La risposta della protezione civile al cambiamento climatico
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- Filippa Olivia Riccio
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1 La risposta della protezione civile al cambiamento climatico Carlo Cacciamani, Centro Funzionale Centrale Dipartimento della Protezione Civile Presidenza del Consiglio dei Ministri
2 Agosto Novembre agosto Gole del Raganello (CS) 28 ottobre - 4 novembre Nord Italia 10 vittime 30 vittime 11 ottobre Assemini (CA) 2 vittime
3 Le cose che proverò a dire oggi Cosa è il rischio (idrogeologico) e come si può fare per ridurlo Il sistema di allertamento, come strumento «non strutturale» di riduzione del rischio Il cambiamento climatico modifica le condizioni di rischio? E lo modificherà ancora di più in futuro? Cosa dobbiamo fare, per aumentare la nostra resilienza?
4 La valutazione del RISCHIO R = H x E x V C Capacità di rispondere H è la Pericolosità della «forzante naturale» che si abbatte su un terrotorio che ha una vilnerabilità V ed una esposizione E C è La combinazione di tutti i punti di forza, degli attributi e dele risorse disponibili all'interno di un'organizzazione, comunità o società per gestire e ridurre i rischi di disastro e rafforzare la RESILIENZA
5 DPCM 27/2/2004 nasce l attuale Sistema di Allertamento 1. Conferenza sinottica tra DPC, A.M., Arpa EMR e Piemonte, per condivisione della previsione meteo nazionale a fini di protezione civile. 2. DPC diffonde la previsione con la Rete dei Centri Funzionali, per favorire le valutazioni regionali. Oltre le previsioni meteo, si valutano anche i possibili impatti al suolo in termini di danni che possono derivare dagli eventi meteo avversi, (bollettino di criticità). Questa è una peculiarità tutta italiana, raccomandata dall Organizzazione Meteorologica Mondiale. 500/21 CF persone 5200 stazioni 22 radar H giorni/anno
6 Il Sistema di Allertamento Costruito in anni di attività; Coinvolge tutte le componenti della Protezione Civile; E multirischio e multilivello; Prevede tutte le fasi. Nazionale PIANIFICAZIONE GESTIONE OPERATIVA PROCEDURE FORMAZIONE COMUNICAZIONE
7 2 fasi 2 aree Dir.P.C.M. 27/02/2004 e s.m.i. il sistema di allertamento nazionale per il rischio idrogeologico e idraulico
8 RETE DEI CENTRI FUNZIONALI DICHIARAZIONE DEI LIVELLI DI CRITICITÀ ATTESI Assenza di fenomeni significativi prevedibili Criticità ordinaria Criticità moderata Criticità elevata REGIONI - PROTEZIONE CIVILE DICHIARAZIONE DEI LIVELLI DI ALLERTA Codice giallo Codice arancione Codice rosso COMUNI ATTIVAZIONE DELLE FASI OPERATIVE PREVISTE NEL PIANO DI EMERGENZA COMUNALE CITTADINI NORME DI AUTOPROTEZIONE Attenzione Preallarme Allarme
9 Il clima che cambia crea qualche problema in più? E necessario rivedere anche i sistemi di gestione del rischio, compresi i sistemi di allertamento?
10 La temperatura media globale, dal 1880 a oggi Anomalia di temperatura ( C) (rispetto alla media ) ~ +1 C ~ 0.2 C/10y
11 Quindi. Sarà più caldo, in futuro. Questa è cosa certa! Una atmosfera più calda potrà contenere più vapor d acqua Un atmosfera più calda è anche un atmosfera più instabile, e quindi più idonea a far sviluppare celle convettive e quindi precipitazioni intense Di conseguenza aumenteranno le condizioni di rischio per alluvioni, in particolare flash-flood e dissesti
12 Maggiore intensità e frequenza di occorrenza di fenomeni convettivi
13 VULNERABILITA DEL TERRITORIO Avezzano 34 mm/1h 33 mm/45 min 17 mm/15 min COMPORTAMENTI DEI CITTADINI
14 Ottimizzazione del sistema di allertamento: le Azioni Azione Scientifica-Tecnologica: miglioramento del monitoraggio e della previsione idrometeo. Ottimizzazione delle procedure di allertamento Azione Formativa: Promozione Cultura del Rischio e miglioramento dei Linguaggi di comunicazione, Processi partecipati e realizzazione di Piani Civici di Adattamento, Sistema di Protezione Civile federato Stato- Regioni CFC-CFD Comuni Azione Tecnologica-comunicativa: Realizzazione di strumenti web-based per la condivisione delle allerte coi cittadini e application per smartphone Cittadini
15 Ottimizzare e migliorare gli strumenti tecnologici disponibili Rete pluviometrica fiduciaria Mappa di precipitazione Rete radar nazionale Prodotti previsionali
16 IT-Alert nuova piattaforma tecnologica a servizio del sistema di Allertamento Nazionale «invio simultaneo di brevi messaggi di testo a tutti i dispositivi cellulari presenti all interno di una determinata area geografica»
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18 Dott. Carlo Cacciamani Dirigente Responsabile Centro Funzionale Centrale Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri
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