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1 RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA 1. GENERALITA' IL Comune di Pietra Montecorvino (FG) ricade nel comprensorio della Comunità Montana del Sub Appennino Dauno Settentrionale; il territorio, secondo il Piano di Assetto Idrogeologico, approvato con Delibera del Comitato Istituzionale dell Autorità di Bacino della Puglia n 39 del 30.11.2005, ricade in aree diversamente classificate secondo il rischio idrogeologico e da frana. L'abitato è adagiato lungo un versante del monte "Sambuco" in una zona a conca di un grande impluvio che a sua volta si divide in fossi e canali. L'area presenta il tipico assetto dell'appennino collinare Meridionale con forti pendenze; quote dell abitato sono comprese tra i 530m s.l.m nella parte alta del Comune fino ai 380 m s.l.m. sul letto del torrente "Triolo", che rappresenta l'asta principale di scolo delle acque superficiali. Le precipitazioni a carattere intensivo e di breve durata caratterizzano condizioni favorevoli allo scatenarsi dei dissesti idrogeologici e movimenti franosi in quelle aree, come il Comune di Pietra M., dove la caratterizzazione tettonico-strutturale, sismica nonché idrologica è indirizzata verso una geomorfologia franosa. Le condizioni di dissesto idrogeologico del centro urbano e delle are limitrofe dove, in più occasioni, il G.N.D.C.I. ha evidenziato la sussistenza di reali condizioni di incombente pericolo per la privata e pubblica incolumità, indusse l Amm.ne Comunale nell anno 1997 a dotarsi di un Progetto-Programma per la definizione delle cause dei dissesti e la previsione delle necessarie opere di consolidamento e risanamento. La Regione Puglia - Settore Difesa Suolo, con Delibera di G.R. n 1492 del 27.10.99, inserì il Comune di Pietramontecorvino tra i comuni con grado di rischio "R4" (elevato) e nel contempo richiese, al competente Ministero, lo stato di emergenza. Con l approvazione del Piano di Assetto Idrogeologico Regionale il territorio del comune di Pietramontecorvino ricade in zone diversamente classificate: il centro urbano è associato ad aree che vanno dalla pericolosità geomorfologia moderata a molto elevata e con rischio da moderato a molto elevato ; analoghe condizioni di pericolosità sono definite per le aree a contorno del centro abitato.

2 La maggior parte delle opere previste dal presente progetto ricadono in Area a pericolosità da frana media e moderata PG1-PG2-PG3 con rischio medio R4-R3-R2. Le predette condizioni geomorfologiche, tettonico-strutturale, idrauliche unitamente alla caratterizzazione sismica dell'area ed agli ultimi eventi calamitosi verificatesi nell ultimo periodo che hanno scatenato il fenomeno franoso in tutta la sua grandezza con il danneggiamento di tutto il versante S. Pardo, hanno indotto l A.mm.ne Comunale, cosciente delle gravi condizioni di rischio, a dotarsi di un Progetto, anche se Preliminare, che definisse organicamente l area d intervento per la Sistemazione Idrogeologica della frana San Pardo al fine di poter richiedere i necessari finanziamenti in base alle Normative vigenti. A tal fine il sottoscritto geom. Francesco Gesualdo funzionario dell Ufficio Tecnico Comunale di Pietramontecorvino, avvalendosi della documentazione techina e geologica nonché delle indagini già eseguite nell area in frana, ha redatto il presente Progetto Preliminare per la Sistemazione Idrogeologica e Consolidamento della frana San Pardo. Gli interventi previsti, che si rifanno ai canoni classici degli interventi di sistemazione idrogeologica in termini di stabilità e convenienza economica, perseguono principalmente le seguenti finalità della eliminazione delle instabilità e messa in sicurezza dell area. 