OSSERVATORIO SOCIO-RELIGIOSO TRIVENETO



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- Documentazione grafica - CONFERENZA STAMPA Zelarino, giovedì 16 febbraio 2012 1

Identità religiose del Nord Est - stime - 3,3 8,2 1,4 11,6 75,6 italiani cattolici immigrati cattolici italiani di altre confessioni e relig.ni immigrati di altre confessioni e rel.ni nessuna religione Stime calcolate sul totale dei residenti: popolazione autoctona + immigrati Fonte: ns. elaborazioni su dati OSReT (ricerca Nord Est), Istat, Caritas-Migrantes Incidenza dei battezzati - evoluzione 1989/2009 - Battesimi nella popolazione residente 2009: 73,6% dei nati 1989: 96,3% dei nati Variazione incidenza battesimi 2009-1989: - 22,7 Battesimi nella popolazione autoctona 2009: 88,1 (cattolici in età 30-44: donne 87,3; uomini 79.6) 1989: 97,3 Variazione incidenza battesimi 2009-1989: - 9,2 Fonte: nostre elaborazioni su dati OSReT (Annuario delle Chiese del Triveneto) e Istat Nota: la popolazione residente comprende gli immigrati residenti; la popolazione autoctona non li comprende più di un nato su quattro oggi o non viene battezzato o non lo è in una chiesa cattolica. 12 nati dalla popolazione autoctona su 100 non vengono battezzati. 2

Livelli diversi di condivisione delle credenze Crescono le posizioni di incertezza Aldilà cond./salv.* 27,5 23,3 33,3 15,9 resurrezione 29,8 42,6 27,7 Eucaristia** 38 14,3 47,7 Gesù figlio Dio 53,1 26,3 20,6 esistenza Dio 56 33,9 9,3 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% credenti credenti parz.te incerti non credenti * Domanda sull aldilà Lei ritiene che la vita dopo la morte possa essere pensata in termini di una condanna o di una salvezza eterni? (Una sola risposta) Si, vi sarà o la condanna o la salvezza No, Dio salva tutti No, non vi sarà né condanna né salvezza Sono incerto Nota: I credenti pensano che vi sarà o la condanna o la salvezza. La credenza parziale si riferisce a coloro che ritengono si possa pensare solamente ad una salvezza eterna (perché Dio salva tutti ), ma che non condividono l idea di una condanna altrettanto eterna ** Domanda sull Eucaristia Lei crede che l Eucaristia (comunione) sia veramente il corpo e il sangue di Cristo? (Una sola risposta) Si, lo è Sono incerto No, è un fatto simbolico Il maggior livello di incertezza si manifesta sulle questioni ultime: vita dopo la morte e risurrezione. 3

Identità religiose e appartenenza alla Chiesa - calcolate sugli intervistati - 3,1 0,6 12,5 19 Cattolici senza riserve Cattolici con qualche riserva Cattolici a modo mio 29,9 34,9 Altre confessioni cristiane Altre religioni nessuna religione Nota: il dato si riferisce solamente agli intervistati e questi sono rappresentativi della popolazione autoctona con il diritto di voto (mancano gli immigrati). I cattolici che sentono di appartenere alla Chiesa senza riserve, sommati a coloro che invece esprimono delle riserve sono un po al di sopra della metà della popolazione autoctona, immigrati esclusi (53,9 punti percentuali). 4

Frequenza dichiarata alla messa Mai Nord Est [p] 17,0 Italia 2007 Garelli 21,8 Istat 2008 Multiscopo 20,0 Italia 2010 Il Regno 18,3 1-22 volte anno Più volte anno 37,5 35,9 31 23,4 1 volta mese 2-33 volte mese Ogni settimana 5,7 11,0 28,9 15,8 26,5 16 30,0 13,7 16,1 27,7 Note: [p] indica che il valore è stato ponderato le indagini campionarie misurano la frequenza dichiarata alla messa, non quella reale. I censimenti dei presenti e le valutazioni dei preti indicano valori significativamente più contenuti. La frequenza alla messa nel Nord Est non si discosta di molto da quella rilevata a livello nazionale (2-3 punti percentuali). Le differenze tra le indagini dipendono in parte dal diverso modo di porre le domande. Frequenza alla messa 60-74 48,1 14,6 26,7 10,6 45-59 27,3 18,2 39,2 15,3 30-44 23,1 19,6 41,2 16,1 18-29 13,4 11,8 46 28,9 0% 20% 40% 60% 80% 100% settimana mese anno mai Si evidenziano due salti : tra la generazione più anziana e quelle intermedie; tra queste e i giovani. Non vi sono invece grandi differenze tra le due età centrali. Con i giovani la pratica religiosa di qualche rilievo (su base almeno mensile) si riduce a un giovane ogni quattro. 5

