Prot. n. 31/2018. Alla c.a. Dott.ssa. Elvira Cecere

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Transcript:

Roma, 21 febbraio 2018 Prot. n. 31/2018 Al: MINISTERO DELLA SALUTE Dipartimento della sanità pubblica veterinaria, della sicurezza alimentare e degli organi collegiali per la tutela della salute Direzione Generale per l Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione Ufficio VII - Prodotti fitosanitari DGSAN Viale Giorgio Ribotta, 5 00144 ROMA RM Alla c.a. Dott.ssa. Elvira Cecere dgsan@postacert.sanita.it segreteriadgsan@sanita.it e p.c. al: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLEALIMENTARI E FORESTALI Direzione Generale Sviluppo Rurale DISR V - Produzioni vegetali Via XX Settembre, 20 00187 ROMA RM Alla c.a. Dr. Bruno Caio Faraglia disr5@politicheagricole.it cosvir9@pec.politicheagricole.gov.it MINISTERO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE Direzione per la Salvaguardia dell Ambiente Via Cristoforo Colombo, n. 44 00147 ROMA RM Alla c.a. Dr. Carlo Zaghi dva@minambiente.it MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO Direzione generale per la politica industriale, la competitività e le piccole e medie imprese Divisione IX - lndustrie di base, della mobilità e della manifattura avanzata, materie prime e materiali innovativi. Via Molise, 2-00187 ROMA

Alla c.a. Dott.ssa Giuseppina Aurigemma pinella.aurigemma@mise.gov.it Oggetto: Richiesta di autorizzazione eccezionale (art.53 comma 1 del Reg. CE 1107/2009) per le sostanze attive deltametrina, lambda cialotrina e spinetoram al fine di affrontare l emergenza fitosanitaria per difesa contro Drosophila suzukii Matsumura sulle colture di lampone, rovo, ribes e mirtillo comunemente definite come frutti di bosco. Si segnala per conto dei propri associati che si è manifestata l esigenza di ottenere l autorizzazione eccezionale a norma dell art. 53 del Reg. CE 1107/2009 per le sostanze attive deltametrina, lambda cialotrina e spinetoram al fine di affrontare l emergenza fitosanitaria per difesa contro Drosophila suzukii Matsumura sulle colture di lampone, rovo, ribes e mirtillo comunemente definite come frutti di bosco. I dati rappresentativi per l area di produzione interessata per i frutti di bosco sono 7.500 produttori per un fatturato di circa 350 milioni di euro, con una rilevante componente di circa 1.500 produttori del settore ciliegio, fragola e frutti di bosco per un fatturato superiore ai 30 milioni euro. A partire dal 2009 la coltivazione di frutti di bosco registra danni gravi e crescenti, dovuti al dittero Drosophila suzukii, moscerino della frutta che ovidepone nei frutti maturi, dove si sviluppano larve che li rendono non commerciabili. Di anno in anno la popolazione dell insetto aumenta, con picchi stagionali variabili a seconda delle condizioni meteo e della disponibilità di bacche, come lo dimostrano i dati raccolti dal monitoraggio eseguito in provincia di Trento dalla Fondazione Edmund Mach. Il forte impegno impresso alla ricerca nazionale ed internazionale non ha portato ad individuare efficaci soluzioni risolutive. Aggrava le prospettive dei produttori la mancanza di prodotti efficaci per il controllo del moscerino a causa dell esiguo numero di agrofarmaci autorizzati sulle colture ed alla loro progressiva riduzione, avvenuta negli ultimi anni e tuttora in corso. La revisione della legislazione comunitaria in materia ha infatti eliminato diversi p.a. impiegabili su tale gruppo di colture mentre si ripresenta la situazione in cui le sostanze attive di nuova generazione non sono registrate per i frutti di bosco. Il danno del parassita è enorme, in alcune circostanze rende l intera produzione non commercializzabile. Le tecniche sviluppate per il contenimento sono tre: la cattura massale con trappole alimentari, le reti antinsetto e gli insetticidi. La difesa migliore avviene quando l agricoltore attua tutte e tre le tipologie: la cattura massale per individuare i voli e catturare le prime forme mobili, il trattamento fitosanitario per abbattere sensibilmente le popolazioni e la rete antinsetto per evitarne l entrata in massa. La raccolta dei frutti di bosco avviene giornalmente od a distanza di qualche giorno per un periodo di circa due mesi, l apertura e la chiusura dei raccoglitori permette, anche nelle migliori condizioni di installazione della rete antinsetto, il passaggio di una certa quantità di moscerini. È pertanto necessario intervenire con gli insetticidi fra uno stacco e l altro. A tal proposito la migliore strategia è frutto dell uso alternato di più principi attivi, onde evitare i fenomeni di resistenza. Gli interventi strategici sono collocati

in fase di inizio maturazione, garantendo copertura nei giorni di installazione della rete e successivamente fra un raccolto e l altro, preferendo in questa ultima fase prodotti a bassa residualità. La deltametrina, la lambda cialotrina e lo spinetoram sono le uniche molecole che possono garantire il raccolto dei frutti di bosco riducendo al minimo la frutta colpita da drosofila. Si ricorda che è sufficiente una singola puntura per pregiudicare la commercializzazione del frutto ed un moscerino ne ovodepone più di 200. Tutto ciò premesso, si chiede di autorizzare l impiego di deltametrina, lambda cialotrina e spinetoram per lampone, rovo e ribes, al fine di contenere l emergenza fitosanitaria causata da Drosophila suzukii, per il periodo massimo di 120 giorni a partire dal 1 giugno 2018. Restando a disposizione per eventuali chiarimenti, si coglie l occasione per porgere distinti saluti. Pier Luigi Romiti Allegato 1 Andamento presenza Drosofila su frutta