2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE ED ANALISI DEI DISSESTI Territorialmente il Comune di Pietra M. è definito, nella classificazione per fasce altimetriche, come "collina interna"; Nel complesso l inquadramento geologico dell area considerata è definita da due "Gruppi" o "Unità", una prima unità composta dai "Flysch di Faeto" o formazione della "Daunia" e da una seconda unità composta da un'insieme di terreni a componente argillitica denominato "Complesso Indifferenziato". Alla prima unità appartengono principalmente le calcareniti, calcari marnosi e marne; alla seconda unità le argille e marne siltose varicolori rosso vinacce nelle quali sono inglobate gruppi di strati calcarei, calcarenitici, arenacei e diasprine. Il lembo occidentale dell abitato (centro storico) sorge su un blocco di arenarie. Il livello della falda, ove presente, è attestato a circa 2.50 mt dal piano campagna. L intera area della località di S. Pardo è caratterizzata da un notevole rimaneggiamento e caoticizzazione e da un antico dissesto di vasta estensione. La frana, che lambisce il centro abitato, è del tipo a scorrimento ed è attribuibile circolazione idrogeologica piuttosto cospicua e al ruscellamento superficiale delle acque selvagge: lo strato di terreno superficiale detritico argilloso e intensamente

3 tettonizzato con elevata permeabilità, a causa delle acque di pioggia è stato inciso profondamente con un reticolo di fossi e canali conferendo alla frana una morfologia ondulata con mammelloni più o meno accentuati; questi sono fenomeni di frizione e compressione con strutture tettoniche a faglie distensive con direttrici Sud-Est. 3. LE OPERE DI PROGETTO Le opere previste dal presente Progetto possono essere raggruppate in una serie di categorie a seconda delle finalità da conseguire. Il loro inquadramento secondo il PAI le aree interessate ricadono in zone a pericolosità da frana PG3-PG2 con rischio R3-R2. L attivazione dell antica frana presente alla località S. Pardo in seguito alle intense ed avverse condizioni atmosferiche dello scorso anno è tornata a minacciare il precario ed instabile versante collinare adiacente il centro abitato provocando danni alle strutture presenti. Come già detto l intero versante collinare del centro urbano in località S. Pardo è interessato da un esteso movimento franoso composto da uno scivolamento da qualche anno riattivato ed evoluto in una grossa colata nella parte inferiore; il bacino dell inviluppo di frana parte a quota 600,00 mt. e raggiunge quota 340,00 mt. del fondovalle e rappresenta il lembo esterno del centro urbano in direzione Nord-Est con una estensione di circa 13,00 Ha. La vicinanza al centro urbano con la presenza nella zona di tutti i plessi scolastici e di edifici privati ripropone, in termini di sicurezza per la privata e pubblica incolumità, la particolare attenzione alla sistemazione dell aria in modo da garantire una definitiva stabilizzazione. Da tempo l area è monitorata e, in considerazione della sua estensione, essa è oggetto, tramite il presente Progetto, di apposito intervento specifico al fine di sistemare e bonificare l intera zona e riconsegnarla alla sua vocazione naturale di area antropica. 3.1. Opere di consolidamento Il progetto prevede categorie di lavori diverse, come drenaggi superficiali e profondi, tutte finalizzate ad allontanare ed espellere l acqua superficiale e profonda causa, unitamente alle scadenti caratteristiche tettonico-strutturali del terreno, del dissesto. A tal fine sono previste una serie di trincee drenanti, dispose in modo diffuso sull area, per la raccolta delle acque superficiali costituite da classici drenaggi in pietrame posti in scavi a sezione obbligata le quali convogliano le acque in pozzi drenanti.

