indice c o l d i r e t t i U F F I C I O S TA M PA Via Pio VII, 97 10135 TORINO tel. 011-6177282 cell. 335-7662297 E-M A I L: u f f i c i o s t a m p a. t o @ c o l d i r e t t i. i t S I T O: w w w. t o r i n o. c o l d i r e t t i. i t C O L D I R E T T I N E W S : Emergenza cibo, dal latte al prosciutto è allarme in Europa C O L D I R E T T I N E W S : Salute, bene stop comitato Ue a pollo al cloro a g r i c o l t u r a L A REPUBBLICA: Lo sciopero del latte. La nuova battaglia del latte L A R E P U B B L I C A : La Germania è quasi a secco, i contadini tagliano le consegne L A REPUBBLICA: Da Bruxelles soltanto errori, così le piazza tornano a scaldarsi C O R R I E R E E C O N O M I A : Borse, il rialzo commestib i l e L A R E P U B B L I C A : Biocarburanti, Lula difende il Brasile Fermate la speculazione sul petrolio L A S TA M PA : N e l palazzo del mondo che ha fame L A R E P U B B L I C A : Dieci tecnologie cambieranno il m o n d o e c o n o m i a L A R E P U B B L I C A : manovra da 10 miliardi entro g i u g n o rassegna stampa OK_COVER_RASTA2008.qxd 2 giugno 2008
Filippo Tesio Oggetto: EMERGENZA CIBO: DAL LATTE AL PROSCIUTTO E' ALLARME IN EUROPA Data: Lunedì, 2 giugno 2008 10:07 Da: Coldiretti - Relazioni Esterne <relazioniesterne@coldiretti.it> Conversazione: EMERGENZA CIBO: DAL LATTE AL PROSCIUTTO E' ALLARME IN EUROPA N.415-2 giugno 2008 EMERGENZA CIBO: DAL LATTE AL PROSCIUTTO E ALLARME IN EUROPA Cominciati i razionamenti degli alimenti sugli scaffali dei supermercati Le principali catene di supermercati inglesi hanno iniziato a razionare le vendite di riso, gli allevatori tedeschi hanno interrotto le consegne di latte alle industrie con effetti anche in Italia che importa il 40 per cento del proprio fabbisogno e dove è già partito lo sciopero del prosciutto che farà mancare Parma, San Daniele e altri prodotti tipici della salumeria dagli scaffali. E quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che gli effetti dell emergenza cibo internazionale si fanno sentire anche in Europa dove insieme all aumento della spesa potrebbe presto cambiare il menu sulle tavole per lo stop alle. forniture di molti prodotti base per l alimentazione a causa dell esplosione dei costi di mangimi ed energia negli allevamenti. Lo sciopero indetto dagli allevatori della Germania si sta allargando a macchia d olio in tutta Europa con le adesioni di Olanda e Svizzera alle quali sta per aggiungersi l Italia che importa oltre 2 miliardi i chili di latte e crema di latte dall'estero e dove è in corso un duro braccio di ferro sul prezzo da riconoscere agli allevatori alla stalla per coprire l esplosione dei costi di produzione. Se nelle principali industrie multinazionali del vecchio continente, che vendono formaggi e yogurt in tutto il mondo, sta cominciando a mancare il latte che gli allevatori del nord Europa preferiscono trasformare in polvere nelle proprie cooperative, in Italia è a rischio oltre alla distribuzione del latte fresco anche la produzione dei formaggi tipici come il grana padano che assorbono buona parte della produzione nazionale. Nonostante in Italia nel primo trimestre del 2008 si sia verificato un aumento dei consumi in quantità e in valore dei prodotti lattiero caseari, con record di incrementi in valore del 19,1 per cento per il grana padano e del 9,6 per cento per il latte fresco, (con un forte incremento dei prezzi al dettaglio), agli allevatori - denuncia la Coldiretti - viene proposta un inaccettabile riduzione dei compensi. Il rischio è l estinzione il latte italiano che viene prodotto dagli allevatori ad un prezzo - in Lombardia dove si produce il 40 per cento del latte italiano - di 0,42 euro al litro che moltiplica di quasi quattro volte (+281 per cento) prima di arrivare sul banco del negozio a 1,6 euro al litro. Negli ultimi venti anni - sottolinea la Coldiretti - sono scomparsi i tre quarti degli allevamenti italiani che si sono ridotti da oltre 180mila a poco piu dei 45mila attualmente in attività che con 1,8 milioni di mucche garantiscono una produzione di latte di 10 miliardi di chili ad alta qualità e costi competitivi. Ma di fronte all impossibilità di far di far crescere maiali italiani di qualità che vengono pagati poco piu di un euro al chilo, ben al di sotto dei costi di produzione, sono a rischio di chiusura anche - sottolinea la Coldiretti - le stalle Pagina 1 di 2
in cui si allevano gli animali destinati al Parma, al San Daniele fino al Culatello di Zibello. Specialità che potrebbero presto mancare dalle tavole dopo che gli allevatori hanno proclamato, dal primo giugno, lo sciopero del prosciutto con il quale si sono impegnati a non consegnare maiali ai macelli e a consegnarli privi del certificato che ne consente la trasformazione in prodotto a denominazione di origine (Dop). Una azione che rischia di provocare la scomparsa di prosciutto e salumeria certificata Made in Italy dalle tavole degli italiani resa necessaria - sottolinea la Coldiretti - di fronte all'insostenibile forbice tra prezzi al consumo e alla produzione dove sono drasticamente aumentati le spese per l'alimentazione degli animali con un balzo fino al 30 per cento dei costi