EMERlab. Monza, 27 maggio 2016

Documenti analoghi
Indicazioni per l omogeneizzazione della risposta del sistema di protezione civile: attivazione delle Fasi operative

L omogeneizzazione dei messaggi del sistema di allertamento nazionale e della risposta del sistema di protezione civile

Gestione del rischio e adattamento al cambiamento climatico: strumenti per un territorio resiliente

La protezione civile e il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni.

COME AFFRONTARE IL RISCHIO VALANGHE NELLE AREE AD ALTA DENSITÀ ABITATIVA CAMBIAMENTI CLIMATICI E RISCHI ASSOCIATI

La gestione del rischio meteo-idrogeologico in ambito di Protezione Civile Nazionale. Carlo Cacciamani Dipartimento della protezione civile nazionale

Esempi di aggiornamento della pianificazione comunale di protezione civile ( post DGR 417/2017)

Le misure di protezione civile

Appendice 6: Fasi Operative

Direttiva Alluvioni e attività di Protezione Civile

Perché fare i Piani di Emergenza. Rischi naturali

LE DIGHE: CONOSCENZA E SICUREZZA

Criticità del territorio e sistema di allertamento nazionale. Carlo Cacciamani Dipartimento della Protezione Civile Nazionale

Distretto idrografico Padano Parma, 30 Aprile 2015 Veronica Casartelli

COMUNE DI CASTEL VISCARDO

Il Sistema di protezione civile. Marina Morando Fondazione CIMA

il Piano di Emergenza del Comune di OPI Parte 3 - Il Rischio Idrogeologico

di PROTEZIONE CIVILE

Quadro della pianificazione d emergenza a scala provinciale, comunale, intercomunale

Allegato paragrafo Esondazione dei corsi d acqua (25 pagine) - separatore colore giallo

IL MONITORAGGIO COME STRUMENTO DI PREVISIONE E MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO

meteorologico regionale: Ruolo della Città metropolitana di Torino

PIANO INTERNO (CHI-COSA-QUANDO)

IL SISTEMA DI ALLERTAMENTO E LA RISPOSTA DEL SISTEMA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE

Il portale dell allertamento della Regione Emilia-Romagna: strumento operativo di comunicazione per il sistema di protezione civile e i cittadini

LA GESTIONE E LA DIFFUSIONE DELLE COMUNICAZIONI DELLA SALA OPERATIVA REGIONALE UNIFICATA

di PROTEZIONE CIVILE

RISCHIO EVENTI METEO AVVERSI p

IL SISTEMA DI ALLERTAMENTO E LA RISPOSTA DEL SISTEMA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE

Il Sistema di Allertamento della Regione Emilia-Romagna Procedure e Strumenti a servizio di istituzioni e cittadini

Nuovo Sistema di Allertamento della Regione Emilia-Romagna

L UNITÀ DI COMANDO E CONTROLLO DEL BACINO DEL PO STATO DI ATTUAZIONE IN REGIONE PIEMONTE

AVVISO REGIONALE DI ALLERTA N.015/2019

IL SISTEMA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE E LA RISPOSTA AGLI EVENTI EMERGENZIALI

INDICE PREMESSA... 2 LIVELLI DI ALLERTA E FASI OPERATIVE... 3 LIVELLI DI CRITICITÀ E FASI OPERATIVE RISCHIO IDRAULICO E IDROGEOLOGICO...