Appartenenza alla Chiesa 60-74 33,7 36,8 20 4,35,1 45-59 18,3 36,7 31,3 3,4 10,3 30-44 13,9 37,9 31,6 3,9 12,7 18-29 6,6 23,2 38,9 3,1 28,2 0% 25% 50% 75% 100% catt. no riserve catt. con riserve catt. modo mio altre conf e rel no religione I cattolici che non vanno al di là di qualche riserva superano tra gli anziani il 70%; sono al di sopra del 50% nelle età intermedie; diventano meno del 30% tra i giovani. Tra questi ultimi non crescono gli aderenti ad altre confessioni e religione, ma coloro che non si sentono di aderire ad alcuna religione. Giudizio sulla Chiesa cattolica 60-74 31,1 21,4 47,5 45-59 40,5 23,1 36,5 30-44 39,7 30,5 29,8 18-29 61 23,5 15,5 0% 20% 40% 60% 80% 100% non positivo incerto positivo In tutte le classi di età i giudizi chiaramente positivi sono espressi da minoranze. Tra i giovani i giudizi positivi si riducono a poca cosa, meno della metà di quanti sostengono di credere in Dio senza incertezze. 6

Cosa fa problema della Chiesa cattolica? distanza Papavescovi e vita gente modo uso suoi beni morale sessuale 66,1 65,1 70,1 modo interviene politica 56,1 rapporto con chi pensa diversamente 43,8 modo coinvolge donne 33 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 La domanda usata è la seguente Che cosa le fa problema nella chiesa cattolica? (Risponda sì o no per ciascuna riga) Il modo con cui si rapporta con chi la pensa diversamente Il modo in cui concepisce la morale sessuale Il modo in cui interviene nelle decisioni politiche Il modo in cui coinvolge le donne nella vita della chiesa Il modo in cui usa i suoi beni La distanza tra ciò che dicono il Papa e i vescovi e ciò che la gente vive Secondo il suo modo di vedere chi può decidere che cosa è male? coscienza individuale 84,3 legge di Dio 66,1 morale comune 46,8 tradizione, cultura Papa e vescovi (o mia chiesa) 35,3 32,4 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Note: La domanda poneva cinque alternative di risposta, quelle indicate nel grafico. Per ciascuna di esse si trattava di rispondere sì o no Il grafico dà una immagine plastica del peso che oggi riveste la coscienza individuale nella definizione di ciò che è male. Anche la legge di Dio viene indicata spesso, da due intervistati su tre. Due persone su tre sono invece restie ad assegnare a Papa e vescovi un peso rilevante a questo riguardo. Si noti che la formulazione è non devono, ma possono. 7

Pregare e andare in chiesa pregano giornal.te assidui messa; 21,1 pregano poco o nulla a messa poco o nulla; 43,8 pregano non giorn.te assidui messa; 7,8 pregano settim.te no assidui messa; 9,3 pregano giorn.te no assidui messa; 17,8 Note Il grafico è costruito elaborando congiuntamente (incrociando) la domanda sulla frequenza alla messa e quella sulla frequenza della preghiera. Vi è un ampia area di persone che pregano quotidianamente o almeno settimanalmente che non praticano in modo assiduo. Molti di questi praticano assai poco. Tra i cattolici coloro che pregano ma non sono assidui alla messa sono ancora più numerosi (19,6% quotidianamente e 10,7 settimanalmente). Di contro vi è una componente di persone che frequentano assiduamente la messa, ma che non pregano giornalmente (7,8% nella popolazione, 9% tra i cattolici). 8