4 I pozzi drenanti che serviranno a raccogliere le acque superficiali provenienti dai vespai e di quelle profonde provenienti dal sottosuolo serviranno da serbatoio ed accumulo idrico per indirizzare le acque nelle direzioni volute in modo da non coinvolgere ulteriormente il terreno e consentire il suo naturale consolidamento. Le strutture dei pozzi presenteranno un diametro variabile da 8.00-10.00 mt, e saranno realizzate con paratie di pali in c.a. in opera di diametro e profondità idonea. Le strutture dei pozzi rappresenteranno una vera e propria depressione passiva per la circolazione dell acqua profonda per cui capteranno tali flussi e li sverseranno, tramite apposite tubazioni, nell adiacente canale. Per aumentare il potere drenante, a seconda la ubicazione i pozzi potranno essere dotati di dreni sub orizzontali posti alla base e disposti a forma di ventaglio. Tratti di palificata con pali in ca. in opera singoli o doppi sono previsti a protezione delle strutture edilizie presenti e a protezione delle infrastrutture danneggiate. La palificata doppia potrà sopportare delle gabbionate in pietrame che fungeranno da sostegno per le scarpate presenti. Il diametro delle palificazioni varierà da 800 a 1200 mm. Tratti di gabbionate in pietrame e palificate in legno saranno previste a protezione delle infrastrutture presenti. 3.2. Opere di sistemazione idrogeologica In primo luogo dovrà essere ripristinato il canale di scarico principale (l asta primaria) e tale operazione consisterà nella ridefinizione del canale come da mappe catastali e la sua regimazione tramite la posa in opera di materassini metallici con riempimento di pietrame per rivestimenti di sponde. Lungo il percorso del canale saranno previste apposite briglie, in gabbioni metallici, che serviranno a stabilizzare le sponde a a realizzare i salti per la dissipazione dell energia dell acqua. I canali presenti in zona già regimati in passato con la protezione delle sponde con palificate in legno e gravemente danneggiati dalla frana saranno ripristinati per consentire alle acque piovane di defluire liberamente nelle previste aree di scarico. A completamento delle opere previste sarà sistemata l intera area con modellazione attinente alle pendenze del versante e potrà essere realizzata un diffuso livellamento del terreno rimasso dal movimento franoso.

5 3.2. Opere di ripristino delle infrastrutture Le infrastrutture presenti in zona come le arterie stradali gravemente danneggiate saranno ripristinale nelle sole opere effettivamente deteriorate. A tal fine è previsto il ripristino dei tombini di attraversamento stradali danneggiagi dalla frana, il ripristino della carreggiata stradale nelle zone in frana che non consentono il transito e la regimazione delle acque meteoriche attraverso la realizzazione di tratti di zanelle in cls. L insieme delle opere sopracitate potranno ridare un definitivo equilibrio stabile all intera area in frana e riconsegnarla alla sua naturale vocazione. L attuazione delle opere individuate potrà essere realizzato per Stalci funzionale in funzione delle disponibilità finanziarie che gli Enti preposti potranno garantire al comune di Pietramontecorvino gravemente danneggiato. 4. QUADRO ECONOMICO Per la realizzazione dei lavori previsti dal presente Progetto occorre un onere finanziario pari ad. 5.700.000,00 suddiviso secondo il seguente quadro economico: A) Lavori a base d'asta 3.594.657,84 1- Oneri sicurezza non soggetti a ribasso 40.000,00 2- Totale 3.634.657,84 B) Somme a disposizione dell'amm.ne 1- Spese generali (Progettazione,DD.LL.,Contabilità) 431.358,94 2- Collaudo T.A. e Statico 71.893,16 3- Coordinatore sicurezza (in fase di Progettazione ed Esecuzione) 143.786,31 4- Perizia geologica e Spese Imprenditoriali 150.975,63 5- CNPAIA 4% (1+2+3+4) 31.920,56 6- I.V.A. 21% (1+2+3+4+5) 174.286,27 7- I.V.A. 21% sui lavori (A2+B11) 773.778,15 8- Responsabile del procedimento 36.346,58 9- Pubblicazione bando di gara 15.000,00 10- Occupazioni ed oneri connessi 160.000,00 11- Lavori in economia 50.000,00 12- Imprevisti 25.996,57 In uno a disposizione 2.065.342,16 Somma Importo di Finanziamento 5.700.000,00 Pietramontecorvino lì, Novembre 2011 Il Progettista Geom. Francesco GESUALDO