PRESIDÈNTZIA PRESIDENZA PER

ATTIVITA CONNESSE AL SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE

10.1 Evento meteo, idrogeologico e idraulico: procedure operative standard

UFFICIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

La previsione dei fenomeni e la valutazione delle criticità vengono condotte quotidianamente, di norma per le ore successive, alla scala


AVVISO REGIONALE DI ALLERTA N.014/2019

PROCEDURA PER L'ATTIVAZIONE DEL CENTRO FUNZIONALE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

MISERICORDIE PROTEZIONE CIVILE

Stipula convenzioni con imprese locali per il pronto intervento in emergenza

ORDINANZA DEL SINDACO N. ORD DATA 22/04/2016

Dott.ssa Gabriella Speranza. Ancona, 11 dicembre 2015

Piano Comunale di Emergenza

Il Sistema di Allertamento Nazionale e Previsioni per l estate 2017 Luca Delli Passeri

Allegato 7 Raccolta normativa

LA PROTEZIONE CIVILE IN APPENNINO. 16 novembre 2018, Silla di Gaggio Montano. Idraulico e idrogeologico. Eventi meteorologici estremi

RISCHIO EVENTI METEO AVVERSI p

PROCEDURE OPERATIVE DI FRONTE AL RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDROLOGICO, TEMPORALI FORTI, VENTO FORTE, NEVE

PRESIDÈNTZIA PRESIDENZA PER

Amministrazione Comunale di Catanzaro Settore Protezione Civile

PEC Incendi di Interfaccia

Modello di intervento

Infrastrutture viarie e di trasporto. Materiali Mezzi (vedi Scenario) Soggetti Operativi (VVFF, Istituzionali. Vedi tab sotto Risorse Umane Comunali

INFORMAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE Incontro pubblico con i cittadini di Pino Torinese 14 GENNAIO 2019 ARCH. DI. MA. GIANFRANCO MESSINA

CORSO FUNZIONI. F1 Funzione del C.O.C.

Informa il Sindaco Telefonicamente e via e_mail - Appena presa visione dell'allerta

UNIONE MONTANA FELTRINA

REGIONE ABRUZZO PARTNER N.4

PIANO INTERCOMUNALE DI EMERGENZA DI PROTEZIONE CIVILE

PIANO DELLA COMUNICAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE

Il Sistema di Allertamento Nazionale e Previsioni per l estate 2016 Luca Delli Passeri

Procedure per la gestione delle Allerte di protezione civile

- Corso di Base per Volontari di Protezione Civile -

SCENARIO DI RIFERIMENTO: RISCHIO IDRAULICO FIUME CORNIA

PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE. APPROVAZIONE AGGIORNAMENTO IL CONSIGLIO COMUNALE

PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE SCENARI DI RISCHIO RISCHIO IDROGEOLOGICO

Comune di Scanzorosciate PIANO DI EMERGENZA COMUNALE SP 2.a.2.1Pr SCHEDE PROCEDURALI RISCHIO IDROGEOLOGICO - FRANE

La risposta della protezione civile al cambiamento climatico

Indicazioni per l omogeneizzazione dei messaggi del Sistema di allertamento nazionale: livelli di criticità e di allerta e relativi scenari d evento

SERVIZIO AREA ROMAGNA

Allertamento e attività in corso di evento operate dall ARPA Piemonte

ANGELA NADIA SULIS REGIONE LOMBARDIA PROTEZIONE CIVILE

Segreteria Regionale Lavori Pubblici Servizio Protezione Civile

Attraverso un normale telefono sia mobile che fisso, la pubblica amministrazione è in grado di registrare il messaggio che si vuole comunicare, in

Le procedure di allertamento per il rischio idrogeologico ed idraulico ed il governo delle piene

PROVINCIA DI SAVONA COMUNE DI SPOTORNO

Il ruolo delle istituzioni e il rischio idrogeologico

PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI SECONDO L ART. 2 DEL PROTOCOLLO D INTESA

SCHEDE PROCEDURALI. SP 2.b.1_1Pr RISCHIO INCENDI BOSCHIVI PREALLARME. Comune di Scanzorosciate PIANO DI EMERGENZA COMUNALE SP 2.b.

preallerta N COSA CHI DOCUMENTI NOTE Avvisa il Sindaco e il Responsabile del Centro Operativo responsabile dichiarazione stato preallerta