Andamento presenza drosophila su frutta (Fonte FEM) In generale, nell analizzare la stagione 2017 possiamo affermare che, nonostante uno sviluppo demografico ancora piuttosto consistente e paragonabile per densità numerica a quello della precedente annata, le infestazioni sulle colture sensibili più importanti (ciliegio, fragola e piccoli frutti) sono risultate nettamente inferiori. Tra le principali ragioni che hanno contribuito assieme alle misure di controllo adottate dai produttori a limitare le potenzialità di danno del carpofago, l andamento estremamente variabile e incostante del clima durante tutto il corso dell anno. Temperature particolarmente rigide nel mese di gennaio associate a condizioni di bassa umidità relativa hanno inciso in modo significativo sul consistente carico svernante di adulti ereditato dalla stagione 2016, riducendone l intensità. Molto probabilmente per le stesse ragioni, la disponibilità di bacche di edera, ospite sfruttato dalle prime femmine mature per avviare lo sviluppo demografico, è risultata estremamente limitata, sia in termini di quantità, che di qualità e tempo. Lo sviluppo dell insetto a carico di questi frutti è risultato pertanto assai più contenuto di quanto registrato nel 2016. Le gelate del 20 e 21 aprile ed il loro grave impatto sulla produzione di ciliegie hanno rappresentato un ennesimo episodio chiave nella evoluzione delle popolazioni. Nei fondovalle, dove l effetto delle gelate su ciliegi tanto spontanei e incolti, che coltivati è risultato meno intenso, abbiamo registrato una forte concentrazione delle ovodeposizioni sulle produzioni rimaste in pianta, con valori di infestazione a maggio che risultavano decisamente superiori a quelli dello stesso periodo del 2016. Le elevate temperature raggiunte nel mese di giugno hanno sortito un duplice effetto sulla biologia di D. suzukii: se da un lato infatti possono aver accelerato notevolmente lo sviluppo uovo-adulto delle ovodeposizioni già iniziate all epoca, consentendo così una esplosione demografica che ha avuto intensità addirittura superiori a quelle dell anno precedente, dall altro lato però sembrano aver avuto un effetto deprimente sulle attività riproduttive, manifestatosi con il calo delle ovodeposizioni. Sono ipotizzabili effetti di sterilizzazione dei maschi, ma più probabilmente hanno influito limitando i movimenti degli adulti, in particolare nelle situazioni di maggiore esposizione solare, in fondovalle e zone non dotate di aree tampone (boschi, corsi d acqua, ecc.). Il ritorno a condizioni climatiche più miti a fine giugno/inizi luglio ha favorito la ripresa delle attività di circolazione e riproduzione degli adulti sul territorio. Gli effetti di questa rinnovata capacità sono evidenti nel repentino raggiungimento del picco massimo stagionale di adulti a luglio (su valori addirittura superiori a quelli del 2016), reso possibile da un ennesima accelerazione nello sviluppo uovo/adulto a seguito di un ulteriore innalzamento termico agli inizi di luglio. In definitiva, possiamo affermare che, per quanto riguarda il ciliegio, in virtù delle notevoli intensità demografiche raggiunte a fine giugno, infestazioni più rilevanti di quelle realmente registrate e potenzialmente più gravi di quelle del 2016 sono state evitate sulle produzioni precoci dei fondovalle (Valle dell Adige, Valle dei Laghi) e medie delle zone collinari (Vigolana, Perginese, ecc.) grazie ad una maturazione e raccolta più anticipata e all effetto ritardante delle elevate temperature di giugno. Le produzioni più tardive delle zone medio-alte sarebbero state investite invece ancora una volta da un immensa moltitudine di adulti, riportando danni ingenti se non fosse stato per la scarsissima presenza di produzione in questi contesti, conseguenza delle gelate di aprile. Campioni provenienti comunque da alcune isole produttive sono risultati fortemente infestati, confermando così le ipotesi di grave attacco. Le densità demografiche della seconda parte dell estate sono risultate comparabili a quelle del 2016. Fragola e piccoli frutti hanno fatto registrare infatti infestazioni ancora importanti, tuttavia il dato complessivo evidenzia un grado di attacco inferiore a quello della precedente stagione. È possibile che le difficoltà evolutive sperimentate dall insetto nel corso della prima parte dell anno abbiano condizionato

lo sviluppo demografico della successiva frazione. Differenze sostanziali inoltre sono state riscontrate nel livello di infestazione in coltivazioni di pieno fondovalle, esposte quindi ad un clima più caldo/secco, nelle quali abbiamo registrato attacchi decisamente più contenuti rispetto a situazioni produttive di collina e montagna, caratterizzate da un clima estivo più fresco e dalla azione mitigatrice dei boschi.