Religiosi e spirituali 60-74 68 17,7 3,9 10,4 45-59 52,4 21,7 7,5 18,4 30-44 50,8 19,9 10,6 18,7 18-29 30,6 15 19,1 35,3 0% 25% 50% 75% 100% religiosi spirituali spirituali no relig. religiosi no spir. né spirit. né relig. Nota Il grafico presenta una tipologia creata utilizzando le due domande seguenti. Domanda 1: Come valuta oggi il suo interesse per la dimensione spirituale? Nullo Abbastanza basso Abbastanza alto Molto alto Domanda 2: Quanto è importante la religione per lei? Molto Abbastanza Poco Per niente Il concetto di spirituale/spiritualità nel Nord Est è ancora molto legato a quello di religione/religiosità. Essere spirituale per la maggioranza della popolazione vuol dire in concreto essere religiosi. Il 52% degli intervistati rientra nel tipo spirituale e religioso. Ma l uso del termine inteso in modo autonomo rispetto alla parola religioso è in crescita. La figura più innovativa è quella costituita da coloro che si definiscono spirituali, ma non religiosi (9,4%). È la configurazione di spiritualità che cresce maggiormente da una età della vita all altra, fino a coinvolgere un giovane su cinque. Tra i giovani crescono anche coloro che si definiscono né spirituali, né religiosi (giunti ad essere un giovane su tre). Molto in questa definizione si spiega con la spinta critica nei confronti della religione. Poiché i più ancora non distinguono tra spirituale e religioso il rifiuto del religioso si manifesta anche come rifiuto dello spirituale. 9

La domanda spirituale 60-74 23,9 54,4 21,7 45-59 34,1 49,1 16,8 30-44 41,9 39,3 18,8 18-29 52,1 36,9 11 0% 25% 50% 75% 100% incentrata sul soggetto incentrata sull'etica verticale Nota: agli intervistati è stato chiesto che cosa potrebbe voler dire, secondo loro, sviluppare la propria parte spirituale. Il grafico riassume i risultati in forma sintetica confrontando le età. La domanda incentrata sull etica corrisponde alle risposte: essere persone buone, aiutare gli altri, distinguere il bene dal male, seguire gli insegnamenti di Dio. La domanda incentrata sul soggetto corrisponde alle risposte: tendere a uno stato di armonia e pace interiore, cercare il vero sé profondo, cercare il senso profondo della vita, affermare il proprio valore e le proprie capacità nella vita di tutti i giorni. La domanda verticale corrisponde alle risposte: credere in Dio o in qualcosa che trascende l uomo e frequentare luoghi di culto. Il grafico può essere inteso anche come un modo per leggere l evoluzione della domanda spirituale da una generazione all altra. Passando da un età della vita all altra è evidente come le domande che hanno a che fare con il comportamento morale perdono nettamente di rilevanza e vengono sostituite da temi incentrati sulla soggettività. Le forme di spiritualità più legate alla dimensione verticale perdono di terreno, in modo peraltro atteso. I cambiamenti sono molto evidenti e in questo caso distinguono tra di loro anche le due età intermedie. 10

Conoscenza del parroco da parte degli intervistati 12,7 25,4 conosce bene 30,2 qualche volta ci parla conosce, ma non ci parla non sa chi sia 31,8 I parroci risultano essere conosciuti dalla grande maggioranza della popolazione. Più della metà degli intervistati ha contatti verbali con essi. Valutazione della parrocchia vivacità della parrocchia capacità stimolare vita spirituale 21,7 15,9 molto viva 21,7 9 molto spess abb. viva spenta 30,7 abb. spesso poco o mai 18,2 45,7 non conosce 38,6 non conosce Prima domanda Come valuta la parrocchia in cui vive? (Una sola risposta) È una realtà Molto viva Abbastanza viva Abbastanza spenta Molto spenta Non la conosco 11

Seconda domanda Le sembra che la parrocchia in cui vive offra stimoli importanti per la sua vita morale e spirituale? (Una sola risposta) Molto spesso Abbastanza spesso Poche volte Mai, quasi mai Non la conosco Il giudizio sulla vivacità della parrocchia è abbastanza positivo. Meno lusinghiero quello sulla sua capacità di offrire stimoli per la vita morale e spirituale. Si potrebbe dire che la parrocchia è più vitale dal punto di vista sociale-relazionale, che dal punto di vista della capacità di interloquire con la domanda spirituale attuale. 12