EVOLUZIONE DEL SISTEMA DI ALLERTAMENTO REGIONALE PER RISCHIO METEO, GEO-IDROLOGICO, IDRAULICO E VALANGHIVO

ATTIVAZIONE FASE OPERATIVA DI ATTENZIONE DELLA S.O.R.U. E DEL CENTRO FUNZIONALE MULTIRISCHI AREA METEREOLOGICA

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE n 182

Piano intercomunale di Protezione Civile

La Protezione civile in Liguria

La sfida della pianificazione del territorio e di emergenza: la gestione integrata del rischio nel terzo millennio

ALLEGATO 15 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

Comune di San Prisco n in arrivo del

assume il coordinamento delle attività di soccorso ed assistenza della popolazione in ambito comunale;

iniziative volte a rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita(art.5 L.100/2012).

La singola Amministrazione gestisce autonomamente le Fasi Operative pianificate.

PRESIDÈNTZIA PRESIDENZA PER - SASSARI SCHEMA CON

PARTE SETTIMA FORMAZIONE ED INFORMAZIONE

Transcript:

L allertamento per il rischio meteo-idrogeologico ed idraulico: il processo di omogeneizzazione dei messaggi del Sistema di allertamento nazionale e della risposta di protezione civile EMERlab. Monza, 27 maggio 2016

COLATE RAPIDE DI FANGO 5-6 MAGGIO 1998 DL 180/98 convertito nella L 267/98 nuova legislazione sulle procedure per la valutazione del rischio da frana e da inondazione; costruzione di un sistema di allertamento per rischio idrogeologico e idraulico Centro documentazione VV.F. Napoli Centro documentazione VV.F. Napoli Centro documentazione VV.F. Napoli

Lo strumento giuridico Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile. Decreto legge n. 59 del 15 maggio 2012 convertito dalla legge n. 100 del 12 luglio 2012 MODIFICA E INTEGRA, tra altre, la L.225/92

preannuncio, monitoraggio e sorveglianza degli scenari di rischio dichiarazione dei livelli di criticità attesi, allertamento ed attivazione della risposta operativa in tempo reale ai diversi livelli territoriali. Raccolgono e condividono dati (strumentali e non) Elaborano analisi in tempo reale Si assumono la responsabilità di tali informazioni e valutazioni tramite emissione e diffusione Avvisi e Bollettini HYDRO 2 aree 2 fasi PREVISIONE MONITORAGGIO

Previsioni effetti sul territorio http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_prov.wp?prevpage=provvedimenti&catcode=&contentid=leg56184

Condivisione di metodi e criteri per l omogeneizzazione dei Messaggi di allertamento e delle relative Fasi operative per rischio idrogeologico ed idraulico. TABELLA DELLE ALLERTE E DELLE CRITICITA METEO-IDROGEOLOGICHE E IDRAULICHE Risposta del sistema di protezione civile: attivazione delle Fasi operative per rischio idrogeologico e idraulico e delle relative misure di protezione civile 6

Previsioni effetti sul territorio Attivazione FASI OPERATIVE PIANI EME a livello locale: Attenzione Preallarme Allarme

Previsioni effetti sul territorio

Livelli di allerta Adottare il termine allerta da utilizzare sempre associato al codice-colore corrispondente al livello di criticità attesa (allerta gialla/allerta arancione/allerta rossa). Associazione biunivoca codici-colore e livelli di criticità Allerta GIALLA Criticità Ordinaria Allerta ARANCIONE Criticità Moderata Allerta ROSSA Criticità Elevata Fasi operative Uniformare la denominazione delle fasi operative. Ridefinizione delle principali azioni previste per ciascuna fase. Correlazione tra fase operativa e allerte non automatica. 9

Dall allerta alle fasi operative (attivazione minima) GIALLO Criticità Ordinaria ARANCIONE Criticità Moderata ROSSO Criticità Elevata preallarme allarme