di cereali e oleaginose (principali componenti della dieta alimentare dei maiali) ai quali si sono aggiunti rincari anche nelle spese energetiche e la necessità di investimenti nelle strutture e nei mezzi aziendali per ottemperare agli obblighi comunitari. Le difficoltà - continua la Coldiretti - riguardano anche i cereali con la catena di supermercati Lild, presente anche in Italia, che ha iniziato a razionare le vendite per cliente ad una massimo di 5 pacchi da un chilo o di due pacchi da dieci chili nei punti vendita in Inghilterra, per garantire a tutte le famiglie la possibilità di acquistare riso, secondo quanto riferito dalla BBC. Oltre alla tedesca Lidl, altre catene di supermercati hanno iniziato a porre vincoli alle vendite sul mercato inglese come la danese Netto che - sottolinea la Coldiretti - permette l acquisto di una sola confezione di riso formato famiglia alla volta mentre altri grandi gruppi come Tesco hanno adottato misure restrittive in singoli punti vendita. Di fronte all'emergenza cibo, l'europa ha il dovere - sostiene la Coldiretti - di adottare una politica agricola coerente con l'esigenza di garantire l'approvvigionamento con una produzione alimentare di qualità al giusto prezzo per imprese e consumatori. Un modello di sviluppo sostenibile, economicamente e socialmente, per superare le distorsioni del commercio e rispondere al nuovo quadro di riferimento caratterizzato da un volatilità dei prezzi per effetto dall' aumento della domanda, dai cambiamenti climatici, dalle speculazioni finanziarie. Di questo si occupa il Forum Internazionale promosso da Coldiretti/Studio Ambrosetti a Bruxelles il 3 giugno su Allarme cibo, l'europa risponde che si svolge in contemporanea all'apertura della Conferenza Fao sull'alimentazione a Roma. Al Forum prenderanno parte, insieme al presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini, rappresentanti delle Istituzioni comunitarie e nazionali con gli interventi del Commissario europeo per l'agricoltura Mariann Fischer-Boel e del vice presidente del Parlamento europeo Mario Mauro nonché il saluto del vice presidente della Commissione europea Antonio Tajani, insieme a rappresentanti delle forze economiche e sociali, ma anche scienziati, economisti ed esperti di fama mondiale. COLDIRETTI - 335 8245417-06 4682487 - FAX 06 4871199 - www.coldiretti.it Pagina 2 di 2
Filippo Tesio Oggetto: SALUTE: COLDIRETTI, BENE STOP COMITATO UE A POLLO "AL CLORO" Data: Lunedì, 2 giugno 2008 18:29 Da: Coldiretti - Relazioni Esterne <relazioniesterne@coldiretti.it> Conversazione: SALUTE: COLDIRETTI, BENE STOP COMITATO UE A POLLO "AL CLORO" N. 417-2 giugno 2008 SALUTE: COLDIRETTI, BENE STOP COMITATO UE A POLLO AL CLORO E positivo lo stop del Comitato europeo per la catena alimentare e animale, formato dagli esperti dei 27 Stati membri nei confronti della proposta approvata dalla Commissione Ue di riaprire le frontiere alla carne di pollo americana trattata al cloro, al bando dal 1997. E quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che la sonora bocciatura di 26 membri compresa l Italia è importante per evitare che questa preoccupante novità arrivi sul mercato comunitario senza che imprese e consumatori ne sentano il bisogno. Dopo il pressing esercitato dagli Stati Uniti nell'ambito del secondo incontro del Consiglio Economico Transatlantico (Tec) tra Unione Europea e Stati Uniti, il 28 maggio scorso la Commissione Europea aveva adottato una proposta che - sottolinea la Coldiretti - prevedeva una durata di due anni con l'apertura delle frontiere europee condizionata: all'uso di una sola sostanza chimica a base di cloro, tra le quattro utilizzate comunemente per disinfettare le carni, proibendo cosi' l'uso di cocktail di sostanze; al lavaggio con acqua potabile; all'uso di etichette in cui si espliciti che il prodotto e' stato decontaminato con il cloro; e alla fornitura di dati da parte delle autorita' americane sulla possibile resistenza agli antibiotici che questi trattamenti potrebbero provocare. Una serie di precauzioni che secondo la Coldiretti non risolvono le perplessità sui rischi per l'ambiente e la salute sia per quanto riguarda possibili reazioni chimiche, variazioni del gusto, effetti tossici in caso di ingestione dei residui di queste sostanze, così come il rischio di insorgenza di ceppi di batteri resistenti. L'Italia, che è autosufficiente nella produzione di polli - sottolinea la Coldiretti - non ha alcun interesse a promuovere sistemi di lavorazione che riducono le garanzie in un settore che ha già pesantemente sperimentato gli effetti delle emergenze sanitarie, con la crisi dell'influenza aviaria. L'Italia - conclude la Coldiretti - è più che autosufficiente nei consumi grazie a 6000 allevamenti, 173 macelli, 517 imprese di prima e seconda lavorazione che danno complessivamente lavoro a 180mila addetti per una produzione complessiva di 1,13 milioni di tonnellate di carne ampiamente superiore ai consumi interni e un fatturato complessivo di 3,5 miliardi di euro, circa il 6,5 percento del valore dell'intera agricoltura italiana. COLDIRETTI - 335 8245417-06 4682487 - FAX 06 4871199 - www.coldiretti.it Pagina 1 di 2