MUSEO CIVICO Trasparenze sospese In questo articolo presentiamo la relazione tecnica del progetto del Museo Civico e Archeologico del castello di Belriguardo, a Voghiera. Un intervento di recupero curato e progettato dall architetto Paolo Arveda e dagli ingegneri della Massimo Logli e Magon Vetro A cura di Simona Piccolo 20 RIVISTA DEL VETRO 1~2 2011
1 2 1_Tra gli obiettivi del progetto, la massima integrazione tra esistente e nuovo 2_Si sono cercate neutralità visiva e minima consistenza materica 3_Come ancoraggi sono stati utilizzati gli enormi pilastri di muratura laterizia, sfruttando lo spazio libero tra l uno e l altro 3 PENSARE A CONTENITORI PRIVI DI STRUTTURA, IMMAGINARLI SOSPESI DA TERRA GARANTENDO I REQUISITI DI SICUREZZA È STATO IL PERCORSO CONCETTUALE Il progetto in questione è stato l allestimento del Museo Civico e Archeologico del castello di Belriguardo, a Voghiera. A distanza di dieci anni dai primi interventi di recupero e restauro del corpo centrale dell ex Delizia di Belriguardo, lo stesso progettista ha potuto seguire e progettare anche le vetrine e gli arredi espositivi del Museo Civico e Archeologico, nel quale saranno esposti reperti che abbracciano un ampio periodo che parte dall epoca etrusco-romana per arrivare sino al periodo rinascimentale, legato alla presenza della Corte Estense. Il senso progettuale Così racconta l architetto Paolo Arveda: Nel dibattito critico dell architettura, sicuramente uno dei temi principali che pone la propria dicotomia fra il contenitore e il contenuto è certamente quello riguardante gli ambiti espositivi e museali in genere. Nel caso specifico il contenitore è già di fatto uno spazio museale autoreferenziale, poiché rappresenta filologicamente la trasformazione e la stratificazione degli eventi e degli usi cui è stato sottoposto questo edificio dal valore monumentale sicuramente unico per questo territorio, e probabilmente non solo. La volontà progettuale legata all individuazione del percorso museale è stata quindi quella di non creare conflitti fra il linguaggio del contenitore architettonico ed eventualmente quello dei contenitori per il materiale archeologico da esporre, ponendosi tra l altro come obiettivo principale la ricerca della massima integrazione fra esistente e nuovo, attraverso la neutralità visiva e la minima consistenza materica. Pensare a contenitori privi di struttura, immaginarli sospesi da terra, completamente trasparenti, garantendo al tempo stesso i requisiti di sicurezza previsti per questi ambienti di fruibilità collettiva, la possibilità e la flessibilità di gestire le superfici espositive a disposizione in base anche a necessità imprevedibili è stato il percorso concettuale che ha portato a realizzare questo progetto. Utilizzando come ancoraggio puntuale gli enormi pilastri di muratura laterizia (realizzati in epoca settecentesca, quando la Delizia Estense fu trasformata in magazzini agricoli) e sfruttando lo spazio libero tra di essi, l idea dei contenitori espositivi si è concentrata sulla realizzazione di elementi seriali, costituiti da sole 1~2 2011 RIVISTA DEL VETRO 21
Museo Civico 4_Gli attacchi in acciaio inox sono stati realizzati su disegno specifico 5_Particolare del sistema di aggregazione 6_La funzione degli attacchi è quella di ancoraggio alle strutture murarie... 7_... ma anche di fissaggio delle lastre di vetro alle strutture stesse e sostegno dei supporti per i piani espositivi 4 5 6 7 Ogni singolo pezzo costruito dalla MassiMO logli è stato pensato in modo da consentire una comoda regolazione durante l installazione lastre di vetro extrachiaro (in parte temperato e in parte temperato/stratificato), assemblate attraverso attacchi puntuali d acciaio inox (realizzati su disegno specifico), i quali svolgono contemporaneamente la funzione di fissaggio delle lastre stesse, di ancoraggio alle strutture murarie e di sostegno dei supporti per i piani espositivi. Il sistema di aggregazione progettato riesce a garantire l assemblaggio di queste vetrine espositive sia nelle condizioni di ancoraggio alle strutture murarie in corrispondenza di entrambe le testate, sia quando la possibilità d ancoraggio è solamente su una delle due testate e la vetrina si pone come un parallelepipedo completamente in aggetto e sospeso da terra. Oggi, ad opera realizzata, il senso di presenza/non presenza dei nuovi contenitori espositivi per il futuro spazio museale sembra avere risposto ai presupposti iniziali, ponendosi mimeticamente a disposizione di quegli elementi della memoria che per secoli hanno atteso di potere esprimere liberamente il proprio valore storico, artistico e figurativo. L unione. Vetraio e produttore di accessori Posso affermare che la commessa delle teche in cristallo della Delizia del Belriguardo rappresenta uno dei rari casi in cui si superano le sterili dinamiche commerciali, tipiche degli appalti pubblici, che vedono contrapposti cliente e fornitore e magari entrambi in contrapposizione con il direttore dei lavori - racconta Matteo Magon, della Magon Vetro - In questo cantiere è accaduto esattamente il contrario nel senso che le varie parti (committente, progettista, general contractor, vetreria) hanno lavorato in stretta relazione e seguendo il principio della massima collaborazione possibile. Fin dai primi momenti, cioè dalle prime riunioni che si 22 rivista del vetro 1~2 2011
tenevano presso lo studio del progettista, i tecnici di Magon Vetro e di Massimo Logli hanno sempre respirato un aria positiva, quasi eccitata, stimolata cioè dalla consapevolezza di realizzare qualcosa di importante. L intuizione dell architetto Paolo Arveda di costruire delle teche trasparenti sospese tra pilastri o appese a sbalzo e senza nulla di portante sotto è stata ingegnerizzata, modellata in 3D e verificata secondo la normativa vigente. Rispetto al progetto originale sono stati introdotti solamente alcuni accorgimenti che rendessero più stabile e ridondante la struttura vetro/acciaio, senza peraltro modificare l estetica architettonica. La posa in opera non ha tradito le previsioni dei primi rilievi tecnici, e infatti è stata particolarmente complessa e ha richiesto un notevole sforzo progettuale. Le livelle laser hanno infatti evidenziato il disallineamento degli antichi pilastri, che sono risultati a distanze diverse l uno dall altro e posizionati in torsione rispetto al loro asse. Il mio ufficio tecnico - continua Magon - analizzati i dati di partenza, ha risolto il problema progettando dei pezzi speciali in acciaio inox che potessero allungarsi e restringersi in modo da raggiungere sempre l attacco tripartito a vetro. Inoltre, ogni singolo pezzo costruito dalla Massimo Logli è stato pensato in modo da consentire una comoda regolazione durante l installazione. Per livellare tutte le teche, la nostra falegnameria ha poi studiato su misura una scatola in legno che fosse regolabile in altezza per l appoggio provvisorio del vetro. Infine, sono stati tesi i cavi di acciaio in modo da evitare che gli elementi orizzontali di cristallo flettessero in modo antiestetico. Lo scarto tra il progetto in autocad e l opera finita è stato di pochissimi millimetri: testimonianza, questa, dell ottimo lavoro svolto da tutti gli interessati. Per il futuro - conclude Magon - mi auguro di trovare giovani progettisti, liberi e senza preconcetti, che abbiano davvero voglia di impegnarsi, di mettersi in gioco e di realizzare qualcosa di innovativo nel campo del vetro strutturale.