Tabella Fasi operative e Autonomia decisionale L attivazione della Fase è nella responsabilità di ciascun soggetto deputato alle azioni da mettere in atto ai vari livelli territoriali (Regione, livello provinciale, Comune). Sulla base di - Livello di allerta - Informazioni di monitoraggio/sorveglianza - Informazioni sulla situazione in atto provenienti dal territorio - Capacità di risposta operativa della struttura Attivazione Fase Operativa Ciascuna Fase contempla le principali azioni necessarie per fronteggiare la situazione prevista o in atto e viene descritta in maggior dettaglio in pianificazione. Nel documento è riportata una tabella dedicata alle sole Fasi operative che consente la caratterizzazione univoca di ciascuna Fase (azioni minime) per ciascun livello territoriale.

FASE DI ATTENZIONE La Fase di Attenzione si attiva direttamente a seguito dell emanazione di livello di allerta gialla o arancione e, su valutazione, anche in assenza di allerta. Livello Regione/Provincia Autonoma (monitoraggio e sorveglianza, condivisione delle informazioni, verifica delle procedure, verifica della disponibilità del volontariato regionale e delle risorse logistiche). Livello provinciale attraverso le competenze di Prefettura-UTG e Provincia/Città metropolitana (attivazione del flusso delle informazioni, monitoraggio sul territorio, verifica delle procedure di pianificazione). Livello comunale e intercomunale (attivazione del flusso delle informazioni, monitoraggio sul territorio, verifica della procedure di pianificazione, informazione alla popolazione, verifica della disponibilità del volontariato comunale e delle risorse logistiche).

FASE DI PREALLARME La Fase di Preallarme si attiva direttamente a seguito della emanazione di livello di allerta rossa, e su valutazione per i livelli di allerta inferiori. Livello Regione/Provincia Autonoma (monitoraggio e sorveglianza, predisposizione ed eventuale attivazione delle risorse) Livello provinciale attraverso le competenze di Prefettura-UTG e Provincia/Città metropolitana (monitoraggio del territorio, predisposizione ed eventuale attivazione delle risorse). Livello comunale e intercomunale (monitoraggio sul territorio - presidio territoriale, attivazione del Centro Operativo Comunale/Intercomunale - COC/COI, predisposizione delle risorse, informazione alla popolazione).

FASE DI ALLARME La Fase di allarme si attiva su valutazione per i diversi livelli di allerta o direttamente qualora l evento si manifesti in maniera improvvisa. Livello Regione/Provincia Autonoma (monitoraggio e sorveglianza, valutazione delle esigenze, attivazione e gestione delle risorse regionali). Livello provinciale attraverso le competenze di Prefettura-UTG e Provincia/Città metropolitana (monitoraggio sul territorio, attivazione dei Centri di coordinamento, controllo della viabilità e della rete ferroviaria, delle reti delle infrastrutture e servizi, evacuazione, soccorso ed assistenza della popolazione). Livello comunale e intercomunale (monitoraggio sul territorio presidio territoriale, evacuazione, soccorso, assistenza ed informazione alla popolazione).

RETE DEI CENTRI FUNZIONALI DICHIARAZIONE DEI LIVELLI DI CRITICITÀ ATTESI Assenza di fenomeni significativi prevedibili Criticità ordinaria Criticità moderata Criticità elevata REGIONI - PROTEZIONE CIVILE DICHIARAZIONE DEI LIVELLI DI ALLERTA Codice giallo Codice arancione Codice rosso COMUNI ATTIVAZIONE DELLE FASI OPERATIVE PREVISTE NEL PIANO DI EMERGENZA COMUNALE CITTADINI NORME DI AUTOPROTEZIONE Attenzione Preallarme Allarme

CITTADINANZA ATTIVA La protezione civile sarà efficace se la popolazione ha la percezione del rischio con cui deve convivere e ciò si raggiunge applicando, nelle comunità locali, i seguenti concetti: CONSAPEVOLEZZA DEL RISCHIO AUTOPROTEZIONE