degli allegati alle norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti siano adottate con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro della salute e con il Ministro dello sviluppo economico, previo parere dell'ispra, sentita la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.

Innovazioni normative in tema di bonifiche -2 Legge 4 aprile 2012, n. 35: introduce all art.24 la possibilità di adottare, nell ambito dell articolazione per fasi dei progetti di bonifica, già definita nell ambito della legge 22 dicembre 2011, tecnologie innovative di bonifica di dimostrata efficienza ed efficacia, a costi sopportabili, resesi disponibili a seguito dello sviluppo tecnico-scientifico del settore. L art. 57 rafforza gli strumenti di semplificazione amministrativa già esistenti per la gestione degli interventi di bonifica in siti in esercizio. Nello specifico, il comma 7 promuove lo strumento dell Accordo di Programma per la semplificazione delle procedure amministrative relative alla realizzazione degli interventi di bonifica nei siti in esercizio con particolare riferimento agli stabilimenti di lavorazione e di stoccaggio di oli minerali strategici per l'approvvigionamento energetico del Paese e degli impianti industriali adibiti alla lavorazione e allo stoccaggio di oli vegetali destinati ad uso energetico. Il comma 8 chiarisce che in caso di attività di reindustrializzazione dei siti di interesse nazionale, il riutilizzo delle aree può essere concesso purchè siano stati attivati i necessari interventi di messa in sicurezza operativa e a condizione che le attività previste non pregiudichino i futuri interventi di bonifica, necessari a dismissione del sito.

Innovazioni normative in tema di bonifiche -3 Legge n. 27 del 24 marzo 2012 : L art. 48 riguarda l ambito dei dragaggi sia nei siti oggetto di bonifica di interesse nazionale che negli altri siti. In particolare vengono introdotte numerose semplificazioni amministrative al fine di facilitare gli interventi di dragaggio e diminuire tempi e costi di attuazione. Vengono inoltre fornite indicazioni in merito alle modalità di gestione dei materiali che possono essere conferiti in casse di colmata oppure riutilizzati, anche per singole frazioni granulometriche, qualora le caratteristiche chimico-fisiche e microbiologiche siano idonee alle modalità di riutilizzo e tale riutilizzo non ponga rischi per l uomo e per l ambiente. L art. 49 rimanda ad un emanando decreto da parte del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, la regolamentazione dell utilizzo delle terre e rocce da scavo e la eventuale classificazione delle stesse come sottoprodotti.

Legge 7 agosto 2012-1 Legge 7 agosto 2012: introduce importanti innovazioni in tema di disciplina degli interventi di bonifica dei siti contaminati con particolare riferimento a: siti produttivi e/o oggetto di riqualificazione industriale (art.27); siti militari (art.35), siti e infrastrutture energetiche (art.36), siti di interesse nazionale (art.36bis). L art. 27 riprende le disposizioni già introdotte (e mai attuate) dall art. 252bis del DLgs 152/06 in merito alla riconversione e riqualificazione industriale delle aree soggette a crisi industriale complessa, individuate su istanza delle regioni. I progetti di riqualificazione industriale di tali aree dovranno promuovere investimenti produttivi anche a carattere innovativo, la riqualificazione delle aree interessate, la formazione del capitale umano, la riconversione di aree industriali dismesse, il recupero ambientale e l'efficientamento energetico dei siti e la realizzazione di infrastrutture strettamente funzionali agli interventi. Le Conferenze di Servizi strumentali all approvazione dei progetti sono indette dal all'attuazione del Progetto sono indette dal Ministero dello sviluppo economico ai sensi degli articoli 14 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241. L art.35 prevede l emanazione di un decreto interministeriale per la determinazione dei criteri di individuazione delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione applicabili ai siti militari. Tale definizione si rende necessaria in considerazione delle specifiche tipologie di contaminanti riscontrabili in tali siti, non ricomprese nell allegato 5 al Dlgs 152/06.

Legge 7 agosto 2012-2 L art. 36 introduce ulteriori semplificazioni per gli interventi di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale da effettuarsi in siti di deposito e/o lavorazione di carburanti, nonché nei punti vendita carburanti. Per i siti di raffinazione ed i depositi carburanti si rafforzano le disposizioni già introdotte dalla legge 4 aprile 2012. Per la rete di distribuzione carburanti è prevista l adozione di procedure semplificate. Infine, l art. 36bis introduce importanti modifiche nei criteri di individuazione dei siti di interesse nazionale, individuando quali caratteristiche prioritarie l insistenza attualmente o in passato, di attivita' di raffinerie, di impianti chimici integrati o di acciaierie e la presenza di attività produttive ed estrattive di amianto e rimandando ad una successiva valutazione la sussistenza di tali requisiti per i 57 siti di interesse nazionale individuati. Lo stesso articolo da la possibilità alle regioni di ridefinire il perimetro dei SIN e di richiedere la restituzione delle competenze amministrative.

Osservazioni Conclusive Pur in un contesto più maturo sia dal punto di vista tecnico che da quello operativo, molte rimangono ancora le criticità aperte nella gestione dei siti contaminati. I dati ad oggi disponibili sullo stato di avanzamento dei procedimenti di bonifica, seppur non statisticamente solidi a causa delle numerose disomogeneità nei criteri di raccolta e restituzione, forniscono un quadro complessivo poco confortante, con poche eccezioni. Nella consapevolezza dei ritardi nella realizzazione degli interventi di risanamento e di recupero del territorio, tenendo conto anche del quadro economico nazionale, il Governo ha introdotto alcuni provvedimenti innovativi nel campo delle bonifiche, mirati soprattutto a favorire la reindustrializzazione e il recupero dei siti dismessi nonché a rivedere il programma nazionale di bonifica (SIN). Tali provvedimenti mirano da una parte alla semplificazione del quadro normativo e dall altra all abbreviazione dell iter burocratico nell ottica di giungere al completamento degli interventi di messa in sicurezza e bonifica e quindi al riutilizzo delle aree. Particolarmente interessante è il rilancio dello strumento dei nuovi accordi di programma (ad es: Porto Marghera e Trieste) che, attraverso una maggiore partecipazione degli enti locali all iter decisionale, anche per i SIN, potrà favorire una rapida attuazione degli interventi rendendoli maggiormente adattabili alle realtà socioeconomiche locali e consentendo di individuare le modalità di riutilizzo produttivo dei siti.